Numerose irregolarità a bordo, mercantile in stato di fermo al porto di Augusta

Mercantile in fermo amministrativo nel porto di Augusta. I controlli della Guardia Costiera hanno evidenziato numerose irregolarità sulla tenuta della documentazione di bordo, sul corretto funzionamento dei sistemi di protezione attiva e passiva antincendio, nonché degli impianti elettrici e degli allarmi in sala macchine. Motivo per cui il mercantile straniero, giunto in porto per attività commerciali, si trova adesso in fermo. Il provvedimento sarà revocato soltanto una volta eliminate le carenze riscontrate.
Gli accertamenti si inquadrano nell’ambito dei controlli dello Stato di approdo (PSC) del Memorandum di Parigi, firmato il 26 gennaio 1982, a cui l’Italia ha aderito fin dalla sua costituzione e che riunisce 28 Paesi.
L’attività di ispezione giornalmente espletata dalla Capitaneria di Porto di Augusta, che ha già determinato nel corso dei primi quattro mesi di quest’anno il fermo PSC di cinque navi straniere e la messa al bando di una nave da tutti i porti europei, è tesa a garantire il mantenimento di alti standard di sicurezza nell’ambito del porto e delle acque di giurisdizione, nonché a scongiurare l’arrivo di navi che, in condizioni “sub standard”, possano arrecare un pregiudizio ai traffici marittimi ed una sleale concorrenza nei confronti degli armatori rispettosi dei requisiti di sicurezza stabiliti dalle convenzioni internazionali.




Servizio idrico, soccorso istruttorio per l’unica offerta in gara. Salgono a due i ricorsi al Cga

Nel futuro prossimo della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa c’è una nuova società mista pubblico-privata. Per trent’anni si occuperà di gestione, manutenzione e sviluppo delle reti idrica e fognaria dell’intero territorio provinciale. Una vicenda da 1,3 miliardi di euro circa.
Alla procedura per la selezione del socio privato, come è noto, ha partecipato un solo operatore economico: il costituendo raggruppamento temporaneo di imprese tra Acea Molise srl e Cogen spa. Nell’esame dell’offerta inviata, però, è emerso un piccolo intoppo. Durante la seduta di gara dello scorso 11 aprile, a Palermo, al quarto piano dell’assessorato regionale all’Economia, la commissione giudicatrice ha notato come il certificato camerale della società mandataria Acea Molise riporti come scadenza societaria la data del 31 dicembre 2050. Un termine non coincidente con la concessione trentennale oggetto della procedura (31 dicembre 2054). Per questo motivo, è stato richiesto un chiarimento, atteso entro il 22 aprile. Un intoppo che non dovrebbe comunque comportare particolari problemi, risolvibile con la pratica del soccorso istruttorio. Il 23 aprile fissata nuova seduta di gara.
Acea Molise è società del gruppo nazionale Acea e gestisce il servizio idrico nella piccola Termoli (CB), cittadina di poco meno di 35mila abitanti. Cogen ha invece sede a Catania ed è socio costruttore di AcquaEnna. Il bilancio delle due società viaggia attorno ai 7 milioni di euro/anni. Per fornire un parametro, la sola Siam – società che gestisce il servizio idrico integrato nel capoluogo aretuseo – viaggia su un bilancio da 20 milioni di euro.
Resta intanto aperto il fronte dei ricorsi alla giustizia amministrativa. E’ vero che il Tar ha rigettato quelli presentati da Suez e Ireti, mentre ha giudicato tardivo quello della Dam. Ma la Ireti si è appellata al Cga e si attende la fissazione della data di udienza; ed anche Dam nelle prossime settimane farà lo stesso. Prudenza, in questo caso, avrebbe forse consigliato di attendere una schiarita sul fronte della giustizia amministrativa prima di procedere con la selezione del socio privato, non foss’altro che per limitare il rischio di ritrovarsi poi esposti a richieste di risarcimento milionarie.
A giustificare una certa premura sarebbe la scadenza dettata dal Pnrr per l’accesso ai finanziamenti, ovvero il 2026. Ma la situazione tra le regioni italiane è così frastagliata al momento che per l’omogeneità richiesta per i fondi del Piano di Ripresa e Resilienza bisognerà comunque aspettare le province ritardatarie. E quelle particolarmente attardate oggi sembrano essere quelle di Messina (gara da 2,4 miliardi andata deserta), Trapani e Benevento giusto per citarne alcune.

foto archivio




Le dimissioni di Napoli, per Fdi si apre la ricerca di un commissario provinciale

Le dimissioni del presidente provinciale di Fratelli d’Italia hanno colto di sorpresa il partito. Una sorta di fulmine a ciel sereno, in pochissimi avevano raccolto la confidenza di Giuseppe Napoli e la sua personale difficoltà nel far coincidere gli impegni di lavoro con quelli sempre più numerosi legati all’incarico politico. Da qui, come ha spiegato lui stesso, la decisione di compiere un passo indietro che non equivale a lasciare FdI, di cui resta un tesserato. Contrasti interni? “Nessuno”, taglia corto Napoli.
A poche settimane dalle elezioni europee, il partito dei meloniani dovrà cercare un nuovo presidente provinciale. Improbabile pensare ad un congresso straordinario a breve, si profila all’orizzonte la nomina di un commissario. L’indicazione dovrebbe arrivare da Roma, sentiti i referenti regionali e locali. Un’idea al vaglio sarebbe Luca Cannata commissario. Il parlamentare nazionale al momento si limita a commentare “vedremo”. Anche la corrente vicina al deputato regionale Carlo Auteri potrebbe richiedere spazio, nell’ambito di una normale dialettica interna ai partiti.




Aggressione in carcere ad Augusta, agente di Polizia Penitenziaria preso a bastonate

Un agente di Polizia Penitenziaria è stato aggredito all’interno del carcere di Augusta. Nella serata di ieri è stato colpito con un bastone. È stato accompagnato in ospedale per le cure del caso alla mano ed al polso.
Il sindacato di Polizia Penitenziaria Sippe, condanna l’ennesimo episodio di violenza ai danni di un poliziotto penitenziario.
“Si continua a parlare di rieducazione e trattamento ma non si comprende che se si privilegia solo questa strada e si trascurano altri aspetti come quella di far rispettare chi indossa una divisa, il sistema va in tilt con gravi ricadute per tutto il mondo che gira attorno gli istituti penitenziari”, si legge in una nota del sindacato.




Spettacoli con meno di mille spettatori, procedure più snelle e competenze ai Comuni

L’Ars approva procedure autorizzative più snelle per spettacoli pubblici che ospitano fino a mille persone. Disco verde al testo del decreto regionale della Giunta che trasferisce alle amministrazioni comunali tutte le competenze necessarie, snellendo notevolmente le procedure. Tiziano Spada, deputato regionale del Pd, sottolinea l’importanza del lavoro condotto insieme ai colleghi Dario Safina e Mario Giambona “per consentire finalmente ai sindaci siciliani di realizzare spettacoli senza dover ogni volta convocare il comitato di pubblica sicurezza”.
Un’iniziativa, questa, per cui già diversi mesi fa si era battuto il parlamentare regionale, scontrandosi con diversi deputati regionali “che non avevano compreso – chiarisce l’on. Tiziano Spada – la mia richiesta di recepire la norma nazionale ma che oggi, “stranamente”, gioiscono di questo obiettivo e lo fanno proprio”.
Il deputato regionale del Pd aggiunge: «Sono stato eletto per rappresentare le istanze del popolo siciliano e degli amministratori locali che, con difficoltà e senza strumenti, si trovano ad affrontare le problematiche delle comunità che sono stati chiamati a governare, in una regione ad oggi troppo distante dai bisogni reali. Non mi piegherò mai alla logica che mette davanti gli interessi personali ed economici a quelli della collettività e per questo, già lo scorso luglio, avevo incontrato il presidente e una delegazione di Anci Sicilia (Associazione nazionale dei Comuni siciliani) che ha sottoposto al parlamento siciliano la necessità di recepire la norma nazionale, considerato che la Sicilia era l’unica regione dove non era possibile applicare questa semplificazione amministrativa in favore dei Comuni. E oggi – conclude – sono soddisfatto di poter affermare che, grazie al mio lavoro, la realizzazione di spettacoli dal vivo destinati a un massimo di mille partecipanti prevederà la sostituzione della licenza questorile con la Scia».
Anche il deputato regionale Carlo Auteri (FdI) commenta il provvedimento. “Un modo per velocizzare e di molto la procedura burocratica che rischiava di ingessare l’iter. L’organizzazione degli eventi, soprattutto quelli più piccoli, sarà molto snella e prevederà una Scia da presentare allo Sportello per le attività produttive, snellendo notevolmente il lavoro delle questure costrette a gestire centinaia di richieste, spesso anche per eventi di piccole dimensioni, che rallentavano il rilascio delle autorizzazioni”.




Motocarrozzette in Ortigia, 32 richieste ma le licenze sono 20. “Prima i padri di famiglia”

Sebbene in ritardo sui tempi previsti, entra nel vivo la procedura per la concessione di licenze per trasporto turistico in Ortigia con motocarrozzette (le famose ape calessino) o velocipedi. Il percorso era iniziato nei mesi scorsi, con le nuove regole fissate dal Comune di Siracusa per evitare gli eccessi dello scorso anno che portarono anche ad un’ondata di sdegno cittadino per la situazione.
Nelle ultime ore è stata definita la lista degli ammessi alla prova orale, ultimo passaggio sulla strada della concessione della licenza agli operatori. Il problema sta nei numeri. Se per i velocipedi, a fronte di 40 licenze da assegnare, sono stati 20 gli ammessi al colloquio orale (3 gli esclusi, ndr), per le motocarrozzette ci sono 20 licenze disponibili per 32 ammessi agli orali (e 5 esclusi). Gli esami si svolgeranno dal 6 al 9 maggio.
“Le richieste di partecipazione al bando superano il numero delle autorizzazioni che saranno rilasciate, per quel che riguarda le motocarrozzette. Spero ci sia una commissione pronta a far sì che, in primis, vengono autorizzati i padri di famiglia che non hanno un lavoro e poi soddisfare tutte le aziende. E’ chiaro che tutti dovranno comunque essere in grado e all’altezza di affrontare al meglio il servizio, rispettando i parametri fissati”, dice Alessandro Bianca, delegato Trasporti non di linea di diverse associazioni di categoria.
Motocarrozzette e velocipedi dovranno seguire esclusivamente i percorsi predefiniti, con attività dal primo aprile al 30 ottobre di ogni anno. Per partecipare al bando era richiesta l’iscrizione in Camera di Commercio, la patente di guida di categoria prevista per il trasporto di persone, il possesso del Certificato di Abilitazione Professionale rilasciato dall’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile per la conduzione di motocarrozzette per il servizio di noleggio con conducente (non necessaria per i Velocipedi). Chi vorrà ottenere la licenza dovrà anche aver superato la scuola dell’obbligo; avere la proprietà o disponibilità in leasing o comodato di un veicolo idoneo al servizio con relativa copertura assicurativa. Richiesta poi l’assenza di condanne irrevocabili alla reclusione “in misura complessivamente superiore a due anni per delitti non colposi contro la persona, il patrimonio, la pubblica amministrazione, la moralità pubblica ed il buon costume”; non avere riportato alcuna condanna per delitti di mafia o per reati commessi in associazione a delinquere semplice; non risultare sottoposto, con provvedimento esecutivo, ad una misura cautelare. Quanto agli altri requisiti, invitiamo la lettura dell’avviso.
Nel caso di persona giuridica, i requisiti per la partecipazione al concorso devono essere posseduti almeno da una persona fisica, designata dalla società ed inserita nella struttura in qualità di socio amministratore, e dal soggetto designato alla guida. Punteggio maggiorato per la conoscenza di una lingua straniera e per la cura del decoro e del comfort del mezzo deputato al trasporto turistico.




Nuovo stadio, Ricci (Siracusa): “Lo costruiremo con fondi privati, in studio business plan”

A fari spenti, prosegue il progetto stadio nuovo tanto caro al presidente del Siracusa. Alessandro Ricci, nelle ore scorse, è tornato a parlarne sui social, dopo qualche settimana di silenzio. “Tutte le complesse operazioni preliminari che occorrono per realizzare il nuovo stadio del Siracusa Calcio continuano”, assicura il numero uno del club azzurro. “Quella che abbiamo in testa è un’operazione da eseguire unicamente con fondi privati, per cui mi sento di ringraziare il sindaco Francesco Italia per quanto fatto sin qui e per come l’amministrazione comunale si sia resa disponibile per alcune operazioni propedeutiche di propria competenza”, aggiunge Ricci.
In questo momento, è in corso di redazione il business plan, strumento essenziale per valutare costi-benefici dell’operazione nuovo stadio e come procedere. Analisi affidate, lascia intendere il presidente, alla società che si occupata del progetto dello stadio.
La fantasia dei tifosi si accende però in fretta. Bene allora ragionare di tempi. “Abbiamo puntato sulle risorse private, come Antonini a Trapani, per poter avere tempi certi. Sarebbe stato facile presentare un rendering del progetto e accendere l’entusiasmo, ma quello è l’ultimo tassello di un’operazione più complessa che si basa invece sulla raccolta di partner imprenditoriali che diano consistenza economica a tutta l’operazione”. Parole che indicano un metodo nuovo, dopo i precedenti a Siracusa con modellini e diversi progetti grafici che non si sono mai tradotti in uno stadio nuovo. Da questo punto di vista, Ricci inverte le priorità: prima dare corpo e sostanza al progetto e solo dopo iniziare a dargli una forma concreta e percepita anche dall’opinione pubblica.
“La circostanza che ci siano molti stadi fatiscenti dimostra che si tratta di una infrastruttura che richiede sforzi che in questo momento solo i privati possono garantire. E noi procediamo con la barra dritta verso l’obiettivo”.




Anti-spreco, sconto Tari alle attività che donano le eccedenze alimentari

Approvata in Consiglio comunale la modifica all’art. 27 del regolamento Tari di Siracusa con agevolazioni per le utenze non domestiche di produzione, distribuzione e commercio alimentare. In aula è nata una sorta di contrapposizione tra il consigliere Damiano De Simone (Misto) che ha illustrato in aula la proposta di modifica, e il consigliere Buccheri (Francesco Italia Sindaco) che ha superato la proposta De Simone con un ulteriore emendamento.
De Simone aveva spiegato che “la proposta nasce dalla consapevolezza del ruolo centrale che assume il settore alimentare nelle attività delle Associazioni di volontariato. Se queste ultime intervengono attraverso azioni solidali, le Utenze non domestiche del settore alimentare sono quelle che sostanzialmente forniscono la materia prima, oggetto della donazione, e per questo le si vuole premiare. L’eccedenza alimentare, quindi, diventa un prodotto etico sottratto al conferimento in organico come rifiuto”. Da qui, la proposta di sconto per le attività che donano le proprie eccedenze alimentari, come pane e altri prodotti.
La proposto di De Simone è stata però superata dall’emendamento del consigliere Andrea Buccheri che stabilisce la nuova regolamentazione, estendendo le agevolazioni per le utenze di produzione, distribuzione e commercio alimentare. Queste utenze non domestiche – se dispongono di una superficie di produzione o distribuzione di beni alimentari superiore a 300mq – entro febbraio dell’anno successivo a quello di riferimento, possono chiede una riduzione della Tari nella misura riconosciuta in 0,10 euro/kg di beni alimentari di cui sia stata debitamente documentata la cessione gratuita alle associazioni di volontariato; il loro utilizzo per finalità sociali a soggetti in stato di bisogno e, altra novità introdotta dall’emendamento Buccheri, al sostentamento animale.
In ogni caso, come per le utenze domestiche, l’abbattimento non può arrivare ad incidere per oltre il 20% della tariffa variabile; e viene applicato a conguaglio sulla Tari dovuta per l’anno successivo. “Con l’approvazione di questo emendamento il Regolamento Tari recepisce per intero, e non solo parzialmente, la legge antispreco l.166/2016 che consente alle utenze non domestiche di usufruire di un’importante agevolazione Tari a fronte del riuso di prodotti alimentari. Questo, oltre ad avere un effetto benefico, in quanto la movimentazione di queste eccedenze viene demandato alle associazioni di volontariato senza scopo di lucro, consentirà di gravare meno sul conferimento del rifiuto organico. Un provvedimento di buon senso che incentiva ulteriormente la cultura del riuso e della lotta agli sprechi alimentari”.




Burti scopre la svista, per errore stava per finire in vendita piazza Scamporrino

Oltre al Piano triennale delle Opere pubbliche, è stata approvata in Consiglio comunale anche la delibera avente ad oggetto la “Verifica delle aree e dei fabbricati da alienare/cedere per il 2024” (ex art.172 D/L 267/2000), modificata da un emendamento della V Commissione consiliare.
E’ un provvedimento di natura prettamente tecnica, ultimo atto propedeutico all’approvazione del Bilancio di previsione. Serve a verificare la quantità e la qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza economica e popolare o alle attività produttive e terziarie, che potranno essere cedute in diritto di superficie, stabilendo il prezzo di cessione per ciascun tipo di area o di fabbricato.
Nel corso del dibattimento, il consigliere di opposizione Cosimo Burti (Fuorisistema) ha sottolineato l’errore contenuto in una delle indicazioni inserite nella delibera. Verificando catastalmente i dati inseriti, Burti ha scoperto che il Comune stava per mettere in vendita…una piazza. Per l’esattezza, piazza Scamporrino poco distante da via Santi Amato. Se la vendita di aree a servizi per favorire l’insediamento di attività produttive è buona prassi delle amministrazioni pubbliche, non può certo estendersi sino alla cessione di una piazza.
Evidenziata e riconosciuta l’errata indicazione, il Consiglio comunale ha approvato l’emendamento soppressivo presentato da Cosimo Burti, eliminando piazza Scamporrino dalla lista di aree a servizi da mettere in vendita. “Oggi l’area che era stata indicata nella delibera è una zona riqualificata e attrezzata in maniera tale da essere soprannominata toponosticamente, inserirla tra le aree da vendere è quindi inopportuno oltre che sbagliato”, chiosa il consigliere.
Come è potuta accadere la svista? “Presumibilmente, la zona era ancora considerata area a servizi pur essendo diventata una piazza già da qualche anno…”.




Sculture, land art, installazioni: al Maniace, “Rarica” la mostra di Francesco Diluca

(cs) Rarica è il nuovo progetto site specific dell’artista e scultore Francesco Diluca, a cura di Lara Gaeta e Camilla Nacci Zanetti, pensato appositamente per rendere omaggio alla Sicilia. La mostra, organizzata in collaborazione con Aditus, coinvolge, dal 20 aprile al 30 settembre 2024, due sedi espositive: il Castello Maniace e l’Orto Botanico dell’Università di Palermo.
Tanto dalle creature marine quanto da quelle terrestri, Rarica (“radice” in dialetto siciliano) trae ispirazione, per parlare – attraverso oltre trenta opere tra sculture, installazioni di land art e video – di interdipendenza tra essere umano e natura, di ecosistemi, di organismi che vivono in comunità e di processi trasformativi.
Il percorso espositivo nasce nel mare di Ortigia con la scultura subacquea “Reef – Kura Halos” installata nelle acque antistanti al Castello. L’opera è visibile dalla spiaggia o tramite immersione. Realizzata per il fondale marino e pensata per accogliere nelle sue cavità altre forme di vita, “Reef – Kura Halos” pone l’accento su temi ambientali urgenti quali l’innalzamento della temperatura del mare e il conseguente sbiancamento dei coralli. Per la realizzazione dell’opera l’artista si è avvalso della consulenza di biologi marini.
Tornando in superficie, numerose sono le opere negli spazi del Castello Maniace. Qui si incontrano i due protagonisti del metaforico viaggio nel quale Diluca conduce il visitatore: Orfeo, o meglio l’opera “Radicarsi – Orfeo”, ed Euridice, ossia l’opera installativa “Madrepora – Euridice”. Mentre la scultura di Orfeo conserva ancora le sembianze umane, Euridice è evanescente: è un’opera di land art che mescola elementi naturali come sabbia, sale e ghiaia, a piccole sculture che rappresentano i coralli. Il pubblico può interagire con l’installazione camminandovi sopra, ma anche raccogliendone alcuni esemplari per portarli con sé.
Fanno da contraltare all’acqua e alle creature marine le installazioni realizzate per la Sala Ipostila del Castello Maniace, che richiamano il fuoco inteso come elemento che genera cambiamento: sono vetrofanie, applicate sulle ampie finestre della sala monumentale, tratte dalla serie di performance “Post Fata Resurgo” nelle quali l’artista dà fuoco a enormi sculture in filamento metallico. L’installazione immersiva simula un incendio, in un effetto visivo scenografico che trasforma la Sala Ipostila in una cattedrale laica. “Post Fata Resurgo” rievoca non solo un evento legato alla storia del castello, ossia l’incendio del 1704, ma anche gli straordinari fenomeni naturali legati alle attività vulcaniche a cui i siciliani hanno spesso la possibilità di assistere.
Costanti sono i parallelismi che si generano tra le opere allestite al Castello Maniace di Siracusa e quelle all’Orto Botanico di Palermo. Se infatti nella sede siracusana Diluca affonda come radici le sculture coralliformi, in quella palermitana cinque installazioni che si ispirano alla vegetazione terrestre innestano le loro ramificazioni. L’opera “Micelio”, che ha le sembianze di una figura femminile incinta, prende il nome dall’apparato vegetativo dei funghi caratterizzato da filamenti che compongono un’enorme rete sotterranea che connette pressoché tutto il pianeta come un’Internet analogica.
Pensata appositamente per lo spazio dell’Aquarium, l’opera “Mangrovia” rappresenta la sintesi di tutte le opere presentate in mostra: concepita simbolicamente come una grande casa dove tutte le creature ideate dall’artista possono idealmente trovare rifugio e protezione, i suoi piedi radiciformi sono piantati nell’acqua.
Di grande suggestione sono stati poi per Francesco Diluca le antichissime piante presenti nell’Orto, come il grande ficus e l’ulivo: piante secolari la cui osservazione ha generato una riflessione sul tempo e da cui sono nate due opere “Ulivo” e “Autunno”. Se la prima diventa metafora della capacità della natura di resistere e rigenerarsi, la seconda rappresenta lo scorrere del tempo in contrapposizione alla presenza granitica del ficus le cui radici aeree sono divenute col passare dei decenni vere e proprie architetture che lo fanno apparire pressoché eterno.
Il progetto espositivo è accompagnato da una preziosa pubblicazione, curata da Ernesto Giuntini ed edita da Eclipse, che raccoglie, oltre alle suggestive immagini della mostra e delle opere esposte, i testi critici delle curatrici Lara Gaeta e Camilla Nacci Zanetti, e altri interventi interdisciplinari.
Per la realizzazione della mostra a Castello Maniace si ringrazia la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa e l’Assessorato alla Cultura della Città di Siracusa.