Camper in fiamme in riva Nazario Sauro, mobilitazione dei soccorritori: un ustionato lieve

Una grande nuvola nera si è stagliata sul cielo di Siracusa. Una colonna densa che si è levata nei pressi di Riva Nazario Sauro, poco distante dal nuovo ponte ciclopedonale. Le fiamme, secondo le prime informazioni, avrebbero avvolto due camper lì posteggiati. Un incendio improvviso che in pochi attimi ha finito per coinvolgere i due mezzi e, in parte – a quanto si apprende – una vettura posteggiata a breve distanza.

Allarmate le prime chiamate al 112. Sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco, insieme a Polizia e Municipale. In pochi minuti, i soccorritori sono riusciti a riportare in controllo la situazione.
Secondo i primi elementi che trapelano, una persona sarebbe rimasta lievemente ustionata ad un braccio. In corso i rilievi per risalire all’origine del rogo. Le indagini sono affidate ai carabinieri.




Carta e Vetro le frazioni “regine” della differenziata nelle isole ecologiche. La classifica per zona

Sta diventando una buona abitudine quella di utilizzare le isole ecologiche smart per semplificare il conferimento dei rifiuti. La formula resta quella della differenziata, senza limiti di orario o frazione (tranne che per secco e raee) e con il vantaggio di partecipare al sistema di pesatura per la scontistica sulla parte variabile.
I dati relativi al secondo mese di attività confermano le iniziali sensazioni positive. Il mese di marzo, rispetto al precedente di febbraio, vede un dato in crescita: 13,4 tonnellate di rifiuti conferiti (+1,4) utilizzando correttamente le isole smart. Ed i primi segnali che arrivano dalle stazioni di via Cuma e piazza Adda lasciando intendere che la crescita continua.
Le due postazioni di via Augusta continuano a guidare la classifica di zona, anche se con un lieve calo rispetto al mese precedente. Sono state 7,4 (erano 7,5) le tonnellate complessive con la Iss1 che supera le 4 tonnellate mentre la Iss2 si ferma a 3,3. Bene anche Epipoli con 1,5 tonnellate. Cresce l’isola ecologica di Cassibile che raddoppia il dato del mese precedente: 902kg. Belvedere non va oltre i 770 kg, mentre Elorina dà segnali di ripresa con una dato complessivo di 850kg di rifiuti conferiti in maniera differenziata. Attardata la stazione di via Italia con soli 518,49kg raccolti.
Quanto alle “novità”, l’isola ecologica recentemente sposta su via Cuma (Ortigia/Borgata) chiude il mese in crescendo (930kg), significativo anche il dato di piazza Adda (526kg) in poche settimane di attivazione dopo il “trasloco”.
Guardando al complessivo, i siracusani differenziano nelle isole ecologiche soprattutto carta (6,2 ton, +0,5) e vetro (3,1, +0,2). La plastica si ferma a 2,2 tonnellate (+0,2), quindi raee a 972kg e secco residuo a 751kg.




Dopo la Consulta, nuove nubi sul polo petrolchimico. Cisl: “In gioco tenuta del territorio”

Torna alta la preoccupazione per la zona industriale di Siracusa dopo il pronunciamento della Consulta che dichiarato incostituzionale il cosiddetto Salva Priolo. E le conseguenze pratiche di quel pronunciamento, con il possibile stop al conferimento dei reflui industriali in Ias, agitano i sindacati che temono le ricadute immediate sul tessuto produttivo e occupazionale.
“Il provvedimento restituisce la competenza territoriale sulle autorizzazioni alla prosecuzione delle attività, anche in presenza di impianti di interesse strategico, al tribunale competente secondo le regole ordinarie. Nel caso del depuratore IAS, tale ritorno di competenza si innesta su un contesto già noto e complesso. Ciò potrebbe comportare, in assenza di autorizzazione alla prosecuzione, la concreta possibilità che il servizio di trattamento dei reflui venga sospeso, con ricadute immediate sulla funzionalità degli impianti industriali che conferiscono i propri reflui all’infrastruttura consortile”, spiega il segretario della Femca Cisl, Alessandro Tripoli. “Parliamo – aggiunge – di un nodo strategico per tutto il polo industriale di Siracusa, da cui dipendono migliaia di posti di lavoro diretti e migliaia nell’indotto. Un eventuale arresto dell’attività avrebbe un impatto pesantissimo sull’economia e sulla tenuta sociale dell’intero territorio”.
La domanda che cerca risposta è: cosa fare adesso? “In questo momento serve grande responsabilità da parte di tutti. È urgente un confronto chiaro e costruttivo tra istituzioni, enti coinvolti e imprese, per affrontare questa fase nel rispetto delle norme, ma anche con la consapevolezza che la salvaguardia dell’occupazione e la continuità industriale sono obiettivi da perseguire con decisione”, risponde pacato ma ferma il segretario provinciale della Femca Cisl. “Siamo dalla parte dei lavoratori, li informeremo con trasparenza e proporremo soluzioni che tengano insieme lavoro, ambiente, salute e legalità. Non è il momento delle contrapposizioni, serve un equilibrio concreto e possibile. In gioco non c’è solo la tenuta di un impianto. C’è il futuro di un’intera comunità industriale e di un territorio che merita certezze, visione e stabilità”.




Depuratore Ias, doccia gelata dalla Consulta: incostituzionale il “decreto Priolo”

La Consulta ha dichiarato incostituzionale il cosiddetto “decreto Priolo”. Bocciata quindi la legge 2/2023 che aveva attribuito al Tribunale di Roma la competenza per l’appello contro i provvedimenti del giudice che abbiano negato l’autorizzazione a proseguire l’attività di stabilimenti o impianti sequestrati di interessi strategico nazionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza numero 38, depositata oggi, che ha ritenuto fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dallo stesso Tribunale di Roma. Il caso era nato dopo il sequestro preventivo del depuratore Ias che serve la zona industriale di Siracusa, con il relativo stop al conferimento dei reflui da parte delle aziende. In precedenza, la Corte aveva ritenuto nel complesso legittima la possibilità per il Governo di stabilire con decreto, in via derogatoria rispetto agli ordinari procedimenti autorizzativi, le modalità di prosecuzione dell’attività degli stabilimenti e impianti sequestrati, purché le misure prescritte dal decreto non abbiano una durata superiore a 36 mesi.
Ora, invece, è stata esaminata la norma che designa il Tribunale di Roma come unico giudice competente a giudicare dell’impugnazione contro il provvedimento con cui il giudice, nonostante il decreto governativo, abbia comunque disposto la sospensione dell’attività. Ed era proprio il caso di Siracusa, con il Tribunale aretuseo che aveva intimato la sospensione. La Corte ha osservato preliminarmente che, in assenza della nuova norma, il provvedimento del giudice relativo alla prosecuzione dell’attività sarebbe stato già impugnabile, con lo strumento dell’appello cautelare, davanti al tribunale territorialmente competente: e cioè il tribunale del capoluogo di provincia in cui ha sede il giudice che procede. Secondo la Corte, lo spostamento di competenza realizzato dalla nuova norma non viola il principio del giudice naturale precostituito per legge, sancito dall’articolo 25, primo comma, della Costituzione.
La nuova competenza del Tribunale di Roma, infatti, deriva da una disciplina legislativa di portata generale e non riferita a una singola vicenda giudiziaria; ed è motivata da esigenze di rilievo costituzionale (in particolare, l’esigenza di assicurare uniformità di indirizzi giurisprudenziali in una materia che coinvolge interessi strategici nazionali); ed è ancorata a presupposti obiettivi stabiliti dalla legge. Tuttavia, la norma esaminata presenta profili di manifesta irragionevolezza, e dunque è contraria all’articolo 3 della Costituzione.
Una “grave incongruenza” provocata sarebbe quella di non chiarire in quale Tribunale si radichi esattamente la competenza, a seconda dell’esito della decisione impugnata. Non solo, lo spostamento di competenza per il giudizio di impugnazione contro il provvedimento che abbia negato la prosecuzione dell’attività crea le condizioni per lo svolgimento parallelo di diversi procedimenti d’appello, davanti a diversi tribunali, contro i provvedimenti del giudice che ha disposto il sequestro dei medesimi impianti. E questo, conclude la Corte, con pregiudizio “non solo rispetto alla finalità, perseguita dal legislatore, di garantire l’uniformità degli indirizzi interpretativi in materia e la specializzazione dell’organo giudicante, ma anche rispetto all’esigenza di garantire, nell’immediato, decisioni tra loro coerenti rispetto al singolo procedimento cautelare avviato con il sequestro di un determinato impianto o stabilimento”.




Problema via Elorina, strada senza alternativa al caos? Il poco noto piano “straordinario”

Un cantiere per lavori su strada ha bloccato ieri via Elorina. Viabilità sud spezzata in due per ore, con gli automobilisti costretti a lunghe code ed un’attesa di circa trenta minuti per superare l’area interessata dalle operazioni su servizi sottostradali, con senso unico alternato regolato dagli operai. Un episodio che riporta d’attualità il problema della mancanza di alternative a via Elorina come strada di collegamento con le contrare residenziali e balneari, e che genera preoccupazioni relative alla gestione del traffico quando partiranno gli annunci lavori per riasfaltare (parzialmente) ed illuminare (integralmente) l’importante via di collegamento.
Lo scorso anno, la Quarta Commissione consiliare – su input di Andrea Buccheri – aveva studiato e presentato un piano di “mobilità straordinaria” per via Elorina. Il meccanismo alla base è semplice: fare di necessità virtù, valorizzando piccole strade esistenti ma poco note per bypassare Elorina. Per questo era stato sollecitata la posa di adeguate indicazioni stradali su viale Paolo Orsi, Necropoli del Fusco e lungo la stessa via Elorina in modo da informare gli automobilisti di passaggio dell’esistenza di percorsi alternativi (Cozzo Pantano, traversa San Domenico, strada Laganelli, strada Santa Teresa, via per Canicattini, Arenaura).

Una rete di stradine – spesso poco note e non sempre in condizioni perfette – che possono però fungere da piccole valvole di sfogo, per non gravare sulla sola via Elorina. Nascoste e dimenticate nel territorio sud, non sono esattamente comode e pratiche. Sempre meglio, però, che restare bloccati in coda su via Elorina.
Il Libero Consorzio di Siracusa ha fatto il suo ed ha provveduto ad installare già lo scorso la cartellonistica di sua competenza. Ancora nessun segnale – nel vero senso della parola – da parte del Comune di Siracusa.




Augusta polo italiano per l’eolico offshore, Di Sarcina: “Non vediamo l’ora di iniziare”

L’indicazione contenuta nel decreto interministeriale (Ambiente, Infrastrutture ed Economia) che individua nei porti di Augusta e Taranto i due poli italiani dell’eolico offshore, con Civitavecchia e Brindisi a supporto, è stata accolta con comprensibile soddisfazione dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina. “Siamo ancora in attesa di avere le definitive conferme circa l’esito della procedura che il Ministero dell’Ambiente ha attivato per la selezione dei porti italiani dove sarà implementata la costruzione delle turbine eoliche galleggianti destinate agli impianti offshore. Resto fermo nella mia convinzione che costituirebbe una opportunità straordinaria per il porto di Augusta e per la Sicilia in genere”. E le ragioni sono subito dette: “perché permetterebbe di arricchire l’offerta in termini di occasioni lavorative e di diversificazione delle fonti di lavoro a cui, come Autorità di Sistema Portuale, stiamo già lavorando da tempo. Alcuni tangibili risultati, ad Augusta, sono già arrivati. Certo, avremo bisogno di risorse economiche e di tempo per adeguare le infrastrutture esistenti ai bisogni della cantieristica dell’eolico, ma la cosa non ci spaventa e sicuramente nei tempi e nei modi giusti saremo capaci di raggiungere il risultato che il governo ci chiede. Non vediamo l’ora di iniziare”, aggiunge Di Sarcina.
Secondo le stime di Aero, l’associazione delle imprese dell’eolico offshore, già nel 2028 potrebbe partire la produzione delle piattaforme galleggianti e nel 2030 si potrebbero avere le prime unità pronte.




In ricordo di Sara, la fiaccolata degli studenti a Melilli. “Basta violenza di genere”

Anche gli studenti universitari di Melilli, sede dipendente dall’Università di Messina, hanno dato vita ad una fiaccolata in ricordo di Sara Campanella. Appuntamento in piazza Cappuccini, poi il corteo si è diretto verso la centrale piazza San Sebastiano. All’interno della basilica, in chiusura, momento di riflessione e preghiera. Diversi i cartelli mostrati dagli studenti e dai cittadini che si sono uniti al cordoglio. Insieme ad alcuni mazzi di fiori, sono stati deposti sull’altare maggiore della chiesa.
“Questo vuole essere il nostro atto di memoria per Sara. Serve ripetere e ripetere ancora un appello forte e chiaro: la violenza di genere non può essere ignorata. E’ necessario un impegno collettivo per porre fine a queste atrocità. Ogni passo che compiamo insieme è un passo verso una #società più giusta, rispettosa e sicura”, spiegano gli organizzatori.
Prima di arrivare in piazza San Sebastiano, il corteo si è fermato accanto al Municipio di Melilli che ha condiviso l’iniziativa. “Il mondo universitario si è mobilitato a Melilli. Siamo vicini alla famiglia di Sara e sconcertati per quanto accaduto”, commenta il sindaco, Giuseppe Carta.




Con l’auto finisce contro il guardrail, donna ferita sulla Maremonti

Incidente sulla Maremonti, all’altezza del bivio Cavadonna. Un’auto proveniente da Canicattini Bagni, in prossimità dello svincolo, è finita contro il guardrail. In corso di accertamento le cause che hanno prodotto la perdita di controllo del mezzo. Alla guida una giovane donna. Ha riportato ferite al capo, a seguito dell’impatto. Sul posto la Polizia Municipale di Siracusa.




Un provvedimento disciplinare (annullato) si trasforma in solidarietà. La storia

L’ispettorato del lavoro ha condannato un’azienda dell’area industriale siracusana che aveva erogato un provvedimento disciplinare ad un dipendente. L’uomo – come racconta oggi la Uiltec – “è stato vittima di un’ingiustizia”. Al lavoratore era stato annullato, secondo il sindacato senza giustificazione, un giorno di ferie regolarmente richiesto per accompagnare la moglie, affetta da una grave patologia oncologica, a una visita medica. Non potendo più accedere alla sua email, l’annullamento gli è stato comunicato tardivamente con conseguente provvedimento disciplinare e un giorno di sospensione.
“Abbiamo impugnato il provvedimento, ritenendolo un atto di arroganza inaccettabile”, spiegano fonti della Uiltec Siracusa. “L’Ispettorato ha condannato l’azienda, annullando il provvedimento disciplinare e imponendo alla stessa il pagamento delle spese, compreso un contributo per i costi sostenuti dal sindacato dei chimici. Abbiamo scelto – dice il segretario regionale Andrea Bottaro – di trasformare questa ingiustizia in un gesto di solidarietà concreta: raddoppiando l’importo ricevuto e devolvendolo a un’associazione che si occupa di malati oncologici, cioè l’Ail Siracusa”.
Il segretario Uiltec Sicilia ribadisce il convincimento che “ogni evento negativo possa essere trasformato in un’opportunità per migliorare la società, un principio che guida il nostro impegno sindacale ogni giorno. Perché il sindacato non è solo difesa dei diritti, ma anche costruzione di una comunità più giusta e solidale”.




Ex Provincia, i moderati del centrodestra su Giansiracusa. La DC: “Ottima soluzione”

Alla eterogena coalizione che sta nascendo attorno alla candidatura di Michelangelo Giansiracusa per la guida del Libero Consorzio comunale, si unisce anche la Nuova Dc. “Fummo facili profeti nel prevedere che questo scriteriato sistema elettorale di secondo livello per le elezioni delle ex Province avrebbe comportato l’implosione del tavolo regionale del centrodestra siciliano, con un consequenziale ‘liberi tutti’ a cascata nei territori. Tale situazione è apparsa evidente in ognuna delle province siciliane in cui si eleggeranno i consiglieri ed i presidenti dei liberi consorzi. Siracusa non fa eccezione, anzi. Qui è mancato, sin dall’inizio, un vero confronto, non essendo mai stato convocato un tavolo provinciale dei partiti del centrodestra; la conseguenza è stata l’apertura di una generale resa dei conti tra i partiti ed, in taluni casi, anche all’interno dei partiti stessi”, dicono i coordinatori provinciali Dc, Salvo Andolina e Giuseppe Castania.
“Le elezioni dirette, di cui noi siamo stati i primi sostenitori – aggiungono – avrebbero garantito, invece, la compattezza della coalizione nelle scelte e, per quanto ci riguarda, avrebbero permesso di mettere in campo la nostra nuova classe dirigente che da un anno a questa parte stiamo costruendo in tutti i paesi della provincia.
Pur tuttavia, è comunque un bene che tornino la politica e gli amministratori a governare quella che è sempre stata la casa dei Comuni’. Davanti a questo quadro politico provinciale, l’atteggiamento della Nuova DC sarà, come sempre, quello della responsabilità e della moderazione”. Una premessa che, nella lamentata assenza di indicazioni regionali ufficiali, spinge la Nuova Dc a sostenere Giansiracusa. “Noi la riteniamo una ottima soluzione amministrativa, politicamente condivisibile e coerente. Giansiracusa, infatti, non è solo un amministratore bravo e di lunga esperienza, apprezzato sia come sindaco sia come capo di gabinetto del Comune di Siracusa; politicamente ha dimostrato di godere del sostegno della maggioranza che governa il capoluogo e di riuscire ad aggregare sia i partiti moderati del centrodestra (Mpa, Lega e DC), sia tanti sindaci e consiglieri civici che popolano la nostra provincia. Inoltre, va rilevato che Giansiracusa ha caratterizzato la sua candidatura quale civica e moderata, in grado di allargare il perimetro tradizionale del centro destra essendo, al contempo, categoricamente alternativa allo schieramento del ‘campo largo’, avendo rigettato il sostegno del Partito Democratico”. Ecco perchè, secondo Castania e Andolina, “ci sono tutti i presupposti per puntare su una candidatura vincente e, con senso di responsabilità e delle istituzioni, aprire al coinvolgimento anche degli altri partiti del centrodestra, affinché convergano sulla candidatura di Michelangelo Giansiracusa”.