Ippica. A Grand Oasis il Memorial Jvan Romano sulla pista del Mediterraneo

(C.s.) Vola Grand Oasis e conquista il Memorial Jvan Romano. Fa bene i calcoli Antonio Cannella. Gradua a piacimento i 1100 metri della pista piccola e riceve il 13° trofeo consegnatogli da Miss Sicilia in carica Chiara Esposito. Miss presente all’Ippodromo del Mediterraneo con la Glamour Production e il referente Antonello Consiglio, impegnati in un casting legato a Miss Italia 2017.
Intanto sul podio della condizionata si colloca anche Bridge Orteip, che risale dalle retrovie e ottiene la migliore piazza. A completare la terna, infine, ci pensa l’atteso Peppes Island. E ancora del jockey Cannella la sigla del Premio Etiope, sottoclou del convegno di galoppo in scena all’Ippodromo del Mediterraneo. Kingston Sassafrass risulta vittorioso dal duello ingaggiato con Barbarous e ipoteca l’handicap discendente che ha misurato ancora cavalli anziani sugli onerosi 2100 metri della pista piccola. Tra i papabili alla vigilia anche The Dreamer che, però, riesce ad occupare soltanto la terza piazza.




Furto a scuola, rubati i computer e la Lim a Lentini

Furto nella notte all’interno dell’istituto per Geometri di via Riccardo da Lentini. Ignoti, dopo essersi introdotti, hanno rubato i computer portatili abbinati alle lavagne Lim, una lavagna Lim, un paio di proiettori, tre televisori, diversi monitor e due computer fissi. Danneggiata una macchinetta adibita alla vendita di bevande, per rubarne il contenuto. Indagini in corso.




Cassibile. Aveva due piantine di canapa indiana, va ai domiciliari

Arrestato per produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, Alan Cannetti. Milanese residente a Siracusa, classe 1982, era già sottoposto agli arresti domiciliari per aver commesso un furto con strappo. I Carabinieri, insospettiti dal continuo via vai nella sua abitazione, hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare. Inizialmente l’uomo ha opposto resistenza, arrivando anche ad aizzare il proprio cane contro i militari, ma gli operanti sono riusciti a rendere innocuo l’animale senza alcuna conseguenza per alcuno e ad effettuare il controllo rinvenendo due piante di canapa indiana, altre circa 120 cm.
Il Cannetti è stato così dichiarato in arresto e sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari.




Augusta. Gioco d'azzardo, denunciati in undici al tavolo verde

Controlli amministrativi all’interno di un club, hanno portato alla denuncia di undici persone per il reato di gioco d’azzardo. Nella circostanza, sono state sequestrate banconote per un valore di 220 euro, carte da gioco, fiche e i locali dell’associazione culturale in cui si svolgeva il gioco d’azzardo, nonché tutta la relativa documentazione.




Siracusa. Auto in fiamme in via Cassia, incendio doloso

È di origine dolosa l’incendio che nelle prime ore del mattino ha coinvolto una Citroen C3 posteggiata in via Giuseppe Rizza. L’auto è di proprietà di una donna. Le fiamme si sono propagate ad una Fiat Idea parcheggiata nei pressi e alla facciata dell’edificio che veniva parzialmente danneggiata.




Siracusa. Ecco Ficarra e Picone, pronti per il teatro greco: sono gli attesi protagonisti de Le Rane

Conto alla rovescia per il debutto de Le Rane di Aristofane al teatro greco di Siracusa. Dal 29 giugno e fino al 9 luglio, la commedia si impadronisce dell’antica cavea del Temenite con due attesi protagonisti: Ficarra e Picone.
Da giorni in città e in full immersion per le prove, i due attori hanno oggi parlato dello spettacolo insieme al resto del cast ed al regista, Giorgio Barberio Corsetti. A fare gli onori di casa, il commissario straordinario della Fondazione Inda, Pierfrancesco Pinelli.
Salvo Ficarra e Valentino Picone vestiranno i panni di Dioniso e Xantia, mettendo al servizio di un testo reso ancora più ritmato da un accurato lavoro di regia, la loro contagiosa simpatia. Non mancheranno musica, canto e – ovviamente – risate.




Siracusa. Movida in Ortigia, parlano i musicisti: "noi rispettosi delle regole, pronti ad incontrare i residenti"

E’ riesploso il dibattito sulla musica in Ortigia. Da posizioni opposte ne parlano residenti, esercenti, turisti e adesso gli stessi musicisti. Nei giorni scorsi è nato il Comitato Spontaneo per dare voce a chi, sino ad ora, ritiene di aver solo subito in un confronto a distanza che è persino sbarcato in Consiglio Comunale con il regolamento del Caffè Concerto.
“Nessuno stoppi la musica in Ortigia”, dice Saro Guarracino, portavoce del Comitato. “Servono regole chiare e ben fatte, senza penalizzare una categoria o l’altra. Noi rispettosi delle norme, pronti ad incontrare i residenti”.
L’intervista.




Siracusa. Progetto Siracusa ed il suo sabato dello spreco: luci accese su Villa Reimann

Anche questo sabato Progetto Siracusa ha rinnovato il suo appuntamento settimanale con lo “spreco”. Il movimento politico guidato da Ezechia Paolo Reale ha puntato le sue attenzioni su Villa Reimann. Donata nel 1976 al Comune di Siracusa doveva diventare, per volontà testamentaria, perenne sede di attività formative ed educative oltre a manifestazioni di rango universitario e di elevato interesse culturale.
Durante il sit-in di Progetto Siracusa – condiviso da Nuova Siracusa, Save Villa Reimann e Italia Nostra – si è parlato del poco interesse che la politica ha mostrato verso la soluzione del decennale problema. “Si tratta del luogo simbolo della cultura siracusana, un luogo abbandonato, l’immagine di ciò che potrebbe essere la città e non è, per l’incuria di chi amministra”, lamenta Ezechia Paolo Reale. “Le assenze di sindaco e vicesindaco sono un segnale politico – denuncia – in città non c’è più traccia di loro, hanno rinunciato ormai da tempo ad amministrare. Si sono arresi, si fanno vedere il meno possibile ma torneranno al prossimo appuntamento elettorale”.




Siracusa. Risarcimento Open Land, dal Cga punto a favore del Comune: "adesso chiederemo indietro quanto abbiamo dovuto pagare"

Il Cga torna sui suoi passi e revoca la sentenza con cui si stabiliva che il Comune di Siracusa doveva un risarcimento milionario ad Open Land per danno ingiusto procurato alla ditta privata nella lunga e intricata vicenda che ha portato alla realizzazione del centro commerciale di Epipoli. Nello specifico, il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo invita a ricalcolare l’ammontare del risarcimento che, è facile prevedere adesso, sarà comunque più basso dei circa 20 milioni di euro di cui si parlava con insistenza, dopo una richiesta superiore ai 30. Di quella tranche, in ogni caso, il Comune di Siracusa ha già pagato 2,8 milioni di euro.
“Esprimo grande soddisfazione per la sentenza depositata oggi dal Cga. Avevamo ragione: abbiamo insistito senza mai indietreggiare e nonostante tutto”, è il primo commento del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, che incassa con evidente soddisfazione il punto a favore di Palazzo Vermexio e della posizione da sempre mantenuta dalla giunta in questa complessa storia.
“Abbiamo pagato circa 2,8 milioni a seguito di una sentenza discutibile, che stando a quanto è scritto nella nuova non dovevano essere corrisposti. Ho già dato mandato ai nostri legali di attivarsi immediatamente per il recupero delle somme”, annuncia il primo cittadino.
Che poi ricorda come quelle somme avrebbero potuto essere utilizzate diversamente. “Quante strade e scuole avremmo potuto sistemare con quei soldi? Gran parte del Consiglio comunale diffidato perché aveva votato una mozione nella quale evidenziava le storture della vicenda. Richieste risarcitorie di decine di milioni di euro al Comune ed ai dipendenti che avevano negato la concessione edilizia. Processi penali nei confronti del dirigente dell’urbanistica e dell’avvocato D’Alessandro che si erano permessi di negare il risarcimento dei danni. Processi penali terminati con la piena assoluzione. Ricordo bene – insiste Garozzo – chi nel passato e recentemente ha sostenuto che non ci eravamo difesi correttamente e che eravamo degli sprovveduti.  Addirittura alcuni pubblicamente ci avevano rimproverato per non avere provato a trovare un accordo. La questione Open Land non è finita. Lentamente la verità sta venendo a galla. Siamo rimasti fermi nelle nostre posizioni in questi anni, nonostante i continui attacchi di chi ha tentato di approfittare anche e non solo della vicenda giudiziaria Open Land. Rimaniamo fiduciosi di altri risvolti positivi”.




Siracusa. Riqualificazione del porto Grande, l'incompiuta "salvata" per i capelli

Oggi il rallentamento nei lavori per il complemento della riqualificazione del porto Grande di Siracusa si presta a qualche critica. Le complicazioni, strada facendo, non sono purtroppo mancate. Varianti, scioperi e valutazioni tecniche non sempre felici come nel caso della banchina 2 dove la “costipazione” dei materiali è stata in qualche modo inattesa nei suoi sviluppi, zavorrando il completamento di quell’area di cantiere.
Ma va onestamente riconosciuto che l’essere riusciti a sbloccare la più grande opera pubblica della Siracusa dell’ultimo decennio è merito che va ascritto all’attuale amministrazione. Senza un’attenta e caparbia interlocuzione romana, con Renzi premier, il rischio di perdere i 28 milioni di finanziamento era più che probabile. Insomma, la città si sarebbe trovata di fronte all’ennesima incompiuta. E questo perchè l’Unione Europea pretendeva la rendicontazione dei lavori entro il dicembre 2014, quando ancora l’opera era in alto mare. Non completata e quindi l’Europa avrebbe chiesto i soldi indietro e fine della storia.
Il Comune di Siracusa è invece riuscito ad ottenere l’intervento del Cipe. Una sorta di finanziamento statale, senza quel cappio della rendicontazione europea entro la fine del 2014. Senza questo, i cassoni sarebbero rimasti probabilmente a Targia. La Marina non sarebbe stata riqualificata con la nuova banchina e non ci sarebbe ora impazienza per completare l’area destinata alle grandi navi ed a quelle da crociera. Staremmo ancora ragionando di un progetto nato nel 2006 e mai trasformato da alcuno, destra o sinistra, in realtà.
Invece, in 3 anni si è passati da lavori completati al 25% all’attuale 85%. Certo, le operazioni potevano procedere più spedite. Forse più controllo pubblico non avrebbe guastato. Oggi bisogna però pensare solo a chiudere prima possibile quel 15% ancora aperto. Solo così si può parlare di successo in una storia mai realmente compresa appieno dall’opinione pubblica siracusana, attenta alle critiche e distratta sulla sostanza delle cose.