Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Onda PIù: “bocciati” i nuovi requisiti introdotti dall’ARERA

(cs) “Bocciati” i nuovi requisiti introdotti dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, previsti dal Codice di rete per gli utenti del dispacciamento.
Con la sentenza n. 3915 del 29 aprile 2024 il Consiglio di Stato ha, infatti, accolto l’appello presentato da Onda Più, con gli interventi ad adiuvandum di A.R.T.E. – Associazione di Reseller e Trader dell’Energia, e di Koslight Service assistite dagli avvocati proff.
Claudio Guccione e Maria Ferrante (P&I-Studio Legale Guccione e associati) contro ARERA e TERNA per la riforma della sentenza del
TAR Lombardia n. 2217/2023.
L’ARERA con propria delibera aveva introdotto le modifiche, adesso ritenute illegittime, con l’obiettivo di evitare che, a seguito della risoluzione di un contratto di dispacciamento, gli stessi soci amministratori della società cui è stato risolto il contratto e che hanno lasciato crediti insoluti potessero costituire una nuova società e richiedere quindi la sottoscrizione di un nuovo contratto di dispacciamento.
Il Consiglio di Stato, accogliendo l’appello di Onda Più, ha stabilito che in questo modo si producesse però un effetto di presunzione assoluta di frode alle regole che precludono la stipula del contratto di dispacciamento che, per la sua rigidità e assolutezza, non trova adeguata giustificazione alla luce dello scopo originario.
Una violazione del principio di proporzionalità che la Suprema Magistratura Amministrativa ha riscontrato anche in ordine ad altri requisiti introdotti dalla delibera adesso annullata.




Piove sempre meno sulla Sicilia orientale, si aggrava ulteriormente il deficit pluviometrico

In Sicilia piogge troppo deboli. Anche ad aprile, dopo il mese di marzo, piogge ovunque in Sicilia inferiori alla norma e si aggrava così il deficit pluviometrico di medio periodo, in particolare sui settori Ionici. Una scarsità che assume sempre più i contorni di un’anomalia climatica estrema, pur senza aver assunto ancora i caratteri di eventi siccitosi di lungo periodo del passato.
Un pesante deficit accumulato durante l’autunno e l’inverno. Le speranze di “recupero” erano concentrate per l’inizio del mese, quando apporti significativi di piogge avrebbero potuto salvare una parte della produzione cerealicola, che in alcune zone è andata completamente perduta.
“La media regionale della precipitazione mensile è risultata pari a 23 mm circa, a fronte di un valore normale di 41 mm per il periodo 2003-2023”, evidenzia la rilevazione della rete regionale Sias.
I fenomeni sono stati praticamente assenti nella prima parte del mese, mentre le tre perturbazioni arrivate nella seconda parte del mese hanno interessato l’Isola solo in parte e sono state caratterizzate da quasi totale assenza di attività convettiva, producendo così fenomeni diffusi ma quantitativamente poco significativi.
Il numero medio regionale di giorni piovosi è risultato pari a 3,2 a fronte di un valore normale pari a 6, con un massimo di 8 giorni piovosi registrato dalla stazione SIAS Cesarò Monte Soro (ME) ed un minimo di un solo giorno piovoso registrato dalla stazione Santa Croce Camerina (RG).
Sulla rete SIAS il massimo accumulo mensile di 78,6 mm è stato registrato dalla stazione San Fratello (ME), mentre il massimo accumulo giornaliero è stato registrato il giorno 16 dalla stazione Gangi (PA) con 27 mm.
“Dal 1 settembre 2023 le precipitazioni sono state complessivamente per la Sicilia solo la metà dei valori normali, ma vi sono aree della Sicilia orientale dove è caduto meno del 30% di quanto atteso in base al clima”, spiegano da Sias.
“Ad un’analisi, pur non agevole, delle lunghe serie storiche, per l’area di Catania il periodo settembre-aprile, con 191,2 mm totalizzati in 8 mesi dalla stazione SIAS, appare essere stato in assoluto tra i più asciutti delle serie degli Annali Idrologici che partono dal 1916”, conclude Sias.




Servizio di vigilanza h24 negli impianti sportivi, Scimonelli (Insieme) “Bene, ma si faccia chiarezza”

Guardiania h24 alla Cittadella dello Sport. Una soluzione estrema quella decisa dal Comune di Siracusa e annunciata dall’assessore allo Sport, Giuseppe Gibilisco a seguito dell’ennesimo raid vandalico ai danni della struttura sportiva pubblica del capoluogo, in più occasione oggetto di danneggiamenti.
“Il 9 gennaio 2024 è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale un odg del nostro gruppo politico sulla sicurezza e sorveglianza degli impianti sportivi comunali. Oggi, siamo contenti di apprendere tramite la stampa che l’assessorato alle politiche sportive abbia voluto dar seguito alla nostra proposta. In ogni caso, però, sono diversi i nodi da sciogliere. Estendere l’orario al personale già in forza lavoro, con mansione di receptionist, non riteniamo che sia la scelta più corretta”, commenta Ivan Scimonelli, consigliere comunale di Insieme.
“L’odg impegnava l’amministrazione a: potenziamento degli organici delle forze di Polizia locale nei pressi degli impianti sportivi comunali; dare sostanza e proseguire il percorso con gli istituti di vigilanza come supporto di presidio e controllo; chiedere la convocazione di un nuovo tavolo del Comitato dell’ordine per la sicurezza. – continua Scimonelli – La notte, momento migliore scelto da coloro che delinquono, serve una vigilanza armata o comunque personale che abbia mansioni di vigilanza/servizio fiduciario o che siano formati nei protocolli da seguire in caso di effrazione o di intervento nel merito. L’attuale personale inquadrato come receptionist non ne ha ne le capacità, ne la formazione adeguata al servizio. – sottolinea -Riteniamo che l’assessore Gibilisco dopo aver dato seguito al nostro ordine del giorno dimostri estrema maturità politica e rispetto verso le scelte e la volontà del consiglio comunale, ma gli chiediamo che si faccia chiarezza nelle modalità e nella estensione del servizio o se sia stata prevista una manifestazione di interessi per l’estensione del servizio”, conclude il capogruppo di Insieme.




Il manager Caltagirone incontra il personale sanitario aggredito al Pronto soccorso di Augusta

Il manager Caltagirone, questa mattina, ha incontrato il personale sanitario aggredito al Pronto Soccorso dell’ospedale Muscatello di Augusta. Una visita per rappresentare la sua vicinanza e quella dell’Amministrazione che rappresenta al personale sanitario che la scorsa settimana è stato aggredito fisicamente da un paziente.
Accompagnato dal direttore sanitario aziendale Salvatore Madonia e dal direttore medico di presidio Antonio La Ferla, il manager si è soffermato con i due operatori sanitari aggrediti, con il responsabile del Pronto Soccorso Danilo Umana e con il personale medico, infermieristico e socio sanitario in servizio.
Con il responsabile del Pronto Soccorso Danilo Umana e il direttore del Distretto Sanitario di Augusta Lorenzo Spina, Caltagirone ha visitato gli ambienti del Pronto soccorso e, assieme al direttore sanitario, ha prospettato eventuali misure che potrebbero essere messe in atto in tutti i Pronto soccorso degli ospedali della provincia di Siracusa. Ciò con l’obiettivo di tutelare nel migliore dei modi l’attività degli operatori sotto il profilo della sicurezza personale, riorganizzando il servizio di vigilanza, e rendere l’accoglienza ancora più a misura delle aspettative e delle esigenze tanto dei pazienti che afferiscono ai Pronto soccorso quanto dei familiari che rimangono all’esterno in attesa, ai quali sarà reso disponibile, mediante un sistema informatizzato nel rispetto della privacy, il percorso assistenziale del congiunto all’interno del Pronto soccorso.
“Nell’ascoltare i dettagli dell’aggressione – commenta Caltagirone -ho espresso al personale tutto il mio dispiacere per quanto è accaduto e mi sono complimentato con loro per l’autocontrollo che hanno saputo mantenere durante l’aggressione. Ogni tipo di violenza, sia fisica che verbale, va fermamente condannatae, per questo, ci costituiremo parte civile in ogni atto di aggressione, affinché il personalesia esentato da questo tipo di azione che rimane in carico all’Amministrazionea tutela di una sovraesposizione del personale sanitario”.




Istruzione dei detenuti, Regione rinnova l’accordo per i poli universitari penitenziari: 118 iscritti

(cs) Si rafforza l’impegno istituzionale per garantire e promuovere la formazione universitaria dei detenuti in Sicilia. È stato firmato, infatti, stamattina, a Palazzo d’Orleans, il rinnovo dell’accordo quadro per la realizzazione dei poli universitari penitenziari nell’Isola per il triennio 2024-2027. Istituiti negli atenei regionali già nel 2021, questi centri hanno l’obiettivo di garantire un percorso di istruzione e formazione ai detenuti e agli internati che vogliono conseguire un titolo universitario, favorendone la riabilitazione psico-sociale, con ricadute positive nell’affrontare il percorso di recupero.
A sottoscrivere l’intesa, il presidente della Regione, l’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, il Garante regionale dei diritti dei detenuti, il Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria in Sicilia, i rettori delle Università di Palermo, Catania, Messina. Sarà perfezionata successivamente l’adesione all’accordo anche da parte della Kore di Enna.
Una conferma da parte degli enti coinvolti dell’importanza delle attività svolte dai poli che, come documentato dalle relazioni prodotte dalle Università a conclusione del primo triennio, ha permesso a numerosi detenuti in espiazione di pena in Sicilia di intraprendere un percorso di studi universitari: per l’anno accademico 2023-2024 risultano 118 gli iscritti ai corsi di laurea.
I sottoscrittori dell’intesa si impegnano a favorire accordi con altri enti e istituzioni presenti sul territorio, comprese le associazioni di volontariato e del terzo settore che già operano negli istituti penitenziari, ma anche a favorire l’adesione all’accordo di altri enti universitari per gli studi superiori che operano nel territorio regionale.
I destinatari delle attività formative sono i detenuti, gli internati e i soggetti in esecuzione penale in Sicilia che, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, intendano immatricolarsi o siano iscritti a corsi universitari.
Le attività avranno prioritariamente luogo nelle sedi individuate dal Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, d’intesa con gli atenei, con il fine di coordinare le attività didattiche e di dare riconoscimento all’impegno profuso dai singoli operatori, ossia docenti, tecnici, personale amministrativo, tutor e studenti.
Le Università garantiranno la didattica nei singoli istituti penitenziari. Si impegnano anche a prevedere: la messa a disposizione di strumentazioni tecnologiche, materiale librario e didattico o banche dati ai detenuti iscritti; un sevizio di sostegno allo studio attraverso attività di tutorato e mediante tecniche di insegnamento a distanza; misure economiche che favoriscano l’iscrizione e la frequenza dei corsi da parte dei detenuti indigenti; convenzioni che stabiliscano “tirocini curriculari” degli studenti universitari nelle strutture penitenziarie, soprattutto negli ultimi anni del corso di studi, anche per la stesura della propria tesi di laurea. Le università trasmetteranno alla Regione una relazione annuale sulle attività e sull’andamento dei poli.
Il Garante regionale dei diritti dei detenuti, anche in rappresentanza della Regione, potrà sottoscrivere gli specifici atti di collaborazione tra le singole università e il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria.
La Regione Siciliana si impegna a contribuire alle spese necessarie al perseguimento delle finalità dell’accordo.




Villetta Aretusa, restyling quasi finito: nuova pavimentazione e nuovo cordolo

Volgono al termine i lavori di pavimentazione della Villetta Aretusa in Ortigia. Gli interventi di rifacimento, costati circa 250 mila euro, rientrano nell’ambito della complessiva riqualificazione di alcune aree di Ortigia. I lavori svolti hanno interessato circa 900 metri quadrati e hanno visto, tra gli altri passaggi, una nuova pavimentazione composta in pietra locale “bocciardata e antisdrucciolo, dello spessore di 3cm, con posa a correre collocata su letto di malta di allettamento”.
“Il restyling di Villetta Aretusa – ricorda il sindaco, Francesco Italia – segue altri lavori di riqualificazione nel centro storico: la nuova piazzetta della Turba, largo Aretusa, la cosiddetta scala di Giobbe, l’area panoramica a Levante e l’intervento che ha cambiato il volto dello slargo di Porta Marina. Si tratta di progetti per il recupero e la valorizzazione dell’esistente attraverso un uso sociale degli spazi, ma in previsione ci sono pure opere nuove come le realizzazione di un ponte ciclopedonale tra via Eritrea e piazza delle Poste, oppure come la passerella con scalinata e ascensore per collegare direttamente il passeggio Adorno con la Villetta Aretusa. Progetti per circa due milioni di euro d’investimenti. Il grosso di queste somme arriva dalla Regione, per il patrimonio pubblico e privato del centro storico”.
Il primo cittadino ha anche confermato l’avvio della manutenzione straordinaria del Ponte Santa Lucia, annunciato nelle scorse settimane.
L’attività di rifacimento di strade come via Santa Teresa e via Salomone, inoltre, prevede una novità ulteriore: l’utilizzo di basole in pietra lavica. Per un minore impatto estetico, infine, il Comune conta di eliminare i cavi elettrici e delle linee telefoniche dalle facciate degli edifici del centro storico per interrarli. L’Amministrazione comunale avrebbe già ottenuto l’ok preliminare da Enel e Tim. In programma, quindi, la realizzazione di sottoservizi che riguarderanno la rete idrica, fognaria ed elettrica. Attesi infine i lavori di ristrutturazione dell’androne di Palazzo Vermexio.




Pallanuoto, troppa Pro Recco per l’Ortigia: la gara 1 finisce 12-5

La gara 1 di semifinale se la aggiudica la Pro Recco con un punteggio di 12-5 sull’Ortigia . A decidere il match è stata la superiorità numerica. I recchelini, infatti, nei primi tre tempi non ne sbagliano una, mentre a uomini pari i ragazzi di Piccardo offrono una buona prestazione. L’Ortigia parte molto concentrata e attenta in difesa, dove regge bene il confronto e riesce a trovare il giusto posizionamento, soprattutto in fase di parità numerica. Il primo gol del match lo segnano i biancoverdi, con Cassia abile a finalizzare la prima superiorità della partita. I recchelini rispondono con le reti, entrambe con l’uomo in più, di Zalanki e dell’ex Ciccio Condemi. La squadra di Piccardo va alla ricerca del pareggio, ma ha qualche difficoltà nel trovare le giuste linee di passaggio al centro, anche per via della bravura della difesa ligure. Tra la fine del primo e la metà del secondo tempo, l’Ortigia spreca due superiorità numeriche, mentre i padroni di casa sono spietati e, con una percentuale del 100%, si portano a + 3 con Presciutti e Ciccio Condemi. I biancoverdi non riescono a bucare la difesa del Recco, che allunga con Di Fulvio, questa volta a uomini pari. L’Ortigia reagisce con orgoglio e trova il gol con Ferrero, ma poco dopo è Zalanki, ancora in superiorità, a centrare il 6-2 di metà gara. Nella terza frazione, il Recco continua a essere impeccabile nell’uomo in più, ma l’Ortigia riesce a riportarsi a meno 3 con le reti di Cupido e di Ferrero (rigore). Gli uomini di Sukno, a quel punto, costruiscono un parziale di 3-0 che ferma il punteggio sul 10-4 prima degli ultimi 8 minuti. Nel quarto tempo, con la vittoria ormai in tasca, il Recco inizia a fallire le superiorità (ne segna una sola su 5) ma riesce comunque ad andare in gol con Iocchi Gratta e Zalanki, mentre l’Ortigia chiude le marcature con Cassia. Finisce 12-5 per il Recco. Gara 2 a Siracusa tra una settimana.
“Sono contento di come ha giocato la squadra e di come ha affrontato la partita. Abbiamo svolto bene le diverse fasi, giocando il più possibile a viso aperto. Sembra strano dire questo dopo una sconfitta per 12-5, ma è così, perché oggi c’era in acqua un Recco molto concentrato sull’obiettivo e che sapeva benissimo cosa doveva fare. – analizza mister Stefano Piccardo – Abbiamo retto fino al 7-4, fino a quando è stato possibile. Oggi abbiamo fatto male solo in inferiorità numerica, dove nei primi tre tempi abbiamo preso 8 su 8, ma questo è dovuto anche al fatto che loro ti costringono a un ritmo forsennato e, quando devi giocare da schierato, alla fine sbagli. Sul loro uomo in più, abbiamo commesso due errori banali prendendo due gol evitabili. Ma, ripeto, al di là di questo, abbiamo fatto una buona partita. Sono contento dell’atteggiamento messo in acqua dai ragazzi. Adesso inizieremo a pensare a gara 2, sapendo che anche in casa dovremo provare a giocare una partita aperta contro la squadra campione del mondo e poi vedere cosa succede. Questo è un play-off e vogliamo godercelo fino alla fine”.
Nel post match parla anche l’attaccante Sebastiano Di Luciano: “Oggi abbiamo sofferto un po’ la loro fisicità, il loro gioco mani addosso, oltre ad aver fatto male la fase a uomo in meno, ma in parità numerica ce la siamo giocata. Purtroppo contro avversari così, i valori alla fine vengono fuori. Sicuramente, però, abbiamo avuto un approccio diverso rispetto all’ultima uscita a Bologna, anche se va detto che quella partita non contava nulla e un calo di concentrazione ci poteva stare, per quanto comunque non giustificabile. Oggi ci siamo aiutati il più possibile, abbiamo giocato e, secondo me, il risultato è un po’ bugiardo, eccessivo rispetto a quello che si è visto in acqua, perché vero che loro hanno fatto un grande uomo in più e noi, di conseguenza, un uomo in meno da rivedere, però per alcuni tratti e in alcune fasi abbiamo giocato una bella partita. Poi, va detto che loro erano carichi, perché dopo la sconfitta con Brescia volevano dimostrare di essere sempre i più forti. Siamo stati un po’ sfortunati a incontrarli adesso. Ad ogni modo, ora ci sarà gara 2 e proveremo a giocarcela, inseguendo il sogno di portarli a gara 3, anche se sarà difficile”.




Attestato di riconoscimento ai Carabinieri di Francofonte “per l’encomiabile presenza nel territorio”

Sabato scorso, presso l’Aula Consiliare “Palazzo Cruyllas” del Comune di Francofonte, in occasione della cerimonia di concessione delle onorificenze “Premio Artale Alagona”, il presidente della Società Operaia “L’unione Francofonte” Nunzio Livio Sidoti, alla presenza del sindaco, dei Consiglieri e degli Assessori, nonché dei rappresentanti della locale Polizia Municipale, ha conferito un attestato di riconoscimento ai Carabinieri di Francofonte “per l’encomiabile e costante presenza nel territorio a difesa dei cittadini”.
La pergamena è stata ritirata dal Comandante della Stazione, Maresciallo Capo Fabio Sardella, alla presenza del Comandante della Compagnia Carabinieri di Augusta.




Cresce l’attesa per il Santo Patrono San Sebastiano a Melilli: torna la tradizionale “Festa i Maju”

Dal 4 al 12 maggio torna la tradizionale “Festa i Maju” per omaggiare il suo Santo Patrono: “San Sebastiano”.
“Si avvicina per noi melillesi l’evento che per devozione, unicità e fede caratterizza la mia comunità che si stringe, tutta, attorno al proprio Santo. -dichiara il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta – Tra i momenti più toccanti, suggestivi e significativi vi è sicuramente il lungo pellegrinaggio dei fedeli”.
La notte fra il 3 e 4 maggio, infatti, la piazza e il corso principale accolgono i devoti che arrivano in pellegrinaggio da tutti i paesi vicini e che aspettano l’apertura della Basilica Santuario, per omaggiare San Sebastiano.
Quest’anno tanti saranno gli eventi e le rappresentazioni artistiche dedicate al Santo Patrono e a “I Nuri”. La Mostra fotografica a cielo aperto “Ut Vivam Veram Vitam” con l’esposizione di banner raffiguranti immagini emblematiche de “A Festa i Maju” scattate dal fotografo Giovanni Rizzo, che adorneranno le balconate di Via Iblea, il progetto della “Rete Corse e Percorsi Devozionali i Nuri” con il coinvolgimento dei Sindaci dei territori devoti al Santo Martire. Iniziative entrambe a cura della Cooperativa “Badia Lost & Found” supportate dal Comune di Melilli. L’esposizione della Pergamena realizzata artigianalmente raffigurante San Sebastiano, che sarà collocata nei pressi della Stele che porta il nome del Patrono.




Lavoro. “In provincia è precario: 2 lavoratori su 10 a tempo indeterminato, stipendi sotto i mille euro”

“A Siracusa, su 10 contratti di lavoro attivati, 8 sono a tempo determinato, precari, flessibili, a chiamata, part-time involontari e solo 2 sono a tempo indeterminato”. Sono le parole di Roberto Alosi, segretario provinciale Cgil Siracusa, che, ieri mattina ai microfoni di FMITALIA, ha tracciato un quadro dell’attuale situazione lavorativa nel territorio. Una condizione che evidenzia come il “vero tema nel nostro Paese, nella nostra provincia e nel meridione sia il lavoro e il precariato sul lavoro”, continua Alosi. “Questo dà la misura di quanto si sia svalorizzato il lavoro nel nostro territorio, ma più in generale nel nostro Paese”. Alosi si sofferma, poi, su un altro dato allarmante. “Un terzo dei lavoratori a Siracusa – spiega il segretario della Cgil – guadagna meno di 1000 euro al mese. Il problema è aggredire strutturalmente il lavoro e farlo ridiventare il valore costituzionale che ha il lavoro in sé”.
La necessità è affrontare le diverse,cruciali, tematiche per tracciare una chiara linea, considerando che “si registra un grande disorientamento nel mondo del lavoro”, evidenzia Alosi. Una delle urgenze più drammatiche resta la sicurezza sul lavoro. “Se ne parla troppo, ma si agisce poco- chiosa Alosi – Noi restiamo fermi sulla necessità di cambiare il modello sociale del lavoro, tant’è che abbiamo lanciato la campagna referendaria in corso con l’obiettivo di ripristinare l’articolo 18 (che tutela i lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo, ingiusto e discriminatorio, ndr)”.