Sorpresa mentre abbandona rifiuti, donna aggredisce due agenti della Municipale

Due agenti della Polizia Municipale di Siracusa sono stati aggrediti questa mattina in via Palermo. I due, in borghese per i controlli preventivi all’abbandono di rifiuti in strada, hanno fermato una donna che aveva appena buttato in strada la sua spazzatura.
La reazione della signora ha sorpreso gli agenti che sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente. Sono stati accompagnati in ospedale per le cure del caso. La donna è stata identificata e denunciata. È una settantenne, proprietaria di un b&b la cui posizione verrà ora verificata.
L’episodio è il sintomo del clima sociale che si respira a Siracusa. Un’ampia fetta di popolazione è allergica al rispetto delle regole comuni e preferisce imporre la propria arroganza. Centinaia di critiche per l’andazzo di determinati servizi, come quello di igiene urbana, ma in alcuni quartieri – come in certi condomini – risulta più facile lamentarsi e puntare altrui responsabilità che impegnarsi per seguire regole di interesse collettivo.

Foto archivio




I lavoratori Ias ora hanno paura. Bottaro: “Politica mantenga impegni assunti”

E adesso i lavoratori del depuratore consortile Ias hanno paura per davvero. Un timore per il futuro occupazionale raccolto e rilanciato dai sindacati e sfociato intanto nella proclamazione dello stato di agitazione. Con le grandi industrie che non possono più utilizzare quella struttura – era previsto, poteva accadere, è successo – adesso ci si domanda se un depuratore biologico consortile progettato per trattare 5000 mc/h di reflui (di cui oggi ne tratta mediamente 2000 mc/h) sarà tecnicamente in grado di depurare solo i reflui civili di Priolo, Melilli e piccoli utenti (circa 500 mc/h). Inoltre, i sindacati si interrogano sui costi di gestione annuali che “non potranno essere sostenuti dalle casse comunali senza un significativo aumento delle tariffe per la popolazione locale”. Dai livelli occupazionali a rischio, all’aumento del carico inquinante in ambiente, le sigle sindacali disegnano un futuro a tinte fosche. E chiamano in causa il ministro Urso – che aveva promesso stabilità occupazione e operativa – e chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico con la Presidenza della Regione Sicilia per “discutere soluzioni concrete che possano garantire la tutela ambientale e la sicurezza occupazionale”.

Ripercorriamo la vicenda. Nel 2019, la procura di Siracusa ha sequestrato l’impianto biologico consortile gestito da Ias avviando un’indagine che ha coinvolto anche i vertici delle industrie che sversavano reflui nel depuratore. Nel giugno 2022, Ias spa è stata posta sotto sequestro giudiziario. I tecnici della prima amministrazione giudiziaria, dopo un’attenta verifica, hanno riscontrato la buona funzionalità dell’impianto e raccomandato l’acquisizione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per garantire la continuazione dell’attività di depurazione dei reflui, civili e industriali. Tuttavia, nel settembre 2022, l’amministrazione è stata sostituita e agli utenti industriali è stato imposto di distaccarsi dal collettore e di installare nuovi impianti di depurazione autonomi. Nel settembre 2023, un decreto ha stabilito che tale distacco debba avvenire entro 36 mesi, ossia entro settembre 2026. Questo cambiamento ha comportato significativi investimenti economici per gli utenti industriali. Sino al provvedimento del gip del Tribunale di Siracusa.




Spari in pieno centro tra le famiglie a passeggio, paura a Francofonte

Far West a Francofonte dove nella tarda serata di sabato scorso sono stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco, in pieno centro, nei pressi della villa comunale. Panico per le tante persone, tra cui molte famiglie, che avevamo deciso di trascorrere qualche ora fuori casa, per una passeggiata nella cittadina della zona nord della provincia di Siracusa.
Le indagini sono affidate ai Carabinieri che hanno raccolto alcune testimonianze e visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Ci sarebbero alcuni sospettati, in particolare due uomini. Tra le rispettive famiglie sarebbero emerso forti dissapori. Ma è soltanto una delle piste seguite dagli investigatori, coordinati dalla Procura di Siracusa che ha aperto un’inchiesta.




Drammatico incendio in centro abitato, case in fiamme e famiglie in fuga a Francofonte

Solo alle 4 di questa mattina è stato dichiarato il cessato allarme a Francofonte, dopo 14 ore di lotta contro le fiamme. La cittadina siracusana ha vissuto momenti terribili, a causa di un devastante incendio in pieno centro abitato. Paura nel rione San Francesco, in fiamme anche abitazioni. I danni sono ingenti e una decina di persone sono state evacuate in un residence di Vizzini.
I Vigili del Fuoco sono intervenuti con due autoscale arrivate da Siracusa e Catania. A supporto anche squadre di Augusta, Palazzolo, Lentini coadiuvati dai volontari dei Vigili del Fuoco di Vizzini e Sortino e una squadra da Catania, oltre alla Protezione Civile di Melilli, Carlentini e Francofonte. Un dispiegamento massiccio di uomini e mezzi che rende l’idea delle proporzioni di un devastante incendio. Secondo le prime indicazioni, il rogo avrebbe avuto origine nella mattina di ieri da un campo di sterpaglie per poi propagarsi al centro abitato.
“Abbiamo assistito ad uno dei momenti più tristi e drammatici della storia della nostra Francofonte ed in modo particolare del nostro quartiere, San Francesco d’Assisi”, racconta il parroco. “Assicuriamo preghiere alle famiglie coinvolte, ma soprattutto siamo a disposizione per qualunque cosa aveste bisogno, ripeto, per qualsiasi cosa. Ci siamo e ci saremo!”. Immediata la mobilitazione per gli aiuti ma c’è anche rabbia per l’accaduto, tragicamente prevedibile in un territorio costantemente in emergenza, anche per gli incendi.




Frank non demorde, altro cartellone contro abbandono rifiuti. “Ma situazione è difficile”

Alza il tiro, Frank. L’autore dei grandi e colorati cartelloni che invitano a non buttare spazzatura in giro non solo ha realizzato un altro dei suoi sgargianti messaggi, ma chiama in causa adesso anche le autorità. “La mancanza di controllo ha portato a una situazione disastrosa. Quali azioni concrete intendete intraprendere per risolvere questo problema?”, scrive sui social. E posta la foto dell’ultima realizzazione, piazzata lungo via Elorina, nei pressi del ponte sull’Anapo. “Genitori se volete una società più civile incominciate ad esserlo voi”, il messaggio diretto, scritto con grandi e variopinte lettere. Ma il contrasto è subito forte: proprio sotto il cartellone, cartacce e plastica abbandonati da automobilisti di passaggio. Il cammino è lungo e pare non trovarsi soluzione. Ma Frank non ha intenzione di mollare.
Nei giorni scorsi ha fatto discutere l’abbattimento da parte di Anas di un suo cartellone piazzato in una rotatoria lungo la strada per Fontane Bianche. In effetti, quel grande pannello rendeva difficoltosa la visibilità alle auto di passaggio, da lì la scelta di buttarlo in terra.




E improvvisamente Schifani scoprì che i Pronto Soccorso in Sicilia non funzionano bene

E così capita che in un assolato inizio agosto, il governo regionale scopra improvvisamente i problemi dei Pronto Soccorso negli ospedali siciliani. Non solo per la carenza di medici ma anche e soprattutto per attrezzature, condizioni degli ambienti e alle volte anche assenza totale di empatia verso il degente ed i suoi parenti. Dopo l’ultima magagna denunciata dai giornali, le stecche di cartone a Patti, come se non vi fossero state fino ad oggi decine di audizioni in Commissione Salute sullo stato dei Pronto Soccorso siciliani, audizioni di manager e dg, interrogazioni in Aula e proteste sui social, improvvisamente il presidente Schifani decide di occuparsi delle “numerose segnalazioni di disservizi e inefficienze che abbiamo registrato negli ultimi tempi”. Alleluja, meglio tardi che mai.
E così adesso all’assessore Giovanna Volo è stato chiesto di dare vita ad una Commissione tecnica di valutazione “per conoscere il reale stato di efficienza e di operatività delle aree di emergenza e urgenza di ciascun presidio ospedaliero” siciliano.
“Avvieremo, quindi, una rigorosa e completa indagine sullo stato di salute dei Pronto soccorso dell’Isola, così da conoscere le criticità nel dettaglio e intervenire tempestivamente con misure adeguate ed efficaci. Al di là della oggettiva e cronica carenza di personale medico, di cui siamo bene a conoscenza e su cui stiamo lavorando concretamente e in maniera strutturale, sento il dovere politico e morale di intervenire sulle emergenze che interessano le nostre strutture sanitarie ospedaliere”, dice Schifani.
La Commissione potrà operare collegialmente o in appositi team snelli, con l’obiettivo di predisporre una puntuale e circostanziata relazione su ogni singolo presidio ospedaliero. Il documento dovrà indicare i punti di forza e quelli di debolezza, sottolineando le criticità più gravi, con l’indicazione delle azioni correttive e delle misure organizzative che potranno essere adottate dalle direzioni generali, responsabili del buon funzionamento delle realtà ospedaliere, per il pronto superamento delle inefficienze segnalate dalla commissione di valutazione.




Enorme bacino di acqua sotto gli Iblei, Palazzolo Acreide “rivendica” la scoperta

Sotto gli Iblei, anche in territorio siracusano, è stata scoperta la più grande falda acquifera mai trovata in Sicilia. Secondo le stime dell’Ingv ci sarebbero oltre 17 miliardi di metri cubi d’acqua, molto probabilmente potabile. Ad una profondità stimata di 800 metri, considerata non proibitiva, ci sarebbe la risposta a tutti i problemi di una regione a secco di acqua. La scoperta ufficialmente viene datata novembre 2023 con la firma di Ingv e le università di Malta e Roma 3.
In realtà, però, i primi indizi circa la presenza di quella grande falda acquifera risalirebbero alla prima decade degli anni 2000 e conducono a Palazzolo Acreide, centro montano sugli Iblei, in provincia di Siracusa. Quelli erano gli anni della ricerca di gas nel sottosuolo ma anche delle grandi proteste no triv. Allora la società Mauriel et Prom sviluppò un progetto di ricerca “per la caratterizzazione delle risorse geotermiche di bassa temperatura” proprio sotto Palazzolo. Quella ricerca basata su parametri geologici ed idrogeologici evidenziò la presenza di una falda acquifera piuttosto estesa, mentre si cercava il gas.
“Vennero da noi a parlare di questo progetto per la geotermia. Noi chiedemmo uno studio e delle mappature attente, perchè volevamo evitare scontro con i no triv. Anzichè trovare gas, trovarono elementi circa la presenza di quel giacimento d’acqua”, racconta oggi il sindaco della cittadina, Salvatore Gallo.
Perchè nessuno si curò più di tanto di quella scoperta oggi così importante? “In quel momento non c’era siccità o crisi idrica. E quindi nessuno ci badò particolarmente. Era un segnale interessante. Quando abbiamo saputo di questo giacimento d’acqua, lo comunicammo subito ad altri ricercatori. La scoperta comunque parte da noi”, rivendica oggi. E mostra le conclusioni dello studio della Mauriel et Prom con quelle che potrebbero essere definite prove “indiziarie” circa la presenza di una grande falda acquifera sotto Palazzolo e Canicattini ma – oggi lo sappiamo – decisamente più estesa: sino a Vizzini ed alle porte di Caltagirone. “Acque preistoriche, presumibilmente acqua dolce. Ma andrebbero fatte tutte le analisi del caso per capire quanto e se potabili”.
L’Autorità di bacino della Presidenza della Regione ha chiesto intanto una relazione alle Università siciliane che hanno evidenziato alcune criticità in merito sia alla effettiva utilizzabilità dell’acqua, sia alle difficoltà per il raggiungimento della falda, a causa delle caratteristiche geomorfologiche del territorio soggetto a elevatissimo rischio sismico. “Non vogliamo lasciare nulla di intentato e per questo ci confronteremo con l’Ingv e le Università di Roma 3 e di Malta”, fa sapere il presidente della Regione.

foto: Ingv




Pulizia dei terreni comunali incolti, Scimonelli: “due operai e lavori partiti in ritardo”

Il 16 luglio scorso sono stati affidati dal Comune di Siracusa i lavori del servizio di decespugliamento delle aree comunali incolte (antincendio) e le operazioni di pulizia dei canali (prevenzione rischio idraulico). La ditta affidataria ha sessanta giorni di tempo per procedere al diserbo ed alla creazione di strisce tagliafuoco nei terreni comunali. Una squadra tipo è composta da due operai e dovrà occuparsi di 18mila metri quadrati di aree da diserbare, per un costo di circa 60mila euro. “Il costo è fissato a mq e indipendentemente dal numero di operai impiegati e quindi la ditta potrebbe anche decidere di impiegarne un numero maggiore per determinati interventi”, spiegano dagli uffici di Palazzo Vermexio.
Rumoreggiano, però, le opposizioni ed in particolare il gruppo Insieme con il consigliere Ivan Scimonelli che fa notare il ritardo nell’avvio dei lavori per la prevenzione antincendio. Non nasconde poi la sua sorpresa nell’apprendere che il diserbo di 18mila metri quadrati è affidato a due operai: “saranno supereroi…”, commenta scegliendo la via dell’ironia.
Importanti, intanto, anche i contestuali lavori per la “mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico”, vale a dire la pulizia dei canali. Tra gli interventi previsti, la rimozione dei detriti del fascio tubiero che
attraversa ed occlude parzialmente il corso del fiume Anapo, presso il ponte Capocorso; la ripulitura del canale Fanusa “per una lunghezza di 1,2 km compreso sfalcio, pulizia detriti e taglio dei rami e rimozione detriti”; lo sfalcio della vegetazione nella via Incatasciato nei pressi di via Giordano Bruno, alla Fanusa; la ripulitura di parte del canale che costeggia la via Paludi Lisimelie, con rimozione dei detriti e taglio della
vegetazione spontanea; la ripulitura del canale Arenella; ripulitura dei margini stradali occlusi su viale Pantanelli; ripulitura dei margini stradali occlusi sul lato sud della strada di Targia, “con rimozione dei detriti in corrispondenza di un punto di minima quota s.l.m. che determina pericolosissimi allagamenti” e contestuale disotturazione delle tubazioni di deflusso verso il mare; pulizia del margine destro della carreggiata del viale Epipoli, nel senso di percorrenza tra Belvedere e Siracusa; ripulitura del canale presso traversa Sorgente a Cassibile.

foto archivio




Sperona l’auto della Polizia, rocambolesco inseguimento nella notte e 48enne arrestato

Scene da film nella notte a Siracusa, con un inseguimento per le vie cittadine concluso con l’arresto di un 48enne di Augusta. All’alt intimato dai poliziotti ad un posto di blocco in via Monsignor Caracciolo, ha risposto accelerando e speronando l’auto della pattuglia delle Volanti.
Ne è nato un rocambolesco inseguimento per le vie cittadine. In un disperato tentativo di fuga, il 48enne ha abbandonato l’auto e provato a dileguarsi a piedi. Raggiunto dai poliziotti, dopo aver opposto una strenua resistenza, è stato tratto in arresto. Nelle concitate fasi dell’azione, un agente ha riportato la lussazione di una spalla.
L’arrestato – che si è rifiutato di sottoporsi al test alcolemico e per questo è stato anche denunciato – è stato posto ai domiciliari.




Ambulanze 118, case e ospedali di comunità, liste d’attesa: intervista con il dg Caltagirone

La coperta corta delle ambulanze del 118, con l’ultimo spostamento disposto in postazione a Portopalo che scontenta Buccheri e Buscemi; case e ospedali di comunità in provincia di Siracusa, il punto sugli interventi; e poi liste d’attesa e lo strumento che permette ai pazienti di denunciare i ritardi direttamente all’Asp di Siracusa.
Sono questi i temi trattati nel corso di un’intervista con il dg dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone.