Siracusa. Chiarimento tra ex fidanzati si trasforma in rissa: denunce e punti di sutura

Un chiarimento tra ex fidanzati è diventato in fretta una rissa. E’ successo tutto in Borgata, nella mattinata di ieri. Bilancio: quattro persone denunciate (tre uomini ed una donna) e qualche punto di sutura.
I due, ex fidanzati, si erano dati appuntamento per chiarire vecchie ruggini. Ma forse complice anche la presenza dell’attuale fidanzato, la discussione è degenerata in fretta. Parole su parole, poi si è passati alle vie di fatto con l’intervento anche del papà della giovane.
Per riportare la calma, sono intervenuti gli agenti delle Volanti.




Siracusa in tv: su Rai Uno in onda la puntata di Linea Verde girata in città, guardala qui

Puntata di Linea Verde dedicata quest’oggi a Siracusa. Su Rai Uno, questa mattina, è andata in onda la puntata registrata nelle settimane scorse. Immancabile sosta al mercato di Ortigia, volo d’uccello sul centro storico grazie ad una serie di immagini realizzate con l’ausilio del drone. “Sembra di tornare indietro nel tempo, il mare, l’agricoltura e l’enogastronomia si fondono in un unicum inconfondibile. Non a caso il centro storico di Siracusa, dal 2005 è Patrimonio dell’Umanità”, si legge nella scheda di presentazione della puntata.
Federico Quaranta e Federica de Denaro guidano il telespettatore alla scoperta del limone igp di Siracusa e dell’agricoltura innovativa: i giovani che si danno da fare per amore della loro terra, quella stessa terra che era dei loro nonni e dei loro bisnonni, una terra nella quale l’innovazione affonda profondamente nella tradizione.
La puntata si chiude a Rosolini, vicino al fiume Tellaro, a mezz’ora da Siracusa, per raccontare la storia di due ragazzi, entrambi laureati, con un progetto molto ambizioso: ricreare un “bosco da mangiare” con frutti, arbusti ed erbe spontanee tutto l’anno.

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Zona industriale: c'è un secondo filone di indagini, la Procura si interroga sull'incidenza della patologie tumorali

L’inchiesta del pool antinquinamento della Procura di Siracusa potrebbe avere anche ulteriori sviluppi, dopo il sequestro preventivo di Esso ed Isab/Lukoil. C’è anche un secondo filone di indagini, infatti, che mira a capire se vi possa essere una qualche correlazione tra le patologie tumorali e la presenza di industrie.
Gli accertamenti, avviati nei mesi scorsi, sarebbero ancora in corso e vedono chiamati in causa anche esperti nazionali per l’accertamento e la corretta “lettura” dei dati derivanti dall’incrocio della mole di documenti raccolti dalla Procura. Cartelle cliniche, certificati di morte, dati del registro tumori: anche questi documenti sarebbe finiti sotto la lente del pool guidato dal procuratore capo, Francesco Paolo Giordano. Magistrato a cui Don Palmiro Prisutto ha voluto portare nei giorni scorsi la sua vicinanza e gratitudine, con una manifestazione improvvisata all’ingresso del Tribunale di Siracusa. Striscioni




Melilli. Il segretario Pd, Sbona: "continuare collaborazione con polo petrolchimico"

A Melilli, la prima presa di posizione ufficiale dopo il sequestro degli impianti della zona industriale arriva dall’opposizione. Salvo Sbona, segretario cittadino del Pd, invita “a fare fronte comune al fine di trovare i modi ed i mezzi per continuare ad avere un rapporto collaborativo con i due colossi industriali, fonte di reddito per il nostro territorio ma anche motivo di intervento della procura di Siracusa”.
Poi una tirata d’orecchio ai sindaci della zona industriale. “Chiedono più poteri dimenticando forse che già la normativa gli attribuisce ampi poteri in materia di tutela della salute pubblica. I sindacati giustamente temono per i posti di lavoro, ma quale futuro ci può essere se gli investimenti sono al palo? L’intervento della procura – dice Sbona – servirà a dare una accelerata agli investimenti per l’adeguamento e l’ammodernamento degli impianti e l’immediata realizzazione di tutte le prescrizioni che in fase di riesame dell’AIA avevamo già chiesto come Comune di Melilli su iniziativa dei consiglieri comunali durante la precedente amministrazione”.




Una class action contro la zona industriale, Codici: "bonifiche o chiusura"

Bonifica o chiusura degli impianti, “senza se e senza ma”. È l’aut aut lanciato dall’associazione di tutela consumatori Codici alla zona industriale siracusana.
Manfredi Zammataro, responsabile di Codici, ha deciso di avviare una class action e di chiedere accesso agli atti, nonché costituirsi parte civile in un eventuale procedimento a fianco delle vittime. Vittime dell’inquinamento. “Vittime che sembrano essere alle volte invisibili”.
Insieme all’ex parlamentare Fabio Granata, è stata affrontata da Codici la problematica dell’aggiornamento del Registro dei tumori “che presenta dati che non corrispondono alla realtà”. Inoltre, chi dovrebbe 7 della questione – segnalano – “sembrerebbe trovarsi in una situazione di evidente conflitti di interessi”. Riferimento a Salvatore Sciacca che ricopre il ruolo di coordinatore scientifico del Registro Territoriale dei Tumori di Catania, Messina e Siracusa, consulente del Consiglio Nazionale di Sanità presso il Ministero della Salute di Roma, Presidente del Cipa (Ente deputato alla raccolta dei dati ambientali per conto del Consorzio di Industriali e Petrolieri del Polo produttivo di Priolo Melilli e Augusta – Consorzio Industriale per la Protezione dell’Ambiente) e consulente dei legali di Eni in un procedimento penale avviato dal Tribunale di Gela.
In generale, Codici parla di “situazione inquietante” riguardo la quale “è arrivato il momento di fare luce sulla vicenda ed avere risposte dagli enti deputati, quali il Governo Regionale che risulta essere sordo alle richieste di quei cittadini ai quali viene meno il diritto alla vita e che sono costretti a lottare con la morte giornalmente”.




Siracusa. Largo XXV Luglio e piazza Archimede, la polizia allontana gli abusivi

Lotta all’abusivismo commerciale e la contraffazione dei marchi in Ortigia. Nella tarda serata di ieri, agenti delle volanti sono intervenuti nei pressi del Tempio di Apollo e in piazza Archimede dove hanno sorpreso alcune persone intente a vendere della merce senza le necessarie autorizzazioni.
Alla vista della Polizia, gli abusivi si dileguavano precipitosamente abbandonando i loro oggetti in vendita, sequestrati.




Siracusa. Alloggi popolari, il consigliere Tota invita a studiare "politiche di riqualificazione"

Il consigliere comunale Dario Tota sollecita maggiore attenzione per le aree di edilizia popolare. “Sono abbandonate al degrado, in assenza di politiche di riqualificazione”, spiega. Pertanto chiede all’amministrazione di avviare un programma di risanamento. L’esponente di Orizzonte Siracusa ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione illustrando come “il cattivo stato di sicurezza e decoro dei quartieri popolari” non aiuta nell’attrarre “attività artigianali e commerciali” ed a migliorare le condizioni di vita di chi vi abita.
Per questo Tota è tornato a chiedere interventi urgenti ed una più attenta programmazione capace di puntare all’inclusione sociale.




Pallanuoto, Serie A1. Terzo straniero per l'Ortigia, è Jeleca

Marko Jelaca, croato di Zagabria, 35 anni il prossimo 15 dicembre, difensore, è il terzo straniero del Circolo Canottieri Ortigia. Arriva dalla BPM Sport Management Verona dove ha giocato nelle ultime due stagioni.
Cresciuto nel Mladost, con cui ha vinto la Coppa di Croazia nel 2005, ha giocato nel Sibenik prima di trasferirsi in Montenegro, allo Jadran, e vincere il relativo campionato.
Nel 2009-2010 la prima esperienza in Italia con i colori del Brescia e, quindi, il ritorno in Croazia, questa volta con la calottina del Primorje e la conquista della seconda Coppa nazionale. Nel 2013 ancora Italia e questa volta sulla sponda di Como, allenato da quel Piccardo che adesso ritrova a Siracusa. con il quale gioca due campionati. Nelle ultime due stagioni Jelaca ha contribuito alla crescita della BPM Sport Management Verona.
Con il suo arrivo si chiude il terzetto degli stranieri che difenderanno i colori del Circolo Canottieri Ortigia nella stagione 2017-2018.
“Forza ed esperienza con Jelaca – commenta il vice presidente Marcello Marotta – Arriva un altro giocatore importante che siamo certi riuscirà a dare un notevole apporto alla causa biancoverde.Lindhout, Vapenski e Jelaca hanno accettato e sposato il progetto Ortigia e questo rappresenta il valore aggiunto per la nostra società nel panorama pallanuotistico internazionale”.




Ippica. Miss Martina, Shukal e Cuschieri incantano il Mediterraneo

(c.s.) Le prestigiose corse al galoppo e la raffinata bellezza delle “Miss” regalano spettacolo all’ippodromo del Mediterraneo, nell’ultimo convegno di galoppo prima della pausa estiva. La fascia di Miss Equilibra Sicilia Est premia la particolare bellezza di Martina Finocchiaro, ventenne, originaria di Aci Castello, in gara con altre 19 ragazze per la finale regionale di Miss Italia. Lorganizzazione è a curata dalla Glamour Production di Salvo Consiglio che, per il terzo anno consecutivo, sceglie lincantevole scenario della polifunzionale struttura siracusana. Alla bella catanese va la coroncina posta sul suo capo dagli amministratori dell’ ippodromo di Siracusa, Concetta Mazzarella e Fabio Faraci. Il galoppo, intanto, affida la sua parte migliore a Shukal che, da favorito, porta a casa l’edizione 2017 del Premio Nastro d’Oro di Sicilia, handicap principale che ha impegnato i soggetti di 3 anni ed oltre sui selettivi 2100 metri della pista piccola. Accelera e passa al comando ai 250 metri dal traguardo e, condotto da Giuseppe Cannarella, saluta l’ottimo Alaska trip e Cuore del Grago. Rischiarano le piste siracusane i colori della scuderia di Mark Cuschieri. Mister Tarxien, dopo il successo al debutto, risolve il Criterium d’Estate: condizionata che ha chiamato al confronto sul miglio. In regia Antonio Cannella, beffa la compagnia di scuderia, e Debby, la tanto acclamata Sharming Girl. Cambia poco sul podio delle due condizionate che hanno arricchito le prove principali: Kylach Me If U Can, con ancora Cannella al comando delle operazioni, e Geraldine diretta da Salvo Basile permettono al maltese Cuschieri di salutare uno straordinaria riunione di galoppo siracusano con un poker di vittorie. Galoppo che ritorna di scena nel mese di Settembre e che lascia il posto alle andature del trotto.




Esso ed Isab/Lukoil: cosa succederà dopo la mossa della Procura? Tutti gli scenari possibili

E adesso tutti gli occhi sono puntati sulla zona industriale. Dopo la mossa della Procura, sindacato, politica e società civile si interrogano – da diversi punti di vista – su cosa succederà da ora in avanti.
Innanzitutto bisogna distinguere le posizioni dei due colossi, Isab/Lukoil ed Esso. Il primo dovrebbe accettare il cronoprogramma imposto dai giudici siracusani. Questo perchè appena due mesi fà, al tavolo ministeriale delle Aia, aveva tracciato un percorso di adeguamento alle migliori tecnologie disponibili per la riduzione di emissioni molto simile a quanto ora prescritto. Si tratterebbe, in sostanza, di accelerare un percorso che era già parzialmente in atto. Avrebbe dovuto concludersi nel 2020 ma ora, sotto la spinta della Procura, potrebbe subire una decisa accelerazione.
Per Esso, invece, si tratterebbe di cominciare da zero o quasi visto che il procedimento per il rinnovo delle Aia era ancora in fase istruttoria. Insomma, per quest’ultima la strada pare essere in salita. Non a caso, nella nota diffusa subito dopo il sequestro preventivo, Esso si è riservata ogni risposta dopo uno studio attento del provvedimento notificato dalla magistratura.
Se dovessero dire “no” alle imposizioni di riduzione delle emissioni, rischiano la chiusura. Ma una simile scelta, a detta di alcuni esperti, avrebbe un costo per le aziende anche maggiore rispetto al massiccio adeguamento degli impianti. E questo perchè chiudere non significherebbe mettere un lucchetto ai cancelli e smobilitare: è fatto obbligo alle aziende, in quel caso, di bonificare i territori a loro spese. Decine e decine di milioni di euro da investire.
E qui si inserisce, allora, un’altra domanda. Quanto potrebbe costare ad Isab/Lukoil e ad Esso rispettare il cronoprogramma e le misure impartite dalla Procura? Difficile una previsione esatta, non meno di dieci milioni di euro per impianto. Per avere una cifra più precisa bisognerà attendere gli eventuali studi di fattibilità. All’interno di impianti a rilevante rischio, come le industrie, la sicurezza è sempre favorita su altre esigenze. Questo cosa significa? Che se dovesse emergere, ad esempio, che realizzare la copertura di una vasca potrebbe aggravare il rischio incidente (ad esempio: una eventuale deflagrazione potrebbe scagliare la copertura in pieno centro abitato), quella misura non sarebbe applicabile nell’impianto. Esistono degli studi, chiamati in sigla Nar (Non Aggravio di Rischio) che servono proprio a verificare simili ipotesi.
Ipotizziamo adesso due scenari. Il primo: le due aziende accolgono le prescrizioni. In dodici mesi dovranno adeguarsi. Per alcune misure sarà necessario studiare una non prevista fermata degli impianti. Dipendenti tutelati e boccata di ossigeno per l’economia locale attraverso la chiamata a lavoro di diverse ditte dell’indotto, per le relative manovre. In realtà, le aziende potrebbe anche chiedere alla Procura di concedere loro il tempo di arrivare sino alla prossima fermata programmata (2018 o 2020). Non ci sono precedenti ma la posizione della Procura è già piuttosto chiara con l’imposizione di un cronoprogramma in 12 mesi.
Il secondo scenario è quello negativo. Se le aziende dicessero no, scatterebbe più o meno automatica la chiusura. E quindi le attività di bonifica, che però costerebbero decisamente di più. Senza la risoluzione delle passività ambientali non potrebbero lasciare il territorio. E poi ci sarebbe da considerare il dramma sociale che si creerebbe con la cancellazione di 1.600 posti di lavoro, più l’indotto.