Siracusa. Resort alla Pillirina, il previsto "no" della Soprintendenza e la soddisfazione ambientalista. Ma Elemata non si ferma

Il “no” della Soprintedenza al progetto di Elemata Maddalena per la costruzione di un resort alla Pillirina era nell’aria. Come anche l’assenza dei suoi dirigenti alla conferenza dei servizi convocata quest’oggi. Potrebbe, comunque, non essere l’ultima parola nella lunga e complessa vicenda. ELemata Maddalena, attraverso il suo legale, contesta il parere partito dagli uffici regionali di piazza Duomo. E parla di un vizio perchè “si limita a respingere il progetto” quando avrebbe invece dovuto “indicare le soluzioni ad un eventuale adempimento a tutela del vincolo senza sovrapporsi alle competenze urbanistiche”.
Il parere della Soprintendenza sarebbe però motivato da una recente nota recapitata da Palermo, assessorato regionale Beni Culturali. Indicata la prossima apposizione di un vincolo quasi totale sull’area e la sua estensione ad altri pezzi pregiati di territorio non contemplati dal piano paesaggistico. Questo l’orientamento dell’assessore Vittorio Sgarbi.
Motivo in più per far festeggiare i Verdi. Il portavoce Peppe Patti parla di soddisfazione per la decisione della Soprintendenza. “Non un preconcetto di noi ambientalisti verso gli imprenditori ma solo a tutela del patrimonio paesaggistico”, sottolineando una volta di più il valore della istituenda riserva naturale “strumento di tutela della biodiversità del Plemmirio”.




Siracusa. Verso il "no" definitivo al resort alla Pillirina: tutela o retrogusto di occasione mancata?

A meno di sorprese (poco probabili) dell’ultima ora, anche la versione riveduta e corretta del progetto di resort alla Pillirina è destinata a sbattere contro un muro di “no”. La parola, più o meno definitiva, spetta alla conferenza dei servizi convocata per quest’oggi. Ma già le indiscrezioni a poche ore dalla riunione lasciano presagire un risultato scontato, per la gioia di chi ha sempre criticato un simile progetto.
La Soprintendenza avrebbe infatti trasmesso parere negativo e potrebbe “disertare” la conferenza dei servizi. Rendendola quindi quasi inutile. Eppure Elemata Maddalena, la società interessata alla realizzazione di un villaggio turistico nell’area già di sua proprietà, ha ampiamente rivisto e corretto il progetto originario: meno cemento, maggiore distanza dalla linea di costa delle costruzioni, aree a verde aumentate e – in generale – minor impatto ambientale.
Non è bastato però per far cambiare alcuni orientamenti, dopo anni spesi tra pronunciamenti in ordine sparso di Comune, Regione e Tar. E adesso si va verso il tramonto definitivo del progetto, con Elemata Maddalena in concordato preventivo dopo mesi e mesi di esposizione con banche e fondi investimento.
Da sempre critico verso il progetto è il coordinamento di Sos Siracusa secondo cui anche il progetto ridimensionato “rappresenta uno stravolgimento dei luoghi in contrasto con la valenza paesaggistica e la destinazione naturalistica dell’area”. Gli ambientalisti tornano a chiedere con forza la ripresa dell’iter istitutivo della Riserva. Perchè per Sos Siracusa la Pillirina ed il Plemmirio sono già così “un’occasione di sviluppo sostenibile ed a lungo termine che non possiamo permetterci di perdere”.
Se veramente è arrivata al capolinea l’idea di costruzione di un resort extralusso – investimento privato che avrebbe creato un seppur minimo indotto di occupazione e immesso nel circuito produttivo locale cifre importanti nel settore costruzioni per la sua realizzazione – obbligo morale di chi ha da sempre avversato la sua realizzazione dovrebbe adesso essere l’impegno nel trasformare concretamente la Pillirina in quella occasione di sviluppo sostenibile di cui tanto si parla. Perchè mettere a “reddito” le bellezze di un territorio, a fronte del rispetto dovuto al territorio, non è un crimine. A meno di non iniziare un serio riesame di quarant’anni di scelte sbagliate, da Fontane Bianche al litorale di via Elorina: mare vietato, bellezza cementifica, nessun guadagno per la collettività.




Giovane pestato ad Augusta, torna in libertà il presunto aggressore: "nessuna offesa omofoba"

E’ tornato in libertà il 23enne Mirko Miduri, arrestato nella notte tra sabato e domenica con l’accusa di lesioni personali gravissime. E’ ritenuto il presunto autore dell’aggressione ai danni di un ventenne di Augusta, finito in ospedale con danni all’occhio sinistro.
Il gip del Tribunale di Siracusa ha convalidato l’arresto ma scarcerato Miduri al termine dell’udienza di convalida. E’ attualmente sottoposto alla misura dell’obbligo di firma ogni giorno dai carabinieri.Soddisfatto l’avvocato difensore, Beniamino d’Augusta. “Nessuna offesa omofoba, ha risposto a pugni ricevuti”, ha spiegato.




Siracusa. Santa Panagia, lo strano incrocio: l'ospedale, le antenne e i soldi pubblici

A riaccendere i riflettori sull’area demaniale di Santa Panagia sono stati gli esponenti siracusani del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito in testa. Il deputato regionale ha avanzato l’idea di chiedere parte di quel vasto terreno (33 ettari) per costruirvi il nuovo ospedale, “con un risparmio netto di 14 milioni di euro in espropri”.
Una posizione che è stata criticata aspramente da diverse parti politiche e dalla terza commissione consiliare. L’esistenza di vincoli, i tempi lunghi per la “sdemanializzazione”, la difficile situazione viaria e una diversa scelta già operata dal Consiglio comunale (che ha indicato la Pizzuta, ndr) hanno condotto alla “demolizione” della proposta pentastellata.
Ma Zito non ci sta. E ritorno ad occuparsi della vicenda. Intanto per puntualizzare un aspetto, sin qui non preso in considerazione. “Quello che non si è voluto comprendere è che il nuovo ospedale poteva essere argomento utile con la Marina Militare per riuscire a rendere pubblica una vasta porzione di quell’ampio terreno. Su cui, per intenderci, si potrebbero costruire due nosocomi, non uno. Insomma, era il grimaldello per forzare l’attuale stallo”, dice Zito. “La Marina si è mostrata disponibile e la ringrazio per il sopralluogo che ci ha consentito di effettuare alcuni giorni fà. Il nuovo ospedale è tema su cui anche la Difesa avrebbe potuto mostrare sensibilità. Intanto, però, a Santa Panagia si lavora ad un progetto per posizionare e attivare nuove antenne. Non sono un tecnico, ma immagino che si parli di trasmettitori più potenti di un ripetitore per cellulari”.
Come dire che, nel silenzio generale attorno a quell’area, si starebbero portando avanti progetti di cui la cittadinanza non è bene informata. Senza creare allarmi al momento non giustificati, il tema Santa Panagia si mostra più complesso e articolato di quello che poteva sembrare in un primo momento. “E in ogni caso, per il nuovo ospedale mancano ancora almeno 30 milioni di euro. Anzichè attaccare noi ci dicano dove sono i soldi. La nostra volontà era quella di far risparmiare i cittadini. Dico solo che per il San Marco di Catania hanno speso 8 milioni di euro in espropri. A Siracusa ne servono quasi il doppio, 14”.




Siracusa. La riscoperta dell'area demaniale di Santa Panagia: "c'è archeologia bellica da tutelare"

L’area di Santa Panagia di proprietà del demanio (Marina Militare) è stata improvvisamente riscoperta dall’opinione pubblica di Siracusa. Complice la proposta di realizzarvi il nuovo ospedale, firmata dal Movimento 5 Stelle, si sono accesi i riflettori su quella porzione di città “off-limits” per i comuni mortali.
Cosa c’è in quella vasta area? Terreni, caseggiati, depositi, antenne militari e tracce della storia (passata e recente), compresa la ex batteria Opera A: un complesso di difesa delle coste siracusane che terminava con delle temibili bocche da fuoco. E tutto attorno – ma non attualmente visitabili – camminamenti, cunicoli, depositi interrati “conquistati” dagli inglese durante le operazioni di sbarco del 1943. Un’opera militare ben nota a storici e appassionati europei di cui, però, si è persa la memoria tra i siracusani che – eppure – raccontavano orgoglioso che il cannone di Santa Panagia “sparava fino a Malta”. A chiederne la tutela con appositi vincoli è l’associazione Lamba Doria.




Siracusa. Nel film tv su Rocco Chinnici c'è Virginia La Tella, attrice "nata" al teatro greco

C’è un pezzo di Siracusa nella fiction tv “Rocco Chinnici, così lieve il suo bacio sulla fronte”. Ed è Elvira La Tella, attrice di 24 anni diplomatasi  all’Accamedia Inda Giusto Monaco di Siracusa nell’anno accademico 2013-2016.
Nel film per la tv lei è Elvira Chinnici, la secondogenita figlia del giudice ucciso nella strage di via Pipitone nel 1983.
Il suo personaggio é apparentemente il più ribelle. Elvira é la figlia che con più difficoltà riesce a mostrare obbedienza al padre e alle ristrettezze che il suo lavoro impone. Ma questo suo carattere ribelle e discolo é in realtà una maschera che si é creata per nascondere una forte fragilità.
Virginia La Tella ricorda sempre con affetto gli anni di formazione a Siracusa. Lo ha ripetuto anche nelle tante interviste tv delle ultime settimane.
Con lei nel cast Sergio Castellitto,  Cristiana Dell’Anna e Manuela Ventura.

In foto, La Tella è la prima a sinistra




Noto. Rissa al centro d'accoglienza per la fila in mensa, tre denunciati

I carabinieri di Testa del’Acqua hanno denunciato per rissa tre extracomunitari, tutti ospiti del Centro d’Accoglienza “Oasi Don Bosco” di Noto.
I tre indagati, di nazionalità pachistana e somala, avrebbero iniziato a discutere sull’ordine di arrivo per la somministrazione dei pasti. Immediatamente la discussione è degenerata in un violento alterco tra i tre, che hanno dato origine ad una vera e propria rissa, aggredendosi l’un l’altro con schiaffi e pugni, utilizzando inoltre mezzi di fortuna che sono riusciti a trovare in quella mensa.
Tutti e tre gli uomini sono stati soccorsi, e due di loro hanno riportato lievi lesioni personali, guaribili in pochi giorni.
I Carabinieri della Stazione di Testa dell’Acqua, intervenuti sul posto, hanno iniziato le indagini del caso ed hanno ricostruito l’intera dinamica dei fatti procedendo alla denuncia in stato di libertà dei tre uomini.




Siracusa. Fermate autobus nelle zone balneari: "con i fondi di riserva pensiline e paline"

Pensiline alle (poche) fermate degli autobus nelle zone balneari. A chiederle è il consigliere della circoscrizione Neapolis, Emiliano Bordone. “I disagi sono enormi, a partire dal fatto che c’è un solo bus che serve quelle contrade, il 23”, ricorda Bordone. “Sarebbe utile dunque risolvere il problema di chi, con la pioggia o con il sole cocente, in luoghi ove non è possibile trovare altro riparo, è costretto ad attendere i mezzi pubblici in totale difficoltà. E ci sono anche bambini, quelli che la mattina si recano a scuola”.
Pensiline dotate di panchine è la richiesta del consigliere di quartiere. Non che la città sia messa meglio. “Si, ma nelle contrade balneari non ci sono neanche le semplici paline semplici di fermata, contenenti foglio informativo plastificato dove vengano specificati gli orari del bus”, replica Bordone. “E’ un problema vero, sarebbe opportuno che l’amministrazione se ne occupasse, magari utilizzando in modo intelligente i fondi di riserva del sindaco”.




Violenza tra le mura domestiche: una madre costretta a denunciare la figlia

Due nuovi episodi di maltrattamenti in famiglia si sono verificati in provincia.
A Francofonte una donna, poco più che 30enne, di nazionalità romena e in Italia da tanti anni, è stata costretta a sporgere denuncia perché esasperata dalle continue angherie, soprusi e violenze da parte della propria figlia, una ragazza di appena 14 anni. I fatti sarebbero iniziati quasi due anni fa, quando la ragazza si sarebbe avvicinata al mondo della droga. Da allora, anche per via di cattive frequentazioni, la figlia avrebbe iniziato a non frequentare più la scuola ed a richiedere in continuazione denaro al proprio genitore, arrivando ad insultarla in ogni modo ed a percuoterla, come ieri, con calci e pugni in testa, tanto da far vivere la vittima in uno stato di assoluto terrore. A seguito dell’ultimo episodio la donna è stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale e, in seguito, a denunciare la figlia.
Il secondo episodio si è verificato ad Augusta dove i carabinieri hanno arrestato Francesco Spinali, 33 anni, per il reato di maltrattamenti in famiglia. Secondo la denuncia sporta dai familiari, lo stesso sarebbe assuntore abituale di stupefacente e, nei momenti di astinenza, andrebbe in vera crisi manifestando forme di violenza verso gli stessi. L’ultimo episodio proprio ieri quando il giovane, appena svegliatosi, avrebbe aggredito, anche armandosi di una forbice e dopo aver rotto suppellettili, il proprio fratello. Episodi analoghi in un recentissimo passato con utilizzo di coltelli da cucina. I fatti andrebbero avanti da anni con soprusi verso la madre di ogni livello, insulti, minacce, botte ed umiliazioni anche al fine di avere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti. Il giovane è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Siracusa. Confartigianato da vita a Donne Impresa, promozione dell'imprenditoria rosa

Nasce anche a Siracusa il movimento Donne Impresa di Confartaginato. Presidente è Rita Curcio, titolare di una azienda artigiana di Palazzolo. “Un passo avanti importante per il nostro territorio, perchè la donna riesce a fare impresa e allo stesso tempo riesce a tutelare gli interessi sociali e a salvaguardare la famiglia”, le sue parole.
Ieri la prima riunione del movimento. “Crediamo molto in Donne Impresa ed è per questo che abbiamo lavorato con impegno per dare il via oggi al movimento anche a Siracusa”, ha commentato Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa.
Il movimento si occupa di promuovere lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile e di favorire la conciliazione tra lavoro e cura della famiglia. Donne Impresa si batte per affermare una significativa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle sedi decisionali e per costruire un sistema di welfare che permetta alle imprenditrici di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, realizzando un percorso di crescita personale ed offrendo il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale.