La confessione di Garozzo: “Ciclabili, le ho fatte finanziare io. Ma non erano pensate così”

“Confesso, è vero: le piste ciclabili a Siracusa le ho fatte finanziare io”. L’ex sindaco Giancarlo Garozzo ammette, con buona dose di ironia, la paternità del finanziamento tramite Agenda Urbana del sistema di corsie protette che sta facendo tanto discutere i siracusani. “Mi chiedo, però, perchè siano stati utilizzati i fondi per le ciclabili e non anche quelli che sempre la mia amministrazione avevano intercettato per l’acquisto di una flotta di bus elettrici o quelli per l’efficientamento energetico delle case popolari. Si tratta sempre di fondi di Agenda Urbana, ma gli unici spesi di quelli sono per le piste ciclabili”, svela Garozzo che alle recenti amministrative ha sostenuto Messina al ballottaggio, portando in aula Vittorini tre consiglieri comunali per Fuorisistema-Italia Viva.
In vena di rivelazioni, l’ex primo cittadino svela come la sua amministrazione aveva immaginato la rete di piste ciclabili nel centro urbano. “L’asse principale era sempre quello da Scala Greca a corso Gelone, sostituendo lo spartitraffico passando da viale Teracati. Con l’occasione di quei lavori, avevamo pensato di realizzare sotto la pista una sorta di canale di gronda per le acque meteoriche che sarebbero state così convogliate dalla parte alta della città sino allo snodo di corso Gelone. Sarebbe stato risolto in questo modo il problema delle strade che puntualmente si allagano ad ogni pioggia”, racconta Garozzo in diretta su FMITALIA.
“Era quella la logica delle ciclabili che avevo fatto finanziare per Siracusa, non questa roba qui. Alcune sembrano davvero buttate a caso, come il tratto di via Re Ierone. Queste ciclabili, è bene che si sappia, sono state disegnate nel 2019 attraverso il biciplan voluto dall’amministrazione Italia. Per carità – precisa Giancarlo Garozzo – in alcune zone vanno anche bene. Ma si è persa un’opportunità per risolvere due problemi in un colpo solo: mobilità sostenibile e convogliamento acque meteoriche. Adesso ci ritroviamo invece un danno che non risolveremo più”, il duro giudizio dell’ex sindaco che come vice ebbe proprio l’attuale primo cittadino.




Aeronautica e Waterfront Elorina, “il progetto urbanistico più importante per il futuro”

L’interpellanza del consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI) riporta d’attualità la vicenda Aeronautica e waterfront via Elorina. Mentre si attendono notizie concrete sulla parziale smilitarizzazione dell’area, anticipata dall’allora sottosegretario alla Difesa Mulè, per la realizzazione di uno dei progetti urbanistici di maggiore suggestione e di valenza economica, civile e turistica per il futuro di Siracusa.
Subito dopo le aperture del sottosegretario, nel 2022, l’Amministrazione comunale in sinergia con il Comitato per il Decoro e la Riqualificazione di Siracusa ha messo a punto le linee generali di un “Piano indicativo di massima” sul destino dell’area, che nel giugno 2023 è stato recapitato ai vertici del Ministero della Difesa.
“Oggi, il Sindaco Italia guida una nuova Giunta, così come alla guida del paese vi è un nuovo Governo. Sicché, giunge opportuna l’interpellanza che il consigliere Paolo Cavallaro ha anticipato, tesa a porre all’attenzione del Sindaco l’obiettivo strategico che riguarda il futuro di Siracusa”, commentano proprio i referenti del Comitato. Si tratta di professionisti siracusani noti per il loro impegno in diversi settori: Pucci La Torre, Roberto Fai, Gino Montecchi, Marco Ruscica, Francesco Sgarlata, Renato Cappuccio, Pietro Gallaro, Natale Bordonali, Stefano Bonifacio, Umberto Di Giovanni.
“La città intera si aspetta che anche il nuovo Governo nazionale confermi aperture e promesse ufficiali formulate, il 17 gennaio 2022, dall’ex Sottosegretario alla Difesa, on. Mulè. Come Comitato riteniamo sia interesse precipuo dei cittadini tutti, delle diverse realtà politiche, professionali, sociali, dei parlamentari nazionali e regionali e del mondo dell’informazione, che questa straordinaria finalità trovi, intanto, un’occasione pubblica di confronto per proseguire un impegno e condividere tempi e modalità di un’azione corale a vantaggio esclusivo della città e del suo territorio”, si legge nella nota con cui si ricorda il pressochè unanime appoggio dell’opinione pubblica verso una simile realizzazione, di cui il Ministero è chiamato a prendere atto.
Non uno “sfratto” per l’Aeronautica, istituzione prestigiosa che è parte della storia di questa città, piuttosto una ragionata disposizione ed uso di spazi e servizi, anche in considerazione di come in quasi cento anni siano cambiate le esigenze della Forza Armata a Siracusa e quelli dalla cittadina stessa.
Anche Massimo Riili, recentemente scomparso, indicava con grande attenzione la priorità strategica delle finalità sull’intero contesto dell’area urbana di via Elorina, come vettore di riqualificazione decisivo per la città.




Lite tra fratelli a Noto: sui social si grida alla sparatoria, ma sarebbero colpi di bastone

Non una sparatoria, come sostenuto in diversi video rilanciati e moltiplicati dai social, bensì una lite tra fratelli. Trambusto e agitazione a Noto, mentre in strada si consumava l’aggressione tra urla e forti colpi che hanno dato a molti l’impressione dell’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco. Ma da altri video, in possesso dei Carabinieri che stanno indagando sull’accaduto, si sarebbe trattato di bastonate contro un’autovettura, scagliate da uno dei due. Anche diversi testimoni avrebbero confermato questa ricostruzione, smentendo la tesi della sparatoria. Non sarebbero stati peraltro ritrovati bossoli o altri segni che farebbe pensare all’utilizzo di armi da fuoco. L’episodio verrà chiarito nel corso di una conferenza stampa in tarda mattinata, convocata nella sede del comando provinciale dei Carabinieri di Siracusa.




Abbandono di rifiuti, prima applicazione nel siracusano della nuova norma contravvenzionale

La Polizia Municipale di Melilli ha individuato e sanzionato i responsabili di abbandono di materiale inerte. Avrebbero dato vita ad una vera e propria discarica abusiva e l’intervento degli agenti ha bloccato il proliferare di questa odiosa pratica.
Con le recenti novità normative, questo fenomeno è ora reato contravvenzionale e non più illecito amministrativo. E le sanzioni verso chi abbandona rifiuti o li getta nelle acque superficiali o sotterranee, vanno da mille a diecimila euro. Sanzione raddoppiata se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi.
“La nostra comunità deve avere la forte percezione di sicurezza e attenzione verso il territorio”, commenta il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. “Azioni come queste mandano forti segnali a chi, ancora oggi, si ostina a trattare da pattumiera la terra che noi tanto amiamo”. Il primo cittadino invita poi tutti i melillesi a“segnalare eventuali illeciti senza timore, per agevolare l’Ente ad una strenua difesa del territorio”.




Il Consiglio comunale approva le variazioni al bilancio pluriennale

Seduta di Consiglio comunale dedicata al bilancio pluriennale 2023-25. Con 23 voti favorevoli, 3 contrari e un’astensione, l’Aula ha approvato ieri sera le variazioni allo strumento finanziario. Rispetto alla proposta iniziale, il provvedimento risulta modificato da quattro emendamenti, il più importante dei quali è uno stanziamento di 5,5 milioni di euro per pagare la parte più consistente del contenzioso con Igm. L’Assise presieduta da Alessandro Di Mauro, ha approvato anche l’immediata esecutività della delibera.
Nella proposta del settore Servizi finanziari, illustrata in aula dal ragioniere capo Giorgio Giannì dopo una breve riunione dei capigruppo con lo stesso dirigente, la fetta più consistente delle variazioni sul bilancio pluriennale 2023-2025 riguardava l’anno in corso, per un totale di 6 milioni 110 mila 153 euro. A determinare la somma ha contribuito soprattutto l’assegnazione di 5 milioni di euro da parte del ministero dell’Interno per contrastare i rischi idrogeologici a Fanusa, Arenella e Fontane Bianche. Tra le altre voci in entrata non contenute nel bilancio di previsione ci sono quella destinata ai nidi d’infanzia (poco più di 431 mila euro), l’erogazione di un’anticipazione di 600 mila euro sul finanziamento per il nuovo polo per l’infanzia di Cassibile e l’ultima porzione da quasi 124 mila euro erogata dalla Regione per il progetto “Supreme Italia” finalizzato all’integrazione degli immigrati. In totale, nel 2023 ci sono state entrate non previste per 7 milioni 346 mila 592 euro e una diminuzione 1 milione 236 mila 439 euro, somma spostata in entrata sul 2024 per la rimodulazione del cronoprogramma del nuovo asilo di viale Epipoli. Sempre il prossimo sono previste uscite aggiuntive per poco meno di 1 milione 304 euro; il conseguente sbilancio di 67 mila 490 è stato riportato in uscita sul 2025.
Sulla relazione si è sviluppato il dibattito d’aula al quale hanno partecipato Franco Zappalà, Paolo Romano, Sara Zappulla, Conci Carbone, Paolo Cavallaro, Sergio Bonafede, Ferdinando Messina, Massimo Milazzo e Luciano Aloschi. A replicare per l’Amministrazione sono stati lo stesso ragioniere capo e l’assessore al Bilancio, Pierpaolo Coppa.
Sono invece passati all’unanimità e senza dibattito altri due emendamenti: uno tecnico, del ragioniere capo, sul cambio di denominazione di un capitolo di bilancio riferito al polo per l’infanzia che sorgerà in contrada Carrozziere; e uno del sindaco che destina 10 mila euro alle commissioni per i concorsi.
Una emendamento a firma di Paolo Romano e che aveva parere contabile contrario, è stato trasformato in raccomandazione e sarà inserito nel bilancio di previsione 2024-2026. Si chiedeva l’accensione di un mutuo di 10 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza dei plessi scolastici.
Infine, in apertura di seduta il consigliere Francesco Vaccaro ha chiesto che la diretta streaming delle riunioni consiliari sia realizzata con i sottotitoli e nella lingua dei segni allo scopo di favorire i non udenti. Il presidente Di Mauro ha risposto che la conferenza dei capigruppo ha già mosso i primi passi in questo senso.
Dibattuto anche l’emendamento a firma di Simone Ricupero che impingua di 75 mila 250 euro il capitolo destinato alle indennità dei consiglieri comunali prelevando la somma dai rimborsi ai datori di lavoro. La proposta apre la strada all’aumento dei gettoni percepiti per le riunioni del Consiglio e delle commissioni in applicazione della legge regionale 19 del 2023. L’entità sarà oggetto di un altro provvedimento. L’esito del voto è stato di 24 voti favorevoli e 4 contrari.
La parte iniziale della seduta è stata dedicata alla discussione dell’emendamento sull’Igm, presentato dal sindaco Francesco Italia, sottoscritto anche da Ferdinando Messina e, alla fine, approvato con sole tre astensioni. La proposta preleva poco meno di 5 milioni 502 mila euro dagli accantonamenti per passività potenziali e li trasferisce al capitolo dei debiti fuori bilancio: un’operazione finanziariamente impegnativa ma che non mette a rischio la tenuta dei conti.




Democrazia partecipata: due progetti presentati, non c’è bisogno delle votazioni

Presentati stamattina in conferenza stampa i progetti di Democrazia partecipata, relativi all’annualità 2022, ammessi dopo la selezione. Sono soltanto due: “Parco Agorà Fase 2” e “Riparchiamo”. Entrambi prevedono la rigenerazione urbana di spazi cittadini.
Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore alla Democrazia Partecipata, Giancarlo Pavano, la funzionaria responsabile, Paola Rubino, e i referenti dei progetti selezionati che hanno illustrato i contenuti: Silvana Abela (Parco Agorà) e Jesse Samà (Riparchiamo).
In deroga al regolamento, quest’anno non ci sarà la votazione dei cittadini e, dunque, nemmeno la graduatoria per la scelta delle idee da finanziare. La somma prevista dagli unici due progetti dichiarati idonei, infatti, rientra nello stanziamento messo a disposizione dal Comune, che si aggira intorno ai 49 mila 800 euro.
«Sono due ottimi progetti – ha dichiarato l’assessore Pavano – e saranno probabilmente gli ultimi realizzati con le attuali regole. È quasi pronto, infatti, un nuovo regolamento perché quello attuale, realizzato come tutti gli altri sulla base delle indicazioni della Regione, non chiarisce alcuni passaggi qualora dovessero essere proposti progetti che riguardano i servizi e non la riqualificazione urbana. Le nuove regole chiariranno quali saranno i diritti e i doveri dell’Amministrazione e dei cittadini con l’obiettivo di rendere sempre più saldo il rapporto. Inoltre, siamo impegnati a promuovere altre forme di partecipazione alla vita pubblica e, per quel che mi riguarda, soprattutto dei giovani».
Questi i contenuti dei due progetti.
“Parco Agorà Fase 2” (presentato da Stefano Burgaretta, area tematica Opere Pubbliche e Rigenerazione Urbana) prevede di installare nel Parco Agorà di Fontane Bianche una palestrina per il gioco e lo sport di bambini e ragazzi, con relativa pavimentazione antitrauma, insieme a quattro corpi illuminanti a energia solare, per migliorare la fruibilità e il decoro dell’area, abbattendo i consumi energetici.
“Riparchiamo” (presentato da Moena Scala, area tematica Opere Pubbliche e Rigenerazione Urbana) propone la conversione graduale dell’attuale area del “Giardino dei Marinaretti” in parco giochi certificato riciclato e riciclabile, attraverso la sostituzione dei giochi obsoleti e danneggiati e l’acquisto di nuovi giochi ecosostenibili, ecologici e inclusivi, sicuri e rispettosi per l’ambiente, oltre al ripristino della pavimentazione antitrauma.
Le cifre assegnate non vengono direttamente gestite dai proponenti ma dal Comune, cui spetta il compito di tenere i rapporti con i fornitori e di rendicontare le spese.




“Visita” sgradita al campo scuola, a soqquadro un ufficio ma non è stato rubato nulla

Ignoti si sono introdotti all’interno di uno degli uffici del capo scuola Pippo Di Natale. Hanno mandato in frantumi il vetro di una finestra e poi hanno messo a soqquadro la stanza. Secondo le prime informazioni, non sarebbe stato rubato nulla. Forse i malintenzionati cercavano qualcosa di particolare, un documento conservato all’interno o qualcosa di simile. O forse è un “messaggio” all’indirizzo di una società sportiva o dell’amministrazione comunale. Tutte le ipotesi sono al vaglio da parte degli investigatori. Dentro la stanza c’erano un computer ed un casco di un certo valore economico, con interfono. Non sono stati toccati. Nulla di valore mancherebbe nell’area. A dare l’allarme, questa mattina alle 7.30, è stato il custode.
Nelle settimane scorse, due ragazzi ripresi dalle videocamere di sorveglianza, avevano mandato in frantumi la vetrata d’ingresso alla Cittadella dello Sport per rubare poche monetine dai distributori automatici. Nonostante le immagini, i responsabili non sono ancora stati individuati.




A proposito delle future corsie Brt in corso Gelone, intervento dell’architetto Spinoccia

Ospitiamo un intervento dell’affermato architetto siracusano Giuseppe Spinoccia sulle future corsie per il BUs Rapid Transit (Brt) in corso Gelone, a Siracusa.

“Nei media locali si è letto che non si farà più la pista ciclabile in Corso Gelone e che sarà ‘traslata’ verso est, cioè sulla via del Santuario, via Mauceri e via Ierone I°. E già in questi giorni effettivamente sono iniziati i lavori con le prime inevitabili contestazioni per i tanti parcheggi eliminati. 

La Regione Sicilia che ha finanziato la realizzazione delle ciclabili a Siracusa, ha approvato la variante presentata dal Comune di Siracusa che per non modificare l’attuale sede stradale dell’arteria commerciale di Corso Gelone con la realizzazione di corsie ciclabili, ha da un lato riconosciuto la necessità di ‘non toccare’ l’attuale assetto viario dell’importante viabilità già ad alta densità residenziale; ma dall’altro ‘dimentica’ che sempre sulla medesima arteria,  è stata prevista con la suddetta variante, una doppia e ben più larga corsia ‘BRT’, riservata cioè esclusivamente al Bus Rapid Transit: corsie preferenziali dedicate agli autobus, per velocizzare il trasporto pubblico e quindi rendere quest’ultimo più efficiente e quindi appetibile all’utilizzo. In questa comunicazione è stato appena accennato che in conseguenza, si andranno a perdere i parcheggi sui due lati di corso Gelone.

Tra l’altro queste future due corsie ‘BRT’ sono state previste solo nel tratto che da viale Teracati angolo viale Teocrito, scende verso Corso Gelone ma tuttavia senza farle proseguire sulla via Catania a sud o sul viale Teracati a nord. Secondo questa ‘articolata logica’ i Bus che vanno verso sud e viceversa, possono anche andare piano fino al semaforo di viale Teocrito, poi ‘sfrecciano velocissimi’ su Corso Gelone… ma ritornano ad essere ‘lumache’ da via Catania in poi, perché la preziosa corsia BRT è terminata in quanto non più prevista dalla variante. 
E’ lecito chiedersi se nella scelta progettuale operata di ‘occupare’ gran parte della sede stradale in Corso Gelone per esclusive corsie di ‘BRT’, sia stato mai valutato che tutto ciò avrebbe portato inevitabilmente all’eliminazione delle due esistenti fasce di sosta per le autovetture, sia a sinistra che a destra del  Corso Gelone? E se sì, qual è la soluzione per i cittadini residenti e non? Forse si pensa di eliminare gli attuali marciapiedi per mantenere gli stessi posti auto?

Mi rendo conto che la logica è quella di spingere a prendere l’autobus velocizzando il tratto di Corso Gelone, ma subito prima e subito dopo che faranno quando i bus torneranno ad essere ‘lumache’ e quindi purtroppo non più appetibili?

Tutto questo non incentiva la gente a prendere l’autobus perché non è una scelta risolutiva e chiara, ma lasciata nel vago ed a pezzettini.

Giornalmente su Corso Gelone insistono almeno 150 – 170 posti auto, che di volta in volta utilizzano sia i tanti residenti, che gli impiegati pubblici ed i fruitori ad esempio di Asl ed Inps, che i vari clienti ed autotrasportatori che ad ogni ora consegnano merce nelle innumerevoli  attività commerciali, che insistono sull’arteria centrale. E senza considerare i tanti posti auto già oggi destinati in uso esclusivo  ai disabili o alle forze di polizia. 

Dove potranno parcheggiare i siracusani che al momento utilizzano questi 150-170 posti auto? Non mi si venga a dire con voce di chi sa il fatto suo… ma vive un’altra realtà… nei parcheggi scambiatori pubblici previsti! E dove sono stati previsti? Gli unici posti per parcheggiare che si conoscono nelle vicinanze sono: il parcheggio di Piazza Adda (già sempre saturo di suo), il sempre nominato parcheggio di Via Von Platen e tutte le strette vie della zona Neapolis-Borgata, zone già ad alta densità abitativa. 

Ma un disabile che ad esempio abita in Corso Gelone basso,  dovrà in futuro lasciare la propria autovettura in piazza Adda,  cioè a mille metri da percorrere in carrozzella? O dovrà lasciare la propria autovettura nel parcheggio di Via Von Platen e cioè a 2 chilometri? O forse conviene andare al parcheggio Talete in Ortigia, che è già più vicino?

Quali soluzioni sono state pensate ? È giusto saperle prima che inizino i lavori per la realizzazione delle BRT.
Così come per le ciclabili, le BRT non possono andare a scapito della viabilità esistente, già appena sufficiente di suo. Non si possono realizzare tecnicamente per le ristrette larghezze stradali di corso Gelone e viale Teracati, sia il passaggio di autovetture, sia i marciapiedi, sia i parcheggi per le auto e sia le corsie ‘BRT’. La dimensione della sede stradale non lo consente contemporaneamente.

Oppure forse si è pensato di eliminare l’intera viabilità privata che passa oggi su Corso Gelone, traslandola sulle vie parallele tipo Viale Luigi Cadorna o via Tevere? E magari – perché no – dopo aver tolto per sempre  il transito delle autovetture in Corso Gelone, realizzare un grande spazio verde centrale? Magari con una striscia di parcheggi per i residenti e le attività commerciali. Ma questo è forse fantasia ?




Strada in salita per il nuovo ospedale, come trovare i soldi? “Collaborare e niente medagliette”

Chissà perchè, la strada che porta alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa appare sempre tutta in salita. Estremamente ripida, alle volte persino scivolosa. Dopo un trentennio a discutere dell’area su cui realizzarlo e di fondi per finanziarlo, ora che ci sono sia l’uno che l’altra ecco che spuntano problemi. E, sorpresa, ancora sull’area scelta e sui soldi che non bastano. Sfiga cosmica o altro? In attesa della risposta, le altre province siciliane si sono tutte dotate di un ospedale nuovo. Più nuovo e funzionale del vecchio Umberto I di sicuro.
Nei giorni scorsi, SiracusaOggi.it ha lanciato l’allarme: mancano 147 milioni per potere davvero costruire il nuovo ospedale. Il finanziamento disponibile – circa 200 milioni – non è sufficiente. Perchè? Lo spiega il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Quando si è fatto il progetto definitivo, non erano state considerate le richieste che sono poi arrivate da altri enti ed istituzioni coinvolte, come ad esempio l’Autorità di Bacino. E poi correzioni richieste per intervenire sull’aspetto anti-sismico, senza dimenticare l’aumento dei costi delle materie prime degli ultimi anni”. E quindi? Ecco l’appello alla deputazione regionale siracusana: “Mi auguro che i cinque deputati facciano squadra, per ottenere questi fondi dal governo regionale. Dobbiamo portare a casa il risultato, non ci sono medagliette da mettersi sul petto. Sono certo che tutti, al di là dell’appartenenza politica, si attiveranno insieme per questa vicenda prioritaria”.
Per trovare i 147mln citofonare governo regionale, Palermo. “Un parlamentare da solo non può fare arrivare tutti quei soldi. Dobbiamo tenere un atteggiamento di collaborazione”, dice il deputato regionale Giuseppe Carta, interpellato sul tema dalla redazione di FMITALIA. E non usa certo giri di parole quando aggiunge “dobbiamo impegnarci per portare i soldi per il nuovo ospedale di Siracusa. Per tanto tempo si sono guardati altri presidi ospedalieri, abbiamo bisogno di un grande ospedale”. Viene da pensare ad una critica tra le righe alle attenzioni ricevute dal nosocomio di Avola in questi anni. “No, non intendo Avola, dove si è fatto un lavoro ma si sarebbe dovuto pensare anche a Noto, invece che solo Avola. Dico che Lentini va rafforzato, Augusta pure. Il nuovo ospedale di Siracusa è fondamentale per avere quei servizi sanitari che oggi sono solo in altre province: pensate al pronto soccorso pediatrico. Con un grande ospedale, poi, vengono anche i medici. A Siracusa – continua Carta – oggi non ci vuole venire nessuno, i medici non si sentono rassicurati da una struttura antica”.
Bene la teoria, ma qual è la strada pratica per arrivare a costruirlo questo benedetto ospedale impossibile? “Collaborare e togliersi le primogeniture. Nessuno pensi di poter giocare una partita politica sull’ospedale. Vale per noi del centrodestra, vale per il Pd, vale per tutti. Dobbiamo collaborare”. E la collaborazione deve essere ampia: “non solo i deputati, anche i sindaci della provincia”. Un ospedale, un territorio, una voce. Operazione quasi mai riuscita in provincia di Siracusa, territorio dai dieci campanili. “Eh ma un grande ospedale serve”, come dire che in questa partita si vince o si perde tutti insieme, politici e cittadini.




Assistenza sanitaria a Pachino, solita emergenza. “Deputati, intervenite: perchè a Rosolini ok?”

E’ ancora emergenza sanitaria a Pachino. La sindaca Carmela Petralito ha preso carta e penna e questa volta, dopo lettere su lettere inviate alla direzione dell’Asp di Siracusa, si è rivolta direttamente ai deputati regionali. Con una lettera aperta loro indirizzata chiede il loro intervento. “A breve verranno diramati i turni del mese di novembre del PTE (Presidio Territoriale di Emergenza) di Pachino. Vi sollecito per l’ennesima volta di intervenire presso la Regione Siciliana, da cui dipende il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica, per evitare che rimangano, per l’ennesima volta, senza copertura medica pressoché tutti i turni”.
La vicenda è nota, con l’assenza di medici che inevitabilmente finiscono per scoprire la struttura. Qualche mese addietro, la soluzione proposta dell’Asp, in alcune comunicazioni informali, era quella addirittura della chiusura del Pte. Poi i vari tentativi di recuperare personale medico, purtroppo non adnati a buon fine.
“Risulterebbe inoltre incomprensibile dover constatare, come già sta accadendo attualmente, che altri Presidi, come quello di Rosolini, risultino con tutti i turni coperti da medici d’emergenza e Pachino invece con tutti i turni scoperti, in una situazione che non garantisce quindi un’adeguata tutela sanitaria”, aggiunge la Petralito segnalando quella che parrebbe una strana anomalia nella gestione di due emergenze simili, a pochi chilometri di distanza.