VIDEO. Spettacolo: l’Amore secondo Peparini, con Abbagnato e Sartori al teatro greco di Siracusa

Giuliano Peparini ha trovato una dimensione particolare al teatro greco di Siracusa. Un pubblico nuovo, non convenzionale ed eterogeneo e per questo stimolante. E così, dopo il successo de L’Ultima Odissea lo scorso anno, eccolo (piacevolmente)) di nuovo al Temenite. Il 5 e 6 luglio porterà in scena “Horai. Le Quattro Stagioni” in una versione riscritta per Siracusa, dove il contatto tra i ballerini è finalmente concesso dopo l’esperienza del covid, durante la quale nacque lo spettacolo che mescola danza e teatro, con un tocco di tecnologia ma con la forza della parola al centro. Le stagioni sono quelle dell’amore, “forza che tutto crea e tutto distrugge” ricorda Peparini. Non solo romanticismo, quindi. C’è spazio per lo struggimento tra i tableaux in cui si muoveranno una trentina di performers e i due attesi protagonisti: Eleonora Abbagnato, prima italiana a ricoprire il ruolo di étoile dell’Opéra di Parigi, direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, e l’apprezzato Giuseppe Sartori. Spoiler: l’attore danzerà ed anche parecchio.
Da inizio luglio le prove sono in corso al teatro greco e la sensazione è ancora una volta quella di uno spettacolo che lascerà agli spettatori un carico vario di emozioni. “La cultura non è solo elite, anche questi linguaggi sono cultura capace di parlare ad un pubblico che magari non è quello classico dei teatri”, dice al riguardo il presidente Inda, Francesco Italia, che conferma anche la presenza di Peparini per il 2025 con una nuova anteprima mondiale sull’Iliade.




L’ultimo saluto a Vincenzo, la madre: “Se c’è stato sbaglio, voglio giustizia”

Palazzolo si è fermata per l’ultimo saluto a Vincenzo, il bimbo di 10 anni che ha perso la vita cadendo in un pozzo. Giorno di lutto cittadino, saracinesche abbassate Nella chiesa di San Sebastiano non ci sono posti sufficienti per accogliere tutti. Dentro e fuori la basilica, un clima surreale in cui tutto andrà sospeso tra dolore e sgomento.
In tanti indossano una maglietta bianca. Su quella dei familiari c’è stampato anche il volto sorridente di Vincenzo. A presiedere il rito funebre è l’arcivescovo Francesco Lomanto. “La morte di un bambino apre davanti a noi un’infinità di domande sul senso della vita”, dice dando voce all’interrogativo di tanti sul perché di simili tragedie. “Gesù ci chiama a credere con più fede nella risurrezione. La fede ci dice che non abbiamo perduto il piccolo, abbiamo perduto il rapporto umane fisico con lui. Quel rapporto che è legato ai sensi, al contatto, alla vista. Certamente non lo vedremo con i nostri occhi, non lo abbracceremo con le nostre braccia, non lo toccheremo con le nostre mani, non lo incontreremo a casa in parrocchia, a scuola, per la strada. Si rimane sgomenti: con lui muore parte della nostra vita, parte della vita della famiglia. Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli in colui che non si può perdere che è il Signore Gesù. Non si tratta soltanto di ricordarlo. Si tratta invece di sentirlo vivo, presente, operante e di vivere un’eterna comunione con lui nella fede in Cristo”. Poi,.rivolto ai genitori, “Vincenzo non si dimentica di noi, di voi familiari anzi il suo amore è adesso più perfetto e più efficace: sentitelo vivo e operante in voi e nella vostra vita. Siamo vicini con l’affetto, con la preghiera e la benevolenza ai familiari e a tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia: il Signore doni loro il conforto, il sostegno e la consolazione dello Spirito”.
La sorella maggiore si avvia al microfono. “Non ti tengo per mano ma ti tengo nel cuore, ti tengo nella mia vita”, dice con la voce rotta dai singhiozzi. Ed ogni sguardo diventa un tenero abbraccio.
All’uscita, palloncini bianchi al passaggio della piccola bara in un cordone di amici e compagni di Vincenzo.
“Se c’è stato sbaglio umano voglio giustizia. Solo questo”, dice la mamma del bimbo, Paola.




Isab, Giovanni Lo Verso è il nuovo direttore generale

Giovanni Lo Verso è il nuovo direttore generale di Isab. Ingegnere, già direttore di raffineria, prende il posto di Bruno Martino in quello che la società definisce un “naturale avvicendamento” nel segno “della piena continuità aziendale”.
Con una sua nota, Isab ha formulata i migliori auguri al neo direttore generale, ringraziando Bruno Martino “per lo straordinario contributo personale, umano e professionale prestato in questi anni alla Società”.




Pass Ztl, rivoluzione in tre mosse: navette h24, sosta solo residenti e limiti agli autorizzati

Novità in vista per il sistema dei pass Ztl in Ortigia. I numeri “monstre” raggiunti negli ultimi mesi – con circa 8.000 pass complessivi – hanno evidenziato una volta di più la necessità di intervenire per rimettere ordine. Per questo, nelle ultime settimane, il settore Mobilità del Comune di Siracusa ha svolto un lavoro certosino sui posti auto disponibili nel centro storico e sui pass rilasciati. Dall’analisi sono emerse alcune storture, come ad esempio pass annuali per entrare e sostare in Ortigia concessi anche a chi aveva un contratto di lavoro trimestrale. Ma è solo una delle fattispecie “limite” venute alla luce e che hanno contribuito, in parte, ad aumentare il livello di caos nell’isolotto. Nei giorni scorsi, poi, l’amministrazione ha incontrato comitato e associazioni di residenti, traendo ulteriori indicazioni sul da farsi.
La linea è chiara: bisogna allontanare le auto da Ortigia. Almeno, quelle che non necessariamente devono stare lì. Il che, semplificato, significa che sparirà la differenza tra parcheggi riservati ai residenti e parcheggi riservati agli autorizzati.
Solo i residenti in Ortigia potranno posteggiare negli stalli esistenti nel centro storico. E gli autorizzati? Dovranno prendere confidenza con il nuovo sistema, ovvero lasciare l’auto al Talete, al Molo Sant’Antonio o in Riva delle Poste per poi spostarsi in Ortigia con le navette attive h 24. Quest’ultimo servizio è pronto a partire a giorni, con capolinea al Talete: corse ogni dieci minuti dalle 7 alle 23 e ogni venti minuti dalle 23 alle 7. E’ questo il sistema individuato dall’amministrazione comunale per dare un taglio ai “furbetti” del pass.
Ora, appare evidente che è improbabile che un simile sconvolgimento possa però avvenire a stagione ormai avviata. Gli step saranno graduali – ora le navette e poi lentamente via le auto lato mare sul lungomare di Levante – sino al pieno regime in previsione dell’estate 2025. Intanto, sono per il momento rimaste sospese anche la altre rivoluzioni: la moratoria di tre anni per le nuove apertura di attività food and beverage nel centro storico e il regolamento decoro che prevede, tra l’altro, anche l’obbligo di coprire con eleganti grate in legno i carrellati degli esercizi commerciali che stanno sui marciapiedi. Solo nelle prossime settimane tutti gli incartamenti passeranno all’esame delle commissioni consiliari, dopo aver ottenuto i pareri previsti di uffici e dirigenti comunali. E quindi in Consiglio comunale, ultimo step verso l’esecutività.




Risarcimenti ed altri guai, 17 milioni in tre anni per evitare il rischio default

Quanto pesano sui conti del Comune di Siracusa le cause ancora in corso e che potrebbero concludersi con la soccombenza di Palazzo Vermexio? Secondo la stima degli uffici, poco più di 17 milioni di euro da spalmare nel triennio 2024-2026. Ed a tanto ammonta la somma prudenzialmente accantonata e messa da parte in modo da evitare brutte sorprese che possano far saltare i conti e portare – nella peggiore delle ipotesi – al default. Insomma, si è messo da parte un “tesoretto” che vale come assicurazione a fronte di cause pendenti per quasi 40 milioni di euro.
Il dato è contenuto tra le carte che accompagnano il Rendiconto che dal 16 luglio sarà all’esame del Consiglio comunale. Da un punto di vista percentuale, il “tesoretto” vale poco meno del 5% del bilancio pluriennale. Somme che potevano essere utilizzate per investimento ma che invece rimarranno prudenzialmente vincolate, qualora dovessero maturare sentenze di condanna in alcuni di quei giudizi ancora pendenti. Tra questi, ad esempio, il contezioso con la Regione che chiede indietro il finanziamento erogato per la costruzione del Talete (8,8 milioni con un previsto accontamento di 1,8 milioni come da accordo bonario in via di definizione con l’assessorato regionale Infrastrutture) o quello con AM Group per il richiesto risarcimento del danno per apposizione di un vincolo di inedificabilità in zona Mura Dionigiane (12 milioni la richiesta, accantonati prudenzialmente 6,6 milioni di euro in attesa del Cga dopo che il Tar in primo grado ha dato ragione al Comune di Siracusa).
Nelle tre pagine di memorandum rientrano tutte quelle cause in via di definizione tra il 2024 e il 2026. Presi in considerazione i giudizi da 30mila euro a salire. Gli accantonamenti sono stati stabiliti proporzionalmente all’indice di rischio per Palazzo Vermexio, in ciascuna causa: soccombenza possibile, probabile o remota. “Si tratta di stime ipotetiche e prudenziali, dettate da uno spirito di amministrazione responsabile e seguendo i dettami della Corte dei Conti”, spiegano i responsabili dei conti del Comune di Siracusa.




Rifiuti, nuova ordinanza regionale: resta aperta la discarica di Lentini

(cs) L’impianto Tmb della Sicula Trasporti di Catania potrà continuare a restare aperto per il trattamento dei rifiuti e il successivo inoltro degli stessi presso altre discariche o impianti di recupero energetico, anche al di fuori della Sicilia. Lo prevede la nuova ordinanza, proposta dall’assessorato regionale all’Energia e adottata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in via straordinaria ed emergenziale per superare i limiti di stoccaggio dei rifiuti posti per ragioni di sicurezza dai vigili del fuoco. A seguito dei pareri positivi di Arpa, Asp, Cts, Città metropolitana e Comune di Catania e del dipartimento regionale dell’Ambiente, è stato autorizzato il proseguimento temporaneo del trattamento sia per il residuo secco che per l’umido, proveniente da circa 200 Comuni.
Il provvedimento di Schifani è stato emesso per prevenire lo stato di emergenza di natura ambientale ed igienico-sanitaria, nelle more del rilascio da parte del dipartimento regionale “Acqua e rifiuti” della nuova Autorizzazione ambientale integrata (Aia) per gli impianti di contrada Codavolpe, secondo le prescrizioni della Commissione tecnica specialistica della Regione.
«Iniziamo – sottolinea il presidente Schifani – a mettere ordine nel settore, risolvendo una serie di problemi che nell’ultimo periodo avevano causato il blocco dell’impianto della Sicula Trasporti. Il rilascio della nuova Autorizzazione ambientale potrà consentire di riprendere in maniera regolare e ordinaria l’attività di trattamento dei rifiuti e il successivo trasferimento presso altre discariche o impianti di recupero energetico»




Palazzolo si ferma per i funerali del piccolo Vincenzo, il 3 luglio sarà lutto cittadino

Saranno celebrati domani, 3 luglio alle 16.30, nella chiesa di San Sebastiano i funerali del piccolo Vincenzo. L’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, celebrerà il triste rito per l’ultimo saluto al bimbo che ha perso la vita lo scorso 27 giugno, cadendo in un pozzo di contrada Falabia. Una tragedia che ha profondamente scosso la comunità siracusana. La cittadina montana ha fatto quadrato attorno alla famiglia dello sfortunato piccolo. E durante la cerimonia dell’ultimo saluto, Palazzolo si fermerà: proclamato il lutto cittadino. L’amministrazione comunale ha invitato le attività commerciali ed i pubblici esercizi ad evitare ogni comportamento non in linea con il lutto cittadino. Saracinesche abbassate dalle 16.30 e fino al termine dello svolgimento delle esequie. Vietate attività ludiche e ricreative, non compatibili con il carattere della giornata. Bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici.
Sul fronte delle indagini, completata ieri sera l’autopsia. Il piccolo Vincenzo sarebbe morto per annegamento. Il medico legale non avrebbe riscontrato lesioni gravi, lasciando quindi propendere per la tesi di un decesso causato appunto dall’annegamento.
Lo scorso 27 giugno il bimbo precipitò nel pozzo profondo circa 15 metri e per metà pieno d’acqua. Nonostante i tentativi di soccorso, per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare. Nei giorni scorsi, i magistrati hanno svolto diversi accertamenti anche nell’area teatro di questa tragedia.
Sono 9 le persone indagate in un’inchiesta per omicidio colposo. I loro consulenti di parte hanno partecipato all’esame autoptico.




La tragedia del piccolo Vincenzo, l’inchiesta: possibile annegamento

Il piccolo Vincenzo sarebbe morto per annegamento, dopo la caduta nel pozzo di contrada Falabia. E’ quanto sarebbe emerso al termine dell’autopsia disposta dalla Procura di Siracusa ed eseguita ieri nella camera mortuaria dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Il medico legale non avrebbe riscontrato lesioni gravi, lasciando quindi propendere per la tesi di un decesso causato dall’annegamento.
Lo scorso 27 giugno il bimbo precipitò nel pozzo profondo circa 15 metri e per metà pieno d’acqua. Nonostante i tentativi di soccorso, per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare. Nei giorni scorsi, i magistrati hanno svolto diversi accertamenti anche nell’area teatro di questa tragedia.
Sono 9 le persone indagate in un’inchiesta per omicidio colposo. I loro consulenti di parte hanno partecipato all’esame autoptico. Nelle prossime ore, la Procura disporrà il dissequestro della salma per consentire la celebrazione dei funerali. A Palazzolo sarà proclamata una giornata di lutto cittadino anche se il sindaco, Salvatore Gallo, sottolinea come – per la cittadina siracusana – ogni giorno sia un giorno di lutto.




Debito di gioco a tre zeri origina una tentata estorsione mafiosa: in carcere 27enne

Un 27enne di Augusta è stato arrestato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli agenti del Commissariato megarese hanno eseguito l’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catania.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima della tentata estorsione si era indebitata per svariate migliaia di euro a seguito di perdite a poker. Somme vantate dal 27enne che, avvalendosi del metodo mafioso e vantando i propri legami con la mafia di Lentini e Catania, in più occasioni – spiegano gli investigatori – avrebbe preteso il saldo del debito minacciando anche di morte la vittima. Spaventato dalle minacce, in un caso la vittima avrebbe anche consegnato la sua auto all’indagato ma il casuale passaggio di una volante della Polizia di Stato avrebbe costretto il 27enne a scappare per paura di essere arrestato.
A quel punto la vittima, temendo per la sua incolumità e per quella della sua famiglia, si è rivolto alla Polizia di Stato che, con il coordinamento della Dda, ha avviato una meticolosa indagine.
L’indagato è stato condotto in carcere a Cavadonna.




Dal barcone alla maturità a Siracusa, la storia di integrazione e riscatto di Rihab

Come definireste l’inizio di una nuova vita, in un Paese diverso dal vostro, dopo aver sfidato la sorte su di un barcone? Rihab non ha dubbi: “Capolavoro”. E lo ha scritto a caratteri cubitali nel titolo della tesina con cui si è presentata agli esami di maturità, sostenuti e superati al liceo Corbino di Siracusa.
Nel 2022 Rihab ha attraversato il Mediterraneo insieme alla sua famiglia, a bordo di uno di quei barconi che sembrano spezzarsi ad ogni onda. Un viaggio pieno di insidie che, tra paura e sgomento, l’ha condotta dapprima a Pantelleria e poi a Siracusa. Qui la scuola diventa il primo percorso di integrazione e così, pur senza conoscere bene la lingua, seguita dagli operatori di Villa Mater Dei e da una incrollabile volontà, Rihab si è iscritta al quarto anno di scuola superiore. Ha fortemente voluto riprendere e concludere il suo percorso di studi.
Ed alla prova di maturità, quasi come per dire a sè stessa che si, ce l’ha fatta, Rihab ha deciso di presentarsi con un testo che parlasse di quella sua storia, forse in nome e per conto di quelle migliaia di persone che cercano un posto disposto ad accoglierle, sfidando ogni sorta di difficoltà per una vita migliore.
“Questa è la mia esperienza con la barca della morte”, inizia così il suo racconto davanti alla commissione. “Ero su una piccola imbarcazione. Pensavamo che, con quella barca saremmo sopravvissuti. Eravamo sicuri che la barca fosse il ponte di passaggio dall’Inferno alla Beatitudine. Durante il viaggio le onde diventarono montagne, uno dei passeggeri andò a sedersi in un angolo a scrivere le sue ultime parole verso i suoi cari. Io e la mia  famiglia quindi ci siamo detti che non saremmo sopravvissuti e che non avremmo mai raggiunto l’Italia come  avevamo sperato”, scrive la 18enne Rihab nel suo compito.
“Le speranze e il terrore della morte ci perseguitavano. Quando l’imbarcazione ha cominciato a riempirsi d’acqua ci siamo messi ad aspettare per un tempo infinito che arrivasse qualcuno a salvarci. Improvvisamente uno dei passeggeri ha iniziato ad annegare. Tremavo per la paura”. Quello sfortunato compagno di viaggio aveva fatto in tempo a scrivere su di un pezzetto di carta gli ultimi pensieri per i suoi cari. “Non portate con voi la tristezza nella vostra vita per la mia morte, mi dispiace di essere annegato, non volevo”.
Dopo tante ore in balia del mare, mentre la speranza residua si infrangeva sulle onde, finalmente arrivano i soccorsi. Rihab li racconta così: “Iniziano a salvarci, uno ad uno, il pomeriggio più lungo della mia vita, ci fecero salire su questa grande barca, ci diedero subito una coperta d’oro, acqua e dolci. Io iniziavo a sentirmi molto più al sicuro. (…) Dopo esattamente due giorni tra impronte digitali, spostamenti, timbri e scartoffie varie arrivammo a Belvedere, dove iniziò la mia nuova vita. Era il 22 luglio del 2022”.
Due anni dopo, ecco un altro giorno da incorniciare. Da incorniciare insieme ad un diploma non banale. “Una storia di integrazione e riscatto”, non esita a definirla il mediatore culturale Ramzi Harrabi.