Sanità, adesso è ufficiale: Alessandro Caltagirone è il nuovo direttore generale dell’Asp di Siracusa

Adesso è ufficiale, Alessandro Caltagiorne è il nuovo direttore generale dell’Asp di Siracusa. La giunta, su proposta dell’assessore alla Salute Giovanna Volo, ha confermato nei ruoli i già commissari straordinari, ad eccezione di quello dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio. La continuità gestionale sarà assicurata dal direttore sanitario dell’Azienda provinciale etnea, così come previsto dalla legge. Successivamente, si procederà alla nomina dell’organo ordinario dell’Asp di Catania.
Questi i nomi e le destinazioni dei nuovi direttori generali designati nelle aziende sanitarie provinciali: Daniela Faraoni all’Asp di Palermo, Giuseppe Cuccì all’Asp di Messina, Giuseppe Capodieci all’Asp di Agrigento, Salvatore Lucio Ficarra all’Asp di Caltanissetta, Mario Carmelo Zappia all’Asp di Enna, Giuseppe Drago all’Asp di Ragusa, Alessandro Caltagirone all’Asp di Siracusa, Ferdinando Croce all’Asp di Trapani.
Via libera, quindi, del governo al conferimento degli incarichi di direttore generale delle Aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale. Approvato anche il nuovo schema di contratto dei manager che prevede, per volere del presidente della Regione Renato Schifani, obiettivi specifici e concreti specialmente sulla riduzione delle liste d’attesa, con un monitoraggio trimestrale e una verifica annuale del raggiungimento degli stessi, a pena di decadenza automatica dei direttori generali anche dopo il primo anno dall’insediamento.
“Dare una nuova stabilità alla sanità pubblica regionale e abbattere le liste di attesa – dice Schifani – sono due dei principali impegni assunti dal mio governo sin dal suo insediamento e stiamo lavorando concretamente in questa direzione. Introdurre, tra gli obiettivi dei nuovi manager, il pieno rispetto del Piano regionale approvato dalla giunta nel luglio dell’anno scorso, pena la revoca dell’incarico, servirà a garantire ai pazienti tempestività di accesso alle cure. Trovo sacrosanto che i dirigenti che hanno responsabilità vengano sottoposti alle necessarie verifiche dei loro obiettivi. È nostra intenzione dare ai cittadini risposte qualificate e rapide ai loro bisogni di salute”.
Questi i manager delle aziende ospedaliere: a Palermo, Walter Messina all’Arnas “Civico” e Roberto Colletti agli Ospedali riuniti “Villa Sofia-Cervello”; a Catania, Giuseppe Giammanco all’Arnas “Garibaldi” e Salvatore Emanuele Giuffrida al “Cannizzaro”; a Messina, Catena Di Blasi al “Papardo”. Nei policlinici: Maria Grazia Furnari a Palermo e Giorgio Giulio Santonocito a Messina. In precedenza, erano già stati nominati Gaetano Sirna al Policlinico di Catania e Maurizio Letterio Lanza all’Irccs “Bonino Pulejo” di Messina.
Entro 15 giorni dalla firma dei contratti, i nuovi manager dovranno procedere alla nomina dei direttori sanitari e amministrativi, già selezionati dalla Regione.
In merito al nuovo schema di contratto, è previsto che, entro trenta giorni dall’insediamento, i direttori generali predispongano un apposito piano operativo di governo e di recupero delle liste d’attesa che dovrà essere approvato dall’assessorato della Salute. Tra le novità, anche il necessario conseguimento del 100% delle azioni previste dal cronoprogramma del Piano operativo regionale (Por) della Missione 6 – Salute del Pnrr.




“No al trasferimento del reparto di urologia a Lentini”, l’appello dell’Osservatorio Civico di Siracusa

“Nel mese di Febbraio apprendevamo, dalle sue stesse dichiarazioni, che l’apertura del nuovo padiglione dell’Ospedale Umberto I (i cui lavori furono consegnati nel lontano Aprile 2021 e conclusi un anno fa) sarebbe stata imminente: tempo previsto 15 giorni, poiché tutto era stato ultimato e si attendeva, a suo dire, il solo collaudo. Ad oggi il nuovo padiglione è ancora chiuso e non se ne conoscono le ragioni. Ci consenta di considerare cinque mesi un tempo sovrabbondante per ultimare gli adempimenti”. E’ quanto scrive l’Osservatorio Civico di Siracusa, che sottolinea la mancata apertura del padiglione realizzato un anno fa all’ospedale Umberto I e costato circa 7 milioni di euro.
“Un’altra, pesante tegola sembra cadere ora sulla sanità siracusana: il possibile trasferimento del reparto di Urologia, l’unico esistente nell’ambito provinciale (e forse anche quello di chirurgia vascolare) addirittura a Lentini, al fine di intervenire per dei lavori di messa in sicurezza. Possiamo anche comprendere che non si trovi spazio all’interno dell’Umberto I ma ci chiediamo se qualcuno si è posto la domanda su come i pazienti del capoluogo e dei vari comuni della provincia (pensiamo soprattutto a quelli della zona sud e di quella montana) potranno raggiungere il lontano ospedale di Lentini, che peraltro si trova pure fuori dal centro abitato”, continua.
La richiesta dell’Osservatorio Civico al nuovo direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, è quindi quella di “svolgere tutte le azioni possibili per individuare nel nostro capoluogo i locali adatti per ospitare temporaneamente il reparto di urologia ed evitare che i pazienti siano costretti a trovare più conveniente rivolgersi alle limitrofe Catania e Ragusa, se non addirittura dover rinunciare del tutto alla cura”.
Non manca il riferimento finale dell’Osservatorio Civico all’atteso ritorno a Siracusa del reparto di oncologia, nei locali dove si trova attualmente il pronto soccorso, per “mettere fine ai pesanti disagi di parecchie centinaia di pazienti”.




Santa Lucia, mozione in Consiglio per chiedere il ritorno delle spoglie. L’Arcidiocesi ringrazia ma frena

Il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato una mozione con cui, una volta di più, si chiede il ritorno definitivo delle spoglie di Santa Lucia, conservate a Venezia. A dicembre, il corpo tornerà per una visita a tempo in Sicilia, come da accordo con il Patriarcato veneto che prevede un viaggio a Siracusa ogni dieci anni. L’Arcidiocesi di Siracusa, in una nota, “ringrazia l’assemblea civica che ha voluto nell’Anno Luciano indetto dall’arcivescovo Francesco Lomanto rendere così omaggio alla patrona per rispondere ad un legittimo desiderio dei siracusani”.
Poi il tentativo di evitare fraintendimenti e tensioni con il Patriarcato di Venezia. “La vicenda storica relativa al Corpo della Patrona va contestualizzata nell’ambito che gli è proprio, quello cioè della prospettiva provvidenziale della storia, consegnando così il desiderio del popolo siracusano ai disegni di bene e di amore di Dio e all’intercessione della stessa Santa Lucia”. Insomma, niente forzature per di più a pochi mesi dall’attesa visita delle spoglie della Patrona.
L’Arcidiocesi invita allora il Consiglio comunale a produrre anche interventi per la “valorizzazione del quartiere Santa Lucia che custodisce le testimonianze della martire siracusana”. Insomma, più attenzione alla Borgata ed alla piazza dedicata a Santa Lucia, prima di qualunque azione dall’esito incerto per chiedere il ritorno delle spoglie a titolo definitivo a Siracusa.




Le temperature del nostro mare aumentano, numerose specie “aliene” invadono il Mediterraneo

La tropicalizzazione del Mar Mediterraneo sta portando inevitabilmente a nuovi “ingressi” nelle nostre acque. Si tratta di specie non indigene, come il pesce palla maculato, pesce scorpione, pesce coniglio scuro, pesce coniglio striato e il noto “granchio blu”, che provengono dalla calde acque del canale di Suez. Ma è giusto fare chiarezza: è necessario distinguere specie non indigene da quelle termofile. Per quanto riguarda le ultime, si tratta di esseri esistenti che stanno aumentando la loro presenza nei nostri mari a causa del generale incremento delle temperature. Le specie ittiche termofile, come la cernia dorata, la cernia rossa, il pesce pappagallo del Mediteranno e il vermocane, stanno “approfittando di questo aumento di temperatura per aumentare la loro presenza”, ha spiegato ai microfoni di FMITALIA Gianfranco Mazza, responsabile del servizio scientifico dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. “Non si tratta di una invasione, ma queste specie (quelle termofile, ndr) stanno semplicemente ampliando la loro popolazione. – continua – Si tratta di predatori attivi che, considerando la crescita nelle nostre acque, stanno sicuramente arrecando danni alla pesca”, sottolinea Gianfranco Mazza.
Invece per le specie “aliene” è diverso, si tratta di varietà provenienti dal Mar Rosso, “che si stanno adattando nei nostri mari, perché per loro è tutto nuovo”, evidenzia Mazza. “La loro riproduzione è molto veloce, anche perché bisogna considerare che non hanno un predatore, parliamo di una specie estremamente vorace”. Una veloce riproduzione che sta causando non pochi problemi alla pesca. Infatti, oltre a danneggiare la biodiversità e l’ecosistema marino, il granchio blu, ad esempio, sta causando danni alle attrezzature da pesca, tagliando le reti con le sue chele robuste e affilate.
È importante però non creare allarmismi, poiché data la presenza sempre più significativa di questi “esseri”, è stata avviata una campagna informatica dell’Ogs, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, in sinergia con le Università di Modena e Reggio Emilia, di Catania e di Messina e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Bisogna imparare a conviverci, ma con prevenzione, quindi magari anche con idee innovative per riuscire a trasformare queste specie native e aliene in risorse: nel padovano è stata creata la prima birra al granchio blu. In Turchia e Grecia il pesce scorpione è un piatto prelibato.
Fondamentale rimane la necessità di politiche climatiche ed energetiche in grado di tutelare le nostre acque, come l’abbattimento delle emissione di gas serra e la necessaria tutela delle nostre aree marine protette.

L’espansione del vermocane nei mari del Sud, ecco alcune immagini.

      

Credits: Foto Archivio Plemmirio by G. Mazza.

 




Ondata di calore in Sicilia, arriva l’anticiclone africano Minosse: a Siracusa temperature fino a 37 gradi

Dopo giorni di cieli nuvolosi, Scirocco e pioggia sabbiosa sta per arrivare l’anticiclone africano “Minosse”, con la seconda ondata di caldo dell’estate. Infatti, secondo 3Bmeteo, l’anticiclone africano è pronto ad avviare una nuova intensa ondata di calore. La settimana sarà caratterizzata da giornate prevalentemente stabili e le temperature incrementeranno giornalmente, portandosi su valori sempre più alti. In Sicilia il picco di caldo fino a 40 gradi è previsto tra giovedì e sabato, con un clima afoso. Le colonnine di mercurio sono pronte a schizzare fino a punte di 37 gradi anche a Siracusa.




Vigili del Fuoco, “distaccamenti di Augusta e Noto invasi dalle sterpaglie”

“In piena stagione estiva e con la prima allerta meteo caldo intenso nella provincia di Siracusa del prossimo 19 giugno 2024 le sedi dei Vigili del Fuoco dei distaccamenti di Augusta e Noto sono invase dalle sterpaglie”, scrivono Francesco Anzalone e Giovanni Di Raimondo, rappresentanti sindacali di CONAPO/USB.
“Con tre diverse note abbiamo richiesto al Dirigente dei Vigili del Fuoco di Siracusa e ai Signori Sindaci dei comuni di Augusta e Noto la pulizia delle sedi essendo le stesse di proprietà comunale. La prima nota indirizzata agli enti competenti è del 15 maggio scorso, segue il 3 giugno la terza ed ultima in data odierna. Preme evidenziare il mancato rispetto, anche, delle proprie ordinanze comunali a firma dei propri Dirigenti addetti alla Prevenzione degli incendi per la pulizia dei fondi incolti da parte di tutti i cittadini. Le ordinanze sono per il comune di Augusta la numero, 10/08.04.2024 titolo “Prevenzione Incendi e Pulizia dei fondi incolti” per il comune di Noto la numero 54/04.04.2024 titolo “Lotta agli incendi sul territorio comunale e Boschivi”. Il comune di Augusta prevede all’art. 2 dell’ordinanza che la pulizia e scerbatura delle sterpaglie debba avvenire entro il 14 maggio 2024, il comune di Noto entro il 15 giugno 2024. Si evince, pertanto, che le ordinanze dei sindaci equivalgono a carta straccia. Dunque vanno bene le ordinanze emesse dai comuni che intimano il rispetto da parte dei cittadini, molto meno quando sono gli stessi comuni che non le rispettano con grave danno in questo caso a chi è deputato al soccorso tecnico urgente. Constatiamo che, la prevenzione degli incendi boschivi e di interfaccia urbano-rurali nel territorio provinciale siracusano parte col piede sbagliato. Ricordiamo ancora una volta che una buona prevenzione che non rimanga sulla carta genera risultati positivi evita danni e costi economici elevati. Ribadiamo che attualmente il Comando di Siracusa ha una grave carenza di personale qualificato Capi Squadra e Capi Reparto, pochi automezzi di soccorso disponibili che devono far fronte alle numerose richieste di soccorso in micro e macro emergenze. Pertanto invitiamo i Signori Sindaci di Augusta e Noto e tutti gli altri che appartengono al libero consorzio di Siracusa al rispetto delle ordinanze e ad un maggiore controllo del territorio per evitare lo sviluppo di incendi che porterebbero danni ingenti economici alle popolazioni del territorio già devastato lo scorso anno”, concludono i Vigili del Fuoco.




Sentenza della Corte Costituzionale sul decreto Salva Isab, Alosi (CGIL): “Uno scenario poco rassicurante”

“Tanto tuonò che piovve. Il decreto del governo Meloni del 5 dicembre 2022, con il quale salomonicamente si pensò di tutelare il mantenimento in esercizio dell’IAS attraverso il presunto bilanciamento degli aspetti aziendali, produttivi, ambientali e sociali è stato sonoramente bocciato dalla Corte Costituzionale”. E’ quanto scrive il segretario provinciale Cgil Siracusa, Roberto Alosi, dopo che la Consulta ha bocciato il decreto Salva Isab. Infatti, è stata accolta con favore da Legambiente la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il salva-Isab, provvedimento di salvaguardia della produzione industriale dopo il sequestro del depuratore consortile Ias di Priolo. C’è un’indagine in corso per un ipotizzato disastro ambientale. Secondo la Corte, va posto un limite temporale (massimo 36 mesi) per rimuovere le cause di inquinamento, assicurando la salvaguardia della salute umana e dell’ambiente esattamente come delle attività produttive che il decreto aveva posto invece in primo piano.
“La Sentenza 105/2024, che spariglia le carte e che richiama, fra gli altri, gli articoli 9 e 41 della Costituzione che introducono fra i limiti invalicabili alla libera attività economica ‘i danni alla salute e all’ambiente’, cambia la prospettiva e accelera una crisi industriale alla ricerca di una via d’uscita. All’orizzonte il rischio di una divergenza di veduta fra Governo e Magistratura che, se non ricomposta velocemente e non con provvedimenti spot o annunci roboanti privi di effetti concreti, può paralizzare l’intero assetto industriale. Un’esperienza già vissuta con l’Ilva di Taranto e che non vorremmo per nessuna ragione vivere anche noi. Trentasei mesi di tempo, questo l’arco temporale massimo concesso dalla Corte Costituzionale, per adempiere scrupolosamente a tutte le prescrizioni imposte, pena la chiusura dell’IAS, sotto sequestro dal 13 maggio 2022, e il conseguente spegnimento degli impianti industriali. Uno scenario poco rassicurante che smentisce ancora una volta quanti ritengono e hanno ritenuto che cambi tutto affinché non cambi nulla. Per la prima volta la Suprema Corte interviene esplicitamente citando la riforma della Costituzione in chiave ambientale e per la difesa delle future generazioni. Sotto questo profilo, i giudici costituzionali sottolineano come un provvedimento (nel nostro caso il decreto del governo Meloni del 5 dicembre scorso) che deroga rispetto alla normativa ordinaria di tutela della salute e dell’ambiente in relazione ad attività produttive anche se di interesse strategico nazionale, è costituzionalmente legittima solo se temporanea cioè per il tempo necessario per completare gli indispensabili interventi di risanamento ambientale. Come a dire che a tutto c’è un limite. Rimane, dunque, illegittimo consentire sine die la prosecuzione dell’attività attraverso un semplice abbassamento del livello di tutela dei beni della salute, dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori. Un messaggio molto chiaro che segna un irreversibile cambio di passo culturale che investe in pieno il nostro assetto industriale, rispetto al quale occorre accelerare processi di bonifica, ammodernamento tecnologico, applicazione rigorosa di prescrizioni e progettazione seria e misurabile di azioni volte alla trasformazione industriale in vista di un graduale e progressivo processo di decarbonizzazione”, conclude il segretario provinciale Cgil Siracusa, Roberto Alosi.




Multe agli acquascooter, in due navigavano troppo vicini alla costa

Due multe agli acquascooter. Navigavano all’interno della “Baia di Santa Panagia” in vicinanza della costa, due acquascooter fermati dalla Guardia Costiera di Siracusa. Il controllo è scattato nel tratto di costa del Comune di Priolo Gargallo, dove gli scooteristi sono stati intercettati da un’unità navale della Guardia Costiera di Siracusa e, una volta fermati, sono stati sanzionati secondo le norme vigenti.
In questo fine settimana che volge al termine sono state numerose le segnalazioni che sono pervenute alla sala operativa della Capitaneria di porto di Siracusa e che hanno riguardato, in particolare, la presenza di unità da diporto presenti in prossimità della costa e in alcuni casi quasi a lambire lo specchio di mare riservato alla balneazione. Nell’ambito del dispositivo “Mare e Laghi Sicuri 2024”, la Guardia Costiera di Siracusa ha posto in essere diversi controlli lungo il litorale di competenza mediante l’impiego di pattuglie da terra e di un dispositivo navale composto da tre unità dislocate nei porto di Siracusa e Portopalo di C.P.. Si sono registrati numerosi interventi al fine di garantire il rispetto delle norme a difesa della sicurezza della balneazione, della sicurezza dei natanti e più in generale dell’ambiente marino costiero e del demanio marittimo.
Con l’occasione la Capitaneria di porto di Siracusa ricorda che l’Ordinanza di Sicurezza Balneare n. 28/2022 del 01.06.2022 stabilisce che gli acquascooter/moto d’acqua e i mezzi similari, possono navigare esclusivamente in ore diurne e in presenza di condizioni meteomarine assicurate, ed è fatto assoluto divieto di navigare: nell’ambito dei porti del Circondario Marittimo di Siracusa e, comunque, a non meno di 500 (cinquecento) metri di raggio dalle dighe foranee o dall’imboccatura dei porti; a una distanza inferiore a 400 metri dalla costa; a una distanza inferiore a 500 metri dagli impianti fissi da pesca, dalle reti da posta e dagli impianti di acquicoltura; oltre 1 miglio dalla costa. Inoltre, è vietato navigare all’interno della Baia di Santa Panagia.




Si è concluso il “3° Raduno di pesca con tecniche verticali”, la manifestazione sportiva della Lega Navale

Si è conclusa, nella giornata di ieri, la manifestazione di pesca sportiva organizzata dalla Lega Navale Italiana – Sezione di Siracusa. L’iniziativa, promossa dalla Sezione Siracusa, ha avuto l’obiettivo di avvicinare i cittadini siracusani alle realtà marittime, sensibilizzare pescatori sportivi al rispetto del mare e coltivare passioni nel rispetto dei principi di sportività.
Il “3° Raduno di pesca con tecniche verticali” è una manifestazione sportiva dedicata alla pesca in mare con tecniche verticali, organizzata dai consiglieri allo sport Pesca di sezione Salvatore Mincella, Tony Ingarao, Antonio Capuano ed Attilio Lisfera.
La manifestazione, non esclusivamente riservata ai soci LNI, ha visto un’adesione da parte dei cittadini siracusani. “La giornata ha registrato un buon numero di catture, ma anche – nel rispetto dell’ecosistema marino – frequenti rilasci di prede di piccola taglia. È stata un’altra occasione per accrescere il rapporto tra i cittadini siracusani e l’ambiente marino, avvicinare “giovani leve” alla realtà marittima, nonché al rispetto del mare”, ha dichiarato il consigliere di Sezione Delegato Pesca, Salvatore Mincella, a seguito della premiazione dei migliori equipaggi classificati. “Visto il successo dello scorso raduno, la sezione di Siracusa ha scelto di ripetere l’evento sportivo con il 3° episodio, e non escludiamo di dar seguito alla manifestazione con i successivi”, hanno aggiunto Ingarao e Capuano.




Persone down, seduta aperta del consiglio comunale: nuovi progetti e servizi

“Ho fatto convocare un consiglio comunale aperto per dar voce a chi si occupa della sindrome di Down. Non era mai successo, a detta delle associazioni, un coinvolgimento così apprezzato per accendere, dentro l’assise comunale, i riflettori su un tema molto serio. La politica è, prima di tutto, ascolto per poi cercare soluzioni.
Sono molto soddisfatto del dibattito di ieri. È stato un consiglio comunale produttivo grazie al contributo fornito da chi tutti i giorni vive e cerca di risolvere i problemi delle persone Down: Antonio Gallitto referente scolastico di AIPD Siracusa, che ha portato i saluti della presidente Simona Corsico impegnata con i ragazzi nel progetto regionale “Autonomia in Armonia”; Ida Vasta, funziona area inclusione e Bes (bisogni educativi speciali), insegnante di sostegno dell’istituto comprensivo Santa Lucia; Maria Assenza dell’associazione 20 novembre 1989”. Sono le parole del consigliere comunale Luigi Cavarra, che sottolinea l’importanza di accendere i riflettori sulle necessità, le lacune, i progetti su cui lavorare, il consiglio comunale potrebbe essere chiamato ad approvare alcune proposte.
Nella seduta aperta del consiglio comunale dedicata alle persone con sindrome di down, si è discusso di servizi, progetti per garantire loro un adeguato coinvolgimento sociale, formativo e lavorativo per assicurare alle famiglie tutto il supporto necessario.
Le priorità evidenziate dalle associazioni, sono le seguenti: organizzazione a breve di un evento (ad esempio un “Sabato sera diversamente… Insieme”) volto a sensibilizzare la cittadinanza al tema della accessibilità delle aree parcheggio riservate alle persone con disabilità; istituzione della consulta della disabilità; nomina del garante comunale della disabilità; presa in carico della persona con sindrome di Down dalla nascita e creazione di una unità operativa complessa dedicata presso l’Asp, come avviene in altre città (vedi Catania); un centro diurno comunale aperto anche nei periodi estivi; uno sportello comunale della disabilità (per pratiche legali, burocratiche e fiscali); messa in rete delle informazioni necessarie nel portale Siracusa Accessibile per potenziare la comunicazione e la condivisione tra ente Locale, Asp e scuole sui bisogni specifici della disabilità; sblocco del servizio Hcp – home premium care – attualmente fermo per problemi nella piattaforma che fa dialogare il Comune con Inps; piena applicazione del “durante noi e dopo di noi” (ex legge 328 del 2000 oggi legge 112/2016) con la costituzione di servizi e strutture che migliorino la qualità di vita delle persone con disabilità; istituzione, a partire dal settembre 2024, insieme all’Asacom per le scuole, del servizio Osa – operatore socio assistenziale – per tutti gli alunni con disabilità che non hanno raggiunto il pieno controllo sfinterico; riforma dell’articolo 10 del regolamento Asacom del Comune di Siracusa affinché le ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione siano svolte anche per le visite didattiche al di fuori dell’istituto scolastico, senza paletti di budget comunale ma usando il buonsenso e l’accomodamento ragionevole come recita convenzione ONU all’ art 2 comma 4.
“Ringrazio le associazioni, a nome di tutto il consiglio comunale, per averci arricchiti con i loro interventi. Un censimento delle persone con disabilità, che ad oggi non esiste, la consulta della disabilità e la creazione di un centro diurno sono le priorità sulle quali mi metterò subito al lavoro affinché si possano realizzare anche a Siracusa”, conclude Luigi Cavarra.