I commercianti chiedono nuove misure: “Quando inizia a piovere, ormai abbiamo paura”

Quando il cielo si annuvola, i commercianti di via Tisia/Pitia iniziano ad avere mille paure. Le precipitazioni sono spesso eccezionali e la riqualificata zona commerciale pare soffrirle più di altre. Al punto che gli stesso commercianti – pur apprezzando la bellezza dei lavori svolti – si chiedono se on abbiano finito per aggravare la situazione.
Fanno i conti con negozi allagati – di nuovo – e merce da buttare, dopo 24 mesi di cantiere che già aveva rallentato gli affari. E chiedono a gran voce un tavolo tecnico per apportare correttivi necessari ad una situazione imprevista.




Sanità, il futuro degli ospedali siracusani: reparti, investimenti e posti letto

L’Asp di Siracusa ha presentato in Regione la sua proposta di rimodulazione della rete ospedaliera provinciale. Il piano, spiegano fonti dell’azienda, è stato sviluppato “sulla base di un’analisi approfondita dei dati aziendali, delle criticità e delle potenzialità esistenti, nonché dal confronto con le strutture sanitarie accreditate del territorio”. L’obiettivo è quello di riorganizzare l’offerta sanitaria garantendo una rete ospedaliera “efficiente, sostenibile e integrata, capace di rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni dei cittadini”.
Vertice della proposta è il nuovo ospedale di Siracusa, “progettato come DEA di II livello con 434 posti letto e nuove specialità come le Chirurgie Toracica, Maxillo facciale, Plastica, Pediatrica, Neurochirurgia e Cardiochirurgia”. Viene chiesto all’Assessorato di tenere in considerazione progettualità e refluenze già in questa rete ospedaliera, con l’indicazione dell’attivazione delle nuove discipline non appena sarà disponibile la struttura e con la possibilità di avviare in modo anticipato una fase sperimentale.
L’ospedale di Lentini manterrà la sua vocazione chirurgica con particolare attenzione alle specialità di Chirurgia generale, Ortopedia e Traumatologia, potenziando i servizi con nuove tecnologie, tra cui una risonanza magnetica e l’ammodernamento delle sale operatorie. E’ prevista l’attivazione dell’Ospedale di Comunità con 20 posti letto e 2 posti letto in day hospital per la Talassemia.
L’ospedale Avola/Noto, nell’ottica di “Ospedali Riuniti”, vedrà il consolidamento del DEA di I livello con la piena attivazione di tutte le specialità già previste, con Avola quale struttura per acuti e Noto per la post acuzie e riabilitazione. Per la piena funzionalità dei reparti e servizi allocati nel presidio di Noto, è stata proposta la creazione di quattro unità operative semplici a supporto dell’Area di Emergenza quali Medicina, Chirurgia, Cardiologia e Rianimazione mentre è in corso con fondi PNRR il potenziamento delle apparecchiature con nuove Tac e Rmn. Noto avrà anche un Ospedale di Comunità con 20 posti letto e l’”Ospedale di giorno” per offrire trattamenti medici o chirurgici minori senza necessità di ricovero nonché un’Unità operativa sperimentale di Ortogeriatria per combinare Ortopedia e Geriatria e trattare pazienti anziani con fratture o patologie muscolo scheletriche. Assieme al reparto di Riabilitazione e Lungodegenza da attivare e al potenziamento della Geriatria assicurerà un approccio multidisciplinare.
L’ospedale di Augusta, quale ospedale in zona ad alto rischio ambientale, manterrà i servizi esistenti con un focus su Medicina interna, Cardiologia, Pneumologia e Centro Amianto, per rispondere alle patologie legate all’inquinamento ambientale. E’ previsto il potenziamento dei servizi per le malattie respiratorie, ematologiche e oncologiche con l’attivazione completa dei posti letto destinati a tali patologie.
Per l’Ospedale Umberto I di Siracusa e Rizza, considerando i limiti strutturali dell’edificio principale e l’avvenuta riqualificazione dell’ospedale Rizza, sono previsti interventi di ottimizzazione dei posti letto e di cure per le patologie tumorali, riportando il reparto di Oncologia da Avola e prevedendo il trasferimento dell’Unità operativa UFA da Avola e dell’Oncoematologia da Augusta con l’assegnazione di due posti di DH. Ad Augusta rimarrebbe l’Ematologia che assicura le stesse cure alla zona nord con gli 8 posti letto da attivare. E’ prevista l’assegnazione di 2 posti di DH di Talassemia, 2 di Epatologia, 8 posti letto di Terapia semintensiva nel reparto di Medicina, 4 in Malattie infettive e 4 in Pneumologia ad invarianza di posti letto assegnati, nonché l’incremento dei posti letto di Lungodegenza da 8 a 16 al Rizza e l’istituzione dell’Unità operativa Antimicrobial Stewardship per contrastare il fenomeno dell’antibiotico resistenza e delle infezioni ospedaliere. In tutto ciò si inserisce il potenziamento delle tecnologie sanitarie, tra cui nuove Tac, Risonanze magnetiche e la creazione di una sala ibrida per Radiologia interventistica nonché del sistema di telemedicina dal Tele Stroke, dedicata alla validazione degli emocomponenti a distanza, al potenziamento delle dimissioni protette dai reparti e del servizio di dimissione con teleassistenza da Pronto Soccorso per garantire la continuità assistenziale.
«Siamo consapevoli delle sfide che la sanità siciliana sta affrontando, ma con questa proposta vogliamo guardare al futuro, migliorando i servizi e riducendo i disagi per i cittadini», spiega il dg dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone. «Le modifiche proposte sono mirate a garantire una sanità sempre più vicina alle persone, integrando le risorse ospedaliere con quelle territoriali, per una sanità più moderna, efficiente e sostenibile».
Quello che si vuole tracciare, aggiunge il manager, è “un percorso di rinnovamento che mira a garantire un sistema sanitario equo e integrato. Il nostro obiettivo è ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza dell’assistenza sanitaria, rafforzando l’integrazione tra ospedale e territorio. Vogliamo garantire una continuità assistenziale che risponda meglio alle esigenze della popolazione e rafforzare l’offerta di specializzazioni puntando all’ottimizzazione delle specificità e delle vocazioni di ognuno degli ospedali”.




La pioggia “inghiotte” strade e piazze riqualificate. Cavallaro: “Chi ha sbagliato, ora paghi”

“Era già tutto previsto”. Il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI) boccia così, con poche parole, i lavori di riqualificazione urbana recentemente conclusi a Siracusa. Attenzioni, dopo le ultime piogge, concentrate soprattutto su piazza Euripide, Largo Gilippo e via Tisia/Pitia. “Senza toccare i sottoservizi e senza risolvere i problemi esistenti di deflusso delle acque e anzi aggravandoli era ovvio che sarebbe finita così”. Dove il finale sono le scene odierne di allagamenti: strade, negozi, scuole e abitazioni.
“E’ grave che nessuno risponda di questo spreco di denaro pubblico: che me ne faccio di un parcheggio, come quello di via Damone, se non posso entrarvi quando piove per non essere travolto dal fango? Che se ne fanno i cittadini e i negozianti di una pavimentazione nuova in via Tisia o in piazza Euripide e poi essere costretti a spalare acqua o mettere davanti i sacchi per evitare di vedere i negozi allagati?”, si chiede l’esponente di opposizione.
Cavallaro annuncia l’avvio di azioni legali. “E’ chiaro che non finisce qua, agiremo presso tutte le sedi competenti a tutela dei cittadini, nelle commissioni e in Consiglio comunale. Qualcuno deve rispondere dei danni e non sempre i cittadini in generale con i soldi del bilancio comunale; i danni devono essere risarciti dai responsabili”, dice il consigliere di Fratelli d’Italia.
“Il Comune di Siracusa – prosegue – è tra quelli che non hanno il geologo in pianta organica, figura tecnica e professionale unica in merito alle conoscenze e competenze geologico-tecniche, occorrenti per la lettura e la decodifica degli eventi naturali che accadono, oltre ad essere il progettista che, insieme ad alcune categorie di ingegneri, può realizzare la progettazione di tutte le opere che occorrono per mitigare il dissesto idrogeologico del territorio. Occorre convocare urgentemente gli ordini professionali e la protezione civile, così da mappare lo stato dell’arte delle aree soggette ad alluvionamento. Siamo già in ritardo”.
Intanto, l’ex assessore Carlo Gradenigo (L&C) segnala la tenuta offerta dal sistema drenante realizzato in piazza Adda. “Mentre ci si interroga sul perché le strade a Siracusa si allagano, a Piazza Adda il sistema di dreni realizzato a suo tempo, assolve perfettamente il compito di drenare le acque e accumularle nel grande vassoio assorbente da 290mc posto sotto la strada, mantenendone la superficie perfettamente asciutta. Una goccia nel mare certo, ma un esempio tangibile di come si dovrebbe affrontare ogni nuovo intervento di rigenerazione urbana in città, andando oltre la banale ripavimentazione o asfaltatura. Adesso magari l’amministrazione si adoperi per sostituirne gli alberi (Aceri montani morti piantati al posto dei previsti Platani) la cui funzione è fondamentale nel medesimo progetto sia per smorzare e assorbire l’acqua d’inverno che per abbattere le isole di calore in estate”.




Sacchi di sabbia e scope, i negozi si allagano di nuovo. La rabbia dei commercianti di via Pitia

Non è neanche una delle piogge più intense che si siano abbattute su Siracusa negli ultimi tempi, ma è bastata per mandare sott’acqua – di nuovo – l’area appena riqualificata di via Tisia e via Pitia. Praticamente inutili i lavori disposti (e conclusi con la posa dell’asfalto sotto la pioggia…) per far defluire in maniera più veloce l’acqua piovana che copiosa si deposita sulla strada ed invade i marciapiedi. I commercianti sono infuriati. Ancora una volta hanno dovuto fare ricorso ai sacchi di sabbia per “proteggere” le loro attività dall’acqua che finisce per entrare comunque. Spazzano e cercano di mettere in salvo la merce. Ma di trattenere la rabbia non ne vogliono sapere. E accusano il Comune di Siracusa, per i lavori di riqualificazione ed i successivi correttivi, giudicati inutili.
E dire che – durante i quasi due anni di cantiere per riqualificare l’area – era stato sollevato il problema della collettazione delle acque piovane. Ma il problema è stato evidentemente sottostimato e questi sono i risultati che cadono sulle spalle di commercianti e cittadini.




Maltempo, piove anche dentro le scuole. Il caso del Corbino “circondato” dall’acqua

Torna a piovere su Siracusa, precipitazioni abbondanti e soliti disagi. Le strade – da viale Cadorna ad Epipoli, da Tisia a piazza Euripide – si riempiono d’acqua per i noti problemi che riguardano in particolare la capacità ridotta e sottostimata del sistema cittadino di raccolta e deflusso delle acque piovane.
Soffrono anche le scuole. Decine le segnalazioni che arrivano dal liceo Corbino di Siracusa. “Entra acqua dentro la scuola”, lamentano al telefono con la redazione di SiracusaOggi.it. E nelle chat diventano virali le immagini dell’acqua che scende giù per le scale del prestigioso istituto scolastico cittadino o di alcuni studenti a piedi scalzi tra le pozzanghere in alcuni tratti di corridoio.
La dirigente scolastica Lilly Fronte ha chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco e prepara l’ennesima diffida all’indirizzo dell’ex Provincia di Siracusa. “Le gronde sono otturate, l’acqua tracima ed entra nell’edificio. Ho più volte chiesto l’intervento dell’ente per la pulizia e manutenzione, ma niente…” e mostra un faldone alto decine di centimetri: pec ed altre comunicazioni inviate alla ex Provincia Regionale per sollecitare interventi.
Ma di far uscire i ragazzi da scuola non se ne parla. “Paradossalmente, sono più sicuri qua dentro” ed indica la situazione di largo Gilippo e piazza Euripide, proprio davanti al portone d’ingresso della scuola. Le strade sono completamente allagate, la Municipale ha disposto la chiusura del tratto di largo Gilippo che – nonostante la riqualificazione – mostra intatti tutti i vecchi problemi. E monta la rabbia.




Tenta di spedire 1 kg di marijuana in Svezia con un corriere, 35enne denunciato dalla GdF

Voleva spedire un pacco contenente souvenir in ceramica verso la Svezia. Ma qualcosa ha insospettito l’agenzia di spedizioni con sede a Siracusa, in particolare il forte odore che proveniva dal pacco. Così il personale dell’agenzia ha prontamente allertato la Guardia di Finanza. I militari, intervenuti sul posto, hanno effettuato le verifiche necessarie e scoperto che all’interno c’era della droga, un chilo circa di mariujana.
Lo stupefacente è stato subito sequestrato. E quando qualche giorno dopo, il 35enne siracusano è tornato nell’agenzia di spedizioni per richiedere informazioni sul mancato invio della scatola, ha trovato ad attenderlo i Finanzieri. Fermato e condotto in caserma, è stato segnalato alla Procura per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori spiegano che l’utilizzo di piattaforme e-commerce per il traffico di sostanze illecite è purtroppo tendenza in crescita. Sempre più spesso, infatti, si sta riscontrando che i malviventi nascondono le droghe all’interno di oggetti di uso comune che, simulando false compravendite, vengono spediti tramite servizi postali o corrieri privati all’interno dell’Unione Europea. L’assenza di controlli doganali tra i Paesi membri favorisce il tentativo di eludere le ispezioni sul contenuto.
Questa non è la prima operazione del genere messa a segno dalla Guardia di Finanza di Siracusa. Alcuni mesi fa, un servizio analogo aveva portato all’arresto di un giovane siracusano che si era fatto spedire ben quattro chilogrammi di hashish. Anche in quel caso, l’intervento tempestivo dei finanzieri ha impedito l’immissione sulla piazza aretusea di una notevole quantità di droga.




Sbarco di migranti in Ortigia, per 5 egiziani avviata la procedura di rimpatrio

Cinque egiziani sbarcati nella serata di martedì scorso al Talete saranno rimpatriati. Fanno parte del gruppo di 19 migranti arrivati sulla scogliera di Ortigia con una piccola imbarcazione in vetroresina, presumibilmente “sganciata” da una nave madre più grande, una volta sotto costa. Con loro sull’imbarcazione anche 8 bengalesi, 2 siriani e 4 minori.
Tutti sono stati rifocillati ed identificati dagli agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Siracusa. I cinque egiziani verranno ora accompagnati presso un centro siciliano per essere successivamente rimpatriati.




Illuminare via Elorina, il progetto c’è serve adesso il nulla osta in conferenza dei servizi

Lentamente avanza l’iter per i lavori di realizzazione dell’impianto di illuminazione di via Elorina. Il Comune di Siracusa vuole finalmente portare luce lungo la trafficata strada di collegamento con la zona sud nota anche come la strada del mare. Oramai, però, il traffico non conosce stagione su via Elorina.
Il progetto prevede palificazione (e artistici led sul ponte sull’Anapo) dalla rotatoria dedicata ad Emanuele Scieri sino alla rotonda con via lido Sacramento. Il Servizio Transizione Energetica di Palazzo Vermexio ha convocato la conferenza di servizi semplificata per l’approvazione del progetto. I vari enti convocanti, entro il 5 dicembre, dovranno far pervenire il loro parere su quanto si vuole realizzare per l’illuminazione di via Elorina. Con il nulla osta di Soprintendenza, Terna, Libero Consorzio, Autorità di Bacino e Arpa sarà quindi possibile aprire il processo di affidamento dei lavori. L’obiettivo è quello di dotare via Elorina di un impianto di illuminazione entro la metà del 2025. Un risultato inseguito da diversi mesi e atteso da decenni dagli automobilisti – tanti – che quotidianamente transitano su quella importante arteria.




La denuncia: “Barca rimasta sugli scogli dopo lo sbarco, distrutta dal mare e dai ritardi”

La piccola imbarcazione con cui un gruppo di immigrati clandestini ha raggiunto Ortigia, all’altezza del Talete, è finita distrutta in pezzi. Rimasta sul luogo dello sbarco, in attesa di rimozione, è stata sbattuta ripetutamente sulla scogliera dai moti ondosi. Le condizioni meteo-marine non sono certo delle migliori in queste ore. A denunciare “la grave mancanza di intervento tempestivo da parte degli organi amministrativi, politici e giudiziari riguardo alla rimozione di una barca in vetroresina” è il consigliere comunale Ivan Scimonelli (Insieme).
L’esponete di opposizione ritiene che, alla luce delle dimensioni ridotte dell’imbarcazione, poteva essere facilmente rimossa in poco tempo, Invece “non si è provveduto ad adottare le misure necessarie per evitare che l’imbarcazione rimanesse sugli scogli, con l’inevitabile conseguenza della sua distruzione. Frammenti di vetroresina, materiale altamente inquinante, sono stati così dispersi in mare, con un impatto negativo sull’ecosistema marino e sulla nostra isola. L’inerzia dimostrata nel gestire questa situazione – conclude Scimonelli – evidenzia una mancata tutela delle nostre coste e del nostro patrimonio ambientale”.




L’omicidio di Sebastiano Palermo, le indagini dei Carabinieri: arrestate tre persone

Tre persone sono state arrestate dai Carabinieri per l’omicidio di Sebastiano Palermo. Il 38enne è stato ucciso lo scorso 18 febbraio a Lentini. I tre destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa hanno 31, 25 e 23 anni.
La notte del 18 febbraio 2024, Palermo venne freddato da tre sicari entrati in azione a volto scoperto. Tre colpi di pistola, esplosi a distanza ravvicinata all’interno della sua abitazione, nel centro storico di Lentini. Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso una BMW X6 sospetta, subito dopo l’omicidio.
Proprio le immagini riprese dalle telecamere, insieme agli esiti del sopralluogo e dei rilievi tecnici, hanno fatto da subito supporre che la vittima conoscesse i propri aggressori ai quali aveva aperto il portoncino nel cuore della notte, senza particolari precauzioni. Anche per questa ragione il delitto è apparso particolarmente efferato, una vera e propria spedizione punitiva sviluppatasi in pochi secondi.
Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo di Siracusa hanno consentito di riscostruire la dinamica dell’omicidio con un movente di probabile natura economica. Importanti nella ricostruzione della dinamica sono stati i rilievi balistici, gli accertamenti tecnici e le comparazioni effettuate dai Carabinieri del RIS di Messina. Ritrovamenti residui di polvere da sparo sull’autovettura utilizzata dai sicari, un suv di grosse dimensioni preso a noleggio per l’occasione. Una prova che consentito di chiudere il cerchio intorno ai presunti responsabili.
A uno dei tre indagati, il 31enne, la misura è stata notificata in carcere dove già si trovava per altri reati contro la persona e inerenti gli stupefacenti.