Grave incidente sulla strada per Priolo, 15enne in elisoccorso al Cannizzaro

Ancora un grave incidente stradale. E’ avvenuto questa mattina, attorno alle 8, lungo la strada per Priolo, nei pressi degli impianti Air Liquide. Per cause al vaglio della Polizia Municipale di Priolo, uno scooter ed un autoarticolato sono entrati in contatto. La dinamica non è ancora stata chiarita.
Lo scontro ha lasciato sull’asfalto il 15enne che stava muovendosi in moto. A prestare i primi soccorsi sono stati alcuni passanti che hanno anche allertato il 118, arrivato con un’ambulanza. Anche una pattuglia della Polizia di Stato ha prestato assistenza. Le condizioni del ferito sono apparse subito serie ed è stato allora disposto il trasferimento in elisoccorso al Cannizzaro di Catania. E’ arrivato in codice rosso, disposti tutti gli accertamenti del caso.




Posteggi e sali in ascensore in piazza San Sebastiano, il progetto del Comune di Melilli

Un parcheggio su più livelli e collegato anche con un comodo ascensore alla centrale piazza San Sebastiano. Il Comune di Melilli ha avviato le procedure per la realizzazione dell’opera, nell’ambito di una riqualificazione generale del centro storico e per lo sviluppo di un piano parcheggi.
Ad inizio novembre il Consiglio comunale aveva approvato il progetto esecutivo, redatto dalla Starp di San Giovanni Gemini (Ag), relativo al consolidamento del costone roccioso sottostante la villa comunale di viale Italia. Un’opera di prevenzione del rischio idrogeologico e utile anche per la realizzazione di un parcheggio da 170 posti auto (di cui 40 già esistenti, ndr). L’ambizioso intervento si sviluppa su tre livelli sfalsati – il primo al di sotto della villa comunale – e conduce direttamente in piazza San Sebastiano, con scale e ascensore. L’importo complessivo dei lavori è di 6,4 milioni di euro.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato l’avviso esplorativo per l’individuazione operatori economici interessati all’esecuzione dei lavori per la realizzazione e gestione del parcheggio. Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 23 dicembre 2024, esclusivamente a mezzo PEC (protocollo@pec.comune.melilli.sr.it).
L’affidamento in gestione avrà durata ventennale e dovrà garantire il funzionamento quotidiano del parcheggio per 365 giorni l’anno, h24. Il Comune di Melilli ha già fissato le tariffe orarie: 50 centesimi l’ora, 1 euro per la frazione notturna (con riduzione del 50% per residenti e ospiti delle strutture ricettive). Nei festivi, la tariffa oraria passa a 2 euro.
La manutenzione ordinaria e straordinaria del parcheggio sarà a carico dell’operatore economico individuato attraverso l’avviso esplorativo. Il Comune di Melilli contribuirà con un canone annuo di 520.000 euro.




Nuovo furto nell’azienda agricola del deputato Riccardo Gennuso, la solidarietà di Schifani

Quattrocento irrigatori sono stati rubati dall’azienda agricola di contrada Rosselle, ad Ispica, di proprietà della famiglia del deputato regionale Riccardo Gennuso (FI). Un episodio che si aggiunge ad una lunga lista di incendi, furti e danneggiamenti. Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia, esprime “a nome di tutto il partito la più sincera solidarietà all’amico Riccardo Gennuso e alla sua famiglia per il grave atto intimidatorio subito, che rappresenta l’ennesima aggressione ai danni della sua impresa e della sua serenità familiare.
Il coordinatore regionale azzurro auspica “che le forze dell’ordine e la magistratura riescano a individuare al più presto i responsabili di questi atti criminosi, assicurandoli alla giustizia”.
Anche il presidente della Regione, Renato Schifani ha espresso la sua “piena solidarietà e vicinanza all’ex deputato regionale Pippo Gennuso per il grave atto intimidatorio che ha colpito la sua azienda agricola a Ispica, in provincia di Ragusa. Questo ennesimo episodio di violenza non solo mina la serenità personale di chi ne è vittima, ma rappresenta un attacco diretto al lavoro e all’impegno di chi contribuisce al tessuto economico e sociale della nostra Regione”.
La Sicilia – aggiunge Schifani – non può e non deve essere terra in cui il lavoro onesto e il sacrificio vengano mortificati da simili atti di criminalità. Mi unisco all’appello di Gennuso affinché le istituzioni, a tutti i livelli, intervengano con fermezza per garantire la sicurezza delle imprese agricole e di tutti i cittadini”.




Trentasette migranti sbarcati a Siracusa, soccorsi dalla Guardia Costiera

Sono trentasette i migranti sbarcati poco dopo le 13 al Porto Grande di Siracusa. Tutti uomini e infreddoliti, appaiono in discrete condizioni di salute. Solo per uno degli stranieri è stato necessario il trasferimento in ospedale, per alcun accertamenti.
Sono arrivati a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto di Siracusa, impegnata dal tardo pomeriggio di ieri nelle difficili operazioni di soccorso in mare, sfidando condizioni estreme. Gli stranieri erano a bordo di una imbarcazione in difficoltà, a circa cento miglia dalle coste siciliane.




Sgominata la banda dell’escavatore, la Polizia arresta cinque uomini

Sono cinque le persone arrestate dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione ribattezzata “New Holland”. Le indagini hanno permesso di sgominare quella che era diventata nota come la banda dell’escavatore. I cinque destinatari dell’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari sono originari di Lentini e Francofonte.
L’indagine, condotta dagli investigatori del Commissariato di Lentini con il supporto della Squadra Mobile di Siracusa e coordinata dalla Procura, ha consentito di individuare il quintetto ritenuto responsabile di rapina a mano armata e plurimi episodi di furti perpetrati mediante la tecnica delle “spaccate” ai danni di attività commerciali, gioiellerie, istituti di credito e di uffici postali.
Nel corso degli ultimi mesi, la pericolosa banda ha portato a compimento una serie di colpi, avvalendosi sistematicamente di escavatori e autocarri rubati che venivano impiegati per distruggere gli ingressi delle attività prese di mira. Una volta aperto un varco, entravano e rubano le casseforti.
La base operativa della banda è stata individuata nelle campagne di contrada “Cannellazza”, poco fuori Carlentini. Lì venivano pianificati i colpi e nascosti i mezzi pesanti.
La scelta non era casuale, perché da quella area era facile raggiungere il territorio del calatino e la zona nord della provincia di Siracusa. Nello specifico, le strade interne di contrada Cannellazza permettevano una fuga più semplice laddove vi fosse stata la presenza delle forze dell’ordine, che nelle ultime settimane diveniva sempre più incalzante, tanto da prevenire ed evitare alcuni colpi che gli arrestati avevano già organizzato.
L’utilizzo dell’elicottero del Reparto Volo di Palermo ed una serie di appostamenti hanno permesso ai poliziotti di rinvenire, in più circostanze, escavatori e camion rubati nonché parte del bottino asportato in un furto a Vizzini.

Le indagini hanno consentito di dimostrare come il gruppo criminale fosse strutturalmente organizzato e caratterizzato da una spiccata propensione a delinquere. Prima della realizzazione di ogni colpo, i membri dell’organizzazione eseguivano preliminari sopralluoghi nei punti di interesse.
Tra i componenti della banda vi erano abili conduttori di escavatori, capaci di portare in esecuzione l’azione furtiva in pochi minuti e prima che le forze dell’ordine potessero giungere in tempo utile per riuscire ad intercettarli.
È stato accertato, inoltre, che i componenti del commando criminale avevano nella loro disponibilità armi e materiale esplodente, quest’ultimo impiegato per lo sfondamento degli ATM sottratti durante i colpi agli istituti bancari.
Riuscivano così a far esplodere i bancomat attraverso la tecnica della “marmotta”: un ordigno esplosivo che, una volta innescato, determinava la detonazione della cassa /.
Nel corso della nottata, i poliziotti del Commissariato di Lentini e della Squadra Mobile della Questura di Siracusa hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere dei 5 soggetti.




La banda dell’escavatore, sette colpi per un ‘bottino’ da centinaia di migliaia di euro

Con le loro sfrontate azioni a colpi di escavatore, i componenti della banda avevano messo da parte un bottino di svariate centinaia di migliaia di euro. La quantificazione esatta è ancora in corso, ma gli zeri sono davvero tanti. In 5 sono stati arrestati al termine di un’operazione della Polizia di Stato mentre altre 2 persone già detenute sono state raggiunte da altrettante misure di custodia. In tre, invece, sono stati denunciati per aver partecipato ad alcuni colpi della banda.
Sono sette i colpi ricostruiti dagli investigatori e attribuiti alla banda degli escavatori. Il primo, lo scorso 27 luglio quando la banda ha tentato un furto con spaccata ad una gioielleria di Lentini; due giorni dopo, tentata la stessa mossa nei confronti dell’ufficio postale di Pedagaggi. L’8 agosto scorso, i componenti della banda avrebbero perpetrato una rapina a mano armata in un cantiere di Melilli e, nell’occasione, sarebbero riusciti a rubare dei mezzi pesanti che avrebbero poi utilizzato per i successivi colpi con spaccata. Il 28 agosto, ad esempio, è stato perpetrato un furto con spaccata ai danni di un distributore di benzina di Carlentini. Il 16 settembre, la banda avrebbe consumato un furto presso un supermercato di Francofonte e il 19 ottobre un altro furto con spaccata in due istituti di credito di Vizzini. Infine, il furto con spaccata ai danni di un istituto bancario di Scordia con bottino da 178.000 euro.




Intervista al presidente Di Sarcina (AdSP): “Subito 1,5mln di euro per il Porto Grande”

Il porto Grande di Siracusa era “l’anello mancante” nella rete di sviluppo della portualità della Sicilia Orientale. La definizione è del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Francesco Di Sarcina. Nei giorni scorsi è andato a Palermo a prendere le “chiavi” del porto siracusano di cui assume adesso, ed a tutti gli effetti, la governance, nove mesi dopo la disposizione normativa che ha messo insieme il porto di Siracusa con quelli di Augusta, Catania e Pozzallo.
“Ho già disposto un primo sopralluogo del nostro ufficio tecnico. La prima cosa da fare? Sappiamo che i problemi principali sono legati ai fondali ed alla scarsa manutenzione di alcune bitte e piazzali. Cose spicciole, però mai risolte. E sono le prime urgenze da affrontare”, spiega Di Sarcina intervenuto in diretta su FMITALIA. “Alcune cose le faremo velocemente, altre richiederanno tempo. In particolare, richiederà tempo il dragaggio dei fondali della banchina 2: “è sito Sin, servirà quindi un dialogo con il Ministero dell’Ambiente. Ma si deve fare, e lo faremo. Ovviamente seguendo le procedure previste dalla legge”, spiega il presidente dell’AdSP della Sicilia Orientale.
Nel bilancio dell’ente, approvato ad ottobre, è stata prevista una spesa di 1,5 milioni di euro (entro dicembre 2024, ndr) per il Porto Grande di Siracusa. “E forse negli ultimi 10 anni mai erano state messe in campo risorse così corpose”, rivendica Di Sarcina. Difficilmente saranno spese tutte in poco più di un mese, “ma di sicuro produrremo degli impegni di spesa in modo da dare il via a tutto quello che bisogna fare nel porto di Siracusa”.
E qui è il caso di chiarire che l’AdSP non si occupa solo di manutenzione spicciola. Il suo compito principale è quello di programmare e creare le condizioni per lo sviluppo della portualità e delle aree retroportuali. “Il mio obiettivo principale – conferma Di Sarcia – è trovare la via per il migliore sviluppo possibile del porto di Siracusa, insieme ad Augusta, Catania e Pozzallo. E nel futuro di Siracusa non può che esserci il crocierismo. Francamente, sono inimmaginabili i container al porto Grande…”, ironizza. Poi si fa serio: “Faremo funzionare quello che già c’è, incluso il porto rifugio, e metteremo mano al futuro insieme ai rappresentanti del territorio. Tutto integrato con gli altri porti, altrimenti ci facciamo guerra tra di noi. Guardate, dobbiamo prendere coscienza del fatto che in Sicilia abbiamo tanti porti piccoli. Se non facciamo finta che siano un unico grande porto con tante banchine, non potremo mai essere competitivi con il resto d’Italia e d’Europa”. Ecco allora perchè diventa importante anche per Siracusa contare sulla governance unica della AdSp anche per il suo Porto Grande.
Tra i nodi da risolvere, oltre alla banchina 2, ci sono la questione ex porto turistico – oggi cantiere in abbandono – e la costruzione di una stazione marittima. “L’area dell’ex porto turistico rientra tra quelle consegnate alla mia AdSp. Dobbiamo vedere la documentazione, so che ci sono dei contenziosi. Dobbiamo capire in che stato siano e dove, per studiare come sbloccare la situazione. Anche a augusta c’erano conteziosi eterni. Li abbiamo superati, rimettendo in moto le cose”. Parole che valgono come indicazione di una direzione.
Quanto alla stazione marittima, Di Sarcina ha già un suo piano. “Un porto crocieristico serio e che funziona, non può prescindere da un terminal, altrimenti è barbarie. A Catania ci sono soggetti che remano contro, danneggiando il territorio. Mi auguro, invece, che Siracusa si dimostri più matura. La direzione deve essere quella di fare le cose e non bloccarle. Un piano ce l’ho, infrastrutturale e gestionale. Ma non basterà solo il mio impegno o solo l’impegno della AdSP. Servirà il consenso di tutte le parti interessate. Esorto tutti, allora, a capire che questa è una vera occasione di sviluppo. Mettiamo in campo tutte le energie positive e realizziamo qualcosa di buono”, l’invito del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale.




Porto Grande e porto rifugio, missione rilancio: Cannata, “Ora ci sono risorse e progetti”

L’ingresso formale del Porto Grande di Siracusa sotto la governance dell’AdSP della Sicilia Orientale “è un risultato fondamentale per il rilancio della nostra città e del suo porto”. Lo dice il parlamentare Luca Cannata (FdI). “Mi sono battuto affinché questa annessione fosse inserita nella legge approvata a marzo e ho firmato gli odg collegati e sostenuto gli emendamenti al Senato con i colleghi di Fdi che hanno reso possibile questa transizione. È un traguardo importante, ma ora è necessario lavorare per dare seguito a quanto progettato”, aggiunge.
Il deputato di Fratelli d’Italia ha evidenziato le prime azioni concrete che l’Autorità Portuale ha pianificato con il suo presidente Francesco di Sarcina: “già entro la fine di quest’anno sono stati messi da parte 1,5 milioni di euro per interventi immediati al Porto Grande di Siracusa. Le priorità riguardano la riparazione del molo Sant’Antonio e il ripristino delle banchine interdette, oggi non fruibili a causa di ordinanze della Capitaneria di Porto”. Cannata ha anche ricordato il suo intervento per il porto rifugio di Santa Panagia, un’infrastruttura cruciale per la città. “Con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – ricorda – abbiamo reinserito un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, che permetterà all’Autorità Portuale anche con l’implementazione do propri fondi di avviare i lavori necessari per restituire piena funzionalità a questo sito strategico. Ma è stato un iter portato avanti anche con la sensibilità dell’assessore regionale Territorio e Ambiente Giusi Savarino, che si è mostrata attenta e operativa”.
Guardando al futuro, Cannata ha posto l’attenzione sulla crocieristica e sulle aree portuali della rada. “Il Documento di Programmazione Strategica di Sistema deve essere aggiornato per includere Siracusa – sottolinea il parlamentare di FdI – Ho già discusso con il presidente dell’Adsp, Francesco Di Sarcina, e abbiamo concordato di iniziare il lavoro di aggiornamento il prossimo anno, in collaborazione con tutte le istituzioni politiche e territoriali. La crocieristica rappresenta un’opportunità straordinaria per la città, e dobbiamo essere pronti a sfruttarla”. Infine, Cannata ha annunciato l’avvio delle analisi per il dragaggio del Porto Grande, in particolare della banchina due, attualmente interdetta. “Dalla settimana prossima partiranno i rilievi e le analisi tecniche per predisporre la documentazione da inviare al Ministero dell’Ambiente per ottenere le autorizzazioni necessarie – conclude il deputato – Non è una questione di risorse economiche, che l’Autorità Portuale può sostenere, ma di seguire l’iter richiesto per le aree classificate come siti di interesse nazionale. Anche questo è un fronte che seguiremo con attenzione. Il porto di Siracusa deve diventare un punto di riferimento per lo sviluppo economico e turistico della città e dell’intera provincia. Questo è solo l’inizio, ma il lavoro che ci aspetta è chiaro: rilanciare l’infrastruttura portuale e farne il motore del nostro territorio”.




Rimpasto in slow motion, chi conta i giorni e chi i numeri in Consiglio. “Faremo messa a punto”

Assessori in carica, altri pazientemente in pectore, altri ancora con le valigie in mano. Non che Palazzo Vermexio si sia improvvisamente dotato di porte girevoli, semmai si è ormai perso il conto delle settimane trascorse senza novità sostanziali sull’inevitabile aggiustata alla squadra di governo cittadino. Tra impazienti e attendisti, i giorni scorrono. L’unica certezza è che il rimpasto ci sarà, come conferma il sindaco Francesco Italia: “è chiaro che dovremo fare una messa a punto nella squadra”. I tempi, oggi come ad inizio ottobre, sono imperscrutabili.
Ufficialmente nessuno ha fretta, ufficiosamente non mancano i segnali incrociati. Per tutti, il primo cittadino piazza il suo avviso. “L’equilibrio per amministrare si compone di diversi fattori. Se ne manca uno, cadono gli altri. E’ opportuno mantenere gli equilibri, anche in Consiglio comunale”. Anche per chi non è pratico di politichese, pare un messaggio piuttosto chiaro. Compreso da tutti gli alleati di Italia? “Io vado molto d’accordo con loro. Hanno piena consapevolezza di questa attenzione agli equilibri”, risponde sereno il sindaco.
Tra quelli che sembravano interessati ad accelerare le mosse, c’è indubbiamente il Mpa. In tal senso, eloquente l’uscita dall’aula consiliare poche settimane addietro, al momento di una votazione. Non un gesto di rottura, ma di certo un segnale agli alleati.
“Ai miei consiglieri comunali ho solo detto di valorizzare idee per il 2025. Italia ha piena delega del Mpa, con imprimatur del nostro leader Raffaele Lombardo”, spiega Giuseppe Carta, uomo forte degli Autonomisti siciliani. “Dobbiamo ora concentrarci su alcuni temi per il 2025: rifiuti, viabilità, servizi e come migliorare ulteriormente l’immagine della città. Quanto alle classifiche sulla qualità della vita, nelle cose si arriva piano piano. La crescita di questi anni è innegabile. Il problema è collegato ai servizi. Vi assicuro che alzeremo l’asticella anche per quel che riguarda gli indicatori della qualità della vita. Dentro cui, deve essere chiaro, ci sono cose che dovevano esser state fatte decenni addietro a Siracusa…”, analizza ancora Carta.
Si, ma il rimpasto? “A Italia chiediamo di rendere la coalizione più larga, attraente e collegiale in Consiglio comunale. Oggi non possiamo ragionare più in termini di maggioranza o opposizione. Dobbiamo dare all’assise cittadina il ruolo principale che merita nell’inquadrare e affrontare i problemi maggiori della città. Questa è una giunta mista, è chiaro che c’è un pò di centrodestra, un pò di centro e un pò di centrosinistra. Si mettano insieme le forze – dice Carta – e ci si metta nelle condizioni di dare risorse ai dirigenti ed agli assessori in modo da poter risolvere e sistemare temi e vicende, con la giusta serenità per programmare”. Insomma, non c’è fretta. Ma i numeri in Consiglio sono oggi dalla parte del Mpa che, tra le righe, chiede spazio ed anche prima della chiusura dell’anno.




Sanità, bocciate le performance dell’Asp di Siracusa: tra le peggiori per mortalità evitabile

Il report Agenas sulle performance della Aziende Sanitarie pubbliche boccia l’Asp di Siracusa. La sanità provinciale aretusea (dati 2023) non raggiunge una valutazione sufficiente, finendo in modo poco lusinghiero tra le 30 che in Italia arrancano, per dirla con un eufemismo.
Il monitoraggio dell’agenzia governativa per i servizi sanitari regionali si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. Le aziende sanitarie territoriali, inoltre, sono state suddivise in cluster in considerazione del numero di cittadini presi in carico: meno di 250.000 abitanti; tra i 250.000 e i 400.000 abitanti; trai i 400.000 e i 700.000 abitanti; superiori a 700.000 abitanti.
Il risultato del mix di tutte le aree analizzate porta all’individuazione di 27 aziende con una valutazione
complessiva buona, 53 con valutazione intermedia, 30 “rivedibili”.
L’Asp di Siracusa viene nettamente bocciata alla voce “presa in carico dei pazienti” (assistenza domiciliare, tempestività interventi del 118). E’ tra le cinque peggiori in Italia insieme a Lanciano-Vasto-Chieti, alla Asl 2 della Gallura, Asl Caserta e Asl Napoli 1 Centro.
Va male, anzi malissimo, alla voce “mortalità evitabile della popolazione nella fascia 0-74 anni”. La mortalità evitabile è calcolata attraverso due voci: le cause prevenibili (quindi mancate vaccinazioni, errati stili di vita, incidenti e suicidi e altre carenze di prevenzione primaria) e le cause trattabili (diagnosi precoci e qualità delle cure). L’Asp di Siracusa è, ancora una volta, tra le peggiori 5 d’Italia in compagnia dell’Asl Napoli 3 Sud, Asl Caserta, Asl Napoli 2 Nord e Asl Napoli 1 Centro.
Per quel che riguarda il dato generale, la “peggiore” in Sicilia risulta l’Asp di Enna. Ma non è certo uno di quei campi in cui si possa giustificare tutto con “mal comune, mezzo gaudio”. I dati sono finiti al centro di una interessante analisi firmata da Milena Gabanelli per DataRoom del Corriere della Sera.