Il grave incidente del Plemmirio, 17enne in Rianimazione. C’è un testimone

Ha 17 anni il ragazzo rimasto gravemente ferito nell’incidente avvenuto ieri nel tardo pomeriggio al Plemmirio. Era in sella al suo scooter, poi l’impatto con un’auto sulla cui dinamica stanno proseguendo questa mattina i rilievi, affidati alla Polizia Municipale di Siracusa. Lo scontro è avvenuto lungo la provinciale 58 Capo Murro di Porco, all’incrocio con traversa Le Fornaci. Ci sarebbe anche un testimone oculare, ascoltato in questi minuti dagli investigatori.
Le sue condizioni sono subito apparse serie. Stabilizzato sul posto dal 118, è stato trasferito in elicottero al Cannizzaro di Catania dove è arrivato in codice rosso. Si trova ricoverato in Rianimazione, con la prognosi sulla vita riservata. Nello scontro ha riportato un politrauma con contusioni polmonari e fratture. I sanitari stanno costantemente monitorando le sue condizioni.
L’auto – guidata da un altro giovane – e lo scooter coinvolti nel sinistro sono stati posti sotto sequestro per consentire tutti gli accertamenti propedeutici alle indagini. Molte persone si sono prodigate per prestare soccorso e aiutare gli operatori intervenuti. Tra loro, un’infermiera di passaggio: era diretta ad un matrimonio ma non ha esitato un istante a scendere dall’auto in fila e andare in aiuto del ferito.




Ridare la “luce” ad Archimede: 2.500 euro per ripristinare l’impianto a led

Con poco meno di 2.500 euro si può ripristinare tutto l’impianto di illuminazione a servizio della statua e del monumento di Archimede, sul rivellino del ponte Umbertino. Il preventivo è stato acquisito dagli uffici comunali che adesso stanno scandagliando le voci di bilancio per trovare un capitolo di spesa ad hoc.
Ci sono da acquistare e montare lampade e strip led da 65 metri nuovi, per tornare a dare decoro all’area dedicata alla memoria del genio matematico dell’antichità, inaugurato nel 2016 e poi sparito dai radar.
Sarebbe – finalmente – un primo segno di attenzione dopo anni in cui ci si è tutti, lentamente, “dimenticati” di quella statua subito fagocita dall’ampiezza degli spazi aperti circostanti che hanno finito per percepirla sempre più piccina, sino a scomparire. Eppure è lì, distrattamente fotografata dai turisti ma “invisibile” di sera per la carente illuminazione. Al momento è anche circondato dal cantiere per i lavori di manutenzione in corso sotto al ponte Santa Lucia.
Se pare smuoversi qualcosa per il dimenticato Archimede, dopo mesi di blande discussioni, va riconosciuto merito all’assessore Giuseppe Gibilisco, in versione jolly. Pur non avendo tra le sue deleghe una che riporti alla sua responsabilità diretta quel monumento, si è comunque mosso in soccorso di Archimede. Da atleta – è stato campione del mondo di salto con l’asta – corre quando gli altri sembrano passeggiare. E se un ostacolo si pone davanti, lo supera in altezza e con sprint. E non è raro vederli in giro con un cacciavite, ora su una scala, mentre cambia un faro o insegue un parcheggiatore abusivo insieme a tante altre piccole ma concrete azioni di un assessore che alterna con disinvoltura lo stare dietro ad scrivania in ufficio e l’azione diretta sul campo insieme agli operatori.
L’autore della statua, lo scultore Pietro Marchese, lanciò alcune settimane addietro una provocazione: “Levatela da lì, dove sta non importa a nessuno”. Un’ipotesi su cui si prova a ragionare. “Spostarla? Forse bisognerebbe prima sentire i cittadini”, dice proprio Gibilisco. Furono i cittadini a decidere con un sondaggio online, nei primi anni 2000, di posizionare il monumento sul rivellino del ponte Umbertino. Col senno di poi, una scelta non ottimale.




Dopo l’incendio nel cantiere abbandonato, serve un’azione di controllo e bonifica

L’incendio che si è sviluppato ieri pomeriggio all’interno del cantiere in stato di abbandono dell’ex porto turistico, riapre le discussioni sulle condizioni dell’area. I Vigili del Fuoco hanno spento le fiamme, sviluppatesi all’interno di un cassone, utilizzando gli schiumogeni. E questo perchè a bruciare erano fondamentalmente tubi in vetroresina, oltre materiale plastico. Da qui la densa ed alta colonna di fumo nero che si è levata rimanendo visibile per diversi minuti.
L’area era stata data in concessione per 99 anni alla ditta romana, poi fallita, che voleva realizzare lì il porto turistico di Siracusa. Dopo il fallimento, è subentrata la curatela che si occupa della liquidazione dei creditori. Una volta completate quelle operazioni, dovrebbe tornare in capo al Demanio.
Sino ad allora, rimarrebbe recintata come adesso. Anche se, ad onor del vero, i cancelli sono stati già da tempo abbattuti e chiunque può entrare nell’ex cantiere, oggi in stato di degrado e abbandono. I casotti sono diventati rifugi di fortuna e non di rado capita di vedere “movimento” all’interno.
“Dopo un decennio i materiali giacciono lì, abbandonati. Avrebbe dovuto essere impegno della curatela assicurare le condizioni di sicurezza ed igiene dei luoghi, invece che abbandonare tutto al proprio destino ed all’inedia degli anni”, dice il delegato Neapolis Giovanni Di Lorenzo. “E’ necessario operare per la pulizia della zona, assicurando le condizioni migliori per scongiurare eventi come l’incendio di ieri”, sottolinea. Resta solo una possibilità – forse neanche troppo battuta – il fatto che il cantiere in abbandono possa essere posto sotto sequestro, per procedere poi ad una bonifica “forzata”.




Che divertente questo Miles Gloriosus, l’ironia femminile abbatte la misoginia di Plauto

Bastano davvero poche parole per raccontare questo Miles Gloriosus in scena al teatro greco di Siracusa: intelligente, ironico, godibile e quindi efficace. La commedia di Plauto viene per la prima volta proposta nel cartellone della Fondazione Inda. E sin dal debutto, questa scelta mostra tutta la sua validità con il pubblico in piedi ad applaudire, sinceramente divertito.
Merito di una traduzione brillante (Caterina Mordeglia) e di una direzione tecnicamente perfetta, affidata alla regia di un ispirato Leo Muscato. E poi c’è un cast che regala una rappresentazione vivace, ritmata, sempre in movimento, colorata e finemente chiassosa. Meritano una citazione anche le musiche di Ernani Maletta, perchè mentre il pubblico lascia il teatro finisce per canticchiare ancora la melodia che accompagna l’azione nel disordinato accampamento militare dove si svolge la vicenda del fanfarone Pirgopolinice.
Un esercito al femminile – 47 attrici in scena – per scardinare la misoginia di fondo del testo di Plauto. Muscato vince la sua scommessa, contando su di una protagonista come Paola Minaccioni che con espressioni e mossette grottesche, caratterizza meravigliosamente il soldato che vive di vanterie e finisce vittima di un tranello. Colonne dello spettacolo sono anche Giulia Fiume (Palestrione), Pilar Perez Aspa (Periplectomeno), Gloria Carovana (Filocomasio) ed una applauditissima Deniz Ozdogan (Acroteleuzio) che con Anna Charlotte Barbera (Milifidippa) regalano citazioni pop e gag niente male. Completano il cast Alice Spisa (Artotrogo), Francesca Mària (Sceledro)
Arianna Primavera (Pleusicle) e Ilaria Ballantini (Lurcione). E poi c’è Valentina Spaletta Tavella, spesso in scena e senza neanche una battuta: solo versi e postura da scimmia. Una prova d’attrice non facile, sbrigata con simpatica presenza.
Nel coro: Ginevra Di Marco, Sara Dho, Alessandra Fazzino, Valentina Ferrante, Diamara Ferrero, Valeria Girelli, Margherita Mannino, Stella Piccioni, Elena Polic Greco, Giulia Rupi, Rebecca Sisti, Silvia Valenti, Irene Villa, Sara Zoia. E ci sono poi le ragazze dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico: Sara De Lauretis, Elisa Zucchetti, Caterina Alinari, Clara Borghesi, Carlotta Ceci, Alessandra Cosentino, Ludovica Garofani, Zoe Laudani, Siria Sandre Veronese, Enrica Graziano, Alice Pennino, Federica Clementi, Gemma Lapi, Arianna Martinelli, Beatrice Ronga, Francesca Sparacino, Angelica Beccari, Gaia Lerda, Giulia Maroni, Linda Morando, Erika Roccaforte, Francesca Totti
Le scene sono di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino, le coreografie di Nicole Kehrberger.




“Reinventare le zone umide costiere”, a Siracusa la summer school Università di Catania – Mit

Promossa dal Mit di Boston e dall’Università di Catania, prima edizione della summer school “Reinventing Coastal Wetlands”. Sarà Siracusa ad ospitare da oggi e fino al 28 giugno i partecipanti alle giornate internazionali di studio e formazione, realizzate in collaborazione con il progetto Rest-Coast, finanziato dall’Unione europea (Programma Horizon 2020 Research and Innovation Action).
“Si tratta di un’iniziativa formativa di eccellenza, interamente erogata in lingua inglese, che fornirà ai partecipanti (dodici studenti e studentesse di Unict e 12 del MIT) un’opportunità unica per acquisire conoscenze attraverso lo sviluppo di strategie e di soluzioni sostenibili e innovative per il restauro di zone umide costiere e per la protezione del capitale naturale e del patrimonio culturale, in un contesto di cambiamento climatico”, spiegano gli organizzatori.
Le azioni previste variano dai workshop interattivi alle attività pratiche ed alle visite in campo, per un totale di 90 ore curate da professori e ricercatori esperti e di fama internazionale nei settori dell’oceanografia, dell’ingegneria civile, dell’architettura, delle scienze ambientali e dell’archeologia.
La provincia di Siracusa rappresenta, da questo punto di vista, un’area strategia: densamente popolata, di elevato valore archeologico e ricca di biodiversità ma, allo stesso tempo, tra le più vulnerabili rispetto ai rischi associati ai cambiamenti climatici.
Tra i casi di studio ci saranno infatti le Saline di Priolo, la riserva del Fiume Ciane, la riserva naturale di Vendicari, l’area archeologica di Portopalo e i Pantani Cuba e Longarini.
Ideatori dell’iniziativa sono il professor Enrico Foti del Dicar e la professoressa Paola Malanotte-Rizzoli del Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences del Mit, insieme alla co-director dello stesso Mit-Italy Program, Serenella Sferza. “Questa Summer School – osserva Foti – offre un’opportunità unica per gli studenti di confrontarsi con problematiche globali attraverso una prospettiva multidisciplinare. La collaborazione con il Mit è un chiaro segno dell’eccellenza accademica che caratterizza questa iniziativa, e siamo orgogliosi di ospitare studenti della prima università al mondo, qui in Sicilia. Offriamo quindi agli studenti di entrambe le istituzioni la straordinaria opportunità di immergersi nello studio delle migliori pratiche e delle soluzioni sostenibili per la restaurazione delle zone umide costiere in un contesto di cambiamento climatico”.
Le attività laboratoriali e progettuali saranno orientate allo sviluppo di metodologie innovative per l’analisi delle condizioni ambientali di zone umide costiere e per la progettazione di interventi di restauro e protezione costiera, per alcuni casi di studio siciliani emblematici opportunamente selezionati. Gli allievi lavoreranno su informazioni territoriali e ambientali, dati meteomarini e di proiezioni climatiche, nonché informazioni relative a infrastrutture e beni archeologici esposti ai rischi costieri, per elaborare soluzioni condivise di adattamento e protezione. Le attività in campo avranno lo scopo di raccogliere dati utili per le attività laboratoriali e progettuali, ma anche di consentire l’applicazione di alcune delle metodologie di monitoraggio che verranno messe a punto dagli stessi partecipanti, durante la scuola.
Nella parte seminaristica saranno coinvolti i docenti del MIT Paola Malanotte-Rizzoli, Robert van der Hilst (Earth Atmospheric and Oceanography Department), Admir Masic, Heidi Nepf e Andrew Whittle (Civil & Environmental Engineering Department) insieme con i docenti dell’Università di Catania Enrico Foti, Luigi Alini, Vito Martelliano e Daniele La Rosa del dipartimento Ingegneria civile e Architettura, Daniele Malfitana del dipartimento di Scienze umanistiche, Agustin Sanchez-Arcilla dell’Universitat Politècnica de Catalunya, coordinatore internazionale del progetto europeo REST-COAST.




Nuovo ospedale, aumenta il costo: 372mln. “Ma sarà interamente finanziato e niente stralci”

Oggi a Palazzo d’Orleans tavolo tecnico sul nuovo ospedale di Siracusa, convocato dal presidente della Regione, Renato Schifani. Era attesa la rideterminazione del costo complessivo dell’opera, dopo l’entrata in vigore del nuovo prezziario regionale per le Opere pubbliche in Sicilia. In questa attività è stata impegnata la struttura commissariale, guidata dall’ingegnere Guido Monteforte. “L’ammontare progettuale è pari a 372 milioni di euro”, spiega al termine dell’incontro proprio il commissario Monteforte. Quasi 30 milioni di euro in più rispetto alla somma prevista, aggiornata a giugno 2023. “Mi è stato assicurato che il finanziamento in precedenza stanziato sarà immediatamente aggiornato sino al nuovo ammontare, per consentire la costruzione dell’opera nell’assetto progettuale definitivo e senza ricorrere a stralci di parte dell’opera, come qualcuno aveva paventato e che non mi ha mai visto concorde”, aggiunge subito.
“Sono felice di anticipare questa importante informazione ai Siracusani, che giustamente pongono la massima attenzione al tema del Nuovo Ospedale.
Grazie all’impegno assicurato dalla Presidenza della Regione sarà possibile procedere con celerità all’approvazione del progetto definitivo e ad espletare tutte le successive attività propedeutiche al bando di gara”.
A tal proposito, nei prossimi giorni verrà richiesta alla Prefettura di Siracusa la possibilità di ospitare un vertice con tutti i sindaci del territorio siracusano, “per informarli dettagliatamente dei progressi conseguiti”.




Auto contro moto, nuovo incidente. Elisoccorso al Plemmirio, ferito in prognosi riservata

Ancora un grave incidente tra un’auto e una moto a Siracusa. Lo scontro è avvenuto poco fuori dal centro urbano, all’incrocio tra traversa Le Fornaci e la strada provinciale 58 Capo Murro di Porco. L’uomo alla guida della moto è rimasto sull’asfalto, alcuni passanti hanno allertato i soccorsi.
Una volta stabilizzato sul posto da personale del 118, è stato trasferito in elisoccorso a Catania. L’elicottero è atterrato in un terreno accanto alla strada, richiamando una piccola folla di curiosi.
Polizia Municipale e Polizia Provinciale di Siracusa stanno procedendo con i rilievi e le operazioni di messa in sicurezza della strada. Il tratto è stato chiuso al transito per la necessità di liberare l’area per consentire l’atterraggio dell’elicottero. Il ferito è stato ricoverato con lo staff medico che si è riservato la prognosi sulla vita.




Coltre nera su Siracusa, incendio nel cantiere abbandonato dell’ex porto turistico. Domato con schiume

Una sensazione colonna di fumo nero è visibile da tutta la linea di costa che si affaccia sul porto Grande di Siracusa, da Ortigia al Plemmirio. Ad originare la nube scura è un incendio sviluppatosi poco prima delle 15 all’interno del cantiere abbandonato alle spalle del Comando della Polizia Municipale, lungo il molo Sant’Antonio.
A bruciare, secondo le prime informazioni, sarebbero vari materiali plastici, rifiuti abbancati all’interno di un cassone. Sul posto due squadre dei Vigili del Fuoco di Siracusa che in poco più di un’ora hanno domato le fiamme facendo uso anche di schiumogeni.
A causa della combustione di plastica, da valutare l’immissione in atmosfera di diossina. Le rivelazioni di Arpa, la cui sede di Siracusa è a due passi dal luogo dell’incendio, forniranno un quadro esaustivo.
Il cantiere, da anni in stato di abbandono, è diventato “casa” per alcuni senza fissa dimora e stranieri.




Il borsino del rimpasto: Mpa fa la voce grossa, gli altri alleati restano sereni

La prima mossa l’hanno fatta gli Autonomisti, con la richiesta di un terzo assessore in giunta. A Siracusa si sono aperte le grandi manovre (politiche) per un probabile nuovo rimpasto nella squadra di governo cittadino? Forse. Ma ci sono anche equilibri da aggiornare e posizioni da rivedere, in virtù dell’esito delle Europee. Quelle elezioni, a livello provinciale, hanno rafforzato nei numeri proprio il Mpa mentre il dato di Azione crea qualche mugugno tra gli alleati della prima ora del sindaco Italia (dirigente nazionale del partito di Calenda). In mezzo, accordi stretti un anno addietro e che i diretti interessati vorrebbero adesso venissero rispettati. Per semplificare con un’immagine, è il classico calderone che bolle.
Mpa fa la voce grossa e rischia di rivelarsi alleato ingombrante. “Avevamo messo in guardia su quest’eventualità…”, si lasciano sfuggire a mezza bocca alcuni fedelissimi di Francesco Italia. Ma il fronte a sostegno del sindaco si mostra comunque unito e compatto. Niente fibrillazioni, insomma. Edy Bandiera, ad esempio, non si lascia trascinare in ansie da rimpasto. Il suo gruppo ha incassato nei mesi scorsi la designazione di Alessandro Spadaro come assessore subentrante. “I problemi vogliamo toglierli al sindaco e non crearglieli”, taglia corto l’attuale vice con delega anche alle Attività Produttive. “La vicenda rimpasto è in capo al sindaco. Saprà trovare i giusti equilibri, garantendo sempre la qualità della compagine amministrativa”, aggiunge.
Anche il consigliere comunale Sergio Imbrò, capogruppo di Noi per la Città, è stato indicato nei mesi scorsi come prossimo assessore. “C’è un accordo ed abbiamo fiducia nella parola del sindaco, anche perchè non esistono motivi per cui non dovremmo credergli”, dice proprio Imbrò.
Ma della partita è anche il gruppo Francesco Italia Sindaco che – sino ad ora – ha dato prova di compattezza. L’aria è serena anche da quelle parti, senza turbamenti causati dall’esplicita richiesta degli Autonomisti. Nessuno tra i cinque consiglieri eletti ritiene che ci sia bisogno di puntare i piedi, considerato che viene percepito “nella normalità della politica” che il gruppo abbia sua rappresentanza in giunta.
Bisognerà però tenere in considerazione la posizione del gruppo Insieme. Fari spenti, niente proclami ma interlocuzioni sempre aperte. “Nulla di strano, il nostro è sempre stato un rapporto di confronto aperto sui temi della città. Quanto al resto, compete al sindaco scegliersi i compagni di viaggio. Noi non rivendichiamo nulla”, spiega Giovanni Cafeo. “Di certo non basiamo il confronto sugli assessorati. Ci troviamo su alcuni temi, per i quali lavoriamo anche d’intesa. Ma il sindaco è lui – conclude l’ex deputato regionale – e farà le sue scelte”.




Matteo Melluzzo, il ragazzo d’oro sul tetto d’Europa come un gladiatore

Il giorno dopo ha ancora il dolce sapore della vittoria. Il ragazzo d’oro Matteo Melluzzo non ha chiuso occhio dopo il successo agli Europei con la staffetta 4×100. Azzurri senza avversari per il primo posto, lanciati dalla prima frazione corsa proprio dal velocista siracusano che – al termine – festeggia avvolto nel tricolore e indossando un elmo da gladiatore nell’arena dell’Olimpico. “Vi confido che alla fine non ci ho capito davvero più nulla. Sono come impazzito dalla felicità. Esultavo insieme al pubblico, mi sono sentito davvero un gladiatore”, dice a SiracusaOggi.it.
Ad applaudire la staffetta azzurra c’era anche il presidente della Repubblica, Mattarella. “Ci siamo avvicinati, ci ha fatto i complimenti. E poi a me ha detto che era felice di vedere un siciliano come lui che porta in alto la sua terra”. Serata di emozioni forti per il 22enne sprinter cresciuto nella Milone e ora tra i migliori d’Europa.
Al collo adesso ha la medaglia che, al momento, definisce “la più importante della mia carriera”. E si, certo che ripaga dell’amarezza per i cento metri e la finale mancata per un pasticcio tra giudici e sfortuna.
Curiosità, il cambio con Marcell Jacobs era totalmente inedito. “Non abbiamo praticamente mai provato, se non durante il riscaldamento. E ci siamo trovati subito”. Anche se Matteo Melluzzo ha dovuto chiamare a gran voce per sovrastare il fragore del pubblico dell’Olimpico. “Tutto è filato liscio”. Poi lo sguardo al maxischermo, per seguire i compagni in pista, sino alla festa finale. “Volavamo ieri in pista. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario”, ammette.
La festa è proseguita nella notta a Casa Italia, fino a tarda notte. Di dormire non se ne parla, adrenalina a mille. Per scaricarla, niente di meglio che l’ennesima maratona alla playstation con Jacobs.
Da domani si riparte con gli allenamenti. “Devo fare ranking adesso, penseremo a Parigi più avanti”, anticipa con la solita velocità Matteo Melluzzo. Per parlare di Olimpiadi c’è tempo. “Per ora penso al meeting di Madrid ed ai campionati italiani. Dopo tireremo le somme. Devo fare due tempi buoni”. Ma se continua a correre così anche in curva, allora la strada per Parigi è tutta in discesa.