Rifiuti, nuova ordinanza regionale: resta aperta la discarica di Lentini

(cs) L’impianto Tmb della Sicula Trasporti di Catania potrà continuare a restare aperto per il trattamento dei rifiuti e il successivo inoltro degli stessi presso altre discariche o impianti di recupero energetico, anche al di fuori della Sicilia. Lo prevede la nuova ordinanza, proposta dall’assessorato regionale all’Energia e adottata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in via straordinaria ed emergenziale per superare i limiti di stoccaggio dei rifiuti posti per ragioni di sicurezza dai vigili del fuoco. A seguito dei pareri positivi di Arpa, Asp, Cts, Città metropolitana e Comune di Catania e del dipartimento regionale dell’Ambiente, è stato autorizzato il proseguimento temporaneo del trattamento sia per il residuo secco che per l’umido, proveniente da circa 200 Comuni.
Il provvedimento di Schifani è stato emesso per prevenire lo stato di emergenza di natura ambientale ed igienico-sanitaria, nelle more del rilascio da parte del dipartimento regionale “Acqua e rifiuti” della nuova Autorizzazione ambientale integrata (Aia) per gli impianti di contrada Codavolpe, secondo le prescrizioni della Commissione tecnica specialistica della Regione.
«Iniziamo – sottolinea il presidente Schifani – a mettere ordine nel settore, risolvendo una serie di problemi che nell’ultimo periodo avevano causato il blocco dell’impianto della Sicula Trasporti. Il rilascio della nuova Autorizzazione ambientale potrà consentire di riprendere in maniera regolare e ordinaria l’attività di trattamento dei rifiuti e il successivo trasferimento presso altre discariche o impianti di recupero energetico»




Palazzolo si ferma per i funerali del piccolo Vincenzo, il 3 luglio sarà lutto cittadino

Saranno celebrati domani, 3 luglio alle 16.30, nella chiesa di San Sebastiano i funerali del piccolo Vincenzo. L’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, celebrerà il triste rito per l’ultimo saluto al bimbo che ha perso la vita lo scorso 27 giugno, cadendo in un pozzo di contrada Falabia. Una tragedia che ha profondamente scosso la comunità siracusana. La cittadina montana ha fatto quadrato attorno alla famiglia dello sfortunato piccolo. E durante la cerimonia dell’ultimo saluto, Palazzolo si fermerà: proclamato il lutto cittadino. L’amministrazione comunale ha invitato le attività commerciali ed i pubblici esercizi ad evitare ogni comportamento non in linea con il lutto cittadino. Saracinesche abbassate dalle 16.30 e fino al termine dello svolgimento delle esequie. Vietate attività ludiche e ricreative, non compatibili con il carattere della giornata. Bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici.
Sul fronte delle indagini, completata ieri sera l’autopsia. Il piccolo Vincenzo sarebbe morto per annegamento. Il medico legale non avrebbe riscontrato lesioni gravi, lasciando quindi propendere per la tesi di un decesso causato appunto dall’annegamento.
Lo scorso 27 giugno il bimbo precipitò nel pozzo profondo circa 15 metri e per metà pieno d’acqua. Nonostante i tentativi di soccorso, per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare. Nei giorni scorsi, i magistrati hanno svolto diversi accertamenti anche nell’area teatro di questa tragedia.
Sono 9 le persone indagate in un’inchiesta per omicidio colposo. I loro consulenti di parte hanno partecipato all’esame autoptico.




La tragedia del piccolo Vincenzo, l’inchiesta: possibile annegamento

Il piccolo Vincenzo sarebbe morto per annegamento, dopo la caduta nel pozzo di contrada Falabia. E’ quanto sarebbe emerso al termine dell’autopsia disposta dalla Procura di Siracusa ed eseguita ieri nella camera mortuaria dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Il medico legale non avrebbe riscontrato lesioni gravi, lasciando quindi propendere per la tesi di un decesso causato dall’annegamento.
Lo scorso 27 giugno il bimbo precipitò nel pozzo profondo circa 15 metri e per metà pieno d’acqua. Nonostante i tentativi di soccorso, per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare. Nei giorni scorsi, i magistrati hanno svolto diversi accertamenti anche nell’area teatro di questa tragedia.
Sono 9 le persone indagate in un’inchiesta per omicidio colposo. I loro consulenti di parte hanno partecipato all’esame autoptico. Nelle prossime ore, la Procura disporrà il dissequestro della salma per consentire la celebrazione dei funerali. A Palazzolo sarà proclamata una giornata di lutto cittadino anche se il sindaco, Salvatore Gallo, sottolinea come – per la cittadina siracusana – ogni giorno sia un giorno di lutto.




Debito di gioco a tre zeri origina una tentata estorsione mafiosa: in carcere 27enne

Un 27enne di Augusta è stato arrestato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli agenti del Commissariato megarese hanno eseguito l’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catania.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima della tentata estorsione si era indebitata per svariate migliaia di euro a seguito di perdite a poker. Somme vantate dal 27enne che, avvalendosi del metodo mafioso e vantando i propri legami con la mafia di Lentini e Catania, in più occasioni – spiegano gli investigatori – avrebbe preteso il saldo del debito minacciando anche di morte la vittima. Spaventato dalle minacce, in un caso la vittima avrebbe anche consegnato la sua auto all’indagato ma il casuale passaggio di una volante della Polizia di Stato avrebbe costretto il 27enne a scappare per paura di essere arrestato.
A quel punto la vittima, temendo per la sua incolumità e per quella della sua famiglia, si è rivolto alla Polizia di Stato che, con il coordinamento della Dda, ha avviato una meticolosa indagine.
L’indagato è stato condotto in carcere a Cavadonna.




Dal barcone alla maturità a Siracusa, la storia di integrazione e riscatto di Rihab

Come definireste l’inizio di una nuova vita, in un Paese diverso dal vostro, dopo aver sfidato la sorte su di un barcone? Rihab non ha dubbi: “Capolavoro”. E lo ha scritto a caratteri cubitali nel titolo della tesina con cui si è presentata agli esami di maturità, sostenuti e superati al liceo Corbino di Siracusa.
Nel 2022 Rihab ha attraversato il Mediterraneo insieme alla sua famiglia, a bordo di uno di quei barconi che sembrano spezzarsi ad ogni onda. Un viaggio pieno di insidie che, tra paura e sgomento, l’ha condotta dapprima a Pantelleria e poi a Siracusa. Qui la scuola diventa il primo percorso di integrazione e così, pur senza conoscere bene la lingua, seguita dagli operatori di Villa Mater Dei e da una incrollabile volontà, Rihab si è iscritta al quarto anno di scuola superiore. Ha fortemente voluto riprendere e concludere il suo percorso di studi.
Ed alla prova di maturità, quasi come per dire a sè stessa che si, ce l’ha fatta, Rihab ha deciso di presentarsi con un testo che parlasse di quella sua storia, forse in nome e per conto di quelle migliaia di persone che cercano un posto disposto ad accoglierle, sfidando ogni sorta di difficoltà per una vita migliore.
“Questa è la mia esperienza con la barca della morte”, inizia così il suo racconto davanti alla commissione. “Ero su una piccola imbarcazione. Pensavamo che, con quella barca saremmo sopravvissuti. Eravamo sicuri che la barca fosse il ponte di passaggio dall’Inferno alla Beatitudine. Durante il viaggio le onde diventarono montagne, uno dei passeggeri andò a sedersi in un angolo a scrivere le sue ultime parole verso i suoi cari. Io e la mia  famiglia quindi ci siamo detti che non saremmo sopravvissuti e che non avremmo mai raggiunto l’Italia come  avevamo sperato”, scrive la 18enne Rihab nel suo compito.
“Le speranze e il terrore della morte ci perseguitavano. Quando l’imbarcazione ha cominciato a riempirsi d’acqua ci siamo messi ad aspettare per un tempo infinito che arrivasse qualcuno a salvarci. Improvvisamente uno dei passeggeri ha iniziato ad annegare. Tremavo per la paura”. Quello sfortunato compagno di viaggio aveva fatto in tempo a scrivere su di un pezzetto di carta gli ultimi pensieri per i suoi cari. “Non portate con voi la tristezza nella vostra vita per la mia morte, mi dispiace di essere annegato, non volevo”.
Dopo tante ore in balia del mare, mentre la speranza residua si infrangeva sulle onde, finalmente arrivano i soccorsi. Rihab li racconta così: “Iniziano a salvarci, uno ad uno, il pomeriggio più lungo della mia vita, ci fecero salire su questa grande barca, ci diedero subito una coperta d’oro, acqua e dolci. Io iniziavo a sentirmi molto più al sicuro. (…) Dopo esattamente due giorni tra impronte digitali, spostamenti, timbri e scartoffie varie arrivammo a Belvedere, dove iniziò la mia nuova vita. Era il 22 luglio del 2022”.
Due anni dopo, ecco un altro giorno da incorniciare. Da incorniciare insieme ad un diploma non banale. “Una storia di integrazione e riscatto”, non esita a definirla il mediatore culturale Ramzi Harrabi.




Vincenzo, oggi l’autopsia. La madre: “Sento il silenzio di un dolore che toglie la vita”

Nel pomeriggio odierno verrà effettuata l’autopsia per stabilire le cause del decesso del piccolo Vincenzo, il bimbo di 10 anni che ha perso la vita dopo essere precipitato in un pozzo, a Palazzolo. Sono 9 le persone indagate nell’inchiesta della Procura di Siracusa che si muove per omicidio colposo. Tra loro, il proprietario della fattoria dove è avvenuta la tragedia e l’educatrice 54enne che si è calata nel pozzo in un disperato tentativo di soccorso. Perizie in corso sul pozzo teatro della drammatica vicenda di cronaca.
Al termine dell’esame autoptico, il corpicino sarà riconsegnato alla famiglia per la celebrazione dei funerali. A Palazzolo Acreide sarà lutto cittadino. “Ma qui per noi è ormai lutto sempre da quel 27 giugno…”, commenta il sindaco, Salvatore Gallo, interpretando il sentimento della comunità che si è stretta alla famiglia. Dopo la veglia di venerdì sera, la famiglia di Vincenzo ha voluto ringraziare la gente di Palazzolo per la vicinanza.
Oggi è tornata a parlare sui social Paola, la mamma di Vincenzo. “Chiudo gli occhi, ascoltare la tua voce sangu miu, per sentire quando mi dici mamma ti amo sei il mio mondo. Ora sento il silenzio di un dolore che mi toglie la vita”, scrive pubblicando un video tik tok che la ritrae felice insieme al figlio, in un momento di affetto e coccole.




Matteo “Naruto” Melluzzo prenota il biglietto per le Olimpiadi di Parigi

La Gazzetta dello Sport lo ha incoronato “uomo nuovo della velocità italiana”. Matteo Melluzzo si è preso la scena agli assoluti di atletica di La Spezia. Senza Jacobs, Ali e Tortu ci ha pensato il velocista siracusano ad illuminare la pista con un 10.12 di tutto rispetto. Vale anche come nuovo miglior tempo per Melluzzo che ritocca di 1/100 il tempo ottenuto agli Europei di Roma. Per la verità, aveva già fermato il cronometro a 10.12 in quella sfortunata semifinale, vanificata da una falsa partenza non ben segnalata. Di fatto, prenota un posto per le Olimpiadi di Parigi, come terzo nome italiano per la prova regina dei 100 metri.
A fine luglio via al ritiro azzurro. “Giusto il tempo di festeggiare il mio compleanno a Siracusa e poi si parte”. Destinazione Parigi via Roma. “Sono molto contento per il mio primo titolo italiano assoluto. Buonissima prestazione, la mia migliore personale che mi conferma tra gli otto italiani più veloci di sempre”, racconta Matteo Melluzzo a SiracusaOggi.it. “E’ un periodo importante che mi sta avvicinando al sogno Olimpiadi”, conferma il velocista.
Curiosa l’esultanza. Fascia in testa e posa zen. “Ho voluto riprendere Naruto, personaggio di un famoso manga giapponese di cui sono un grande appassionato”, spiega ridendo. “Un siparietto…”, aggiunge. D’altronde, se Furlani fa Spiderman e Simonelli One Piece, ben venga al traguardo anche un velocissimo Matteo Naruto Melluzzo.




Calcio, il Siracusa ha trovato il suo nuovo allenatore: Marco Turati “torna a casa”

Adesso c’è anche l’ufficialità, ma tutto lasciava già intendere che Marco Turati sarebbe stato il nuovo allenatore del Siracusa. Un “ritorno a casa”, come suggerisce l’indizio seminato sui social azzurri dalla società del presidente Ricci. Turati, infatti, ha vissuto le sue ultime tre stagioni da giocatore a Siracusa, impressionando per solidità e carattere nelle sue 84 presenze impreziosite da 6 gol. Doti non dimenticate ed il suo nome, infatti, subito accende l’entusiasmo della tifoseria.
Dopo l’accordo con il ds Davide Mignemi, è chiaro che il Siracusa non ha perso un grammo di ambizione dopo la comunque esaltante stagione scorsa, sebbene non coronata con la promozione in Serie C per via della presenza di un avversario fuori categoria.
Il 42enne Marco Turati arriva dalla Fiorentina, dove ha seguito Vincenzo Italiano di cui è stretto collaboratore tecnico. Una collaborazione iniziata a Spezia e proseguita anche con i viola in Serie A. Adesso a Siracusa la prima, vera panchina dopo aver già dimostrato tutto il suo valore in campo, in una carriera tra Serie B e C.
Chi ha avuto modo di parlare con Marco Turati nelle ultime, racconta della sua voglia di mettersi subito a lavoro. Grande entusiasmo e forte senso di responsabilità verso una tifoseria che ben conosce e di cui vuole ricambiare l’affetto a suon di risultati e prestazioni.




Troppi danneggiamenti e furti, da oggi vigilantes in servizio al cimitero di Siracusa

Due vigilantes (anche armati) per il cimitero di Siracusa per cercare di limitare odiosi furti e atti vandalici. Oggi il primo giorno del nuovo servizio attivato dal Comune di Siracusa, attingendo a fondi di bilancio. Fino alla fine dell’anno, ogni giorno, una pattuglia si occuperà di controllare quello che accade all’interno dell’area cimiteriale dove, negli ultimi anni, diversi sono stati gli episodi spiacevole messi in atto da “ignoti”. La vigilanza è una prima risposta dedicata che arriva dall’assessorato retto da Salvo Cavarra.
“Il servizio si è reso necessario visto il ripetersi, con sempre maggiore frequenza, di furti e danneggiamenti che offendono la sacralità del luogo e che preoccupano le famiglie e i visitatori del cimitero”, spiega proprio Cavarra. “Sempre più spesso sono stati registrati la devastazione dei bagni pubblici e delle lapidi, furti di fiori e di vasi, episodi di aggressione al personale comunale, l’ingresso di mezzi non autorizzati. Episodi che violano la sacralità di un luogo che richiede silenzio e rispetto e che hanno determinato la decisione di avviare, in via sperimentale, tale attività”.




La morte del piccolo Vincenzo, indagata anche l’educatrice che tentò di salvarlo

Sarebbero nove, al momento, le persone iscritte nel registro degli indagati nell’inchiesta della Procura di Siracusa per la morte del piccolo Vincenzo. La posizione di altre persone è al vaglio della magistratura, impegnata a ricostruire quanto è accaduto in contrada Falabia, a Palazzolo, quel maledetto 27 giugno.
Tra gli indagato, anche l’educatrice di 54 anni che ha tentato di calarsi a mani nude e senza imbracatura nello stretto pozzo in cui il bimbo di dieci anni era caduto. Un tentativo disperato, che poteva costarle la vita. Quando è stata riporta in superficie dai Vigili del Fuoco, era priva di sensi. Dopo una notte in ospedale, è stata dimessa.
La donna fa parte del team di educatori dell’Anfass, la Onlus che aveva organizzato il campo estivo nel segno dell’inclusione.
L’avviso di garanzia è un atto dovuto per l’espletamento di tutti gli accertamenti che vengono compiuti nelle indagini e consentirà alla donna di nominare un suo consulente tecnico per gli esami irripetibili, a partire dall’autopsia.
Intanto la madre bimbo, Paola, torna a scrivere sui social. Lo fa per ringraziare la comunità di Palazzolo “per l’ affetto che hanno nei nostri confronti per la perdita del nostro piccolo Vincenzo”. Impossibile darsi pace. “Il nostro cuore e anima è distrutta e nera e non ci sarà pace nella nostra vita”.