Risse, insulti e aggressioni: Pachino ha paura. “Non siamo razzisti, ma qualcuno deve aiutarci”

Non si può certo bollare come razzista una comunità da sempre accogliente come quella di Pachino. Ma quanto accaduto sabato sera (clicca qui) ha fatto emergere una certa stanchezza dei cittadini verso i troppi episodi violenti che, purtroppo, hanno spesso per protagonisti alcuni dei tanti extracomunitari che vivono e lavorano nel centro agricolo del siracusano. “Il problema va avanti da un pò di tempo”, ammette il sindaco Giuseppe Gambuzza. “A tre mesi dalle elezioni, posso dire sinceramente di avere trovato non una bella situazione. E in questo ultimo mese, episodi che hanno allarmato i cittadini si sono ripetuti nel fine settimana, durante la settimana, nel pomeriggio. Questi signori forse non lavorano e bivaccano per piazza Colonna e nell’area dell’ex mercato. Diversi pachinesi, uomini e soprattutto donne, mi raccontano di essere stati insultati per strada. Sono d’accordo con l’integrazione – puntualizza Gambuzza – ma viviamo un momento in cui i pachinesi sono esasperati e la mia preoccupazione è che si possano creare delle scintille con le comunità stranieri di tunisini e albanesi”.
Si tratta di immigrati regolari, nella stragrande maggioranza dei casi. “Stiamo cercando ora di verificare quello che sta succedendo in alcune abitazioni. Qualcuno mi fa arrivare all’orecchio che magari alcune case sono state affittata, per esempio, per tre persone e poi invece ce ne sono dentro dieci”. E Gambuzza annuncia controlli su questo fronte, chiamando in causa anche i proprietari delle abitazioni affittate agli stranieri.
Cosa è successo esattamente sabato sera? “Io ero in piazza e c’erano centinaia di ragazzini mentre questo folle ha iniziato a scagliare in aria bottiglie di vetro. Gli extracomunitari si sono poi fronteggiati perchè c’è troppa tensione e basta qualunque scintilla per farla esplodere. Poteva succedere qualcosa di ancora peggiore e ringrazio quanti hanno avuto il sangue freddo di non reagire”, racconta Gambuzza su FMITALIA.
“Siamo arrivati ad un punto di non ritorno”, l’allarme del primo cittadino pachinese. “Qualcuno mi deve aiutare. In un momento di rabbia ho chiesto l’esercito e so che non posso averlo schierato a Pachino. Però neanche la risposta può sempre essere che non ci sono uomini. Io ho chiesto il 30 settembre scorso la convocazione di un tavolo tecnico per la sicurezza al nuovo prefetto. Stamattina ho inviato un’integrazione a quella richiesta, esponendo quanto accaduto il 9 ottobre (si sono presi a colpi di legno) e poi ancora sabato scorso”.
A Pachino sono in tanti ad avere paura. Anche una passeggiata in piazza allerta, specie i genitori di giovani e giovanissimi. “Cosi non va bene. Ho diversi fronti da affrontare senza avere uomini, questa è la realtà. Sono in dissesto, non posso fare concorsi e non posso assumere vigili urbani, quindi tutto diventa un problema maggiore”, dice sconsolato il primo cittadino.




Super-multa per chi abbandona rifiuti: Palazzo Vermexio studia sanzione da 1.000 euro

Cresce la voglia dei cittadini siracusani di collaborare per arrestare l’odioso fenomeno dell’abbandono di rifiuti. Sacchetti lasciati da persone “normale” in mezzo alla strada, davanti alle altrui abitazioni, nelle piazze. Nelle ultime settimane, sono sensibilmente aumentate le segnalazioni inoltrare alla Municipale ed al nucleo Ambientale. Sono spesso corredate da foto e video che immortalano la scena dell’abbandono con, in bella vista, le targhe dei mezzi coinvolti. E questo rende molto più veloce l’azione sanzionatoria. Ma la multa è “limitata”, poco meno di 170 euro. Non esattamente un deterrente per chi decide di mettere in conto “l’imprevisto”.
E allora ecco che gli assessori alla Polizia Municipale ed all’Igiene Urbana hanno deciso di proporre al Consiglio comunale di Siracusa l’inasprimento della sanzione. Nell’impossibilità di disporre il sequestro del mezzo – serve una legge che, al momento, il governo non ha allo studio – il Comune può solo spingere al massimo sulla multa. La proposta a cui stanno lavorando gli uffici, su input di Gibilisco e Cavarra, è molto semplice: modificare il regolamento comunale, portando la sanzione a 1.000 euro per abbandono di rifiuti, facendo salva l possibilità – nei casi previsti – di procedere anche ai sensi del codice penale.
L’ultima parola spetta però al Consiglio comunale. Nel giro di pochi giorni, la proposta di inasprimento della sanzione arriverà all’attenzione della Terza Commissione consiliare, presieduta da Cosimo Burti. Se il provvedimento incasserà la – preventivabile – condivisione dei consiglieri comunali, approderà in aula per la ratifica da parte dell’assise cittadina che ne disporrà l’esecutività immediata. Senza ostracismi di sorta – che sarebbero anche difficili da comprendere – entro un mese il nuovo provvedimento potrebbe essere operativo. E chi verrà sorpreso ad abbandonare rifiuti o chi verrà convocato sulla scorta di una foto o di un video chiaro, sarà multato per ben 1.000 euro, annesse tutte le procedure per eventuale riscossione coatta. Mille buoni motivi per imparare a fare la differenziata. E magari pagare la certamente più economica Tari, oggi evasa da circa il 48% della platea potenziale di contribuenti siracusani.




Truffa del finto carabiniere, arrestata coppia di catanesi: raggirate due anziane siracusane

Due presunti truffatori sono stati identificati e arrestati dai Carabinieri. Si tratta di un pregiudicato 44enne nato a Napoli ma residente a Catania – e con precedenti reiterati e specifici per truffa – e la compagna, una catanese di 40 anni. Sono indagati in concorso per truffa, sostituzione di persona e tentato indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti con le aggravanti di aver ingenerato nelle persone offese il timore di un pericolo immaginario e avere profittato di circostanze di luogo e di tempo, anche in riferimento all’età delle vittime, tali da ostacolare la privata difesa.
I due avrebbero messo in atto la cosiddetta truffa del finto carabiniere, facendosi così consegnare denaro dalle ignare vittime. Secondo quanto ricostruito durante le attente indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa, a giugno scorso, a distanza di pochi giorni, hanno avvicinato due anziane a Testa dell’Acqua e a Buccheri. Le donne sono state prima contattate telefonicamente e poi raggiunte a casa da sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine che, carpendo subdolamente la loro fiducia, si sono poi fatti consegnare denaro contante e carte di credito. Nel corso della classica preventiva telefonata, i truffatori avevano raccontato alle due donne che il figlio di una e il nipote dell’altra avevano provocato due gravi incidenti stradali e che per essere rilasciati dai Carabinieri dovevano immediatamente pagare una somma in contanti.
Quando le due donne si sono rese conto di essere state raggirate, hanno presentato denuncia ai veri Carabinieri. Le immediate attività investigative hanno consentito, grazie a una meticolosa analisi dei dati estrapolati delle immagini di videosorveglianza cittadina e privata, dai tabulati telefonici e dalla testimonianza, in entrambe le circostanze, di alcuni cittadini che avevano notato un’auto sospetta aggirarsi nel quartiere, di identificare i due presunti autori delle truffe.

I Carabinieri del comando provinciale di Siracusa ricordano che in caso di dubbio, è bene contattare immediatamente e senza alcun imbarazzo il numero di emergenza 112 o la Stazione Carabinieri più vicina “per richiedere un intervento, avere semplicemente un chiarimento o ricevere un tempestivo supporto, senza lasciare entrare in casa nessuno o consegnare denaro”.




Ancora olio motore per sfregiare Siracusa, ecco l’imbrattatore di via Tisia: lo riconoscete?

In ciabatte e pantaloncini, zaino in spalla, con il volto coperto dal cappuccio della felpa: ecco l’imbrattatore di viale Tisia. Erano da poco passate le 23 di domenica sera, quando ha deciso di sversare un super inquinante – olio motore – sulla pietra bianca dei marciapiedi della riqualificata via Tisia. Non in un solo punto, ha proseguito indisturbato la sua opera nei quattro angoli dove sono state recentemente posizionate delle panchine.
Dopo un primo intervento con una lancia idrica ad alta pressione, il Comune di Siracusa proverà oggi a “smacchiare” le parti imbrattante con prodotti specifici. Sullo sfondo, la domanda principale: perchè? Interrogativo destinato a rimanere senza risposta. Forse più che di vandalismo, conviene accendere i riflettori sul tema del disagio, anche psichico e mentale. E interrogarsi se il sistema pubblico delle politiche sociali è ancora in grado di dare risposte e assistenza.
Nelle settimane scorse, un uomo di 53 anni aveva imbrattato con olio motore i sentieri tutto attorno alla basilica di San Giovanni alle Catacombe. I segni di quell’inspiegabile gesto sono ancora, purtroppo, visibili. Anche in quel caso, le telecamere di videosorveglianza ripresero la scena ed il responsabile. In precedenza, e sempre con olio motore, era stato colpito anche il monumento ai Caduti. Potrebbe sempre trattarsi della stessa mano? Forse è più di un semplice dubbio.
“Dalle immagini non si riesce a vedere il volto di questa persona, se qualcuno può fornirci elementi utili a risalire alla sua identità ci contatti”, spiega l’assessore alla Polizia Municipale, Giuseppe Gibilisco. Ma cosa può fare la macchina pubblica in questi casi? Purtroppo, poco o nulla. Una denuncia, la richiesta del risarcimento del danno. Poco altro. Fino al prossimo episodio, almeno sino a quando non si punterà anche sull’evidente disagio che fa da sfondo a simili, tristi vicende.




Scene di ordinaria follia in centro a Pachino e il sindaco ora chiede l’Esercito

Sabato sera ad alta tensione per le vie di Pachino. Sono dovuti intervenire i Carabinieri per riportare ordine in zona mercato, dove alcuni cittadini extracomunitari hanno dato vita ad una violenta colluttazione, poco dopo le 22. Tutto inizia in piazza Colonna e poi deflagra nelle aree vicini. Due stranieri sono stati bloccati e identificati. Una terza persona ha riportato ferite giudicate lievi.
In attesa degli ulteriori accertamenti investigativi, sui social scoppia la rabbia dei cittadini di Pachino.
Decine di post raccontano ulteriori dettagli dell’accaduto: da un petardo fatto esplodere in piazza, sino alle scene da far west con la rissa tra gli stranieri, verosimilmente in preda ai fumi dell’alcol, e bottiglie di vetro lanciate in aria mettendo tutto e tutti in pericolo. Tra le parole emerge una certa insofferenza per atteggiamenti violenti ritenuti sempre più diffusi e di cui i cittadini attribuiscono la responsabilità alla folta comunità straniera, da tempo presente nel centro agricolo siracusano.
Il sindaco di Pachino, Giuseppe Gambuzza, ringrazia i Carabinieri ma si dice pronto a chiedere al Ministero dell’Interno anche l’intervento dell’esercito. Nelle settimane scorse aveva sollevato il caso sicurezza nella cittadina della zona sud anche in Prefettura. E ora annuncia controlli anche sulla regolarità dei contratti di affitto stipulati dai privati con i tanti stranieri presenti in città.




VIDEO. Ex Casa del Pellegrino, ancora un grave incendio nell’indifferenza generale

Ancora un incendio all’interno della ex Casa del Pellegrino di Siracusa. L’edificio, ormai in stato di abbandono mentre si consuma un contenzioso tra Comune di Siracusa e ente Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, è diventato casa di ultimi e senza fissa dimora.
Il nuovo rogo ha avuto origine nelle prime ore del mattino. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto fare ricorso anche all’autoscala per raggiungere i locali interessati dalle fiamme, particolarmente intense nel vano ascensore e in alcuni locali dei piani alti della struttura.
Evidenti anche questa volta i segni di presenza umana costante all’interno: rifiuti, materassi e altre suppellettili. E proprio una fiamma libera sarebbe all’origine di questo nuovo, serio episodio. Alcune persone che si trovavano dentro l’ex Casa del Pellegrino – si apprende da alcuni testimoni -sarebbero state fatte sgomberare. L’odore acre ha invaso le tante abitazioni vicine. Protestano i residenti. Non è il primo incendio, infatti. E qualcuno si sfoga: “se non succede prima qualcosa si grave, nessuno interverrà”.
I Vigili del Fuoco avevano già invitato a murare ogni accesso, per ragioni di sicurezza e decoro. Una richiesta rimasta inascoltata. Da Palazzo Vermexio fanno sapere di essere nell’impossibilità di procedere perchè non hanno il bene nella loro disponibilità a causa del protrarsi di un ulteriore contenzioso giudiziario con l’ente Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.

L’ex hotel è una struttura di proprietà comunale, concessa in comodato all’ente Santuario Madonna delle Lacrime per l’accoglienza dei pellegrini. Da anni è al centro di una contesa, dopo che il Comune di Siracusa aveva unilateralmente deciso di revocare la concessione. Il Cga di Palermo si è però pronunciato disponendo il ritorno dell’edificio nella disponibilità del Santuario. Palazzo Vermexio, frattanto, ha rilanciato il progetto di accoglienza temporanea per senza fissa dimore “Fermoposta”, fermo di un finanziamento che – altrimenti – rischierebbe di tornare indietro. Sull’utilizzo della struttura e su chi debba fare cosa, però, non c’è intesa. Nel frattempo, l’ex Casa del Pellegrino è diventata un edificio in decadimento.




Salva-casa, via libera dal governo regionale al ddl di recepimento del piano nazionale

Approvato dal governo regionale il disegno di legge di recepimento del cosiddetto “Salva-casa”. Il ddl “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” sarà inviato all’Ars per l’avvio dell’iter parlamentare e consentirà di rendere operativi anche sul territorio siciliano quei punti del piano “salva-casa” nazionale non immediatamente applicabili. Lo ha deciso oggi la giunta regionale, su proposta dell’assessore al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino, ponendo le basi per armonizzare e uniformare l’intera legislazione regionale in materia, eliminando incertezze interpretative.
In particolare, il disegno di legge di iniziativa governativa consente di recepire la norma che prevede gli interventi di realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti (Vepa), logge rientranti all’interno dell’edificio o porticati, opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici come tende da sole o a pergola, purché non determinino la creazione di spazi stabilmente chiusi. Introdotto, inoltre, l’aumento delle sanzioni previste laddove non possano essere eseguite le demolizioni di abusi, perché danneggerebbero anche la parte delle opere eseguite in conformità. In Sicilia troveranno applicazione anche le disposizioni che superano la cosiddetta “doppia conformità” in caso di parziale difformità dal permesso di costruire: saranno cioè consentiti quegli interventi che risultino conformi alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda, ma che fossero conformi anche alla disciplina edilizia vigente al momento della realizzazione dell’intervento. Il recepimento della norma nazionale consentirà anche di destinare le entrate derivanti dalle sanzioni, nella misura di un terzo, alle demolizioni delle opere abusive presenti sul territorio comunale, al completamento o alla demolizione delle opere pubbliche comunali incompiute, alla realizzazione di opere e interventi di rigenerazione urbana, anche finalizzati all’incremento dell’offerta abitativa, di riqualificazione di aree urbane degradate, di recupero di immobili e spazi urbani dismessi, per iniziative economiche, sociali, culturali, di valorizzazione ambientale o per il consolidamento di immobili così da prevenire il rischio idrogeologico. Inoltre, nel rispetto degli strumenti urbanistici comunali e delle norme vigenti, sarà consentita la possibilità di mantenere l’installazione delle strutture amovibili realizzate per finalità sanitarie, assistenziali o educative durante lo stato di emergenza Covid; per questo sarà sufficiente che gli interessati presentino una comunicazione di inizio lavori asseverata.
Con una precedente circolare assessoriale dell’8 agosto scorso, invece, erano state definite le norme immediatamente applicabili in Sicilia, grazie a un recepimento dinamico: quella che deroga in materia di limiti di distanza tra fabbricati, quella su “documentazione amministrativa e stato legittimo degli immobili”, su “mutamento d’uso urbanistico rilevante” e su “interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali”, quella sulle tolleranze costruttive e, infine, quella sugli “interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla segnalazione certificata di inizio attività”.
«Il governo regionale, con il via libera a questo disegno di legge, ha dato rapidamente risposta alla necessità di rendere interamente applicabile la recente legge nazionale in materia di semplificazione edilizia e urbanistica – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – La Sicilia ha potestà legislativa esclusiva in materia di governo del territorio. Confidiamo che anche il Parlamento regionale faccia la propria parte per consentire ai cittadini siciliani di usufruire degli stessi benefici che riguardano il resto d’Italia».
«Lo scorso agosto, con una circolare, avevamo già chiarito quali fossero le norme direttamente applicabili in Sicilia – sottolinea l’assessore Savarino – Oggi, con il recepimento della norma voluta dal governo Meloni, si completa l’iter. Si tratta di disposizioni molto attese che puntano a una maggiore semplificazione relativa agli interventi abitativi maggiormente richiesti e alla possibilità di sanare quei piccoli abusi, che causavano la non commerciabilità delle abitazioni, sbloccando così il mercato immobiliare e rendendolo sicuro. Queste misure daranno anche una boccata d’ossigeno ai Comuni, grazie alle somme che saranno incassate con il Salva-casa e che potranno essere reinvestite nella riqualificazione del territorio».




Viabilità, via Cavallari torna a doppio senso: sperimentazione a tempo

La viabilità sperimentale attiva nella zona sud di Siracusa “funziona” meglio con via Cavallari a senso unico (come è adesso) o a doppio senso (come era prima)? Visto che sulla risposta non c’è intesa e che le visioni sono diverse, la soluzione definitiva arriverà attraverso un supplemento di…sperimentazione.
Dalla prossima settimana, infatti, la strada che costeggia l’ingresso dell’area archeologica della Neapolis e Casina Cuti per poi confluire in viale Paolo Orsi, tornerà (sperimentalmente) a doppio senso. Ma solo per una settimana o dieci giorni al massimo.
Gli uffici della Mobilità stanno definendo il provvedimento, con cui si vuole rispondere alle critiche di quanti hanno individuato in quel senso unico il problema principale del traffico caos. “Io invece sono convinto che il doppio senso peggiorerà le cose”, la premonizione dell’assessore Enzo Pantano che però ha accolto l’invito di quanti chiedono di tentare quella soluzione. “Spostiamo semplicemente il problema su corso Gelone e viale Paolo Orsi, proprio mentre gli automobilisti iniziano a comprendere il ruolo di via Basento e di via Agnello per liberare dal flusso veicolare il tratto finale di viale Paolo Orsi”, spiega.
Si farà comunque una prova, per valutare. Dopodichè si tireranno le conclusioni per approntare il definitivo senso di marcia e la definitiva viabilità nell’area, sino a Teracati.
Resta, invero, il nodo della rotatoria viale Paolo Orsi-corso Gelone. In direzione sud è spesso ingolfata di traffico. “Non si risolverà con il doppio senso di via Cavallari”, si dice certo Pantano. “Prima – aggiunge – il flusso di auto che scendevano da via Grotticelle e viale Teocrito arrivava contingentato dai semafori e quindi a ondate più lente. Oggi, invece, essendo a flusso continuo, le auto arrivano con maggiore facilità a quello snodo”. Che fare? “Rispettare le regole stradali, specie in immissione in rotatoria, sbloccherebbe tutto…”.
Intanto, le indicazioni raccolte al termine del monitoraggio avviato in queste settimane sembrerebbero, nel complesso, positive. “Negli orari più critici le code in ingresso sud iniziano dal cimitero, ma sono ormai più scorrevoli. E in meno di dieci minuti ci si muove da Gelone a Teracati”, gli appunti dei tecnici comunali. E’ anche vero che la bassa stagione incide, senza autobus di turisti e i residenti che si spostano nelle contrade balneari.




Sanità, prevenzione oncologica: incontri a Cassaro, Palazzolo ed alla Mazzarona

Il 14 ottobre, con inizio alle ore 10.30, nella sala consiliare del Comune di Cassaro si svolgerà un incontro di sensibilizzazione sulle attività di prevenzione oncologica organizzato dal Centro gestionale Screening dell’Asp di Siracusa diretto da Sabina Malignaggi, in collaborazione con l’Associazione Passwork e i Comuni ospitanti. E’ rivolto prioritariamente alle donne del progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) ed aperto a tutta la popolazione. L’evento sarà ripetuto a Palazzolo Acreide il 23 ottobre alle ore 16 nei locali del Consultorio familiare in via Nazionale 112.
L’iniziativa, dal titolo: “La prevenzione ti prende per mano. Parliamo di salute: la vita dono prezioso” rientra tra gli appuntamenti organizzati dal Centro Screening dell’Asp di Siracusa nell’ambito dell’azione di Equity Oriented prevista nel Piano regionale della Prevenzione 2020-2025. Ha come obiettivo quello di promuovere programmi di comunicazione che riescano a fare comprendere l’importanza di partecipare alle attività di prevenzione e diagnosi precoce degli screening oncologici anche alle fasce di popolazione con svantaggio socio-economico e culturale.
“Tra le iniziative che stiamo realizzando su tutto il territorio provinciale dedicate alle fasce di popolazione target dell’Azione Equity Oriented – dichiara la responsabile del Centro Screening Sabina Malignaggi – è prevista anche una giornata dedicata ai residenti del quartiere Mazzarrona di Siracusa. Durante questi incontri professionisti del Centro Screening divulgheranno informazioni sulla prevenzione oncologica, distribuiranno i kit per la ricerca del sangue occulto e prenoteranno esami di mammografia, Pap test ed HPV test e forniranno indicazioni anche sulla vaccinazione contro il Papilloma virus, responsabile del tumore del collo dell’utero”.
Si ricorda che gli esami di screening (mammografia, Pap test, HPV test, ricerca sangue occulto nelle feci) sono gratuiti. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al Centro Screening all’ospedale “A. Rizza” di viale Epipoli a Siracusa o telefonare al numero 0931 312525 dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 12.




Percorsi alternativi per “liberare” via Elorina: la ex Provincia fa il suo, il Comune no

Il piano di “mobilità straordinaria” per via Elorina era stato ideato poco prima dell’estate e presentato come “urgente”. Tutti ricordano i disagi dei mesi passati, in particolare quando venne chiusa per un guasto alla rete fognaria. Soltanto ora, però, sono comparsi i primi cartelli stradali che ricordano l’esistenza di percorsi alternativi, per evitare di ritrovarsi tutti in coda.
La Quarta commissione consiliare, su input del consigliere Andrea Buccheri, aveva elaborato il piano lo scorso maggio. Il meccanismo alla base è semplice e fà di necessità virtù: mettere delle indicazioni su viale Paolo Orsi, Necropoli del Fusco e la stessa via Elorina per informare gli automobilisti di passaggio dell’esistenza di percorsi alternativi individuati in Cozzo Pantano, traversa San Domenico, strada Laganelli, strada Santa Teresa, via per Canicattini, Arenaura.
Una rete di stradine – spesso poco note e poco frequentate – che possono fungere da piccole valvole di sfogo, per non gravare sulla sola via Elorina. Nascoste e dimenticate nel territorio sud, sono state gradatamente rese percorribili, recuperando diversi tratti ammalorati. Certo, non sono esattamente comode e pratiche. Sempre meglio, però, che restare bloccati in coda. Il Libero Consorzio di Siracusa ha fatto il suo ed ha provveduto ad installare la cartellonistica di sua competenza. Ancora nessun segnale – nel vero senso della parola – da parte del Comune di Siracusa. L’estate è passata e l’attesa prolungata può finire per mortificare la buona idea, certo non risolutiva ma potenzialmente utile nella sempre più congestionata area sud del capoluogo.
Con una battuta, si potrebbe dire che persino il sofferente Libero Consorzio è stato più rapido di Palazzo Vermexio. La tartaruga, si sà, alla volte riesce ad essere più rapida della presunta lepre.