Vent’anni di Foulard Verdi, le portatrici delle reliquie di Santa Lucia

Compiono proprio oggi vent’anni i “foulard verdi”, ovvero le portatrici delle reliquie di Santa Lucia. Si dovette attendere il 13 dicembre del 2003 per vedere riconosciuto un ruolo nella Festa anche alle donne. E fu una intuizione di padre Caracciolo. Lo ricorda oggi Elena Artale, deputata della Cappella di Santa Lucia. “Volle fortemente il gruppo di donne per colmare, disse, un vuoto relativo alla presenza della donna in una Festa in cui tutto facevano gli uomini”, racconta su FMITALIA.
Erano inizialmente 33, oggi le “portatrici” sono oltre 700. Tutte donne, dai 18 ai 55 anni, selezionate per altezza in occasione delle processioni di dicembre, maggio e per la festa delle reliquie di gennaio. Per diventare foulard verde bisogna presentare domanda in Arcidiocesi e almeno una volta ogni due anni si viene chiamate a portare le reliquie. In occasione dell’Ottava, poi, nel breve tratto interno al Santuario della Madonna delle Lacrime altre donne, anche non foulard verde, hanno la possibilità di trasportare le reliquie siracusane di Lucia.
Elena Artale divenne foulard verde nel 2007, poi dieci anni dopo l’ingresso nella Deputazione. Fu la più giovane deputata della storia, un primato recentemente “battuto” da Francesca Patti.
Non solo impegno in processione – con servizio di preghiera e d’ordine – i foulard verdi si impegnano anche nel sociale. “Organizziamo ad esempio la giornata della carità e domenica prepareremo il pranzo alla mensa dei poveri di via Nome del Gesù, gestita dalla Fondazione San Martino di Tours. E abbiamo rinnovato la tradizione dell’asinello Gastaldo che porta i doni con Lucia. Regali per i bimbi meno fortunati, che abbiamo consegnato a Bosco Minniti, con l’asinello in chiesa grazie a padre Carlo d’Antoni. Abbiamo consegnato regali a 50 piccoli siracusani”, spiega la Artale.
Un giorno una donna diventerà anche berretto verde? “Non credo, non me ne vogliano le donne. Ma è davvero un problema di fisico. Il simulacro pesa oltre una tonnellata e servono 48 uomini per portarlo a spalla. Difficile per una donna, ma non è importante. Noi ci riconosciamo nelle reliquie”.




Si apre l’anno luciano, l’arcivescovo: “L’era dei martiri e dei santi non è finita”

Con il Pontificale di questa mattina in Cattedrale, si aprirà per la chiesa siracusana l’anno luciano. £un tempo forte di rinascita”, ha detto durante la celebrazione dei Primi Vespri l’arcivescovo Francesco Lomanto. “Occorre, quindi, ristabilire relazioni personali e rinsaldare vincoli di amicizia, guardare con occhi nuovi gli altri, riformare gli atteggiamenti, assumere comportamenti rispettosi e gentili, acquisire una visione pura delle cose per trovare vera pace, dare un orientamento positivo di apertura e di superamento a certe situazioni immobilizzate da anni e mai volute affrontare”, le parole dell’alto prelato dirette alla società siracusana in attesa del suo discorso dal balcone di questo pomeriggio.
Sono queste alcune delle priorità indicate da Lomanto per questo anno luciano che ci si appresta ad iniziare. “La celebrazione di un anno dedicato a Santa Lucia ci aiuterà non solo ad onorare la nostra Santa Patrona, ma ci farà comprendere ancora di più che l’era dei martiri e dei santi non è finita”, ha spiegato l’arcivescovo. “Forse anche attraverso un martirio incruento, dato da un mondo secolarizzato, a volte ostile o ancora peggio, indifferente” si può testimoniare fede nella vita di ogni giorno. “Siamo chiamati ad essere come Santa Lucia, portatori di una luce di speranza, di un seme di vita nuova”.




“Cara Lucia ti scrivo…”, oltre 300 lettere dal mondo per la Patrona siracusana

Ogni anno, arrivano circa 300 lettere indirizzate a Santa Lucia di Siracusa. Scrivono fedeli di ogni angolo del pianete, in tutte le lingue del mondo. Si rivolgono direttamente a Lucia, in uno scritto a cuore aperto pensato come fosse un dialogo intimo e diritto con la martire siracusana. Le lettere arrivano dall’Argentina, dall’Australia, dagli Stati Uniti, da Panama, dall’Europa e – ovviamente – da diverse parti d’Italia.
A rispondere ad ognuna di queste missive è Francesca Patti, che con i suoi 27 anni è la più giovane deputata della Cappella di Santa Lucia. “Scrivono come se Lucia fosse ancora viva, a tu per tu, in prima persona. Richiedono intercessioni, preghiere, ma si aprono anche in confidenze a cuore aperto. Non pensiate siano solo anziani, anzi sono numerosi i giovani che decidono di rivolgersi alla nostra Patrona mentre attraversano un momento particolare o difficile della loro vita”, racconta Francesca. “Scrivono in tutte le lingue del mondo e ci aiutano spesso con le loro donazioni, grazie alle quali teniamo vivo il culto luciano e la Festa a Siracusa”. Qui è bene ricordare che – a differenza di altre feste patronali, come Sant’Agata – quella di Santa Lucia non è gestita o organizzata dal Comune di Siracusa ma solo ed esclusivamente dalla Deputazione.
Tra gli stranieri, molti sono emigrati di seconda o terza generazione. La devozione per Lucia rappresenta un legame forte con la Sicilia, terra d’origine. “E per questo rappresenta spesso anche l’occasione del ritorno. Vengono in pellegrinaggio, almeno una volta nella vita. Scelgono, ovviamente, la festa di dicembre. E tanti stanno già prenotando per il prossimo anno, quando a Siracusa torneranno in visita le spoglie mortale della Patrona, conservate a Venezia”.
Se così intimo è il legame vissuto dai devoti all’estero, timido appare oggi il rapporto tra i siracusani e la Santa. “Il legame lo si vive solo nel momento della festa, durante la processione. In questi giorni, ad esempio, non c’è stata grande partecipazione in Cattedrale, dove il simulacro è da domenica conservato sull’altare maggiore. In piazza ed in processione per la città, invece, sarà festa”, spiega a proposito l’altra deputata, Elena Artale.

15.30 uscita simulacro. parcheggio gratuito nell’area di sosta di via Elorina o parcheggio Von Platen, gratis anche le navette da e per centro storico. c’è da camminare. “il cammino è pellegrinaggio” e questo deve essere il senso della provessione. Da questa sera simulacro in borgata, fra daniele attende con entusiasmo.




Dimettiti tu che mi dimetto io, a Priolo è grande freddo tra Sindaco e Consiglio comunale

Nuovo capitolo nella tesa vita politico-amministrative priolese. Nel centro industriale, il sindaco Pippo Gianni ha perso la maggioranza in Consiglio comunale ed ha risposto con un aggiustamento di giunta. Ora è questione di dimissioni incrociate. Alessandro Biamonte, guida dell’opposizione, spiega: “ieri sera il sindaco Gianni ha dichiarato che è pronto a dimettersi se noi rassegniamo le nostre dimissioni. Ecco, noi siamo pronti a dimetterci nell’immediato”. E per dimostrare di fare sul serio, Biamonte aggiunge di attendere adesso “un invito ufficiale per concordare le dimissioni”.
In realtà, al di là della provocazione, il primo cittadino non è intenzionato a fare un passo indietro. Non è questione di attaccamento alla poltrona, filtra dall’entourage di Pippo Gianni. Piuttosto, prevalente è la volontà di portare a conclusione quanto avviato con il lavoro di questi anni di amministrazione, nonostante l’amarezza per alcune mosse che hanno determinato una nuova geografia politica in Consiglio comunale.




“Risparmia l’acqua”, giovedì 14 convegno a Catania per un uso cosciente della risorsa

L’importanza e il valore della risorsa idrica, l’educazione dei cittadini ad un uso più consapevole e cosciente, con la certezza che il cambiamento passa inevitabilmente per gesti e comportamenti semplici, che possiamo attuare ogni giorno. Dopo il successo della campagna di informazione, educazione e sensibilizzazione #Risparmialacqua, voluta dalla Regione Siciliana, sull’uso responsabile delle risorse idriche, che l’anno scorso ha toccato tutti i nove capoluoghi di provincia con circa 15mila partecipanti, tra studenti, insegnanti, cittadini, turisti, giovedì mattina (14 dicembre), a Catania, nella sede della Presidenza della Regione Siciliana (via Beato Bernardo n. 5, Catania), a partire dalle 10 è in programma un convegno conclusivo al quale è già arrivata una grande adesione dalle scuole etnee.
“Vuol essere un momento per fare il punto della situazione ma anche di sentito ringraziamento ai protagonisti di #Risparmialacqua, che sono i giovani e le scuole ma anche un momento di confronto – spiegano gli organizzatori del progetto finanziato dal Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, nell’ambito del Programma operativo Fesr Sicilia 2014/2020 –. Il cambiamento passa per gesti e comportamenti semplici, che non prevedono stravolgimenti radicali delle abitudini quotidiane, ma solamente qualche piccola attenzione in più – aggiunge – Nelle varie piazze siciliane, abbiamo registrato grande interesse soprattutto tra gli studenti e quasi sempre, nelle diverse tappe, abbiamo avuto il tutto esaurito, con il pieno di prenotazioni da parte delle scolaresche”.
E’ stata, inoltre, realizzata nell’ambito del progetto anche una App mobile per educare, sensibilizzare ed informare all’uso più consapevole dell’acqua ed un tutorial con schede-guida. Approfondimenti social, materiali multimediali e schede informative sulle tematiche in oggetto sono disponibili, come ulteriore supporto didattico, sul sito www.risparmialacqua.it.




Il G7 Agricoltura del 2024 a Siracusa, l’annuncio a Bruxelles

Siracusa sarà la sede del prossimo G7 dell’Agricoltura. La decisione era nell’aria da alcuni mesi ed è stata ufficializzata oggi dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, al termine del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca di Bruxelles.
Il vertice internazionale si svolgerà a settembre 2024. “Un’opportunità unica per promuovere le eccellenze dell’agroalimentare italiano e del rinomato settore vinicolo”, commenta il deputato di Fratelli d’Italia, Luca Cannata. “Siracusa è la cornice ideale per un appuntamento di così grande risonanza internazionale, unendo storia, cultura e tradizione a un settore agroalimentare in continua crescita con peculiarità e prodotti riconosciuti nel mondo. Mi sto attivamente impegnando e confrontando con il ministro al fine di definire su Siracusa l’organizzazione di questo evento, affinché la nostra provincia possa mostrarsi al mondo come un centro di eccellenza e di innovazione nel settore agroalimentare e vitivinicolo”.
Il G7 Agricoltura abbraccerà tutte le eccellenze del comparto agroalimentare, coinvolgendo i principali ministri dell’Agricoltura dei principali Paesi industrializzati. Il vertice riunisce annualmente i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti e integra il ruolo del G20. L’ultima volta si era riunito in Italia nel 2017 a Taormina, mentre per la parte agricola la città ospitante, scelta dall’allora ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, è stata Bergamo. Ad aprile 2023 si è tenuto in Giappone, a Miyazaki.
Siracusa ospitò nel 2009 al Castello Maniace il G8 Ambiente.




Il peso del passato: 6,9 milioni di euro per la fallita Sogeas, 24 si in Consiglio comunale

Dopo la variazione di bilancio dei giorni scorsi, il Consiglio ha approvato stamani la proposta di riconoscimento del debito fuori bilancio di 6 milioni 939 mila euro per chiudere in maniera tombale i contenziosi con Sogeas, la società, poi fallita, che ha gestito il servizio idrico in un recente passato. L’importo coprirà gli effetti di una sentenza con la quale il Comune è stato condannato in primo grado a pagare un debito, a saldo di investimenti non ammortizzati per impianti, macchinari e manutenzione straordinaria (più Iva), di 6 milioni 912 mila 286 euro ai quali si sarebbero dovuti aggiungere circa 5 milioni tra spese e interessi moratori. L’intesa raggiunta con la curatela fallimentare di Sogeas prevede il pagamento dell’intera somma e la rinuncia agli interessi moratori. Tale impegno sarà onorato ricorrendo a un mutuo ventennale, possibilità concessa dalla legge per gli indebitamenti da investimenti. Sono stati 24 i voti a favore, 4 quelli contrari. Il Consiglio ha inoltre votato l’immediato esecutività della delibera.
Erano stati l’assessore Pietro Paolo Coppa da un lato a spiegare la convocazione d’urgenza legata alla scadenza, domani, per l’accensione del mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti; ed il Ragioniere generale Giorgio Giannì, dall’altro, a ripercorrere l’iter procedurale che ha portato all’odierna delibera.
Al dibattito sulla convocazione d’urgenza hanno dato il loro contributo i consiglieri Messina, Zappalà e Paolo Romano che hanno eccepito la regolarità della sua trattazione. Sul punto successivo, quello del riconoscimento del debito, sono intervenuti i consiglieri Cavallaro e Milazzo che hanno richiamato, tra l’altro, le responsabilità politiche ed amministrative nel merito della gestione della pratica; e Zappalà che invece ha chiesto da un lato l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sui debiti fuori bilancio; ed invitato l’Amministrazione a fornire un quadro sulla situazione debitoria dell’Ente.
“Ho votato contro il debito fuori bilancio. Sulle spalle dei cittadini per 20 anni i costi del mutuo per corrispondere circa 7 milioni di euro. E ciò senza che siano state accertate le responsabilità, senza che nessuno abbia spiegato perché non sia stata transatta la causa già dopo la sentenza del CGA che ebbe a confermare la sentenza del Tar che decise per la giurisdizione del giudice ordinario”, dice Paolo Cavallaro. “Certo, la transazione limita i danni, ma una definizione prima della pronuncia del giudice ordinario in primo grado sarebbe stata certamente più vantaggiosa. Prendo atto che la transazione è stata approvata dalla maggioranza consiliare, indebitando i cittadini per i prossimi vent’anni”.




Perchè la cancellazione dell’Archimede ha il retrogusto amaro dell’ingiustizia

C’è un principio pericoloso che rischia di passare insieme al piano di dimensionamento scolastico, varato dalla Conferenza regionale. E cioè che sia più conveniente fare i “furbi” invece che rispettare norme, seguire correttezza e legalità. Prendiamo il caso dell’istituto comprensivo Archimede di Siracusa, cancellato e destinato ad essere smembrato. La scuola vanta 717 alunni iscritti, sotto al parametro di 900 indicato dalle norme nazionali ma comunque al di sopra della soglia media del siracusano. Non solo, nell’anno scolastico 2018/19 – spiegano dagli uffici amministrativi dell’Archimede – sono state rifiutate circa 160 nuove iscrizioni. E questo per rispettare pedissequamente la capienza massima imposta dai Vigili del Fuoco. Se la scuola avesse tenuto un atteggiamento meno prudente – come alcuni casi del recente passato dimostrano possa anche accadere – oggi si ritroverebbe con una media iscrizioni nel quinquennio che l’avrebbe messa al riparo da ogni sorpresa.
Anche su questo dato farà leva Palazzo Vermexio, nella difesa di una delle più antiche istituzioni scolastiche cittadine, dedicata alla memoria del genio matematico dell’antichità. Luca Piccione, vicepreside, è stato anche lui un alunno dell’Archimede e non accetta oggi di vedere cancellata una storia che affonda le sue radici ai tempi dell’unità d’Italia. “Non può sparire da un giorno all’altro, applicando freddamente criteri politici ed economici che vanno contro la storia e la realtà”, commenta su FMITALIA.
Per venerdì 15 dicembre la scuola ha chiamato a raccolta i suoi ex alunni. Appuntamento alle 18, nell’auditorium del plesso di via Caduti di Nassirya. Nei giorni scorsi, un affollato e straordinario Consiglio d’Istituto aveva raccolto la vicinanza dell’amministrazione comunale (presente con il sindaco Italia ed il vice Bandiera) e del deputato regionale Gilistro (M5S). “Abbiamo acceso i riflettori sul nostro caso e non vogliamo che si spengano, sino a quando la questione non sarà risolta. Chiediamo l’appoggio di tutti”, spiega la presidente del Consiglio d’Istituto dell’Archimede, Valeria Guzzardi. La dirigente scolastica, Giusy Aprile, evita prudenzialmente dichiarazioni pubbliche ma continua a lavorar nell’interesse della scuola. Dettaglio: l’Aprile è stata per anni una bandiera della legalità, come referente provinciale di Libera, l’associazione contro tutte le mafie.
Per il momento, si tenta la via del dialogo politico con l’assessore regionale Turano. Ma difficilmente, nel decreto regionale finale, ci si discosterà dalle indicazioni della Conferenza regionale. E aprire una deroga nel siracusano significherebbe doverne concedere altre negli altri territori. Motivo per cui appare più che probabile la necessità di procedere – da parte del Comune di Siracusa – con una richiesta di istanza di annullamento in autotutela del provvedimento che riguarda l’Archimede e, in seconda battuta, con un ricorso alla Giustizia Amministrativa.




Dimensionamento scolastico, il Comune di Noto si muove a difesa dell’Aurispa

Si muove il Comune di Noto contro il piano di dimensionamento scolastico. La Conferenza regionale ha previsto l’accorpamento del comprensivo Aurispa della cittadina barocca. E contro quella decisione, il sindaco Corrado Figura ha presentato all’Assessore regionale all’istruzione, Mimmo Turano, istanza di annullamento in autotutela.
“La difesa dell’istituto Aurispa va oltre il mantenimento di una struttura amministrativa scolastica; è una lotta per il diritto all’istruzione nel nostro territorio, per garantire che ogni studente di Noto abbia accesso a un’istruzione di qualità. L’istruzione a Noto deve essere protetta e valorizzata, ora più che mai”, le parole del sindaco.
Come nel caso dell’Archimede di Siracusa, anche per il comprensivo di Noto (circa 600 studenti) non era emerso alcun rischio in conferenza provinciale. Poi la decisione della Conferenza Regionale, contro cui adesso si mobilita l’amministrazione comunale netina che chiede venga tenuta in considerazione l’estensione del territorio di Noto e la centralità dell’azione di quell’istituto scolastico.




Emendamento “salva scuola” del senatore Nicita, anche il Pd supporta l’Archimede

E’ battaglia per cercare di limitare l’impatto delle nuove norme del piano di dimensionamento scolastico in Sicilia. Si mobilitano i Comuni, pronti a subissare Palermo di istanze di revoca in autotutela del provvedimento varato dalla Conferenza Regionale. In provincia di Siracusa, sono soprattutto Noto e il capoluogo quelli pronti allo scontro: politico intanto, ma diventerà legale subito dopo con l’eventualità di ricorsi al Tar per difendere il comprensivo Archimede (Siracusa) e l’Aurispa (Noto).
A livello nazionale, ci prova il senatore del Pd Antonio Nicita. Il politico siracusano è firmatario di un emendamento in legge di Bilancio – ne ha presentati oltre 300 – con cui chiede al governo di derogare di un ulteriore 30% le possibilità di deroga per Sicilia e Sardegna, per l’anno scolastico 2024/25, in nome del principio di insularità. La mossa permetterebbe il “salvataggio” di diverse istituzioni scolastiche siciliane, oggi destinate allo smembramento e accorpamento. Il cammino verso l’approvazione, però, appare tutto in salita.
Il Pd di Siracusa ha partecipato al Consiglio d’Istituto straordinario dell’Archimede ed è a supporto di ogni futura iniziativa a difesa dell’istituzione scolastica del capoluogo.