Le piogge di maggio interrompono in Sicilia la serie di mesi con piogge inferiori alla norma, ma non riducono il pesante deficit accumulato nei mesi scorsi. Infatti, nel mese di aprile e marzo, piogge ovunque inferiori alla norma, con il deficit pluviometrico di medio periodo, in particolare sui settori Ionici, in peggioramento.
Le piogge di maggio sono state segnate in Sicilia soprattutto dagli apporti generati da una circolazione depressionaria nei giorni 8 e 9, a cui si sono aggiunti eventi di minor rilevanza, all’interno di un quadro spesso molto instabile a latitudini maggiori, che ha visto però l’Isola sempre in posizione marginale.
“La media regionale della precipitazione mensile è risultata pari a 47 mm circa, nettamente superiore alla norma del periodo 2003-2022 che risulta pari a 17 mm circa. Il numero medio regionale di giorni piovosi è risultato pari a 4,5 a fronte di un valore normale pari a 3,1, con un massimo di 9 giorni piovosi registrato dalla stazione SIAS Linguaglossa Etna Nord (CT) ed un minimo di 2 giorni piovosi registrati dalla stazione Pantelleria e da diverse stazioni del settore meridionale centrale nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Sulla rete SIAS il massimo accumulo mensile di 167,4 mm è stato registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord (CT), che ha rilevato anche il massimo accumulo giornaliero il giorno 9 con 65,6 mm”, evidenzia la rilevazione della rete regionale Sias.
A Siracusa nel mese di maggio, per la prima decade, si è registrato un accumulo di 26,6 mm, ad Augusta il dato più alto: 72,6 mm. Risultano essere i dati migliori per l’ultimo semestre.
Le piogge, laddove cadute più abbondanti, hanno portato beneficio non solo alle colture arboree, ma anche ai cereali e alle foraggere delle aree collinari e montane più fresche, specie sul settore occidentale, dove le colture si trovavano ancora in sufficientemente buono stato vegetativo, tale da potersi ancora avvantaggiare di questi apporti non troppo tardivi.
Sono state praticamente ininfluenti invece le piogge cadute su foraggere e cereali di molte aree del settore orientale, dove il deficit idrico e le temperature superiori alla norma avevano già portato ad un precoce disseccamento parziale o totale della vegetazione.
Per quanto riguarda l’accumulo di riserve nel reticolo idrografico e nei corpi idrici sotterranei, di nuovo gli eventi del mese non hanno consentito di attenuare il deficit accumulato in precedenza. La bassa intensità di pioggia che ha caratterizzato gli eventi e le condizioni dei terreni hanno favorito l’assorbimento quasi totale delle piogge da parte degli strati superficilali del suolo, senza rilasci significativi verso i corsi d’acqua.
“A fine maggio le precipitazioni accumulate in Sicilia negli ultimi 12 mesi, con una media regionale di 453 mm, sono scese sotto la soglia psicologica di 500 mm medi, valore che non si registrava dalla grande siccità del 2002, quando nello stesso periodo l’accumulo medio risultava essere stato di 415 mm. Spiccano le aree della regione, principalmente nella Sicilia centro-orientale e sulla fascia centro-meridionale, dove gli accumuli annuali sono inferiori a 300 mm, con deficit che arrivano a superare il 60% a livello annuale, come a Catania, dove con soli 240 mm caduti in un anno, mancano all’appello oltre 400 mm di pioggia. – sottolineano da Sias – In aree normalmente molto piovose come quelle del versante orientale etneo, il deficit raggiunge valori estremi e apparentemente inverosimili, come nel caso di Linguaglossa, dove mancano all’appello 1145 mm, e Pedara, dove ne mancano 750. Risulta pertanto importante valutare quali possano essere le conseguenze di questi mancati apporti su corpi idrici sotterranei di fondamentale importanza per gli approvvigionamenti idrici”, spiegano.