Siracusa. La morte di Renzo Formosa, cordoglio del sindaco: "infinita tristezza". Mercoledì i funerali

Il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha espresso cordoglio a nome della città e dell’amministrazione ai genitori e ai familiari di Renzo Formosa, il sedicenne morto per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto in via Bartolomeo Cannizzo.
“Una giovane vita spezzata – afferma – lascia in tutti noi un’infinita tristezza e nei familiari un vuoto incolmabile. Gli appelli alla prudenza a chi si mette alla guida di un mezzo non sono mai sufficienti, ma bisogna insistere. Così come bisogna continuare nella preziosa opera di sensibilizzazione svolta dalle istituzioni perché l’educazione stradale va impartita a cominciare dai più giovani”.
I funerali dello sfortunato ragazzo si terranno mercoledì alle 15.30 nella chiesa di Sant’Antonio.




Siracusa tra i rifiuti. I netturbini di Igm riprendono il servizio, ma serviranno ore per tornare alla normalità

Non un bel segnale a pochi giorni (si spera) dall’avvio del nuovo servizio di igiene urbana. Nel frattempo, tra un Tar e un ricorso, Siracusa affonda di nuovo sotto i rifiuti. La stagione turistica parte con l’immondizia in strada, tra un ponte e una festività, per via dello “sciopero non sciopero” dei lavoratori dell’Igm. Che solo nel pomeriggio hanno ripreso il normale servizio, dopo serrate trattative e un pizzico di buon senso. Ci vorrà del tempo per normalizzare la situazione ma intanto si limitano i disagi.
L’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, è comunque una furia. “Solo alle 12 di oggi abbiamo ricevuto la comunicazione dell’astensione dal lavoro dei dipendenti. Avremmo dovuto avere un preavviso di dieci giorni e ciò non è avvenuto. Questo modo di operare senza neanche avvisare, e di fatto creando un disagio e un danno alla città, è da stigmatizzare. Peraltro accade il giorno dopo la domenica e prima di una festività infrasettimanale. Possiamo affrontare i problemi se veniamo avvisati, ma certamente non con queste modalità”.
I lavoratori dell’Igm lamentano il pagamento in ritardo dell’ultimo mese di stipendio. L’azienda gira la responsabilità al Comune per il mancato pagamento del canone. “Ma ricordo che il termine per il nostro pagamento scade alla fine del mese successivo. Pertanto nessuno può addebitare alcunché al Comune per il mese di marzo. Dobbiamo solo saldare una somma residua del mese di febbraio 2017, circostanza che non giustifica quanto accaduto”, ripeta Coppa.




Siracusa sotto i rifiuti. Gli albergatori: "ecco come fare scappare i turisti nei ponti festivi…"

“Che vergogna…”, si lascia sfuggire tra una frase e l’altra. Il presidente di Noi Albergatori, Peppe Rosano, quasi diventa rosso dalla vergogna all’ennesima domanda di un turista sul perchè di tutta questa immondizia in strada. “Così si vanificano tutte quelle azioni che abbiamo faticosamente portato avanti insieme alle guide turistiche, ai tassisti, ai ristoratori del Consorzio Demetra. Lavoriamo per invogliare i turisti a restare qualche notte in più e poi, per tutta risposta, li invitiamo a scappare sotto festività per via della spazzatura”. L’analisi è frustrante.
“Ci manca solo che si debba replicare per tutta la città l’operazione di pulizia volontaria portata avanti all’anfiteatro romano…”, l’amara provocazione. Per una buona azione, subito pronto il gesto che vanifica tutto o quasi. “Mi preoccupa, e non poco, il fatto che domani essendo un giorno festivo e come tutti i giorni festivi il servizio raccolta rifiuti, sempreché riprenderà, sarà ridotto con la conseguenza che Siracusa continuerà a evidenziare in maniera vergognosa una immagine intollerabile, verso i turisti e verso gli stessi siracusani”, la chiosa di Rosano.




Siracusa. La Neapolis vale 4 milioni l'anno ma ci sono voluti i volontari per ripulire l'Anfiteatro. Intervista a Mariarita Sgarlata

Chi li ha contati dice che erano 178. Compresi i militari americani venuti da Sigonella. Tutti insieme per ripulire l’anfiteatro romano, secondo monumento della Neapolis, affondato sotto una vegetazione rigogliosa e aggressiva. Si potrebbe dire che l’hanno riportato alla luce.
Lasciando le battute e concentrandosi sulle cose serie, viene da chiedersi perchè ci siano voluti i volontari (bravi) per ripulire l’area? Come usa Palermo i soldi che incassa dai biglietti dei visitatori del parco archeologico siracusano (circa 4 milioni l’anno, ndr)?
“In effetti la questione resta centrale: mancanza di fondi per la pulizia delle aree archeologiche. Eppure esiste una convenzione fra l’assessorato ai Beni Culturali e quello delle Risorse Agricole (datata luglio 2013, ndr) che permetterebbe l’intervento dei forestali per la pulizia delle aree archeologiche. Ma non è mai stata applicata”.
A parlare è Mariarita Sgarlata, ex assessore regionale ai Beni Culturali e autrice de “L’eradicazione degli artropodi”, il libro che mette in fila tutti i paradossi della politica siciliana in materia di tutela e conservazione del patrimonio archeologico.
E dire che l’idea era nata proprio lì, alla Neapolis. “Da un progetto pilota presentato il 13 aprile 2013 al Teatro Greco di Siracusa si è passati all’accordo complessivo grazie al
quale i lavoratori forestali si sarebbero dovuti occupare della pulizia dei siti archeologici della Sicilia, tra cui Morgantina, Selinunte, Segesta, Tindari, Eloro, Himera, Monte Iato, Gela, Taormina; non prima, ovviamente, dell’adozione di un apposito provvedimento al fine di rendere esecutiva detta disposizione normativa, di cui evidentemente alla Regione Siciliana si sono perse le tracce, come è già successo, dato che l’idea di affidare la cura delle aree archeologiche ai forestali risale a vent’anni fa”, spiega la Sgarlata.
Insomma, non puntate il dito contro Soprintendenze o i nuovi Poli Museali: “la riforma Vermiglio ha smantellato tutto quello che di buono era stato creato per le aree archeologiche. Oggi nessuno sa chi deve esattamente fare cosa”.
La Sgarlata spiega meglio il suo pensiero. “Nella riforma del 2013 si introduceva la nuova unità operativa della valorizzazione ma la si manteneva all’interno del tradizionale sistema organizzativo delle soprintendenze siciliane. Adesso si è proceduto ad una riorganizzazione dell’assetto interno del Dipartimento, distinguendo in maniera netta le competenze di tutela, da ascriversi alle soprintendenze, da quelle di valorizzazione, da attribuire a musei e parchi archeologici. Nella riforma Pennino-Purpura-Vermiglio viene tagliato il Servizio Progettazione, strategico per la programmazione europea, e relegato a 2 unità operative dentro il Centro per il Restauro; le unità operative dei Beni Demoetnoantropologici confluiscono nelle omologhe paesaggistiche, il che ci fa chiedere per quale motivo abbiamo approvato una Legge sugli Ecomusei in Sicilia”.
“E’ evidente che questa riforma abbia acceso una conflittualità in molte città tra Soprintendenza e Polo. Chi fa che cosa? Inutile cercare singoli colpevoli, è il sistema malato!”, l’amara conclusione. E il caso dell’anfiteatro romano che non si può far decespugliare pur a fronte di oltre 4 milioni di euro di incasso è l’esempio lampante.
Qualcuno potrebbe obiettare che della pulizia dell’anfiteatro avrebbe potuto occuparsi il Comune di Siracusa, utilizzando una somma della famigerata quota parte (30%) dei proventi dello sbigliettamento. Ma quei soldi sono bloccati a Palermo da luglio 2014. “Ma rimane il problema della destinazione e dell’uso dei fondi del 30% ai Comuni. Secondo le prescrizioni normative andrebbero destinati non ad eventi realizzati fuori dal sito archeologico, come è stato fatto a Siracusa, organizzando con i fondi iniziative soprattutto in Ortigia, ma ad interventi di manutenzione all’interno del sito, quindi comprenderebbero anche la pulitura per quello che attiene alla tutela. Poi anche eventi, spettacoli e mostre ma solo all’interno del Parco della Neapolis”, si legge ancora ne “L’Eradicazione degli artropodi”.
Il parco archeologico siracusano cerca autonomia, gestionale ed economica. Da un decennio l’iter è bloccato a Palermo. Facile capire il perchè. La Regione non vuole rinunciare a quei soldi “facili” che arrivano dalle frotte di turisti che visitano l’importante area siracusana. “E risulta demotivante per un dirigente il pensiero di muoversi per incrementare le entrate, sapendo che esse andranno nel calderone del bilancio regionale e che verranno riassegnate senza alcun criterio premiante. Anche il budget che resta ai Comuni difficilmente viene indirizzato a garantire un stato di salute ottimale ai siti archeologici e monumentali della città; anzi, il più delle volte, piuttosto che
su restauro, manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree archeologiche, le amministrazioni comunali preferiscono orientare le spese su intrattenimento e spettacoli estivi possibilmente nei centri storici, bypassando la normativa che prevede spese
di questo tipo solo all’interno dei siti archeologici”.




Siracusa. La morte di Renzo, indagato per omicidio stradale il 23enne che lo ha travolto

Lo sgomento, il dolore, l’ennesima profonda ferita alla città. La morte di Renzo Formosa, il ragazzino di 16 anni deceduto a seguito di un terribile incidente stradale in via Cannizzo lascia una grande amarezza. La lascia in chi non lo conosceva affatto per per ore ha pregato per lui e si trasforma di disperazione nel caso delle persone che gli volevano bene, che lo conoscevano, che avrebbero voluto vederlo crescere, scoprire che uomo sarebbe diventato Renzo. Ieri, anche il mondo dello sport ha voluto ricordarlo. Lo hanno fatto i tifosi del Siracusa. In ricordo di Renzo, uno striscione posto proprio in via Cannizzo, proprio nel luogo in cui la sua giovane vita è stata irrimediabilmente spezzata. Quel “rip” che su Facebook si legge centinaia, migliaia di volte in queste ore e che a Siracusa, purtroppo, si legge fin troppo spesso. Per la famiglia di Renzo sarebbe anche stata avviata una raccolta fondi. Un altro modo per consentire alla città di esprimere la propria vicinanza ad una famiglia per sempre segnata dalla peggiore delle tragedie. Intanto l’automobilista che ha investito Renzo, un giovane di 23 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato contestata è omicidio stradale, secondo le nuove normative. Provvedimento firmato dal pm Antonio Nicastro. Il 23enne avrebbe conseguito la patente un anno fa.




Siracusa. Nuovo ospedale, potrebbe essere la volta buona: l'assessore Moscuzza, "ora fare in fretta"

L’attesa accelerazione nell’iter che deve condurre alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa parrebbe essere dietro l’angolo. Si comincia dall’individuazione dell’area su cui realizzarlo, dopo il mezzo passo falso dell’ex Onp. Si rimane sempre alla Pizzuta, dove il Comune possiede già 46.000 metri quadrati, da estendere per almeno altri 20.000 metri quadrati attraverso un piano di espropri. Lì si potrebbe costruire il corpo del nuovo nosocomio sfruttando per i servizi le aree libere dell’ex Onp distante, in linea d’aria, meno di 100 metri.
Nel giro di poche settimane il Consiglio comunale sarà chiamato a votare l’atto di indirizzo in fase di elaborazione in Commissione Urbanistica. L’assessore al ramo, Antonio Moscuzza, non nasconde il suo ottimismo di fondo per un primo, deciso passo verso la realizzazione di un sogno atteso da decenni. Bisogna, però, fare in fretta. Ad ottobre, infatti, potrebbe persino arrivare il finanziamento per l’opera che – dice Moscuzza – “non è perso, ma potrebbe esserlo se non ci muoviamo con la necessaria speditezza”.
L’intervista.




Siracusa. Nuovo ospedale, Vinciullo boccia l'ottimismo dell'assessore Moscuzza

Non si fa attendere la replica del deputato regionale Enzo Vinciullo alle parole dell’assessore all’Urbanistica, Antonio Moscuzza, intervistato da SiracusaOggi.it
“Si chiede per quale motivo io abbia cambiato idea sull’area dell’ex Onp? Semplice: perché la legge impedisce di costruire all’interno di quell’area. Sulla vicenda – dice Vinciullo – mi sia consentito fare una battuta, che potrà anche sembrare amara, ma, purtroppo, è veritiera: io, che non si poteva costruire, l’ho capito a prima spiegazione dell’ingegnere capo dell’Asp. Loro, cioè chi governa questa città, non l’hanno capito dopo decine di spiegazioni dell’ingegnere capo in questione, della Sovrintendenza, dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, del Regio Decreto 1089/39, del Decreto legislativo 42/2004. Se, con la sua battuta, l’assessore voleva fare intuire non so quale ipotesi di eventuale truffa vi è sotto, si sbaglia. È solo un problema di comprensione. E comunque, se ha dubbi, salga le scale di viale Santa Panagia ed esponga i suoi dubbi, altrimenti trattasi di volgari insinuazioni, farcite di grassa e grossa ignoranza”, ribatte il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars.
Che non ha dubbi neanche sul finanziamento dell’opera: “si è perso, come da decreto assessoriale”. E anche la nuova area individuata, sempre alla Pizzuta, quasi di fronte all’ex Onp, Vinciullo mostra la sua contrarietà. “E’ un budello lungo e stretto e sui budelli lunghi e stretti non si costruisce un ospedale e non si può gettare cemento o asfalto nell’ex Onp per i servizi. L’assessore, inoltre, non sa che per costruire l’ospedale non occorrono 66 mila metri quadri (46 di proprietà comunale, circa 20 da recuperare con espropri, ndr), ma ne occorrono 117 mila. Non perché lo dico io – insiste Vinciullo – ma perché lo stabilisce il regolamento sull’edilizia sanitaria. Poi mi spieghi cosa aspettiamo entro il 31 ottobre”.
Il deputato regionale conferma inoltre il suo giudizio negativo sul Consiglio Comunale di Siracusa. “Ribadisco tutte le accuse politiche. Su un Consiglio Comunale che ha fatto perdere 110 milioni di euro fra finanziamento statale e regionale, più 30 milioni di investimenti dell’Asp e ha fatto perdere, soprattutto, centinaia di posti di lavoro, cosa dovrei dire: bravi, avanti così, vi saremo grati per tutta la vita per i danni che avete fatto?”.




Siracusa. I rifiuti rimangono in strada, mancata raccolta dai cassonetti e il Comune schiuma rabbia: "gravissimo"

In gran parte della città i rifiuti non sono stati raccolti. I sacchetti tracimano dai cassonetti lungo le strade, in particolare nella zona alta del capoluogo. Una situazione a sorpresa, non prevista vista anche l’impossibilità di proclamare scioperi a cavallo dei periodi festivi. E’ noto da giorni il malumore dei lavoratori Igm per il mancato pagamento dello stipendio, attribuito al ritardo del Comune di Siracusa nel pagamento del canone mensile. Ma, in realtà, a termini di contratto non si può realmente parlare di “ritardo”. E’ il solito rimpallo tra palazzo Vermexio e il cantiere di via Elorina.
Trapela forte irritazione dai corridoi degli uffici comunali Ambiente ed Ecologia. “Gravissimo”, rimbalza tra i corridoi e la stanza del responsabile al ramo, Pierpaolo Coppa. Che starebbe valutando sanzioni adeguate, compresa un intervento della Prefettura per una sorta di “precettazione” pur in assenza di comunicazioni di stato di astensione e men che meno scioperi.
I sindacati ufficialmente confermano che non è stata proclamata alcuna azione di protesta. Ed anche Igm prende le distanze da quanto accaduto, frutto dell’astensione dal lavoro di alcuni netturbini. Avvisata la Prefettura, il Comune e segnalato il caso alla commissione di garanzia sugli scioperi.




Siracusa. Servizio idrico: a Belvedere possibile riduzione della pressione, lavori in corso a Bufalaro Alto

Nella giornata odierna possibile riduzione della pressione idrica nella zona di Belvedere e di contrada Sinerchia. La pompa di rilancio del serbatoio Bufalaro Alto, che serve la zona, fa le bizze. E allora si è reso necessario l’intervento delle squadre tecniche di Siam che stanno provvedendo alla risoluzione della problematica. La situazione dovrebbe tornare alla normalità entro la giornata.




Furti in due abitazioni rurali dell'agro di Melilli, i Carabinieri arrestano i presunti responsabili

Sarebbero gli autori di due furti commessi in altrettanti abitazioni rurali in territorio di Melilli. Ad arestarli, a Palagonia e Raddusa, sono stati i carabinieri di Lentini, a conclusione delle indagini avviate lo scorso mese di dicembre. Eseguita l’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa nei confronti di Febronio Vespa, classe 1956 (Palagonia) e Mario Vespa, (Raddusa) classe 1987.
Era la notte del 17 dicembre 2016 quando una pattuglia dei carabinieri di Lentini notava una Fiat Panda che – alla vista dei militari – accelerava la sua marcia nel tentativo di dileguarsi. I militari, insospettiti da tale comportamento, dopo un breve inseguimento fermavano l’autovettura e sottoponevano a perquisizione i due soggetti, che venivano trovati in possesso di strumenti atti ad offendere e di vari oggetti di sospetta provenienza illecita.
Due giorni dopo il controllo, negli uffici della Stazione di Sortino, i proprietari di due case rurali denunciavano che ignoti, durante la notte del 17 dicembre 2016, dopo avere neutralizzato gli impianti di allarme posti a sicurezza delle rispettive abitazioni, si introducevano all’interno asportando oggetti vari. E’ in quel momento i militari della Stazione di Lentini riescono a dare un notevole impulso alle indagini, acquisendo, in pochissimo tempo, precisi e certi indizi investigativi a sostegno di un solido quadro accusatorio nei confronti dei due soggetti.
I due uomini sono stati posti ai domiciliari.