Ritardi nel pagamento delle spettanze economiche ai dipendenti del Comune di Avola relative alle “performance” registrate negli anni 2019 e 2020. A lanciare l’allarme sono il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi e il Coordinatore Funzioni Locali Area Siracusa della Cisl Fp, Carlo Maci, che si sono rivolti anche al sindaco ed al segretario comunale. “Tutto questo avviene – hanno sottolineato Passanisi e Maci – nonostante gli impegni assunti in tal senso in sede di Delegazione Trattante. Peraltro, in riferimento all’anno 2019, il responsabile del Settore Finanziario aveva dichiarato di procedere alla liquidazione già entro il 2023. Non essendo state poste eccezioni in ordine alla conformità degli atti, e, vista la validazione del Nucleo di Valutazione ed il parere favorevole da parte del Collegio dei Revisori dei Conti, ci appare del tutto immotivato continuare a rimandare la liquidazione degli emolumenti arretrati in favore dei lavoratori e per questo, dopo l’ennesima interlocuzione, siamo stati costretti a formalizzare una nota di sollecito all’indirizzo del sindaco, del segretario comunale e di tutti gli uffici preposti”.
Ritardi che rischierebbero di essere risolti a questo punto attraverso contenziosi per via legale. “Disattendere quanto concordato in contrattazione è sinonimo di grave superficialità riguardo alla correttezza di mantenimento delle buone relazioni sindacali e del rispetto dovuto ai dipendenti dell’ente – hanno specificato Passanisi e Maci – considerato che i crediti vantati sono, comunque, esigibili per via legale, ma che ciò causerebbe l’aggravio di interessi e spese legali per le casse comunali e, quindi, caricati sui cittadini”.
“Tentativi di rimpallare le responsabilità – hanno concluso Passanisi e Maci – imputando la causa degli stessi ritardi ai solleciti effettuati dalla nostra organizzazione sindacale, al fine della regolarizzazione dei crediti vantati dal personale, li cataloghiamo quali infime strategie volte ad ostacolare la nostra attività sindacale che, fortunatamente, risultano chiare a tutti i lavoratori, favorendo, invece, dissenso nei confronti di chi amministra piuttosto che del sindacato”.