VIDEO. Celebrati al Maniace i 250 anni della Guardia di Finanza

Celebrati anche a Siracusa i 250 anni della Guardia di Finanza. E’ stato lo storico castello Maniace ad ospitare il sobrio appuntamento, alla presenza delle principali autorità civili, militari e religiose della provincia di Siracusa. In apertura della cerimonia, il passaggio in rassegna dello schieramento da parte del colonnello Lucio Vaccaro, comandante provinciale delle Fiamme Gialle.
Prima del discorso ufficiale, visibilmente commosso, ha voluto dedicare un pensiero al piccolo Vincenzo, il bimbo che ha perso la vita nella tragedia di Palazzolo. Un applauso spontaneo della platea ha sottolineato la condivisione piena e dolorosa.
Il colonnello Vaccaro ha quindi ricordato le attività ed i risultati conseguiti nell’ultimo anno dalla Guardia di Finanza, in provincia di Siracusa. Il contrasto all’economia sommersa ed alle frodi, la vigilanza sulla spesa pubblica, il controllo dell’economia legale del territorio, il contrasto degli appetiti economici e finanziari della criminalità organizzata, l’ordine pubblico: sono stati alcuni degli ambiti di intervento, con indagini ed operazioni, su cui si è sviluppata l’attenzione della Gdf aretusea.
Un passaggio del discorso è stato poi dedicato alle “solide relazioni istituzionali” con le altre forze dell’ordine, con la Procura ed il Tribunale di Siracusa, con la Prefettura. Un metodo che ha definito “un modello da esportare”.
Quindi un ringraziamento agli uomini ed alle donne della Guardia di Finanza, per “la dedizione e la professionalità” messe in campo ogni giorno. A tutti loro ha chiesto di continuare a mettere il “cuore” nel lavoro, senza mai perdere quelle motivazioni alla base della scelta di entrare a far parte “della grande famiglia della Guardia di Finanza”.
In chiusura, la consegna degli elogi ai militari che si sono distinti in servizio e finalmente l’emozione lascia spazio a qualche sorriso ed anche a simpatici fuori programma, oltre il protocollo che l’appuntamento richiede.




Incidente mortale sulla Pachino-Portopalo, muore 48enne

Incidente mortale sulla provinciale 21, la Pachino-Portopalo. A perdere la vita, nella notte, un 48enne in sella al suo scooter. Per cause al vaglio degli investigatori, all’altezza del cimitero, avrebbe perduto il controllo della moto, rovinando sull’asfalto e impattando con il bordo strada. La vittima si chiamava Fabio Spataro. Le indagini sono affidate ai Carabinieri.




Il dolore di Palazzolo, sospesi i festeggiamenti per San Paolo. Veglia per Vincenzo

Palazzolo Acreide è noto, in provincia di Siracusa, per essere la cittadina dei Santi e delle feste patronali. Tra due giorni sarebbe stata festa grande, per il protettore San Paolo. Ma nessuno oggi ha più voglia di fare festa. È una comunità dolente quella di Palazzolo Acreide, profondamente colpita dalla tragedia di contrada Falabia.
E i festeggiamenti in onore del “Patronus” sono stati sospesi. Il Comitato non ha avuto esitazione nel prendere l’unica decisione apparsa corretta. “Alla luce della tragedia che ha colpito l’intera comunità cittadina, si comunica che i festeggiamenti 2024 in programma sono sospesi”, si legge nella comunicazione.
“Siamo certi di interpretare con tale decisione il sentimento di cordoglio collettivo per la perdita del piccolo Vincenzo, così da poter esprimere la nostra vicinanza alla famiglia”.
Restano confermate tutte le celebrazioni liturgiche.
Domani 28 giugno, il Simulacro verrà svelato. Alle 22.00 veglia di preghiera per il piccolo Vincenzo nella Basilica.




Il bimbo morto a Palazzolo era in gita con il fratellino, la Procura indaga

Il bimbo di 10 anni che ha perso la vita a Palazzolo, cadendo in un pozzo artesiano, sarebbe il fratellino di un bimbo disabile che partecipava all’escursione organizzata dalla cooperativa Anffas, in contrada Falabia. Un campo estivo nel segno dell’inclusione, come nello spirito delle tante iniziative di Anfass. Il responsabile della onlus si trova sul posto della tragedia, insieme ai Carabinieri a cui sono state delegate le indagini sull’incidente.
L’operatrice che ha tentato invano di soccorrerlo, facendosi calare nel pozzo con una corda, si trova ricoverata all’Umberto I di Siracusa con problemi respiratori e diversi lividi ed escoriazioni. Non sarebbe in pericolo di vita.
La Procura di Siracusa ha posto sotto sequestro l’area dell’incidente. Ascoltate diverse persone. Si indaga per omicidio colposo.




Tragedia a Palazzolo, recuperato senza vita il corpo del bimbo caduto in un pozzo

È finita nel peggiore dei modi, nonostante la grande mobilitazione di soccorsi. Poco dopo le 15, è stato recuperato il corpo senza vita del bimbo di dieci anni caduto in un pozzo. È
accaduto poco fuori Palazzolo Acreide, in contrada Falabia, durante un Grest estivo della cooperativa Anfass.
Per i soccorsi, si sono mobilitate tutte le specialità tecniche dei Vigili del Fuoco, inclusi speleologi ed i sommozzatori. In volo anche l’elicottero Drago 1, partito da Catania. Massiccio il dispiegamento di Polizia e Carabinieri.
Il pozzo è profondo 15 metri e per una buona metà è pieno d’acqua. Secondo una prima ricostruzione, la copertura si sarebbe improvvisamente aperta mentre il piccolo stava giocandovi sopra. L’esatta dinamica sarà ricostruita dalle indagini. La Procura di Siracusa ha posto l’area sotto sequestro.
Il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, ha raggiunto il luogo ed ha seguito le difficili operazioni di soccorso. Tutta la provincia di Siracusa è rimasta con il fiato sospeso, sino al drammatico epilogo. Sotto shock la comunità di Palazzolo, a due giorni dalla festa del patrono, San Paolo.
È stata estratta viva una donna di 54 anni, verosimilmente un’operatrice del campo. Si era fatta calare legata solo con una corda, prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, nel disperato tentativo di salvare il piccolo. È precipitata a sua volta. Riportata in superficie, è stata affidata alle cure dei sanitari.




Cosa fare del depuratore Ias ora che le industrie si staccano? Ecco il piano della Regione

La Regione si mostra certa: “individuato il percorso per il futuro del depuratore consortile Ias di Priolo”. E l’espressione “percorso futuro” vale come rilancio visto come, nel 2025, le industrie cominceranno a staccarsi dal depuratore, avvalendosi di impianti propri oggi in fase di realizzazione. Una procedura che sarà completata entro la fine del 2026 e che mette a rischio la sopravvivenza di quell’impianto misto, nato a servizio della zona industriale. Nella manovra finanziaria appena approvata ieri all’Ars, intanto, sono stati destinati 9 milioni di euro per la messa in sicurezza.
Una soluzione che giunge al termine di tre incontri che si sono svolti nelle ultime settimane a Palazzo d’Orléans, voluti dal presidente della Regione, Renato Schifani, che è anche coordinatore delle attività per adeguare il depuratore alle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dal dipartimento regionale dell’Ambiente. L’impianto è finito al centro di una complessa indagine giudiziaria che contesta anche il disastro ambientale.
La possibilità più concreta è quella di collegare all’impianto altre utenze civili, ossia ulteriori Comuni oltre a Melilli, Priolo e Siracusa, e sembrerebbero interessati i Comuni di Floridia e Solarino. Per questo progetto occorrerebbe una rimodulazione delle tariffe attuali. Un’altra ipotesi è quella di offrire nuovi servizi al territorio, come l’utilizzo degli avanzati laboratori di analisi dell’impianto Ias.
«È importante – afferma il presidente Schifani – gettare le basi per consentire a questa imponente infrastruttura, che serve una delle realtà industriali più complesse dell’Isola, di continuare a stare sul mercato, garantendone la sostenibilità economica. Nell’arco di un mese, con la collaborazione dello staff dell’amministratore giudiziario Antonio Mariolo, saranno stabiliti tempi e modalità per valorizzare l’impianto, offrendo servizi al territorio e ridimensionando i costi di gestione. Nel frattempo abbiamo destinato 9 milioni di euro di fondi regionali per la messa in sicurezza».




Paradosso: Vigili del Fuoco spengono incendio rifiuti, mentre alcuni buttano altra spazzatura

C’è una distesa di rifiuti impressionante a bordo strada della ss114, nei pressi dello svincolo di Lentini. Tecnicamente, è territorio di Augusta. Poco cambia la zona, è la scena che lascia interdetti. Forse per far spazio ad altri sacchetti da abbandonare illegalmente, qualcuno ha pensato bene di incendiare i rifiuti ammassai senza soluzione di continuità, anche accanto alle abitazioni. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco che, in pochi minuti, hanno spento le fiamme evitando che il rogo si estendesse per le centinaia di metri lineare lungo cui si estende una delle tante discariche abusive simbolo della raccolta differenziata nel siracusano.
Ma a rendere ancora più incredibile la scena, il fatto che diverse persone continuassero imperterrite ad abbandonare rifiuti. Mentre i Vigili del Fuoco spegnevano l’incendio con le manichette, poco distante assistevano all’incredibile scena. Letteralmente senza parole. La dimostrazione plastica dell’insuperabile limite culturale, vera emergenza tra le emergenze siciliane.




Lavori in ritardo su via Lido Sacramento, la polemica: “si può riaprire anche oggi”

Le dichiarazioni dell’assessore Pantano, rilasciate a SiracusaOggi.it a proposito dei ritardi su via Lido Sacramento, non convincono Carlo Gradenigo. L’ex assessore comunale e presidente di Lealtà&Condivisione parla di “teatro dell’assurdo”. E spiega: “dopo 3 anni di attese, a 16 settimane dalla realizzazione di un’opera di contenimento priva del sistema di drenaggio per le acque sotterranee, a 5 settimane dalla scusa de i lavori non sono ancora completati tirata in ballo dopo che l’ennesimo smottamento aveva sconfessato tutti sull’origine del danno e la funzionalità dell’opera appena realizzata, l’amministrazione dichiara che se entro 3 giorni non inizieranno i lavori per il ripristino del manto stradale di via Lido Sacramento, già affidati e finanziati dal Genio Civile, sarebbe pronta ad operare di propria iniziativa con l’impegno di riasfaltare il tratto crollato anche se, affermano testualmente, pagheremo 2 volte per lo stesso lavoro”.
Per Gradenigo – in via provvisoria, in attesa del nuovo manto per tutta la strada – sarebbe stato sufficiente in questa fare “spostare 2 jersey e far transitare le auto a senso unico nel tratto bloccato” esattamente come “avviene già da oltre 2 anni nel tratto di strada successivo, interessato dal medesimo crollo e identico cantiere”.
La pazienza di residenti e titolari di attività commerciali dell’area è ormai esaurita. “La priorità per chi abita e lavora in questa zona non è rifare l’asfalto di una strada, ma poter tornare semplicemente a percorrerla tutta.
Ecco perché – insiste Gradenigo – si chiede ancora una volta di realizzare l’atteso sistema di drenaggio per le acque di falda, prima di riasfaltare; e di spostare da subito 2 dei 4 jersey che bloccano il transito, riaprendo immediatamente e a senso unico alternato il tratto intercluso, diffidando l’amministrazione a spendere ulteriori risorse della comunità per dei lavori che ha già abbondantemente pagato”.




Variazione di bilancio approvata dall’Ars, somme per extracosti rifiuti e siccità

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la manovra di variazione di bilancio da 200 milioni di euro. Tra i provvedimenti, vede finalmente la luce il contributo per gli extracosti sostenuti dai Comuni dell’isola per spedire i rifiuti all’estero. Un contributo atteso da oltre un anno e sollecitato a gran voce da Anci Sicilia con cui si scongiura adesso l’aumento delle aliquote Tari.
Soddisfatta la maggioranza per il via libera alla manovra. “Rispettiamo gli impegni presi con i siciliani su più fronti”, commenta il presidente Schifani. “Un pacchetto di interventi limitati ma strutturali che vanno dalle misure rivolte alle piccole e medie imprese per ridurre i tassi d’interesse, più alti rispetto a quelli di altre regioni, ai contributi ai Comuni per i maggiori oneri sostenuti per il trasferimento dei rifiuti all’estero, come da impegno che avevamo assunto con l’Anci. E ancora, dalla ricapitalizzazione di Ast al rafforzamento degli interventi per l’emergenza idrica e agricola. Continuiamo il nostro quotidiano impegno accanto ai siciliani e ai loro problemi, con costanza e determinazione”.
Anche l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, si mostra particolarmente soddisfatto. “Portiamo a traguardo una manovra correttiva che offre ingenti stanziamenti e risposte concrete a diverse emergenze in atto. Manteniamo l’impegno a garantire la stabilità finanziaria dei Comuni, destinando ben 50 milioni alla compensazione degli extracosti dei rifiuti, un aiuto fondamentale per i sindaci nel contenimento degli aumenti della Tari. Altri 50 milioni vengono devoluti alle imprese, istituendo una misura analoga al Bonus caro mutui per le famiglie. Attraverso l’Irfis, infatti, la Regione erogherà un contributo che attenuerà per le aziende siciliane i rialzi dei tassi d’interesse registrati nell’ultimo anno. Tra le altre iniziative del governo regionale da segnalare, vi è certamente il salvataggio dell’Ast e gli aiuti al comparto agricolo piegato dalla siccità che investe la Sicilia. Infine, un nuovo tassello della lotta al precariato regionale con la norma che condurrà all’obiettivo di assorbire l’intero bacino ex Pip”.
Ancora voci dalla maggioranza con i deputati regionali del Mpa (Giuseppe Castiglione, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Carta) che evidenziano l’importanza di alcune misure come “i 9 milioni per la manutenzione straordinaria del depuratore IAS; 20 milioni per il ripiano dell’AST; 18 milioni di investimento nell’AST per il triennio 2024/25/26; 50 milioni per supportare le imprese siciliane; 50 milioni per coprire gli extracosti di conferimento rifiuti per i comuni; 10 milioni per i foraggi nell’agricoltura; 15 milioni per affrontare la crisi idrica nell’agricoltura; 5 milioni per Sicilia acque; 1 milione per Astaereo servizi”.
Interventi su cui si sofferma, per Forza Italia, anche il deputato Riccardo Gennuso. “Abbiamo sostenuto ed apprezzato i provvedimenti che danno risposte concrete al nostro territorio e affrontano due grandi emergenze che stanno colpendo il tessuto economico e sociale dell’isola: la crisi del comparto agricolo dovuta alla siccità ed il rischio di crisi finanziaria per i Comuni colpiti dagli extra costi per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Grazie al lavoro che abbiamo svolto già nelle commissioni di merito, l’Assemblea ha infatti destinato 9 milioni alla manutenzione straordinaria del depuratore IAS, avviando a soluzione una vicenda che si trascina da troppo tempo. Oltre a 50 milioni per sostegni a tutte le imprese, altri 35 milioni sono stati poi destinati per sostegni di vario tipo al comparto agricolo e zootecnico, in particolare sospendendo la riscossione dei canoni idrici e consortili, prevedendo contributi legati alla crisi del foraggio e per nuovi impianti per affrontare la crisi idrica”.
Critiche invece le opposizioni. “Questo governo continua ad improvvisare con norme buttate qua e là senza una visione d’insieme e che, soprattutto, non danno le risposte che le categorie si aspettano”. Lo ha affermato il deputato e referente M5S per la Sicilia Nuccio Di Paola, annunciando il voto contrario del suo gruppo al ddl stralcio in discussione all’Ars. “Noi con grande senso di responsabilità – ha detto – Di Paola siamo qua e qua siamo stati anche durante la campagna elettorale, a differenza di tanti componenti del governo e del presidente della Regione che ancora una volta oggi è assente. Così non si può andare avanti, la Sicilia ha bisogno di riforme, non non di norme tampone che non risolvono nulla, buttate giù da assessori che spesso sono in disaccordo tra di loro”.




La “favoletta” della differenziata per pagare meno e la fallimentare realtà dei rifiuti

“I cittadini si sono ormai disamorati della raccolta differenziata. Abbiamo raccontato la favoletta che con la differenziata avrebbero pagato meno e invece i costi continuano ad aumentare. Certo che i cittadini si sono stancati”. Le parole di Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, colgono nel segno. Per i Comuni, aumentano i costi di conferimento in discarica, che si traducano in aumenti Tari per i contribuenti. Ormai, anche i più corretti si sono stancati: troppi problemi nella gestione dei rifiuti e poche misure a tutela degli onesti.
Le percentuali non mentono e riflettono il fallimento della raccolta differenziata in provincia di Siracusa, terz’ultima secondo i dati del recente ecoforum rifiuti di Legambiente con una percentuale del 52,1, lontanissima dall’obiettivo minimo del 65%. Tolte alcune virtuose eccezioni (Sortino, Ferla, Canicattini e Floridia oltre il 75% e poi Melilli e Avola sopra il 70%), il dato è sconfortante ma aderente alla realtà. La differenziata siracusana, con un ancora pesante ricorso alle discariche ed agli abbandoni massivi di rifiuti, è un fallimento. Il secco residuo (l’indifferenziato) rimane dopo anni ancora la frazione più “pesante”. Insomma, non si differenzia per davvero. E non è un caso se nessun comune siracusano rientra nella speciale classifica dei comuni rifiuti free di Legambiente, ossia quelli con una produzione di rifiuti indifferenziati sotto a 75 Kg per abitante. Insomma, la popolazione produce molta spazzatura e la butta senza dividerla. Per disaffezione, visti i risultati; ma anche per quelle che Musumeci definì limiti culturali dei siciliani”.
Con la più grande discarica d’Europa (Sicula a Lentini) nuovamente attiva, problema risolto? “Sarà un’estate segnata dalla crisi dei rifiuti. Non credo in una normalizzazione della situazione, oramai viviamo in costante emergenza continua. Manca la programmazione, l’emergenza è gestita come fosse l’ordinario”, rincara il sindaco Stefio. C’è voluta una seconda ordinanza emergenziale, dopo la prima non attuabile, perchè la Regione venisse a capo (per ora) del problema. “Provo delusione e amarezza per le decisioni affrettate della Regione che neanche concorda con gli amministratori giudiziari di Sicula Trasporti il da farsi. La prima ordinanza scritta senza confrontarsi e poi rispedita al mittente perchè non attuabile. Siamo smarriti, nelle mani di chi non trova una soluzione”, attacca Stefio sindaco del centrosinistra. Ma non fa sconti quando ammette che sul tema hanno fallito destra e sinistra, in Sicilia. “Da trent’anni manca un vero piano rifiuti e da trent’anni non arrivano segnali verso la soluzione dei problemi. Da sette anni, però, c’è continuità di governo regionale, avrebbero Avuto tutto il tempo per dare delle risposte. Invece non arrivano segnali”.
Prima o poi, intanto, le discariche esauriranno del tutto la disponibilità di spazi. Continuare a mettere la spazzatura sulle navi e spedirla in Europa ha fatto – e continua a fare – lievitare i costi. “Allora si sbrighino a fare i termovalorizzatori, dopo attente e precise verifiche su sostenibilità ambientale”, dice il primo cittadino di Carlentini che conosce da vicino la realtà della discarica. “Il termovalorizzatore potrebbe essere una soluzione ma vanno fornite tutte le garanzie in tema di salvaguardia dell’ambiente”.
Anche i sindaci hanno le loro responsabilità. Se, da una parte, è vero che la Regione alle volte sembra non in condizione di gestire le emergenze, dall’altra nelle città manca (da anni) la capacità locale di correggere e reprimere fenomeni come l’abbandono di rifiuti in strada. Si segue la via della sensibilizzazione, ovvero fiato sprecato. “Ogni sacchetto di spazzatura è un voto…”, osserva qualcuno evidenziando quella disaffezione e scollamento dei cittadini. Due realtà parallele – quella raccontata dalla politica e quella vissuta su strada – che raramente collimano e si toccano.