Verso le elezioni europee, giornata siracusana per il deputato La Vardera

Il tour elettorale del candidato alle europee Ismaele La Vardera tocca oggi (30 maggio) la provincia di Siracusa. L’attuale deputato regionale, impegnato nel suo “Scrusciutour”, passerà da Ortigia – centro storico del capoluogo aretuseo – per poi raggiungere alle 11 Avola e quindi (alle 12.30) Noto. Nel pomeriggio, il candidato toccherà prima Floridia alle 16, Rosolini alle 18 per poi concludere la sua giornata nel siracusano ad Augusta.
“Torno – dice il capogruppo di Sud chiama nord all’Ars – ancora una volta nel siracusano. Vengo per incontrare la gente, gli amici ed i sostenitori, ma anche per ascoltare quali problemi attanagliano questa provincia. Nonostante la campagna elettorale, rimango pur sempre un deputato della Regione siciliana che, anche se eletto a Palermo, vive il suo ruolo come deputato di tutta la Sicilia. La provincia di Siracusa si trova in un punto strategico dell’Isola, ma purtroppo ha molte carenze. Ecco, per questa ragione oggi ascolterò la gente per portare le loro istanze in primis al Parlamento siciliano e, se i siciliani vorranno, fra qualche mese anche al Parlamento europeo”.




Il ministro Lollobrigida da Pachino lancia il G7 Agricoltura di Siracusa, “dieci giorni di expo”

“La Sicilia è una regione straordinariamente ricca di potenzialità. Abbiamo scelto proprio questa terra, e in particolare l’Isola di Ortigia a Siracusa, per presentare al G7 dell’Agricoltura, ai grandi del mondo, ma anche alle nazioni più deboli dell’Africa, il sistema agroalimentare italiano”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, oggi a Pachino dove ha incontrato un gruppo di agricoltori locali e il candidato sindaco Sebastiano Fortunato. “Il G7 di solito dura due giorni. Noi abbiamo voluto invece abbinarlo ad un Expo che durerà dieci giorni, in cui il miglior sistema italiano, con le sue grandi potenzialità, sarà il simbolo dell’agricoltura, dello sviluppo e della difesa della qualità che rende i nostri prodotti di grande valore. Avremo la possibilità di vedere le migliori tecnologie italiane e arriveranno da tutte le parti del mondo, sia turisti che espositori internazionali. Questo porterà ovviamente un beneficio anche ai prodotti, perché il valore fa crescere la qualità”.




Quando il “nuovo” ospedale di Siracusa era l’Umberto I. Correva l’anno 1953

Per sottolineare una volta di più quanto sia necessario un nuovo ospedale per la provincia di Siracusa, basta un numero: 71. Tanti sono gli anni dell’Umberto I, l’attuale nosocomio del capoluogo. Entrò in servizio nel lontano 1953. Per una curiosa coincidenza storica, lo stesso anno della lacrimazione della Madonna a Siracusa. “Ma il progetto risale al 1936, firmato dall’ingegnere siracusano Giuseppe Bonajuto”, ricorda oggi l’architetto Federico Fazio. “Diverse traversie legate in particolare al conflitto bellico, ne rimandarono la costruzione agli anni 50”.
Quell’ospedale fu il frutto di una sanità lontana dagli standard attuali di edilizia del settore. E sebbene rivisto e ampliato negli anni 70 è comunque rimasto – strutturalmente e per concezione – “roba” del secolo scorso. Va da sè che si tratta di uno degli ospedali più “anziani”, considerando gli altri capoluoghi siciliani. “Era comunque stato concepito come un ospedale moderno, per l’epoca. Il ricorso al monoblocco, ad esempio, era di ispirazione nordeuropea”, spiega ancora Fazio. “Monoblocco significa che tutti i reparti, divisi per uomini e donne, stavano dentro allo stesso edificio. Fino ad allora, invece, vigeva una concezione quasi ottocentesca della sanità, con reparti separati, in aree separate”.
Il nome “Umberto I” risale al 1941 ed all’ex Cinque Piaghe che all’epoca era l’unico ospedale della città. Nel 1953 il nosocomio di Ortigia, non più adatto alle esigenze cittadine, cessò di esistere e venne realizzato (“dopo una grande attesa”) il primo monoblocco del “nuovo” Umberto I, nell’attuale area di corso Gelone. Nel 1971 e nel 1977 vennero realizzati degli ampliamenti con il secondo e il terzo monoblocco.
All’epoca della sua realizzazione, il “nuovo” Umberto I venne considerato la risposta a tutte le preghiere e la soluzione a tutti i guasti di un’assistenza sanitaria che sino ad allora non aveva particolarmente brillato, per usare un eufemismo. “La sua costruzione è avvenuta in quella che oggi considereremmo un’area archeologica altamente vincolata. Nonostante nel 1939 esistesse già una legge sulle bellezze archeologiche, l’aspetto della tutela non fu dei migliori. Lì venne trovata la Venere Landolina e chissà cos’altro durante i lavori per le fondazioni, profonde da tre a sei metri. L’area era storicamente sede di un’antica necropoli e di un abitato di epoca ellenistica. Diversi intellettuali dell’epoca, tra cui Mario Tommaso Gargallo e Luigi Mauceri, proposero la costruzione dell’ospedale in un’altra area. Ma dal Ministero non diedero corso a quella richiesta”, ripercorre l’architetto Fazio.
Come conferma la lettura delle fonti dell’epoca, quel presidio fu il risultato di una lunga battaglia.
E oggi come allora, si battaglia per una struttura moderna, funzionale, adatta alle esigenze della medicina moderna e dei pazienti.




Agricoltura, l’allarme di Bandiera: “Siccità e clima strano, crolla la produzione”

Tra siccità e cambiamento climatico, l’agricoltura siciliana sta vivendo una delle sue annate più difficili. “Ricevo, da più parti di Sicilia, il grido di allarme dei nostri agricoltori, cerealicoltori ed allevatori”, dice l’ex assessore regionale all’agricoltura, Edy Bandiera, candidato alle elezioni Europee con Libertà.
“Si registra uno spaventoso calo di tutta la produzione agricola. Drammatico, ad esempio, il caso del grano, con una produzione che ha subito un calo che ha raggiunto oltre l’80% e che, a fronte di una produzione media, che in annate ordinarie si attesta intorno ai 30-35 quintali ad ettaro, quest’anno, proprio per la siccità, è calata anche a soltanto 5-6 quintali, con un prezzo medio del grano intorno a 30 euro al quintale”.
Numeri pesanti a cui si affiancano quelli dell’aumento del costo dei fattori della produzione come carburanti, concimi e sementi. “Tutto questo – dice Bandiera – evidenzia la portata del dramma e il rischio, che è certezza, che il sistema agricolo siciliano imploda, dinnanzi alla inclemenza del clima e alla inerzia di chi oggi ha ruoli di governo, a tutti i livelli. Occorre sostenere immediatamente il settore e, con urgenza, attivare misure per attuare da subito una moratoria sui debiti, prestiti, anticipazioni e cambiali agrarie. Gli agricoltori – conclude Edy Bandiera – sono nella impossibilità materiale di fare fronte alle anticipazioni ricevute”.




Con l’invito a consegnare i lavori, imminente il cantiere per riasfaltare via lido Sacramento

Adesso manca davvero poco per la ripavimentazione di via Lido Sacramento, a Siracusa. Nelle ore scorse, il Genio Civile di Siracusa ha dato il via libera alla consegna dei lavori, operazione adesso a cura del Comune di Siracusa. Gli uffici si sono attivati per cercare di accelerare il via sondando una possibile consegna sotto riserva di legge, da valutare sulla base delle novità introdotte con il nuovo codice degli appalti. Altrimenti si dovranno attendere i tempi tecnici per le comunicazioni relative a documentazioni base – la regolarità contributiva della ditta incaricata su tutti – per procedere.
In soldoni, nella previsione ottimistica i lavori potrebbero partire già tra una settimana con cantiere e operai su strada. Oppure a metà giugno ma comunque non oltre quella data. I residenti, come i tanti automobilisti di passaggio, incrociano le dita.
Ad eseguire i lavori sarà la EdilSun di Agrigento che si è aggiudicata nelle settimane scorse la procedura negoziata avviata dal Genio Civile. La ditta ha presentato un ribasso del 29,12% sull’importo a base gara (455mila euro) con offerta pari a 247.101,22 euro oltre Iva.
Le risorse per realizzare l’intervento arrivano dalla Regione, mentre la progettazione esecutiva e direzione dei lavori è in capo al Comune di Siracusa. Asfalto nuovo dalla rotatoria all’incrocio con la Statale 115/via Elorina sino all’intersezione con via Capo Murro di Porco.
Operai e mezzi a lavoro in orario ordinario, la durata prevista delle operazioni su strada è di 15 giorni salvo imprevisti. Con la ripavimentazione della strada, verrà finalmente riaperto al traffico anche il tratto di via Lido Sacramento da anni chiuso, dopo i cedimenti riscontrati dopo il medicane Apollo dell’ottobre 2021.




Elly Schlein a Siracusa: “no autonomia differenziata, fermare emigrazione dei giovani del Sud”

Critiche alle politiche sull’immigrazione del governo Meloni e una forte denuncia del fenomeno dello spopolamento in Sicilia, con i giovani che lasciano in massa la regione. Sono stati i due temi forti al centro dell’intervento della segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein a Siracusa, in chiusura di una lunga giornata siciliana. “La Destra ha l’ossessione dell’immigrazione quando c’è invece l’emigrazione dei giovani siciliani costretti ad andare al Nord”. Sul palco del foro siracusano, la Schlein ha lanciato poi la volata ai candidatialle elezioni europee in programma l’8 ed il 9 giugno.
A proposito di Europa, “abbiamo sostenuto il Next Generation Eu, il più grande piano di investimento pari a 750 miliardi di euro che la Destra vuole ora fermare”, ha attaccato. Poi un affondo sull’autonomia differenziata, definita “provvedimento contro il Sud”. Per la segretaria Pd, quel progetto mira ad aumentare le differenze tra i territori.




Banchina 2 del Porto Grande, costruita e mai inaugurata. Ora la speranza si chiama AdSP

Dev’essere solo questione di sfortuna. Una qualche maledizione, un allineamento sfavorevole dei pianeti. Non si spiega altrimenti il motivo per cui non ci sia opera pubblica di Siracusa che conosca genesi e vita facile. Prendiamo ad esempio il porto Grande di Siracusa. Riqualificato con un progetto datato 2006, una volta superata la tormentata storia dei cassoni, è stato inaugurato ed ha iniziato a respirare aria di crocierismo. Ma la banchina 2, la più estesa, pensata e costruita proprio per le grandi navi da crociera, non è mai entrata in funzione. A voler essere fastidiosi, è rimasta “scoperta” anche la voce stazione marittima. Cosa sarà mai per un porto che vuole avere ambizione da destinazione top.
La speranza oggi si chiama Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. Il porto Grande è recentemente entrato nel perimetro di governance dell’ente che si occupa dello sviluppo e dell’operatività dei porti che rientrano sotto il suo ombrello. “Ho cominciato a studiare e capire la situazione del porto Grande di Siracusa”, dice il presidente dell’Adsp, Francesco Di Sarcina. “Però la Regione deve ancora formalmente consegnarci il porto, non sono state ancora definite le procedure. Non credo che Palermo faccia ostruzionismo. Ci vuole pazienza, mancano alcuni passaggi”, spiega.
Ma Di Sarcina non è rimasto con le mani in mano, ben sapendo quale “bella gatta da pelare” (la definizione è sua, ndr) sia il porto Grande di Siracusa. Nelle settimane scorse ha avuto alcuni incontri informali con il sindaco di Siracusa e con il comandante della Capitaneria di Porto. “Ci vogliono cura e dedizione. I problemi sono diversi: la banchina 2, il piazzale su cui si può fare motocross, il fondale da dragare, la stazione marittima. Ma si può fare. Adesso però è impossibile dare tempi precisi…”, ammette schietto.
La volontà di mettersi a lavoro è tanta. “Da quando potrò operare, ci metteremo subito all’opera. Dal punto di vista infrastrutturale, ritengo siano urgenti due cose al porto di Siracusa: completare la banchina 2 e mettere in sicurezza il porto rifugio di Santa Panagia”. Per quest’ultimo, la Regione ha rifinanziato nei giorni scorsi i lavori per il riccio di testa da ricostruire insieme ad alcuni ponti ormai saltati della diga foranea. I lavori sono già affidati. Si confida in procedure rapide per avviare il cantiere.
“Per la banchina 2, serve il dragaggio dei fondali per aumentarne il pescaggio ed utilizzarla per il motivo per cui è stata costruita. Ma ci sono stati cedimenti nel piazzale retrostante. Così è precario immaginarne un loro utilizzo. E per motivi di cui non ho conoscenza, la quota della banchina è bassissima, tipica da diporto e non da navi da crociera”. Bisogna rilivellare tutto, perchè così come è stata costruita quell’area non va bene. “Non lavori banali, ma neanche impossibili. Vanno programmati e realizzati in tempi ragionevoli”. E può farlo l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale? “Si, però la prima cosa è entrare in possesso del porto. Quanto ai lavori, non si fanno in poco tempo perchè sono complicati. Ma si possono fare”, assicura Di Sarcina. Il dragaggio dei fondali, peraltro, richiede analisi di laboratorio con più enti competenti (Asp, Arpa, Ispra) e procedure complesse, perchè il porto rientra in area Sin grazie ad una perimetrazione eccessivamente generosa, studiata negli anni 90, quando si credeva che sarebbero arrivati soldi a pioggia per le bonifiche.
E ancora, se il porto vuol diventare Grande di nome e di fatto deve poi dotarsi di una vera stazione marittima. Su questo punto, il presidente dell’AdSp è netto. “E’ un tema che va affrontato. Non si può fare crocierismo con i container o con i gazebo. Apprezzabili i sacrifici di chi ha fatto il possibile per rendere funzionale il porto di Siracusa. Ma se lo guardiamo nel panorama internazionale, non è quello il modo di presentarsi”, l’analisi di Francesco Di Sarcina. Che fare, allora? Pare facile: costruire una vera stazione marittima. “C’era la proposta presentata da Msc e Società Consortile Porto di Siracusa ed era interessante. Ma poi Msc ha lasciato Siracusa e, al momento, non è interessata a quelle attività. Difficile possa farcela da sola la società consortile. Occorrerà una scelta forte, come quella fatta a Catania sull’onda di una proposta privata”. E vale come indicazione chiara.




Donna aggredisce agenti della Polizia Municipale durante un sequestro merce

Durante un sequestro di merce venduta da un venditore ambulante nei pressi della Fonte Aretusa, una donna ha aggredito i due agenti di Polizia Municipale impegnati nei controlli di routine. Non sono chiari i motivi per cui avrebbe prima iniziato ad inveire contro i vigili urbani, un uomo e una donna, per poi passare alle vie di fatto. La scena in mezzo ai passanti, nel centro storico di Ortigia. Momenti di tensione finiti ripresi da decine di telefonini.
La donna, siracusana, è stata condotta al comando di Polizia Municipale di Siracusa, in via del porto Grande. E’ stata denunciata a piede libero per aggressione. I due agenti hanno riportato una prognosi di sette giorni.




I big della politica: oggi Schlein a Siracusa, domani Lollobrigida a Pachino

I big della politica fanno tappa anche in provincia di Siracusa, in previsione delle elezioni Europee ma anche della amministrative a Pachino.
Oggi è il giorno di Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico e capolista nella circoscrizione Sicilia-Sardegna alle prossime Europee. Ritorna in Sicilia e dopo Catania e Ragusa, alle 19.30 è attesa a Siracusa, per un comizio al Foro Siracusano.
Domani a Pachino, invece, è atteso il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Incontrerà gli operatori del comparto agricolo insieme al candidato sindaco di FdI, Sebastiano Fortunato (presidente Consorzio Igp Pachino) e al parlamentare Luca Cannata.
Ieri era stato Cateno De Luca ad incontrare cittadini e simpatizzanti tra Siracusa e Pachino.




Fondo Sviluppo e Coesione, firmato l’accordo: nel siracusano meno di 400mln di euro

Nel pomeriggio siglato a Palermo l’Accordo per il Fondo di Sviluppo e Coesione (Fsc) 2021-2027 tra governo centrale e Regione Siciliana. Al teatro Massimo è arrivata per l’occasione la premier Giorgia Meloni, accolta dal presidente Schifani.
L’accordo siglato vale sulla carta circa 6,8 miliardi di euro per la Sicilia e contiene sfide importanti da realizzare: la riqualificazione dell’area industriale di Catania, 1,3 miliardi per il Ponte sullo stretto, altre risorse a nove zeri per infrastrutture tra cui porti e aeroporti, strade provinciali e l’interporto di Termini Imerese. Prevista la ripartenza delle terme di Sciacca e Acireale. “Nessun euro deve andare perso”, ha detto la presidente del Consiglio. Le opposizioni intanto attaccano: “manifestazione dal sapore di spot elettorale, soldi solo ai sindaci amici”.
Le slide presentate dalla Regione parlano di 580 interventi in 9 aree tematiche. Guardando la mappa allegata, la provincia di Siracusa – come quelle di Trapani, Ragusa, Enna e Caltanissetta – risulta uno dei territori a cui sono destinate meno risorse (meno di 400mln euro complessivi). Uno dei principali interventi nel siracusano, inserito alla voce progetti bandiera, riguarda Melilli: 6,4 mln di euro per efficientamento energetico, illuminazione pubblica e impianto energie rinnovabili.
Alle voci Sociale e Sanità destinati 250 milioni di euro. Di questi, 130 milioni per il solo nuovo ospedale di Gela e 70 per il potenziamento della rete sanitaria esistente. Nessun riferimento diretto, nel materiale diffuso dalla Regione, al nuovo ospedale di Siracusa.