Lavori di riqualificazione urbana, divieto di transito in via Agatocle fino al 30 maggio

Da domani (16 maggio) sino alla fine del mese, chiude il tratto di via Agatocle, tra via Piave e piazza Euripide. Lo dispone un provvedimento del settore Mobilità del Comune di Siracusa per “permettere l’esecuzione in sicurezza dei lavori di riqualificazione urbana nell’ambito dell’ex cintura ferroviaria”. Dovrebbe finalmente entrare nella parte finale uno dei cantieri “lumaca” avviati con i fondi del bando periferie. Viene realizzato il cosiddetto parco lineare.
Per agevolare i lavori, si è reso necessario chiudere quel tratto di via Agatocle, dalle 7 alle 18, sabato e domenica esclusi. Non è l’unico cambiamento in fatto di mobilità: in via Pasubio, nel tratto interposto tra via degli Orti di San Giorgio e via Agatocle, istituito il divieto di transito e il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati; i veicoli in transito su via Pasubio, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via degli Orti di San Giorgio, avranno l’obbligo di svoltare a destra per quest’ultima; i veicoli in transito su via degli Orti di San Giorgio, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Pasubio,
avranno l’obbligo di proseguire dritto; in via Carso viene disposto il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati nel tratto limitrofo all’intersezione con via Agatocle; in via Bainsizza, nel tratto interposto tra via Statella e via Agatocle, divieto di transito e divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati; i veicoli in transito su via Bainsizza, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Statella, avranno l’obbligo di svoltare a destra per quest’ultima; in via Isonzo disposto il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati nel tratto limitrofo all’intersezione con via Agatocle.




Incendi, cinque nuovi pick-up per la protezione civile della provincia di Siracusa

Settanta pick-up pronti per il contrasto degli incendi boschivi sono stati consegnati dalla Protezione civile regionale ad altrettante organizzazioni di volontariato nelle nove province siciliane. La cerimonia si è svolta nei giorni scorsi al Foro Italico di Palermo.
“Le associazioni beneficiarie dei nuovi automezzi sono state selezionate secondo criteri oggettivi che ne hanno misurato l’operatività, numero di volontari formati e pronti all’azione, idonei spazi di ricovero dei mezzi, partecipazione a esercitazioni di protezione civile e ai percorsi di formazione, rischio incendi nel raggio di 10 chilometri dalla sede”, spiegano dalla Regione.
Le organizzazioni opereranno, come sempre, a supporto del Corpo forestale della Regione e dei vigili del fuoco. Grazie alla nuova dotazione di automezzi, alle 236 squadre già operative nel 2023 se ne aggiungeranno altre 70 con 750 nuovi volontari che nel frattempo sono stati formati dalla Protezione civile regionale.
Di questi 70 pick-up, 5 sono destinati alla provincia di Siracusa. Uno ciascuno per l’associazione Nuova Acropoli di Siracusa, per la Misericordia di Floridia, per il gruppo comunale di Protezione Civile del Comune di Priolo Gargallo, per il gruppo comunale di Melilli e per Ferla.




Alla guida ubriachi o drogati, controlli notturni della Polizia Stradale a Siracusa

Stretta nei controlli su chi si mette alla guida ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Lo scorso sabato sera, pattuglie della Polizia Stradale tra corso Gelone e via Agatocle con la presenza del medico provinciale della Polizia e l’utilizzo di apposita apparecchiatura. Effettuati per tutto il servizio controlli sulla movida da e per Ortigia.
Sono stati controllati 66 veicoli ed identificate 69 persone. Tutti i conducenti fermati sono stati sottoposti ad etilometro ed uno di questi, risultando positivo al test, è stato sanzionato e gli è stata ritirata la patente.
Undici automobilisti sono stati controllati con l’apparecchiatura che rileva l’utilizzo di droga e 2 sono stati riscontrati positivi al test ma non sanzionati perché non in stato di alterazione. Questi ultimi verranno, comunque, segnalati all’Autorità Amministrativa competente per uso di sostanze stupefacenti.
Ad un altro utente è stata ritirata la patente perché scaduta.
In toltale per infrazioni varie al Codice della Strada sono state elevate 15 sanzioni amministrative.




Santa Lucia alla Badia, reti di protezione dopo la caduta di stucchi. Serve un restauro

Poco prima delle 23 di domenica sera, il simulacro di Santa Lucia è tornato in Cattedrale, a Siracusa. Si sono chiusi così i festeggiamenti per il patrocinio di maggio, iniziati domenica 5 con l’uscita in piazza Duomo, il volo delle quaglie e l’ingresso nella chiesa della Badia da dove, ieri pomeriggio, ha preso le mosse la processione di ritorno. Importante la partecipazione dei siracusani, numerosi anche i turisti. Come spesso capita in occasione di grande afflusso verso Ortigia, lamentati però problemi di traffico e posteggio.
Nella foto che accompagna l’articolo, relativo all’uscita del simulacro della patrona dalla chiesa di Santa Lucia alla Badia, visibili in alto le reti di contenimento stese a protezione dopo che dal soffitto – a marzo – si erano staccati alcuni pezzi di stucco. L’intervento di messa in sicurezza è stato condotto e completato dal 2 al 4 maggio, con un’accelerata improvvisa a poche ore dalla festa quando si cominciava a temere per la stessa possibilità di aprire al pubblico la chiesa.
Il progetto di restauro compete alla Soprintendenza di Siracusa che dovrà relazionarsi con il Fec (Fondo Edifici di Culto), proprietario della Badia, per il necessario finanziamento.




Piazza del Popolo scoppia d’amore per gli Eiffel65, in cinquemila per Jeffrey Jey e Maury

In cinquemila in piazza del Popolo per il gran finale dei festeggiamenti dell’Ascensione, a Floridia. Subito dopo le premiazioni del Palio, tutta la scena è stata per gli Eiffel 65. Il gruppo dance italiano composto dal siracusano Jeffrey Jey e Maury Lobina ha fatto ballare e cantare sino a tarda notte, sulle note dei loro intramontabili successi che hanno dominato la scena nei primi anni duemila.
Heaven, nella versione con i Boomdabash, ha aperto la serata in cui hanno trovato spazio successi come Move your body, Viaggia insieme a me, Voglia di dance all night, Una notte o forse mai più in un crescendo culminato con Blue cantata a squarciagola da tutta piazza del Popolo, illuminata da migliaia di telefonini. E a questo punto, cresce l’attesa per il nuovo progetto firmato Eiffel.
Sul palco, a dominare la scena un generoso Jeffrey Jey (nome d’arte del siracusano Gianfranco Randone, ndr) che non ha nascosto la grande emozione nel cantare finalmente a due passi da casa, peraltro 24 ore dopo la prima tappa del nuovo spettacolo, andato in scena all’Alcatraz di Milano. A seguirlo insieme a storici amici e compagni della sua straordinaria avventura dance, partita proprio dalla Sicilia, anche la mamma – originaria di Francofonte – a cui il cantante degli Eiffel ha regalato un abbraccio al centro della scena, cogliendo l’occasione della festa della mamma (“sei tutto il mio mondo”, le ha detto). Tra led, luci e tanta voglia di sano divertimento, non poteva esserci migliore chiusura per l’Ascensione di Floridia.




Ripristinata la ringhiera di Levante, “volata” in mare dopo un incidente 5 mesi fà

Finalmente ripristinato il tratto di ringhiera in ferro mancante sul lungomare di Ortigia, a due passi da Calarossa. Nel pomeriggio di sabato sono state completate le operazioni, attese da mesi. Da quando, era dicembre, nottetempo un suv ha rischiato di precipitare in mare. Un incidente autonomo, con l’auto finita quasi sospesa in bilico sul marciapiede che poggia sul muraglione di Levante. Nell’impatto, un tratto della ringhiera che protegge i marciapiedi a sbalzo è finito sulla scogliera sottostante.
Le diverse settimane trascorse in attesa dell’intervento di riparazione avevano trasformato la vicenda in una sorta di caso “social” tra foto, ironie e svariati solleciti da parte dei consiglieri comunali e del delegato Ortigia (Raffaele Grienti).


la foto relativa all’incidente in seguito al quale volè in mare un tratto della ringhiera che protegge il lungomare di Levante




Siracusa, è finale play-off! Battuto 3-0 l’Acireale

Sarà Siracusa-Reggina la finale dei play-off di Serie D. Gli azzurri di Fernando Spinelli piegano l’Acireale 3-0 mentre la Fenice Amaranto (Reggina) si aggiudica il derby calabrese, passando 1-0 in casa della Vibonese. E il De Simone, dopo i quasi 4mila spettatori di oggi, si prepara per un nuovo record di presenze tra sette giorni.
Ci sono voluti 66 minuti per sbloccare la gara, lungamente dominata dal Siracusa. Ma nonostante almeno tre chiare occasioni da gol – di Maggio e Vacca le più nitide – nel primo tempo manca l’ultimo giro e il pallone sembra non voler entrare. Il primo tempo è un lungo monologo di Arcidiacono e compagni. Acireale quanto meno prudente, con la chiara volontà di allungare la partita per giocarsi il tutto per tutto nel finale.
Il Siracusa è bravo a non innervosirsi ed a continuare a costruire, senza concedere nulla all’Acireale. E quando nella ripresa Spinelli cambia modulo aumentando densità nella metà campo offensiva e capacità di palleggio, l’Acireale va in confusione. Su due svarioni arrivano a breve distanza uno dall’altro i primi due gol. Sul primo, Maggio approfitta dell’errore di Galletta in uscita per battere Zizzania. L’entusiasmo con maglia lanciata durante la corsa verso la curva Anna costa il giallo al capocannoniere azzurro arrivato a 18 reti in stagione. Proprio come Alma, lesto a capitalizzare il secondo errore della retroguardia granata, un mezzo pasticcio tra difensore e portiere, con la palla che rimane a metà strada e il 21 del Siracusa deve solo appoggiare in porta.
Sotto di due reti e con una decina di minuti da giocare, l’Acireale tenta il tutto per tutto. Girandola di cambi per un paio di occasioni per tentare di riaprire la gara: sulla prima, un rimbalzo sotto porta quasi beffa Lumia che riesce a smanacciare; sulla seconda, Tejo si fa soffiare la palla in area piccola, l’Acireale non capitalizza.
Distesi in avanti, gli ospiti rischiano di incassare la terza rete che arriva al primo minuto di recupero con Forchignone, al termine di una combinazione veloce degli azzurri. Poco prima, annullata la rete di Lo Faso.
Può bastare così, triplice fischio dopo sei minuti di recupero. La festa è tutta azzurra: il Siracusa vince bene, si guadagna una meritata finale ma soprattutto conferma il primo posto nella graduatoria per eventuali ripescaggi.




Chiesa di San Giovanni a Siracusa, nuovi studi e il giallo datazione: bizantina o normanna?

Nuovi studi mettono in discussione la datazione della basilica di San Giovanni e della cripta di San Marzano a Siracusa. Approfondimenti sugli apparati decorativi iconografici e alcune fonti spostano la sua costruzione all’epoca normanna e non bizantina. “Sulla datazione si sono susseguite parecchie interpretazioni, a partire dagli scavi che nel primo 900 hanno interessato questo luogo con Paolo Orsi fino alle interpretazioni più recenti con Santi Luigi Agnello che hanno sempre orientato la cronologia della Basilica di San Giovanni e della cripta di San Marzano all’epoca bizantina”, spiega Federico Caruso, archeologo presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana – Università della Sorbona. E’ lui a sollevare qualche dubbio su quella che oggi è considerata la prima Cattedrale di Siracusa e che insieme alla catacomba costituisce il complesso monumentale di san Giovanni evangelista a Siracusa. Caruso – intervenuto alla giornata di studio promossa dalla Kairos, in collaborazione con la Pontificia commissione di Arte Sacra, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, l’Università di Catania e il Parco ecclesiale Terre dell’invisibile – ha sottolineato che “è possibile immaginare che nel momento normanno, quindi durante il periodo di riconfigurazione della diocesi siracusana, si sia sviluppato ulteriormente dal punto di vista monumentale anche il culto sotto una nuova luce”.
La cripta di San Marciano riserva anche altre sorprese: “La cripta è un luogo straordinario caratterizzato da continue trasformazioni che nel corso dei secoli hanno nascosto alcuni elementi importanti – spiega il prof. Fausto Migneco, docente di Beni Culturali Ecclesiali presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio di Siracusa -: le intemperie, l’utilizzo del materiale, il riutilizzo del materiale a volte ha cancellato delle tracce importanti. Gli ultimi restauri hanno restituito degli elementi importanti che ci permettono oggi di identificare alcune delle figure qui presenti. Il cosiddetto affresco dei santi Pietro e Paolo dopo l’ultimo restauro ha restituito dei particolari iconografici significativi che ci permettono oggi di identificare questi due santi e di spingere l’interpretazione di questo affresco verso le figure dei santi Simone e Giuda Taddeo, due apostoli molto venerati dalla Chiesa universale e che probabilmente hanno un legame molto speciale anche con la Chiesa siracusana”.
Della cripta ha parlato anche la prof. Giulia Arcidiacono, ricercatrice di Storia dell’arte medievale dell’università di Catania: “La cripta di San Marziano è un monumento profondamente connesso all’identità storica, culturale, religiosa della città. E proprio l’insieme delle testimonianze pittoriche che si conserva sulle pareti dell’ambiente è testimone di questa lunga parabola storica. Gli affreschi che si conservano, rientrano all’interno di un arco cronologico che si estende dagli inizi del XIII secolo fino alla fine del XIV secolo. Tra i dipinti che si trovano in uno stato di conservazione ancora ottimale troviamo il pannello che raffigura Santa Lucia. L’identificazione è chiarita non solo dai dati iconografici che trasmettono l’immagine della Santa secondo l’iconografia bizantina come una delle martiri spose di Cristo con il velo che le copre il capo, la croce del martirio e l’altra mano che è sollevata nel gesto orante, ma anche dai resti dell’iscrizione latina che ne trasmette il nome”.
La professoressa Loredana Pitruzzello, docente di Storia dell’Arte Sacra presso l’ISSR San Metodio di Siracusa, si è soffermata sulle caratteristiche dell’iconografia paleocristiana: “Le decorazioni cristiane assurgono a valori di documento archeologico e teologico iconografico. I simboli presenti nelle catacombe sono silenziosi, commosse testimonianze di fede. Sono i segni creati dai primi cristiani, graffiti con immediatezza e senza pretese estetiche hanno la forza comunicativa dell’opera d’arte e l’attualità dei disegni dei grandi artisti del XX secolo. I simboli cristiani nacquero nel buio ma furono luce di gente che non si divertiva a scrivere sui muri per capriccio, furono testimonianze di fede di un popolo. In quelle commosse preghiere in quei colloqui col trascendente c’era tutto il rapporto del credente con Dio”.




Una potente Fedra, tragedia del tormento e della parola tra onore e vergogna

Onore e vergogna, libertà e destino tra infamia e macchinazioni. È una tragedia potente Fedra (Ippolito portatore di corone) di Euripide, nella regia di Paul Curren che questa sera ha debuttato al teatro greco di Siracusa. Poggiata sulla forza della parola – grazie ad una traduzione scorrevole – si aggrappa solida alla recitazione dei suoi protagonisti: una tormentata Fedra (Alessandra Salamida), la nutrice (una superba Gaia Aprea), la freschezza di Ippolito casto e luminoso in lamè (Riccardo Livermore) e uno ieratico Teseo (Alessandro Albertin). Aprono e chiudono le due divinità che tessono la trama, dall’Afrodite (Ilaria Genatiempo) che non perdona le troppe attenzioni di Ippolito alla dea Artemide (Giovanna Di Rauso) che ristabilisce verità ed onore ma a tragedia compiuta.
La scena richiama un palazzo appena disegnato da impalcature su tre livelli. Due pedane ai lati, al centro una grande testa di donna che prenderà poi vita grazie al visual, studiato per allargare il senso di drammaticità e spettacolo.
Dopo il prologo di Afrodite, la scena è subito di un fresco e puro Ippolito, vestito di bianco e pailletes, devoto solo alla sua Artemide e accompagnato da altri giovani freschi come lui e agghindati alla maniera di hippies appena usciti da Hair. Lui ignora ancora quali tragedie si stiano per consumare. Fedra è innamorata di lui, per volere di Afrodite. Ma amare il proprio figliastro non è onorevole, non si confà ad un animo retto e giusto. Medita di togliersi la vita, mentre la nutrice offre un’altra lettura e una diversa soluzione. Un confronto acceso, vivo che si infiamma sulle qualità attoriali delle interpreti. Fedra, protetta dai veli del coro delle donne di Trezene, chiede il loro silenzio. Ma alla fine sarà la nutrice a violare la promessa di tacere e rivelerà ad Ippolito i sentimenti di Fedra. Di pancia, Ippolito sfoga la sua misoginia: “o qualcuno insegnerà alle donne a controllarsi o continuerò a detestarle”. Il giovane fugge, indignato. Attende il rientro del padre Teseo mentre Fedra, per riacquistare l’onore perduto, decide di uccidersi. Consumerà la sua vendetta verso Ippolito con una lettera, che verrà poi recapitata a Teseo. In quello scritto il giovane è accusato di aver costretto la matrigna a soggiacere con lui.
Uno scosso Teseo maledice il figlio mentre ancora piange la moglie. “Un altro male si aggiunge al male”, urla. E questa volta, “non lo terrò chiuso in me”, giura. Teseo invoca contro Ippolito la forza di Poseidone. E l’infelice si schianterà con il suo carro, atterrito da un mostro marino. Morirà tra le braccia del padre, mentre Artemide restituirà ad Ippolito il suo onore e svelerà inganno e tradimenti, facendo spazio alla verità. La tragedia, però, è ormai consumata.




Bimba morta a Noto, l’avvocato della famiglia: “chiediamo silenzio e rispetto”

Giuseppe Cultrera è l’avvocato che segue la famiglia della piccola Silvia, la bimba di 10 mesi morta a Noto in seguito ad un incidente domestico. “La famiglia chiede silenzio e rispetto”, spiega il legale con riferimento all’ondata di commenti, opinioni e giudizi apparsa in particolare sui social. L’avvocato parla di “una tragedia domestica che sarebbe potuta capitare a ognuno di noi, legata alla fatalità di un imperscrutabile destino”. La ricostruzione fornita agli investigatori è quella di una caduta accidentale dal girello in un secchio con acqua e candeggina, utilizzato per pulizie a casa.
“Nell’attesa che alla piccola venga data degna sepoltura, la famiglia chiede il più rispettoso, encomiabile e sensibile silenzio. In stato di shock, sta vivendo un lutto immane ed è giusto che lo viva nel silenzioso rispetto della gravità dell’evento. L’unico obiettivo, oggi, è ottenere il rapido dissequestro della giovanissima salma perché possa ricevere l’ultimo saluto dai familiari. Ci siamo già attivati in tal senso e, nonostante lo stato d’animo, stiamo lavorando al raggiungimento dello scopo”, le parole dell’avvocato Cultrera e affidate ad una nota.
La Procura di Siracusa ha disposto l’esame autoptico, al termine del quale si procederà con il funerale. Il sindaco di Noto, Corrado Figura, ha invitato la comunità netina a stringersi attorno alla famiglia in questo momento di grande dolore.