Maltempo, mercoledì 13 novembre scuole chiuse per allerta meteo

Il Dipartimento regionale di Protezione Civile ha diramato un’allerta meteo arancione per la giornata di domani, mercoledì 13 novembre, anche in provincia di Siracusa. Continua il maltempo, con una diminuzione delle temperature e la possibilità di ulteriori precipitazioni, anche intense.
Dopo un confronto attraverso la chat whatsapp dei sindaci siracusani, sulla scorta del bollettino meteo, molti hanno optato per un ulteriore giorno di chiusura delle scuole. “Domani, mercoledì 13 novembre, le scuole di ogni ordine e grado, gli impianti sportivi pubblici, i parchi pubblici compresi il Parco Archeologico della Neapolis e del Castello Maniace, il cimitero comunale, e gli asili Comunali saranno chiusi”, ha scritto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, sui canali social.
Anche a Floridia, Noto, Melilli, Priolo Gargallo, Pachino, Palazzolo, Augusta, Canicattini Bagni, Solarino, Ferla e Buccheri disposta la chiusura delle scuole. Il provvedimento ha natura precauzionale.




Zona industriale, le nuove paure e lo stop ad Ias: vertice a Roma

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Siciliana, ha convocato per giovedì 21 novembre a Palazzo Piacentini un tavolo con tutte le forze produttive e sindacali del territorio e gli enti locali sul futuro dell’area industriale di Priolo Gargallo.
L’incontro, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, avrà luogo dopo le decisioni del Tribunale del Riesame di Roma in merito all’ordinanza del Tribunale di Siracusa, che hanno così bloccato la prosecuzione delle attività del depuratore Ias S.p.A. di Priolo Gargallo, compromettendo le operazioni di aziende di primaria importanza come Isab, Versalis, Sonatrach e Sasol. Con il decreto emesso il 31 luglio, infatti, il Gip di Siracusa ha disposto la non prosecuzione delle attività del depuratore consortile Ias, disponendo la “disapplicazione” del decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy del 12 settembre 2023 contenente le misure di bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e la tutela della e dell’ambiente.
“La decisione del Tribunale del Riesame di Roma depuratore pregiudica lo sviluppo industriale”, ha commentanto il ministro Urso questa mattina, con il conseguente rischio di compromettere del Riesame di Roma il futuro di migliaia di lavoratori e gli investimenti programmati per la riconversione green delle attività produttive.
Disappunto anche dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino, sul divieto di continuare le attività di conferimento al depuratore di Priolo Gargallo. “Decisione incomprensibile che interrompe percorso virtuoso. – ha detto Savarino – Mi rammarica profondamente la decisione del Tribunale del Riesame di Roma che interrompe bruscamente un percorso virtuoso concordato con il governo Meloni, che stava portando risultati positivi». Lo dichiara l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino, in merito al divieto di continuare le attività di conferimento al depuratore di Priolo Gargallo, nel Siracusano. – continua – Non si comprende perché, concentrandosi su questioni di competenza e non affrontando il merito, i giudici abbiano bloccato la prosecuzione delle attività dell’impianto. Avrebbero potuto, nell’ordinanza che sospende il giudizio, sospendere anche gli atti, ma invece assistiamo a una decisione che getta nel panico centinaia di famiglie e ignora i progressi fatti finora. Devo dire che mi sfugge completamente l’iter giuridico che ha portato a questa pronuncia, non vorrei che alla base ci fosse una motivazione politica, piuttosto che una necessità processuale. Certo è che da Autorità ambientale continuerà il mio impegno per salvaguardare l’ambiente e tutelare il diritto al lavoro di un intero territorio, in un sano rapporto di collaborazione tra il governo regionale e nazionale”.
Sulla convocazione del tavolo con tutte le forze produttive e sindacali del territorio e gli enti locali sul futuro dell’area industriale di Priolo Gargallo, il segretario regionale Uiltec, Andrea Bottaro, ha così commentato: “La lotta dei lavoratori ha sortito l’effetto desiderato, il 21 novembre a Roma porteremo le istanze dei lavoratori”.




Enrico Zampa rescinde il contratto con il Siracusa

Enrico Zampa non è più un giocatore del Siracusa Calci. “Siracusa Calcio 1924 comunica di aver risolto il contratto con Enrico Zampa, centrocampista classe ’92, su espressa richiesta del calciatore. – si legge sui canali social della società azzurra – Il club ringrazia Zampa per l’impregno profuso nei mesi in azzurro e gli augura le migliori fortune per il prosieguo della carriera”. Solo pochi mesi fa, lo scorso giugno, Zampa aveva rinnovato il suo contratto con gli azzurri per un’altra stagione. Il centrocampista nella stagione 2023-2024 ha collezionato 23 presenze, siglando 3 gol.

Foto: Facebook – Siracusa Calcio 1924.




Nuovo ospedale, le reazioni della politica. Gennuso (FI) e Carta (Mpa): “Attenzione della Regione verso il territorio siracusano”

La giunta regionale, nella giornata di ieri, ha approvato la delibera con cui si assicura l’intera copertura finanziaria di 372 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Vengono assegnati, quindi, altri 24 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 300 milioni già vincolati dalla Regione con fondi ex art. 20 legge 67/88 e ai 48 milioni assicurati dall’Asp di Siracusa.
I deputati regionali Riccardo Gennuso di Forza Italia e Giuseppe Carta dei Popolari e Autonomisti esprimono il loro apprezzamento e ringraziamento al governo regionale e, in particolare, al presidente Renato Schifani per l’approvazione in Giunta del finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa.
“Con questa decisione si conferma l’attenzione del governo regionale verso il territorio siracusano, soprattutto su un tema cruciale e delicato come quello dell’efficienza della rete ospedaliera, fondamentale per la qualità della vita dei cittadini”, dichiarano i due parlamentari.
Secondo Gennuso e Carta, “questa scelta rappresenta una risposta concreta e decisa alle necessità di un’area che da tempo attende un investimento così importante per il miglioramento delle strutture sanitarie. Si tratta di un traguardo significativo, frutto di un lavoro serio e costante che dimostra la cultura e l’azione del buon governo e dell’efficienza amministrativa del centro-destra guidato da Schifani”.
I due esponenti politici rigettano le critiche di chi, “in modo strumentale, ha alimentato sterili polemiche sull’argomento. Il finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa è la dimostrazione concreta dell’impegno del governo regionale e della volontà di portare avanti progetti di grande valore per il benessere della comunità, superando inutili divisioni e speculazioni politiche”, concludono.




Nuovo ospedale, le reazioni della politica. Scerra e Gilistro (M5S): “Occhi aperti per evitare sorprese”

La giunta regionale, nella giornata di ieri, ha approvato la delibera con cui si assicura l’intera copertura finanziaria di 372 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Vengono assegnati, quindi, altri 24 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 300 milioni già vincolati dalla Regione con fondi ex art. 20 legge 67/88 e ai 48 milioni assicurati dall’Asp di Siracusa.
“Ora che la Regione ha finalmente deliberato la totale copertura finanziaria necessaria per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa, saremo vigili a Roma sulla rapida emissione del necessario parere da parte del Ministero della Sanità. Bisogna accelerare per recuperare il tempo perduto e arrivare velocemente all’approvazione del progetto definitivo, in modo da permettere al commissario straordinario di aprire la fase che condurrà all’attesa cantierabilità dei lavori di costruzione. Terremo gli occhi ben aperti per evitare sorprese dell’ultimo minuto che possano, ancora una volta, allontanare il traguardo dovuto ai siracusani. Ed a tal proposito, riteniamo sia interesse di tutti lavorare per una proroga del mandato a titolo gratuito dell’attuale commissario straordinario, Guido Monteforte, che ha dimostrato competenza e caparbietà in scelte difficili assunte con guida sicura ed in spirito di leale collaborazione con tutta la deputazione politica aretusea, proprio come il ruolo e la vicenda richiedono”. Così il parlamentare Filippo Scerra e il deputato regionale Carlo Gilistro, entrambi del Movimento 5 Stelle, sull’iter che deve condurre alla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa.
Proprio Scerra, nei giorni scorsi, ha depositato alla Camera un emendamento con cui chiede la proroga del mandato al commissario straordinario Monteforte, il cui attuale incarico scadrà a dicembre. “Sarebbe un errore cambiare proprio ad un passo dall’avvio della fase definitiva, rischiando così di dover ripartire da due o tre caselle indietro in un percorso invece sbloccato e ben avviato da Monteforte”, le parole di Scerra.




Nuovo ospedale di Siracusa, Spada (PD): “Monitorare i passaggi successivi nell’interesse dei cittadini”

“La delibera di Giunta regionale sul finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa è una notizia positiva per il territorio e fa seguito anche all’azione portata avanti dal sottoscritto. Adesso bisognerà monitorare i passaggi successivi nell’interesse dei cittadini”. A dirlo è il deputato regionale del Partito Democratico, Tiziano Spada. Nella giornata di ieri la giunta regionale ha approvato la delibera con cui si assicura l’intera copertura finanziaria di 372 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa.
“Come annunciato al Prefetto, ai sindaci e al commissario straordinario nel corso dell’ultimo incontro in Prefettura, la Regione ha dato seguito a una delibera di giunta che da copertura integrale al finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale – continua Spada -. Adesso occorre che la deputazione nazionale e gli uffici si attivino in maniera celere per i passaggi consequenziali”.
Sin dal suo insediamento all’Assemblea Regionale Siciliana, l’on. Tiziano Spada ha seguito personalmente i passaggi che hanno interessato il nuovo ospedale, sottolineando la massima urgenza per il completamento dei passaggi istituzionali e burocratici. Il ruolo centrale di Spada nella vicenda si è tradotto nella presentazione, a febbraio 2024, di una risoluzione, approvata all’unanimità in Commissione Ue, con cui è stato impegnato il Governo della Regione ad attivare ogni iniziativa possibile, sia politica che amministrativa, per il reperimento delle somme necessarie a finanziare il fabbisogno complessivo, pari a 147 milioni di euro, da aggiungere alle risorse precedentemente stanziate per la realizzazione della struttura sanitaria.
“La notizia della delibera di giunta è anche frutto dell’azione che ho portato avanti, grazie anche all’assessorato alla Sanità – conclude Spada -. L’ospedale è un’opportunità che il territorio siracusano non può permettersi di perdere, per questo monitorerò tutti i passaggi nell’interesse dei cittadini della provincia, ma non solo”.




Mobilitazione della zona industriale, il sindaco Pippo Gianni a sostegno dei lavoratori del petrolchimico

Giornata di mobilitazione per il petrolchimico siracusano. Dalle 9 di questa mattina, nonostante le condizioni climatiche avverse, un migliaio di persone si sono radunate alla portineria Ovest della zona industriale per uno sciopero di 8 ore indetto da Cgil e Uil. Il corteo dei lavoratori ha poi raggiunto il Comune di Priolo dove ad attenderli c’era il sindaco Pippo Gianni.
“Vogliamo sapere – ha detto Pippo Gianni – che fine faranno la nostra provincia e la nostra zona industriale. Solo il Governo nazionale e regionale potrà darci una risposta. La manifestazione di oggi è pienamente riuscita, vista la numerosa presenza dei lavoratori, e mi trova d’accordo in quanto non è “contro” qualcuno ma è “per” qualcosa, per chiedere al Governo nazionale e regionale cosa intende fare con la nostra zona industriale. Non possiamo subire oltre il danno la beffa visto che in 50 anni hanno distrutto tutto, il territorio, l’aria, ľacqua; abbiamo avuto solo dolore, morte, inquinamento e ora vogliono andare via e uscire dal gioco cosi, questo non lo accettiamo. Solo rimanendo uniti, senza colori politici, potremo vincere questa battaglia. La nostra è pur sempre la zona a più alta densità di insediamento industriale d’Europa e non possono trattarci come mendicanti”.




Zona industriale, è il giorno della mobilitazione: un migliaio di persone in corteo con Cgil e Uil

È il giorno della mobilitazione per la zona industriale di Cgil e Uil. Dalle 9 di questa mattina, nonostante le condizioni climatiche avverse, un migliaio di persone si sono radunate alla portineria Ovest della zona industriale per uno sciopero di 8 ore. “Basta dismissioni e false promesse, chiediamo ai governi regionale e nazionale un piano di investimenti pubblici e privati per la riqualificazione del petrolchimico”, si legge nel volantino dei due sindacati. Mai come oggi il futuro della zona industriale di Siracusa appare appeso un filo, tra le speranze future di transizione ed i problemi attuali di produzione. Il piano industriale di Versalis con la fermata nel 2026 del cracking di Priolo; Isab Goi che ha fermato temporaneamente Igcc perchè la produzione di energia elettrica con quel sistema non è al momento conveniente; Sasol con gli impianti che marciano quasi al minimo tecnico; Sonatrach e Sasol con progetti annunciati ma fermi. E poi c’è il tema Ias “destinato a chiudere se non si interviene su nuovi investimenti e nuove tecnologie”, ripetono da settimane i sindacati.
“Troppe criticità per la zona industriale, si allo sciopero”, insisteva nei giorni scorsi Giorgio Miozzi, segretario provinciale della Uilm Siracusa, sigla dei metalmeccanici. “Si sta giocando con il futuro di tanti lavoratori e delle loro famiglie. Non ci piace lo scenario che si sta prospettando: Eni chiude gli impianti perché in perdita e ci dicono che verranno investiti circa 2 miliardi per la transizione, ma tante volte abbiamo ascoltato intenzioni alle quali non si è poi dato seguito. Non possiamo correre questo rischio. I problemi della zona industriale sono molteplici – prosegue Miozzi – gli impianti di cogenerazione Isab ad esempio sono fermi e ciò crea enormi disagi alle aziende metalmeccaniche, di servizi e di trasporti collegate perché a loro volta rimangono ferme. E se si fermano queste aziende e si fermano i lavoratori, come pensano possano vivere tutte le rispettive famiglie? Il blocco di quasi tre impianti porterà inevitabilmente ad un calo dei livelli occupazionali. E poi ancora: ci sono contratti a termine non rinnovati, aziende che mandano il personale in ferie forzate. Diteci se tutto ciò in prospettiva non sia preoccupante per i lavoratori”. In questo scenario, la Uilm ha ribadito a gran voce il bisogno di una manifestazione e di uno sciopero. Anche la Fiom Cgil sostiene lo sciopero. “Questo piano di trasformazione mette in discussione la continuità occupazionale e alimenta ulteriormente i dubbi sulla tenuta complessiva di un sistema industriale che mostra da anni evidenti segni di debolezza strutturale e di sistema. Il petrolchimico di Priolo rappresenta un’area complessa, dove gli impianti dei vari player risultano interconnessi e integrati nella produzione – spiega Antonio Recano – l’annunciato stop dell’impianto etilene, la chiusura di impianti strategici di Isab Goi e di Sasol in combinato disposto con la spada di Damocle dell’irrisolta vicenda Ias, rappresenta la tempesta perfetta che rischia di mettere in discussione l’intero sistema industriale e circa 10.000 posti di lavoro”. Previsione a tinte fosche per la sigla dei metalmeccanici della Cigl e sempre più lontana la possibilità di riconversione e riqualificazione dell’area che si estende tra i comuni di Augusta, Priolo Gargallo e Melilli”.
Il segretario regionale Uiltec Andrea Bottaro, ieri mattina ai microfoni di FMITALIA, ha spiegato che si tratta di una mobilitazione “non ‘contro’ ma ‘per’ l’industria siracusana”. Alla mobilitazione hanno aderito anche il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico.




Zona industriale, è il giorno della mobilitazione: sit-in della Cisl in piazza Archimede a Siracusa

La Cisl si mobilita con un sit-in in piazza Archimede, davanti alla Prefettura di Siracusa. L’iniziativa di mobilitazione dell’intero settore Industria della Cisl territoriale, coordinato dalla segretaria generale Vera Carasi, è stata decisa lo scorso 5 novembre al termine dell’ultima delle assemblee organizzate nella zona industriale e tenuta nella sala meeting della Sasol. I lavoratori delle sei categorie impegnate nel polo energetico, dopo il confronto avviato in quest’ultima settimana dai segretari generali di Femca, Filca, Fim, Fisascat, Fit e Flaei, hanno condiviso la proposta del sindacato e si sono ritrovati questa mattina davanti al Palazzo di Governo per sostenere la vertenza per l’intera area industriale siracusana.
Chimici, edili, metalmeccanici, addetti ai servizi, ai trasporti e gli elettrici della Cisl hanno messo in campo una serie di richieste ben precise, che guardano a una tutela completa dell’economia industriale provinciale.
“La Cisl è per una transizione e una riconversione del più grande polo industriale italiano verso l’era green”, ribadiscono dal sindacato siracusano. “Al governo nazionale chiediamo un forte impegno a garanzia dei processi di riconversione dei vari siti dell’intero nostro polo. A Palermo si attivino, invece, per un piano industriale straordinario a garanzia e salvaguardia dei livelli occupazionali, della salute e dell’ambiente”.
Il sit-in, che ha superato le 150 presenze, si è svolto dalle ore 10 alle ore 12 e al termine una delegazione dei lavoratori ha consegnato un documento al Prefetto.
Ecco il documento affidato al termine della manifestazione al Prefetto di Siracusa, Giovanni Signer. “L’iniziativa di mobilitazione dell’intero settore Industria della CISL provinciale – si legge – intende sostenere convintamente la strategicità dell’intera area industriale per il tessuto economico del territorio siracusano. Il più grande polo energetico d’Italia rappresenta, ancora oggi, il 60% del PIL di questa provincia occupando, tra lavoratori diretti e dell’indotto, oltre 10 mila persone.
L’area industriale siracusana – continua il documento – è, storicamente, la più consolidata e strutturata del Paese. Da sempre leader per la produzione e logisticamente attrattiva per i mercati europei e non solo”. La Cisl ha poi sottolineato la propria posizione riguardo ai processi di riconversione. “La Cisl (abbiamo ribadito pubblicamente e durante le assemblee svolte con i lavoratori della zona industriale) – si legge ancora – è per una transizione e una riconversione del più grande polo industriale italiano verso l’era green”.
La delegazione, composta dal segretario confederale uscente Eugenio Elefante, e dai segretari generali di Femca, Filca, Fim, Fisascat, Flaei e Fit, ha espresso anche le preoccupazioni per il polo energetico qualora non si rispettassero tempi e investimenti.
“Il fermo di alcuni impianti, già avvenuto nelle ultime settimane a Sasol, insieme all’incertezza sul reale futuro dell’impianto IAS, rischiano, in mancanza di interventi concreti, – si legge nel documento – di provocare un effetto domino che, insieme agli stabilimenti, coinvolgerebbe i lavoratori. Un potenziale rischio sociale che il nostro territorio non può permettersi per non restare isolato nel panorama economico regionale e nazionale”.
Secondo l’organizzazione sindacale del segretario Vera Carasi, serve anzitutto una presa di posizione del governo sul nuovo piano Eni e sul rispetto degli impegni nel medio-breve termine. Alla Regione, invece, viene chiesta un’azione coordinata a difesa dei livelli occupazionali, dell’ambiente e della salute per evitare il rischio desertificazione.




Aree riqualificate allagate, Merlino (M5S): “Il sindaco cerca altri colpevoli, ma la toppa è peggio del buco”

“Quando la toppa è peggio del buco. Il sindaco di Siracusa vuole avviare un’indagine intera su progettazione ed esecuzione dei lavori di riqualificazione in piazza Euripide e nell’area urbana di via Tisia, Pitia e Damone; il che è quasi come ammettere che i controlli previsti sono stati, ad essere buoni, carenti se non addirittura assenti quando servivano sui progetti approvati e sullo stato avanzamento lavori che veniva regolarmente liquidato”. A dirlo è Cristina Merlino, referente territoriale del Movimento 5 Stelle Siracusa. Il riferimento è all’annunciata indagine aperta dal sindaco Francesco Italia sui lavori svolti, e costati svariati milioni di euro, nelle zone riqualificate di via Tisia/Pitia o l’area di piazza Euripide. Sono state diverse le polemiche e le proteste in merito ai problemi della riqualificata area Tisia/Pitia: il collettore, la rotonda rialzata, i marciapiedi. In questi giorni di maltempo le zone interessate sono finite sotto centimetri di acqua che non riesce a defluire correttamente, salendo persino sui marciapiedi per poi allagare i negozi.
Allora la referente territoriale del Movimento 5 Stelle Siracusa solleva alcune domande: “C’è qualcuno che controlla la qualità di progetti e lavori che vengono svolti a Siracusa? Oppure dobbiamo prepararci sempre al peggio, se pure le riqualificazioni si rivelano peggiorative? Anziché assumersi una minima responsabilità, il sindaco cerca altri colpevoli all’interno della macchina comunale di cui, glielo ricordiamo in caso sfuggisse, lui è al vertice. Mai una colpa, il primo cittadino sembra gradire solo meriti. Gli diamo allora il merito di stare attivamente contribuendo a peggiorare le condizioni di Siracusa con la complicità di un Consiglio comunale in cui non si capisce più chi sia in maggioranza e chi pure…”, conclude Cristina Merlino.