Augusta. Niente hot spot per migranti al porto megarese, Alfano rassicura

Nessun hotspot per migranti ad Augusta. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha chiarito al question time alla Camera che sarebbe stato assurdo snaturare la missione del porto di Augusta quale porto ‘Core’ e quindi destinato alle grandi rotte commerciali. “Tra l’altro recentemente è stato scelto come sede di autorità portuale”, ricordano le deputate 5 Stelle Marzana e Lorefice che avevano chiesto lumi al responsabile dell’Interno.
“Era evidente anche a chi non è esperto di sicurezza o intelligence, che creare un centro di smistamento migranti, con tutti i rischi di infiltrazioni di terroristi, in un luogo circondato da siti sensibili come l’arsenale della marina militare, una base Nato e uno degli impianti petrolchimici più grandi d’Europa, costituisce un rischio per la sicurezza di tutta la nazione”, dicono le due.
“Vigileremo attentamente – concludono – affinché alle parole del ministro seguano fatti concreti, perché i migranti continuano ad arrivare e a non essere ricollocati”.
Interviene anche il sindaco del comune nel Siracusano Cettina Di Pietro: “Finalmente una risposta precisa sul futuro del porto commerciale di Augusta. Adesso desideriamo sapere come il governo intenda continuare a gestire gli sbarchi nel nostro porto, ad oggi organizzati e gestiti in emergenza e con grandi difficoltà”.
Soddisfatto anche il deputato regionale Enzo Vinciullo, tra i primi a muoversi per evitare che l’hot spot sorgesse ad Augusta. “Non un atteggiamento xenofobo, ma solo dettato dalla necessità di evitare la chiusura del porto commerciale per la presenza di attività, quale quella dell’accoglienza, che sono in aperto contrasto con le finalità di un porto commerciale – dice – Nel ringraziare il Ministro per avere fatto questa scelta importante per la città di Augusta, per la provincia di Siracusa e per tutta la Sicilia sento tempo la necessità di ringraziare il Signor Procuratore della Repubblica di Siracusa per la celerità con la quale ha operato”.




Siracusa. Pulizia delle spiagge, Neapolis torna a premere: "facciamola per tempo"

L’arrivo della primavera e i tradizionali appuntamenti ormai in vista del 25 aprile e del primo maggio, dopo Pasqua e Pasquetta, proiettano i siracusani verso le zone balneari. Arenella, Fontane Bianche, Ognina, Plemmirio e via dicendo. Non tutte le spiagge sono però pronte per “l’invasione”, tra la solita posidonia e la pulizia generale.
Il piano spiagge è pronto sulla carta ma deve ancora scattare nella sua fase operativa. Il quartiere Neapolis, che copre tutte le contrade balneari, chiede allora attenzione e spinge per l’avvio del servizio.




Portopalo. Furto in tabaccheria, arrestato rapinatore solitario

Arrestato a Portopalo di Capo Passero Concetto Mauceri,27 anni. È stato bloccato in flagranza del reato di rapina.
Erano circa le 17:00 di mercoledì 30 marzo quando l’uomo, coprendosi il viso con un passamontagna, ha fatto ingresso in una tabaccheria nel centro del paese. Brandendo un grosso coltello da cucina ha minacciato la dipendente, intimandole di consegnargli il denaro.
Impaurita, la vittima ha consegnato l’incasso della giornata all’uomo che, subito dopo, si è dato alla fuga. Ma nel frattempo un passante ha notato quanto stava accadendo ed ha dato l’allarme chiamando il 112: pochi attimi dopo è giunta sul posto una pattuglia della locale stazione Carabinieri. I militari, dopo aver raccolto le testimonianze della vittima e dei presenti in zona, si sono immediatamente messi alla ricerca di Mauceri, avendo acquisito concreti indizi in ordine alla sua colpevolezza.
Condotto in caserma ed espletate le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Noto. Sabato concerto della Fanfara 12.o Battaglione Sicilia

Sabato prossimo, 2 aprile, alle ore 19:30, a Noto, in Piazza Municipio, la Fanfara del 12° Battaglione Carabinieri Sicilia, in concerto. È un appuntamento che rientra nelle celebrazioni per la ricostruzione della Cupola della Cattedrale nel 20° anniversario del suo crollo.
La Fanfara del 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia” si esibirà sulla scalinata della Cattedrale. È stata istituita nel novembre del 1993 e ripete i fasti del “Corpo musicanti” fondato il 3 agosto 1860 e inserito nell’ambito dei “Carabinieri Reali di Sicilia”. È costituita da 35 elementi provenienti da complessi musicali o diplomati presso Conservatori italiani, tutti Carabinieri che svolgono anche normale servizio d’istituto. Il suo repertorio, oltre alla musica militare, comprende moltissimi brani di autori che vanno dall’ottocento ai giorni nostri.




Siracusa. Verso la rimozione del gabbiotto della Municipale al mercato dopo la foto di SiracusaOggi.it

Non è tardata la risposta degli uffici comunali dopo la foto pubblicata due giorni fa da SiracusaOggi.it. Abbiamo mostrato lo stato di abbandono in cui versa il casotto in legno della polizia Municipale, piazzato anni addietro nei pressi del mercato storico di Ortigia come presidio di legalità ma diventato – dopo anni di abbandono – un immondezzaio.
Questa mattina il sopralluogo della polizia ambientale che ha verbalizzato le pietose condizioni della struttura, all’esterno ed all’interno, così come le avevamo raccontate.
Pronta la decisione dell’assessorato alla Polizia Municipale: via quel gabbiotto ormai inutile. Nei prossimi giorni verrà rimosso.




Siracusa. Estorsione, due anni e 11 mesi ad un 41enne

Ordine di carcerazione per Alessandro Sessa, 41 anni, siracusano. Gli è stato notificato dagli uomini della Squadra Mobile. Dovrà espiare una pena residua di due anni e 11 mesi di reclusione per estorsione. I fatti risalgono al periodo che va dal 2011 al 2014. Dopo le incombenze di rito l’uomo è stato condotto nel carcere di Cavadonna.




Calcio, Serie D. Il Siracusa si fa acciuffare dall'Aversa, primato sfumato

Grande amarezza in casa azzurra. Sfuma al 90 la vittoria in casa dell’Aversa Normanna che avrebbe lanciato il Siracusa in vetta in solitario. Alla rete di Catania al 40, risponde proprio nel finale di partita Franco su calcio di rigore.
Partono meglio i padroni di casa ma gli uomini di Sottil guadagnano lentamente campo. Sino al gol del vantaggio che arriva con il solito Catania, bravo di sinistro a superare il portiere. Si va al riposo sull’1-0 per gli azzurri.
Nella ripresa cresce la pressione dell’Aversa e D’Alessandro è attento in un paio di occasioni. La truppa di Sottil sembra poter reggere e i campani non vanno oltre una sterile collezione di corner. Ma proprio al 90 viene giudicato da rigore un tocco, forse con la mano, in area di Porcaro. E Franco, con freddezza, realizza.




Calcio, Serie D. Si dimette il presidente del Noto, Graziano Zani

Si è dimesso il presidente del Noto, Graziano Zani. La società è adesso in mano ad Armando Albanese. Motivi lavorativi e familiari alla base della scelta. “Non posso più proseguire in questa bella ed esaltante avventura alla guida del Noto calcio. Da un po’ di tempo avrei voluto lasciare la carica ricoperta ma non volevo che la società rimanesse senza una guida e senza un futuro. Adesso lascio la carica di presidente consapevole che l’amico Armando Albanese, con il suo cuore e la sua passione, saprà guidare la società verso importanti traguardi”, ha detto Zani.
“Sono state due stagioni esaltanti – ha ricordato – ho preso la società in profonda crisi, con tanto lavoro e sacrificio, giocando sempre fuori casa, siamo riusciti a salvarci in extremis, ai play-out, ed è stata una grande gioia. Quest’anno coi miei collaboratori siamo partiti nei tempi giusti, abbiamo programmato una stagione tranquilla ma ci sono state mille difficoltà, come ad esempio la chiusura dei conto correnti bancari a causa di fatti avvenuti durante le precedenti gestioni della società e non imputabili alla mia persona e alla mia gestione. Abbiamo affrontato momenti difficili e oggi cerchiamo una salvezza che comunque è possibile raggiungere e mi auguro vivamente che il Noto raggiunga tale obiettivo. Di questa squadra sono stato prima calciatore, poi allenatore, infine presidente, i colori granata resteranno per sempre nel mio cuore”.




Siracusa. Musso in carcere e il pensiero per i figli di Iraci: "mi chiamavano zio…"

“Mi chiamavano zio, ma adesso come farò a guardarli in faccia?”. Sottovoce, col capo chino, Seby Musso lo chiede al suo avvocato, Antonello Davì, al termine dell’interrogatorio di garanzia. Il pensiero corre ai figli di Franco Iraci, l’amico di una vita morto dopo il violento colpo al capo infertogli proprio da Musso.
Una manata, uno schiaffo. Non lo ricorda con precisione. “E’ sconvolto, sta male”, racconta il suo legale. “Ha ammesso le sue responsabilità e comprende la gravità di quanto accaduto. Ha stroncato una vita e il suo pensiero corre a quegli affetti familiari che ha distrutto”, spiega ancora Davì. Non ancora una vera e propria richiesta di perdono ma un profondo tormento interiore.
Seby Musso è in carcere, con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Non riesce a relazionarsi con quella parola – assassino – che gli è piovuta addosso su centinaia di commenti apparsi sui social network.
Il suo difensore ha presentato istanza al Riesame di Catania. “A mio avviso non sussiste l’esigenza di custodia cautelare in carcere”, dice. “Non c’è il pericolo di fuga o che possa ripetere il reato. Ha confessato il fatto per cui anche la misura dei domiciliari mi pare adeguata”. Se ne saprà di più la prossima settimana quando l’istanza verrà discussa.




Melilli. Eroina per oltre 80.000 euro nascosta in auto tra i puzzle

Un chilo e mezzo di eroina, nascosta in scatole di puzzle. La droga era già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio, coperta dai pezzi del famoso passatempo. L’hanno scoperta i Carabinieri nel portabagagli di una Smart For Four, parcheggiata in via Bondifè, a Melilli. L’auto è risultata rubata a Catania.
Oltre 80.000 euro il valore dello stupefacente sequestrato e destinato alle piazze di Melilli e Comuni limitrofi. Soldi che si sarebbero triplicati in caso di immissioni della droga nel mercato “al dettaglio”.
Indagini in corso da parte dei Carabinieri per risalire a chi fosse destinata la “consegna” della droga e quale fosse l’obiettivo dei “corrieri” che hanno abbandonato il prezioso carico alla periferia di Melilli.