Auto in fiamme in via Raiti, il conducente si mette in salvo

Auto in fiamme in via Salvatore Raiti, a Siracusa. E’ successo questa mattina. Le fiamme, sviluppatesi nel vano motore, hanno improvvisamente avvolto la vettura. L’uomo alla guida ha arrestato la marcia e si è messo in salvo, allertando le forze dell’ordine. Sul posto, i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale per tutte le operazioni del caso. I Vigili del Fuoco hanno provveduto a domare il rogo in pochi minuti. Da chiarire le cause all’origine.




Palazzo Vermexio perde pezzi, grosso elemento in pietra si stacca dal prospetto

Le ultime piogge hanno causato diversi disagi, non ultimo quello della caduta di cornicioni. Colpite auto in sosta, fortunatamente senza persone a bordo. Diversi gli interventi di Polizia Municipale e Vigili del Fuoco.
Ma c’è un distacco che fa’ più “rumore” degli altri. È quello che riguarda Palazzo Vermexio, sede del Comune di Siracusa. Dal primo ordine dell’elegante prospetto laterale su via Minerva, si è staccato un grosso elemento scolpito dalle abili maestranze che crearono quel gioiello di architettura.

A notare l’accaduto è stata una passante che ha subito allertato gli uscieri in servizio. Sono stati loro, insieme alla Municipale, a prendere in custodia il pesante elemento in pietra. Lunedì sarà pronta la relazione sull’accaduto e, di concerto con la Soprintendenza, si potrà esaminare il da farsi per riuscire a riposizionare il blocco con un attento restauro.
Ok
Ma viene da domandarsi se non sia il caso di eseguire dei controlli sulla facciata e sui prospetti del Vermexio, in modo da prevenire ulteriori “sorprese”.




In fila per la petizione per chiedere il ritorno del corpo di Santa Lucia a Siracusa

Nuova iniziativa di Francesco Candelari per chiedere il ritorno definitivo del corpo di Santa Lucia a Siracusa. Con due banchetti piazzati di buon mattino sulla piazza dedicata alla Patrona, ha dato vita ad una raccolta firme con cui mira a dare maggiore rilevanza alla richiesta che, negli anni, con incrollabile fede e notevole caparbietà ha già indirizzato all’Arcidiocesi di Siracusa, al Patriarcato di Venezia e persino alla Santa Sede ed al governo, ricevendone in cambio educare ma negative risposte.
Insieme a diversi volontari, alla Pro Loco e con l’ausilio del consigliere comunale Damiano De Simone (FI) come certificatore, ha spiegato ai tanti siracusani che affollano il mercatino domenicale di piazza Santa Lucia il senso della sua proposta con cui vuol dare nuova forza alla volontà popolare, di fedeli e devoti che sognano il ritorno definitivo del corpo di Lucia, da secoli protetto e custodito a Venezia.
A metà mattina erano già oltre quattrocento le firme raccolte, segno dell’attenzione attorno all’iniziativa che vuole simbolicamente rafforzare un sogno che però, al momento, non pare avere grandi possibilità di successo. I patti tra Arcidiocesi e Patriarcato sono chiari, il corpo di Lucia torna in visita ogni dieci anni a Siracusa, come avverrà a breve in questo 2024. Altro non si può. Da Venezia hanno già manifestato ufficiosamente sorpresa e qualche fastidio per la mozione portata in Consiglio Comunale nei mesi scorsi e con chi si chiedeva il ritorno definitivo del corpo della Santa siracusana.
La raccolta firme non sarà certo pretesto per un nuovo incidente diplomatico a poche settimane dalla visita decennale concordata. Semmai è il segno tangibile di come, anche in epoca di social e digitale, la devozione verso Lucia a Siracusa rimanga forte, nei gesti e nei contenuti. Venezia, siamo certi, saprà dare la giusta lettura ai fatti senza temere che chissà quali iniziative siano allo studio o nei pensieri. Siracusa è e rimane città civile e ligia al rispetto di patti e accordi.




C’è speranza per l’ex Casa del Pellegrino abbandonata, si lavora a soluzione bonaria

Per la ex Casa del Pellegrino di Siracusa si sblocca la pluriennale impasse. Il Comune di Siracusa, proprietario dell’edificio, e l’ente Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, che lo detiene in virtù di un comodato d’uso del 1997, hanno finalmente aperto un canale di dialogo verso una composizione bonaria ed extragiudiziale della controversa vicenda. Le parti, attraverso i rispettivi legali, sarebbero ad un passo dalla risoluzione dell’annosa questione, partita negli anni scorsi quando Palazzo Vermexio aveva dichiarato decaduto il comodato d’uso gratuito perchè l’edificio sarebbe stato concesso a terzi. Nonostante in primo grado siano state riconosciute le ragioni del Comune, il Cga di Palermo ha poi disposto che l’ex Casa del Pellegrino dovesse tornare nella disponibilità della Basilica Santuario della Madonna di Siracusa, accogliendo il ricorso presentato dall’ente religioso.
Il punto ancora da chiarire, però, era quello relativo a che oggi detenesse legalmente il bene. Un chiarimento non da poco, perchè porrebbe finalmente termine ad uno stallo che ha prodotto solo lunghi mesi di incuria, tra vandalizzazioni e occupazioni abusive dell’edificio ridotto nel frattempo a discarica. L’incertezza metteva, infatti, sia il Comune di Siracusa sia il Santuario della Madonnina nella posizione di ritenere responsabile dell’abbandono la controparte.
Una situazione che ha visto anche l’attento intervento della Prefettura di Siracusa che ha convocato tutti i protagonisti della vicenda, richiamandoli a più attenta responsabilità. Tra luglio ed ottobre scorsi, infatti, due gravi incendi scoppiati all’interno dell’edificio occupato abusivamente hanno rischiato di avere serie conseguenze. Sono state prese delle contromisure (reti metalliche all’ingresso) ma purtroppo rivelatesi poco efficaci. Dentro la ex Casa del Pellegrino sono tornate così delle “presenze”.
Sulla scorta anche di quell’invito prefettizio, le parti hanno avviato un dialogo sempre più costruttivo. L’intesa di massima – secondo indiscrezioni – vedrebbe il Comune di Siracusa dare esecuzione a quanto disposto dal Cga circa la validità del comodato d’uso. Quindi Palazzo Vermexio dovrebbe sospendere il provvedimento con cui lo aveva invece dichiarato decaduto. In cambio, l’ente Santuario della Madonna delle Lacrime dovrebbe impegnarsi a destinare l’ex Casa del Pellegrino a finalità di accoglienza e turismo religioso, ma senza dare vita ad una vera e propria attività di business alberghiero.
Sullo sfondo, vi sarebbe anche l’interesse parziale dell’Asp di Siracusa che avrebbe avviato sondaggi per una sorta di “affitto” di un piano dell’edificio per ospitare temporaneamente alcuni reparti del vicino Umberto I, presto oggetto di corposa attività di ristrutturazione. Ed anche questa, per quella struttura tristemente in abbandono, sembra tutto sommato una buona notizia.




Bufera su Carlo Auteri, il deputato si auto-sospende da FdI. “Situazione strumentalizzata”

Dopo lo scandalo che lo ha investito, tra inchieste giornalistiche e audio con minacce a La Vardera, il deputato regionale Carlo Auteri ha deciso di “auto-sospendersi” da Fratelli d’Italia. Resta comunque in Ars.
“In queste ore, a seguito della vicenda che mi ha coinvolto – si legge nella nota stampa – ho deciso di autosospendermi dal partito di Fratelli d’Italia per tutelare il buon nome della mia comunità e della politica che rappresento. Voglio che sia fatta piena chiarezza su ogni aspetto delle accuse che mi sono state rivolte, e lo farò carte alla mano, con la massima trasparenza e serenità”.
Auteri aggiunge di sentirsi “vittima” di una situazione strumentalizzata, “dove dettagli e tempistiche sono stati riportati in modo parziale. I fondi di cui si parla risalgono al periodo Covid e sono stati erogati prima che io entrassi all’Ars, il 18 gennaio 2023. Questo fatto, che ritengo cruciale, è stato ignorato. Sono quindi determinato a dimostrare la mia integrità e il rispetto della legge che ha sempre guidato il mio operato. Nel frattempo, sospendo ogni mia attività nel partito, in attesa che la verità venga chiarita in tutte le sedi opportune”.




Marijuana nell’armadio, allevatore 28enne denunciato a Sortino

I Carabinieri di Sortino hanno denunciato un allevatore 28enne per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Mentre camminava nei pressi della propria abitazione, alla vista della pattuglia si è messo a scappare nella direzione opposta. Un atteggiamento che ha insospettito i Carabinieri che lo hanno quindi bloccato e identificato. Sottoposto a perquisizione, il 28enne è stato denunciato: nell’armadio della sua camera da letto è stato trovato un involucro di marijuana.




Fondi pubblici e parentele, a Piazza Pulita esplode il caso Carlo Auteri (FdI)

Esplode il caso Carlo Auteri. Il deputato regionale di Fratelli d’Italia finisce al centro di un’inchiesta giornalistica della trasmissione Piazza Pulita (La7) che solleva più di un interrogativo sulla gestione dei fondi pubblici in Sicilia. In particolare, il servizio si sofferma su centinaia di migliaia di euro che l’Ars ha erogato in tre anni per attività artistiche e culturali a beneficio anche di società e associazioni riconducibili – secondo la ricostruzione andata in onda su La7 – a familiari del deputato di Sortino.
Il giornalista Danilo Lupo ha raggiunto la cittadina siracusana e poi a Palermo “per capire come vengono assegnati e gestiti questi fondi e per approfondire la questione”. Ne ha parlato anche con lo stesso deputato siracusano che ha spiegato come davanti alla professionalità “non importa il grado di parentela”. E ancora, “non ritengo ci sia nulla di male se una società di famiglia riceve soldi e finanzia FdI. Faccio quello che voglio con i miei soldi”.
E se non bastasse il servizio, ad accendere ulteriormente i toni sono le registrazioni effettuate dal deputato del gruppo misto, Ismaele La Vardera, con parole minacciose che sarebbero state indirizzate alla ex Iena dallo stesso Auteri.
E sui quotidiani nazionali la vicenda tutta siciliana, nel bene o nel male, diventa pane quotidiano. Dopo alcune anticipazioni pubblicate su La Sicilia e da Il Domani. Auteri precisa che i fondi sono relativi al periodo covid, “quando non ero ancora deputato regionale”.
Qui il link al servizio di Piazza Pulita.




I problemi della riqualificata area Tisia/Pitia: il collettore, la rotonda rialzata, i marciapiedi

Non bastano correttivi frettolosi per “salvare” la riqualificazione urbana della grande area di via Tisia e via Pitia. Esteticamente, la zona è decisamente più bella: marciapiedi larghi ed eleganti, spartitraffico a verde, rotatoria rialzata, panchine, paletti e qualche pianta ornamentale. Da un punto di vista funzionale, però, i lavori eseguiti mostrano tutti i loro limiti quando arrivano gli (ormai ordinari) scrosci di pioggia. La strada si allaga, l’acqua sale sui marciapiedi e finisce per invadere i negozi. Le immagini dei sacchi di sabbia disposti a protezione delle attività commerciali e di negozianti impegnati con mocio e scope, poco si sposa con l’idea di un’area riqualificata. Disagiata, semmai.
Ma perchè un largo tratto di via Tisia/Pitia finisce sempre sott’acqua? La risposta è facile: il sistema di raccolta delle acque piovane è sottodimensionato e gli ostacoli per il normale deflusso superficiale sono aumentati. L’occasione dei 24 mesi di cantiere per la riqualificazione era magari quella idonea per pensare di cambiarlo con uno di maggiore capacità o di affiancarne un secondo. D’altronde, l’attuale collettore risale agli anni 60 del secolo scorso. Da allora ad oggi, il bacino che deve servire si è – almeno – quadruplicato: negozi, uffici, abitazioni. Ma di questo aspetto pare che nessuno, in fase di progettazione ed esecuzione lavori, si sia troppo preoccupato da un punto di vista operativo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Si è corsi ai ripari, è vero. Con delle caditoie aggiuntive, proprio dove insiste la rotatoria rialzata. La loro utilità è, però, tutta da valutare anche perchè finiscono per scaricare sempre nello stesso collettore sottodimensionato e vanno quindi presto in sofferenza.
Considerando le condizioni dei sottoservizi fitti su via Tisia, la soluzione sarebbe quella di posare un secondo collettore per le acque piovane, sino alle spalle del Palasport. Ma significherebbe di nuovo lavori, cantieri, strada chiusa per mesi. E negozi (ed economia) a cui si infliggerebbe il colpo finale. Oltre che una spesa pubblica di almeno 2 milioni di euro: soldi che Palazzo Vermexio non può permettersi.
E allora la richiesta che si leva da via Tisia/Pitia è – almeno – quella di eliminare la rotonda rialzata che diventa una diga, quando piove. Lo urlano da ieri negozianti e residenti costretti a combattere con l’acqua che si insinua dentro le proprietà. Anche l’altezza dei marciapiedi, in alcuni punti, desta qualche perplessità: battente troppo piccolo rispetto alle esigenze.
Quello che emerge con forza è la necessità di accompagnare tutti i progetti ed i cantieri di riqualificazione urbana anche con studi di ingegneria idraulica. Le piogge hanno ormai carattere torrenziale e bisogna adattarsi con competenze e attenzione, se non si vuol vedere la città lentamente inghiottita dalle acque. Non è più il tempo di concentrarsi solo sul “bello” ma anche e soprattutto sul “funzionale”.




I commercianti chiedono nuove misure: “Quando inizia a piovere, ormai abbiamo paura”

Quando il cielo si annuvola, i commercianti di via Tisia/Pitia iniziano ad avere mille paure. Le precipitazioni sono spesso eccezionali e la riqualificata zona commerciale pare soffrirle più di altre. Al punto che gli stesso commercianti – pur apprezzando la bellezza dei lavori svolti – si chiedono se on abbiano finito per aggravare la situazione.
Fanno i conti con negozi allagati – di nuovo – e merce da buttare, dopo 24 mesi di cantiere che già aveva rallentato gli affari. E chiedono a gran voce un tavolo tecnico per apportare correttivi necessari ad una situazione imprevista.




Sanità, il futuro degli ospedali siracusani: reparti, investimenti e posti letto

L’Asp di Siracusa ha presentato in Regione la sua proposta di rimodulazione della rete ospedaliera provinciale. Il piano, spiegano fonti dell’azienda, è stato sviluppato “sulla base di un’analisi approfondita dei dati aziendali, delle criticità e delle potenzialità esistenti, nonché dal confronto con le strutture sanitarie accreditate del territorio”. L’obiettivo è quello di riorganizzare l’offerta sanitaria garantendo una rete ospedaliera “efficiente, sostenibile e integrata, capace di rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni dei cittadini”.
Vertice della proposta è il nuovo ospedale di Siracusa, “progettato come DEA di II livello con 434 posti letto e nuove specialità come le Chirurgie Toracica, Maxillo facciale, Plastica, Pediatrica, Neurochirurgia e Cardiochirurgia”. Viene chiesto all’Assessorato di tenere in considerazione progettualità e refluenze già in questa rete ospedaliera, con l’indicazione dell’attivazione delle nuove discipline non appena sarà disponibile la struttura e con la possibilità di avviare in modo anticipato una fase sperimentale.
L’ospedale di Lentini manterrà la sua vocazione chirurgica con particolare attenzione alle specialità di Chirurgia generale, Ortopedia e Traumatologia, potenziando i servizi con nuove tecnologie, tra cui una risonanza magnetica e l’ammodernamento delle sale operatorie. E’ prevista l’attivazione dell’Ospedale di Comunità con 20 posti letto e 2 posti letto in day hospital per la Talassemia.
L’ospedale Avola/Noto, nell’ottica di “Ospedali Riuniti”, vedrà il consolidamento del DEA di I livello con la piena attivazione di tutte le specialità già previste, con Avola quale struttura per acuti e Noto per la post acuzie e riabilitazione. Per la piena funzionalità dei reparti e servizi allocati nel presidio di Noto, è stata proposta la creazione di quattro unità operative semplici a supporto dell’Area di Emergenza quali Medicina, Chirurgia, Cardiologia e Rianimazione mentre è in corso con fondi PNRR il potenziamento delle apparecchiature con nuove Tac e Rmn. Noto avrà anche un Ospedale di Comunità con 20 posti letto e l’”Ospedale di giorno” per offrire trattamenti medici o chirurgici minori senza necessità di ricovero nonché un’Unità operativa sperimentale di Ortogeriatria per combinare Ortopedia e Geriatria e trattare pazienti anziani con fratture o patologie muscolo scheletriche. Assieme al reparto di Riabilitazione e Lungodegenza da attivare e al potenziamento della Geriatria assicurerà un approccio multidisciplinare.
L’ospedale di Augusta, quale ospedale in zona ad alto rischio ambientale, manterrà i servizi esistenti con un focus su Medicina interna, Cardiologia, Pneumologia e Centro Amianto, per rispondere alle patologie legate all’inquinamento ambientale. E’ previsto il potenziamento dei servizi per le malattie respiratorie, ematologiche e oncologiche con l’attivazione completa dei posti letto destinati a tali patologie.
Per l’Ospedale Umberto I di Siracusa e Rizza, considerando i limiti strutturali dell’edificio principale e l’avvenuta riqualificazione dell’ospedale Rizza, sono previsti interventi di ottimizzazione dei posti letto e di cure per le patologie tumorali, riportando il reparto di Oncologia da Avola e prevedendo il trasferimento dell’Unità operativa UFA da Avola e dell’Oncoematologia da Augusta con l’assegnazione di due posti di DH. Ad Augusta rimarrebbe l’Ematologia che assicura le stesse cure alla zona nord con gli 8 posti letto da attivare. E’ prevista l’assegnazione di 2 posti di DH di Talassemia, 2 di Epatologia, 8 posti letto di Terapia semintensiva nel reparto di Medicina, 4 in Malattie infettive e 4 in Pneumologia ad invarianza di posti letto assegnati, nonché l’incremento dei posti letto di Lungodegenza da 8 a 16 al Rizza e l’istituzione dell’Unità operativa Antimicrobial Stewardship per contrastare il fenomeno dell’antibiotico resistenza e delle infezioni ospedaliere. In tutto ciò si inserisce il potenziamento delle tecnologie sanitarie, tra cui nuove Tac, Risonanze magnetiche e la creazione di una sala ibrida per Radiologia interventistica nonché del sistema di telemedicina dal Tele Stroke, dedicata alla validazione degli emocomponenti a distanza, al potenziamento delle dimissioni protette dai reparti e del servizio di dimissione con teleassistenza da Pronto Soccorso per garantire la continuità assistenziale.
«Siamo consapevoli delle sfide che la sanità siciliana sta affrontando, ma con questa proposta vogliamo guardare al futuro, migliorando i servizi e riducendo i disagi per i cittadini», spiega il dg dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone. «Le modifiche proposte sono mirate a garantire una sanità sempre più vicina alle persone, integrando le risorse ospedaliere con quelle territoriali, per una sanità più moderna, efficiente e sostenibile».
Quello che si vuole tracciare, aggiunge il manager, è “un percorso di rinnovamento che mira a garantire un sistema sanitario equo e integrato. Il nostro obiettivo è ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza dell’assistenza sanitaria, rafforzando l’integrazione tra ospedale e territorio. Vogliamo garantire una continuità assistenziale che risponda meglio alle esigenze della popolazione e rafforzare l’offerta di specializzazioni puntando all’ottimizzazione delle specificità e delle vocazioni di ognuno degli ospedali”.