Siracusa. "Io sto con sposa", docufilm sull'immigrazione con Gabriele del Grande

“Io sto con la sposa” è un docufilm uscito nelle sale italiane ad ottobre del 2014 che arriva adesso a Siracusa. E’ il frutto del lavoro di tre video-maker per sfidare i confini e il pregiudizio: Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry.
Verrà proiettato venerdì alle 19.30 all’interno dela salone Giovanni Paolo II del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa. Aprirà il dibattito dal titolo “Essere Umani, tra legge e solidarietà”, organizzato dalla Comunità di Bosco Minniti e Amnesty International gruppo Italia 85.
Realizzato grazie ad una efficace campagna di crowdfunding online sulla piattaforma Indiegogo (100 mila euro in 60 giorni con il contributo di 2617 persone in 38 Paesi) “Io sto con la sposa” apre tappa dopo tappa, uno squarcio nelle vite dei protagonisti che si raccontano, ricordandoci le contraddizioni spesso crudeli e spietate del sistema Europa e l’orrore da cui fuggono migliaia di uomini, donne e bambini, che per la disperazione arrivano a pagare mille dollari e anche più a testa per morire in mare. Il documentario è “dedicato ai nostri figli perché ricordino sempre che nella vita arriva il momento di scegliere da che parte stare”.
Al dibattito parteciperanno Gabriele del Grande, giornalista e uno degli ideatori e registi del docufilm, e padre Carlo D’Antoni, parroco di Bosco Minniti.




Pallanuoto, A2. La 7 Scogli messa ko da Civitavecchia e arbitro

Ancora una sconfitta per la 7 Scogli. La matricola siracusana si è arresa alla Caldarella 14-10 al cospetto del Civatecchia, seconda forza del torneo. “Al di là del risultato, sono contento di come i miei ragazzi hanno giocato”, commenta amareggiato Aldo Baio. “Sotto di quattro retti nel secondo tempo, i miei ragazzi sono riusciti a reggere la pressione psicologica, con una ottima prova di maturità recuperando la gara, portandosi sul 8-9 e di fatto, a lasciare la palla della rincorsa al Civitavecchia per una decisione arbitrale che, forse, ha deciso l’esito del match. Premetto che il Civitavecchia ha meritato la vittoria”. Va invece giù duro il presidente Marco Capillo. “Non c’è più rispetto nei nostri confronti, perchè la gara è stata decisa da una decisione dell’arbitro peraltro giovane e con poca esperienza. Ci sono stati già precedenti casi con lo stesso arbitro in cui siamo stati penalizzati”.




Pallanuoto, A2. L'Ortigia non si ferma più, sesta vittoria consecutiva

Con qualche sofferenza più del previsto, l’Igm Ortigia vince anche a Cagliari e prosegue nella sua corsa. Battuta la Promogest per 9-7 ed è la sesta vittoria consecutiva che permette di consolidare il secondo posto in classifica in compagnia del Civitavecchia.
“Non capisco come questa squadra possa avere soltanto tre punti in classifica perché, fisicamente, ci ha impegnato parecchio”, ha detto Gino Leone (Ortigia) al termine del match. “Sapevo che non sarebbe stata una partita semplice – ha proseguito – e credo che partire per Roma e allenarci con Civitavecchia e Lazio negli ultimi due giorni, ci abbia aiutato parecchio. Queste sono trasferte pesanti, che vanno affrontate spesso partendo nel cuore della notte e in questo modo, invece, la squadra ha vissuto due giorni di piena concentrazione e di allenamento di un certo livello. Sono contento della vittoria e dei tre punti, che ci danno ancora più fiducia nei nostri mezzi, e sono contento della squadra che sta facendo davvero un grande campionato, pur vantando qualche elemento di esperienza in meno rispetto all’anno scorso”.
(foto: Gino Leone)




Siracusa. Il poco felice "compleanno" del viadotto di Targia: due anni di restrizioni senza interventi

Alle volte la via dell’ironia è quella capace di lasciare il segno più e meglio di mille parole. E’ il caso della “festa” che il Movimento 5 Stelel di Siracusa ha messo su in occasione del secondo anniversario del restringimento al traffico del viadotto di Targia. Come ogni ricorrenza che si rispetti c’è anche la torta, un must. E la foto “celebrativa”.
In questi 24 mesi si è più volte parlato delle condizioni del viadotto, degli interventi da mettere in campo e dei soldi da trovare. Sin qui, però, nessuna notizia concreta di novità. E intanto il tempo passa. L’unica vera notizia riguarda la seconda bretella che sarà costruita parallela a quella aperta dal Comune in fretta e furia nei giorni caldi dell’emergenza nel 2013. Se da un certo punto di vista può esser vista come una misura di intervento a tutela della sicurezza, dall’altro segna però il ritorno indietro di Siracusa a quando il viadotto non c’era e ci si arrampicava lungo piccoli budelli di asfalto.
“Cosa aspettano a consolidare? Perché spendere oltre un milione di euro per allargare la bretella?”, si chiedono i grillini aretusei. La risposta è unica per entrambe le domande: si aspettano almeno 4 milioni di euro, tanti ne servirebbero all’incirca per il viadotto. Il Comune, che sarebbe titolare dell’opera nel silenzio del dipartimento regionale di Protezione Civile, ne ha trovato poco più di uno.




Siracusa. Giovane rumeno girava in città con un coltello a serramanico, denunciato

Un rumeno di 25 anni è stato denunciato da agenti delle Volanti. Il giovane gironzolava in città con un’arma da taglia del genere vietato, un coltello a serramanico con lama di 20 centimetri. Bloccato dai poliziotti per il controllo, ha cercato di eluderlo in ogni modo. E per questo è stato denunciato anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale oltre che per porto ingiustificato di armi da taglio.




Calcio, Eccellenza. Siracusa contro Viagrande, occasione per una prima fuga

Potrebbe essere la giornata buona per una prima prova di vera fuga in classifica. Mister Anastasi lo sa bene e invita il suo Siracusa a non abbassare la guardia. E così mentre Scordia e Milazzo daranno vita ad uno scontro diretto tra inseguitrici, gli azzurri possono tentare un primo strappo. A patto di superare domani al De Simone lo Sporting Viagrande. La formazione etnea è in lotta per un posto nei play-off, ma non attraversa un momento ottimale di forma.




Sicurezza al Pronto Soccorso. Dopo la sparatoria di Avola, occhi puntati sull'Umberto I

Un uomo entra armato al pronto soccorso. E spara. E’ successo ad Avola ma poteva succedere in uno qualunque dei presidi sanitari della provincia di Siracusa. Ecco perchè torna attuale il tema della sicurezza al pronto soccorso di un ospedale. Tommaso Bellavia è il segretario generale provinciale del Siulp, principale sindacato di Polizia. Da diversi mesi si batte perchè sia garantita la presenza del posto di polizia quanto meno all’Umberto I di Siracusa. “E’ un presidio di sicurezza che non si può perdere. Capisco la necessità di risparmiare ma non lo si può fare in questo modo. Il presidio dell’Umberto I è stato già ampiamente ridimensionato. Prima lavorava 24 ore su 24. Adesso ci sono solo due agenti che si alternano per garantire il servizio dalle 8 alle 20, ma non c’è più nessun ispettore. E l’esperienza servirebbe, invece. Così succede che se uno dei due si ammala, il servizio è garantito solo al mattino”.
La presenza di quella divisa dovrebbe impedire che simili scene possano essere vissute anche nel caotico reparto siracusano di primo intervento. “E’ successo quello che è successo ad Avola. Pensate che il pronto soccorso di Siracusa è sempre più affollato e spesso in mezzo ci sono sbandati di tutti i tipi”, ricorda Bellavia. “Il presidio di polizia va rivalutato e questo episodio di cronaca ci da il termometro della situazione”.




Anche l'ospedale di Siracusa era stato contattato per salvare la piccola Nicole. "Tutto pieno"

L’ospedale di Siracusa era stato contattato dal 118 per trovare un posto in terapia intensiva neonatale alla piccola Nicole. “Tutto pieno”, la risposta raccolta dall’operatore 118 che stava dirigendo in quella convulsa notte le operazioni di soccorso dopo la chiamata, all’1.37, partita dalla clinica privata catanese in cui la bimba nasce ma con insufficienza respiratoria.
Le registrazioni delle conversazioni sono già nelle mani degli inquirenti della Procura di Catania. Il Corriere della Sera ne ha reso pubblici alcuni stralci, e parla di “scaricabarile sugli ospedali” siciliani della zona Catania-Siracusa-Ragusa.
In nove minuti di chiamate, l’operatore 81 contatta i tre ospedali di Catania, chiede “necessità immediata di un posto. Neonata con insufficienza respiratoria”. Risposte in sequenza: “non c’è posto, chiedete altrove”. E mentre l’emergenza aumenta, dal 118 iniziano a contattare le unità lontane. La prima è proprio Siracusa. All’1.46 viene chiamato l’Umberto I: “Tutto pieno”. Un minuto dopo accetta Ragusa e parte la disperata quanto vana corsa. Alle 3.47 l’ultima telefonata del pediatra: “Siamo alle porte di Ragusa, ma debbo comunicare che la bambina è deceduta”.
Negli ospedali chiamati in causa tutti dicono che l’operatore del 118 non è stato chiaro, annota il Corriere. Ma la dirigente del servizio di emergenza, Isabella Bartoli, non ci sta. “Quando si chiede un posto di intensiva per una bimba appena nata si sa che rischia la vita”. In questi casi, negli ospedali, un posto bisognerebbe anche inventarselo spiegano medici non di primo pelo. Ecco perchè, di fronte ad un quadro sconfortante, l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, si è dimessa. E il ministro Lorenzin da Roma sta pensando di commissariare la sanità in Sicilia.




Siracusa. Poliziotti a scuola in servizio antidroga: "nessun ritrovamento, bel segnale"

Ancora poliziotti nelle scuole superiori di Siracusa. Due gli istituti “visitati” anche con l’aiuto delle unità cinofile antidroga. I controlli effettuati, che hanno riguardato alcune classi, i servizi igienici, i cortili e le parti comuni di una scuola e il cortile e le parti comuni esterne di un secondo istituto – dove peraltro era in corso un festa di carnevale – hanno dato esito negativo. Insomma, questa volta non sono stati trovati neanche minimi quantitativi di sostanze stupefacenti ne strumenti atti al consumo dello stupefacente.
Il dirigente delle Volanti, Francesco Bandiera, ha svolto un breve incontro con i ragazzi per parlare degli effetti e dei danni causati dall’uso delle sostanze stupefacenti oltre che delle gravi conseguenze giuridiche in caso di detenzione ai fini di spaccio.
Il non aver operato sequestri di stupefacenti questa volta, conforta i poliziotti. “Segno che i numerosi controlli effettuati in tutte le scuole cominciano a dare i primi risultati”, commentano dalla Questura.
(foto: archivio)




Siracusa e Solarino. Servizio Idrico, la Uiltec chiede subito un incontro alla Siam. "Assunzioni e organizzazione del lavoro"

La firma del contratto di affidamento del servizio idrico a Siracusa e Solarino viene salutato positivamente della Uiltec. Emanuele Sorrentino e Salvatore Gibilisco, rispettivamente segretario generale e del settore gas acqua, si dicono soddisfatti per lo sblocco delle assunzioni degli 85 ex Sogeas. “Un risultato però parziale, perchè rimane irrisolta la problematica dei 61 lavoratori ex Sai 8, che non provenivano da Sogeas”, ricordano però dal sindacato. L’incontro dei giorni scorsi con l’assessore regionale all’energia ha evidenziato le difficoltà nella risoluzione del problema. “Bisogna mettere ordine nella legislazione regionale – proseguono Sorrentino e Gibilisco- e trovare una soluzione in quei Comuni rimasti in provincia senza gestore. E in questa soluzione devono essere coinvolti i lavoratori ex Sai 8. Così non solo arrivano importanti risposte occupazionali ma si migliora anche un servizio che in provincia è fortemente carente”.
Tornando alla firma del contratto per Siracusa e Solarino, la Uiltec chiede alla nuova società – la Siam – un confronto “per discutere di piano industriale, organizzazione del lavoro, contratto di riferimento e relativi inquadramenti professionali”.