La Capitaneria di porto di Siracusa incontra gli studenti, al via la campagna di sensibilizzazione

La Capitaneria di porto di Siracusa ha promosso un ciclo di conferenze con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di sensibilizzare loro in merito alla tematica della tutela ambientale marina e costiera così da diffondere la conoscenza delle buone pratiche ai fini della riduzione, riutilizzo e riciclo di prodotti di plastica e dei rifiuti  in generale.
In particolare gli incontri si sono svolti presso gli Istituti Comprensivi “Lombardo Radice” e “G.A. Costanzo”, e presso il liceo scientifico e liceo delle scienze applicate “O.M. Corbino”.
Gli studenti sono stati informati anche in merito alle competenze istituzionali del Corpo, quali la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione, i servizi amministrativi a favore del cluster marittimo, il controllo della filiera ittica, le connesse attività di polizia marittima e, come premesso, la tutela dell’ambiente marino e la lotta all’antinquinamento.
I ragazzi, alla presenza del corpo docenti, hanno dimostrato un notevole interesse, interagendo e ponendo questioni concrete in merito alle tematiche trattate.




Nuovo Ospedale di Siracusa, l’Osservatorio Civico “Ci siano i fondi per un ospedale di secondo livello”

“Seguiamo con grande attenzione l’iter che dovrebbe finalmente portare Siracusa a poter contare su un nuovo ospedale.
Dopo decenni di attesa (il nostro è rimasto l’unico capoluogo siciliano a non avere un nosocomio nuovo) e alla luce anche della preoccupante vetustà degli edifici dell’ospedale esistente la provincia di Siracusa si aspetta che venga finalmente coronato questo fondamentale obiettivo. Non abbiamo motivo di dubitare delle rassicurazioni fornite ieri, per quanto riguarda la disponibilità dei fondi necessari, dal presidente Schifani e confidiamo nelle riconosciute capacità del commissario straordinario Monteforte”, si legge in una nota del presidente dell’Osservatorio Civico di Siracusa, Salvo Sorbello.
“Sono essenziali due cose: che si parta con la certezza di poter disporre delle somme necessarie, per evitare che si vada incontro all’ennesima incompiuta, e che si faccia il possibile per far sì che Siracusa abbia un presidio ospedaliero di secondo livello. – continua – Il nostro comitato tecnico-scientifico, composto da qualificati professionisti (Franco Cirillo, Sebastiano Floridia, Francesco Pappalardo e Giacomo Caravello) è al lavoro per elaborare un documento che sia a supporto della nostra giustificata aspirazione di poter avere appunto un ospedale di secondo livello.”
L’Osservatorio Civico – affermano il presidente Salvo Sorbello e i vice Donatella Lo Giudice e Alberto Leone –  nasce proprio con lo scopo di monitorare i vari passaggi e, ove possibile, fornire un contributo per raggiungere l’obiettivo di dotare finalmente Siracusa di strutture sanitarie adeguate ai sempre maggiori e mutati bisogni di una popolazione che invecchia e rispondenti ai cambiamenti economici, sociali e sanitari. L’esperienza della pandemia ci ha evidenziato come occorra un nuovo  modello di ospedale,  funzionale, relazionale e spaziale, che possa tenere conto anche di tutte le innovazioni digitali e di quelle misure di prevenzione legate al distanziamento, all’isolamento e all’intervento su persone contagiate e, al contempo, di creare ambienti di lavoro  e di cura accoglienti e ospitali”.




Sit in contro la “Legge Bavaglio”: sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi

Un sit in contro i recenti provvedimenti legislativi in materia di diritto all’informazione.
“I giornalisti siracusani – non solo quelli iscritti ad Assostampa – si ritroveranno venerdì prossimo, 1 marzo, a partire dalle ore 10 e fino alle 11.30, in piazza Archimede”, si legge in una nota di Assostampa. La mobilitazione, fissata nella recente assemblea provinciale del sindacato così come indicato dalla FNSI e dalla stessa Assostampa Sicilia, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che la “Legge bavaglio” apre in materia di diritto ad essere informati.
Al termine del sit in verrà consegnato un documento al Prefetto di Siracusa.




Agroalimentare, la Regione dispone controlli del Corpo forestale sul grano estero in arrivo a Pozzallo

(cs) Nuovi controlli del Corpo forestale della Regione Siciliana sul grano destinato alla commercializzazione e al consumo in Sicilia. Gli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras), in tre diversi interventi congiunti con il Servizio fitosanitario dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, nel mese di febbraio hanno prelevato campioni dai carichi di grano giunti a bordo di navi attraccate nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, per sottoporli ad analisi di laboratorio. I controlli sono stati disposti dagli assessorati regionali dell’Agricoltura e del Territorio e ambiente.
Il primo e il 23 febbraio scorsi sono stati effettuati dei prelievi da un carico di tremila tonnellate di grano tenero croato; ieri, 26 febbraio, altri prelievi hanno riguardato campioni di un carico di 27 mila tonnellate di grano duro e di tremila tonnellate di grano tenero originari dello stato canadese del Quebec. Stamattina tutti i campioni prelevati sono stati consegnati all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo per essere esaminati. Entro una settimana si conosceranno gli esiti delle analisi multiresiduali per verificare l’eventuale presenza di glifosato, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti e tossine in quantitativi superiori ai limiti di legge.
“Voglio ringraziare gli uomini del Corpo forestale che hanno prelevato campioni di grano proveniente dall’estero. La Regione – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – c’è e vigila con attenzione sulla qualità di questo grano per tutelare i nostri produttori dalla concorrenza sleale e la salute dei consumatori messa a repentaglio da prodotti di scarsa qualità”.
“Si tratta di una questione delicata che ha risvolti sanitari oltre che economici. Per questo – sottolinea l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Elena Pagana – il mio assessorato, di concerto con l’assessorato dell’Agricoltura, ha predisposto questi controlli che abbiamo intenzione di ripetere con regolarità. Ringrazio il personale del Noras del Corpo forestale per l’attento lavoro svolto. Useremo tutti mezzi che abbiamo a disposizione per difendere la nostra agricoltura dalla concorrenza sleale e per proteggere i siciliani da prodotti che potrebbero essere insalubri perché coltivati in Paesi dove ci sono scarsi controlli fitosanitari. Il governo della Regione manterrà una vigilanza costante affinché la Sicilia non subisca una colonizzazione selvaggia in materia di cibo che danneggia la nostra salute e la nostra economia”.
Lo scorso anno sono stati otto i controlli effettuati dal Noras sui carichi di grano estero giunti in Sicilia. Le analisi dei campioni svolte da laboratori accreditati dall’Ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) del ministero dell’Agricoltura hanno verificato la loro conformità ai valori di legge.




Presentato “Piano Industria 2030” della Regione. Tamajo “Isola non marginale, ma protagonista attiva”

“Condurre definitivamente la Sicilia e i suoi sistemi produttivi fuori da una possibile condizione di marginalità nei mercati, per rendere l’Isola protagonista attiva”. Sono le parole dell’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, che fissa l’obiettivo del “Piano Industria 2030” della Regione Siciliana, presentato oggi durante il forum “Act Tank Sicilia” organizzato da “The European House – Ambrosetti” al Marina Yachting di Palermo. “Un Piano – sottolinea Tamajo – fortemente voluto dal governo Schifani che, attraverso l’assessorato delle Attività produttive, si è dato una prospettiva di medio-lungo termine, per accompagnare l’intero sistema delle imprese nel percorrere le strade dell’innovazione con una strategia articolata”.
“L’assessorato – continua il componente della giunta Schifani – è impegnato con decisione nella costruzione e nella realizzazione dei necessari interventi per raggiungere gli obiettivi prefissati: primo, accrescere la capacità dell’intero sistema produttivo di creare valore e di competere sui mercati globali, favorendo la ricerca, l’innovazione e le nuove tecnologie, anche in un’ottica di internazionalizzazione delle imprese; secondo, dare vita a interventi in grado di innescare processi di attrazione degli investimenti, con una particolare attenzione non solo ai segmenti produttivi innovativi ma anche ai settori tradizionali e del made in Sicily”.
“Con riferimento alla nuova cornice programmatica Fesr 2021-27, che prevede una dotazione di circa 800 milioni di euro – prosegue Tamajo – abbiamo già predisposto un pacchetto di misure per rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione, quindi anche di competitività, delle Pmi siciliane. Un panorama rinforzato ulteriormente dalle nuove risorse del Fondo di sviluppo e coesione, per complessivi 450 milioni, destinate soprattutto alle micro imprese, il 96,6% del totale delle aziende siciliane, che rappresentano il cuore del sistema produttivo dell’Isola”.



Effetto Todde, PD e M5S si avvicinano anche in Sicilia “Costruire un fronte alternativo alla destra”

Dopo la vittoria di Alessandra Todde sul filo di lana,  apprestandosi a diventare la prima donna a guidare l’amministrazione sarda, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sono sempre più vicini. Anche in Sicilia arriva l’approvazione per il risultato della neo presidente della Regione Sardegna del centrosinistra.
“Il risultato di Alessandra Todde in Sardegna è certamente incoraggiante. La vittoria, seppur di misura,della candidata di centrosinistra ci dice che il percorso comune intrapreso dal PD con il M5S è quello giusto per sconfiggere un centrodestra tracotante. Anche in Sicilia dobbiamo proseguire su questo solco, cercando anzi di allargare il più possibile il campo e costruire una coalizione coerente in grado di scalzare la destra che nella nostra terra finora si è distinta soltanto per la caccia sconsiderata alle poltrone, per un spregiudicato e rinnovato clientelismo, per le mance e i contributi a pioggia che mortificano gli amministratori virtuosi, sperperando le risorse pubbliche e danneggiando le imprese”. Sono le parole del segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, che commena la vittoria di Alessandra Todde, sostenuta da PD e M5S.
Anche il coordinatore M5S Nuccio Di Paola augura buon lavoro ad Alessandra Todde. “Voglio esprimere le mie sincere congratulazioni ad Alessandra – dice Di Paola – che, con la sua elezione, conquista diversi primati: la prima donna alla guida della regione Sardegna e la prima presidente di Regione del Movimento 5 Stelle. Faccio i complimenti sia ad Alessandra che a tutta la struttura del Movimento 5 Stelle che ha seguito passo dopo passo le elezioni regionali della Sardegna. – continua il coordinatore M5S – La vittoria di Todde con tutta la coalizione, è la dimostrazione che un’alternativa alle destre è possibile, che Meloni e Salvini possono essere battuti e che è fondamentale che il Movimento 5 Stelle faccia da collante a questa coalizione, tanto nelle regioni, quanto a livello nazionale con il presidente Giuseppe Conte che ha messo in campo un modello vincente. Noi in Sicilia non ci fermeremo un solo giorno per continuare a costruire il fronte alternativo alle destre e a Schifani, destre che stanno facendo solo interessi personali anziché lavorare per il bene dei siciliani” – conclude Nuccio Di Paola.




Incendi, da Cdm ok a stato emergenza Sicilia. Schifani “Soddisfatti per obiettivo raggiunto”

“Siamo soddisfatti per l’obiettivo raggiunto perché la Protezione civile nazionale ha rivisto la propria posizione iniziale di diniego sullo stato di emergenza, sulla scorta dell’ulteriore documentazione inviata dalla Regione. Si tratta di un’anticipazione di risorse che serviranno per finanziare i primi interventi, effettuati in somma urgenza nell’immediatezza degli incendi che hanno devastato varie province dell’Isola nella scorsa estate, comprese le somme per l’alloggio degli evacuati, il ripristino di reti idriche e fognarie, della viabilità e la rimozione dei rifiuti combusti”. Sono le parole del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che commenta la decisione del Consiglio dei ministri. Nella seduta di ieri ha deliberato lo stato di emergenza per 12 mesi nei territori delle province di Catania, Messina, Palermo e Trapani, a seguito dell’eccezionale ondata di calore e dei gravi incendi, che si sono verificati a partire dal 23 luglio dello scorso anno. Le risorse stanziate ammontano a 6,1 milioni di euro.




Palestre degli istituti comprensivi, Imbrò “Abbassare le tariffe delle strutture scolastiche”

Due atti d’indirizzo in materia di politiche sportive sono stati presentati dal consigliere comunale Sergio Imbrò, capogruppo di “Noi per la città”. Il primo, con i consiglieri Salvo Ortisi e Martina Gallitto, chiede all’amministrazione comunale di “rivedere e rimodulare le tariffe che le associazioni sportive dilettantistiche e senza scopo di lucro pagano per l’utilizzo delle palestre degli istituti comprensivi”.
“Le tariffe delle palestre scolastiche risultano più alte di quelle in vigore per l’utilizzo di altri spazi comunali, come gli impianti della Cittadella dello Sport, del Palazzetto dello Sport e del Campo Scuola. – spiega Imbrò –  Queste società sportive offrono anche un importante servizio sociale, operando spesso nei quartieri a rischio della città, assicurando a ragazzi e ragazze in condizioni di disagio economico la possibilità di socializzare”. Per questi motivi, Sergio Imbrò chiede all’assessorato allo Sport di parametrare le tariffe di utilizzo delle palestre sportive a quelle in vigore per gli altri impianti sportivi comunali.
Il consigliere di “Noi per la Città”, inoltre, ha presentato un secondo atto di indirizzo per sollecitare l’amministrazione a “sostituire i fari esistenti nella struttura della Cittadella dello Sport con corpi illuminanti a led in numero congruo a garantire maggiore illuminazione ma abbassando i costi della bolletta energetica”.




Zona scolastica di via Tucidide, Andrea Buccheri “Lavorare per una soluzione condivisa”

Dopo la bocciatura, da parte del consiglio comunale, dell’atto di indirizzo sull’istituzione di una zona scolastica nei pressi di via Tucidide, Andrea Buccheri, capogruppo di Francesco Italia sindaco, sottolinea come “la tutela e l’incolumità dei cittadini, pedoni e non, e la garanzia di condizioni di sicurezza attorno alle scuole sono tra le priorità del consiglio comunale e dell’Amministrazione. Occorre, però, – sottolinea – tenere in considerazione le caratteristiche dei luoghi oggetto di intervento, i flussi veicolari coinvolti e lo stato delle strade. Proprio a questo ultimo aspetto si è prestata particolare attenzione durante il consiglio comunale di mercoledì 21 febbraio.”
“L’aria di via Tucidide, negli ultimi due anni, è stata argomento di molteplici interventi di riqualificazione e messa in sicurezza attraverso l’emissione di ben otto ordinanze per interventi di: scarifica e rifacimento del manto stradale; riqualificazione generale e realizzazione di marciapiedi larghi oltre due metri; installazione di due attraversamenti pedonali rialzati proprio in prossimità dei due istituti scolastici presenti, il Comprensivo Karol Wojtyla e l’istituto nautico. – continua Buccheri – La proposta di istituzione della zona scolastica portata in consiglio comunale prevedeva la chiusura al traffico veicolare di via Tucidide, tra la scuola Wojtyla e piazza Matila, e l’istituzione del doppio senso di marcia su via Paolo Caldarella. Queste modifiche comporterebbero un appesantimento eccessivo per tutto il comprensorio viario limitrofo (via Senatore di Giovanni, via Filisto, via Akradina, via Delfica e via Corinto) nonché l’eliminazione di tutti gli stalli per la sosta in via Paolo Caldarella, che sono utili soprattutto a chi frequenta la Cittadella dello sport. Per tali problemi di non facile soluzione, durante il dibattito, alcuni consiglieri comunali hanno suggerito, a chi proponeva l’istituzione della zona scolastica, di portare la discussione nelle apposite commissioni consiliari di studio dove ci sarebbe stata la possibilità di avvalersi del contributo dei tecnici del settore Viabilità. Tale soluzione, da me formalizzata come proposta da mettere ai voti, è stata bocciata ma allo stesso tempo, il giorno successivo, la zona scolastica non ha trovato in aula i voti sufficienti per essere approvata.
La complessità delle questioni sul tappeto ha, di fatto, impedito l’emergere in Consiglio di un’idea prevalente. Chi voleva tutto e subito ha solo ottenuto di chiudere con un nulla di fatto una vicenda che, a questo punto, è difficile prevedere quando potrà essere affrontata. Meglio sarebbe stato tenere vivo il confronto tra i gruppi consiliari e lavorare per una soluzione condivisa”, conclude Andrea Buccheri.




Mangiafico (Civico 4) “In disaccordo sulle politiche di assunzione del personale al Comune”

“Politiche di assunzione del personale al Comune di Siracusa poco trasparenti.” Sono le parole Michele Mangiafico, leader del movimento “Civico 4”.
Per giungere a tale conclusione, Mangiafico parte dallo studio del decreto legislativo 29\93 e dalla successiva legge 150/2000, entrambe legate a normare l’ufficio per le relazioni con il pubblico.
“Al Comune di Siracusa l’Urp – ricostruisce Mangiafico – è stato collocato in pianta organica (Delibera di Giunta 73 del 29/04/2022) a diretto riporto del sindaco e affidato alla responsabilità del Capo di Gabinetto, Michelangelo Giansiracusa, figura esterna, non vincitrice di concorso, di fiducia del primo cittadino (determina 85 del 26/07/2023), della quale non è noto il curriculum vitae, perché a differenza degli altri comuni e in contrasto con il principio di trasparenza che ispira la norma istitutiva dell’Urp, i cittadini di Siracusa non hanno il diritto di conoscerlo.”
“Sarebbe un’altra operazione poco trasparente al Comune. – sottolinea il leader del movimento “Civico 4” –  Nascosti alla pubblica opinione anche i curricula dei due soggetti recentemente assunti in categoria C all’interno dello staff del Capo di Gabinetto, in un “sedicente” ufficio per le relazioni con il cittadino, che mutua le funzioni dell’ufficio relazioni con il pubblico oppure che tende a “by-passare” i criteri stabiliti dalla legge 150/2000, perché il sindaco di Siracusa assume a ridosso del Capodanno 2024 (determina sindacale numero 153 del 29/12/2023), due signori sulla base di tre presupposti: a) non ci sono in pianta organica altri soggetti che possano rivestire il ruolo di relazionarsi con i cittadini; b) gli altri soggetti in pianta organica sono troppo carichi di lavoro; c) i soggetti in questione hanno acquisito la competenza a svolgere la funzione di funzionari dell’ufficio per le relazioni con il pubblico in quanto sono stati consiglieri di quartiere (carica soppressa a Siracusa dal 2013).”
Nel sottolineare che il decreto legislativo 267/2000 richiamato sostiene che “l’adeguata professionalità dovrà essere valutata in relazione alle specifiche caratteristiche del ruolo, tenendo conto della complessità delle funzioni da svolgere e delle competenze necessarie per ricoprire l’incarico, – afferma Mangiafico – appare singolare che il sindaco giustifichi il requisito attraverso lo svolgimento di una funzione pubblica elettiva, peraltro soppressa, riteniamo irregolare e oltraggiosa la mancata pubblicazione dei curricula dei soggetti componenti questo istituendo ufficio e inopportuno il fatto che l’intero ufficio che debba occuparsi delle relazioni con la cittadinanza sia costituito da soggetti che hanno sostenuto la recente campagna elettorale del sindaco e due su tre sono anche stati candidati al Consiglio comunale nelle liste a suo sostegno.”
Mangiafico ricorda che il primo cittadino, insieme con l’assessore al personale, aveva firmato nel 2021 una lettera di intenti , condivisa con i sindacati, per il progressivo ampliamento delle ore del personale part-time al fine di coprire i servizi necessari in città. “La lettera è stata disattesa – accusa Mangiafico – e nel contempo il sindaco si impegna a fare assunzioni in assenza di concorso, per chiamata diretta. Infine, – conclude Mangiafico – “sul punto, potrebbero emergere profili di incompatibilità con la disciplina europea che, in più occasioni, ha richiamato gli Stati membri ad un attento monitoraggio delle situazioni da cui possano derivare abusi nel ricorso a contratti a tempo determinato, dovendo prevedere, in tali ipotesi, idonei ed effettivi strumenti di tutela. Giova evidenziare, difatti, che nella Pubblica Amministrazione occorrerebbe sempre disciplinare e, segnatamente, limitare quei fenomeni che potenzialmente potrebbero essere forieri di forme di precariato, nel più scrupoloso rispetto del principio costituzionale dell’accesso al pubblico impiego tramite concorso pubblico”. (C.G.U.E. 7 marzo 2018)”.