Operazioni militari a poche miglia da Siracusa: niente panico, esercitazioni ordinarie

Operazioni militari a poche miglia dalle coste siracusane. Dal 15 al 16 novembre ci sarà anche un sommergibile in immersione impegnato nelle attività di esercitazione in acque in parte ricadenti nell’ambito del Compartimento Marittimo di Siracusa.
MariSicilia ha subito informato la Capitaneria di Porto di Siracusa che ha emesso un avviso con cui si rende noto che la zona di mare indicata con precise coordinate è “dichiarata pericolosa per la navigazione marittima e la sosta di unità in genere, nonché per l’esercizio della pesca e di tutte le attività connesse all’uso del mare. Le navi e i natanti in transito – si legge nel provvedimento – prestino massima attenzione”.
Alla luce del quadro internazionale e dei venti di guerra che soffiano in diverse aree del pianeta, la notizia dell’esercitazione militare potrebbe creare della preoccupazione. In realtà, si tratta di operazioni concordate ed indipendenti dalle attuali tensioni. Azioni periodiche e concordate che rientrano nei programmi di collaborazione anche internazionale, come ad esempio la nota esercitazione Mantra che annualmente – in ambito Nato – vede il coinvolgimento della base navale di Augusta come una delle principali sedi logistiche. Niente giochi di guerra, comunque. Sono attività che – in questa parte di Mediterraneo – sono sempre state condotte, tutte accompagnate da decine e decine di ordinanze simili. Niente panico, quindi.




L’Ipogeo di piazza Duomo in tv, su La7 in “Una giornata particolare”

C’è anche Siracusa tra le location scelte per la puntata di domani (6 novembre) di “Una giornata particolare”, la trasmissione de La7 condotta dal vice direttore del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, che racconta ogni volta cosa accadde in una specifica giornata che ha segnato la storia italiana o mondiale. Caratteristica del programma è di ampliare lo sguardo al contesto storico e sociale-culturale che portò all’evento e alle conseguenze che ne scaturirono. In questo caso il titolo della puntata (inizio alle 21,15) è “Giugno 1944: arrivano gli americani” e la narrazione toccherà anche il tema degli sbarchi alleati in Europa, tra cui quello in Sicilia del luglio 1943.
«La nostra Città e il suo Patrimonio – dicono il sindaco Francesco Italia e l’assessore alla Cultura Fabio Granata – sono ancora una volta al centro delle attenzioni delle tv nazionali, grazie all’azione instancabile della nostra Film Commission. Stavolta sarà piazza Duomo con l’Ipogeo lo scenario originale di una trasmissione di divulgazione storica che racconterà alcuni passaggi talvolta poco indagati delle tragiche vicende belliche del ‘43».
La troupe de La7, guidata dall’inviato Raffaele Di Placido e composta da due filmmaker e un’assistente di produzione, ha raccontato le difficoltà incontrate dai soldati alleati all’interno di Siracusa mentre tentavano di raggiungere piazza Duomo e a arrivare fino ai palazzi delle istituzioni locali. Le immagini, con l’aiuto di un drone, sono state girate partendo dal ponte umbertino, proseguendo lungo le stradine che salgono verso via Cavour per poi arrivare alla Cattedrale. Altre location utilizzate sono state quelle attorno al santuario della Madonna delle lacrime e, alla Borgata, nella zona delle Catacombe di santa Lucia.
La riprese sono state realizzate lo scorso aprile, proprio quando piazza Duomo era in fase di allestimento per gli Stati generali del cinema. La produzione del programma ha apprezzato la professionalità della Film Commission per essere riuscita a far conciliare, senza intralci, le esigenze di quanti operavano nella piazza.




Industria e transizione. “Siamo interlocutori seri. Preoccupato da Goi più che da Eni”

“Serve calma, sapendo che siamo e saremo interlocutori seri. Lo sciopero? Non entro nel merito, i sindacati hanno loro strategia. Ma non serve litigare, anche perchè di solito chi alza la voce spesso ha un interesse suo personale da portare avanti. Preferisco lavorare in silenzio e lavorare bene per il territorio”. Così Giuseppe Carta, sindaco di Melilli e deputato regionale, interviene in queste giornate cariche di tensione ed incertezze sul futuro della zona industriale di Siracusa.
Nei giorni scorsi, lo scontro a distanza con i sindacati per le parole pronunciate durante un’assemblea dei lavoratori. “Mi è stato dato del terrorista, indicandomi come spazzatura perchè sarei contro la zona industriale. E’ un atteggiamento inquietante”, commenta Carta pacato. “Tutti conoscono peraltro la mia convinzione su un’industria che non deve scappare ma anzi rimanere una delle vocazioni del territorio, specie se capace di decarbonizzare. E, per esempio, Eni questo vuole fare. Come anche Sasol, Sonatrach e B2G. E’ chiaro che questo percorso di transizione non deve costare posti di lavoro o ridimensionamenti. Su questo aspetto, sono dalla parte dei lavoratori della zona industriale di questo territorio”. Ma guai ad alzare i toni oltre la soglia di tolleranza o a dare il via a crociate di opinione. “Bisogna anche stare anche dalla parte delle aziende, perchè – ricorda Carta – senza di loro non esisterebbe neanche la zona industriale. Ereditiamo questa scelta dal passato e oggi non possiamo pensare di azzerarla. Semmai, ragioniamo sulla sfida della transizione”.
Come farla funzionare senza produrre sconquassi? Giuseppe Carta non ha dubbi: bisogna anzitutto dimostrarsi interlocutori credibili. “Un bravo politico oggi deve essere capace di conciliare due interessi: il mantenimento dei livelli occupazionali e l’abbattimento delle emissioni in atmosfera”, spiega in diretta su FMITALIA. E sono, queste, le due principali paure che animano il dibattito sul futuro dell’industria siracusana, con l’opinione pubblica spaccata in due fazioni: chi teme la perdita di posti di lavoro e chi teme le conseguenze ambientali della forte industrializzazione. Con proprietà di sintesi, Carta evidenzia allora la necessità di “un atteggiamento corretto” di politica, industria, parti sociali.
Il primo passo intanto è stato compiuto da Eni con l’annuncio del nuovo piano industriale, un miliardo destinato a Priolo dove chiude l’impianto di cracking per fare spazio a due nuove produzioni: bio carburanti per aviazione e riciclo chimico della plastica. “Ed io sono contento dei progetti annunciati. Attenzione però, serve anche un atteggiamento corretto”, insiste Giuseppe Carta con riferimento ad Eni. “Convocheremo entro metà novembre il management Eni in Regione e ci faremo spiegare in dettaglio i loro piani ed i tempi di attuazione per la zona industriale di Siracusa. Stiamo parlando del più grande gruppo della chimica in Italia e sono sicuro che non ha come obiettivo quello di mettere in difficoltà i suoi dipendenti e le loro famiglie. Stanno investendo un miliardo a Priolo, somma che non si vedeva da tempo. Sino adesso hanno assicurato di mantenere tutti i dipendenti che, nell’attesa dell’avvio dei nuovi impianti, saranno formati e preparati per le nuove mansioni senza perdere lo stipendio. Se Eni non terrà un atteggiamento birichino – precisa il deputato regionale Autonomista – sono dalla parte di questo intervento. Altrimenti, come governo regionale potremmo bloccare i percorsi autorizzativi e concessori”. La guardia resta, insomma, alta ma non preventivamente aggressiva. Correttezza, moderazione, attenzione.
Ma sono tante le nuvole che in questi ultimi mesi si sono addensate sul futuro del grande polo petrolchimico che corre da Priolo ad Augusta, passando per Melilli e Siracusa. “Non dobbiamo però fare preoccupare le persone. Questo è il momento della riconversione e diverse aziende stanno decidendo in queste settimane di rilanciare i loro investimenti. Forse sul territorio non c’è ancora l’esatta percezione di questo fenomeno. Nessuno vuole una crisi – puntualizza Carta – però qualche disagio per la transizione è da mettere in conto”. Più realista del re. E suonano come parole pesate per la vicenda Ias. Invece Giuseppe Carta spiazza tutti. “Sono più preoccupato dal passaggio da Lukoil a Goi che dai piani di Eni. Con Goi, sino ad oggi, abbiamo avuto un’interlocuzione parziale. Non ho mai conosciuto il presidente, ad esempio. Il meccanismo del golden power, poi, non ha ancora preso forma compiuta. Per questo chiederemo all’assessore regionale Tamajo di convocare i vertici Isab Goi per rendicontare al governo regionale e capire qual è il loro atteggiamento e quali sono le loro intenzioni”.
Non una dichiarazione di guerra. “Macchè, serve anche un atteggiamento positivo attorno alle aziende. Vanno certo anche controllate, specie sotto l’aspetto ambientale, ma sappiamo che devono anche fare utili”.
E sul tema dei controlli ambientali, anche in Prefettura a Siracusa è emersa – nel corso di un recente vertice – la voglia di riorganizzare Arpa sul territorio attraverso una nuova rete di controllo e monitoraggio, “efficiente e capace di censire e catalogare i problemi”. La palla, anche su questo fronte, passa adesso alla Regione.




Via Tisia di nuovo cantiere, caditoie e pozzetti per evitare allagamenti in caso di pioggia

Annunciati all’indomani dell’acquazzone di fine ottobre che ha fatto finire sott’acqua un ampio tratto della riqualificata via Tisia, comportando l’allagamento anche di alcuni negozi, sono partiti questa mattina i lavori per evitare che una nuova, forte pioggia metta l’area in ginocchio.
La regimentazione delle acque piovane è, storicamente, un problema con una collettazione spesso non sufficiente e mai realmente adeguata alle esigenze. Anche i pluviali dei tanti palazzi residenziali che scaricano direttamente in strada non aiutano.
Allora ecco di nuovo gli operai in strada, all’altezza della nuova rotonda sopraelevata che è considerata essa stessa parte del problema degli allagamenti. I correttivi: alcune caditoie a nastro. Questo dovrebbe bastare per far defluire l’acqua piovana prima che si acconchi pericolosamente. Confluirebbe sotto la rotatoria e da lì sarebbe incanalata naturalmente (per pendenza) verso largo Dicone e via Damone. Nel dettaglio, al momento vengono realizzati altri tre pozzetti di raccolta collegati direttamente alla colonna principale. Fatto questo, si passerà al taglio della pavimentazione per collegare per vie naturali le sedi stradali di via Pitia con via Tisia. Se basterà ad evitare altre scene come quelle di fine ottobre, con i commercianti costretti a ricorrere a sacchi di sabbia per proteggere le loro attività, lo diranno le prossime piogge. Filtra comunque cauto ottimismo tra gli addetti ai lavori.
Questa vicenda dimostra come sia diventato prioritario, in occasione dei progetti di riqualificazione urbana, tenere conto della necessità di adeguare la raccolta e regimentazione delle acque piovane alle nuove e sopravvenute necessità, sospinte anche dal cambiamento climatico. “E’ un aspetto che terremo in considerazione”, ha assicurato il sindaco Italia. “Certo, comporterà un aumento vertiginoso dei costi, ma dobbiamo farlo. E non ci sottrarremo”.




Pantalica, nuove torrette di avvistamento per rafforzare vigilanza anti-incendio

Inaugurate le nuove torrette di avvistamento per la sicurezza e sorveglianza nella riserva di Pantalica. Si trovano a Cugni e Cugnarelli e possano rendere più agevole il controllo dell’importante area naturale, soprattutto in ottica di prevenzione incendi. Realizzate in poco più di un anno, hanno visto intervenire insieme la Regione Siciliana e il Corpo Forestale.
“Questo progetto rappresenta un fondamentale passo avanti nella tutela delle aree naturalistiche siciliane e nella protezione dei lavoratori forestali”, commenta il deputato regionale Carlo Auteri (Fdi). “Dopo oltre un decennio di attesa, finalmente possiamo contare su torrette di avvistamento all’avanguardia, che rispettano la dignità e la sicurezza dei lavoratori forestali – dichiara – Grazie a questo importante intervento, il controllo e la protezione del territorio sono stati significativamente potenziati”.




Fastidiosa musica ad alto volume dai vicini, per “spegnerla” distrugge il loro contatore elettrico

Quella musica ad alto volume non riusciva più a tollerarla. Ha provato, allora, a far presente alla sua vicina di casa come quei suoni le stessero causando un certo fastidio. Ne è nato però un diverbio, piuttosto acceso. Anzi un litigio vero e proprio. Non ottenendo il risultato sperato, si è allora armata di un bastone e si è diretta verso il vano contatori del condominio. Individuato quello della vicina, lo avrebbe colpito ripetutamente danneggiando. Via l’energia elettrica, via la musica ad alto volume. E’ accaduto a Pachino.
Il sistema scelto dalla 20enne per “risolvere” l’episodio che tanto la disturbava le è costato, ovviamente, una denuncia per danneggiamento. Ad intervenire, la Polizia di Stato.




Ospedali siracusani, Gennuso fa appello a Schifani: “Potenziare il Trigona di Noto”

Il delicato rapporto tra gli ospedali riuniti di Avola e Noto torna al centro delle attenzioni della politica siracusana. L’occasione è fornita dal piano di rimodulazione delle rete ospedaliera regionale. Riccardo Gennuso, nome forte di Forza Italia, si rivolge direttamente al presidente Schifani. “Confido nella sua sensibilità, affinché nella predisposizione della nuova rete ospedaliera si tenga conto delle esigenze e dei diritti dei cittadini della provincia di Siracusa, che certamente non sono cittadini di serie B rispetto al tema fondamentale della tutela della salute. Per questo – prosegue – ho proposto miglioramenti significativi per l’Ospedale ‘Trigona’ di Noto ed in particolare servizi medici e chirurgici per affrontare sia i casi lievi sia quelli complessi. Ho chiesto anche l’attivazione di ortogeriatria, riabilitazione e lunga degenza e che l’area di emergenza venga potenziata con specialisti in medicina, chirurgia, cardiologia e anestesia”. Secondo Gennuso, si tratta di richieste che devono essere ascoltate se si vuole che “la rete ospedaliera risponda realmente ai bisogni della nostra provincia”.
Negli anni scorsi, non sono mancate le proteste per quelle scelte regionali che – a detta di molti, specie a Noto – hanno finito per depotenziare il Trigona a vantaggio del Di Maria di Avola, con cui compone un ospedale riunito per la zona sud.




Custodiva mobili in deposito ma li rivende fingendone il furto: denunciato 68enne

Un uomo di 68 anni è stato denunciato a Pachino per furto e simulazione di reato. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, l’uomo aveva affittato il proprio deposito per custodire dei mobili di proprietà di un’altra persona. In deposito, in particolare, c’era una cucina componibile del valore di oltre 16 mila euro.
All’insaputa del proprietario, il 68enne ha venduto la cucina ad ignari compratori. Per “mascherare” l’operazione, aveva denunciato il furto di tutti i mobili. Gli investigatori, però, non si sono fatti ingannare e, con una velocità attività di indagine, hanno ricostruito l’accaduto.




Pallanuoto, rabbia Ortigia per la sconfitta a Bologna: “risultato condizionato dagli arbitri”

A Bologna, l’Ortigia subisce la terza sconfitta in campionato e ora è terzultima in classifica, raggiunta proprio dalla De Akker. I biancoverdi recriminano per alcune decisioni arbitrali che hanno finito per pesare sull’economia del match finito 12-10. Il match è stato equilibrato per due tempi, con le squadre che hanno giocato a viso aperto e commesso qualche leggerezza di troppo in difesa. Nel terzo tempo, dopo l’espulsione per proteste di La Rosa – giudicata “ingiustificata” dall’Ortigia – la De Akker ritrova smalto. Un altro episodio contestato è il gol-non-gol comunque assegnato al Bologna tra le proteste del portiere Tempesti e dei suoi compagni. Nervosa e fallosa, l’Ortigia non riesce a riprendere l’inerzia della gara.
Al termine del match, per conto del club parla solo coach Stefano Piccardo, che è lapidario ed eloquente: “Oggi non mi riesce possibile commentare la partita, perché non avrebbe senso, visto che è stata pesantemente condizionata dal modo di arbitrare. Preferisco non aggiungere altro per evitare di essere squalificato dalla Procura federale. Non voglio dire una parola”.




Domenica e lunedì porte aperte gratuitamente nei luoghi della cultura

Prima domenica del mese con ingresso gratuito nei parchi archeologici e musei regionali e del Comune di Siracusa. L’appuntamento mensile con le porte aperte in tutti i siti culturali raddoppia a novembre perché anche domani, giornata dell’unità nazionale e delle Forze Armate, l’ingresso sarà ancora gratuito alla Neapolis come al museo Paolo Orsi, al Maniace, alla Latomia dei Cappuccini ed alla Galleria Bellomo.
Questi gli orari per le visite gratuite a Siracusa: Castello Maniace dalle 08:30 alle 13.30, ultimo ingresso ore 12.45; al parco archeologico della Neapolis dalle 8.30 alle 16.40, ultimo ingresso ore 15.30; al Museo Paolo Orsi dalle 9 alle 14, ultimo ingresso ore 13, lunedì dall 9 alle 19, ultimo ingresso 18; al Castello Eurialo dalle 8.30 alle 13.40, ultimo ingresso alle 13; solo domenica alla Latomia dei Cappuccini dalle 9.15 alle 17.30; solo lunedì Galleria Bellomo dalle 9 alle 19, ultimo ingresso ore 18.30.