Siracusa. La rabbia dei lavoratori della ex Provincia, tutti i video della difficile giornata

Una complicata giornata vissuta in diretta su FM ITALIA, FM ITALIA TV e sulla pagina facebook di SiracusaOggi.it. Prima che l’ultimo dei tre lavoratori della ex Provincia scendesse dalla gru raggiunta in mattinata per la protesta di questa mattina, girandola di interventi e dichiarazioni. In mezzo, molta tensione. Per riassumere e risentire quanto successo ecco i video di SiracusaOggi.it

“Ordine pubblico a rischio, avevamo avvisato”

Aspro confronto con il commissario Arnone

La rabbia dei lavoratori

Arnone e le novità da Palermo

Le parole del presidente della Commissione Bilancio Ars, Enzo Vinciullo




Dramma sociale per la ex Provincia: la reazione della politica e dei sindacati

Non si fanno attendere le reazioni del mondo politico e sindacale dopo la mattinata carica di tensione vissuta a Siracusa, con la protesta dei lavoratori della ex Provincia Regionale. “Da tempo sono in contatto con il sottosegretario Baretta al qualche ho chiesto ripetutamente che venisse trovata una soluzione per sospendere il prelievo forzoso da parte dello Stato e ridare speranza all’Ente ed ai suoi dipendenti”, fa sapere da Roma la parlamentare siracusana Sofia Amoddio (Pd).. “La situazione dell’ex provincia di Siracusa non nasce certo oggi ma è il risultato di una serie di gravi errori fatti nel corso degli ultimi decenni”, aggiunge. Non posso che schierarmi dalla parte dei lavoratori che si trovano nell’assurda posizione di non ricevere lo stipendio da mesi e impegnarmi per ottenere una soluzione efficace da parte del Governo che scongiuri il default”, conclude.
Il deputato regionale Nello Musumeci, leader dell’opposizione all’Ars, attacca il governo Crocetta. “Nei confronti dei cinquecento dipendenti della Provincia di Siracusa ė stato compiuto un vero e proprio crimine politico. La più nera delle ingiustizie: costringerli a lavorare ogni giorno privandoli però dello stipendio per cinque mesi. Responsabile il governo Crocetta, che continua a negare a quei lavoratori ciò che invece è stato assicurato a tutti gli altri loro colleghi siciliani. Il governo dispone oggi di 26 milioni di euro: ne basterebbero 15 per ridare serenità e dignità a centinaia di famiglie ed impedire il dissesto dell’Ente. Sappiano il governatore e il prefetto, ma lo sappiano anche i sindacati, che la esasperazione di quei dipendenti pubblici potrebbe presto esplodere in una incontenibile protesta sociale. Ed allora ognuno risponderà delle proprie responsabilità, commissive e omissive”.
Non è più tenero il commissario provinciale di Forza Italia, Edy Bandiera. “Il presidente della Regione, che si è distinto sino ad ora in ogni settore per non essere stato in grado di gestire la cosa pubblica, intervenga immediatamente, stanziando quanto necessario per la copertura delle spettanze. Il rischio che la protesta assuma toni anche drammatici e’ reale, la misura é colma e le tasche sono vuote. Basta con le promesse e le prese in giro di una politica irresponsabile. Palazzo d’Orleans stanzi subito i 15 milioni necessari, mettendo fine ad una situazione a dir poco paradossale”.
Alessandro Spadaro (Fratelli d’Italia-An) punta il governo centrale. “Gentiloni e la sua maggioranza, anzichè pensare a salvare solo le banche, dispongano con urgenza un salvataggio della ex Provincia Regionale di Siracusa. “Dal bilancio della Provincia, che è intorno a 27/28 milioni, il prelievo forzoso dello Stato è di circa 20 milioni di euro l’anno ed i mutui, contratti con la gestione del Pd e Marziano, impegnano circa 6,5 milioni di euro l’anno fino al 2044, quindi, come appare chiaro, le risorse che restano non possono coprire neanche 1 mese di vita dell’ente. Fratelli d’Italia-An, attraverso il proprio gruppo parlamentare e Giorgia Meloni, si batterà affinchè questa situazione venga seriamente affrontata e portata all’attenzione del Governo Gentiloni”.
Anche i sindacati fanno fronte comune. Michelangelo Librandi, segretario generale della Uil Fp nazionale porta la “piena solidarietà ai tre dipendenti della provincia di Siracusa che stamani sono addirittura saliti su una gru per protestare contro la mancata erogazione dei loro stipendi: sono cinque mesi, infatti, che i 611 dipendenti della provincia di Siracusa lavorano senza percepire alcun compenso. La provincia di Siracusa, come molte altre, è in pre-dissesto finanziario – continua Librandi – la dimostrazione chiara di quanto abbiano inciso negativamente le scellerate scelte politiche adottate in questi anni, che hanno condotto al collasso queste Istituzioni. Serve una soluzione e serve subito. Le province esistono ancora nella nostra Carta Costituzionale, dopo la vittoria del no al referendum del 4 dicembre e non è più procrastinabile una soluzione chiara e veloce da parte del Governo e delle Amministrazioni Regionali che possa permettere di chiudere i pareggi in bilancio per tutti gli enti provinciali, per consentire l’erogazione dei servizi fondamentali e per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal pagamento degli stipendi. Ci auguriamo – conclude – che gli incontri programmati nei prossimi giorni con il Governatore e con il Prefetto possano mettere fine a questa ingiusta e paradossale situazione. Se non dovessero esserci le necessarie risposte, siamo pronti a iniziative di lotta ancora più incisive fin dai prossimi giorni”. Anche il segretario nazionale della Uil, Barbagallo, ha twittato la sua vicinanza ai dipendenti della ex Provincia privati del diritto allo stipendio.
La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, parla di “dramma sociale” nel silenzio
“inaccettabile della Regione Sicilia e della politica. La leader della Cisl ha postato
anche la foto di due lavoratori esasperati saliti oggi su una gru in segno di protesta contro la decisione della Regione Sicilia di sopprimere l’ente pubblico senza le dovute garanzie occupazionali per i circa 600 dipendenti della ex Provincia regionale.




Siracusa. Nervi tesi e poca solidarietà con la protesta, rischiato lo scontro: spunta anche un bastone

Nella complicata mattina segnata dalla protesta dei dipendenti della ex Provincia Regionale di Siracusa non sono mancati i momenti di tensione. In almeno due circostanze, durante il blocco stradale di corso Umberto e via Rizza si è rischiato lo scontro fisico. Poca la solidarietà della città davanti alla protesta dei lavoratori.
Le forze dell’ordine hanno avuto il loro daffare nel cercare di mantenere la situazione sotto controllo. Battibecchi, insulti, parole pesanti volate da auto e anche balconi con i lavoratori pronti comunque a rispondere. In un caso è persino spuntato da un’auto un bastone in legno, brandito a mò di arma. Corsa degli agenti per dividere i litiganti, tenuti a fatica a bada dai passanti. Controlli e segnalazioni a condimento di una tensione di fondo che rischia realmente di esplodere con la sua deflagrante complessità sociale.




Siracusa. In cima alla gru per disperazione: la clamorosa protesta dei dipendenti della ex Provincia

La tensione alle stelle tra i dipendenti della ex Provincia Regionale di Siracusa. Le ultime notizie che arrivano anche da Palermo e che spingono sempre più verso un dissesto che appare oggi inevitabile hanno spinto tre dipendenti ad arrampicarsi questa mattina sulla gru montata nel cortile interno del palazzo di via Malta.
Erano prima due donne, poi raggiunte da un collega. In due, un uomo e una donna, hanno raggiunto la sommità della gru. Sul posto vigili del fuoco e polizia. Per tutta la mattinata tentativo di dialogo per convincerli a scendere. Al momento non vogliono lasciare la loro posizione. Chiedono il pagamento delle 5 mensilità arretrate e non soluzioni tampone.
A metà mattina è arrivato sul posto il commissario straordinario, Arnone. Momenti di tensione nel confronto con gli altri dipendenti che, nel frattempo, hanno bloccato corso Umberto, preannunciando l’intenzione di proseguire a oltranza. Fermi bus e navette. Traffico in tilt in tutta la città.
I dipendenti sulla gru hanno fatto sapere, in diretta su FM ITALIA, che non scenderanno finchè non avranno la certezza di una soluzione definitiva al problema. A seguire la scena, decine di curiosi. Li ha raggiunti sulla gru il deputato regionale Stefano Zito, che cercato di mediare portando la notizia del pagamento degli stipendi e di un incontro domani a Palermo, alle 17, con il governatore Crocetta e l’assessore Lantieri, aperto anche ai tre lavoratori in protesta sulla gru.
Intanto da Palermo, il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo fa sapere che, come preannunciato, questa mattina sono stati firmati i mandati per il pagamento, entro qualche giorno, dei due stipendi garantiti nei giorni scorsi. Poco prima delle 13 ha raggiunto il palazzo di via Malta ed ai dipendenti ha illustrato lo stato dell’arte, invitando a non girare attorno ai numeri, indicando nel pesante debito dell’ente e nel prelievo forzoso le concause del pre-dissesto.





Siracusa. Attivo anche in provincia il Numero Unico d'Emergenza: per i soccorsi si chiama il 112

Da oggi è operativo anche in provincia di Siracusa il Numero Unico d’emergenza Europeo (NUE112). Il nuovo sistema di chiamata prevede una centrale unica di risposta che riunisce tutte le utenze di emergenza del 112 (Carabinieri), 113 (Polizia di Stato), 115 (Vigili del Fuoco) e 118 (Soccorso sanitario). La chiamata, sia da utenza fissa che da utenza mobile, viene localizzata e inoltrata all’organo ritenuto competente per la gestione dell’evento.
Il sistema permette di rendere più efficiente la gestione delle emergenze con una risposta coordinata e adeguata ad ogni possibile situazione di necessità.




Priolo. Sorprese a rubare vestiti, arrestate due donne di Augusta: domiciliari

I carabinieri di Priolo hanno arrestato due donne, accusate di furto aggravato in concorso. Elena Di Mare, classe 1978, e Angelica Ubaldini, classe 1995, entrambe di Augusta, sono state sorprese all’interno di un negozio di abbigliamento nella zona commerciale di Città Giardino, mentre toglievano i dispositivi antitaccheggio apposti sui capi e nascondevano la refurtiva dentro le loro borse. Queste le accuse.
Una ricostruzione smentita dall’avvocato che difende Elena Di Mare. “La mia assistita non è stata sorpresa con refurtiva nella borsa nè alle prese della rimozione dei dispositivi antitaccheggio”, spiega l’avvocato Antonella Cacopardo.
Le due donne sono state arrestate dai carabinieri. Sono state poste ai domiciliari.




Noto. Furto in abitazione, misura cautelare per un diciassettenne: indagini per risalire al complice

Nella giornata di ieri, a conclusione di un’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale dei Minorenni di Catania, Agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di P.S. di Noto, hanno eseguito la misura cautelare del collocamento in una Comunità nei confronti di un minore (classe 2000) residente a Noto.Il giovane é accusato di furto aggravato in abitazione in concorso.
Le indagini di polizia giudiziaria, espletate dagli uomini del Commissariato di Noto, consentivano di riscontrare come il minore, in concorso con altri due individui, l’8 maggio scorso si introduceva all’interno di un’abitazione di una donna ultrasessantenne e si impossessava del portafoglio e del denaro ivi contenuto per poi darsi alla fuga.
Sono in corso ulteriori indagini atte a fare luce su altri analoghi episodi delittuosi perpetrati nel comune netino, attesa la possibilità che gli stessi possano essere stati commessi dallo stesso gruppo di ladri.




Villasmundo. Minacce reiterate e gravi lesioni all'ex convivente, in carcere 27enne

Reiterate condotte minacciose all’ex convivente, a cui avrebbe procurato gravi lesioni. Con questa accusa gli agenti della Squadra Mobile, con i colleghi del commissariato di Priolo hanno arrestato Antonino Montagno Bozzone, 27 anni, di Villasmundo. L’uomo è stato condotto in carcere.




Siracusa. Ex Provincia, vertice in Prefettura: "tempo scaduto, solo un intervento straordinario di Roma può evitare il dissesto"

Si è conclusa poco prima delle 18 la riunione convocata in Prefettura per esaminare la situazione della ex Provincia Regionale. La sensazione che ormai sia inevitabile il default è emersa con forza anche questa volta. Lo stesso commissario straordinario Arnone non ha nascosto come non veda alternative, rivolgendosi al prefetto Castaldo. A cui i sindacati – di fronte un’assenza di dialogo con la deputazione regionale e nazionale – hanno chiesto un intervento presso il governo centrale per misure straordinarie. E le misure straordinaria si riassumo in una semplice frase: bloccare il trasferimento forzoso che mette in ginocchio l’ente siracusano.
Ma la sensazione che si stia giocando una partita già conclusa è diffusa anche tra gli stessi sindacati. “Perchè pensare al default ora e non due mesi fa quando ancora si poteva muovere qualcosa?”, si domanda Franco Nardi (Fp Cgil).
L’ineluttabile è dietro l’angolo. Ad agosto anche la politica si ferma. Per quel che riguarda l’Ars, a settembre ci sarà lo scioglimento verso nuove elezioni. E l’assessore regionale Lantieri è stata chiara: “per la ex Provincia di Siracusa la partita è chiusa”. Il problema non sono solo gli stipendi – cinque mensilità arretrate ad oggi – ma anche il conseguente abbandono del territorio e dei servizi intermedi garantiti dall’ente: scuole superiori, strade, ambiente, portatori handicap.
Questa mattina alcuni lavoratori hanno manifestato nuovamente la loro rabbia protestando all’esterno del palazzo della ex Provincia di via Malta. Le ultime notizie da Palermo confermano che domani saranno pronti i mandati per poter rendere “liquidamente” disponibili entro giovedì 2,8 milioni di euro. “Prossima settimana potrebbero essere sbloccati altri 3 milioni contenuti nello stesso decreto ma non disponibili”, illustra il deputato regionale Enzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio dell’Ars. Che si unisce al coro di critiche per il prelievo forzoso da parte dello Stato: circa 19 milioni voluti da Roma su 23 di entrate della ex Provincia Regionale. Ma neanche quei 5,8 milioni possono evitare il dissesto. Ne servono almeno 15. Impossibili da trovare.




Siracusa. Segnali luminosi per la Ztl, il Ministero ribadisce: "no ai semafori, solo display"

Il Ministero delle Infrastrutture ha confermato il suo “no” alla possibilità di installare un semaforo per rendere ancora più chiaro quando è in funzione la Ztl in Ortigia e quando no. Luce verde, accesso libero; luce rossa, solo pass. Come avveniva in passato. Solo che adesso non si può fare più. E’ chiaro sul punto l’assessore alla Mobilità, Salvatore Piccione. “Secondo il Ministero non si può più utilizzare il semaforo per questo tipo di indicazioni. Ci era già stato intimato in passato di rimuovere quei cartelli con uso di luce rossa e verde. Ci abbiamo riprovato. Ma purtroppo non ci sono margini”. Ed è anche il motivo perchè gli indicatori di piazzale Marconi, relativamente ai posteggi Molo e Talete sono spenti. Funzionerebbero come “dissuasori” per chi tenta di arrivare quasi sin dentro Ortigia anche in orario di Ztl. Saranno sostituiti da cartelli luminosi con l’indicazione numerica di posti disponibili, assicurano dal settore Mobilità.
Mentre, intanto, arrivano numeri incoraggianti – specie nel week end – sulle auto in sosta al parcheggio Von Platen ed Elorina: valida soluzione per decongestionare via Malta ai tempi della zona a traffico limitato. L’assessore Piccione sta poi definendo un piano di potenziamento del servizio notturno dei vigili urbani, pur nelle note difficoltà di organico.
Quanto all’attuale display che indica l’entrata in funzione o meno della Ztl, all’altezza del ponte Santa Lucia, nessuna novità particolare in vita. E’ stato causa di discussioni accese sin dal suo debutto. Poco chiaro, poco leggibile, trae in inganno con la vicina indicazione dei posti disponibili in area di sosta autorizzate all’interno della Ztl, non “parla” ai turisti. Non tutte critiche a sproposito, considerato anche l’elevato numero di contravvenzioni partite per violazione della Ztl. Con ogni probabilità verrà in qualche modo reso più chiaro anche ai turisti che, sempre più numerosi, noleggiano auto per visitare Siracusa.