Siracusa. Le telecamere per salvare la Borgata dai rifiuti, la richiesta è ufficiale. "E più informazioni anche agli stranieri"

Le telecamere come deterrente ma soprattutto come prezioso alleato per individuare gli “sporcaccioni” e multarli. Il presidente del quartiere Santa Lucia, Fabio Rotonda, rilancia l’invito al Comune di Siracusa. Per “proteggere” la Borgata dall’invasione di rifiuti ingombranti tre o quattro occhi elettronici sarebbero sufficienti. “Ma abbiamo anche bisogno di una capillare opera di informazione rivolta ai tanti stranieri che vivono nel quartiere. Spesso non conoscono abitudini e regole”. Nelle settimane scorse, il consiglio di circoscrizione aveva deliberato la richiesta di telecamere in via ufficiale. Attese risposte dal Comune.




L'Insolera di Siracusa si aggiudica la XIV edizione del Business Game della Liuc

L’istituto Insolera di Siracusa trionfa al Business Game “Crea la tua impresa” organizzato dalla LIUC – Università Cattaneo di Castellanza (VA). Protagonisti oltre 260 studenti, divisi in 50 squadre da 26 scuole di tutta Italia. Si sono sfidati nella gestione di un’azienda virtuale, misurandosi con oneri e onori della vita d’impresa.
Vincitori di questa XIV edizione sono i ragazzi dell’ Insolera di Siracusa che hanno preceduto ail Tecnico Professionale di Spoleto e l’ITC Zappa di Saronno.
Il gioco, che si inserisce nelle attività di orientamento al mondo universitario, coerentemente rispetto all’offerta formativa della LIUC (Economia, Giurisprudenza e Ingegneria Gestionale, fortemente orientate al mondo dell’impresa), è un progetto di learning by doing interattivo e innovativo, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e inserito tra le iniziative ministeriali per la valorizzazione degli studenti eccellenti delle Scuole Secondarie di secondo grado.
I finalisti sono arrivati al traguardo della giocata finale dopo aver ottenuto performance eccellenti nelle quattro prove disputate “in rete” dalle rispettive scuole.
A fare la differenza, sono stati come sempre la leadership di gruppo, lo spirito imprenditoriale e naturalmente la strategia. Obiettivo del gioco è infatti massimizzare il valore dell’azienda, valutato in funzione di margine operativo, politiche di assunzione, tasso di crescita degli investimenti e risultati finanziari attraverso un’oculata gestione degli approvvigionamenti, della produzione, del marketing e delle vendite.
Il caso aziendale oggetto della gara è quello di una Spa, fondata negli anni ’70 in Lombardia (regione caratterizzata da una secolare vocazione tessile) e specializzata nella produzione di magliette sportive. Un’impresa nata da un piccolo laboratorio artigianale, contattata da un’azienda leader nel settore della produzione di abbigliamento sportivo per realizzare t-shirt in esclusiva. A rendere il gioco ancora più avvincente, l’offerta di un fornitore asiatico che vorrebbe espandersi nel sud Europa.




Siracusa. Controlli in città, i carabinieri arrestano due uomini: droga e violazione della sorveglianza speciale

I carabinieri hanno arrestato due siracusani disoccupati e pregiudicati. Massimiliano Salemi, 43 anni, e Dario Caldarella, 33 anni, sono accusati rispettivamente di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e violazione della misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
I militari, insospettiti da un continuo via e vai di autovetture e motocicli in un punto specifico nella zona nord della città, hanno sottoposto a controllo i due. Il primo è stato sorpreso con otto involucri di cocaina del peso complessivo di 2 grammi e 280 euro in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività di spaccio. Il secondo, alla vista dei militari, ha cercato di darsi alla fuga ma è stato raggiunto e bloccato in poco tempo.
Sono stato sottoposti al regime degli arresti domiciliari, così come disposto dall’A.G. di Siracusa.




Tony Drago, finalmente barlumi di verità: "non suicidio", anche i periti del gip aprono all'omicidio

Tony Drago è stato ucciso. L’udienza preliminare di questa mattina a Roma ha con ogni probabilità allontanato una volta e per tutte quella ricostruzione che, dal primo momento e con fretta apparsa sospetta, liquidava il caso come un suicidio. Una ipotesi combattuta e contrastata con ogni forza dalla famiglia del caporale siracusano Una lotta coraggiosa che segna oggi un deciso punto a favore della verità.
“E’ andata benissimo, le nostre aspettative sono state soddisfatte”, commenta Dario Riccioli, il legale della famiglia di Tony Drago. I periti nominati dal gip hanno confermato che non sarebbe verosimile una morte sopraggiunta per precipitazione. Pertanto l’unica ricostruzione plausibile è quella di un omicidio. “Una aggressione in due tempi”, spiega ancora Riccioli.
Adesso il procuratore dovrà scegliere se chiedere l’archiviazione (“francamente difficile, dovrebbe spiegare tante cose…”) o fare richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti degli otto indagati. “Sono i responsabili morali della morte di Tony Drago: dovevano vigilare e non l’hanno fatto. Ma adesso ci aspettiamo che si indaghi anche per scoprire gli autori materiali del delitto. Chi lo deve fare, lo faccia”.
Il corpo del giovane caporale dell’esercito venne trovato senza vita nel cortile della caserma Sabatini di Roma, sede dell’Ottavo Reggimento dei Lancieri di Montebello. Era il luglio del 2014.




Il sequestro della discarica Cisma, Movimento 5 Stelle e Verdi all'attacco: "quel polverino era sospetto"

Il governatore Rosario Crocetta sotto assedio dopo la nuova bufera che ha investito il sistema rifiuti e discariche. Il Movimento 5 Stelle incalza.”Dopo l’ennesima operazione che svergogna i suoi dirigenti – dice il pentastellato Giampiero Trizzino – anziché fingere di strapparsi le vesti e annunciare licenziamenti, dovrebbe licenziare sé stesso. Le avvisaglie che qualcosa non andava c’erano tutte. Nel 2013 infatti, l’assessorato regionale al territorio e dell’ambiente, nella persona dell’architetto Gianfranco Cannova, decretava un vergognoso giudizio positivo di compatibilità ambientale per una discarica di rifiuti speciali non pericolosi in contrada Armicci ad appena 750 metri dal lago di Lentini e a pochi metri da terreni agrumicoli. Cannova venne arrestato poco dopo a luglio 2014 con l’accusa di avere intascato tangenti a fronte di favori resi a diversi imprenditori del settore delle discariche in Sicilia. Dove era Crocetta quando gli inquirenti svelavano tale sistema?”.
Anche il deputato regionale siracusano, Stefano Zito, alza la voce e chiede una convocazione in antimafia regionale in tempi brevi per gli assessori Croce e Contraffatto. “Ho chiesto al presidente della commissione ambiente di verificare quali altri altre autorizzazioni firmate dai funzionari regionali sono state rilasciate per verificarle di nuovo e per capire quali altre discariche sarebbero state autorizzate da questi soggetti”.
A far scattare i controlli della Commissione Europea è stato invece l’eurodeputato Ignazio Corrao che con due interrogazioni all’esecutivo di Bruxelles, aveva messo nero su bianco le perplessità di cittadini ed ambientalisti sullo spostamento di rifiuti pericolosi dall’Ilva di Taranto alla Cisma di Melilli.
Su questo punto anche i Verdi concordano. “Sulla Cisma ci avevamo visto giusto già due anni fa quando emerse il problema del polverino Ilva, tanto che avevamo sostenuto che se non fosse stato rifiuto pericoloso per lo meno era torbido”, ricorda il responsabile nazionale Legalità ed Ecomafia, Giuseppe Patti. “Esigiamo chiarimenti sia dal presidente Crocetta che dal ministro Galletti e non ultimo dai commissari governativi dell’Ilva, per aver dato credito ad una società piu volte finita sotto la lente d’ingrandimento della Dia. Al procuratore Zuccaro esprimiamo tutta la nostra gratitudine per il lavoro svolto”, scrive nella sua nota Patti.
“Le politiche in tema di rifiuti del presidente Crocetta, sono a dir poco patetiche e dovrebbero esse stesse, divenire atto di interesse da parte delle Procure. Facciamo un po’ di ordine: Quando l’assessore Marino diede alle procure le relazioni sulle procedure autorizzative nelle discariche siciliane, l’unico feedback che ebbe dal presidente Crocetta fu quello di essere malamente defenestrato”. A dichiararlo sono i portavoce del Movimento 5 Stelle dal gruppo Ars e dal parlamento Europeo in merito all’operazione Piramide che svela l’intreccio tra mafia, rifiuti e funzionari regionali. “Nessuna delle persone che facevano parte dell’unità operativa di Gianfranco Cannova – sottolinea Angela Foti – e gli atti da essi approvati, sono stati messi sotto la lente di ingrandimento. Il governo non ha colto l’opportunità per avviare i giusti approfondimenti limitandosi a delle rotazion. Fumo negli occhi. Altri funzionari meritevoli invece, sono stati puniti: tra questi Ino Genchi, che avendo dato il diniego alle autorizzazioni per gli inceneritori, fu oggetto di mobbing sia da parte del governo Lombardo che da quello di Crocetta che, nonostante sia a conoscenza degli abusi perpetrati, ad oggi non ha mai riconosciuto il valore dell’eroico funzionario e predisposto il ritiro della delibera che sanciva una valutazione negativa delle sue competenze. A proposito dell’influenza della mafia nella gestione dei rifiuti, il presidente Crocetta anziché cadere dal pero, farebbe bene a leggere le relazioni delle commissioni sulle ecomafie che contengono informazioni illuminanti per comprendere meglio l’intreccio nato intorno all’affaire rifiuti in Sicilia.

foto: polverino Ilva a Taranto




Centro per migranti Sprar Aretusa, le foto della vergogna: Amoddio, "provvedimenti esemplari dal Ministero"

“La situazione in cui versa lo Sprar Aretusa Accoglienza di contrada Spalla, affidato al Comune di Siracusa e gestito dalla cooperativa sociale Luoghi Comuni di Acireale è vergognosa”. A dichiararlo Sofia Amoddio, deputato nazionale Pd. “Già nel 2015, dopo un sopralluogo svolto tra i locali del centro, avevo denunciato alla stampa e presentato un’interrogazione nella quale chiedevo di intervenire per fare in modo che la Cooperativa che gestisce il centro adempiesse le prescrizioni di legge. Nel corso del sopralluogo emersero innumerevoli criticità che andavano dall’utilizzo di un gruppo elettrogeno al posto di un normale allacciamento alla rete di energia elettrica, alla mancanza di zone ricreative comuni; dalla totale assenza di un piano pasti settimanale, alla carenza dei progetti di formazione e riqualificazione professionale”. Ad oggi quei problemi non risultano sanati. “La situazione è notevolmente peggiorata anche dal punto di vista della sicurezza dei luoghi che, senza la necessaria manutenzione, stanno cadendo a pezzi e diventando inaccessibili”.
Problema anche nella gestione. “Gli operatori non vengono pagati da un anno perché la coop non è mai stata regolare con la rendicontazione al Ministero. La Cooperativa inoltre, non è mai stata regolare nel pagamento dei pocket money mensili che spettano per legge agli ospiti. Per di più, lo scorso mese di febbraio, giunti a una situazione d’impossibilità gestionale del servizio, il Comune di Siracusa è stato costretto a farsi carico dell’erogazione diretta delle mensilità arretrate. Da semplice indagine conoscitiva risulta infatti che la Cooperativa Luoghi Comuni, pur avendo ricevuto numerosi acconti, ha presentato la rendicontazione del 2014 con enorme ritardo rispetto alla scadenza e non ha ancora ultimato la rendicontazione relative all’anno 2015 e non ha mai presentato quella relativa al 2016”.
Molti dipendenti si sono licenziati, mentre sono rimaste solamente alcune figure professionali che si recano ogni giorno a lavoro per dare continuità̀ al progetto in favore dei 36 rifugiati ospiti . “Una situazione incresciosa e non degna di un paese civile per la quale ho chiesto un intervento celere ed esemplare al Ministero”.




Siracusa. Nel segno di Archimede, inaugurata l'opera-installazione sull'asfalto di Largo Aretusa

Un altro luogo di Siracusa nel segno di Archimede. La riscoperta del geniale matematico dell’antichità passa anche da Largo Aretusa dove è stata ufficialmente inaugurata la “Spirale archimedea”, opera-installazione progettata da Salvo Raeli e realizzata da Alberto Fortuna e Giovanni Sidari che rimarrà visibile per alcuni mesi. Ma visto l’interesse suscitato c’è allo studio la possibilità di renderla permanente.
L’iniziativa ha il patrocinio dell’assessorato alle Politiche per la Valorizzazione del territorio, Sviluppo culturale, Incoming ed Unesco e della Soprintendenza di Siracusa. E’ inserita nelle “Celebrazioni archimedee 2017”.

foto archivio




Zona industriale, buoni pasto della discordia. Isab: "voluti dai sindacati, per noi nessun risparmio"

L’introduzione dei buoni pasto ha ridotto di oltre il 70% il numero dei pasti consumati nelle mense aziendali della zona industriale (ENI Versalis, Priolo Servizi, ISAB, ERG). Una brusca contrazione che ha costretto la Pellegrini spa al licenziamento di 18 lavoratori delle mense Isab Lukoil.
Sindacati critici, in particolare Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Invitata la Pellegrini a rilanciare l’offerta della mensa aprendo sempre più all’indotto della zona industriale, proponendo anche nuovi servizi come la pizzeria.
I segretari delle tre sigle (Gugliotta, Pintacorona e Floridia) sono concordi: “Il diritto alla mensa e quindi al pasto caldo per i lavoratori è una conquista e non può essere messo in discussione dall’introduzione dei buoni pasto. Occorre da subito che l’Isab metta in campo ogni opzione che garantisca il proseguimento del diritto alla mensa, investendo con Eni Versalis, Priolo Servizi, ed Erg e tutte le aziende del petrolchimico nelle mense aziendali le ingenti somme che stanno risparmiando con l’introduzione dei buoni pasto. Pronti a proclamare lo sciopero dei lavoratori delle mense con manifestazioni davanti agli ingressi di tutto il petrolchimico”.
Ma l’adozione dei buoni pasto “è intervenuta a valle di una lunga trattativa sindacale e su esplicita richiesta delle maestranze” replica Isab con una nota inviata alle redazioni. Nonostante l’introduzione dei ticket, “abbiamo adottato tutte le necessarie azioni contrattuali ed operative per continuare a mantenere lo stesso livello di fruizione della mensa aziendale”.
Insomma, ai buoni pasto si è arrivati dopo riunioni anche con i sindacati e partendo da una petizione degli stessi lavoratori. “Ciò non di meno la mensa ed il pasto caldo sono un diritto conquistato dai lavoratori, Isab condivide questo pensiero tanto che per mantenere i livelli di fruizione della mensa, è stato autorizzato l’uso dei locali della mensa Isab anche da parte dei lavoratori dell’indotto. Nessun risparmio è stato realizzato dall’introduzione dei buoni pasto. Tale affermazione è quindi priva di fondamento”, conclude la nota del gruppo industriale.




Calcio a 5, Serie B: Final Eight di Coppa Italia, Augusta sogna il trofeo

Da venerdì il Palajonio di Augusta ospita la Final Eight di Serie B di calcio a 5. Appuntamento conclusivo per l’assegnazione della Coppa Italia organizzato in sinergia con la Divisione calcio a 5.
Tre le otto le formazioni che si daranno battaglia per conquistare il trofeo anche i padroni di casa della Maritime Augusta, in lotta anche per la promozione in A2. Qualificate anche Saints Pagnano di Merate (Lecco), Brillante Torrino (Roma), Futsal Barletta, Ossi San Bartolomeo (Sassari), Carrè Chiuppano (Vicenza), Isernia, Potenza Picena (Macerata).
Alle 14 scattano i quarti con Saints Pagnano-Brillante Torrino; a seguire Futsal Barletta-Ossi San Bartolomeo (16.00), quindi Carrè Chiuppano-Isernia (18.00) ed alle 20.00 Potenza Picena-Maritime Augusta (20). Sabato giornata dedicata alle semifinali (ore 18.00 e 20.30), domenica la finale (20.30).




Siracusa. Il vento, i vandali e gli approfittatori: l'opera non c'è più. "La rifaccio ma spostatela da lì"

“Sinceramente, me l’aspettavo”. Senza ipocrisia, Davide Bramante commenta così l’avvenuta spoliazione della sua opera d’arte installata al parco delle sculture lungo la pista ciclabile di Siracusa. Come raccontato ieri da SiracusaOggi.it le sedici gabbiette di artigianato tunisino che decoravano “Not Cages, Cages” sono scomparse. Alcune per colpa del vento, altre probabilmente raccolte da terra o direttamente staccate dalla scultura per finire in qualche salotto privato.
“Avrei preferito fosse il vento a modificare pian, piano l’opera. Io comunque non me la prendo con quelli che hanno portato a casa loro le grazie gabbie ma con chi non ha educato al bello, al bene comune, al rispetto”, dice in diretta su FM Italia l’artista siracusano.
Che si dice pronto a rimettere a nuovo l’opera, a sue spese. “Ma che almeno venga messa in un luogo un pò più protetto”.