Solarino. Gara di solidarietà per Concetto. Con l'aiuto di tutti può sottoporsi ad un intervento negli Usa

Una vita normale, come quella che ogni bambino vive o avrebbe il diritto di vivere. Per Concetto era così: c’era la scuola,  il gioco, gli amici, lo sport ed una passione grande, per i cavalli. Era così fino al 2009, quando tutto è improvvisamente cambiato. Tornando da scuola, un giorno, Concetto ha accusato un malore. “Mamma, vedo doppio”- ha detto alla madre, Carmela. Una frase che resta impressa nella memoria della sua famiglia come l’inizio di un calvario che non è ancora terminato, ma che concede, adesso, una speranza concreta. Concetto ha 14 anni, vive a Solarino ed è affetto da una malattia neurologica rara, la sindrome di Arnold Chiari. “Rara e degenerativa- racconta Carmela- La diagnosi è arrivata nel 2011, a due anni da quel primo sintomo, a cui se ne sono progressivamente aggiunti, purtroppo, tanti altri”. La vita di un ragazzino di 10 anni è stata stravolta dalla sua malattia. Pochi casi nel mondo, tanto che per il primo intervento chirurgico a cui si è sottoposto è stato necessario rivolgersi ad un ospedale spagnolo. “Purtroppo non ha dato i risultati in cui speravamo- continua Carmela – E il tempo, intanto, passava, mentre le condizioni di Concetto peggioravano al punto da impedirgli di proseguire i suoi studi o di dedicarsi a qualsiasi attività che per i suoi coetanei è scontata, ovvia, normale”. Le ultime risonanze hanno rilevato un edema cerebrale. Categorici i medici: “Bisogna intervenire il prima possibile”. La famiglia ha fatto e continua a fare di tutto per restituire a Concetto “la dignità di una vita normale”. La possibilità esiste ed è un delicato intervento chirurgico a cui il ragazzo dovrà sottoporsi il mese prossimo, negli Stati Uniti, al “The Chiari Institute”, struttura specializzata in questo tipo di malattia ma molto costosa. La famiglia, da sola, non ce la fa. E’ partita, allora, una gara di solidarietà, con l’intervento del Comune di Solarino, a cui si è aggiunto quello di Floridia e poi anche di Siracusa. Le persone vicine a Concetto e ai suoi familiari hanno deciso di darsi da fare, così è  stato aperto un conto corrente bancario. Serve per raccogliere le donazioni di chi decide, in questo modo, di dare il suo contributo per salvare Concetto. “Ho avuto modo di constatare- conclude Concetta- che tanta gente è davvero generosa. Con noi lo sono stati in tanti e questo mi da coraggio, forza. Quando una madre vive quello che è capitato a me, nulla può farla rassegnare alla parola “fine””. Le donazioni possono essere effettuate attraverso un bonifico alla Banca Monte Paschi di Siena, agenzia di Solarino, intestato a Concetto Vasques. Causale “Aiutiamo Concetto”. Iban – IT 29 P 01030 84780 000001288220




Siracusa.Servizio idrico,atto di indirizzo del consiglio comunale. "Regole per i distacchi e tutela dei lavoratori"

Gestione pubblica dell’acqua, tutela dei cittadini, regolamentando i distacchi della fornitura idrica ai  morosi,  salvaguardia dei livelli occupazionali. Sono questi i principali punti nell’ atto di indirizzo votato ieri sera dal consiglio comunale sulla vicenda “Sai 8”, dopo la sentenza di fallimento. Il documento, a firma di Elio Di Lorenzo, ha ottenuto il “via libera” insieme ad un’integrazione di Salvo Castagnino. La seduta si è aperta con un intervento del capogruppo del Pd, Francesco Pappalardo che, con Gaetano Firenze sta portando avanti uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione sulla mancata previsione delle preferenze nella nuova legge elettorale. Il tema sarà al centro di un dibattito pubblico giovedi pomeriggio alle 18,30 a palazzo Vermexio. Di Lorenzo ha usato toni duri nei confronti della curatela fallimentare di “Sai 8”, che “sta attuando il distacco della fornitura idrica ai cittadini morosi in maniera indiscriminata e, tante volte, senza un puntuale accertamento e in ogni caso con procedure non rispettose del regolamento”. Proprio su questo il consiglio comunale chiede un intervento deciso da parte dell’amministrazione Garozzo, per evitare “le ripercussioni sociali derivanti da questo tipo di comportamento”. Il documento votato sollecita una “un’attenzione particolare nella salvaguardia dei livelli occupazionali”. Alberto Palestro ha sottolineato l’esigenza di dare seguito “alla cantierabilità di alcuni progetti che assicurerebbero la potabilità dell’acqua, ferma restando la priorità occupazionale”; Giuseppe Assenza ha anche difeso l’operato della curatela fallimentare, confermando l’adeguatezza, per gli altri aspetti della vicenda, inseriti nell’atto di indirizzo. Cetty Vinci chiede di individuare anche i responsabili della situazione che si è venuta a creare, mentre Tanino Firenze ha chiesto, supportando questa posizione, la nomina di una commissione d’inchiesta . “Il problema è anche di salute pubblica- ha sottolineato Massimo Milazzo- e tutti gli attori istituzionali devono farsene carico, accanto alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Salvo Cavarra ha parlato di “lottizzazione politica, indicandola come la causa di quanto accaduto”. Opinione condivisa anche da Enrizo Lo Curzio, secondo cui gli errori sarebbero già stati commessi durante la gestione Sogeas. Alla seduta hanno assistito gli 11 ex dipendenti di Sogeas, senza stipendio da 15 mesi e senza garanzie sul proprio futuro lavorativo (leggi qui). L’atto di indirizzo è stato votato all’unanimità con la sola astensione di Pippo Impallomeni. Il consiglio comunale tornerà a riunirsi il 3 febbraio prossimo per parlare di edilizia economica e popolare e per approvare delle misure correttive di natura contabile del personale, alla luce dell’indagine della Corte dei Conti per il periodo che va dal 2007 al 2010. In programma anche l’approvazione del nuovo regolamento del consiglio comunale dei ragazzi.




Siracusa. Le mamme fanno rete, un gruppo "virtuale" per iniziative concrete

Diventare mamma. Un momento cruciale per la vita di una donna. E’ il momento in cui tante prospettive cambiano e lo fanno  improvvisamente. Chi è madre lo sa bene e sa anche che l’esperienza si acquisisce “sul campo”, strada facendo. Alla maternità sono legati aspetti emotivi, psicologici, ma anche tanti aspetti pratici. Proprio chi tutto questo lo sa, perché l’ha vissuto, ha deciso di creare anche a Siracusa, come avviene già in parecchie città italiane, un servizio di “supporto morale e concreto per le mamme. Un movimento che le affiancherà nel percorso precedente (la gravidanza) e successivo alla nascita del bambino”. Si chiama “Gruppo Mamme Siracusa” ed è attivo da qualche settimana. “L’iniziativa è partita da Facebook- spiega Concy Nucifora – e in un breve lasso di tempo al nostro gruppo si sono unite 400 donne. Abbiamo tante idee per rendere accessibili alcuni servizi legati al mondo dell’infanzia, creando un sistema di agevolazioni, anche economiche. Immaginiamo convenzioni con negozi, sanitarie, laboratori. Pensiamo a progetti di pet therapy, ippoterapia, ma anche cucina, giardinaggio, mosaico”. Mille le domande che ogni mamma, soprattutto se alla prima esperienza, si pone. Il “Gruppo Mamme Siracusa” intende, per questo, organizzare incontri periodici con i diversi specialisti con cui, occupandosi della crescita dei propri figli, ci si interfaccia maggiormente. Le mamme, insomma, fanno rete e partono proprio dalla rete. Un secondo passaggio riguarderà i rapporti con le istituzioni. “In quella città non ci sono strutture in grado di fornire alle neomamme e ai bambini un aiuto concreto- osserva Concy Nucifora- Pochi parchi, pochi ambienti in cui i piccoli possano dedicarsi alle attività ludiche. Pessime, inoltre, le condizioni dei pochi luoghi a esistenti”. Nelle prossime settimane le mamme del gruppo illustreranno la propria attività raggiungendo fisicamente le “colleghe” mamme nei principali giardini della città. Parleranno del loro progetto e, nel frattempo, alcune associazioni di animatori e intrattenitori per bambini, volontariamente, terranno impegnati i piccoli.




Siracusa."Ex dipendenti Sogeas senza lavoro e certezze",Germano:"Politica e istituzioni non si dimentichino di noi"

“Siamo gli unici di cui non si parla quando si progetta la nuova gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa. Abbiamo perso il lavoro, dopo essere rimasti per 15 mesi senza uno stipendio e nemmeno adesso che “Sai 8″ è fallita arriva, per noi, uno straccio di garanzia”. Lo sfogo è di Peppe Germano, che si fa portavoce degli 11 lavoratori ex Sogeas rimasti fuori dai giochi e adesso senza lavoro, oltre che senza stipendio da oltre un anno. “Non abbiamo percepito nemmeno un euro- sottolinea Germano- Abbiamo usato mezzi nostri per andare al lavoro e perfino per spostarci a Pozzallo. Danno e beffa. Siamo stufi, però, a questo punto e pretendiamo che i nostri diritti vengano garantiti”. Ieri, gli ex lavoratori Sogeas hanno chiesto e ottenuto un’audizione al consiglio comunale di Siracusa. “Abbiamo chiesto un aiuto concreto- prosegue Germano- Non è tollerabile che ci si dimentichi di noi dopo le innumerevoli garanzie ottenute dalla politica, dai sindacati, dai rappresentanti delle istituzioni. I risultati sono quelli che sopportiamo soltanto sulle nostre spalle: famiglie che fanno fatica a vivere, famiglie che hanno già perduto la propria casa o che non sanno, nel migliore dei casi, come pagare il loro mutuo. Ci sono famiglie con bambini e situazioni normali che, in queste condizioni, diventano drammatiche”. Dal sindaco, Giancarlo Garozzo sarebbe arrivata una rassicurazione: la nuova gestione dell’acqua in provincia di Siracusa includerà gli 11 ex dipendenti di Sogeas. “Deve essere davvero così- dice ancora Germano- anche perchè gli altri ex lavoratori di Sogeas, quando nel 2008 subentrò “Sai 8″ , hanno subito trovato impiego nella nuova società. A noi toccò un destino diverso, ma non ci si può dimenticare di 50 persone senza preoccuparsene affatto”. Gli 11 dipendenti rimasti in Sogeas si sono occupati del recupero crediti e di attività di gestione a Pozzallo fino a quando l’ex partecipata del Comune di Siracusa, non ha definitivamente chiuso battenti. A quel punto, chi lavorava con contratto a tempo determinato, ha cessato il proprio rapporto con la società di gestione delle acque, mentre chi godeva di un contratto a tempo indeterminato, è stato licenziato “in tronco- sottolinea Germano- senza nessuna delicatezza, nè premura”.




Siracusa. "La statale 124 pericolosa", Assoutenti della Strada: "Il Comune intervenga subito"

“Pericoloso il tratto della strada statale 124 che dalla rotatoria di viale Paolo Orsi conduce alla traversa Canalicchio”. Assoutenti della Strada di Siracusa torna, con una nota indirizzata al Comune, a sollevare dei problemi legati alla viabilità del capoluogo. L’associazione che si occupa della tutela degli utenti della strada parla di una segnaletica orizzontale non conforme e che può confondere. Numerose le contravvenzioni al Codice della Strada in quell’arteria. Non è la prima volta che Assoutenti della Strada chiede all’amministrazione comunale di intervenire. “Due volte- spiega una nota dell’associazione- abbiamo sollecitato, tra gli altri interventi suggeriti, la pulizia dei margini della strada e delle banchine, con il taglio della vegetazione che ostruisce la visibilità della segnaletica verticale e la rimozione dei rifiuti; l’istituzione del divieto di fermata e sosta su entrambi i lati della carreggiata, il rifacimento della segnaletica orizzontale lungo tutto il tratto; due corsie di marcia per chi si muove in direzione Siracusa ed una sola per chi viaggia verso Floridia; la messa in opera di canalizzatori  di traffico: l’avvio di  un opportuno servizio di vigilanza da parte della polizia municipale, anche in borghese.




Siracusa. Infermieristica, inaugurato l'anno accademico. Lezioni al "Rizza", tra i docenti numerosi medici della provincia

Inaugurato questa mattina l’anno accademico del corso di laurea in Infermieristica. Ai 130 studenti che si accingono a frequentare i tre anni previsti hanno parlato il coordinatore del corso di laurea, che dipende dall’Università di Messina, Cesare Lorenzini,il commissario dell’Asp, Mario Zappia e la responsabile del Canale di Siracusa del corso, Maria Rita Venusino. Dal 2010 sono stati 115 gli infermieri che si sono formati attraverso questa laurea triennale. Le lezioni si svolgono nei locali ristrutturati del’ospedale “Rizza” di viale Epipoli. Nella struttura pubblica i futuri infermieri usufruiscono delle aule, delle sale riunioni, ma anche della segreteria amministrativa e delal mensa. Tra i docenti, diversi medici che lavorano per conto dell’azienda sanitaria provinciale, supportati da personale infermieristico aziendale, anche per il tirocinio che si svolge nei diversi reparti degli ospedali della provincia. “La formazione pratica- ha sottolineato Lorenzini- è di fondamentale importanza, supportata, ovviamente dalla preparazione teorica.L’infermiere deve svolgere il suo ruolo con lealtà ed umiltà – ha detto agli studenti – approcciandosi con empatia ai pazienti che, prima ancora delle cure, hanno bisogno di un sorriso. E questo vale soprattutto con bambini e con gli anziani che perdono il proprio orientamento ed hanno bisogno di essere ricondotti in un ambiente che, pur nella sofferenza, li faccia sentire a proprio agio”. Zappia ha voluto sottolineare il vantaggio, per gli studenti, di seguire il loro corso di studio nella loro città, senza il disagio di spostamenti fuori sede. “L’infermiere- ha evidenziato il commissario dell’Asp- è una figura professionale che si evolve e acquisisce competenze aggiuntive con l’evolversi della medicina e delle tecnologie e delle nuove forme di assistenza, anche a domicilio, nella cronicità. E’ un mestiere- conclude- che necessita di una vera e propria vocazione”. 




Siracusa. Centri anziani, più semplice iscriversi. Convenzione tra il Comune e l'Asp

Più semplice, da oggi, per gli anziani di Siracusa, iscriversi ad uno dei centri diurni della città. Una convenzione tra il Comune e l’Asp snellisce il percorso legato alla documentazione medica da presentare per certificare la propria idoneità allo svolgimento delle attività sociali e relazionali in comunità . Il protocollo d’intesa è stato siglato oggi dal l’assessore comunale alle Politiche sociali, Liddo Schaivo e, per l’Asp, dal commissario Mario Zappia e dal direttore del distretto sanitario di Siracusa, Antonio Micale, insieme al referente per la legge 328, Salvatore Navanteri. “Ogni forma di partecipazione ed incentivazione dei rapporti di collaborazione, mediante azioni sinergiche, tra Enti locali ed Istituzioni – sottolineano il commissario straordinario Mario Zappia e l’assessore Emanuele Schiavo – è considerata modello positivo di rete territoriale, piena applicazione del principio di sussidiarietà così come previsto anche dalla legge 328 del 2000”. L’Asp metterà a disposizione un medico dedicato esclusivamente alle visite finalizzate al rilascio del certificato medico al costo di 5 euro. . Le viste mediche, infatti, saranno effettuate nella sede di ogni centro diurno , con cadenza periodica subordinata alla comunicazione del numero delle richieste da parte del responsabile dell’ufficio amministrativo e ad una calendarizzazione degli incontri. La convenzione ha durata triennale.

(Foto:  Liddo Schiavo, Mario Zappia, Antonio Micale, Salvatore Navantieri)

SCHIAVO ZAPPIA MICALE NAVANTERI




Siracusa. Reumatologia, l'Asp potenzia il servizio in provincia

Completato l’iter per l’avvio di una rete reumatologica in provincia di Siracusa. L’Asp è pronta per la firma dei contratti di incarico agli specialisti che hanno aderito al bando pubblicato lo scorso dicembre e che sono poi stati selezionati dal responsabile di segreteria del comitato zonale, Donatella Capizzello. Subito dopo la stipula, saranno avviate le attività cliniche di rete, che potenzieranno l’offerta reumatologica nel distretto di Siracusa e all’ospedale Umberto I. Tutti gli ospedali della provincia avranno un numero aggiuntivo di sei ore di specialistica dedicata a questa branca. Per il trattamento di malattie infiammatorie sistemiche complicate come il lupus eritematoso o la sclerodermia, ci sarà  un “ambulatorio protetto”, con posti di day hospital funzionali, istituito nel presidio ospedaliero A. Rizza di viale Epipoli con la collaborazione dell’Unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitativa ospedaliera diretta da Salvatore Denaro.“L’obiettivo che intendiamo raggiungere – sottolinea il commissario straordinario Mario Zappia – è quello di garantire in tempi brevi, attraverso i medici di medicina generale, l’accesso dei pazienti agli specialisti reumatologi e la loro presa in cura soprattutto in presenza di severa progressione di malattia, complicanze della stessa malattia o dei farmaci somministrati, e garantire l’accesso alla terapia con tutti i farmaci, inclusi i biotecnologici, monitorandone efficacia e tollerabilità. Nel corso del 2014 le ore di specialistica ambulatoriale e di quelle dedicate all’integrazione ospedale-territorio nell’ambulatorio reumatologico protetto, potranno essere incrementate in relazione alla domanda ed ai risultati ottenuti”.

 




Siracusa. Tre anni fà la morte di Stefano Biondo. Rossana La Monica: "Attendo giustizia e lotto per i diritti dei più deboli"

Sono passati tre anni. Il 25 gennaio 2011 moriva Stefano Biondo, un ragazzo disabile di 21 anni. Una storia piena di interrogativi, un presunto caso di malasanità,per cui la famiglia chiede giustizia. La sorella, Rossana La Monica, tutrice di Stefano, lotta senza sosta da quando la tragedia ha colpito  la sua famiglia. Stefano era autistico. “E’ sempre stato un bambino speciale- racconta la sorella- Ha avuto momenti di chiusura autistica ed altri in cui comunicava le sue emozioni. Ha parlato e camminato tardi. Il ritardo mentale c’era, si capiva, pur essendo di una bellezza sconvolgente , con un notevole senso dell’umorismo. I problemi veri sono iniziati dopo la separazione dei  genitori. Iniziano le crisi, non più affrontabili in casa, anche per via di serie ragioni di salute della mamma.  Nessuna struttura si è dimostrata idonea. Nessuno ha mai applicato un programma terapeutico adeguato, nessuna terapia mirata. Niente che potesse garantire un inserimento ottimale e duraturo”. Inizia un periodo destabilizzante per Stefano. Strutture che lo ospitano per brevi periodi, come fossero –  spiega Rossana La Monica-  dei parcheggi. La sorella, oggi presidente dell’associazione “Astrea” (che vuol dire “giustizia), è convinta che se suo fratello fosse stato trattato con la dovuta dolcezza, quella di cui aveva terribilmente bisogno, le cose sarebbero andate diversamente per lui. “Negli ultimi tempi- ricorda- non aveva quasi più crisi e comunque si limitavano ad un pianto. Aveva bisogno di essere capito”. Nel 2008 Stefano entra in Tso, il trattamento sanitario obbligatorio,nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa. E’ rimasto lì fino al giorno prima della sua morte. I familiari lo accudivano insieme ad un accompagnatore. Con loro Stefano poteva uscire dall’ospedale per andare a fare delle passeggiate, al mare, alla stazione ferroviaria, che gli piaceva tanto, o semplicemente a fare la spesa. “Ci occupavamo della sua igiene- prosegue Rossana La Monica- Cercavamo di offrigli un barlume di normalità. Non volevamo che rimanesse in quel reparto. Lui aveva bisogno di altro”. Arriva così il giorno in cui un provvedimento del giudice del tribunale di Siracusa intima alle istituzioni competenti l’individuazione di una struttura adeguata alle esigenze di Stefano. Il giovane viene trasferito nella comunità alloggio di via delle Madonie. “Era contento di questa nuova sistemazione- racconta Rossana La Monica- Era lì da solo un giorno quando , nel pomeriggio del 25 gennaio, era martedi, mi hanno telefonato per informarmi di un’improvvisa crisi di Stefano. Quando , con mio marito, siamo arrivati da lui, mio fratello era disteso a terra, legato con un filo elettrico. Stava male. L’ho capito subito ed ho anche capito che la situazione era gravissima. L’infermiere professionale del reparto di psichiatria dell’ospedale Umberto I che era presente mi rassicurava, diceva che aveva somministrato a Stefano una dose di tranquillante, ma io avevo già capito. Stefano è morto e a nulla sono serviti il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca che  ho operato”. La sorella di Stefano parla, poi, di un’ambulanza, quella arrivata per soccorrerlo, non attrezzata per le emergenze del caso. “Non aveva il defibrillatore perchè non era stato comunicato il codice “rosso”- spiega ancora Rossana – Solo dopo un’altra mezz’ora è arrivato il mezzo giusto, con il medico a bordo. Per Stefano, però, era ormai troppo tardi”. Il processo in corso stabilirà se e chi ha sbagliato. “Stefano ha avuto, oltre alla sfortuna della sua malattia, quella di vivere in questa città- è lo sfogo della sorella – Una città in cui questo caso e tanti altri non sono mai stati sufficientemente all’attenzione delle autorità sanitarie locali e regionali, nè del Comune. Per anni ho elemosinato un diritto per mio fratello: quello di essere curato adeguatamente. Adesso un posto l’anno trovato e lì , in una bara, non darà di certo più fastidio”. Un’amarezza straziante nelle sue parole. Infine un appello a tutte le famiglie che assistono un disabile. L’invito della presidente di “Astrea” è quello di non mollare, di “pretendere che i propri familiari ammalati siano assistiti come è giusto che sia, come è loro diritto”.

 




Siracusa. Divieto di transito in piazza Santa Lucia, niente auto vicino alla basilica

Divieto di transito e, ovviamente, anche di sosta di fronte alla basilica di Santa Lucia. La piazza della Borgata diventa “off limits” per le auto e per tutti gli altri mezzi, anche pesanti, che non era inusuale (tutt’altro) vedere parcheggiati nei pressi della chiesa della patrona siracusana. Il Comune ha emanato l’ordinanza per ragioni di sicurezza, oltre che di decoro urbano, accogliendo una specifica richiesta del consiglio di circoscrizione e dell’associazione “Ad Catacumbas”, che si occupa dello studio delle catacombe di Santa Lucia. Il provvedimento si sarebbe reso necessario anche alla luce dei problemi strutturali riscontrati nel colonnato della basilica, già chiuso al pubblico da qualche settimana per il rischio di crolli. L’ordinanza firmata dal dirigente del settore Mobilità e Trasporti, Emanuele Fortunato sottolinea ,però, piuttosto il “delicato stato di conservazione della catacomba di S. Lucia, nelle aree al di sotto il piazzale antistante la Basilica e la Chiesa del Sepolcro”, di cui una relazione di “Ad Catacumbas” parla in maniera dettagliata. Dal tavolo tecnico convocato da Fortunato e  a cui, martedi scorso, hanno preso parte  gli assessori alla Mobilità, Silvana Gambuzza e alla Protezione Civile, Mariagrazia Cavarra, insieme ai dirigenti dei settori Lavori Pubblici, Manutenzione, Attività Produttive, Protezione civile e Polizia municipale, oltre che il presidente della circoscrizione, Fabio Rotondo,  “è emersa la necessità immediata di interdire al traffico veicolare il piazzale antistante la Basilica e la Chiesa”. Soddisfatto il presidente del consiglio di quartiere, Fabio Rotondo, soprattutto per l’aspetto legato al recupero del decoro urbano. “Quella  è una zona che si trasformava in una sorta di grande parcheggio. Orrendo l’impatto estetico, intollerabile in un luogo magico come piazza Santa Lucia. Probabilmente ci sarà qualche parcheggio in meno- riconosce Rotondo- ma la zona ci guadagna in ben altro. Nelle prossime settimane- annuncia Rotondo- si interverrà anche in tema di riordino dei mercati domenicali. Niente più furgoni sulla piazza”. L’ordinanza di divieto di transito davanti la Basilica arriva quasi contestualmente alla notizia che conferma il ritorno, il prossimo dicembre, delle spoglie di Santa Lucia. Il corpo della patrona di Siracusa sarà in città dal 14 al 22 dicembre prossimo, come proprio oggi ha assicurato l’Arcivescovo, Mons. Salvatore Pappalardo.