Teatro comunale vandalizzato, gli autori si scusano con il sindaco. “Ora percorso educativo”

I responsabili dell’irruzione vandalica all’interno del riqualificato teatro comunale di Augusta si sono presentati nell’ufficio del sindaco Di Mare. Il primo cittadino, con un video sui social, li aveva invitati ad ammettere le loro responsabilità anche perchè inchiodati dalle immagini riprese dalla videosorveglianza. Nei fotogrammi, si vedono i ragazzi entrare e poi svuotare gli estintori contro le poltroncine e nella sala del teatro. Danni per migliaia di euro.
Accompagnati dai genitori, hanno risposto all’appello del sindaco e si sono presentati per le scuse. Sono giovanissimi ed hanno ammesso le loro responsabilità parlando di “azione sbagliata”.
Il gesto non rimarrà comunque senza conseguenze. Le scuse e l’assunzione di responsabilità sono state ben accette ma non chiudono la vicenda. “Con i genitori abbiamo concordato un percorso educativo per far capire a tutti i ragazzi che queste azioni non devono essere fatte”, dice al riguardo Giuseppe Di Mare.




Riduzioni nella portata idrica, Cavallaro (FdI): “Basta colpevolizzare i cittadini”

“Non sapevo che Siracusa avesse carenze idriche!”. Il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI) non nasconde tutta la sua sorpresa davanti agli annunciati razionamenti della portata idrica in alcuni punti di Siracusa, nelle ore notturne. E avanza un suo sospetto: “è forse un tentativo, in tempi di siccità e problematiche idriche in altre parti della Sicilia, di creare confusione per nascondere negligenze e inefficienze?”.
Il gestore della rete idrica siracusana ha però chiarito che i provvedimenti di riduzione della portata idrica nascono dall’eccessivo prelievo di acqua in zone dove sono densamente presenti villette e terreni agricoli. Aree in cui, in sostanza, la rete va in sofferenza per un uso intensivo e non troppo ragionato della risorsa acqua. Quindi non una vera e propria carenza, quanto la necessità di riequilibrare sfruttamento di falde e pozzi.
L’esponente di Fratelli d’Italia ricorda che in Consiglio Comunale, poche settimane addietro, in risposta ad una sua interrogazione su interventi manutentivi sulla rete, venne presentato un elenco di opere realizzate negli ultimi 3 anni. “Il capitolato prevedeva un investimento annuo di 1.943.000,00 che non è stato mai realizzato per presunti aumenti delle bollette per la fornitura di elettricità. Non è stato possibile conoscere, tuttavia, dalla risposta all’interrogazione l’entità della la spesa per la fornitura elettrica, per cui sarebbe necessario vedere le bollette o i bilanci societari. In ogni caso il piano di investimenti è stato rimodulato con Delibera della Giunta Municipale n° 88 del 25/05/2023, che ha accettato di ridurre fortemente il piano degli investimenti in capitolato, accogliendo le richieste della Siam”, dice Cavallaro.
Il consigliere comunale fa di conto: “la somma degli investimenti fatti da Siam e documentati, per gli anni 2022, 2023 e 2024 (fino ad aprile) risulta essere inferiore di 376.000,25 rispetto a quanto avrebbe dovuto essere investito in un solo anno. E tra l’altro, a mio avviso, almeno per il 78 % dei casi si tratta di interventi ordinari, mentre solo per il restante 20% possono considerarsi interventi migliorativi o investimenti veri e propri”.
Di fronte a questa situazione, Paolo Cavallaro boccia l’amministrazione comunale “che cerca di attribuire anche qui la colpa ai cittadini. Eppure è da decenni che l’acqua siracusana non è delle migliori e si promettono lavori di ammodernamento e di scavo di nuovi pozzi. Eppure le condutture sono un colabrodo e la dispersione idrica è un serio problema. E tutto questo mentre i cittadini pagano costi esorbitanti per l’acqua”.




Nuova caserma dei Vigili del Fuoco, è fatta! Lunedì 22 la consegna, chiavi ai pompieri siracusani

Tutto pronto per la consegna della nuova caserma ai Vigili del Fuoco di Siracusa. Completata una lunghissima trafila burocratica e dopo anni di lavori a singhiozzo, finalmente l’attesa notizia. Il 22 luglio alle 11 la Regione consegnerà formalmente l’immobile. Insomma, i Vigili del Fuoco di Siracusa avranno le chiavi e potranno iniziare a programmare il trasloco dalla sede di via Von Platen a quella nuova, alla Pizzuta.
Con una nota firmata dal comandate dei Vigili del Fuoco di Siracusa arriva la conferma. “Ultimata la procedura di acquisizione dell’immobile, attraverso la stipula di un contratto di comodato d’uso gratuito, in data 22 luglio alle ore 11 la Regione Siciliana procederà alla formale consegna dell’immobile”, si legge nel documento.
Una breve cerimonia sul posto segnerà finalmente la conclusione di un percorso che non sembrava conoscere mai fine. Ad onor del vero, il secondo lotto funzionale non è ancora completato e di quei lavori si è realmente persa traccia.




Qualcosa non va nel sistema rifiuti, Siracusa sommersa anche fuori emergenza

“La raccolta differenziata a giugno è al 53%. Nello stesso mese dello scorso anno era al 47%”. Dal settore Igiene Urbana del Comune di Siracusa oppongono una percentuale alle critiche. Ma andando in giro per il capoluogo – da Ortigia alla Borgata, dalla Pizzuta alla Mazzarrona – la sensazione è diametralmente opposta. Le discariche abusive sono ovunque, la spazzatura rimane in strada per giorni e le aree popolari soffrono come non mai. Eppure non siamo in emergenza, tipo quando chiude l’impianto di Sicula a Lentini.
Però non c’è il tempo di completare una bonifica straordinaria, che subito ricomincia l’abbandono indiscriminato e senza alcun riguardo. E’ chiaro, c’è una mancanza culturale di fondo. Ignoranza, se volete. Appelli e sensibilizzazione quindi cadono nel vuoto e non bastano. C’è un’ampia fetta di popolazione – che paghi o meno la Tari non importa – che non vuol fare la differenziata. E butta con le sue proprie regole. Però fino a poche settimane addietro addietro veniva effettuato il cosiddetto riassetto, pure incluso nel servizio ed utile ad evitare che la città sprofondasse sotto cumuli di rifiuti. Sarebbe utile sapere allora se il riassetto è stato sospeso e – in caso di risposta positiva – per quali motivi.
Frattanto, le azioni di contrasto continuano a fare il solletico agli abbandonatori seriali di sacchetti di spazzatura. Metti le telecamere? E le discariche si spostano cento metri più in là, che tanto poi mica la gente a piedi ha una targa per risalire all’identità. Multe? Non le pagano e non il Comune non ha strumenti per altre iniziative coercitive.
La politica sostiene che con la tariffazione puntuale la musica cambierà. Ma a Cassibile – frazione pilota per la sperimentazione della tariffazione puntuale – sono già nate tre nuove aree abusive di conferimento rifiuti. Il rischio, basandosi solo su questo dato, è che la situazione sia destinata a peggiorare se non si metteranno in campo azioni efficaci. A partire da quelle misure che sino all’estate scorsa hanno permesso di evitare un’emergenza come quella attuale.




Il casco come un optional, in pericoloso aumento il numero di quanti non lo indossano

Nonostante l’uso del casco quando ci si mette in sella ad una moto sia obbligatorio ormai dal 1986, a Siracusa pare essere un optional. La legge c’è, manca chi la fà rispettare. E così sono sempre più numerosi i motociclisti di ogni età che circolano sulle strade siracusane senza curarsi minimamente della norma. Procedono a zig zag, passano col rosso, si muovono dentro le corsie ciclabili, sfilano via a velocità. Tutto rigorosamente senza casco. Ogni giorno, decine di foto e segnalazioni vengono inviate via whatsapp alla redazione di SiracusaOggi.it.
Di giorno o nelle ore serali, poco cambia. L’utilizzo del casco non viene più percepito come obbligatorio a Siracusa. Questo, purtroppo, perchè i posti di blocco sono ormai un lontano ricordo degli anni novanta del secolo scorso. E se nessuno ti multa, figurati chi si preoccupa di andare in giro con il casco lasciato a casa.
Nel perimetro urbano, è la Polizia Municipale che dovrebbe disporre i controlli di questo tipo. Tra carenza di personale e moltiplicazione dei servizi, pare non ci sia modo di preoccuparsi anche del mancato uso del casco. Eppure aumentano gli incidenti che vedono coinvolti moto e scooter e finiscono in ospedale ragazzi ed adulti che non indossano il casco. E il costo sanitario dell’imprudenza e del mancato uso del casco finisce a carico della collettività.
Nei mesi scorsi, i Carabinieri hanno messo in campo controlli straordinari su strada, evidenziato un dato allarmante: la metà dei motociclisti siracusani non indossa il casco. Ogni anno, il Comando Provinciale lavora insieme alle scuole medie per diffondere tra gli studenti la cultura e l’importanza dell’uso del casco, con il progetto “Un casco vale una vita”.




Acqua, Siracusa verso il razionamento ma la colpa non è della siccità

Una siccità senza precedenti sta flagellando la Sicilia. Anche in provincia di Catania si sono resi necessari provvedimenti di razionamento dell’erogazione idrica nelle ore notturne, in alcuni centri dell’hinterland. Misura precauzionale, spiegano i vertici della società che gestisce il servizio nel catanese. Qual è la situazione nel siracusano? La natura è stata generosa con questo territorio e l’acqua non manca. Non è infinita, certo. Ma i livelli di falde e serbatoio, al momento, non giustificano alcun allarme. Semmai, il problema per Siracusa città è l’enorme prelievo che, in certe zone, da giugno a settembre emunge costantemente grandi quantità di acqua. Tremmilia e Plemmirio in particolare. Zone di ville e villette, piscine e giardini da irrigare. Ecco allora spiegata la grande richiesta di acqua, non sempre giustificata, che manda in crisi il sistema.
A Belvedere ad esempio, conferma Siam in una nota, “la carenza di risorsa idrica è determinata dal consistente abbassamento del livello idrico nel serbatoio (alimentato dal pozzo Grottone) che fu costruito per servire il solo comprensorio di Belvedere ed al quale furono poi connesse anche le zone di Sinerchia e Tremmilia. Un abbassamento causato dai consistenti prelievi idrici di questi giorni, aggravato da un uso sconsiderato della risorsa idrica per l’innaffiamento di prati, terreni, giardini e per il riempimento di piscine. Tutto ciò provoca le riduzioni del livello di servizio specie nella parte alta dell’area vicina al suddetto serbatoio. Riduzioni che si alternano a condizioni di regolarità, soprattutto a partire dalla tarda serata/nottata, ovvero quando il livello idrico del serbatoio raggiunge la quota necessaria per servire anche le zone più alte di Belvedere”.
Per limitare i disagi (interruzioni nelle ore notturne), la società ha attivato alcune misure di garanzia. “Tuttavia, se l’attuale tendenza di prelievo dovesse continuare, il problema della non regolarità del servizio potrebbe verificarsi anche nei prossimi giorni, con possibilità persino di peggioramento della situazione”, avvisa Siam.
Il caso Belvedere vale però per gran parte della città. Una problematica determinata dalle attuali condizioni ambientali e dall’aumento esponenziale, in questo periodo, delle presenze e delle attività commerciali, per via degli ingenti flussi turistici che interessano Siracusa, il suo centro storico e le località balneari, a cui si aggiungono la crisi idrica che sta colpendo l’intera Sicilia (“con conseguenze molto più gravi e diffuse rispetto a Siracusa”) e – non ultima – l’annosa questione della vetustà e delle perdite della rete idrica cittadina, “su cui Siam può solo intervenire in emergenza con continue e costose attività di riparazione”.
Un contesto complicato, in cui – spiegano i tecnici della società – “si può operare solo con l’acqua residua a disposizione che, non essendo ormai sufficiente, può essere distribuita soltanto operando delle turnazioni e dei razionamenti notturni da attuare presso i serbatoi cittadini, essenziali per ripristinare volumi e livelli di pressione adeguati a normalizzare il servizio idrico durante il giorno”.
Riduzioni che saranno operate a partire da questa settimana sui serbatoi di tutta la città (Ortigia, frazioni di Belvedere e Cassibile e zone balneari) e di cui la cittadinanza verrà informata con 24 ore di preavviso attraverso gli strumenti e i canali di comunicazione della nostra società.




Incendi, sterpaglie e rifiuti in fiamme: cinque roghi oggi a Siracusa

Giornata di gran lavoro per i Vigili del Fuoco di Siracusa, con diversi interventi a causa di incendi di sterpaglie o spazzatura. L’elenco è lungo: Targia e contrada Spalla in mattinata, poi a ora di pranzo i due roghi più complessi tra Ognina e Fontane Bianche. Le fiamme hanno anche lambito alcune abitazioni, alcune disabitate e trasformate in discariche, ed hanno richiesto l’intervento di più squadre dei Vigili del Fuoco. Nel pomeriggio, segnalato altro incendio a Pantanelli ed anche in questo caso a bruciare sono sterpaglie e spazzatura abbandonata. Poco dopo le 18, conclusi tutti gli interventi. L’elevata fumosità ha creato preoccupazione, i danni sono comunque limitati e non è stato necessario evacuare persone, soprattutto nel primo pomeriggio tra Ognina e Fontane Bianche.
A nulla purtroppo sembrano servire le ordinanze di protezione civile emanate per contenere e prevenire il rischio incendi. Oggi, peraltro, altra giornata segnata da allerta arancione per rischio incendi e alte temperature.
Anche ieri diversi gli interventi, concentrati questa volta in provincia ed in particolare tra Avola e Noto.




L’occupazione che c’è e la formazione che manca, una via per far ripartire Siracusa

La zona industriale rimane fattore trainante per l’economia siracusana. In termini di pil e di occupazione, tiene a galla i numeri della provincia aretusea. “Ma l’occupazione si è fatta meno stabile, specie nell’indotto dove la regola sono i contratti a termine e poche prospettive. E iniziano a mancare le figure professionali che le industrie cercano. Questo comporta che, giocoforza, aumenta il ricorso a lavoratori che arrivano da fuori provincia se non addirittura dall’estero”, analizza il segretario generale di Uiltec Sicilia, Andrea Bottaro.
Una volta c’era il Ciapi, centro di formazione di eccellenza che per anni è stato capace di collegare direttamente domanda e offerta di lavoro nell’area industriale. E poi cosa è successo? Quel modello è andato in crisi, la politica si è fatta sempre più ingerente ma non altrettanto attenta alle reali necessità. Ed è iniziato così il declino di un sistema che aveva permesso a centinaia di siracusani di imparare ed ottenere un lavoro.
“Anche il ricorso al massimo ribasso negli appalti e nelle commesse ha rappresentato un duro colpo per gli operai specializzati. Ma il vero problema è che non c’è più in questo territorio un collegamento diretto tra la zona industriale e le possibilità occupazionali che offre. Oggi si cercano figure che qui non ci sono più. Ecco perchè stiamo ragionando insieme a Confindustria Siracusa di rimettere in piedi la formazione professionale, coinvolgendo da una parte scuole come Ipsia e Fermi e, dall’altra, le aziende del polo industriale. Un collegamento diretto e con vista sull’occupazione per i nostri ragazzi che, dopo una prima formazione tecnica tra i banchi ed i laboratori di scuola, potrebbero così completare il percorso, acquisendo quelle competenze richieste dall’area industriale e che così non dovrebbe guardare fuori per trovare il personale di cui oggi ha bisogno”, l’analisi di Andrea Bottaro.
“Saldatori, tubisti e specialisti di macchina scarseggiano ma sono vitali per l’indotto. Mentre l’inevitabile riconversione richiederà esperti di chimica verde e di bioraffinazione”, aggiunge il segretario della Uiltec Sicilia.
Può quindi esserci nuova occupazione, ma deve tornare la formazione: per assicurare quel fabbisogno di personale che c’è (sebbene non più come in passato) ma che non trova soddisfazione guardando al solo bacino di Siracusa.
La Uiltec ha sollevato il tema e indicato una strada, oltre alle solite litanie sindacali che – con rispetto – paiono alle volte retaggio di un tempo che non è oggi. A chi l’onere della prossima mossa per rimettere in moto l’occupazione siracusana?




Malamovida, rafforzati i controlli in Ortigia dopo l’ultimo incredibile episodio

E’ stato identificato e snazionato l’uomo che lo scorso 14 luglio ha urtato un passeggino in Ortigia con la sua auto. E’ un 51enne, bloccato poco dopo dalla Municipale e dalla Polizia di Stato. Era in evidente stato di ebbrezza alcolica e senza patente. Non solo, l’auto era anche sotto sequestro amministrativo. Lunga la liste delle contestazioni: guida con la patente revocata, per essere entrato in zona pedonale, per rifiuto di sottoposizione all’alcol test, per omissione di controllo del mezzo. Elevate multe per 5.300 euro complessivi. Il veicolo sul quale l’uomo viaggiava è stato confiscato. E’ stato disposto un rafforzamento dei controlli agli accessi in Ortigia, garantendo maggiore sicurezza per cittadini e turisti. Poche settimane addietro, due turiste americane sono state vittime di violenza, un episodio di malamovida che ha fortemente colpito l’opinione pubblica.




Archimede ripulito e presto anche illuminato, il ‘miracolo’ di chi salta oltre gli ostacoli

Siracusa è quella strana città in cui anche un personaggio come Archimede – celebrato nei film, nel mondo, nella storia – finisce ignorato. Simbolica la storia del monumento a lui dedicato sul rivellino del ponte Umbertino, con tanto di statua. Era il 2016. Negli ultimi mesi si sono spente le luci – non è una metafora – e la manutenzione ordinaria si è fermata. Polemiche, proteste, prese di posizione si sono susseguite. Al punto che lo scultore Pietro Marchese è arrivato persino ad invocare lo spostamento di Archimede da quel punto dimenticato.
C’è voluta la sensibilità di un assessore a tutto campo, Giuseppe Gibilisco, per iniziare a raccontare una storia nuova, fatta di attenzione e lavoro. Primo risultato? La notte scorsa è stata effettuata una pulizia straordinaria del monumento. Roba che non si vedeva da tempo. Una cosa scontata, direte voi. Evidentemente non così scontata se nessuno, nella macchina pubblica, aveva avvertito prima la necessità di compiere un gesto così normale.
Adesso c’è da inseguire il secondo risultato: ripristinare tutto l’impianto di illuminazione e non solo la strip led ormai andata in più punti. Ed anche in questo caso, ci pensa il jolly Gibilisco che se non ci fosse andrebbe realmente inventato. Una frase che inevitabilmente susciterà qualche invidia. Un consiglio: più che l’invidia, tornerebbe utile la voglia di copiare e fare come lui.
“Il miracolo è compiuto!”, esulta Marchese, autore della scultura. “Gibilisco è un grande. Un’anima combattente! Grazie a tutti per il sostegno e il supporto”. Forza Archimede, prima o poi sapremo apprezzarti per come meriti.