Siracusa, notte con possibili disagi idrici

A causa di un blackout elettrico si sono verificate alcune perdite idriche sulle adduttrici principali di Siracusa. Il guasto riguarda in particolare la condotta DN 600 (adduttrice principale di Siracusa, ndr) e il suo fermo può causare un disservizio per gran parte della città.
Inoltre, si è verificato anche un guasto al sistema di telecontrollo che non permette di verificare la condizione dei serbatoi in tempo reale nè di operare da remoto.
Le squadre di pronto intervento di Sai 8 effettueranno manovre cautelative in rete, che tuttavia possono creare situazioni diffuse di carenza idrica in varie zone della città. L’intervento sarà eseguito in nottata in modo da limitare i disagi alle utenze.




Eccellenza. Sc Siracusa, ancora uno stop casalingo

Due sconfitte su tre partite giocate. Il De Simone non è certo un fortino per l’SC Siracusa. Nell’atteso match della sesta giornata, azzurri sconfitti per 3-2 dall’Igea Virus. Si ferma a due la striscia di successi consecutivi di Bonarrigo e compagni.
Succede tutto nella ripresa, ricca di gol ed emozioni. La colpa del Siracusa è quella di chiudere il primo tempo sullo 0-0 dilapidando una messe di occasioni. E come spesso succede, chi troppo sbaglia, nel calcio viene prontamente punito. Così, al 51’ ospiti in vantaggio con D’Anna. Dieci minuti e l’Igea Virtus raddoppia su calcio piazzato battuto da Mento con qualche responsabilità da parte di Russo.
La reazione degli azzurri è di carattere. Bonarrigo di testa accorcia le distanze e tre minuti dopo è Montalbano a finalizzare l’ennesima buona discesa di Bufalino. Sembra a questo punto che debba arivare il giusto gol del vantaggio ma è ancora l’Igea Virus a colpire a freddo. Minuto 79, contropiede da manuale chiuso dalla rete di Di Salvo.
L’Sc Siracusa è stanco ma raschia il fondo delle energie, poche, e provo l’ennesimo assalto. Ma senza fortuna. E senza punti.




Giornata Regionale dei Giovani e il messaggio del Papa

La “Giornata Regionale dei Giovani” ha mantenuto le attese. Migliaia di giovani, oltre tremila, hanno pacificamente invaso Siracusa per l’evento inserito nel calendario del Sessantesimo Anniversario della Lacrimazione di Maria. E la giornata coincide anche con la presenza in città dei 18 vescovi delle diocesi siciliane riuniti a Siracusa per la sessione autunnale della conferenza episcopale di Sicilia.
Ieri  l’incontro-dialogo dei giovani con i Vescovi e la Festa annuncio in piazza Santa Lucia. Oggi  la celebrazione Eucaristica nel Santuario della Madonna delle lacrime. Al termine il conferimento del “Mandato missionario ai giovani di Sicilia”. A celebrare il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo.
“Ogni vescovo si è confrontato con un gruppo di giovani appartenente ad un’altra diocesi”,  ha spiegato don Dario Mostaccio, direttore regionale dell’Ufficio di pastorale giovanile. “Domande libere, risposte chiare da parte dei vescovi per cercare di aiutare i giovani nel loro cammino di fede”.
Si è parlato anche di immigrazione e di Papa Francesco: “Ci parla al cuore – dice Luca della Diocesi di Siracusa -. E’ un Papa che sa comunicare con noi in maniera diretta e sa farsi comprendere”. La tragedia di Lampedusa in primo piano: “Mi piacerebbe poter fare qualcosa – dice Emanuela della Diocesi di Caltanissetta -. Purtroppo molte leggi oggi limitano anche certe azioni, fosse per me li accoglierei tutti”. “E’ un accoglienza continua – spiega Monica della Diocesi di Agrigento -. Noi come diocesi siamo stati particolarmente interessati al fenomeno: ci adoperiamo continuamente per aiutarli, ma ci rendiamo conto che non è facile ed ogni vita persa in mare e una sconfitta da ricordare”.
“La fede in Gesù Cristo ci mette in movimento, ci indica un cammino da seguire – ha detto il card. Romeo nel corso della sua omelia – Anche quando esso sembra un cammino in comprensibile o apparentemente inutile ma è durante il cammino nel corso di questo fiducioso abbandono che la fede si trova e porta il suo frutto. Il nostro rapporto con Dio deve andare bene al di là delle cose che chiediamo, dalla fede alla gratitudine per ciò che nasce dalla Fede: questa è salvezza. In questo “cuore mariano” della nostra bella Sicilia non possiamo non guardare a Maria che prima di tutto è modello della fede. La fede di Maria la rende discepola, la fa camminare dietro al figlio Gesù. Da Maria impariamo che nella sede possiamo muoverci. Maria è modello di un’accoglienza fiduciosa dei piani di Dio. La vergine Maria e anche modello di fedeltà. La fedeltà al progetto di Dio si misura nella sfida del quotidiano e Maria prova il dramma di questa sfida nel suo cuore nella sua umanità. Maria ci insegna quella fedeltà quotidiana al nostro dovere che si esprime nella responsabilità che da uomini e donne abbiamo di fronte a questa società. Maria e anche madre che piange lacrime di compassione per la famiglia umana segnata da tante ferite di odio discriminazione povertà perversione violenza. Sono lacrime che indicano lo sbocco della fede: lavorare per l’unità della famiglia umana vivendo la carità. Il compimento del nostro credere, ritrovarci insieme a condividere il cammino nelle difficoltà. È il forte messaggio lanciato da Papa Francesco nella recente visita a Lampedusa quest’estate: “siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere: domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza”. Saper piangere sulle povertà dell’uomo, sui drammi sociali, sulle difficoltà del cammino comune con la consapevolezza che nessun fratello ci è estraneo e la nostra fede non ci garantisce un quieto vivere di egoismo ma diventa impegno d’amore, servizio per il bene dell’altro il bene comune”.

Per la Giornata, il Papa Francesco ha inviato il seguente telegramma: “Il santo padre Francesco rivolge il suo affettuoso saluto ai giovani della Sicilia, riuniti a Siracusa presso il Santuario della Madonna delle Lacrime insieme con tutti i Vescovi delle Diocesi siciliane. Sua Santità esorta a vivere sempre alla luce della fede in Cristo, camminando gioiosamente alla sua sequela e testimoniando ovunque il suo amore, attraverso un generoso impegno di promozione umana nella condivisione con le persone più deboli e, mentre chiede di pregare per lui e per il suo ministero, invia di cuore la benedizione apostolica, quale incoraggiamento a portare a tutti il messaggio di speranza del signore risorto”.

 




Siracusa, Ragusa e Catania: siglato protocollo

Siracusa, Ragusa e Catania insieme per un piano strategico per lo sviluppo da sottoporre al Ministero della Coesione territoriale. E’ l’idea di Ivan Lo Bello, presidente della Camera di Commercio di Siracusa. Subito accolta dal commissario dell’ente camerale di Catania, Dario Lo Bosco, e dal commissario di Ragusa, Sebastiano Gurrieri.
Il protocollo d’intesa tra le camere di commercio è  stato firmato sabato a Ragusa, nella sede della Camcom iblea.
Lo Bello spiega lo spirito dell’iniziativa. “Non si può più pensare singolarmente, territorio per territorio. E’ limitante per le possibilità di sviluppo economico che, se estese ad un’area vasta, diventano davvero ambiziose e più credibili anche per l’accesso a fondi comunitari”.
Siracusa si trova stretta a tenaglia tra Catania e Ragusa, infrastrutturalmente più dotate: porti, aeroporti, strade. La collaborazione, e quindi il piano d’area vasta con le altre due province, diventa anche motivo stesso di sopravvivenza in un sistema competitivo per Siracusa e le sue imprese.
L’idea di un piano di area vasta è portata avanti con forza anche dal Tavolo Permanente per lo Sviluppo e l’Occupazione di Siracusa.




Lentini, il museo non chiude

Il museo archeologico di Lentini non chiude nè viene trasferito. La secca smentita arriva dal coordinamento cittadino del Megafono, sentito l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Mariarita Sgarlata.
A Lentini sarebbe in atto “solamente un normale riordino a livello amministrativo, che non comporterà nessun tipo di spostamento o ridimensionamento”.

(foto: uno dei reperti conservati a Lentini)




Cutrufo: "Salvoldi e Mauceri, venite a Siracusa"

Un comunicato a sorpresa, quanto meno nei contenuti. Una nota che può essere letta come una denuncia oppure come una provocazione. Il presidente dell’SC Siracusa, Gaetano Cutrufo, chiama – in sostanza – Luigi Salvoldi e Marco Mauceri. “Se hanno voglia di rivalsa, sappiano che per il bene del calcio cittadino, le porte dell’S.C. Siracusa sono aperte”, le parole di Cutrufo.
Piuttosto che partire in soccorso del Noto, in Serie D, il massimo dirigente dell’SC Siracusa li invita a partecipare alla rinascita del calcio nel capoluogo. “Se Salvoldi e Mauceri hanno il desiderio di ritornare sulla scena, lo facciano su quello stesso terreno che li ha visti protagonisti nelle passate stagioni. Personalmente sono disposto a discutere qualsiasi soluzione o intesa possa essere stretta purché fatta nel nome di Siracusa”.
Qualcuno ha visto in queste parole i primi segni di stanchezza di Cutrufo. Che però conferma la sua volontà di portare la squadra in D, lamentando però “l’indifferenza di buona parte dell’imprenditoria locale e del pubblico sportivo”.
Con Salvoldi i rapporti sono sempre stati cordiali, sin dai tempi in cui Cutrufo era a Palazzolo. Una cordialità che, nella lunga estate del 2012, aveva portato ad immaginare una fusione tra Palazzolo ed US Siracusa per dar vita ad una nuova realtà. Ipotesi poi sfumata anche se non è dato sapere se mai realmente si siano approfonditi quei discorsi. Adesso l’uscita pubblica di Gaetano Cutrufo. Bisongerà vedere quanto Salvoldi e Mauceri possano ancora risentire il fascino di una piazza da cui si sono sentiti “traditi” da sue importanti componenti.




L'on. Vinciullo e i progetti che non ci sono

Edilizia scolastica, tema da sempre caro ad Enzo Vinciullo. Il deputato regionale del Pdl, già diversi anni addietro da componente dell’amministrazione comunale siracusana ha seguito con particolare attenzione il settore. Ed oggi denuncia: “Siracusa non ha presentato progetti per le scuole nonostante le possibilità di finanziamento offerte dal cosiddetto decreto del fare”.
La video intervista di SiracusaOggi.it




Canicattini, nuovo parroco in Chiesa Madre

Sarà Don Sebastiano Ferla , già parroco di “Maria S.S Ausiliatrice” ad occupare il posto di don Rosario Pitruzzello alla guida della Chiesa Madre di Canicattini. Dopo la scomparsa, il 29 luglio scorso, del parroco che per 50 anni ha retto la principale parrocchia della cittadina montana, domani sera, alle 19,00,  una concelebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo, sancirà la presa in possesso canonico dei due nuovi parroci designati a guidare le comunità parrocchiali cittadine. Alla chiesa di “Maria S.S Ausiliatrice” sarà destinato don Maurizio Casella, proveniente dal Pantheon di Siracusa. Don Francesco Antonio Trapani, invece, che in questi ultimi anni è stato vicino a don Pitruzzello in Chiesa Madre, è stato destinato alla parrocchia di Brucoli. Alla cerimonia non sarà presente il sindaco, Paolo Amenta, attualmente negli Stati Uniti, ad Hartford, per incontrare la comunità canicattinese residente nella città americana. A fare gli “onori di casa” sarà il suo vice, Salvatore La Rosa.




Basket, l'ultimo appello della Trogylos Priolo

Dramma sportivo a Priolo. La Trogylos Basket, società con una storia trentennale e un palmares dal respiro internazionale, sta vivendo il periodo più difficile della sua storia. Pochi i soldi in cassa. Insufficienti per partecipare all’Opening Day, la prima giornata del prossimo campionato di basket femminile di serie A1. E certo non in grado di garantire tutta una intera stagione. “La nostra avventura sportiva è a un passo dalla fine”, spiegano i dirigenti in una lunga lettera inviata al sindaco di Priolo, Antonello Rizza.
“Sappiamo benissimo che la notizia non ti giunge inattesa, dato che finora sei stato al nostro fianco ed hai supportato tante volte, per quanto possibile, i nostri appelli derivanti da una sempre peggiore crisi economica, generale e nostra particolare”, si legge ancora. Al primo cittadino la Trogylos Basket invia il suo ultimo, “ma non per questo meno importante”, appello.
E come fosse una partita, “il tempo passa velocissimo; non basta più il solito assist da bravo play maker: bisogna prendersi la responsabilità di decidere la partita con un colpo da fuoriclasse. Sindaco entra in area senza pensarci troppo e fai il canestro decisivo!”.




Rosolini, un arresto per droga

I carabinieri di Noto hanno arrestato a Rosolini il 32enne Carmelo Rizza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Denunciato per l’analogo reato un 38enne già noto per reati conto la persona e la normativa sugli stupefacenti.
In casa di Rizza, hanno notato i militari, c’era un sospetto via vai di persone conosciute quali assuntori di sostanze stupefacenti.
L’immediata perquisizione domiciliare ha permesso di trovare 4 grammi di eroina, un bilancino di precisione e del materiale per il confezionamento dello stupefacente.