Lavori in ritardo per via Lido Sacramento, l’impegno: “Riaperta in sette giorni”

Dopo settimane trascorse in silenzio, l’assessore Enzo Pantano torna sul caso via Lido Sacramento. Sperava in un cantiere attivo e operativo a metà giugno ma invece i lavori per riasfaltare la strada, da parte a parte, non sono ancora partiti. Nonostante la disponibilità dei fondi, il progetto esecutivo e lavori affidati. Concatenata a quell’intervento era anche la riapertura del tratto chiuso da ottobre del 2021. L’incastro però non si è realizzato.
“Anzitutto mi dispiace per questo ritardo. I lavori per la scarifica e la posa del nuovo asfalto in tutta via lido Sacramento sono stati affidati dal Genio Civile che ha la disponibilità delle somme regionali assegnate. Il Comune di Siracusa si è occupato del progetto e del direttore dei lavori, il rup resta però il Genio Civile”, premette Pantano.
Poi l’elemento di novità. “Abbiamo diffidato l’impresa: deve consegnare entro 5 giorni i documenti che ancora mancano. Li attendevamo già sette giorni fà, circa. Avevamo fatto un sopralluogo due settimane addietro e sembrava tutto pronto. Forse sono pieni di cantieri attivi altrove. Purtroppo la burocrazia non ci consente di iniziare se non abbiamo tutti i documenti previsti. Non possiamo quindi obbligare l’impresa. L’unica cosa che possiamo fare è la diffida. Senza questo ausilio da parte dell’impresa, non supereremo l’impasse”.
In realtà, ci sarebbe un modo per arrivare quanto meno alla riapertura del tratto chiuso di via lido Sacramento dove sono stati completati da tempo i lavori di messa in sicurezza della falesia. Potrebbe essere lo stesso Comune ad asfaltare i due “pezzi” di strada ancora oggi interdetti al traffico, per riaprirli subito dopo e poi partano quando sarà tutto pronto i lavori per un nuovo manto su tutta via lido Sacramento. Una soluzione verso cui premono quanti da tempo sono penalizzati dalla chiusura della strada e pensano che finalmente fosse finita l’odissea con il completamento dell’intervento di messa in sicurezza.
“Se entro questa settimana la ditta non ci risponde con i documenti mancanti, prendo l’impego di far asfaltare e riaprire i tratti chiusi di via lido Sacramento. Mi fa rabbia sapere che così pagheremo due volte per lo stesso lavoro. Ma se non ci sono altre soluzioni, farò così. La burocrazia ci mette in questa condizione di impotenza. Spero ancora nel buon senso. altrimenti procederemo di nostra iniziativa.




Nasce una nuova rotatoria in viale Teracati, all’incrocio con via Luigi Spagna

In poco più di mese nascerà una nuova rotatoria a Siracusa. Dopo quella su viale Paolo Orsi, all’incrocio con la cosiddetta panoramica, adesso via ai lavori per realizzarne una anche su viale Teracati, all’intersezione con viale Luigi Spagna. L’ordinanza del settore Mobilità indica un periodo di cantiere dal 27 giugno al 31 luglio. Ovviamente la strada non verrà chiusa al traffico ma la mobilità nell’area – piuttosto caotica – risentirà del previsto restringimento di entrambe le carreggiate e lo stazionamento dei veicoli interessati ai lavori.
Istituito il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati nel tratto interposto tra il civico 35 e il
civico 39 nella carreggiata con direzione di marcia corso Gelone; e nel tratto interposto tra il civico 126 e
l’intersezione con via L. Spagna, nella carreggiata opposta. Ad eseguire i lavori sarà la ditta CON.PRI. s.r.l.
Con la nuova rotatoria – di dimensioni contenute rispetto alle “sorelle” già realizzate l’estate scorsa poco più avanti – sparirà un tratto di spartitraffico, consentendo di invertire la marcia anche all’altezza di via Luigi Spagna. Gli spazi di ingresso e manovra in rotatoria saranno indicati sull’asfalto con segnaletica verticale e con appositi cordoli.
Acquisirà piena funzionalità quando partirà la sperimentazione anche della rotatoria prevista al posto dell’impianto semaforico di via Costanza Bruno-Teracati-Necropoli Grotticelle. Una sperimentazione che avrà inizio solo nei prossimi mesi e che, in parte, seguirà il precedente che risale al 2003.




Crisi dei rifiuti, nuova ordinanza regionale. Da mercoledì 26 riapre la discarica

Dopo un vertice convocato in Prefettura a Catania, questa sera arriva una nuova ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per consentire il conferimento dei rifiuti nell’impianto Tmb di Lentini, in provincia di Siracusa, già da domani, 26 giugno.
Dopo il sopralluogo di Arpa Sicilia in contrada Codavolpe, riunione sull’emergenza rifiuti in prefettura a Catania al quale hanno partecipato l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Enrico Trantino, il capo di gabinetto del presidente della Regione Siciliana, Salvatore Sammartano e gli amministratori giudiziari della Sicula Trasporti.
Una riunione che si è resa necessaria perché la Sicula Trasporti ha comunicato stamattina l’impossibilità di poter stoccare il materiale di “sottovaglio biostabilizzato (EER 190501)” per evitare infiltrazioni di particolato nel terreno.
Con il nuovo provvedimento, il presidente della Regione ha, pertanto, disposto, con esclusivo riferimento a questa tipologia di rifiuti, di provvedere allo svuotamento delle biocelle entro otto giorni e il loro trasferimento presso impianti di recupero energetico individuati dalla stessa società. Restano invariate le disposizioni della precedente ordinanza.




Conto alla rovescia per il trasferimento del Pronto Soccorso e il ritorno di Oncologia

Aria di novità per la sanità pubblica di Siracusa. E questa volta non c’entra il nuovo ospedale, anzi è proprio il “vecchio” Umberto I a far parlare di sè. Il dg Alessandro Caltagirone ha aperto le porte (e le attività) del nuovo padiglione, pensato durante il covid ma entrato in funzione solo adesso. Ospita la nuova terapia intensiva, in un tripudio di tecnologia e servizi spesso sconosciuto da queste parti. Non solo, la disponibilità di nuovi spazi, in un delicato gioco di incastri, libera adesso spazi per l’operazione “Pronto Soccorso”.
Il delicato reparto, costantemente sotto stress, tra dieci giorni tornerà nella sua precedente sede. Spazi raddoppiati, sale d’attesa consone per pazienti e familiari, ulteriore servizi tecnologici a supporto mentre continua il reclutamento di medici da assegnare al Pronto Soccorso. Sotto la guida di Caltagirone, sono sino ad ora 15 i nuovi medici che hanno risposto alla chiamata dell’Asp e destinati al Pronto Soccorso.
Ci vorrà qualche settimana in più, forse un mese, per il ritorno di Oncologia a Siracusa. Temporaneamente trasferito ad Avola durante il covid, il reparto sta per riprendersi i suoi spazi all’Umberto I. La sanità pubblica del capoluogo “ritrova” i suoi servizi e – con la nuova guida dell’Asp – può anche presentare una nuova Tac a servizio di Rianimazione ma utile anche per l’utenza esterna e quindi per abbattere le liste d’attesa.




Laser e granate stordenti, tre squadre di incursori per l’operazione speciale alla Borgata

E’ durata meno di dieci minuti l’operazione speciale degli incursori dei Carabinieri, entrati in azione lo scorso venerdì sera alla Borgata. Le immagini del blitz sono state diffuse solo ieri, subito rilanciate anche dai media nazionali.
L’obiettivo era la liberazione di un ragazzo residente a Modica e tenuto prigioniero in una palazzina a due piani, poco distante da piazza Santa Lucia. In un contrasto per un debito di droga tra due bande, una ragusana e l’altra siracusana, era maturato il sequestro.
In poco meno di 24 ore, gli investigatori sono riusciti ad individuare il covo grazie alla conoscenza del territorio ed a preziose informazioni acquisite su quell’appartamento, già interessato in passato da alcune indagini. A quel punto, sono stati allertati i Gis che – da Livorno – hanno raggiunto Siracusa per l’operazione speciale, con il supporto dei Carabinieri di Siracusa e Scicli.
Il resto, si vede nelle immagini che sembrano tratte da un film. Un drone riprende la scena dall’alto. Sono da poco passate le 22 e gli incursori entrano in azione. Alcuni arrivano a bordo di un “anonimo” furgoncino. Scendono e si avviano senza esitazione verso l’obiettivo. Si vedono dei lampi ripetuti, come esplosioni: sono le cosiddette flashbang ovvero granate stordenti che generano un intenso lampo luminoso che provoca un accecamento di circa 5 secondi. Si scorgono anche fasci di luce, sono dei puntatori laser. Anche qui, roba vista nei migliori action movie. Ma questa, invece, è la realtà. Abbattendo anche qualche ostacolo fisso (pareti, porte) i Gis ci mettono pochi istanti nel sorprendere e bloccare il 17enne che funge da carceriere. Viene arrestato. Con sè aveva una pistola.
“L’edificio è stato accerchiato – spiega il tenente Salvatore Cortese, del Nucleo Investigativo di Siracusa – una squadra era piazzata sul tetto mentre le altre due sono entrate dall’ingresso principale e dal retro della palazzina. E’ stato un intervento rapido”. Rapido ma non per questo meno complesso, nella pianificazione e nella realizzazione. Anche perchè “c’era una festa nel frattempo in piazza Santa Lucia e la zona era gremita di turisti che avevano affittato degli appartamenti”. Solo al termine dell’incursione tutti si sono accorti dell’improvviso movimento, con il via vai di Carabinieri ed auto a sirene spiegate.




Discarica riaperta, ma i mezzi sono pieni. Stop temporaneo per la raccolta di plastica

Nonostante l’ordinanza emergenziale della Regione e la possibilità di tornare a conferire i rifiuti nella discarica di contrada Codavolpe (Lentini), la raccolta a Siracusa procede oggi ancora a singhiozzo. Città come Augusta, Floridia, Priolo, Solarino hanno direttamente sospeso il servizio, nel capoluogo invece si è andato avanti regolarmente nonostante la crisi: ieri ok la raccolta organico, oggi plastica a rilento. Il servizio sarà completato entro domani. Per il momento, è arrivato lo stop alla raccolta.
In molti si sono chiesti perchè bloccare la raccolta della plastica se il problema in discarica riguarda l’indifferenziato? La risposta è semplice: con l’impianto di conferimento chiuso da venerdì scorso, i grandi compattatori utilizzati per trasportare la spazzatura di Siracusa sono ormai pressochè pieni (e adesso anche in fila per entrare nella discarica riaperta).
Se non si svuotano, non ci sono mezzi per la cosiddetta trasferenza ovvero per il passaggio della frazione raccolta (oggi la plastica) dalle vasche dei piccoli mezzi elettrici urbani ai grandi compattatori, appunto. Con i compattatori pieni e in fila a Lentini e con le piccole vasche dei furgoncini piene, è venuto fisicamente meno ogni spazio per proseguire con la raccolta. Motivo per cui, ieri sera, il Settore Igiene Urbana del Comune di Siracusa aveva invitato la cittadinanza ad esporre la plastica solo se strettamente necessario.
La situazione raccolta rifiuti si normalizzerà solo tra 12/24 ore, dopo i primi viaggi dei compattatori da e per la discarica che era stata chiusa improvvisamente venerdì e ora riaperta con soluzione emergenziale per venti giorni. Dopodichè si sposteranno i rifiuti in altre discariche siciliane. Ma attenzione, i conferimenti saranno “limitati” ad una determinata soglia per ogni città. E già ci si interroga sul come verrà gestita l’eccedenza, con dietro l’angolo la nova preoccupazione di ritrovarsi le strade cittadine piene di sacchetti di qualsivoglia rifiuto.




Rifiuti, dalla Regione una soluzione di emergenza per non finire sepolti dalla spazzatura

L’annuncio arriva nella tarda serata di lunedì 24 giugno, in coda ad un lungo vertice palermitano in raccordo costante con Arpa e le Asp di varie province, tra cui quella di Siracusa. Il presidente della Regione si mostra ottimista quando dice che è stata “individuata la soluzione per far ripartire la raccolta dei rifiuti nei circa duecento Comuni della Sicilia coinvolti dallo stop all’impianto Tmb di Lentini, nel Siracusano”. Ha appena firmato un’ordinanza straordinaria, nella qualità di commissario straordinario per i rifiuti.
Per sbloccare la situazione, importante è stata l’approvazione di due pareri da parte del Nucleo di coordinamento della Cts in base ai quali sono esclusi dalla “Via” i progetti presentati da Sicula Trasporti per la modifica degli impianti di biostabilizzazione della frazione umida e di trattamento meccanico di rifiuti urbani non pericolosi. L’integrazione documentale fornita dall’azienda ha infatti permesso alla Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali della Regione di rivalutare positivamente le richieste respinte nel dicembre scorso.
Nelle more del completamento di tutti i provvedimenti autorizzativi, nel corso di una riunione presieduta dall’assessore all’Energia Roberto Di Mauro è stato deciso anche che, transitoriamente (venti giorni), i rifiuti continueranno a essere stoccati e trattati in apposite aree nell’impianto di Lentini, sotto lo stretto monitoraggio e controllo degli organi competenti.
La seconda fase della gestione emergenziale di questa ennesima crisi dei rifiuti prevede l’intervento dei gestori delle principali discariche della Sicilia (Enna, Gela, Motta Sant’Anastasia e Siculiana). Dovranno avviare le procedure per la cosiddetta “omologa”, processo che, in base alle caratteristiche chimiche, fisiche e merceologiche dei rifiuti, consentirà di abbancare la spazzatura raccolta nei comuni che conferiscono a Lentini nei loro impianti, ma – attenzione – “limitatamente agli spazi disponibili”. Il che potrebbe creare problemi nella raccolta urbana, in città come anche Siracusa in cui l’indifferenziato non accenna a calare nonostante otto anni di raccolta porta a porta per frazione. Ancora peggiore la situazione di Catania e Palermo.
Nel frattempo, spiega la Regione, “verrà definita la procedura che consentirà la prosecuzione delle operazioni di smaltimento dei rifiuti trattati da Sicula Trasporti per l’invio presso altri impianti fuori regione”.
Per il governatore Schifani, va bene così. “Evitiamo rischi per la salute pubblica, dovuti anche alle alte temperature degli ultimi giorni. Un provvedimento straordinario e provvisorio, supportato da pareri sanitari e ambientali, in attesa della conclusione del percorso che porterà alla riapertura dell’impianto di Lentini”. Almeno fino alla prossima crisi del sistema siciliano di gestione dei rifiuti.




Forza Italia vince a Pachino, mano tesa agli (ex) alleati: “Torni unità oltre ai personalismi”

I vertici provinciali di Forza Italia hanno il sorriso stampato in volto. Il mese di giugno ha un sapore dolcissimo per gli azzurri siracusani. Non lo nasconde il coordinatore provinciale Corrado Bonfanti. Prima le Europee, poi la vittoria a Pachino con Giuseppe Gambuzza. Nessuno lo dice apertamente, ma fosse per la base di FI le “gerarchie” politiche del centrodestra aretuseo sarebbero subito da riscrivere ed aggiornare subito. “Mi piacerebbe tornasse la stagione dell’unità, con un centrodestra capace di andare oltre protagonismi e gelosie”, è invece la tesi ufficiale di Forza Italia. La considerazione di Bonfanti è semplice: “Insieme, al primo turno avremmo vinto subito”. E quella parola – insieme – vale come riferimento a Mpa e soprattutto FdI che hanno operato scelte diverse a Pachino. Fratelli d’Italia ha corso per Sebastiano Fortunato, rimasto però fuori dal ballottaggio. Il Movimento per l’Autonomia ha seguito invece la corsa di Barbara Fronterrè che si è fermata a dieci voti appena da Gambuzza, candidato di Forza Italia.
“Tanto lavoro, tanta pazienza. Ecco come arrivano i risultati”, spiega Corrado Bonfanti. “Il centrodestra non può essere l’espressione della forza di un singolo bensì di un gruppo. La sinistra non è ancora ben organizzata nelle nostre zone, ma se continuiamo con queste incomprensioni rischiamo di moltiplicare ogni volta le loro chance di vittoria”, è l’onesta lettura di Bonfanti.
“È stata una lunga ed entusiasmante battaglia nella quale ho creduto fin dall’inizio chiedendo al caro amico Giuseppe Gambuzza di mettere a disposizione della comunità di Pachino le proprie competenze, la propria passione e la propria storia personale. A questa battaglia – aggiunge il deputato regionale Riccardo Gennuso – ha partecipato tutta Forza Italia, dai singoli militanti al presidente Schifani. Sono certo che sarà il sindaco di tutti i cittadini di Pachino, lavorando per ricostruire l’unità di una comunità che in questi anni non ha avuto l’amministrazione che meritava. Ci dispiace che non tutto il centrodestra abbia supportato questa scelta. Forza Italia esce rafforzata, con un nuovo sindaco e sei consiglieri, destinati certamente a crescere fino a dieci, in provincia di Siracusa”.




Incendi, trovate le risorse: per i Vigili del Fuoco di Siracusa arriva una squadra aggiuntiva

Dopo l’allarme sul ritardo accumulato nel rinnovo della collaborazione tra Regione Siciliana e Vigili del fuoco, arrivano le risorse per avviare la campagna di contrasto ai temibili roghi boschivi. Il finanziamento regionale serve per potenziare le squadre aggiuntive antincendio, secondo una convenzione annuale che resterà operativa fino a venerdì 13 settembre. Con i 2,5 milioni di euro stanziati dalla Regione, previste azioni sia di prevenzione che di contrasto agli incendi. A segnalare il ritardo erano stati nei giorni scorsi i sindacati dei Vigili del Fuoco.
Nel 2023 le squadre aggiuntive impegnate erano 14, quest’anno diventano 19 con una forza lavoro di 116 persone. In particolare, le nuove postazioni attivate saranno a Ragalna (Catania), Piazza Armerina (Enna), Santo Stefano di Camastra (Messina), Custonaci e Pantelleria (Trapani) che si aggiungono a quelle di Agrigento e Cammarata, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina e Vulcano, Palermo, Montemaggiore Belsito e Ustica, Ragusa, Siracusa, Trapani e Favignana. Tutte le unità, composte da cinque elementi ciascuna, saranno operative dalle 8 alle 20, mentre a Ustica, Vulcano e Pantelleria 24 ore su 24 (dal primo al 31 agosto).
A firmare la convenzione, per la Regione, l’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana, il capo della Protezione civile, Salvo Cocina, il comandante del Corpo forestale, Giuseppe Battaglia; per il ministero dell’Interno, il vice prefetto vicario di Palermo, Anna Aurora Colosimo; per il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il direttore regionale Gaetano Vallefuoco. Tra gli obiettivi dell’accordo quello di limitare l’insorgenza di danni al patrimonio naturalistico e ai beni, di contribuire alla sicurezza della collettività e di potenziare le strutture di coordinamento coinvolte, in particolare la Sala operativa unificata permanente della Regione. Le operazioni di spegnimento saranno coordinate dal Corpo forestale e dai Vigili del fuoco con il supporto delle squadre di volontariato antincendio formate, attrezzate e sovvenzionate, anche per le spese di consumo, dal dipartimento regionale della Protezione civile. Tali squadre potranno intervenire direttamente nei casi di piccoli focolai.
Agli interventi da terra si aggiungono quelli per via aerea con l’utilizzo di dieci elicotteri leggeri noleggiati dalla Regione e uno in convenzione con l’Arma dei Carabinieri che sono dislocati in aree strategiche e potranno approvvigionarsi nelle 50 nuove vasche di rifornimento. Avranno, inoltre, il supporto, all’occorrenza, della flotta aerea nazionale: canadair ed elicotteri pesanti. Importante azione di prevenzione è quella di presidio e pattugliamento delle aree a rischio svolta da ulteriori squadre di volontari di Protezione civile su percorsi indicati dal Corpo forestale o dai sindaci. Diverse prefetture e questure hanno organizzato attività di presidio e di vigilanza delle aree a rischio nelle giornate da “bollino rosso”.
«Anche quest’anno – dice il presidente Renato Schifani – abbiamo rinnovato l’accordo con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per un’azione più forte e sinergica contro gli incendi boschivi. Sono state impegnate maggiori risorse che ci consentiranno di potenziare la presenza di personale e mezzi rendendola più capillare sul territorio, soprattutto nei luoghi più distanti dai distaccamenti. In questo contesto abbiamo esteso la durata della campagna antincendio dal 15 maggio al 31 ottobre e possiamo contare, come regione, su 120 nuovi mezzi e 190 postazioni del Corpo forestale e su oltre 300 squadre di volontari della Protezione civile con una dotazione aggiuntiva di ulteriori 70 veicoli. Nel frattempo, prosegue il progetto della control room regionale unica per le emergenze che dal prossimo anno unirà le forze di Protezione civile e Corpo forestale, anche con l’utilizzo di sistemi all’avanguardia per il monitoraggio del territorio in un’ottica sinergica di prevenzione».




VIDEO. Sequestrato per un debito di droga, liberato con un’operazione speciale in Borgata

Un’operazione delle forze speciali dei Carabinieri di Siracusa e Scicli ha permesso di liberare un uomo, finito ostaggio per un debito di droga. Il blitz alla Borgata, lo scorso venerdì. Ma le indagini erano partite dopo la sparatoria avvenuta a Scicli (Rg) lo scorso 20 giugno: due bande rivali si sono scontrate nel quartiere Jungi. Da lì è emersa la storia del mancato pagamento di una partita di droga. I Carabinieri, infatti, hanno appurato come tra il gruppo composto da giovani ventenni di origine modicana e sciclitana vi fossero due ragazzi che erano riusciti a farsi consegnare da alcuni coetanei siracusani poco meno di 4 kg di hashish, senza però corrispondere loro la cifra dovuta (circa 15mila euro). Era nata così una violenta ritorsione da parte della banda siracusana. Giunti a Scicli – spiegano gli investigatori – hanno intercettato la banda avversaria e, oltre ad esplodere alcuni colpi d’arma da fuoco, hanno sequestrato uno di loro, un 19enne di Modica di origini nordafricane.
In 24 ore i Carabinieri hanno individuato il luogo dove era stato condotto, nel popolare rione della Borgata, nei pressi di piazza Santa Lucia di Siracusa. Vista la pericolosità dei soggetti implicati nella vicenda, è stato attivato il Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri per la delicata operazione di liberazione del sequestrato. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi è scattata l’irruzione all’interno dell’abitazione, consentendo l’immediata liberazione dell’ostaggio e l’arresto di un siracusano 17enne trovato anche in possesso di un’arma.
Il giovane sequestrato, che al momento della liberazione si presentava in buone condizioni generali di salute, è stato affidato alle cure mediche del personale sanitario dell’ospedale Umberto I di Siracusa poiché presentava una ferita alla spalla destra provocatagli dai suoi sequestratori la sera dello scontro a Scicli.