Pesca, dalla rada di Augusta alle nostre tavole? la Capitaneria sequestra mille metri di rete

Pescava indisturbato, a bordo di un natante da diporto in legno, di circa 5 metri, nei pressi dell’imboccatura del porto di Augusta, calando in acqua una rete da posta, nonostante questo sia assolutamente vietato. La sua presenza non è sfuggita agli uomini della Guardia Costiera che, a bordo della motovedetta Cp 716 hanno raggiunto l’uomo, un siracusano di 32 anni. A lui, gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato la rete, di circa 200 metri ed elevato una sanzione amministrativa di 2 mila euro. Nell’ambito dello stesso servizio, gli operatori marittimi hanno individuato un’altra rete, sempre di 200 metri, che ignoti avevano calato in mare. Già nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto di Augusta avea individuato e recuperato una rete di circa 700 meri, segnalata da un piccolo sughero all’interno della rada portuale. Il divieto di pesca all’interno del porto megarese è legato alla salvaguardia della salute del consumatore. Ecco perchè i controlli da parte degli uomini della capitaneria sono particolarmente severi




Siracusa. Si inerpicano per i monti Climiti e smarriscono la strada. Salvati in elicottero tre giovani "avventurieri"

Una bravata che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, ma fortunatamente è una storia a lieto fine. Ne sono protagonisti tre giovani, amici, poco più che diciottenni. Questa mattina hanno voluto provare l’ebbrezza di una piccola avventura, pericolosa, però, molto. Tanto che, dopo essersi inerpicati sulle rocce dei Monti Climiti partendo da contrada Biggemi, hanno perso l’orientamento e non sono più stati capaci di ritrovare la via del ritorno. Fortunatamente la tecnologia consente di uscire da situazioni particolarmente problematiche. Uno dei giovani, intorno alle 14, ha lanciato l’ “sos” attraverso il suo telefonino, allertando la sala operativa del comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Da via Von Platen è partita una squadra, ma vista la difficoltà ad individuare il punto in cui i ragazzi si trovavano, si è reso necessario anche l’utilizzo di un elicottero arrivato da Catania. Dura scarpinata anche per i pompieri che, da terra, tentavano di rintracciare i giovani “avventurieri”. Pochi istanti fà, i malcapitati sono stati tratti in salvo, caricati sull’elicottero e riportati nel punto di partenza di quella che certamente non sarà un’avventura da ripetere.




Siracusa. Cartelle Ici 2011, segnalazione a SiracusaOggi.it: "Ore di attesa per dimostrare di essere in regola. Chi rimborsa la giornata di lavoro persa?"

In coda per ore all’Ufficio Tributi del Comune di Siracusa per dimostrare, bollettini alla mano, di essere in regola con i pagamenti dell’Ici  2011, una giornata di lavoro (e spesso la relativa retribuzione) persa ed un chiarimento che non sarebbe così celere come preannunciato. Una lettrice di SiracusaOggi affida alla nostra redazione il proprio sfogo. Gli avvisi di accertamento che l’amministrazione comunale ha recapitato nei giorni scorsi a circa cinquemila cittadini, secondo quanto garantito dall’assessore Santi Pane, non sono “cartelle pazze”. Sarebbero il risultato di alcune incongruenze riscontrate durante specifiche verifiche. In alcuni casi si tratterebbe di  importi inferiori a quelli dovuti, in altri, addirittura, si sarebbe in presenza di evasione totale del tributo.  Lisa C. non la pensa così . Non è questa la sua esperienza. Non rientra in nessuno dei due casi citati e, come lei, tanti altri.  La lettrice racconta dei disagi suoi e degli altri contribuenti chiamati ad esibire fotocopie di bollettini, ad attendere per ore il proprio turno, a fare i conti con la propria organizzazione familiare e lavorativa, essendo nel giusto, non avendo alcuna colpa; solo la sfortuna di essere destinatari di una comunicazione che non corrisponde, poi, ai fatti. La lettrice pone una domanda ben precisa, che contiene, tra le righe, anche la risposta. “Chi rimborserà la giornata di lavoro persa per rimediare agli errori del Comune?”. Poi un secondo interrogativo, che ha il sapore di un preciso giudizio. “Chi chiederà- domanda Lisa- scusa alle persone anziane obbligate ad affrontare questo disagio?”. Disagio che, secondo la segnalazione giunta in redazione, è accresciuto anche dal fatto che il tabellone che, con lo scorrere dei numeri, indica l’arrivo del proprio turno, non funziona. Un ulteriore elemento di confusione per i già tesi cittadini in fila. Il percorso burocratico che i  destinatari degli avvisi devono compiere sarebbe un pò tortuoso. A chi chiede informazioni, il personale degli uffici comunali spiegherebbe di dover tornare con la fotocopia dei bollettini dei versamenti effettuati ed erroneamente contestati. Una volta consegnate le “prove” della propria buona fede, non rimane che attendere. A quanto pare la chiusura della pratica non sarebbe, infatti,  immediata. Occorrerebbero ulteriori verifiche, al termine delle quali il contribuente dovrebbe poter ottenere un riscontro. “Tasse esagerate- è il commento conclusivo della nostra lettrice- ma servizi scadenti”.




Siracusa prima in Sicilia per Confindustria. Gli indicatori economici promuovono la provincia

Siracusa prima città siciliana quanto a sviluppo economico e sociale. E’ il dato che emerge dallo studio redatto dal dipartimento Mezzogiorno di Confindustria. L’indicatore dello sviluppo economico è, per Siracusa, 99,54. Così, il territorio locale sfiora la media nazionale, che si attesta su un indicatore 100. Una buona notizia, soprattutto se il dato viene rapportato al resto dell’isola, dove la media conteggiata è 72,30. L’elaborazione mette insieme le forze lavoro occupate nel 2012, le autovetture circolanti, i depositi bancari, la consistenza delle imprese extragricole, le superfici di vendita della grande distrubuzione e, ancora, i consumi energetici, le esportazioni, l’importo delle pensioni, la vendita di carburanti per automobili. Confindustria ha anche analizzato la spesa sostenuta per finanziare spettacoli. Altre voci: premi di assicurazione pagati e compravendita di immobili destinati ad abitazione. Un buon punto di ripartenza per la Cisl. Il segretario generale territoriale commenta con toni ottimistici. “Siracusa – osserva il rappresentante sindacale- è l’unica città siciliana che riesce a distinguersi in questa graduatoria, ponendosi a ridosso di Carbonia-Iglesias, primo centro a superare la media italiana, con l’indicatore 100, 37. Le potenzialità ci sono tutte e del resto il Pil è da sempre il miglior indicatore per rappresentare la situazione economica di un territorio”. Per Sanzaro è da questi dati che occorre trarre le necessarie energie. Devono farlo prima di tutti la classe politica e quella imprenditoriale, a cui il sindacato “lancia la sfida, per una stagione “Siracusa 2.0”, che si traduca in un territorio evoluto e capace di attrarre investimenti e investitori”.

 




Siracusa. Acqua, documento dei sindaci: "restituiteci gli impianti. Il servizio lo gestiamo noi". Chiesto un vertice con Crocetta

Toni morbidi, ma richieste chiare da parte dei sindaci di Siracusa, Noto, Lentini, Floridia, Pachino, Portopalo, Buccheri, Priolo, Augusta e Solarino. Il vertice convocato ieri pomeriggio a Palermo dal commissario dell’Ato idrico, Ferdinando Buceti è servito per fare il punto della situazione attuale e tracciare l’ipotetico percorso per il futuro del servizio idrico integrato, dopo il periodo di esercizio provvisorio affidato alla curatela fallimentare. I sindaci dei comuni della provincia che hanno consegnato a suo tempo gli impianti alla “Sai 8” hanno sottoscritto un documento, adesso nelle mani di Buceti. Contiene una richiesta ben precisa: la restituzione degli impianti e in tempi ragionevoli, che coincidano con la gestione provvisoria, adesso affidata alla curatela fallimentare di “Sai 8”. In realtà non si tratta soltanto di portare avanti il’iter avviato dopo la sentenza di fallimento della società che gestiva le acque in provincia. Diversi aspetti, peraltro sostanziali, sarebbero da chiarire ma i primi cittadini hanno preferito puntare , per il momento, l’attenzione sugli elementi che ritengono prioritari. Nel documento si mette “nero su bianco” la disponibilità a gestire direttamente, singolarmente o in consorzio, il servizio idrico, nelle more che venga approvata la legge regionale sul riordino della gestione delle acque in Sicilia. Ci sono già, del resto, alcuni comuni che, in provincia di Siracusa, non avendo mai consegnato gli impianti (sono i cosiddetti “sindaci dissidenti”) gestiscono direttamente le acque. Incomprensibile, a fronte di questo, secondo “gli altri” primi cittadini, che la loro richiesta abbia bisogno di verifiche e incontri perplessità su presunti ostacoli burocratici. Gli amministratori chiedono un incontro urgente con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con i deputati regionali, ma anche con la quarta commissione dell’Ars perchè un chiarimento politico, una decisione, una strada comune sono, a questo punto, indispensabili. Un primo confronto sarebbe fissato per sabato, questa volta a Siracusa, con i rappresentanti locali al parlamento siciliano. Tra le speranze emerse, tutte da confermare, la possibilità che la Regione possa stanziare dei fondi per la costituzione di un’eventuale società pubblica territoriale. Disponibilità al dialogo, certo, ma “soltanto se si intendono fare esclusivamente gli interessi dei cittadini”. Ribadito il “no” a qualunque ipotesi di ingresso di un privato nella futura gestione del servizio idrico nel territorio. “Un errore già commesso- nota il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino- e ne stiamo scontando anche i risultati disastrosi”. Gestione, dunque, interamente pubblica, per i primi cittadini. Su questo nessuno di loro sembra disposto a transigere. Resterebbero, poi, alcuni dubbi da sciogliere di altra natura. “In questa vicenda solo chi è titolato a farlo può fare politica- prosegue Scalorino – Ciascuno ha il proprio ruolo e deve rispettarlo senza sconfinare in ambiti istituzionali, di competenza altrui”.

 

 




Siracusa. Controlli antidroga nelle scuole superiori e sui bus di linea usati dagli studenti pendolari

Controlli antidroga nelle scuole superiori e sui bus che  ogni giorno conducono gli studenti  negli istituti scolastici di Siracusa. Li hanno condotti gli agenti delle Volanti, con l’ausilio di unità cinofile. Si tratta del passaggio successivo al sequestro, negli istituti, di recente, di modiche quantità di stupefacenti e ad alcuni arresti di studenti ritenuti “insospettabili”. Il servizio di prevenzione e di controllo è stato condotto sui pullman di linea, ma anche nei pressi e all’interno dei locali scolastici di tre istituti professionali del capoluogo. I poliziotti hanno rinvenuto due strumenti utilizzati per tritare l’erba e alcune cartine contenenti residui di marijuana. Controlli anche durante la ricreazione. Il dirigente delle Volanti, Francesco Bandiera è intervenuto in prima persona e ha illustrato agli studenti effetti e danno causati dall’uso di droga, oltre alle conseguenze di carattere giuridico legate al reato di detenzione ai fini di spaccio. Un’attività concordata con i dirigenti delle scuole




Augusta. Il "guardiano del faro" Antonio Coria: "Da 14 anni custodisco un bene prezioso, aiutatemi a sopravvivere"

Da 14 anni è il custode del Faro Santa Croce, ma la sua vita è ben diversa da quella del “Guardiano del faro” di cui lo scrittore Sergio Bambarèn raccontava nel 2002. Per Antonio Coria la vita è tutt’altro che poesia. Da 5 anni si occupa di uno dei luoghi simbolo di Augusta e, per una serie di ragioni, legate anche a vicissitudini personali, lo fa volontariamente, gratis. Coria, che si autodefinisce “l’uomo del faro”, chiede aiuto da tempo, chiede che i diritti che ritiene di avere gli vengano riconosciuti e che gli venga retribuito il lavoro svolto “di fatto” da quando, dopo la chiusura del centro di ricerca per cui lavorava, proprio al Faro Santa Croce,  è rimasto senza un’occupazione. “Nello stesso periodo- racconta a SiracusaOggi- mi sono separato da mia moglie. Ho perso tutto, ma con devozione continuo, ancora oggi, a prendermi cura di uno dei simboli di questa città”. Antonio Coria si sente abbandonato. “Mi sono rivolto a patronati, avvocati, alle istituzioni- prosegue- ma nessuno sembra interessato a darmi una mano. Il mio è un problema di sopravvivenza. Sono disabile, non possiedo alcun bene e la legge sarebbe dalla mia parte”. Cita il Codice civile, la Costituzione italiana e quella europea, le leggi che si occupano di disabilità gravi, di “lavoro di fatto”, di discriminazioni, di cui si sente vittima. Il faro Santa Croce è di proprietà della Regione. “Le persone che ho consultato- lamenta Coria – mi hanno consigliato di lasciare perdere, sostenendo che si tratta di una battaglia inutile e che nessuno mi darebbe ragione. Al contrario, mi è stata prospettata, invece,  la possibilità di perdere anche il diritto di vivere nelle due camere che da anni sono casa mia. Potrebbero arrivare a chiedermi di pagare l’affitto. Intollerabile”. Coria crede di essere stato ingannato, di avere “ricevuto solo calci, come un cane randagio, libero, senza padrone. Spero- conclude il custode del faro- che qualcuno riconoscerà il mio coraggio, la mia moralità. Io, aspetto, spero e intanto continuo a proteggere il Bene Faro”.

 

 

 




Siracusa. Servizi socio-sanitari, domani i primi tavoli tematici aperti alla cittadinanza

Tavoli tematici aperti alla cittadinanza per pianificare i servizi socio sanitari nei comuni che aderiscono al distretto socio sanitario 48. Il primo appuntamento, che come i successivi rientra nell’ambito del programma regionale per le politiche sociali e socio-sanitarie 2010/2012. Si inizierà alle 9,30 e si proseguirà per tutta la mattinata. Nella sede dell’assessorato alle Politiche sociali di via Italia, Maria Magnano, Graziella Zagarella e Rita Di Benedetto coordineranno gli interventi dell’area “Anziani e disabili”. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, ci si sposterà, invece, sui temi legati all’area “Minori e responsabilità familiari”, con Adalgisa Alderuccio, Concetta Corradino e Carmela Rovello.




Siracusa. Avvisi di garanzia ad ex deputati regionali per spese 'allegre', tra gli indagati anche i siracusani

Ci sono anche attuali ed ex deputati regionali siracusani tra gli 83 parlamentari dell’Ars indagati per peculato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Palermo sull’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi parlamentari. L’agenzia Ansa spiega che, oltre agli 83 deputati regionali, sono inquisiti 14 consulenti e dipendenti dei gruppi. Ci sono componenti dell’Ars ancora in carica, in quell’elenco, altri che non sono stati rieletti. L’indagine riguarderebbe anche la penultima e la terzultima legislatura. La maggior parte degli illeciti contestati sarebbero riferiti, comunque,  alla scorsa. Agli onorevoli siciliani sono contestati acquisti personali: cravatte, borse, ma anche biancheria intima firmata, gioielli, soggiorni in alberghi di lusso. Tra i nomi che filtrano ci sarebbero anche quello dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dell’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio e per non andare troppo indietro nel tempo, dell’attuale presidente dell’assemblea, Giovanni Ardizzone. Ma di nomi di “big” della politica ce ne sono davvero tanti. Tra i casi segnalati, ce ne  sarebbero di vicini al surreale. E’ ancora l’Ansa a raccontare, ad esempio,  di scontrini che , per farsi rimborsare la cifra dai gruppi parlamentari, i deputati sarebbero arrivati a chiedere ai baristi  per la mancia avuta. Poi multe, regali per battesimi o matrimoni, soldi a “portaborse” , elargiti per diverse ragioni. La pioggia di avvisi di garanzia è arrivata all’Ars come un fulmine a ciel sereno, proprio mentre il parlamento siciliano stava esaminando la manovra finanziaria. 




Siracusa. Pd, Schiavo proposto alla presidenza. Castelluccio: "No ad organismi paralleli"

Il senso della proposta è chiaro. L’esito del tentativo, non così scontato. La segretaria provinciale del Pd, Carmen Castelluccio ha chiesto a Liddo Schiavo, suo avversario nella corsa alla guida del partito, di presiedere l’assemblea provinciale. L’elezione della nuova direzione è fissata per il 19 gennaio prossimo. Proponendo il ruolo di presidente a Schiavo, Castelluccio e le aree della forza politica che hanno sostenuto la sua candidatura prima e il suo operato adesso, tentano di ricucire lo strappo, soprattutto con “lettiani” e “renziani”. Tentativo quantomai necessario oggi, alla luce del percorso che l’area “Renzi” sta compiendo anche a Siracusa, con il sindaco, Giancarlo Garozzo nel ruolo di coordinatore della componente che fa riferimento al segretario nazionale del partito e che fin dall’esito del congresso provinciale ha disconosciuto il ruolo di Carmen Castelluccio. Alcuni aspetti di quella vicenda sono rimasti ancora in sospeso. Storie di ricorsi e di “burocrazia” interna alla forza politica, che adesso vorrebbe rilanciare la propria azione sul territorio. Questo l’intento espresso dalla segretaria dopo la riunione con i coordinatori di buona parte dei circoli cittadini della provincia. “Le iniziative in programma- spiega Carmen Castelluccio- hanno l’obiettivo di dotare il partito di un progetto per lo sviluppo sostenibile della nostra provincia, che sarà definito nell’ambito di una conferenza dei servizi entro la metà del prossimo aprile”. Evidente, spiega poi la consigliera comunale, “che si tratta di un percorso che ha anche l’obiettivo di riportare il Pd,  i suoi militanti e simpatizzanti, oltre che i suoi rappresentanti istituzionali, a confrontarsi su temi concreti che permettano di superare divisioni legate a distorte appartenenze correntizie” . Messaggio che sembra lanciato  al sindaco di Siracusa, anche se non soltanto. La giornata di domenica, quindi, sarà cruciale per capire quale sarà il futuro immediato del partito di maggioranza nel capoluogo e non solo. L’invito ad entrare a fare parte degli organismi era non rappresenta una novità dell’ultim’ora. Castelluccio lo aveva già detto proprio nel giorno della sua proclamazione. Dall’area dei “renziani”, in quell’occasione, era arrivato un secco “no, grazie”. Orientamento che potrebbe essere mantenuto anche adesso che dalla teoria si passerebbe ai fatti. Eppure la segretaria del Pd ci riprova. “Non è più tempo di forzature- dice – di autoesclusioni, di tentativi di delegittimazione con cui sfuggire al confronto o, peggio, di costituire organismi paralleli che ,nella migliore delle ipotesi, possono rappresentare solo sensibilità all’interno del Pd, libere di promuovere tutte le iniziative ritenute utili a sviluppare il dibattito politico, ma rispetto alle quali occorre ribadire che, come è ovvio, le posizioni ufficiali del Pd vengono assunte solamente dai suoi rappresentanti e organismi democraticamente eletti e accreditati a livello regionale e nazionale”. Apertura, quindi, ma anche “puntini sulle “i””.