Siracusa. Parcheggiatori abusivi? No, illegali. La lettera di un turista al Corriere della Sera per un problema mai davvero affrontato

Il problema tuttora irrisolta dei parcheggiatori abusivi all’ingresso dell’area archeologica della Neapolis finisce sul Corriere della Sera. Nello spazio dedicato alle lettere in redazione, è stata pubblicata quella di un turista romano in visita a Siracusa.
Racconta la sua esperienza, insieme ad amici francesi in vacanza. Questo il testo che viene pubblicato sul Corriere: “Arriviamo al parcheggio. Notiamo due uomini muniti di pettorina e biglietti. Subito si avvicinano e ci chiedono 5 euro per un’ora di parcheggio sulle strisce bianche. Ci pare strano, ma dopo molta insistenza paghiamo pensando che il servizio sia organizzato dallo stesso Comune. Invece, dopo pochi minuti, scopriamo che, seppur ben organizzato, il servizio è totalmente abusivo. Come è possibile che in uno dei siti culturali più visitati della Sicilia si tolleri questa illegalità organizzata e, credo, quasi istituzionalizzata?”.
Alcune considerazioni. Il turista che arriva alla Neapolis si trova quasi abbandonato a sè stesso, senza servizi ed informazioni. Paradossalmente, questa duplice lacuna viene colmata dagli abusivi. Emerge, poi, quasi come una volontà di non affrontare il problema visto che lo stesso visitatore ha la sensazione – netta per un siracusano – di “illegalità istituzionalizzata”.
Le soluzioni possibili: cartelli in italiano ed in inglese che invitano a non pagare nessuno per la sosta ma acquistare regolari grattini; l’installazione di tre parcometri; la creazione di una cooperativa da parte degli abusivi disposti a mettersi in regola e partecipare a bandi o manifestazioni di interessi per gestire la sosta.
E per chi insiste, applicazione del daspo urbano. Potrà essere “usato” probabilmente a partire da settembre. Le modifiche al regolamento di Polizia Urbana sono state completate. E senza quelle la nuova misura non sarebbe stata applicabile. Serve ora l’ok del Consiglio comunale. Già la prossima settimana il nuovo regolamento sarà all’esame degli uffici di presidenza.




Carlentini. Pistole, munizioni, coltelli e droga in casa: arrestato un 29enne

Aveva in casa un revolver, pistole a salve, munizioni, coltelli e droga. L’arsenale è stato rinvenuto nell’appartamento di Simone Cammarata, 29enne di Carlentini. E’ stato arrestato dai carabinieri, in flagranza di reato.
Nel corso di una perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto – occultate all’interno del mobilio dell’appartamento – un revolver di fabbricazione artigianale privo di marchio di fabbrica e numero di matricola identificativo; munizioni di vario calibro; sei coltelli di genere vietato; tre pistole a salve, prive del tappo rosso; 25 grammi di marijuana nonché  materiale idoneo per la pesatura e confezionamento dello stupefacente. E’ stato posto ai domiciliari in attesa della celebrazione dell’udienza di convalida. Le armi rinvenute e sequestrate saranno sottoposte agli opportuni esami tecnico balistici che ne potrebbero stabilire l’eventuale utilizzo in pregresse azioni criminose.




Siracusa. Arrestato dai carabinieri mentre innaffia piantine di canapa in un casolare di Cassibile

Arrestato in flagranza di reato Pierluigi Sanfilippo, classe 1996, di Siracusa, incensurato. E’ accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I carabinieri, che da tempo tenevano d’occhio un casolare dove sospettavano venisse coltivata della marijuana, hanno sorpreso il 21enne mentre innaffiava delle piantine che si trovavano nel cosiddetto stadio di “fase vegetativa”, momento cardine per la crescita di una pianta di cannabis.
Inoltre, all’interno della struttura, in una cavità del muro, è stata ritrovata anche una busta in plastica contenente 48 grammi di marijuana, essiccata e quindi pronta per l’attività di spaccio.
Sanfilippo è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.

foto archivio




Siracusa. Operata con successo la tartaruga soccorsa a Fontane Bianche: Sayonara sarà presto rimessa in libertà

E’ stata operata con successo nel centro di primo soccorso di Lampedusa la tartaruga caretta-caretta soccorsa lo scorso 9 luglio a Fontane Bianche. Aveva ingerito una lenza da pesca ma grazie all’intervento dello staff di sicurezza e salvataggio del lido Sayonara è stata portata in salvo.
L’esemplare è una femmina di età compresa tra i 25 ed i 30 anni. Dopo il periodo di riabilitazione verrà rimessa in libertà. E, questa volta, avrà un nome: tartaruga Sayonara.




Siracusa. "Affare Immigrazione", 360.000 euro restano alla Prefettura: il caso dei conti di una onlus

La Prefettura non dovrà pagare alla società Clean Service Onlus i circa 360.000 euro che la stessa società vantava come credito. La somma serviva per “regolare” i rapporti con la cooperativa che aveva gestito immigrati presso un centro di Siracusa.
Lo ha stabilito il Tribunale di Siracusa, seconda sezione, con una sentenza che – secondo la Guardia di Finanza – rappresenta un “nuovo corso sull’azione della Pubblica Amministrazione nell’assicurare la pretesa erariale”.
Per comprendere meglio il caso bisogna tornare nel 2016. Proprio i finanzieri siracusani scoprirono, con l’operazione “Affare Immigrazione”, un’evasione di 4,2 milioni di euro da parte di associazioni ed enti onlus che si occupavano della gestione dell’accoglienza temporanea di migranti. In 19 vennero denunciati e 5 onlus persero proprio la qualifica di enti non a scopo di lucro. Vennero individuati anche 2 evasori totali ed 1 paratotale con richiesta di sequestro per equivalente di 920 mila euro. Tra questi controlli emerge anche il caso in esame.
I controlli avrebbero evidenziato come la società cooperativa Clean Service Onlus avesse mascherato, nella veste di “no profit”, la reale natura di impresa commerciale. Una verifica fiscale mirata fece emergere “un consolidato sistema di emissione di fatture, in tutto o in parte, inesistenti da parte di diversi soggetti fornitori della cooperativa, con conseguente utilizzo degli elementi passivi fittizi mendiante inserimento degli stessi nella dichiarazione dei redditi”.
Cosa che avrebbe permesso di “abbattere la base imponibile ma anche di esporre costi indebitamente dedotti in dichiarazione annuale, con conseguente evasione di imposta. Ma soprattutto la possibilità di disporre di quelle somme che, uscite dalle casse della cooperativa per rendere verosimile l’operazione fittizia, ritornavano nella disponibilità dei soggetti che avevano messo in atto il circuito fraudolento”.
Contestati anche costi indeducibili derivanti dall’acquisto di beni, non riscontrati realmente nella disponibilità della società, spese di carburanti e lubrificanti per manutenzione di automezzi non di proprietà della cooperativa, acquisti effettuati presso centri di grande distribuzione per uso personale o, comunque, per fini diversi dall’attività esercitata, pasti in ristoranti, pizzerie, profumi etc.
La direzione provinciale delle Entrate, ricevuto il processo verbale di constatazione, ha emesso tre avvisi di accertamento per complessivi 1,6 milioni di euro. Il debito di imposta accertato ha permesso alla Prefettura di escludere da altre procedure di gara la società cooperativa in questione. Il 3 maggio è stato emesso il provvedimento di revoca del servizio di accoglienza temporanea. E adesso, con il pronunciamento del Tribunale, viene “congelata” la somma dovuta dalla Prefettura alla cooperativa.




Viabilità. Marzamemi-Portopalo, ponte Calafarina: si accelera per i lavori e la riapertura

Nonostante i noti problemi economici della ex Provincia Regionale, gli uffici lavorano alla riapertura del ponte Calafarina, lungo la provinciale 84, la Marzamemi-Portopalo. Il ponte venne chiuso con ordinanza il 20 febbraio scorso. Il 16 marzo il commissario Arnone approvò il progetto per eseguire indagini sperimentali finalizzate, appunto, alla valutazione della sicurezza del ponte. Il 19 aprile scorso il capo settore della viabilità, Michele Smiriglio, con propria determinazione, ha affidato il compito di eseguire le indagini strumentali alla società d’ingegneria Rcc. Un mese dopo, è stata consegnata una dettagliata relazione. In base agli elaborati, l’ufficio ha redatto un progetto finalizzato alla riapertura del ponte. Progetto approvato il 29 maggio scorso. Il ponte subirà un restringimento della carreggiata nella parte centrale. In pratica saranno disponibili due corsie di circa tre metri ciascuna e così sarà garantito in sicurezza il transito in entrambi i sensi di marcia.
Va detto che le risorse economiche per far fronte ai lavori sono state reperite (poco meno di ottantamila euro) attraverso fondi della Cassa depositi e prestiti (richiesta dell’Ente datata 8 giugno scorso). Gli atti sono stati poi trasmessi all’ufficio gare-appalti e il 9 agosto è in programma la celebrazione della gara per l’affidamento dei lavori di riapertura del ponte che dovranno essere completati in quaranta giorni.




Siracusa. Monumento ai Caduti, sparisce tutto anche le altalene. Spazzatura ed incuria invece restano

Il monumento ai Caduti è oramai un’altra di quelle aree di Siracusa consegnate all’incuria ed ai vandali. Senza la benchè minima ombra di un controllo o di una inversione di tendenza, la frequentata area pubblica rinverdisce la sua fama di terra di nessuno.
Sono scomparse adesso le altalene, ad eccezione di una per i bimbi più piccoli. Si salva solo uno scivolo, per il resto i giochi sono stati tutti danneggiati. Le aree a verde sono inesistenti, sono stati smontati anche i tubi dell’impianto di irrigazione. Sporcizia ovunque, senza neanche un cestino per la spazzatura. Scomparsi anche quelli. Come diverse basole del monumento, lastroni di decoro dello stesso sacrario, il marmo di ampi pezzi della balaustra. E poi le scritte con vernice spray, pennarello e qualunque altro mezzo abile a lasciare un segno.
E’ certo colpa di una dilagante ignoranza che fa segnare alla collettività siracusana uno dei suoi punti più bassi nella storia. Ma non abbozzare una risposta in termini di presidio, controllo e sanzione è diventare corresponsabili.




Siracusa. Controlli anti-abusivismo commerciale in Ortigia, 8.331 euro di multe

Nove esercizi commerciali e 35 persone controllati, 12 violazioni riscontrate, multe per 8.331 euro. Sono questi i numeri della due giorni di controlli anti abusivismo commerciali condotti dal Commissariato di Ortigia con la collaborazione anche di Carabinieri, Guardia di Finanza e della Polizia Municipale di Siracusa.




"Decibel selvaggio", la battaglia di Ortigia Sostenibile diventa scontro verbale

La battaglia del Comitato Ortigia Sostenibile contro il presunto “decibel selvaggio” nel centro storico diventa adesso scontro verbale.
Dopo l’accusa lanciata dai 58 componenti verso “alcuni gestori di locali che producono frastuono”, lo scontro si sposta sui social. Dove qualcuno commenta la posizione del Comitato scrivendo che “ne restano 57 da stendere sul pavimento” perché ad uno ci aveva già pensato lui. Riferimento ad una vicenda di cronaca di settimane addietro.
Roberto De Benedictis, uno dei 58 “da stendere”, prova a replicare con pacatezza. Spiegando il senso delle iniziative del Comitato.
“Sarà chiaro adesso che la battaglia che stiamo portando avanti contro la strafottenza di chi spara gli altoparlanti oltre ogni limite di legge facendo scappare i turisti, contro il dilagare di tavolini piazzati abusivamente dove è vietato, contro l’esercizio illegale di attività che danneggiano i ristoratori onesti, è in realtà molto più di questo”, scrive su facebook. “È una battaglia di civiltà per affermare la tolleranza, la convivenza, la semplice osservanza delle regole che garantirebbe a tutti, senza prevaricazioni di nessuno, di rispettarci reciprocamente. È una battaglia perche ciascuno di noi faccia un passo indietro e tutti insieme un passo avanti. È la battaglia di chi crede che questa città può costruire il suo futuro con lungimiranza e programmazione, non limitandosi a spremere l’occasione che gli capita. Ed è ovvio che l’obiettivo vero non è Ortigia ma l’intera città”.
Quanto agli insulti, che rischiano di avere uno strascico in commissariato, “non ci fermeranno, come le resistenze di altri e le ostentate amicizie con il sindaco o l’assessore. C’è una falsa idea di sviluppo portata avanti e che vede Ortigia come luogo da spremere in ogni modo possibile”, scrive ancora l’ex amministratore pubblico.
“Nessuno vuole il mortorio. Noi amiamo la musica, i tavolini all’aperto, le strade piene di gente e di turisti. E vogliamo che tutto questo crei sviluppo e occupazione. Ma si può sostenere che lo sviluppo ha bisogno di anarchia, di caos, del mancato rispetto di ogni regola? Si può essere sicuri che tutto questo non farà che degradare la nostra città, rendendola meno bella proprio agli occhi dei turisti? Questo è il tema. E il soggetto non è Ortigia ma siamo noi. Dobbiamo tornare a fidarci della legalità. Senza di questo nessuna comunità ha futuro”.




Pachino. Gennuso non ci sta, "ricorso contro la scarcerazione dei fratelli Aprile"

“Non commento la decisione dei giudici di Catania”. Il deputato regionale Pippo Gennuso non entra nel merito ma certo non ha mandato giù la scarcerazione dei fratelli Aprile, accusati di tentata estorsione ai suoi danni. Il deputato regionale confida nel ricorso. “Quando non si condividono le sentenze, si utilizzano tutti gli strumenti consentiti dalla legge e a quanto pare su questo caso il pubblico ministero ricorrerà alla Corte d’Appello di Catania per fare valere le sue ragioni”. Nessun dubbio, da parte di Gennuso, su quanto già dichiarato agli investigatorri. “Da parte mia confermo quanto denunciato, ovvero la richiesta estorsiva di 10 mila euro” e si dice pronto “ad un confronto con il personaggio che ci ha chiesto il pizzo”.