Pomodoro Pachino Igp, Fortunato: “I dazi buona idea di tutela da effetti globalizzazione”
I dazi imposti dagli Usa non sono un problema per il Consorzio di tutela del pomodoro Igp di Pachino. Per i produttori locali non cambia, infatti, nulla. Il pomodoro italiano, infatti, non può essere esportato – per via di accordi – negli Stati Uniti ed in Canada. Il mercato di riferimento resta, quindi, quello europeo. “Ma la globalizzazione continua ad essere un fattore di svantaggio per noi”, spiega il presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato. “L’interno comporto dell’ortofrutta italiano è svantaggiato, perchè non ci sono efficaci strumenti di tutela e continua ad entrare sul mercato troppo prodotto sottocosto da paesi come Marocco e Tunisia dove le norme ed il costo del lavoro non favoriscono una sana concorrenza”, aggiunge Fortunato.
“Abbiamo già segnalato a tutte le associazioni di categoria il problema. E ne abbiamo discusso con il ministro Lollobrigida che si è mosso a tutela del pomodoro Igp di Pachino, favorendo l’accesso alla Gdo e un accordo con una nota catena di fast food. Ma non c’è tempo da perdere, la filiera è e rimane a rischio con o senza i dazi statunitensi. Semmai, perchè non introdurre anche in Europa un meccanismo di tutela da questa invasione di prodotti ortofrutticoli sottocosto? Danneggiano l’economia ed il tessuto produttivo. Da questo punto di vista – insiste Sebastiano Fortunato – bisognerebbe prendere spunto dalla linea di tutela rigorosa condotta dal presidente statunitense. Sotto quell’aspetto, la condivido”.