Sculture, land art, installazioni: al Maniace, “Rarica” la mostra di Francesco Diluca

(cs) Rarica è il nuovo progetto site specific dell’artista e scultore Francesco Diluca, a cura di Lara Gaeta e Camilla Nacci Zanetti, pensato appositamente per rendere omaggio alla Sicilia. La mostra, organizzata in collaborazione con Aditus, coinvolge, dal 20 aprile al 30 settembre 2024, due sedi espositive: il Castello Maniace e l’Orto Botanico dell’Università di Palermo.
Tanto dalle creature marine quanto da quelle terrestri, Rarica (“radice” in dialetto siciliano) trae ispirazione, per parlare – attraverso oltre trenta opere tra sculture, installazioni di land art e video – di interdipendenza tra essere umano e natura, di ecosistemi, di organismi che vivono in comunità e di processi trasformativi.
Il percorso espositivo nasce nel mare di Ortigia con la scultura subacquea “Reef – Kura Halos” installata nelle acque antistanti al Castello. L’opera è visibile dalla spiaggia o tramite immersione. Realizzata per il fondale marino e pensata per accogliere nelle sue cavità altre forme di vita, “Reef – Kura Halos” pone l’accento su temi ambientali urgenti quali l’innalzamento della temperatura del mare e il conseguente sbiancamento dei coralli. Per la realizzazione dell’opera l’artista si è avvalso della consulenza di biologi marini.
Tornando in superficie, numerose sono le opere negli spazi del Castello Maniace. Qui si incontrano i due protagonisti del metaforico viaggio nel quale Diluca conduce il visitatore: Orfeo, o meglio l’opera “Radicarsi – Orfeo”, ed Euridice, ossia l’opera installativa “Madrepora – Euridice”. Mentre la scultura di Orfeo conserva ancora le sembianze umane, Euridice è evanescente: è un’opera di land art che mescola elementi naturali come sabbia, sale e ghiaia, a piccole sculture che rappresentano i coralli. Il pubblico può interagire con l’installazione camminandovi sopra, ma anche raccogliendone alcuni esemplari per portarli con sé.
Fanno da contraltare all’acqua e alle creature marine le installazioni realizzate per la Sala Ipostila del Castello Maniace, che richiamano il fuoco inteso come elemento che genera cambiamento: sono vetrofanie, applicate sulle ampie finestre della sala monumentale, tratte dalla serie di performance “Post Fata Resurgo” nelle quali l’artista dà fuoco a enormi sculture in filamento metallico. L’installazione immersiva simula un incendio, in un effetto visivo scenografico che trasforma la Sala Ipostila in una cattedrale laica. “Post Fata Resurgo” rievoca non solo un evento legato alla storia del castello, ossia l’incendio del 1704, ma anche gli straordinari fenomeni naturali legati alle attività vulcaniche a cui i siciliani hanno spesso la possibilità di assistere.
Costanti sono i parallelismi che si generano tra le opere allestite al Castello Maniace di Siracusa e quelle all’Orto Botanico di Palermo. Se infatti nella sede siracusana Diluca affonda come radici le sculture coralliformi, in quella palermitana cinque installazioni che si ispirano alla vegetazione terrestre innestano le loro ramificazioni. L’opera “Micelio”, che ha le sembianze di una figura femminile incinta, prende il nome dall’apparato vegetativo dei funghi caratterizzato da filamenti che compongono un’enorme rete sotterranea che connette pressoché tutto il pianeta come un’Internet analogica.
Pensata appositamente per lo spazio dell’Aquarium, l’opera “Mangrovia” rappresenta la sintesi di tutte le opere presentate in mostra: concepita simbolicamente come una grande casa dove tutte le creature ideate dall’artista possono idealmente trovare rifugio e protezione, i suoi piedi radiciformi sono piantati nell’acqua.
Di grande suggestione sono stati poi per Francesco Diluca le antichissime piante presenti nell’Orto, come il grande ficus e l’ulivo: piante secolari la cui osservazione ha generato una riflessione sul tempo e da cui sono nate due opere “Ulivo” e “Autunno”. Se la prima diventa metafora della capacità della natura di resistere e rigenerarsi, la seconda rappresenta lo scorrere del tempo in contrapposizione alla presenza granitica del ficus le cui radici aeree sono divenute col passare dei decenni vere e proprie architetture che lo fanno apparire pressoché eterno.
Il progetto espositivo è accompagnato da una preziosa pubblicazione, curata da Ernesto Giuntini ed edita da Eclipse, che raccoglie, oltre alle suggestive immagini della mostra e delle opere esposte, i testi critici delle curatrici Lara Gaeta e Camilla Nacci Zanetti, e altri interventi interdisciplinari.
Per la realizzazione della mostra a Castello Maniace si ringrazia la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa e l’Assessorato alla Cultura della Città di Siracusa.




Rappresentazioni classiche 2024, il racconto dei registi: Micheletti, Curran e Muscato

Luca Micheletti, Paul Curran e Leo Muscato sono i registi delle tre produzioni 2024 della Fondazione Inda, al teatro greco di Siracusa. Dal 10 maggio al 29 giugno due tragedie greche ed una commedia latina per rinnovare la tradizione del teatro classico al Temenite. Luca Micheletti dirigerà Aiace di Sofocle nella traduzione di Walter Lapini, Paul Curran sarà il regista della Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide nella traduzione di Nicola Crocetti mentre Leo Muscato dirigerà la commedia latina Miles gloriosus di Plauto nella traduzione di Caterina Mordeglia.
Attore, regista e cantante lirico, Luca Micheletti, al suo debutto a Siracusa, è uno dei teatranti più eclettici e visionari della sua generazione. Con Aiace aprirà il 10 maggio la 59. Stagione di rappresentazioni classiche.

Regista scozzese, direttore d’opera e di prosa noto in tutto il mondo, Paul Curran si è affermato come regista teatrale versatile e innovativo ed è noto per le sue interpretazioni creative di opere classiche. Anche Curran è alla prima regia a Siracusa e la sua visione della Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide debutterà l’11 maggio.

Torna a Siracusa dopo il grande successo dello scorso anno con il Prometeo Incatenato di Eschilo, Leo Muscato. Regista di fama internazionale, attivo sia nell’opera sia nella prosa, ha lavorato in alcuni fra i più importanti teatri italiani e internazionali come l’Opera House di Bonn, la Malmö Opera, il Teatro La Fenice, il San Carlo di Napoli, il Teatro alla Scala. La commedia Miles gloriosus di Plauto, che l’INDA mette in scena per la prima volta al Teatro Greco di Siracusa, debutterà il 13 giugno.




Nuova stagione Inda, un piccolo-grande miracolo che si rinnova da 110 anni

Due tragedie, una commedia e due appuntamenti speciali con Giuliano Peparini e Roberto Bolle. Si presenta così la nuova stagione di spettacoli al teatro greco di Siracusa, con la Fondazione Inda che celebra i 110 anni dalla prima rappresentazione.
Si comincia il 10 maggio con Aiace di Sofocle, l’indomani (11 maggio) il debutto di Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide. Per la prima volta approderà al teatro greco una commedia latina, il Miles Gloriosus di Plauto: debutto il 13 giugno, regia affidata a Leo Muscato.
Atteso il ritorno di Giuliano Peparini. Il 5 e 6 luglio il regista, coreografo e direttore artistico di fama internazionale presenterà “Horai. Le quattro stagioni”, uno spettacolo di danza, musica, e poesia sul tema dell’amore universale attraverso le parole dei grandi classici della lirica greca e latina, scelti e tradotti da Francesco Morosi. Sul palco, la meravigliosa presenza di Eleonora Abbagnato, prima italiana a ricoprire il ruolo di étoile dell’Opéra di Parigi.
A chiudere la stagione al Teatro Greco di Siracusa, il 14 luglio, sarà il Gala Roberto Bolle and Friends, un evento speciale prodotto da Artedanza srl in collaborazione con l’Inda.

Le parole della consigliera delegata Inda, Marina Valensise

Il presidente della Fondazione Inda è il sindaco di Siracusa, Francesco Italia




Rischio aumento Tari a Siracusa, la gestione dei rifiuti diventa sempre più cara

Anche la Tari potrebbe essere “adeguata”, parola con cui si prova a rendere più morbido il possibile aumento delle tariffe a Siracusa. L’Ufficio Igiene Urbana sta completando il Pef (il piano economico finanziario) che elenca costi e coperture del servizio, voce per voce. Entro il 30 aprile – se non ci sarà proroga nazionale – deve essere approvato. E per far tornare i conti, in assenza dei fondi promessi dalla Regione per coprire gli extracosti, potrebbe non esserci alternativa all’aumento del tributo.
Dal settore Tributi si sta ancora cercando di trovare una strada per scongiurare l’adeguamento al rialzo. “Ci sono due, tre ipotesi che potrebbero permettere di scongiurare l’aumento…”, spiegano fonti autorevoli vicine a Palazzo Vermexio. Ma se non si trovasse un modo per contenere quello sciagurato aumento dei costi di conferimento dell’indifferenziato (schizzati per i Comuni da poco più di 100 euro a tonnellata a quasi 400), ci sarebbe poco da fare per tenere in piedi il servizio. Vero è che a Siracusa le tariffe Tari non aumentano da qualche anno, ma in anni in cui tutti ha assunto un costo sempre più difficile da sostenere per le famiglie, rischia di arrivare l’ennesima mazzata.
Anci Sicilia ha lanciato l’allarme: si rischia un aumento del 30%. Non solo a Siracusa, beninteso. Il problema è regionale. “Non ci sono questi numeri, ma potrebbe comunque risultare necessario un ritocco”, confermano informalmente dagli uffici dove si seguono i conti del Comune di Siracusa. Aumento probabile, però contenuto se non riuscirà uno delle due manovre allo studio per provare a mantenere inalterati i numeri. Tutto dipenderà dal Pef e dalla capacità del Consiglio comunale di emendarlo in meglio.
Paolo Amenta, il sindaco di Canicattini presidente di Anci Sicilia, è a Palermo. Giornate di incontri febbrili, anche con il presidente Schifani a cui è stato chiesto l’avvio di un tavolo aperto con il governo nazionale, e in particolare col ministero dell’Economia, per sostenere la richiesta di un provvedimento legislativo che sposti dal 30 aprile al 30 giugno la scadenza per la presentazione del Piano economico finanziario (Pef), il documento con il quale i Comuni stabiliscono annualmente le tariffe per la gestione dei rifiuti. Con la proroga – che dovrà passare dal ministro Giorgetti – si guadagnerebbe tempo sufficiente al trasferimento di risorse promesse ai Comuni dalla Regione, per la copertura dei cosiddetta extracosti legati alla necessità di spedire all’estero la spazzatura siciliana.
Il maggiore costo sostenuto nel 2023 dagli enti locali per far fronte alla gestione dei rifiuti in situazione di emergenza, come denuncia l’Anci Sicilia, mette a rischio la tenuta dei bilanci. Una criticità che, secondo l’associazione del Comuni, si traduce nella necessità di reperire circa 45-60 milioni di euro a copertura dei sovracosti prodotti nel 2022-2023. L’alternativa sarebbe un aumento di circa il 30% delle tariffe della Tari. Per tentare di scongiurare questa eventualità, il governatore ha assicurato l’impegno della Regione a supportare la richiesta presentata da Anci nazionale e l’intenzione di intervenire a sostegno dei Comuni siciliani con un contributo straordinario da inserire all’interno della prima manovra finanziaria disponibile.
I rappresentanti dell’Anci Sicilia hanno poi evidenziato che su 391 Comuni dell’Isola 111 si trovano al momento in uno stato di dissesto o pre-dissesto. È stata, quindi, manifestata la necessità di costituire un tavolo permanente tra Stato, Regione e Comuni siciliani per analizzarne le cause e predisporre le adeguate azioni di contrasto.




Piano triennale opere pubbliche: ok lavori allo stadio, a Pantanelli e linea cremazione

Prosegue in Consiglio comunale la discussione sul piano triennale delle opere pubbliche. La proposta era stata incardinata giovedì scorso, al termine di una seduta fiume nel corso della quale erano stati approvati il piano dell’alienazione e della valorizzazione degli immobili e il programma triennale di acquisto dei beni e dei servizi. La seduta (su proposta di Cosimo Burti) è stata interrotta alle 11,30 per consentire la partecipazione, nella vicina Cattedrale, ai funerali dell’ex presidente di Confindustria Siracusa Aldo Garozzo, deceduto domenica scorsa. I consiglieri si sono schierati all’uscita del feretro per portare l’ultimo saluto.
Tornando agli emendamenti, su proposta di Salvatore Ortisi, sono stati previsti la realizzazione di una collegamento tra le vie Jonica e Scipione l’Africano, a Belvedere, per un importo di 5 milioni di euro, e lavori di manutenzione stradale e segnaletica per un milione e 76 mila euro. Via libera anche a due proposte di Sergio Imbrò: una per tre interventi di manutenzione (totale di 900 mila euro) da effettuare a Palazzo Vermexio e nella vie Salomone e Santa Teresa, finanziati con i fondi regionali per Ortigia; una per sistemare un tratto di via Pantanelli (tra il passaggio a livello e la Provinciale 14) con un costo di 196 mila euro ottenuti utilizzando le economie di altri lavori stradali.
Entra nel piano triennale anche la manutenzione dello stadio Nicola De Simone. L’intervento sarà realizzato nel 2024, costerà 339 mila 500 euro ed era stato proposto con due emendamenti simili, uno di Ferdinando Messina e uno Nadia Garro, che sono stati accorpati.
Numerose le modifiche suggerite congiuntamente da Matteo Melfi e Nadia Garro e approvate dall’aula: all’interno del cimitero comunale sarà costruito un forno crematorio, inserito nell’annualità 2025 con un costo di 3,7 milioni di euro, infrastruttura che sarà gestita in regime di partenariato pubblico/privato; a Cassibile, sarà demolito il plesso scolastico di via della Madonna che, con una spesa di 4,7 milioni di euro, sarà ricostruito sul posto con criteri antisismici e soluzioni tecnologicamente avanzate; con una spesa di 1,4 milioni di euro sarà adeguato e completato il centro sportivo polivalente i via Lazio; 176 mila euro saranno utilizzati per il potenziamento del sistema di videosorveglianza nell’ambito del progetto “Siracusa sicura”.
Infine, con emendamenti di carattere tecnico, presentati dalla commissione Tributi e dai consiglieri Melfi e Garro, sono state cassate dall’elenco allegato alla proposta tutti le opere sotto la soglia di 150 mila euro (per le quali si procede con affidamento diretto) e quelle sulle quali, dopo una ricognizione degli uffici, sono emersi degli errori formali e duplicazioni.




Atletica, Matteo Melluzzo nella lista azzurra per il Mondiale staffette alle Bahamas

C’è anche lo sprinter siracusano Matteo Melluzzo tra i convocati nella staffetta azzurra per il Mondiale in programma a Nassau il 4 e 5 maggio. Melluzzo, cresciuto nella Milone Siracusa, corre adesso per le Fiamme Gialle. E’ stato convocato nella squadra della 4×100 insieme a Marcell Jacobs, Lorenzo Patta, Marco Ricci, Roberto Rigali, Lporenzo Simonelli e Filippo Tortu.
Il siracusano è reduce dall’ottimo 10.27 di Firenze, nel fine settimana scorso. “E’ stato il mio miglior esordio in carriera, quindi mi ritengo molto soddisfatto”, dice a SiracusaOggi.it. “So che comunque c’è da lavorare molto e i risultati in allenamento sono davvero ottimi, però la stagione sarà davvero lunga e bisognerà risparmiare le energie per farsi trovare pronti ai prossimi eventi”. Matteo Melluzzo mette nel mirino il Mondiale staffette alle Bahamas, il Meeting di Savona e lo Sprint Festival di Roma dove farà l’esordio Marcell Jacobs. E poi? “E poi da lì si potrà valutare un’eventuale convocazione per l’europeo di Roma e poi le Olimpiadi di Parigi”.




Iniziati i lavori per eliminare ristagni d’acqua e muschi nella Villa romana del Casale

(Cs) Avviato l’intervento urgente per eliminare i ristagni d’acqua e la formazione di muschi nel peristilio della Villa romana del Casale di Piazza Armerina. Come già anticipato dal presidente della Regione, nel corso di un sopralluogo effettuato nel sito patrimonio dell’umanità prima di Pasqua, la Soprintendenza per i beni culturali di Enna ha affidato e consegnato i lavori urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria della copertura e della superficie scoperta del portico, dove non sono presenti mosaici ma una pavimentazione realizzata nel corso di precedenti interventi conclusi nel 2012.
In particolare, le opere riguardano il miglioramento del sistema di raccolta, convogliamento e scarico delle acque piovane sia sulle coperture sia nel massetto della corte. Prevista anche la realizzazione delle linee vita per garantire la sicurezza di chi è chiamato a operare sui tetti di questa parte del complesso archeologico e il ripristino della funzionalità del sistema antipiccione, in alcuni punti danneggiato.
Il progetto di sistemazione è stato predisposto dalla Soprintendenza di Enna, su indicazione del dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali. I lavori sono eseguiti dall’impresa Esse I – Servizi industriali Srl di Regalbuto (Enna), per un importo contrattuale di 186 mila euro, con un ribasso del 23,6 per cento sulla base d’asta. L’intervento dovrà essere ultimato in due mesi.




Quella statua dimenticata: Archimede vive nell’oscurità e l’autore dice “Levatela!”

Persino Hollywood lo ha recentemente celebrato, inserendolo come figura centrale nella narrazione dell’ultimo Indiana Jones, ambientato anche a Siracusa e con alcune scene girate tra il Maniace e l’Orecchio di Dionisio. Ma la sia città, Siracusa, è spesso distratta verso il suo genio dell’antichità celebrato in tutto il mondo: Archimede.
Nel 2016 si riaccese l’attenzione verso l’illustre concittadino, con una festosa inaugurazione del monumento a lui dedicato sul rivellino del ponte Umbertino. Ma quella statua – sulle cui dimensioni si sono rispettati anche prescrizioni della Soprintendenza – è oggi nel dimenticatoio.
E il buon Archimede vive giornate di perfetta solitudine, piccola statua “mangiata” da uno spazio terribilmente grande ed aperto. E pressochè invisibile alla sera, con l’impianto di illuminazione ormai andato e Archimede inghiottito dall’oscurità e dal vuoto della memoria pubblica.
Lo scultore Pietro Marchese, autore di quell’Archimede dimenticato, piazza la provocazione. “Tutto sommato Mitoraj con la sua presenza ingombrante lenisce l’assenza di una statua di cui, ahimè, anche se omaggia il cittadino più illustre, la città potrebbe farne anche a meno. A questo punto toglietela. Lo scultore internazionale fa più tendenza”, racconta a SiracusaOggi.it. Il riferimento è alla mostra in corso all’interno dell’area archeologica della Neapolis, promossa dalla Regione e dal Parco Archeologico di Siracusa. Certo, le parole dello scultore lasciano il segno. A queste condizioni, meglio toglierla quella “invisibile” statua di Archimede, il polemico suggerimento di Marchese.
Al momento dell’inaugurazione, nel 2016, venne presentato anche un piano di manutenzione. Inizialmente era stata stipulata una convenzione con la Nite Tecnology ma quell’accordo è scaduto da oltre un anno e le conseguenze dei mancata interventi hanno fatto si che lo stato in cui versa il monumento è oggi qualificabile come degrado. Andrebbero sostituiti buona parte dei corpi illuminanti e servirebbe una lucidatura con prodotti specifici del basamento e della statua.
Il consigliere comunale Cosimo Burti (Fuorisistema) ha presentato una raccomandazione con cui si chiede l’impegno dell’amministrazione a destinare 15mila della tassa di soggiorno alla manutenzione del monumento e della statua di Archimede. Se ne discuterà in sede di approvazione del bilancio di previsione.
Forse, però, bisognerebbe avviare una più ampia discussione sulla valorizzazione di Archimede e della sua statua, immaginando anche la possibilità di trasferirla in un luogo più adatto, con un perimetro non dilatato dal mare e da spazi troppo ampi, per aumentarne il gradimento e la fruizione, da parte dei turisti e dei siracusani.




Le mani delle cosche sulle aste giudiziarie, interdizione per avvocato siracusano

Operazione “Athena”, oltre 300 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito tra le province di Catania, Siracusa e Teramo un’ordinanza di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale etneo a carico di 17 persone. Sono accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti con l’aggravante del metodo mafioso e corruzione.
L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Paternò, è partita dalla denuncia di un imprenditore locale, minacciato da alcuni soggetti vicini ai clan, per farlo ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni.
Emersi nell’attività investigativa, oltre alle dinamiche criminali e gli elementi di vertice del gruppo “Morabito-Rapisarda” (riconducibile al clan catanese “Laudani”), operativo sul territorio di Paternò, anche gli appetiti dell’organizzazione nel controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili, situati nelle province di Catania e Siracusa.
Emblematico il modus operandi, che avrebbe previsto l’intervento “fisico” di sodali durante le procedure di vendita, per allontanare anche con la violenza i partecipanti, garantendo ai “clienti” del clan l’acquisto o il rientro in possesso del bene.
Le aste andate a “buon fine” avrebbero garantito alla consorteria consistenti guadagni, condivisi anche con il gruppo “Assinata” (articolazione della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola-Ercolano”), a comprova di un patto di “coabitazione”.
Coinvolto in una delle “aste pilotate” anche un avvocato siracusano, che in qualità di delegato alla vendita, nel corso di una procedura esecutiva giudiziaria, avrebbe favorito l’aggiudicazione di un appartamento al figlio del soggetto che si era rivolto all’associazione mafiosa.
Tra le attività illecite dei “Morabito-Rapisarda”, anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di stupefacenti. Nel corso delle investigazioni, quali riscontro, sono stati infatti sequestrati complessivamente circa 71 kg di sostanza stupefacente tra marijuana e cocaina, arrestando 8 persone in flagranza di reato.




Pronto Soccorso, il nuovo manager rivoluziona tempi di attesa, ricovero e dimissioni

Per cercare di ridurre il sovraffollamento al Pronto Soccorso e, al contempo, migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti, il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa ha diramato una direttiva interna urgente subito operativa. Il provvedimento di Alessandro Caltagirone fissa le linee guida da seguire per dare una sterzata nell’organizzazione e gestione dei servizi in capo al delicato reparto di emergenza-urgenza, recente rafforzato con nuove unità di personale.
Il provvedimento, immediatamente esecutivo, interviene su tutte le criticità che sono emerse nel corso di diverse riunioni con i direttori medici dei presidi ospedalieri, dei Dipartimenti e delle Unità operative. Al Pronto Soccorso sono emersi, ad esempio, elevati volumi di pazienti in codice bianco, un’alta percentuale di abbandono volontario prima delle visite mediche, ma soprattutto tempi prolungati per gli accertamenti diagnostici, come anche mancata attuazione e definizione del percorso fast track (percorsi rapidi in area dedicata per pazienti con patologie a bassa gravità), carenza di posti letto per i ricoveri. Un aspetto, quest’ultimo, che rappresenta la maggiore criticità nel percorso assistenziale, considerato che contribuisce fortemente al sovraffollamento del Pronto Soccorso.
Con la direttiva di Caltagirone viene anzitutto disposta la pubblicazione sul sito web aziendale dei tempi di attesa per l’accesso al Pronto Soccorso, ai fini della trasparenza. Dopo il triage, i pazienti identificati con codice bianco verranno inviati al corrispondente ambulatorio o verso le Guardie Mediche e i Punti di Primo Intervento oppure, secondo le patologie riscontrate, verso i percorsi dedicati già operativi, sia ospedalieri che territoriali, inserendoli nei percorsi assistenziali definiti con prescrizione in classe di priorità appropriata (es. diabete, scompenso cardiaco, ecc) e favorendo le dimissioni facilitate.
Per ridurre la permanenza nella sala di “attesa assistita” – che non dovrà superare i 90 minuti dalla valutazione medica finale – le consulenze dovranno essere effettuate entro 1 ora dalla richiesta effettuata dal medico di pronto soccorso, che verrà tracciata con i sistemi informatici.
La permanenza in OBI è consentita fino a 24/48 ore e, al fine di ottimizzare le attività di ricovero, al paziente dovranno essere eseguite tutte le attività diagnostiche concordate con il reparto che prenderà in carico il paziente.
Definita la valutazione complessiva da parte dei medici di Pronto soccorso, il paziente viene assegnato al reparto di destinazione. Qualora il posto letto del reparto non fosse disponibile, il paziente viene appoggiato in un posto letto di una Struttura omogenea e avrà la precedenza assoluta non appena si renderà disponibile il posto letto nel reparto di destinazione.
Per quanto riguarda i ricoveri, entro le ore 20 di ogni giorno il medico di reparto comunica al Bed Manager del Presidio ospedaliero (per il tramite della cartella clinica informatizzata) i posti letto che si renderanno disponibili l’indomani mattina a seguito delle dimissioni che dovranno avvenire entro le ore 9 per consentire la pronta disponibilità del posto. Il reparto è tenuto ad avvertire la sera prima anche i familiari del paziente che sarà dimesso, raccomandando l’obbligo di presa in carico dello stesso entro le ore 12.
A servizio dell’intero presidio ospedaliero sarà identificata una dimission room, una stanza adeguatamente dimensionata, in cui i pazienti in dimissione, in attesa dell’arrivo dei parenti, possano sostare fino alle ore 14 in comode poltrone, con il supporto di una unità di personale ausiliario. Il Bed Manager dovrà sovrintendere a tale attività in tutti i suoi aspetti e favorire la comunicazione efficace delle informazioni con il Pronto Soccorso.
“La salute dei cittadini è la nostra priorità assoluta – dichiara il commissario straordinario Alessandro Caltagirone – e queste nuove misure mirano a garantire un accesso tempestivo e appropriato ai servizi di emergenza, riducendo le attese e ottimizzando le risorse disponibili. Vogliamo assicurare a ogni persona che si rivolge a noi la migliore assistenza possibile, nel rispetto della dignità del cittadino e della professionalità che ci contraddistingue. Siamo impegnati a creare un ambiente di cura efficiente e umano, attento alle esigenze della nostra comunità”.
Con report periodici, verrà valutato lo stato di attuazione e di efficienza dei nuovi percorsi e delle nuove direttive.