Caso Schiavo. Scambio di accuse sulle dimissioni

Dalle polemiche ad una vera e propria bufera nel Pd. I toni, già alti, del caso scaturito dall’esclusione della candidatura dell’assessore alle Politiche Sociali, Liddo Schiavo, alla segreteria del Partito Democratico, per via del ruolo che ricopre e sulla base di una norma statutaria, si spostano su un versante che potrebbe non essere più esclusivamente politico.
Ad accendere una nuova ‘miccia’ è il deputato regionale Bruno Marziano che, intervenendo su FM Italia durante la trasmissione Radioblog di Mimmo Contestabile,  lancia accuse pesantissime a Schiavo. “L’assessore ha dichiarato di essersi dimesso dalla carica assessoriale venerdì- racconta il parlamentare dell’Ars- e per questo vorrebbe lasciare intuire che il principio di incandidabilità verrebbe meno. Eppure nei giorni successivi -prosegue Marziano – Schiavo ha partecipato, per conto del Comune, ad alcuni incontri con i rappresentanti di  associazioni a tutela dei disabili, annunciando i suoi progetti a vantaggio delle categorie svantaggiate per i prossimi cinque anni. Strano- osserva il deputato regionale – che un assessore dimissionario continui a parlare come se fosse in carica, senza fare riferimento alle proprie dimissioni”. Secondo l’esponente dell’area degli ex bersaniani questa vicenda avrebbe soltanto due letture possibili. “La prima è che Schiavo sia un millantatore e questo sarebbe grave dal punto di vista politico – tuona Marziano – impossibile, se così fosse,  che  possa diventare il segretario provinciale del più grande partito della provincia”. Ancora peggiore l’alternativa, a detta del deputato regionale. “Non vorrei che le dimissioni non fossero, in realtà, state consegnate venerdi- suppone  – ma che, in qualche modo, fosse stato trovato  un numerino di protocollo da assegnare  alla lettera di  dimissioni. In tal caso ci troveremmo addirittura davanti ad un reato penale”.
Immediata la replica che arriva direttamente dal sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. “Marziano –  ribatte il sindaco- non sa, forse, che il Comune utilizza un protocollo elettronico che è assolutamente inviolabile”. Il primo cittadino entra, poi, nel merito dell’incontro a cui avrebbe partecipato Schiavo.  “L’assessore dimissionario – racconta il primo cittadino – ha preso parte alla riunione soltanto perchè gli era stata chiesta, nei giorni precedenti, la disponibilità di locali in cui affrontare tematiche che non riguardano in alcun modo l’amministrazione comunale, ma la Provincia Regionale di Siracusa. L’assessore dimissionario ha soltanto assistito al dibattito, nella sala Archimede di via Minerva,  senza assumere alcun impegno per conto del Comune che non era nemmeno parte in causa”. Garozzo fa,poi, delle considerazioni politiche sulla vita interna al Partito Democratico locale. “E’ una forza politica sempre debole e dilaniata quando si parla di rinnovamento – premette il primo cittadino – questo è’ un partito dalle mille difficoltà e probabilmente assistiamo in questi giorni  al tentativo, da parte di qualcuno, di non fare partecipare l’area maggioritaria in provincia a questo congresso”.
Il primo cittadino non ha dubbi. “Il problema- ribadisce- è puramente politico e di fronte ad un atteggiamento di questo tipo non faremo sconti a nessuno. Ricorreremo in tutte le sedi possibili, a garanzia dei numerosi iscritti e simpatizzanti che non si riconoscono nelle vecchie logiche di una cordata minoritaria”. Duro il commento anche nei confronti dell’unica candidata, al momento, alla guida del Pd, Carmen Castelluccio, che avrebbe dichiarato di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro. “Da una persona che aspira a ricoprire il ruolo di segretario- conclude Garozzo- non mi aspetterei un comportamento lontano dalla volontà di avviare un confronto aperto. Non mi sembra che si stia partendo con il piede giusto”.




Bonifiche, vertice in prefettura. Alicata: "Lavoro sinergico"

Un vertice con la deputazione nazionale e regionale e con i rappresentanti dei sindacati della provincia di Siracusa per tentare di sbloccare fondi da destinare alle bonifiche della rada di Augusta. “L’impegno dei rappresentanti del territorio a Roma- assicura il senatore Bruno Alicata del “Pdl” – è evidente, anche se spesso lavoriamo sotto traccia. Abbiamo avviato con i deputati del Pd un lavoro sinergico e trasversale, consapevoli del fatto che le prese di posizione inutili, motivate spesso soltanto da ragioni di appartenenza politica, non servono a nessuno e sono, anzi, dannose per il territorio”. Alicata ricorda anche il percorso intrapreso per accreditare  alla Provincia regionale le somme che vanta dal Governo. Il ministero dell’Interno avrebbe espresso l’intenzione di risolvere a breve questo problema, consentendo all’ente di mettere in sicurezza innanzitutto gli stipendi dei dipendenti diretti e dei lavoratori di “Siracusa Risorse”. “Ritengo che nei prossimi giorni- prosegue Alicata- saremo in grado di dare notizie positive e tempi certi”.  Dal punto di vista politico, invece, la posizione del “Pdl”, a Roma come a Siracusa, sarebbe di attesa. “Parto dal presupposto che il Governo non merita la nostra fiducia- premette il senatore del “Pdl”- Dalle risposte che otterremo su temi cardine come la tassazione sulla casa e sulla  fiscalità dipenderanno le nostre future decisioni. In provincia di Siracusa- puntualizza l’esponente del “Pdl”- la nostra forza politica è solida e al Comune garantiamo un’opposizione costruttiva, al contrario di quanto, con la giunta Visentin, faceva il Centrosinistra”.

 




Pd, documento al 'vetriolo' firmato Foti, Cafeo, Corso

Ancora “veleni” all’interno del Pd provinciale di Siracusa. Dopo il voto espresso ieri sera dal comitato per il congresso, che ha ‘bocciato’ la candidatura dell’assessore comunale alle Politiche Sociali, Liddo Schiavo, proprio per il ruolo istituzionale che ricopre, facendo leva su una norma statutaria, nel primo pomeriggio tre dei componenti del comitato, Armando Foti, l’ex segretario provinciale Giovanni Cafeo e Vera Corso hanno diffuso un documento che conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che la corsa verso la guida della forza politica di via Socrate è già contrassegnata da profonde divisioni interne. Foti, Cafeo e Corso parlano di un “grave atto, consumato nei confronti, non soltanto del candidato, ma anche e soprattutto dei tanti amici e simpatizzanti del Pd, che si riconoscono in tale candidatura”. Secondo i tre componenti del comitato sarebbe “superficiale licenziare una decisione così importante e delicata nell’arco di circa un’ora e mezza, senza sottoporre la questione ai dovuti approfondimenti”. La spiegazione di tanta fretta sarebbe, per Foti, Cafeo e Corso, da ricercare in una precisa volontà politica, quella di “un’ala, oggi minoritaria, che tenta così di escludere dalla competizione elettorale una grossa parte di simpatizzanti, che si riconoscono nella candidatura di Schiavo”. Frasi che riportano alla memoria vecchie dispute interne al Pd. L’ex segretario del partito, Foti e Corso parlano anche di “prevaricazione” . “Sotto il profilo politico e democratico- prosegue il documento- siamo convinti che un partito non possa pensare di procedere alla celebrazione di un congresso con una sola candidatura alla segreteria. Soltanto questa considerazione dovrebbe portare l’organismo provinciale competente a porre tale questione agli organismi regionali di garanzia”. Un passaggio che sarà probabilmente compiuto, anche perché lo stesso Schiavo ha già preannunciato l’intenzione di presentare ricorso. Entrando nei dettagli tecnici, se l’articolo 21 dello statuto è quello che determinerebbe l’incandidabilità di Schiavo in quanto assessore, ce ne sarebbe un altro, il 25 dello statuto regionale che, stando a quanto spiegano i firmatari della nota, “inquadra tale fattispecie nei casi di incompatibilità e non di ineleggibilità”. Vicende che andranno chiarite nelle sedi opportune, ma che lasciano intuire che il percorso verso l’elezione della nuova dirigenza provinciale del Pd non sarà affatto, al di là degli auspici espressi nelle scorse settimane, all’insegna della serenità e della condivisione.




Acqua pubblica, Sullo: "In consiglio un confronto franco"

“Un confronto franco e aperto, nell’esclusivo interesse della città”. Così il presidente del consiglio comunale di Siracusa, Leone Sullo vede la seduta di ieri sera, nel corso della quale l’assise cittadina ha chiesto al Comune di ‘riprendersi’ gli impianti idrici, consegnati a “Sai 8” e di rompere il rapporto con la società che gestisce oggi il servizio idrico integrato in provincia di Siracusa. “Il tema del servizio idrico – commenta  Sullo – è molto delicato, sia perché riguarda un bene fondamentale come l’acqua sia perché c’è in ballo il posto di lavoro di tante persone”. Proprio per la complessità del tema e di tutte le conseguenze che qualunque decisione avrebbe sulla città, sui lavoratori, sulla qualità del servizio, a seconda della scelta assunta, l’amministrazione comunale avrebbe intenzione di procedere con molta cautela, ma la strada sembra tracciata. L’ordine del giorno su cui si è discusso era stato presentato da Elio Di Lorenzo, tenuto conto della rescissione del contratto decisa dal commissario dell’Ato e della recente sentenza del Tar di Palermo. Con il documento si chiede all’amministrazione  Garozzo di tornare in possesso degli impianti e dei fabbricati concessi all’azienda e di costituirsi parte civile “nei processi sui danni ambientali e patrimoniali arrecati dalla cattiva gestione del servizio idrico”. Numerosi i punti di vista espressi, dalla maggioranza come dall’opposizione. Il documento parla di un servizio di “pessima qualità” e di un aumento delle tariffe “abnorme”. L’accento viene poi posto sugli sversamenti di liquami nel porto a causa dei disservizi delle centrali di sollevamento, senza tralasciare la vicenda relativa all’istanza di fallimento chiesta per “Sai 8”, nonché al referendum sulla gestione pubblica dell’acqua. Chiara l’opinione di Di Lorenzo. “Il documento presentato in aula  e condiviso da parecchi colleghi- dice il consigliere comunale- denuncia un caso di ordinaria illegalità”.




Congresso Pd, Spataro: "Coltraro dica con chi sta"

“L’appoggio all’area dei renziani come occasione di cambiamento rispetto ai canoni a cui per decenni i partiti ci hanno abituato” . Il coordinatore del Megafono, Carmelo Spataro va dritto al punto nella nota con cui integra, ma in realtà mettendo legna sul fuoco,  le dichiarazioni dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Mariarita Sgarlata, del deputato regionale, Giambattista Coltraro e del coordinatore provinciale,  Alberto Lupo in risposta alla lettera di dissenso dei giovani del Megafono di Noto nei confronti del presidente della Regione, Rosario Crocetta.  “Quelle di quel gruppo di giovani- ribadisce Spataro- non sono opinioni del Megafono, né corrispondono alla linea politica del movimento”, ma su questo aspetto Spataro si sofferma poco,più interessato a chiedere chiarezza sulle intenzioni dei singoli esponenti del movimento di Crocetta in vista del congresso provinciale del Partito Democratico, previsto per la fine di questo mese.
La corsa alla guida del partito vede due candidature: Carmen Castelluccio, sostenuta dall’area Dem e dagli ex bersaniani e Liddo Schiavo, voluto dai renziani e da una parte del Megafono. “La tensione interna al movimento – secondo l’ex consigliere provinciale-  è certamente alimentata dalla prossima competizione congressuale. Il movimento  ha assunto, in provincia di Siracusa, in coerenza con la posizione regionale, la decisione di sostenere all’interno della competizione congressuale, le candidature espresse dall’area Renzi”.  Premessa alla quale Spataro  fa seguire un invito chiaro, rivolto al parlamentare regionale di riferimento, Coltraro, che secondo l’ex consigliere provinciale  “dovrebbe assumere una posizione chiara,  come hanno già fatto numerosi rappresentanti istituzionali, consiglieri comunali e amministratori”. Dire subito da che parte si sta, per l’ex assessore provinciale , “è indispensabile, al fine di evitare facili strumentalizzazioni che non contribuirebbero – conclude Spataro – alla chiarezza che ci ha sempre contraddistinto”.




Scuole, Lo Giudice: "Incompleti i progetti di Vinciullo"

Tornano al mittente le accuse lanciate nei giorni scorsi dal deputato regionale del “Pdl”, Vincenzo Vinciullo all’amministrazione comunale di Siracusa, responsabile, a suo dire, di aver “dimenticato” di presentare progetti a vantaggio dell’edilizia scolastica, nonostante una pioggia di fondi a disposizione. L’assessore comunale al ramo, Alessio Lo Giudice non ci sta e risponde, senza mezzi termini, all’ex vice sindaco.“ Vinciullo afferma di avere lasciato ben cinque progetti che potevano essere presentati, connessi con il “Decreto del fare”- spiega Lo Giudice – Ma si tratta di un’informazione incompleta e fuorviante. La Circolare regionale di attuazione del decreto, infatti- prosegue l’esponente della giunta Garozzo- impone che i progetti da inviare siano inseriti nel Piano triennale e abbiano le caratteristiche di cantierabilità. Peccato che gli asseriti progetti “lasciati” da Vinciullo avessero le caratteristiche di progetto preliminare e cioè assolutamente inidonei ad ottenere un finanziamento pubblico”. I progetti a cui fa riferimento il deputato regionale sarebbero, dunque, secondo quanto spiega Lo Giudice, incompleti, tanto che l’amministrazione comunale avrebbe avviato una corsa contro il tempo per partecipare al bando della Regione Siciliana per l’Edilizia scolastica, in scadenza il prossimo 21 ottobre. Lo Giudice entra anche nel merito di alcuni interventi elencati da Vinciullo, a partire dalla ricostruzione della scuola di via Calatabiano, di cui si discute stasera in consiglio comunale.”E’ proprio il “censore” in questione ad avere chiesto di impegnare fondi comunali per l’edificio di via Calatabiano- conclude Lo Giudice- mentre per la scuola di via di Villa Ortisi, il Comune sta completando un’opera oggettivamente incompleta, forse per responsabilità di chi preferisce gli annunci alle cose fatte”.




Stornello nel direttivo nazionale Siia

Il direttore del reparto di Medicina interna dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Michele Stornello nel Consiglio direttivo nazionale della Società italiana dell’Ipertensione arteriosa. La sua elezione ha avuto luogo nel corso del trentesimo Congresso nazionale della Società, a Roma.“Questa nomina – dichiara  Stornello – è per me una gratificazione in quanto già socio fondatore della Società e la recepisco come il riconoscimento dell’impegno professionale e scientifico profuso in tanti anni nello studio e nella cura del rischio cardiovascolare”.




Pronto Soccorso, "Turni massacranti e disservizi"

Una dotazione organica di 12 medici a fronte dei 28 necessari e di un bacino di circa 60 mila pazienti l’anno. Sarebbero questi alcuni “numeri” del Pronto Soccorso di Siracusa, secondo il Movimento 5 Stelle.  Il deputato regionale, Stefano Zito avrebbe chiesto all’Asp 8 la possibilità di visionare la documentazione relativa alla gestione delle risorse umane e avrebbe verificato “in loco” i problemi di medici, infermieri e cittadini. “Ritmi frenetici di lavoro- spiega il Movimento 5 Stelle – turni perfino di 12 ore continuative, senza pause, per sopperire alle carenze di organico; tempi lunghi di attesa, nel caso in cui ci si debba rivolgere ai medici in reperibilità. I disagi del personale si riflettono inevitabilmente sul servizio reso ai pazienti, costretti a lunghe ore di attesa prima di essere visitati  e in queste ore capita che gli animi si surriscaldino, rendendo  necessario  l’intervento dei vigilantes e della polizia”.  Accadrebbe anche che, in caso di necesità di ricovero e di mancanza di posti letto, i pazienti vengano tenuti in “osservazione” su una barella . I “pentastellati” siracusani chiedono un’inversione di rotta, sottolineando come le criticità dell’ospedale Umberto I siano anche altre. La  Simeu, società italiana di Medicina d’urgenza – spiegano dal Movimento 5 Stelle – prevede per le attività di pronto soccorso 9 medici per 25 mila accessi annui ed un altro medico  medico ogni ulteriori 4 mila accessi, oltre al dirigente dell’unità operativa e a due infermieri per ogni medico presente in turno”. La vicenda sarebbe approdata anche al parlamento siciliano, attraverso un’interpellanza di Zito.

 

 




Augusta, anziani: la Cisl incontra il commissario

“Un incontro produttivo, utile per una collaborazione concreta tra amministrazione comunale e sindacati,  per individuare i reali bisogni e le necessità dei cittadini non autosufficienti”. Soddisfatto il segretario generale della Fnp Cisl Ragusa Siracusa, Sebastiano Spagna, al termine della riunione con il commissario straordinario del Comune di Augusta, Maria Rita Cocciufa. A chiedere un momento di confronto era stata la federazione dei pensionati del sindacato, con l’obiettivo di avere notizie certe sul Pac, il piano d’azione coesione, che scadrà a fine anno. Al commissario, i sindacalisti hanno illustrato le esigenze degli anziani augustani, chiedendo l’avvio di un lavoro sinergico, nel rispetto dei diritti dei cittadini ma anche tenendo in considerazione le difficoltà degli enti locali. A parlare di progetti e “numeri”, anche il responsabile Dipartimento politiche sociali, Umberto Grande e gli esponenti della Cisl comunale, Cirino Di Mauro e Francesco Fazio. “Chiediamo di fare presto- spiegano i sindacalisti – per poter garantire a tutti i cittadini non autosufficienti o con problemi gli stessi  diritti di ognuno”. All’incontro di questa mattina ne seguirà, a breve, un secondo, per verificare lo stato di avanzamento dei progetti da presentare.




Spaccatura nel Megafono, tra rivendicazioni e 'diffide'

Spaccatura all’interno del Megafono provinciale. I malumori emersi nelle scorse settimane e tenuti  “a bada” dai vertici locali del movimento che fa capo al presidente della Regione, Rosario Crocetta esplodono e vengono messi “nero su bianco” dai giovani del Megafono di Noto, firmatari di una lettera infuocata, indirizzata al governatore. Duri i toni. I giovani del movimento, rappresentati da Corrado Figura,  si definiscono “indignati” dal comportamento che Crocetta starebbe assumendo alla guida del governo regionale e soprattutto nei rapporti con il Partito Democratico, soprattutto dopo la sua adesione al gruppo dei democratici all’Ars. La missiva parla di “una continua passerella di incarichi, affidati a personaggi della vecchia politica ripescati dal presidente. Ci sentiamo truffati- arrivano a scrivere i giovani- abbandonati”. Evidente la delusione. “Credevamo che potesse essere l’uomo giusto per difendere la nostra terra, ma dopo le elezioni, il nulla, un silenzio sofferto”. Parole con cui, in sostanza, i giovani del Megafono di Noto ‘sfiduciano’ Crocetta e, indirettamente, i rappresentanti provinciali del movimento. “Gli uomini e le donne che abbiamo visto succedersi- prosegue la lettera- fanno parte di una sola forza politica, il Pd. Un film già visto, che ha cancellato un sogno” . Ben diverso il punto di vista espresso dai vertici provinciali del Megafono, che diffidano i firmatari del documento dal farlo in nome e per conto del movimento. L’assessore regionale ai Beni Culturali, Mariarita Sgarlata, il deputato regionale Giambattista Coltraro e il coordinatore provinciale, Alberto Lupo rinnovano, senza possibilità di equivoci, la fiducia a Crocetta. Anche in questo caso, i rappresentanti del movimento del governatore affidano le loro considerazioni ad un documento. “Il Megafono a Siracusa si conferma al fianco del proprio presidente- esordiscono Sgarlata, Coltraro e Lupo – E’ legittimo che singoli cittadini di Noto esprimano il loro dissenso rispetto alle scelte politiche del presidente,ma lo fanno a titolo personale, non avendo mai aderito al Megafono siracusano”. Poi , i tre rappresentanti del movimento, entrano nel merito della situazione politica attuale. “C’è un Partito Democratico che sta con Crocetta- commentano-  che lo sostiene, lo incoraggia, perché ha fatto della questione morale e del tema della legalità i cardini della nuova politica, cosi come c’è il Megafono, un movimento che esprime una posizione libera, autonoma e meno gerarchica all’interno del Pd, non diversamente da quanto avviene con i renziani”. Abbadonata, quindi la diffidenza iniziale. “Crediamo in questo cambiamento – ribadiscono Sgarlata, Coltraro e Lupo  – e abbiamo messo in campo nuove energie per sostenerlo”. L’obiettivo sarebbe adesso quello di rafforzare l’azione del Megafono ,”per dare dinamismo alla giunta regionale, allontanando la tentazione di cadere nelle trappole di una politica vecchia, che rivendica poltrone e incentiva protagonismi”.