Siracusa. "Più attenzione per Fonte Aretusa, giardinetti Adda e parco Giovanni Paolo II"

Il coordinatore cittadino della Lista Musumeci a Siracusa, Paolo Cavallaro, denuncia lo stato di abbandono di tre aree: fonte Aretusa, giardinetti di piazza Adda e il parco Giovanni Paolo II.
“Per la fonte Aretusa manca una programmazione: la pulizia e manutenzione non possono costituire un fatto episodico ma devono chiaramente rientrare in un piano ordinario di manutenzione”. La storica fonte è stata di recente oggetto di una massiccia operazione di pulizia da parte dei volontari del Ross.
Ai giardinetti di piazza Adda, lamenta poi Cavallaro, “la fontanella e’ dismessa e il prato non esiste piu’ da tempo, in parte secco e in parte sovrastato da erbacce”. Problemi anche nell’area del parco Giovanni Paolo II, alla balza Acradina. “Un tempo era attrezzato anche di luci notturne lungo via Politi Laudien, oramai da tempo fuori uso. Un’area che potrebbe essere adeguatamente valorizzata anche per picnic e per lunghe soste in mezzo al verde nel contesto delle grotte naturali. Auspichiamo maggiore attenzione per il territorio”, conclude il coordinatore cittadino della Lista Musumeci.
(foto: archivio)




Agricoltura bio ma con pesticidi. Controlli anche a Pachino, nessun sequestro

Un solo esercizio commerciale interessato ma nessun sequestro di prodotti illeciti usati in agricoltura convenzionale e biologica o biodinamica. La provincia di Siracusa viene solo sfiorata da “Mela Stregata”, l’operazione condotta dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), in collaborazione con il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari su territorio nazionale. In totale sono stati operati sequestri in oltre 133 negozi per un totale di 16,5di prodotti per l’agricoltura sequestrati insieme a 90 tonnellate di prodotti illeciti immessi nel mercato, per un valore stimato di circa sette milioni di euro.
Nel siracusano, controlli in un esercizio di Pachino dove non è stato operato nessun sequestro. I prodotti contestati – la maggiore parte dei quali provenienti dalla Cina – non sono commerciabili sul territorio europeo e nazionale e sono considerati altamente pericolosi per la salute pubblica poiché classificati come pesticidi organici ad azione neurotossica. In particolare si tratta di insetticidi, fungicidi e nematocidi ottenuti da estratti vegetali o prodotti derivanti dalla specie sophora flavescens.




Priolo. Elio Vincenzi, familiare di una vittima della Concordia. "Sentenza che mi lascia perplesso"

Nel naufragio della Costa Concordia, il priolese Elio Vincenzi ha perso la moglie Maria Grazia Trecarichi. Il suo corpo venne ritrovato nell’ottobre del 2013, dopo mesi e mesi di ricerche subacquee. Riposa a Leonforte, la sua città d’origine. Vincenzi, insieme alla figlia Stefania, ha seguito in tv la lettura della sentenza di condanna del comandante Schettino.
“Fortunatamente per me, siamo a tre anni dall’incidente e il tempo allevia la ferita”, racconta al telefono su FM Italia. “Avevo indovinato quando nelle prime interviste dopo il disastro parlai di non meno di 15 anni di carcere per il comandante. La sentenza mi lascia comunque perplesso. Non chiedetemi se siano giusti 16 o 25 anni. Dico solo, però, che per Corona è stato condannato per molto meno a 13 anni di carcere. E non mi risulta che abbia sulla coscienza 32 morti.La spiacevole sensazione è che in Italia si tutela più chi commette reati che le vittime. Mi spiegavano che tra buona condotta e altri sconti potrebbe anche passare giusto qualche annetto dentro, eventualmente”, aggiunge Vincenzi consapevole che la vicenda giudiziaria sia ancora lunga tra appello e possibile ricorso in Cassazione.
“E poi cinque anni di interdizione dal ruolo di comandante di navi? Assurdo. Meno male, penso, che nessuno avrà il coraggio di assumerlo”, si sfoga ancora Elio Vincenzi parlando ancora di Schettino.




Siracusa. Il Consiglio Comunale approva la diretta streaming. Stop agli affidamenti, servizio a gestione interna

Ventiquattro presenti all’appello, quasi un record per il Consiglio Comunale di Siracusa. Ironia a parte,l’assemblea cittadina è tornata a lavorare dopo un paio di sedute a vuoto. Tra le novità, l’approvazione della diretta streaming dei lavori dell’aula, trasmessi sul sito istituzionale del Comune. Una proposta partita dalla minoranza, poi modificata con la collaborazione della maggioranza e quindi diventata condivisa dal Consiglio.
Basta quindi agli affidamenti del servizio di trasmissione video delle sedute, che costava alle casse comunali circa 25 mila euro l’anno. Con l’approvazione dell’atto, si stabilisce che chiunque voglia può trasmettere le assemblee in diretta, previa autorizzazione dell’ufficio di presidenza. Ma sarà fondamentalmente il Comune a garantire la visibilità dei dibattiti attraverso un servizio di video streaming sul suo sito web, curato da risorse interne con una spesa iniziale pari, secondo prime stime, a 5 mila euro.
Soddisfatte maggioranza e opposizione per un provvedimento nel senso della trasparenza. Il capogruppo del Pd, Francesco Pappalardo,anticipa di voler anche chiedere “la rimozione dall’aula di elementi pubblicitari che rimandano a realtà editoriali”.
Alle 12, intanto, attesa la decisione in conferenza dei capigruppo sulle riunioni di Consiglio da convocare di mattina e non più alal sera, in ottica di spending review e riorganizzazione delle dinamiche dei lavori.




Siracusa. Nasce l'elenco dei siracusani illustri grazie alle Benemerenze Civiche

Approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Siracusa l’atto di indirizzo con cui nasce, di fatto, il regolamento per la concessione di Civiche Benemerenze. Soddisfatto il consigliere Alberto Palestro, primo firmatario della proposta che porterà alla creazione di un elenco di siracusani illustri, distintisi in opere meritevoli e di particolare rilevanza. “Viene colmata così una lacuna del nostro Statuto Comunale”, esulta Palestro. “Attraverso queste forme di riconoscimento manifesteremo grande bisogno di ottimismo e di speranza di cui oggi se ne rende particolarmente necessità. All’atto di indirizzo abbiamo allegato una proposta di Regolamento che dopo gli adeguati pareri di regolarità tecnica e contabile da parte dell’Amministrazione, potrà essere posta al vaglio delle Commissioni competenti”.
Le civiche benemerenze riporteranno anche un riferimento alla patrona Santa Lucia, altro segno distintivo della siracusanità. Potranno ricevere medaglia e pergamena sia persone fisiche sia enti, associazioni, società e aziende. “Sono previste varie classificazioni di benemerenze in vari campi e, riteniamo, di non aver dimenticato alcun indirizzo. Ringrazio poi il sindaco Garozzo – conclude Palestro – per aver accolto favorevolmente la segnalazione di premiare il poliziotto della Questura di Siracusa che la sera del 30 dicembre scorso, libero dal servizio, all’interno di un ristorante siracusano, impediva la consumazione di una rapina a mano armata, dimostrando nella circostanza non comune coraggio, senso del dovere e sprezzo del pericolo. Un riconoscimento dovuto che ci auguriamo possa avvenire tra breve a Palazzo Vermexio”.




Siracusa. Ortopedia all'Umberto I, Denaro sostituisce Varsalona in aspettativa con polemica

Corrado Denaro è il nuovo direttore facente funzioni dell’Unità operativa complessa Ortopedia e Traumatologia del presidio ospedaliero Umberto I di Siracusa. Il direttore generale dell’Asp, Salvatore Brugaletta, ha quindi deciso il nome del sostituto di Roberto Varsalona che dal primo febbraio ha chiesto un periodo di aspettativa. Una scelta del primario che ha scatenato polemiche perchè, secondo alcune lettura, Varsalona avrebbe così polemicamente segnalato il suo contrasto alle linee e alla politica dell’attuale dirigenza.
Denaro, nominato con procedura comparativa ai sensi dell’articolo 18 del contratto collettivo nazionale per l’area della dirigenza medica, sostituirà per sei mesi Varsalona.




Siracusa. A scuola con la lingua dei segni: "Su le mani" al Vittorini

I giovani studenti dell’istituto comprensivo Vittorini anche quest’anno si sono avvicinati alla lingua dei segni italiana. Un appuntamento rinnovato dopo il successo dello scorso anno con una felice collaborazione tra la dirigente della scuola, Rosanna Olindo, e il presidente della sezione provinciale dell’Ente Nazionale Sordi di Siracusa, Salvatore Risuglia.
E’ nata così la seconda edizione del progetto “Su le mani”.
L’iniziativa, destinata agli alunni di una classe della primaria in cui è presente anche un bambino sordo, prevede la realizzazione di attività formative in lingua dei segni. L’obiettivo è di consentire ai piccoli alunni di approfondire e ampliare quanto appreso l’anno scorso e poter sempre meglio interagire con il loro compagno di classe.
Il progetto si è reso possibile grazie al contributo di Esso Italiana, raffineria di Augusta e Sb Setec di Siracusa.
Prosegue così il progetto che mira ad abbattere le barriere comunicative partendo dai bambini.




Calcio, Serie D. Noto-Tiger: proclamata la giornata granata. "Indossate tutti i nostri colori"

Giornata granata in occasione della gara tra Noto e Tiger Brolo. Domenica allo stadio di Palazzolo, lo Scrofani-Sallustro, saranno sospesi abbonamenti, tessere e ingressi di favore. Si potrà assistere all’incontro solo con l’acquisto del biglietto d’ingresso.
La società del presidente Zani ha anche lanciato un invito a tutti i tifosi: “indossate o portate con voi qualcosa di colore granata in modo da sostenere anche visivamente, oltre che a gran voce, la squadra chiamata a dare il massimo nel corso della gara”.




Siracusa. "Amico Buono": estorsione aggravata dal metodo mafioso. Due clan uniti "nell'interesse"

Un accordo tra clan nel segno dell’estorsione. Nella geografia “criminale” siracusana il clan Santa Panagia sta da una parte e il Bottaro-Attanasio dall’altra, ma almeno in un caso si sarebbero mossi uniti e con un interesse comune. E’ quanto emerso al termine di una nuova operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Siracusa che ha portato ad un arresto e ad un fermo.
Il reato contestato è di estorsione aggravata dal metodo mafioso. In manette è finito Maurizio Bianchini, 51 anni, considerato legato al clan Bottaro-Attanasio. Posto in stato di fermo il 42enne Davide Pincio, per gli investigatori organico al clan Santa Panagia. Le indagini hanno preso le mosse dalle denunce della vittima, proprietario di un panificio. Il 23 dicembre la prima, dopo avere trovato un biglietto e una bottiglia incendiaria nei pressi della sua attività. La seconda sette giorni dopo, sempre per segnalare gli stessi inquietanti messaggi (“cercati un amico…”).E “l’amico buono” sarebbe stato Bianchini, che così si sarebbe presentato al titolare del panificio.
In un primo momento gli erano stati “chiesti” 10 mila euro per evitare noie, poi dopo una trattativa la somma è scesa a “soli” 800 euro validi per una prima tranche del pagamento. Gli investigatori si mettono in moto dopo le denunce. Microspie, telecamere nascoste, intercettazioni. Fino al momento dell’appuntamento, ieri mattina, e della consegna dei soldi, in banconote da 50 euro. Ma a riprendere tutta la scena ci sono anche i carabinieri che intervengono subito dopo con l’arresto in flagranza per Bianchini, mentre Pincio – ritenuto il regista dell’operazione – viene posto in stato di fermo in quanto indiziato di delitto.
Ad illustrare i dettagli dell’operazione sono stati il procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, il sostituto Nicastro e il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Mauro Perdichizzi.




Siracusa. Le cosche si alleano per rilanciarsi. Il procuratore Giordano: "Non meravigli"

L’elemento “nuovo” emerso con l’operazione “Amico Buono” è l’alleanza tra due clan storicamente ritenuti nemici. Magari non hanno fatto proprio la pace, di certo non si fanno più la guerra. Ed ecco allora che esponenti del clan Santa Panagia si muovano insieme a quelli del Bottaro-Attanasio. “Non deve meravigliare”, spiega il procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. “Alleanze di questo tipo le si riscontrano dappertutto, in questo momento. Probabilmente – analizza il capo della Procura siracusana – è il risultato di difficoltà di gestione delle cosche, che ad un certo punto decidono di allearsi per aumentare la loro forza che è stata assottigliata negli anni dagli arresti. Hanno compreso che non conviene farsi la guerra ma darsi una mano”, dice ancora Giordano.
La presenza mafiosa in città, insomma, rimarrebbe sempre ingombrante. “Una particolarità delle cosche siracusane è che mostrano una apparente indifferenza, mentre nel sottosuolo delle dinamiche ci sono realtà che covano e che hanno grosse potenzialità offensive”, rivela il procuratore capo.
Convinto, però, che la denuncia rimanga la migliore delle armi per debellare fenomeni di natura mafioso-estorsiva. “La denuncia paga sempre. E questa operazione odierna lo conferma”, dice secco Giordano.