Democrazia partecipata: due progetti presentati, non c’è bisogno delle votazioni

Presentati stamattina in conferenza stampa i progetti di Democrazia partecipata, relativi all’annualità 2022, ammessi dopo la selezione. Sono soltanto due: “Parco Agorà Fase 2” e “Riparchiamo”. Entrambi prevedono la rigenerazione urbana di spazi cittadini.
Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore alla Democrazia Partecipata, Giancarlo Pavano, la funzionaria responsabile, Paola Rubino, e i referenti dei progetti selezionati che hanno illustrato i contenuti: Silvana Abela (Parco Agorà) e Jesse Samà (Riparchiamo).
In deroga al regolamento, quest’anno non ci sarà la votazione dei cittadini e, dunque, nemmeno la graduatoria per la scelta delle idee da finanziare. La somma prevista dagli unici due progetti dichiarati idonei, infatti, rientra nello stanziamento messo a disposizione dal Comune, che si aggira intorno ai 49 mila 800 euro.
«Sono due ottimi progetti – ha dichiarato l’assessore Pavano – e saranno probabilmente gli ultimi realizzati con le attuali regole. È quasi pronto, infatti, un nuovo regolamento perché quello attuale, realizzato come tutti gli altri sulla base delle indicazioni della Regione, non chiarisce alcuni passaggi qualora dovessero essere proposti progetti che riguardano i servizi e non la riqualificazione urbana. Le nuove regole chiariranno quali saranno i diritti e i doveri dell’Amministrazione e dei cittadini con l’obiettivo di rendere sempre più saldo il rapporto. Inoltre, siamo impegnati a promuovere altre forme di partecipazione alla vita pubblica e, per quel che mi riguarda, soprattutto dei giovani».
Questi i contenuti dei due progetti.
“Parco Agorà Fase 2” (presentato da Stefano Burgaretta, area tematica Opere Pubbliche e Rigenerazione Urbana) prevede di installare nel Parco Agorà di Fontane Bianche una palestrina per il gioco e lo sport di bambini e ragazzi, con relativa pavimentazione antitrauma, insieme a quattro corpi illuminanti a energia solare, per migliorare la fruibilità e il decoro dell’area, abbattendo i consumi energetici.
“Riparchiamo” (presentato da Moena Scala, area tematica Opere Pubbliche e Rigenerazione Urbana) propone la conversione graduale dell’attuale area del “Giardino dei Marinaretti” in parco giochi certificato riciclato e riciclabile, attraverso la sostituzione dei giochi obsoleti e danneggiati e l’acquisto di nuovi giochi ecosostenibili, ecologici e inclusivi, sicuri e rispettosi per l’ambiente, oltre al ripristino della pavimentazione antitrauma.
Le cifre assegnate non vengono direttamente gestite dai proponenti ma dal Comune, cui spetta il compito di tenere i rapporti con i fornitori e di rendicontare le spese.




“Visita” sgradita al campo scuola, a soqquadro un ufficio ma non è stato rubato nulla

Ignoti si sono introdotti all’interno di uno degli uffici del capo scuola Pippo Di Natale. Hanno mandato in frantumi il vetro di una finestra e poi hanno messo a soqquadro la stanza. Secondo le prime informazioni, non sarebbe stato rubato nulla. Forse i malintenzionati cercavano qualcosa di particolare, un documento conservato all’interno o qualcosa di simile. O forse è un “messaggio” all’indirizzo di una società sportiva o dell’amministrazione comunale. Tutte le ipotesi sono al vaglio da parte degli investigatori. Dentro la stanza c’erano un computer ed un casco di un certo valore economico, con interfono. Non sono stati toccati. Nulla di valore mancherebbe nell’area. A dare l’allarme, questa mattina alle 7.30, è stato il custode.
Nelle settimane scorse, due ragazzi ripresi dalle videocamere di sorveglianza, avevano mandato in frantumi la vetrata d’ingresso alla Cittadella dello Sport per rubare poche monetine dai distributori automatici. Nonostante le immagini, i responsabili non sono ancora stati individuati.




A proposito delle future corsie Brt in corso Gelone, intervento dell’architetto Spinoccia

Ospitiamo un intervento dell’affermato architetto siracusano Giuseppe Spinoccia sulle future corsie per il BUs Rapid Transit (Brt) in corso Gelone, a Siracusa.

“Nei media locali si è letto che non si farà più la pista ciclabile in Corso Gelone e che sarà ‘traslata’ verso est, cioè sulla via del Santuario, via Mauceri e via Ierone I°. E già in questi giorni effettivamente sono iniziati i lavori con le prime inevitabili contestazioni per i tanti parcheggi eliminati. 

La Regione Sicilia che ha finanziato la realizzazione delle ciclabili a Siracusa, ha approvato la variante presentata dal Comune di Siracusa che per non modificare l’attuale sede stradale dell’arteria commerciale di Corso Gelone con la realizzazione di corsie ciclabili, ha da un lato riconosciuto la necessità di ‘non toccare’ l’attuale assetto viario dell’importante viabilità già ad alta densità residenziale; ma dall’altro ‘dimentica’ che sempre sulla medesima arteria,  è stata prevista con la suddetta variante, una doppia e ben più larga corsia ‘BRT’, riservata cioè esclusivamente al Bus Rapid Transit: corsie preferenziali dedicate agli autobus, per velocizzare il trasporto pubblico e quindi rendere quest’ultimo più efficiente e quindi appetibile all’utilizzo. In questa comunicazione è stato appena accennato che in conseguenza, si andranno a perdere i parcheggi sui due lati di corso Gelone.

Tra l’altro queste future due corsie ‘BRT’ sono state previste solo nel tratto che da viale Teracati angolo viale Teocrito, scende verso Corso Gelone ma tuttavia senza farle proseguire sulla via Catania a sud o sul viale Teracati a nord. Secondo questa ‘articolata logica’ i Bus che vanno verso sud e viceversa, possono anche andare piano fino al semaforo di viale Teocrito, poi ‘sfrecciano velocissimi’ su Corso Gelone… ma ritornano ad essere ‘lumache’ da via Catania in poi, perché la preziosa corsia BRT è terminata in quanto non più prevista dalla variante. 
E’ lecito chiedersi se nella scelta progettuale operata di ‘occupare’ gran parte della sede stradale in Corso Gelone per esclusive corsie di ‘BRT’, sia stato mai valutato che tutto ciò avrebbe portato inevitabilmente all’eliminazione delle due esistenti fasce di sosta per le autovetture, sia a sinistra che a destra del  Corso Gelone? E se sì, qual è la soluzione per i cittadini residenti e non? Forse si pensa di eliminare gli attuali marciapiedi per mantenere gli stessi posti auto?

Mi rendo conto che la logica è quella di spingere a prendere l’autobus velocizzando il tratto di Corso Gelone, ma subito prima e subito dopo che faranno quando i bus torneranno ad essere ‘lumache’ e quindi purtroppo non più appetibili?

Tutto questo non incentiva la gente a prendere l’autobus perché non è una scelta risolutiva e chiara, ma lasciata nel vago ed a pezzettini.

Giornalmente su Corso Gelone insistono almeno 150 – 170 posti auto, che di volta in volta utilizzano sia i tanti residenti, che gli impiegati pubblici ed i fruitori ad esempio di Asl ed Inps, che i vari clienti ed autotrasportatori che ad ogni ora consegnano merce nelle innumerevoli  attività commerciali, che insistono sull’arteria centrale. E senza considerare i tanti posti auto già oggi destinati in uso esclusivo  ai disabili o alle forze di polizia. 

Dove potranno parcheggiare i siracusani che al momento utilizzano questi 150-170 posti auto? Non mi si venga a dire con voce di chi sa il fatto suo… ma vive un’altra realtà… nei parcheggi scambiatori pubblici previsti! E dove sono stati previsti? Gli unici posti per parcheggiare che si conoscono nelle vicinanze sono: il parcheggio di Piazza Adda (già sempre saturo di suo), il sempre nominato parcheggio di Via Von Platen e tutte le strette vie della zona Neapolis-Borgata, zone già ad alta densità abitativa. 

Ma un disabile che ad esempio abita in Corso Gelone basso,  dovrà in futuro lasciare la propria autovettura in piazza Adda,  cioè a mille metri da percorrere in carrozzella? O dovrà lasciare la propria autovettura nel parcheggio di Via Von Platen e cioè a 2 chilometri? O forse conviene andare al parcheggio Talete in Ortigia, che è già più vicino?

Quali soluzioni sono state pensate ? È giusto saperle prima che inizino i lavori per la realizzazione delle BRT.
Così come per le ciclabili, le BRT non possono andare a scapito della viabilità esistente, già appena sufficiente di suo. Non si possono realizzare tecnicamente per le ristrette larghezze stradali di corso Gelone e viale Teracati, sia il passaggio di autovetture, sia i marciapiedi, sia i parcheggi per le auto e sia le corsie ‘BRT’. La dimensione della sede stradale non lo consente contemporaneamente.

Oppure forse si è pensato di eliminare l’intera viabilità privata che passa oggi su Corso Gelone, traslandola sulle vie parallele tipo Viale Luigi Cadorna o via Tevere? E magari – perché no – dopo aver tolto per sempre  il transito delle autovetture in Corso Gelone, realizzare un grande spazio verde centrale? Magari con una striscia di parcheggi per i residenti e le attività commerciali. Ma questo è forse fantasia ?




Strada in salita per il nuovo ospedale, come trovare i soldi? “Collaborare e niente medagliette”

Chissà perchè, la strada che porta alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa appare sempre tutta in salita. Estremamente ripida, alle volte persino scivolosa. Dopo un trentennio a discutere dell’area su cui realizzarlo e di fondi per finanziarlo, ora che ci sono sia l’uno che l’altra ecco che spuntano problemi. E, sorpresa, ancora sull’area scelta e sui soldi che non bastano. Sfiga cosmica o altro? In attesa della risposta, le altre province siciliane si sono tutte dotate di un ospedale nuovo. Più nuovo e funzionale del vecchio Umberto I di sicuro.
Nei giorni scorsi, SiracusaOggi.it ha lanciato l’allarme: mancano 147 milioni per potere davvero costruire il nuovo ospedale. Il finanziamento disponibile – circa 200 milioni – non è sufficiente. Perchè? Lo spiega il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Quando si è fatto il progetto definitivo, non erano state considerate le richieste che sono poi arrivate da altri enti ed istituzioni coinvolte, come ad esempio l’Autorità di Bacino. E poi correzioni richieste per intervenire sull’aspetto anti-sismico, senza dimenticare l’aumento dei costi delle materie prime degli ultimi anni”. E quindi? Ecco l’appello alla deputazione regionale siracusana: “Mi auguro che i cinque deputati facciano squadra, per ottenere questi fondi dal governo regionale. Dobbiamo portare a casa il risultato, non ci sono medagliette da mettersi sul petto. Sono certo che tutti, al di là dell’appartenenza politica, si attiveranno insieme per questa vicenda prioritaria”.
Per trovare i 147mln citofonare governo regionale, Palermo. “Un parlamentare da solo non può fare arrivare tutti quei soldi. Dobbiamo tenere un atteggiamento di collaborazione”, dice il deputato regionale Giuseppe Carta, interpellato sul tema dalla redazione di FMITALIA. E non usa certo giri di parole quando aggiunge “dobbiamo impegnarci per portare i soldi per il nuovo ospedale di Siracusa. Per tanto tempo si sono guardati altri presidi ospedalieri, abbiamo bisogno di un grande ospedale”. Viene da pensare ad una critica tra le righe alle attenzioni ricevute dal nosocomio di Avola in questi anni. “No, non intendo Avola, dove si è fatto un lavoro ma si sarebbe dovuto pensare anche a Noto, invece che solo Avola. Dico che Lentini va rafforzato, Augusta pure. Il nuovo ospedale di Siracusa è fondamentale per avere quei servizi sanitari che oggi sono solo in altre province: pensate al pronto soccorso pediatrico. Con un grande ospedale, poi, vengono anche i medici. A Siracusa – continua Carta – oggi non ci vuole venire nessuno, i medici non si sentono rassicurati da una struttura antica”.
Bene la teoria, ma qual è la strada pratica per arrivare a costruirlo questo benedetto ospedale impossibile? “Collaborare e togliersi le primogeniture. Nessuno pensi di poter giocare una partita politica sull’ospedale. Vale per noi del centrodestra, vale per il Pd, vale per tutti. Dobbiamo collaborare”. E la collaborazione deve essere ampia: “non solo i deputati, anche i sindaci della provincia”. Un ospedale, un territorio, una voce. Operazione quasi mai riuscita in provincia di Siracusa, territorio dai dieci campanili. “Eh ma un grande ospedale serve”, come dire che in questa partita si vince o si perde tutti insieme, politici e cittadini.




Assistenza sanitaria a Pachino, solita emergenza. “Deputati, intervenite: perchè a Rosolini ok?”

E’ ancora emergenza sanitaria a Pachino. La sindaca Carmela Petralito ha preso carta e penna e questa volta, dopo lettere su lettere inviate alla direzione dell’Asp di Siracusa, si è rivolta direttamente ai deputati regionali. Con una lettera aperta loro indirizzata chiede il loro intervento. “A breve verranno diramati i turni del mese di novembre del PTE (Presidio Territoriale di Emergenza) di Pachino. Vi sollecito per l’ennesima volta di intervenire presso la Regione Siciliana, da cui dipende il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica, per evitare che rimangano, per l’ennesima volta, senza copertura medica pressoché tutti i turni”.
La vicenda è nota, con l’assenza di medici che inevitabilmente finiscono per scoprire la struttura. Qualche mese addietro, la soluzione proposta dell’Asp, in alcune comunicazioni informali, era quella addirittura della chiusura del Pte. Poi i vari tentativi di recuperare personale medico, purtroppo non adnati a buon fine.
“Risulterebbe inoltre incomprensibile dover constatare, come già sta accadendo attualmente, che altri Presidi, come quello di Rosolini, risultino con tutti i turni coperti da medici d’emergenza e Pachino invece con tutti i turni scoperti, in una situazione che non garantisce quindi un’adeguata tutela sanitaria”, aggiunge la Petralito segnalando quella che parrebbe una strana anomalia nella gestione di due emergenze simili, a pochi chilometri di distanza.




Riaperto al transito il tratto di viale Teocrito chiuso da agosto, completati i lavori

Con l’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza della “camera sottostante la carreggiata tra l’intersezione di via del Santuario e largo Mascali”, dalla tarda mattinata è tornato alla normalità il traffico veicolare sul viale Teocrito, a Siracusa.
Con apposita Ordinanza, il settore Mobilità ha ripristinato la precedente circolazione stradale, modificata ad agosto a causa delle condizioni di instabilità del tratto stradale sottostante l’asse di viale Teocrito che si interseca con via del Santuario.
I lavori erano iniziati dieci giorni fa. A segnalare il problema al Comune di Siracusa era stata, a maggio scorso, la Siam. La nota metteva in evidenza le condizioni di staticità dell’incrocio tra via del Santuario e largo Rosario Mascali, “dovute all’instabilità del tratto stradale sottostante l’asse di viale Teocrito che si interseca con via del Santuario, in corrispondenza della porzione sovrastante il tratto del canale San Giorgio, la cui volta è stata oggetto di collasso”. Poco dopo quella nota, anche i Vigili del Fuoco hanno rilevato la presenza di alcune fessurazioni alla base dell’edificio posto ad angolo tra viale Teocrito e via del Santuario, nonché lesioni passanti sul muro di recinzione posto su via Timeo con ingresso da via del Santuario. E’ stato allora necessario ed urgente procedere con le verifiche delle condizioni di stabilità, affidate ad una società specializzata in indagini geomorfologiche. Ad inizio agosto, sulla scorta dell’esito di quelle indagini, Palazzo Vermexio “ai fini della salvaguardia della pubblica incolumità” ha proceduto con il restringimento della sede stradale di via del Santuario, a partire da via Timeo fino all’intersezione con viale Teocrito e con la chiusura al transito veicolare del tratto di viale Teocrito in corrispondenza dell’incrocio con via del Santuario, nella corsia con direzione viale Luigi Cadorna. Adesso i lavori, in attesa di una strategia definitiva per il futuro prossimo.




Estate infinita a Siracusa e provincia: ottobre da temperature record, sempre sopra media

“E’ il segno di un’estate che vorrei potesse non finire mai…”. Così cantano i Negramaro in un loro grande succedo, Estate. Ed in effetti, l’estate siracusana sembra davvero non voler finire mai. E’ il 23 di ottobre ma le temperature sono quelle proprie di un’altra stagione: oggi, ad esempio, massima rilevata dalla rete regionale Sias di 27,9°C. Giusto per avere un metro di paragone, solitamente in questo momento dell’anno, a Siracusa le massime si attestano poco sopra i 22,6°C (fonte Sias – Regione Siciliana).
Ma in questo ottobre da record, la colonnina di mercurio ha persino superato i 30 gradi. E’ accaduto il 15 ottobre (33.2°C) e poi ancora il 21 ottobre (35.2°C). Negli ultimi dieci giorni – come in quelli precedenti – temperature sempre al di sopra dei valori “normali”, con una forbice di variazione tra i 3 ed 5°C, in media. Le domeniche al mare sono ancora una realtà per tanti che, tra il serio ed il faceto, raccontano di vivere il giorno numero 83 di agosto.
Anche in provincia, la situazione è la stessa. Temperature quotidiane sempre al di sopra delle medie stagionali con picchi anche di oltre 30 gradi. Il 15 ottobre la giornata più calda per Augusta (33.3°C quando la media è di 21.3/25.5°C) e per Noto (34,4°C, media stagionale di 22.2/26.4°C) mentre Palazzolo fa registrare il suo record stagionale il 20 ottobre (30,7°C, media 17.8/23.9°C).
Di converso, ad ottobre piovosità pressochè assente o non pervenuta. Qualche giornata nuvolosa, ma poche anzi pochissime precipitazoni. Nelle ultime 72 ore appena 0,2 mm di pioggia registrati a Noto il 21 ottobre, 0,8 mm a Palazzolo, 0,6mm a Lentini. Per il resto, tutti all’asciutto: due decadi di ottobre a 0mm per il capoluogo. Augusta 0,4mm il 20 ottobre. Appena 0,8 mm a Pachino in tre giorni (19, 20 e 21 ottobre).




Autostrada per Catania, ancora chiuso il tratto Augusta-Lentini: riapertura dopo il 27

Il tratto Augusta-Lentini della Siracusa-Catania, in direzione del capoluogo etneo, rimane chiuso al traffico. Con un’ordinanza di Anas viene ulteriormente rinviata alla mezzanotte del 27 ottobre la riapertura, ancora interessata da lavori per la “manutenzione programmata di risanamento della sovrastruttura stradale”.
Chiusa dal 2 ottobre, quella tratta autostradale doveva essere riaperta dopo due settimane. Poi un primo rinvio, adesso l’ordinanza (che in realtà risale al 13 ottobre) che sposta ancora in avanti la data per riportare alla normalità i collegamenti autostradali tra le province di Siracusa e Catania.
Fino alla riapertura, chi deve raggiungere Catania da Siracusa deve percorre la vecchia statale, da Augusta fino alla tangenziale. Secondo la mappa di percorso alternativo allegata all’ordinanza, la deviazioni richiede “15 minuti di percorrenza”. In realtà, non si considerano i volumi di traffico che allungano anche a circa 30 minuti i tempi necessari per “superare” il tratto di autostrada ancora chiuso.

foto: Ivan Sortino




In moto senza casco, i controlli dei Carabinieri: 1 motociclista su 2 non lo usa

Chi usa la moto a Siracusa, spesso non indossa il casco. Eppure lo dice la legge che va utilizzato. E prima ancora della legge, lo prescrive il buon senso, visto che il casco salva la vita. I Carabinieri di Siracusa, nell’ultima settimana, hanno intensificato i controlli su strada. Sconfortanti i risultati: elevate multe per 12 mila euro e 70 punti sottratti dalle patenti.
In particolare, sono state controllate 127 persone e 103 veicoli, contestate 19 violazioni al Codice della Strada, per un totale di circa 12mila euro. La stragrande maggioranza delle multe per il mancato utilizzo del casco. Secondo i dati forniti dai Carabinieri, e relativi a questo giro di controlli, 1 motociclista su 2 non indossa il casco.
Undici moto sono state sottoposte a fermo amministrativo. I Carabinieri non si fermano: dal comando di viale Tica confermano che i posti di blocco proseguiranno in maniera costante, per riportare ordine tra chi va in moto e non usa il casco.




Floridia senza ambulanza del 118, dirottata a Sortino a sua volta senza ambulanza

Floridia senza ambulanza del 118 e il sindacato Fsi-Usae sbotta: “è un grave disservizio sanitario”. Renzo Spada punta l’indice all’indirizzo della centrale operativa di Catania del servizio di emergenza-urgenza. “Non si sa per quali ragioni logistiche, hanno deciso di togliere l’ambulanza a Floridia, dirottandola su Sortino dove la locale postazione 118 è rimasta senza mezzo di intervento per problemi tecnici”. E ancora: “dimostrano di non conoscere il territorio. Segnaleremo tutto all’assessore regionale alla Salute. Serve un incontro urgente con la responsabile della centrale operativa di Catania”.
Sin qui l’intervento di Renzo Spada (Fsi-Usae). “Non è chiaro a quale logica risponda lasciare scoprire un territorio ampio come quello di Floridia e Solarino, mettendo a rischio tutti i cittadini privati della tempestività dell’intervento”, l’amara chiosa.