Posti di blocco a Floridia, 76 persone identificate e un veicolo sequestrato

Gli agenti della Questura di Siracusa, durante un servizio di controllo straordinario sul territorio di Floridia, hanno effettuato dei posti di controllo con l’obiettivo di scoraggiare comportamenti di guida scorretti e di prevenzione in generale dei reati.
Nel complesso, sono state identificate 76 persone, controllati 48 mezzi ed effettuate 2 sanzioni amministrative. Un veicolo è stato sequestrato.
Nel corso del servizio, sono state controllate 13 persone sottoposte a limitazioni della libertà personale.




Pochi medici nelle carceri, nuova chiamata per i camici bianchi da parte dell’Asp

Il commissario straordinario dell’Asp Alessandro Caltagirone, per risolvere la carenza di medici nelle Case Circondariali di Siracusa, Noto e Augusta, ha deliberato un avviso straordinario per il conferimento di incarichi libero professionali a medici, anche in pensione, con durata dell’incarico di sei mesi, prorogabili in ragione del perdurare dello stato di necessità e secondo la normativa nazionale.
“Nell’affrontare le necessità relative all’organico dell’Azienda – dichiara il commissario straordinario Alessandro Caltagirone – ho ritenuto necessario un intervento straordinario anche per le Case Circondariali della provincia che lamentano una carenza di personale medico che non si è riusciti ad oggi a soddisfare attraverso le assunzioni a tempo determinato o indeterminato. Ho voluto, pertanto, indire in via straordinaria una selezione pubblica per il conferimento di incarichi libero professionali rivolto ai laureati in Medicina e Chirurgia e a medici in quiescenza, per turni di massimo 38 ore settimanali, con possibilità di articolazione flessibile anche in funzione delle necessità della singola struttura, fino al 31 dicembre 2024, prorogabili in ragione del perdurare della carenza e nel rispetto della normativa in vigore. E questo al fine di dare risposte immediate alle esigenze riscontrate, nelle more dell’incremento di organico che riusciremo ad ottenere con le numerose istanze che stiamo ricevendo ai bandi pubblici aperti per tutte le discipline sanitarie e, a breve, con la pubblicazione del maxi bando per le assunzioni a tempo indeterminato che è in corso di predisposizione. Mi ritengo soddisfatto dell’esito di questo ulteriore intervento a favore delle Case circondariali e, più in generale, sono dell’avviso che dalla risoluzione definitiva delle carenze di organico rispetto al fabbisogno dell’Azienda, discenda la possibilità di offrire servizi con minori tempi di attesa e adeguati alle aspettative e ai bisogni di salute della popolazione”.




Sicurezza sul lavoro, intervista a Salvo Carnevale (segretario Fillea Cgil Sicilia)




Guida in stato di ebbrezza, 49enne condannato a 6 mesi di reclusione

Sei mesi di reclusione. Dovrà scontarli un uomo di 49 anni, riconosciuto colpevole di guida in stato di ebbrezza commesso nel 2014 a Venezia. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri di Melilli in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia.
L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato posto ai domiciliari presso la sua abitazione, come disposto dall’Autorità giudiziaria.




I Carabinieri incontrano gli studenti, continua il progetto Legalità

I Carabinieri di Noto hanno incontrato gli studenti delle terze medie del incontrato gli studenti delle terze medie del 1° Istituto Comprensivo Statale “Silvio Pellico” di Pachino, per affrontare argomenti come il rispetto delle regole, l’attenzione all’utilizzo dei social network , il bullismo e le norme di sicurezza stradale,  stradale con particolare riferimento ai veicoli a due ruote.
Nel corso dell’incontro i ragazzi sono stati sensibilizzati a diffidare sempre dell’identità di chi scrive sui social e di tutelare i propri dati personali, di porre particolare attenzione a ciò che si pubblica online e di chiedere sempre l’autorizzazione ai soggetti ritratti prima di pubblicare una foto.
Al riguardo, i dati sull’utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei minori rilevano che al 40% degli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 19 anni è stato proposto un incontro da parte di uno sconosciuto, al 47% è stato chiesto di comunicare il proprio nome, cognome e altri dati sensibili.




Sei ore al giorno con il cellulare e crisi di panico, adesso Maria ha paura di tornare a scuola

Maria non vuole più tornare a scuola, la paura delle crisi di panico, che l’hanno quasi soffocata, è tanta.  Da Natale non va più a scuola, Maria (un nome di fantasia) adesso sta meglio, ma i suoi genitori si leccano ancora le ferite lasciate dell’utilizzo eccessivo del cellulare.  Le sue mani non sudano più come prima, tachicardia e formicolio sono quasi spariti, ma le crisi isteriche sono sempre in agguato,  soprattutto se si trova in uno dei tanti studi medici che negli ultimi mesi è stata costretta a frequentare.
“Stava cinque, sei ore al giorno  – racconta Carlo Gilistro,  il pediatra che l’ha in cura – col cellulare in mano, saltando da TikTok a Instagram o ad un altro dei tanti social frequentatissimi dagli adolescenti. Ora il cellulare lo vede pochissimo, non più di un’ora al giorno, ma la strada del recupero totale è ancora lunga. Non vuole persino uscire da casa. Nemmeno il Carnevale, che amava tanto, è riuscita a strapparla dalle quattro mura della sua stanzetta dove si è rifugiata:  i contraccolpi dell’abuso del cellulare sono stati troppi”.
“Nell’ultimo decennio – sottolinea – sono decuplicati.  Alcuni di questi ragazzi svengono spesso,   vomitano di frequente o accusano fortissimi mal di testa, innescando una serie di esami tanto inutili quanto dannosi, anche se a volte basta un colpo di tosse particolare per mettere il medico sulla giusta strada, facendogli capire che alla radice dei malesseri non  ci sono patologie occulte, ma l’uso sconsiderato delle apparecchiature elettroniche. Che va assolutamente regolamentato, prima che sia troppo tardi”.




Cellulari e dispositivi digitali. Gilistro (M5S): “Pronto un ddl. L’abuso sta provocando disastri”

(cs) Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti. E ancora disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali.
Possono essere questi e tanti altri i contraccolpi all’uso sconsiderato di smartphone, videogiochi e altri dispositivi digitali da parte dei bambini molto piccoli e degli adolescenti.
Per correre ai ripari il pediatra-deputato M5S all’Ars Carlo Gilistro, dall’alto del suo osservatorio privilegiato – ha messo a punto un ddl voto che punta a delegare al Parlamento nazionale una legge che miri a realizzare una campagna di informazione sui percoli derivanti dall’uso precoce e smodato di queste apparecchiature e, soprattutto, a vietarle fino a tre anni, limitandone fortemente l’uso negli anni successivi, e sanzionandone l’uso per fini non didattici nelle scuole, “perché, se usate male, possono provocare disastri irreparabili nei nostri bambini e nei nostri ragazzi”.
Il ddl è stato presentato oggi ai giornalisti all’Ars nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre a Gilistro, Nuccio di Paola e Antonio De Luca, rispettivamente coordinatore regionale M5S e capogruppo M5S all’Ars e Salvatore Nocera Bracco, medico e facilitatore dialogico.
“Siamo consapevoli – dice Gilistro – che un divieto del genere è difficile da fare rispettare e quindi da sanzionare: ma la nostra vuole essere soprattutto una provocazione, un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori che molto spesso scambiano un cellulare per un baby-sitter e per tenerli buoni affidano ai propri figli, anche in tenerissima età, uno smartphone o un ipad, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisica”.
“I segnali che abbiamo ormai oltrepassato i livelli di guardia – continua Gilistro – ormai sono tantissimi. È proprio di questi giorni la notizia che il sindaco di New York ha deciso di portare in tribunale TikTok, Faceboook, Instagram e similari, accusando questi gettonatissimi social di aver alimentato una crisi mentale tra i giovani su scala nazionale a livelli che non si erano mai visti”.
Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli già durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni , 8 sanno usare il cellulare dei genitori.
“Se i genitori – dice Gilistro – fossero informati dei pericoli cui espongono i propri bambini si guaderebbero bene da affidargli queste apparecchiature, che, è bene sgomberare il campo da possibili equivoci, sono importantissime se usate bene e alla giusta età, ma che se lasciate in mano a bambini piccoli, e per giunta molto a lungo, possono essere un attentato alla loro salute, provocandogli addirittura disturbi permanenti”.
L’idea di dichiarare guerra all’uso sconsiderato di cellulari e apparecchiature digitali in tenera età e nella prima adolescenza nasce per Gilistro qualche anno fa nel suo studio medico a un tiro di schioppo da Ortigia, meta sempre più di frequente di genitori che raccontano di svenimenti, scoppi di rabbia, crisi di panico e altri malesseri dei propri figli “spesso con un unico denominatore: il cellulare e gli apparecchi digitali”.
“I casi – dice Gilistro – si sono decuplicati negli ultimi dieci anni. Quasi sempre i bambini accusano sintomi aspecifici, innescando una serie di esami inutili e dannose radiografie, alla ricerca di inesistenti patologie, cosa che non fa altro che provocare ulteriori danni ai bambini ed evitabili spese alla sanità, contribuendo giocoforza a gonfiare le liste d’attesa”.
Sulla necessità normare l’uso degli apparecchiature elettroniche in età precoce si è espressa recentemente la società italiana di Pediatria emanando le linee guida, recepite dal ddl Gilistro, che bandisce l’uso delle apparecchiature digitali prima dei due anni di età, durante i pasti e prima di andare a dormire e ne suggerisce l’uso limitatissimo negli anni immediatamente successivi.
Un netto altolà a smartphone, tablet e similari è arrivato anche dal mondo della scuola. Nel dicembre del 2022 il ministero dell’Istruzione ha emanato una circolare che ne evidenza i potenziali effetti dannosi, stabilendo un divieto di uso in classe con eccezione per le finalità didattiche e formative.
“Questo ddl – afferma Gilistro – accoglie i suggerimenti della circolare ministeriale e aggiunge anche sanzioni per i trasgressori, lasciandone la regolamentazione agli istituti scolastici”.
La lotta siciliana all’abuso in età precoce dei dispositivi digitali non si ferma al ddl presentato oggi. Giovedì 22 febbraio è in scaletta all’Ars un convegno su questo tema cui sono stati invitati, oltre a medici che hanno studiato a lungo la materia, esperti, insegnanti e i rappresentanti di tutti i partiti per l’elaborazione di una carta dei diritti e doveri dei genitori su questa tematica.
Al convegno saranno collegate anche numerosissime scuole siciliane che hanno risposto all’invito del direttore dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro, a testimonianza di quanto il problema sia sentito anche tra i banchi di scuola.




Cellulare vietato ai bambini, ddl di Gilistro (M5S): “L’abuso sta provocando disastri”




Morte dell’attivista russo Navalny, Salvo Sorbello “Siracusa conceda la cittadinanza onoraria”

“Siracusa, città per la pace e per i diritti umani, conceda la cittadinanza onoraria postuma ad Alexei Navalny, martire della libertà.
La democrazia deve essere sempre un valore di essenziale importanza, da difendere e da custodire gelosamente, a tutela nostra e delle generazioni future. La storia della nostra città, le nostre radici sono state a favore di chi lotta per la libertà”. Sono le parole di Salvo Sorbello, ex assessore comunale, in merito alla morte dell’attivista e politico russo Alexei Navalny.
“Si valuti, in alternativa, di intitolare al dissidente morto in Siberia, mentre era detenuto, il 16 febbraio scorso, l’attuale via Unione Sovietica”, conclude Sorbello.




Pesca illegale all’interno della “Baia Santa Panagia”, sanzionato subacqueo

Dopo un’attività di appostamento durante lo scorso fine settimana, i militari della Guardia Costiera hanno identificato un uomo sorpreso in attività di pesca all’interno della “Baia di Santa Panagia”, zona  di mare vietata alla  pesca ai fini di tutelare la sicurezza della navigazione e la salvaguardia dei pesci. I militari hanno multato l’uomo per un cifra di 3.064,00 euro, oltre ad effettuare il sequestro del prodotto ittico catturato e dell’attrezzatura illecitamente utilizzata dal pescatore di frodo.
La Capitaneria di porto di Siracusa ricorda che la normativa attualmente vigente vieta l’esercizio della pesca subacquea in orari notturni e mediante apparecchi ausiliari di respirazione, nonché l’utilizzo delle reti per l’attività di pesca sportiva/ricreativa.
Infine, si rammenta che il “Regolamento di sicurezza della Baia di Santa Panagia”, reso esecutivo con l’Ordinanza n. 95/2001 di questa Capitaneria di porto, vieta l’esercizio della pesca da terra e da mare, sia professionale che sportiva, nonché la pesca subacquea, all’interno della Baia di Santa Panagia.