Siracusa. Scuola di via Temistocle, lavori finiti ma le porte restano chiuse. E quei balconi…

Il plesso di via Temistocle del comprensivo Chindemi è ancora chiuso. Eppure i lavori per l’abbattimento di barriere architettoniche e messa in sicurezza sono stati completati, seppur con un certo ritardo. I lavori erano iniziati a settembre 2015, dovevano essere completati a gennaio 2016 ma soltanto nelle settimane scorse è uscito l’ultimo operaio. Costo degli interventi: circa 172.000 euro. Con quella somma sono state abbattute le barriere all’ingresso ed al primo piano; sono stati messi a norma l’impianto elettrico e l’impianto antincendio; sostituiti gli infissi interni ed esterni e i corpi illuminanti.
Nessun intervento previsto sulle facciate. E in effetti ai balconi sono rimaste le reti di contenimento. Quei lavori non erano nel progetto. Manca anche il riscaldamento.
Intanto si attende una qualche comunicazione ufficiale sulla riapertura della scuola. La versione ottimistica porta a dire che dopo le vacanze natalizie il plesso di via Temistocle potrebbe riaprire. Ma mancano ancora gli arredi scolastici all’interno. Banchi e cattedre c’erano alla chiusura. Sono stati dirottati ad altri plessi dall’assessorato politiche scolastiche. Recuperarlo adesso appare complesso. Potrebbero servirne di nuovi, utilizzando fondi del bilancio approvato in coda d’anno.
Ma per il Comune c’è una grana in più: il certificato antincendio. In via confidenziale, alla luce delle condizioni attuali, filtra qualche perplessità sul possibile rilascio.
L’edilizia scolastica e la gestione/manutenzione dell’esistente si rivela un tallone d’Achille dell’attuale amministrazione. I casi della scuola Martoglio, Archia, Raiti e adesso via Temistocle sono lì a dimostrarlo.




Siracusa. Saltellando sui binari in via del Porto Grande. Perchè non si rimuovono?

Alla fine di via del Porto Grande, a Siracusa, si salta. E’ così da decenni. Da quando il treno non passa più da lì. Ma i binari sono rimasti. Incastonati nell’asfalto, nel tratto che conduce verso via Bengasi. Coperti parzialmente per metà carreggiata, presenti nell’altra.
Non c’è siracusano che non sappia riprodurre onomatopeicamente il suono delle ruote che saltano e poi saltano e poi saltano ancora e ancora passando per quel brevissimo tratto. Senza parlare dei rischi, per gli scooter principalmente.
Proprio su quei binari si affaccia uno dei due accessi/uscita del parcheggio del Molo Sant’Antonio. Lì accanto, poi, c’è anche il comando dei Vigili Urbani. Ma come spesso capita a Siracusa, ci si abitua in fretta a tutto, anche a quei binari rimasti lì. Come se nessuno ci facesse più caso. Rassegnati alla loro inamovibile presenza.




Augusta. Il barcone dei migranti a Milano a spese dello Stato? "Resti qui, nel nascituro Giardino della Memoria"

Con un emendamento alla finanziaria, in esame alla commissione bilancio della Camera, la deputata Pd Lia Quartapelle ha chiesto di destinare 500.000 euro per il trasferimento, dal porto di Augusta a Milano, del barcone affondato davanti alle coste libiche il 18 aprile 2015 ed in cui morirono circa 700 migranti, recentemente recuperato dai fondali al termine di una complessa e tecnologica impresa.
Non mancano le polemiche. Dopo i consiglieri comunali di Siracusa, Sorbello e Vinci, anche il Comitato 18 Aprile di Augusta boccia l’idea. La portavoce Cettina Saraceno ricorda peraltro le richieste inviate ai presidenti del Consiglio che si sono succeduti affinchè il relitto del peschereccio – ancora oggi all’aperto nella base della Marina Militare al pontile Nato nel porto di Augusta – non sia né demolito né trasferito altrove. “Resti ad Augusta e diventi il pezzo pregiato del costituendo Giardino della Memoria, dedicato alle vittime delle migrazioni”, spiega. “I 600.000 euro necessari per il trasferimento da Augusta a Milano siano invece spesi per salvare vite umane nel Canale di Sicilia”, la chiosa del Comitato.




Noto. Chiarimento con moglie e cognato finisce con un arresto: in carcere un 25enne

E’ finito in carcere a Cavadonna il 25enne Lino Lavacca, arresto in flagranza di reato dalla polizia. L’uomo, già sottoposto al divieto di dimora nel comune di Noto, si era recato nel primo pomeriggio di ieri nell’abitazione della sua ex moglie, a Noto.
La volontà era quella di chiarire alcuni aspetti legati al bambino nato dalla loro pregressa unione. Dopo un iniziale principio di civile conversazione, la discussione sarebbe degenerata, sconfinando in offese e percosse nei confronti dell’ex cognato presente all’incontro.
Lo stato di evidente ubriachezza in cui il 25enne si sarebbe presentato in casa ha reso necessario un ricovero in ospedale, con l’assistenza della Polizia Municipale. Successivamente Lavacca è tornato ancora presso l’abitazione della donna che comprensibilmente preoccupata ha avvisato la polizia. Gli agenti lo hanno raggiunto quando l’uomo ancora perseguiva nella sua condotta violenta e persecutoria. Avrebbe anche cercato di aggredire fisicamente le parti, venendo bloccato per tempo dai poliziotti. Dichiarato in stato di arresto per resistenza a pubblico ufficiale, è stato accompagnato nella casa circondariale di Cavadonna.




Avola. Apre i battenti il centro di prevenzione oncologica della Lilt

Inaugurato ad Avola il nuovo centro di prevenzione oncologica della Lilt. E’ il settimo in provincia. Si trova in via D’Acquisto, in passato sede del tribunale. Al taglio del nastro, insieme al presidente Lilt, Claudio Castobello, anche il sindaco di Avola, Luca Cannata.
“Non ci sostituiamo al servizio sanitario nazionale”, ha spiegato Castobello. “Gli ambulatori della Lilt nascono, infatti, per assicurare informazioni, consulenze, visite specialistiche ed esami strumentali per la diagnosi precoce e per diffondere nel quotidiano la cultura della prevenzione come stile di vita”.
Per usufruire dei servizi (visite ed esami strumentali) sarà necessario diventare soci attraverso il tesseramento volontario Lilt; i soci tesserati avranno quindi diritto ad usufruire di tutti i servizi offerti a fronte di un contributo minimo.
Nella sede di Avola già attivi i laboratori di orientamento oncologico, ginecologia (visita, eco, pap-test, colposcopia), senologia (visita, eco, mammografia), dermatologia (visita e videodermatoscopia), nutrizione e obesità, urologia, otorino, endocrinologia (tiroide), visite chirurgiche, ecografie.
Per prenotazioni e informazioni si possono utilizzare i numeri telefonici 3938837429 oppure 0931815318, dalla 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.




Siracusa. Inps e Ordine dei Commercialisti: siglato protocollo d'intesa

Siglato un protocollo d’intesa tra l’Inps di Siracusa e gli Ordini dei Dottori Commercialisti e quello dei Consulenti del Lavoro. Canali telematici preferenziali e tempi certi di risposta, tramite il cosiddetto “cassetto bidirezionale” e delle apposite caselle e-mail istituzionali costituiscono il punto centrale dell’accordo.
L’utilizzo corretto dei canali telematici consentirà il costante monitoraggio dell’attività svolta dall’Istituto da parte degli intermediari che, laddove la problematica non risulti risolvibile entro un tempo prestabilito, potranno richiedere ed ottenere in tempi brevi un appuntamento presso la sede Inps per la trattazione della pratica. In tal modo i professionisti non dovranno più fare inutili file presso gli sportelli ma verranno ricevuti da un funzionario dell’Istituto già informato di tutti gli elementi necessari per la trattazione della pratica.
Alla presenza dei vertici provinciali delle rispettive categorie professionali – Massimo Conigliaro per i Dottori Commercialisti, Antonio Butera per i Consulenti del Lavoro e il direttore della sede Inps di Siracusa, Carmelo Sciuto – è stato sancito un importante punto di incontro per affrontare in maniera sinergica, le nuove sfide di rinnovamento che la continua evoluzione normativa e tecnologica in materia di lavoro ormai impongono.
“Il rispetto di tempi precisi e sempre più brevi nella risoluzione dei problemi – commenta Conigliaro – fa sì che l’intero sistema funzioni: in tal senso l’utilizzo di una comunicazione scritta e tracciabile rappresenta un passaggio fondamentale, che seppur di non facile immediata gestione, consentirà di affrontare al meglio le diverse problematiche”




Siracusa. "La Madonna delle ….", oltraggioso murales in Ortigia. Il Comune lo cancella, caccia all'autore

Più che di semplice pessimo gusto si può tranquillamente parlare di oltraggio. Certamente verso quel diffuso sentimento religioso che è alla base della cultura e della storia siracusana. Peraltro nella settimana dedicata a Santa Lucia.
Su una delle pareti della Badia, in Ortigia, è apparso un murales vergognoso. Sulla destra è riprodotta l’immagine di Maria, con vistoso rossetto rosso. Di fianco la scritta: “sono la Madonna delle t***e”. Un gesti che potrebbe valere l’accusa di vilipendio al sentimento religioso ai responsabili, convinti probabilmente di aver dato vita a chissà quale divertente goliardata. Quando invece gli autori meriterebbero solennemente di esser mandati a quel paese, in compagnia della loro idea di arte e rispetto.
Nel pomeriggio di domenica il Comune ha provveduto a “cancellare” l’offensivo murales con l’intervento di un operaio che ha coperto quanto era stato tracciato sul muro. L’assessore alla Municipale, Salvatore Piccione, ha mostrato da subito forte sdegno per l’accaduto. “Ripongo fiducia nell’opera delle forze dell’ordine affinchè l’autore subisca la dovuta sanzione”.




Calcio, Serie C. Siracusa sciupone, con la Leonzio finisce 0-0

Il Siracusa chiude il girone d’andata con un pareggio con la Sicula Leonzio. Al Cibali di Catania finisce 0-0 ed a mordersi le mani sono gli azzurri. La squadra di Paolo Bianco ha avuto le migliori occasioni da gol ed ha mancato anche un penalty nella ripresa. Il sin qui sempre perfetto Lele Catania questa volta ha mancato di mira, spedendo alto. Era il 67 e poteva essere l’occasione per firmare l’ennesimo successo esterno.
Azzurri comunque al quarto risultato utile consecutivo. In classifica conservato il quarto posto.




Siracusa. La chiusura di Sprar Aretusa: "Tutelati i migranti, abbandonati gli operatori siracusani"

I dieci ex operatori del centro Sprar Aretusa, chiuso a giugno scorso, attendono ancora il pagamento di sedici mesi di stipendio. Mentre i migranti, anche attraverso l’intervento del Comune di Siracusa, sono stati trasferiti in altre strutture ed hanno ricevuto le somme loro spettanti, i dipendenti siracusani sono rimasti alla porta.
Il progetto di accoglienza per richiedenti asilo era stato finanziato con 4 milioni di euro nel triennio 2014-16. A gestirlo, una cooperativa di Acireale. Ma presto soni emersi problemi gestiinali che hanno portato anche a varie manifedtazioni di protesta, visite dj parlamentari sino alla chiusura della struttura di contrada Targia.
Con una lettera inviata al Ministero, gli ex operatori del centro si chiedono che fine abbiano fatto i soldi pubblici che erano stati preventivati per il pagamento dei loro stipendi. “Nessuna procedura eccezionale e’ stata avviata per noi, solo per i migranti”, lamentano decisi. E tornano a chiedere a Comune e Ministero di attivarsi per risolvere il loro problema con la stessa solerzia messa in campo per i richiedenti asilo.




Siracusa. "Il nuovo ospedale sorgera' alla Pizzuta", il punto e basta dell'assessore Moscuzza

Anche il Comune di Siracusa bolla come “impraticabile” la proposta del Movimento 5 Stelle sul nuovo ospedale di Siracusa. I pentastellati avevano individuato in Punta Santa Panagia il luogo ideale per costruirvi il nosocomio che verra’. Se buone appaiono le motivazioni, sorprende la tempistica: quasi un passo indietro dopo che, a fatica, il Consiglio comunale aveva individuato un’altra area, comunicata all’Asp per avviare la progettazione.
“L”area in questione risulta ubicata al margine del tessuto urbano e in una zona ad alto valore paesaggistico e archeologico: siamo all’interno delle mure dionigiane e sopra una balza rocciosa”, illustra l’assessore all’Urbanistica, Antonio Moscuzza, intervenendo nel dibattito in corso sul nuovo Ospedale.
“Il regime normativo del piano paesaggistico lo classifica come livello di tutela tre, ovvero inedificabilità assoluta. Ricordiamoci che il livello di tutela tre è lo stesso che è posto nel golfo di Siracusa, nel parco della Neapolis e nel parco delle mure Dionigiane e un’eventuale variante urbanistica in questa realtà non competerebbe al consiglio comunale. Siamo di fronte ad un caso simile alla Pillirina: consumo del suolo, area archeologica e paesaggistica, ambientalismo. Il PRG la identifica come area demaniale, per cui non è possibile consumare suolo con interventi edilizi di qualsiasi natura, e una variante urbanistica non sarebbe approvata senza il nulla osta della sovraintendenza”, aggiunge Moscuzza.
Altro aspetto toccato è quello dei collegamenti. “Per quel che riguarda la viabilità- aggiunge l’assessore- quell’area è limitata da una vecchia strada senza alcuna arteria d’ingresso a Siracusa e la via Franca Gianni, che poi diventa via traversa di Belvedere, non consente un collegamento agevole con l’ingresso da Siracusa nord; la sezione stradale nella parte d’innesto con via traversa di Belvedere e viale Scala Greca non supera i 7 metri di larghezza e si trova chiusa tra la recinzione del parco dionigiano e l’edificato esistente. Grande criticità sarebbe l’accesso viabile da più punti strategici a quest’area che risulta strozzata da una forte pressione edilizia con viabilità esistente ad alta criticità, e non adatta a dinamiche di urgenza-emergenza. Al contrario, l’area identificata alla Pizzuta, risulterebbe più adatta ad ospitare un intervento così importante, vista la possibilità dell’immediato collegamento con viale Scala Greca, arteria d’ingresso a Siracusa da nord e i molteplici punti di accesso al sito da parte di viabilità già esistente. L’area ospedaliera individuata in zona Pizzuta, così come approvata dal Consiglio Comunale e in precedenza dal PRG, rafforza il progetto di accentramento delle strutture ospedaliere e riqualifica un tessuto urbano vocato a diventare polo sanitario”, l’analisi dell’assessore Moscuzza.
“L’eventuale risparmio in termini economici, prospettato a vantaggio di questa ipotesi, comunque impercorribile, non servirebbe a sanare le eventuali spese astronomiche per garantire una normale e articolata accessibilità”, il giudizio finale. “La proposta è da ritenersi inoltre poco riguardosa nei confronti di una libera scelta del Consiglio comunale, che, con grande senso di responsabilità e dopo una articolata disamina, sia in commissione consiliare urbanistica che in aula consiliare, si è assunto l’onere di effettuare la scelta dell’area, così da mettere fine ad una telenovela che, se fosse continuata, avrebbe messo a rischio il relativo finanziamento. Ci rendiamo conto che nella logica di certe rappresentanze politiche le logiche decisionali trovano il loro habitat naturale sulle piattaforme più disparate o nelle iniziative calate dall’alto, ma noi continuiamo a credere che l’aula del civico consesso rappresenti, ancor oggi, l’unico luogo deputato ad assumere decisioni rispondenti alle esigenze della collettività amministrata. Non trascurabile appare anche la circostanza che la scelta della Pizzuta, zona dove costruire il nuovo ospedale, coincide con la stessa effettuata da un altro consiglio comunale, in occasione dell’approvazione del Piano Regolatore Generale nell’anno 2007. In entrambe le occasioni c’è stata una chiara valutazione politica: quella cioè che il nuovo ospedale doveva essere inserito all’interno della struttura urbana. A quelli, pochi o tanti, che continuano a sostenere idee diverse, sarebbe opportuno che si convincessero a farsene una ragione”, la chiosa finale.