Tragedia a Palazzolo, recuperato senza vita il corpo del bimbo caduto in un pozzo

È finita nel peggiore dei modi, nonostante la grande mobilitazione di soccorsi. Poco dopo le 15, è stato recuperato il corpo senza vita del bimbo di dieci anni caduto in un pozzo. È
accaduto poco fuori Palazzolo Acreide, in contrada Falabia, durante un Grest estivo della cooperativa Anfass.
Per i soccorsi, si sono mobilitate tutte le specialità tecniche dei Vigili del Fuoco, inclusi speleologi ed i sommozzatori. In volo anche l’elicottero Drago 1, partito da Catania. Massiccio il dispiegamento di Polizia e Carabinieri.
Il pozzo è profondo 15 metri e per una buona metà è pieno d’acqua. Secondo una prima ricostruzione, la copertura si sarebbe improvvisamente aperta mentre il piccolo stava giocandovi sopra. L’esatta dinamica sarà ricostruita dalle indagini. La Procura di Siracusa ha posto l’area sotto sequestro.
Il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, ha raggiunto il luogo ed ha seguito le difficili operazioni di soccorso. Tutta la provincia di Siracusa è rimasta con il fiato sospeso, sino al drammatico epilogo. Sotto shock la comunità di Palazzolo, a due giorni dalla festa del patrono, San Paolo.
È stata estratta viva una donna di 54 anni, verosimilmente un’operatrice del campo. Si era fatta calare legata solo con una corda, prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, nel disperato tentativo di salvare il piccolo. È precipitata a sua volta. Riportata in superficie, è stata affidata alle cure dei sanitari.




Cosa fare del depuratore Ias ora che le industrie si staccano? Ecco il piano della Regione

La Regione si mostra certa: “individuato il percorso per il futuro del depuratore consortile Ias di Priolo”. E l’espressione “percorso futuro” vale come rilancio visto come, nel 2025, le industrie cominceranno a staccarsi dal depuratore, avvalendosi di impianti propri oggi in fase di realizzazione. Una procedura che sarà completata entro la fine del 2026 e che mette a rischio la sopravvivenza di quell’impianto misto, nato a servizio della zona industriale. Nella manovra finanziaria appena approvata ieri all’Ars, intanto, sono stati destinati 9 milioni di euro per la messa in sicurezza.
Una soluzione che giunge al termine di tre incontri che si sono svolti nelle ultime settimane a Palazzo d’Orléans, voluti dal presidente della Regione, Renato Schifani, che è anche coordinatore delle attività per adeguare il depuratore alle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dal dipartimento regionale dell’Ambiente. L’impianto è finito al centro di una complessa indagine giudiziaria che contesta anche il disastro ambientale.
La possibilità più concreta è quella di collegare all’impianto altre utenze civili, ossia ulteriori Comuni oltre a Melilli, Priolo e Siracusa, e sembrerebbero interessati i Comuni di Floridia e Solarino. Per questo progetto occorrerebbe una rimodulazione delle tariffe attuali. Un’altra ipotesi è quella di offrire nuovi servizi al territorio, come l’utilizzo degli avanzati laboratori di analisi dell’impianto Ias.
«È importante – afferma il presidente Schifani – gettare le basi per consentire a questa imponente infrastruttura, che serve una delle realtà industriali più complesse dell’Isola, di continuare a stare sul mercato, garantendone la sostenibilità economica. Nell’arco di un mese, con la collaborazione dello staff dell’amministratore giudiziario Antonio Mariolo, saranno stabiliti tempi e modalità per valorizzare l’impianto, offrendo servizi al territorio e ridimensionando i costi di gestione. Nel frattempo abbiamo destinato 9 milioni di euro di fondi regionali per la messa in sicurezza».




Paradosso: Vigili del Fuoco spengono incendio rifiuti, mentre alcuni buttano altra spazzatura

C’è una distesa di rifiuti impressionante a bordo strada della ss114, nei pressi dello svincolo di Lentini. Tecnicamente, è territorio di Augusta. Poco cambia la zona, è la scena che lascia interdetti. Forse per far spazio ad altri sacchetti da abbandonare illegalmente, qualcuno ha pensato bene di incendiare i rifiuti ammassai senza soluzione di continuità, anche accanto alle abitazioni. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco che, in pochi minuti, hanno spento le fiamme evitando che il rogo si estendesse per le centinaia di metri lineare lungo cui si estende una delle tante discariche abusive simbolo della raccolta differenziata nel siracusano.
Ma a rendere ancora più incredibile la scena, il fatto che diverse persone continuassero imperterrite ad abbandonare rifiuti. Mentre i Vigili del Fuoco spegnevano l’incendio con le manichette, poco distante assistevano all’incredibile scena. Letteralmente senza parole. La dimostrazione plastica dell’insuperabile limite culturale, vera emergenza tra le emergenze siciliane.




Lavori in ritardo su via Lido Sacramento, la polemica: “si può riaprire anche oggi”

Le dichiarazioni dell’assessore Pantano, rilasciate a SiracusaOggi.it a proposito dei ritardi su via Lido Sacramento, non convincono Carlo Gradenigo. L’ex assessore comunale e presidente di Lealtà&Condivisione parla di “teatro dell’assurdo”. E spiega: “dopo 3 anni di attese, a 16 settimane dalla realizzazione di un’opera di contenimento priva del sistema di drenaggio per le acque sotterranee, a 5 settimane dalla scusa de i lavori non sono ancora completati tirata in ballo dopo che l’ennesimo smottamento aveva sconfessato tutti sull’origine del danno e la funzionalità dell’opera appena realizzata, l’amministrazione dichiara che se entro 3 giorni non inizieranno i lavori per il ripristino del manto stradale di via Lido Sacramento, già affidati e finanziati dal Genio Civile, sarebbe pronta ad operare di propria iniziativa con l’impegno di riasfaltare il tratto crollato anche se, affermano testualmente, pagheremo 2 volte per lo stesso lavoro”.
Per Gradenigo – in via provvisoria, in attesa del nuovo manto per tutta la strada – sarebbe stato sufficiente in questa fare “spostare 2 jersey e far transitare le auto a senso unico nel tratto bloccato” esattamente come “avviene già da oltre 2 anni nel tratto di strada successivo, interessato dal medesimo crollo e identico cantiere”.
La pazienza di residenti e titolari di attività commerciali dell’area è ormai esaurita. “La priorità per chi abita e lavora in questa zona non è rifare l’asfalto di una strada, ma poter tornare semplicemente a percorrerla tutta.
Ecco perché – insiste Gradenigo – si chiede ancora una volta di realizzare l’atteso sistema di drenaggio per le acque di falda, prima di riasfaltare; e di spostare da subito 2 dei 4 jersey che bloccano il transito, riaprendo immediatamente e a senso unico alternato il tratto intercluso, diffidando l’amministrazione a spendere ulteriori risorse della comunità per dei lavori che ha già abbondantemente pagato”.




Variazione di bilancio approvata dall’Ars, somme per extracosti rifiuti e siccità

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la manovra di variazione di bilancio da 200 milioni di euro. Tra i provvedimenti, vede finalmente la luce il contributo per gli extracosti sostenuti dai Comuni dell’isola per spedire i rifiuti all’estero. Un contributo atteso da oltre un anno e sollecitato a gran voce da Anci Sicilia con cui si scongiura adesso l’aumento delle aliquote Tari.
Soddisfatta la maggioranza per il via libera alla manovra. “Rispettiamo gli impegni presi con i siciliani su più fronti”, commenta il presidente Schifani. “Un pacchetto di interventi limitati ma strutturali che vanno dalle misure rivolte alle piccole e medie imprese per ridurre i tassi d’interesse, più alti rispetto a quelli di altre regioni, ai contributi ai Comuni per i maggiori oneri sostenuti per il trasferimento dei rifiuti all’estero, come da impegno che avevamo assunto con l’Anci. E ancora, dalla ricapitalizzazione di Ast al rafforzamento degli interventi per l’emergenza idrica e agricola. Continuiamo il nostro quotidiano impegno accanto ai siciliani e ai loro problemi, con costanza e determinazione”.
Anche l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, si mostra particolarmente soddisfatto. “Portiamo a traguardo una manovra correttiva che offre ingenti stanziamenti e risposte concrete a diverse emergenze in atto. Manteniamo l’impegno a garantire la stabilità finanziaria dei Comuni, destinando ben 50 milioni alla compensazione degli extracosti dei rifiuti, un aiuto fondamentale per i sindaci nel contenimento degli aumenti della Tari. Altri 50 milioni vengono devoluti alle imprese, istituendo una misura analoga al Bonus caro mutui per le famiglie. Attraverso l’Irfis, infatti, la Regione erogherà un contributo che attenuerà per le aziende siciliane i rialzi dei tassi d’interesse registrati nell’ultimo anno. Tra le altre iniziative del governo regionale da segnalare, vi è certamente il salvataggio dell’Ast e gli aiuti al comparto agricolo piegato dalla siccità che investe la Sicilia. Infine, un nuovo tassello della lotta al precariato regionale con la norma che condurrà all’obiettivo di assorbire l’intero bacino ex Pip”.
Ancora voci dalla maggioranza con i deputati regionali del Mpa (Giuseppe Castiglione, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Carta) che evidenziano l’importanza di alcune misure come “i 9 milioni per la manutenzione straordinaria del depuratore IAS; 20 milioni per il ripiano dell’AST; 18 milioni di investimento nell’AST per il triennio 2024/25/26; 50 milioni per supportare le imprese siciliane; 50 milioni per coprire gli extracosti di conferimento rifiuti per i comuni; 10 milioni per i foraggi nell’agricoltura; 15 milioni per affrontare la crisi idrica nell’agricoltura; 5 milioni per Sicilia acque; 1 milione per Astaereo servizi”.
Interventi su cui si sofferma, per Forza Italia, anche il deputato Riccardo Gennuso. “Abbiamo sostenuto ed apprezzato i provvedimenti che danno risposte concrete al nostro territorio e affrontano due grandi emergenze che stanno colpendo il tessuto economico e sociale dell’isola: la crisi del comparto agricolo dovuta alla siccità ed il rischio di crisi finanziaria per i Comuni colpiti dagli extra costi per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Grazie al lavoro che abbiamo svolto già nelle commissioni di merito, l’Assemblea ha infatti destinato 9 milioni alla manutenzione straordinaria del depuratore IAS, avviando a soluzione una vicenda che si trascina da troppo tempo. Oltre a 50 milioni per sostegni a tutte le imprese, altri 35 milioni sono stati poi destinati per sostegni di vario tipo al comparto agricolo e zootecnico, in particolare sospendendo la riscossione dei canoni idrici e consortili, prevedendo contributi legati alla crisi del foraggio e per nuovi impianti per affrontare la crisi idrica”.
Critiche invece le opposizioni. “Questo governo continua ad improvvisare con norme buttate qua e là senza una visione d’insieme e che, soprattutto, non danno le risposte che le categorie si aspettano”. Lo ha affermato il deputato e referente M5S per la Sicilia Nuccio Di Paola, annunciando il voto contrario del suo gruppo al ddl stralcio in discussione all’Ars. “Noi con grande senso di responsabilità – ha detto – Di Paola siamo qua e qua siamo stati anche durante la campagna elettorale, a differenza di tanti componenti del governo e del presidente della Regione che ancora una volta oggi è assente. Così non si può andare avanti, la Sicilia ha bisogno di riforme, non non di norme tampone che non risolvono nulla, buttate giù da assessori che spesso sono in disaccordo tra di loro”.




La “favoletta” della differenziata per pagare meno e la fallimentare realtà dei rifiuti

“I cittadini si sono ormai disamorati della raccolta differenziata. Abbiamo raccontato la favoletta che con la differenziata avrebbero pagato meno e invece i costi continuano ad aumentare. Certo che i cittadini si sono stancati”. Le parole di Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, colgono nel segno. Per i Comuni, aumentano i costi di conferimento in discarica, che si traducano in aumenti Tari per i contribuenti. Ormai, anche i più corretti si sono stancati: troppi problemi nella gestione dei rifiuti e poche misure a tutela degli onesti.
Le percentuali non mentono e riflettono il fallimento della raccolta differenziata in provincia di Siracusa, terz’ultima secondo i dati del recente ecoforum rifiuti di Legambiente con una percentuale del 52,1, lontanissima dall’obiettivo minimo del 65%. Tolte alcune virtuose eccezioni (Sortino, Ferla, Canicattini e Floridia oltre il 75% e poi Melilli e Avola sopra il 70%), il dato è sconfortante ma aderente alla realtà. La differenziata siracusana, con un ancora pesante ricorso alle discariche ed agli abbandoni massivi di rifiuti, è un fallimento. Il secco residuo (l’indifferenziato) rimane dopo anni ancora la frazione più “pesante”. Insomma, non si differenzia per davvero. E non è un caso se nessun comune siracusano rientra nella speciale classifica dei comuni rifiuti free di Legambiente, ossia quelli con una produzione di rifiuti indifferenziati sotto a 75 Kg per abitante. Insomma, la popolazione produce molta spazzatura e la butta senza dividerla. Per disaffezione, visti i risultati; ma anche per quelle che Musumeci definì limiti culturali dei siciliani”.
Con la più grande discarica d’Europa (Sicula a Lentini) nuovamente attiva, problema risolto? “Sarà un’estate segnata dalla crisi dei rifiuti. Non credo in una normalizzazione della situazione, oramai viviamo in costante emergenza continua. Manca la programmazione, l’emergenza è gestita come fosse l’ordinario”, rincara il sindaco Stefio. C’è voluta una seconda ordinanza emergenziale, dopo la prima non attuabile, perchè la Regione venisse a capo (per ora) del problema. “Provo delusione e amarezza per le decisioni affrettate della Regione che neanche concorda con gli amministratori giudiziari di Sicula Trasporti il da farsi. La prima ordinanza scritta senza confrontarsi e poi rispedita al mittente perchè non attuabile. Siamo smarriti, nelle mani di chi non trova una soluzione”, attacca Stefio sindaco del centrosinistra. Ma non fa sconti quando ammette che sul tema hanno fallito destra e sinistra, in Sicilia. “Da trent’anni manca un vero piano rifiuti e da trent’anni non arrivano segnali verso la soluzione dei problemi. Da sette anni, però, c’è continuità di governo regionale, avrebbero Avuto tutto il tempo per dare delle risposte. Invece non arrivano segnali”.
Prima o poi, intanto, le discariche esauriranno del tutto la disponibilità di spazi. Continuare a mettere la spazzatura sulle navi e spedirla in Europa ha fatto – e continua a fare – lievitare i costi. “Allora si sbrighino a fare i termovalorizzatori, dopo attente e precise verifiche su sostenibilità ambientale”, dice il primo cittadino di Carlentini che conosce da vicino la realtà della discarica. “Il termovalorizzatore potrebbe essere una soluzione ma vanno fornite tutte le garanzie in tema di salvaguardia dell’ambiente”.
Anche i sindaci hanno le loro responsabilità. Se, da una parte, è vero che la Regione alle volte sembra non in condizione di gestire le emergenze, dall’altra nelle città manca (da anni) la capacità locale di correggere e reprimere fenomeni come l’abbandono di rifiuti in strada. Si segue la via della sensibilizzazione, ovvero fiato sprecato. “Ogni sacchetto di spazzatura è un voto…”, osserva qualcuno evidenziando quella disaffezione e scollamento dei cittadini. Due realtà parallele – quella raccontata dalla politica e quella vissuta su strada – che raramente collimano e si toccano.




Lavori in ritardo per via Lido Sacramento, l’impegno: “Riaperta in sette giorni”

Dopo settimane trascorse in silenzio, l’assessore Enzo Pantano torna sul caso via Lido Sacramento. Sperava in un cantiere attivo e operativo a metà giugno ma invece i lavori per riasfaltare la strada, da parte a parte, non sono ancora partiti. Nonostante la disponibilità dei fondi, il progetto esecutivo e lavori affidati. Concatenata a quell’intervento era anche la riapertura del tratto chiuso da ottobre del 2021. L’incastro però non si è realizzato.
“Anzitutto mi dispiace per questo ritardo. I lavori per la scarifica e la posa del nuovo asfalto in tutta via lido Sacramento sono stati affidati dal Genio Civile che ha la disponibilità delle somme regionali assegnate. Il Comune di Siracusa si è occupato del progetto e del direttore dei lavori, il rup resta però il Genio Civile”, premette Pantano.
Poi l’elemento di novità. “Abbiamo diffidato l’impresa: deve consegnare entro 5 giorni i documenti che ancora mancano. Li attendevamo già sette giorni fà, circa. Avevamo fatto un sopralluogo due settimane addietro e sembrava tutto pronto. Forse sono pieni di cantieri attivi altrove. Purtroppo la burocrazia non ci consente di iniziare se non abbiamo tutti i documenti previsti. Non possiamo quindi obbligare l’impresa. L’unica cosa che possiamo fare è la diffida. Senza questo ausilio da parte dell’impresa, non supereremo l’impasse”.
In realtà, ci sarebbe un modo per arrivare quanto meno alla riapertura del tratto chiuso di via lido Sacramento dove sono stati completati da tempo i lavori di messa in sicurezza della falesia. Potrebbe essere lo stesso Comune ad asfaltare i due “pezzi” di strada ancora oggi interdetti al traffico, per riaprirli subito dopo e poi partano quando sarà tutto pronto i lavori per un nuovo manto su tutta via lido Sacramento. Una soluzione verso cui premono quanti da tempo sono penalizzati dalla chiusura della strada e pensano che finalmente fosse finita l’odissea con il completamento dell’intervento di messa in sicurezza.
“Se entro questa settimana la ditta non ci risponde con i documenti mancanti, prendo l’impego di far asfaltare e riaprire i tratti chiusi di via lido Sacramento. Mi fa rabbia sapere che così pagheremo due volte per lo stesso lavoro. Ma se non ci sono altre soluzioni, farò così. La burocrazia ci mette in questa condizione di impotenza. Spero ancora nel buon senso. altrimenti procederemo di nostra iniziativa.




Nasce una nuova rotatoria in viale Teracati, all’incrocio con via Luigi Spagna

In poco più di mese nascerà una nuova rotatoria a Siracusa. Dopo quella su viale Paolo Orsi, all’incrocio con la cosiddetta panoramica, adesso via ai lavori per realizzarne una anche su viale Teracati, all’intersezione con viale Luigi Spagna. L’ordinanza del settore Mobilità indica un periodo di cantiere dal 27 giugno al 31 luglio. Ovviamente la strada non verrà chiusa al traffico ma la mobilità nell’area – piuttosto caotica – risentirà del previsto restringimento di entrambe le carreggiate e lo stazionamento dei veicoli interessati ai lavori.
Istituito il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati nel tratto interposto tra il civico 35 e il
civico 39 nella carreggiata con direzione di marcia corso Gelone; e nel tratto interposto tra il civico 126 e
l’intersezione con via L. Spagna, nella carreggiata opposta. Ad eseguire i lavori sarà la ditta CON.PRI. s.r.l.
Con la nuova rotatoria – di dimensioni contenute rispetto alle “sorelle” già realizzate l’estate scorsa poco più avanti – sparirà un tratto di spartitraffico, consentendo di invertire la marcia anche all’altezza di via Luigi Spagna. Gli spazi di ingresso e manovra in rotatoria saranno indicati sull’asfalto con segnaletica verticale e con appositi cordoli.
Acquisirà piena funzionalità quando partirà la sperimentazione anche della rotatoria prevista al posto dell’impianto semaforico di via Costanza Bruno-Teracati-Necropoli Grotticelle. Una sperimentazione che avrà inizio solo nei prossimi mesi e che, in parte, seguirà il precedente che risale al 2003.




Crisi dei rifiuti, nuova ordinanza regionale. Da mercoledì 26 riapre la discarica

Dopo un vertice convocato in Prefettura a Catania, questa sera arriva una nuova ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per consentire il conferimento dei rifiuti nell’impianto Tmb di Lentini, in provincia di Siracusa, già da domani, 26 giugno.
Dopo il sopralluogo di Arpa Sicilia in contrada Codavolpe, riunione sull’emergenza rifiuti in prefettura a Catania al quale hanno partecipato l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Enrico Trantino, il capo di gabinetto del presidente della Regione Siciliana, Salvatore Sammartano e gli amministratori giudiziari della Sicula Trasporti.
Una riunione che si è resa necessaria perché la Sicula Trasporti ha comunicato stamattina l’impossibilità di poter stoccare il materiale di “sottovaglio biostabilizzato (EER 190501)” per evitare infiltrazioni di particolato nel terreno.
Con il nuovo provvedimento, il presidente della Regione ha, pertanto, disposto, con esclusivo riferimento a questa tipologia di rifiuti, di provvedere allo svuotamento delle biocelle entro otto giorni e il loro trasferimento presso impianti di recupero energetico individuati dalla stessa società. Restano invariate le disposizioni della precedente ordinanza.




Conto alla rovescia per il trasferimento del Pronto Soccorso e il ritorno di Oncologia

Aria di novità per la sanità pubblica di Siracusa. E questa volta non c’entra il nuovo ospedale, anzi è proprio il “vecchio” Umberto I a far parlare di sè. Il dg Alessandro Caltagirone ha aperto le porte (e le attività) del nuovo padiglione, pensato durante il covid ma entrato in funzione solo adesso. Ospita la nuova terapia intensiva, in un tripudio di tecnologia e servizi spesso sconosciuto da queste parti. Non solo, la disponibilità di nuovi spazi, in un delicato gioco di incastri, libera adesso spazi per l’operazione “Pronto Soccorso”.
Il delicato reparto, costantemente sotto stress, tra dieci giorni tornerà nella sua precedente sede. Spazi raddoppiati, sale d’attesa consone per pazienti e familiari, ulteriore servizi tecnologici a supporto mentre continua il reclutamento di medici da assegnare al Pronto Soccorso. Sotto la guida di Caltagirone, sono sino ad ora 15 i nuovi medici che hanno risposto alla chiamata dell’Asp e destinati al Pronto Soccorso.
Ci vorrà qualche settimana in più, forse un mese, per il ritorno di Oncologia a Siracusa. Temporaneamente trasferito ad Avola durante il covid, il reparto sta per riprendersi i suoi spazi all’Umberto I. La sanità pubblica del capoluogo “ritrova” i suoi servizi e – con la nuova guida dell’Asp – può anche presentare una nuova Tac a servizio di Rianimazione ma utile anche per l’utenza esterna e quindi per abbattere le liste d’attesa.