Dieci nuovi archeologi a Siracusa, a palazzo Vermexio la consegna dei diplomi di specializzazione

Un gruppo di nuovi archeologi professionisti pronto per essere immesso nel mondo del lavoro.

Saranno consegnati mercoledì 19 gennaio i diplomi di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Catania ai dieci allievi che hanno completato il percorso di formazione specialistica per l’anno accademico 2020/2021.
La cerimonia, in programma dalle 17, a Palazzo Vermexio , sarà aperta dal prof. Daniele Malfitana, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici e direttore della Scuola Superiore di Catania.
Interverranno il rettore Francesco Priolo e la direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche Marina Paino dell’Università di Catania, il sindaco Francesco Italia e l’assessore ai Beni e alle Attività culturali Fabio Granata di Siracusa.
Concluderà l’incontro Alberto Samonà, assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana.
La cerimonia finale arriva al termine dei due anni di studio, nel corso dei quali gli allievi hanno anche maturato esperienza sul campo in scavi archeologici e tirocini nelle soprintendenze.

Con il conseguimento del titolo, gli allievi diventano archeologi professionisti.




Pachino verso la realizzazione del Parco, tavolo tecnico con le associazioni

Un tavolo tecnico-operativo, con la partecipazione delle associazioni del territorio, per la realizzazione del Parco di Pachino.
Sarà costituito nei prossimi giorni, secondo quanto annunciato dalla sindaca, Carlema Petralito. “Proseguono le interlocuzioni con l’autore del progetto definitivo, l’ingegnere Gianni Scaglione e con il responsabile dell’ufficio comunale competente, il geometra Corrado Malandrino per chiarire tutti gli aspetti tecnici, in vista delle scelte che saranno adottate anche in relazione ai finanziamenti di cui si è avuta notizia nei giorni scorsi.
Verrà inoltre subito promosso un tavolo tecnico-operativo con le associazioni che si sono prodigate per il parco, al fine di procedere, in maniera il più possibile condivisa, sulla strada che dovrà condurre ad una fruizione di una splendida area che potrà davvero costituire un fiore all’occhiello per la nostra Pachino. L’obiettivo – conclude Petralito – è proprio quello di poter mettere a disposizione dei pachinesi i beni che appartengono a tutti noi”.




Siracusa. Murales in spazi pubblici e privati, pronto il regolamento

Pronto il regolamento per la realizzazione di murales in spazi pubblici e privati di Siracusa. Preannunciato alcune settimane fa, si tratta del documento che consentirà l’utilizzo della street art in diverse aree del capoluogo ma secondo modalità specifiche.

Il regolamento comunale è stato pubblicato ed è reperibile attraverso l’Albo Pretorio.

La premessa è quella secondo cui l’arte urbana può essere usata come  mezzo per la “riqualificazione urbana e sociale, come spazio comune condiviso e rigenerato per favorire gli interventi artistici urbani e contrastare il degrado, dando nuova vita ad elementi del vissuto quotidiano in città”. Il Comune intende farne uno “strumento di recupero sociale ed educazione civica, per trasformare luoghi urbani degradati ed abbandonati come nuove risorse per la città, luoghi di ritrovo e di interesse, rivalutandoli e riqualificandoli dal punto di vista ambientale, culturale e sociale”.

Nulla che debba sembrare, però, un via libera ad azioni di danneggiamento. Vietato- si legge nel documento- “danneggiare, deturpare, imbrattare, scrivere o disegnare, tracciare iscrizioni o segni su beni, pubblici e privati, specificamente indicati, pena l’ applicazione di specifiche sanzioni e con
salvezza di quelle ulteriori previste per legge”. L’Arte Urbana (Street Art), insomma, non va confusa con il vandalismo grafico, che va “legittimamente perseguito e sanzionato”.

Alla stesura del regolamento hanno partecipato  enti, associazioni e cittadini privati, l’Ordine Professionale degli Architetti,  i Dirigenti Scolastici.

Si avranno “Muri Arte” e “Muri Palestra”. I primi saranno spazi pubblici e privati destinati alla realizzazione di nuove forme d’arte di alto pregio artistico; i secondi saranno spazi destinati alla libera espressione artistica, individuati, resi riconoscibili da una targa e usufruibili liberamente.

Non si conoscono ancora, dunque, i luoghi individuati per fare da Muri Arte e da Muri Palestra. Maggiori dettagli dovrebbero emergere nei prossimi mesi ed entro 90 giorni dalla pubblicazione del regolamento.




Lorenzo Amore dopo Tali e Quali: “Esperienza di cui farò tesoro,la musica è la mia vita”

“Un’esperienza di cui farò tesoro, che ho vissuto con serenità e mi ha dato tanta sicurezza”.

Lorenzo Amore è tornato a casa, a Siracusa, dopo avere conquistato il terzo posto a Tali e Quali, lo show andato in onda su Rai Uno sabato sera.

“Non nasconde che un po’ d’ansia, dettata dall’emozione, c’era- racconta il giovane talento siracusano- E’ stato, però, anche un modo per lanciare un messaggio a tutti i ragazzi che come me coltivano un sogno grande, che è la musica. Dobbiamo crederci fino in fondo”.

Lorenzo, 21 anni, canta da sempre. Si è mosso a livello locale, poi ha continuato a studiare, a ricercare, nella musica, la sua identità. Non solo interprete, ad un certo punto, ma cantautore, con due inediti.

“Poi mia madre si è accorta che Rai Uno aveva dato il via ai casting per Tali e Quali. A quel punto- racconta- ho deciso di propormi nei panni di Mahmood. Il riscontro è presto arrivato. Sono stato richiamato ed è iniziata questa avventura”.

Ai giudici Lorenzo è piaciuto molto. Loretta Goggi gli ha riconosciuto un talento in grado di trasformare la timidezza in arte. Il suo consiglio è stato proprio quello di continuare a trasformare in energia, sul palco, il suo modo di essere.

“Sono un timido- racconta Lorenzo- ma sul palco mi trasformo. La musica per me è tutto”. Sul palco di Rai Uno Lorenzo ha anche trovato un motivo in più di soddisfazione personale, una ragione in più per sentirsi orgoglioso di se stesso. “Sono cresciuto con mia madre- racconta-con la mancanza, dunque, di una figura paterna. Nonostante questo- e ho voluto dirlo- sono arrivato a quel piccolo traguardo che spero sia un punto di partenza. Un’analogia, se vogliamo, con la canzone di Mahmood “Soldi” che mi ha portato al terzo posto nell’ambito di quella gara, per me così importante”.

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Rientro a scuola, i presidi chiedono lo slittamento di 15 giorni

Pressing dei dirigenti scolastici dopo le misure assunte dal Consiglio dei Ministri con le nuove norme di contrasto al Covid-19. Il rientro a scuola entro il 10 Gennaio preoccupa e non poco i presidi, che attraverso la loro associazione e con una raccolta firme, chiedono lo slittamento di 15 giorni del giorno in cui alunni e personale scolastico rientreranno in classe.

Le procedure si preannunciano di difficile gestione e, secondo i presidi, di dubbia efficacia. Una posizione chiara che, in provincia di Siracusa, viene ribadita dalla dirigente scolastica Pinella Giuffrida in rappresentanza dell’Anp. “Non è infatti possibile assicurare la riapertura delle scuole in sicurezza senza tener conto dell’impossibilità di applicare la sorveglianza con testing nella scuola primaria e l’autosorveglianza nella secondaria in un momento in cui l’aumento esponenziale dei contagi ha messo in crisi tutto il sistema del tracciamento che le Asp- dicono a chiare lettere i presidi-  non riescono più a garantire. Non può essere scaricata sui dirigenti scolastici la responsabilità di mantenere in presenza alunni senza l’esito del tampone da effettuare
nell’immediatezza che dovrebbe attestarne la negatività al Covid-19”.

A lasciare perplessi i dirigenti scolastici anche le due modalità previste, in presenza e in Dad, a seconda della situazione dei singoli studenti e del numero di positività nella stessa classe. La formula mista, già sperimentata lo scorso anno, avrebbe peraltro dimostrato la propria inefficacia, secondo i dirigenti, che si sentono messi di fronte ad un bivio: assicurare la continuità del servizio o la tutela della salute degli alunni e del personale.

A tutto questo si aggiunge il numero alto di contagi anche tra i personale vaccinato e la complessa gestione degli inadempienti all’obbligo vaccinale. “Questo impedirà ai dirigenti di assicurare la sostituzione degli assenti- dicono ancora- una situazione drammatica, a fronte della quale il Comitato Tecnico Scientifico del Ministero dell’Istruzione non ha fornito indicazioni alle scuole”.

Pinella Giuffrida assicura che le norme saranno rispettate, sottolineando tuttavia la posizione chiara, assunta anche dai sindaci di Anci Sicilia. “Abbiamo anche i piccoli senza mascherine, quelli che non possono vaccinarsi, quelli che non si sono vaccinati- mette in rilievo- Succederà che insegnanti risulteranno positivi. La risposta dell’assessore regionale Lagalla, per il momento, è che se dovessimo diventare Zona Arancione, potrebbero  essere assunte conseguenti decisioni. La questione resta, dunque, aperta e rischia di complicarsi ulteriormente, magari pochi giorni dopo la riapertura delle scuole. L’Asp chiederà a noi di sapere, ad esempio, tra gli alunni, chi è vaccinato e chi no, ma noi non possiamo essere nelle condizioni di farlo. Con le regole sulla Dad, secondo me si rischia di avere ugualmente una sorta di Dad intermittente di continuo, ogni volta che qualcuno,con classi a macchia di leopardo, si ammalerà. Il programma didattico deve avere una fluidità, un’organizzazione adeguata. Se non sarà rivisto tutto questo, noi non possiamo nemmeno garantire la sicurezza nelle scuole”.

Sullo stesso tema interviene la Flc Cgil, che invita, attraverso la responsabile nazionale dei dirigenti scolastici, Roberta Fanfarillo, a “segnalare tempestivamente alle famiglie a a tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei contagi le criticità che i colleghi saranno chiamati ad affrontare alla ripresa delle attività didattiche e la possibilità di non poter garantire la regolarità del servizio scolastico”.




Siracusa. Zona industriale, futuro incerto? Alosi (Cgil): “Chiarezza dalla Regione”

“Le recenti notizie, con esponenti politici e autorevoli rappresentanti del Governo regionale preoccupati per l’incerto futuro della nostra area industriale, al netto di evidenti sbavature strumentali di facile lettura elettorale, pongono alcuni preoccupanti interrogativi ai quali occorre urgentemente dare risposte. Come mai solo adesso il Governo regionale, Assessori e deputati regionali della Lega e di Forza Italia del nostro territorio si accorgono del reale rischio di esclusione dell’intera nostra area industriale dalle risorse del PNRR? ”

A porsi e porre questa domanda è il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, che aggiunge altri interrogativi. “Perché -chiede l’esponente del sindacato- l’assessore regionale Turano, anziché fingere di stracciarsi le vesti per le mancate risposte del Governo nazionale sul tema dell’area di crisi complessa non si rimbocca le maniche e fa valere tutto il peso politico della Sicilia nei confronti del Governo nazionale? E perché non prova a dare risposte politiche “vere” rispetto, ad esempio, al “passo indietro” della Lukoil in merito alla partecipazione al bando sulla realizzazione del termovalorizzatore? E ancora: come mai interi pezzi della nostra classe politica territoriale sono diventati improvvisamente leghisti al seguito del Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti che incarna il disegno di esercitare un forte trazione settentrionalista delle risorse disponibili? “.

Alosi chiede di conoscere la posizione del Governo Musumeci, se abbia intenzione di alzare le barricate in difesa dell’apparato industriale siracusano contro “un progetto antimeridionalista o se stia fingendo e preferisce restare alla finestra a guardare il fiume che passa”.

Il sindacato ricorda che “in discussione c’è il futuro di 10 mila lavoratori”. Poi un ulteriore passaggio: “Siracusa-dice Alosi – per la sua storia e la sua vocazione industriale, non può in alcun modo essere condannata ai margini dei processi di sviluppo produttivo ed industriale della Sicilia e dell’intero Paese, se non addirittura esclusa. Sganciare Siracusa e la Sicilia dal resto del Paese e dell’Europa sarebbe una iattura esiziale che lascerebbe sul terreno solo macerie e macelleria sociale. Per queste ragioni, lanciamo un appello alle massime istituzioni della Città e della Provincia al fine di convocare subito le forze sociali, Confindustria, i Sindaci, le forze politiche e le deputazioni regionali e nazionali per contrastare con determinazione qualunque progetto antimeridionalista e di emarginazione politica, sociale, economica e culturale dei nostri apparati industriali. Se la democrazia consiste in un rendiconto quotidiano sull’uso del potere- la chiosa del segretario della Cgil- ora è il momento di renderne conto”.




Colto in flagrante,arrestato topo d’appartamento: il proprietario aveva notato luci accese

I Carabinieri della Stazione di Solarino hanno arrestato in flagranza di reato un catanese, di 32 anni, già gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, per furto in abitazione.
Il soggetto, forzando una finestra con un cacciavite, si era introdotto nell’abitazione della vittima, rubando soldi e argenteria.
E’ stato il proprietario  a chiamare i Carabinieri, in quanto tornando a casa si era accorto di alcune luci stranamente accese. I militari, giunti in pochi minuti sul posto hanno sorpreso l’uomo ancora nell’abitazione, bloccandolo e arrestandolo.
La refurtiva è stata restituita al proprietario, mentre il ladro è stato condotto presso la casa circondariale Cavadonna.




Siracusa. Controlli antidroga,un arresto e 21 dosi di hashish sequestrate in via Amato

Controlli antidroga potenziati nei giorni scorsi a Siracusa.

Ieri mattina, agenti delle Volanti, durante la perlustrazione di via Santi Amato, nota piazza di spaccio, hanno arrestato un giovane di 20 anni, trovato in possesso di 21 dosi di hashish e 146 euro in contanti, presunto provento dell’attività di spaccio.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, il giovane è successivamente stato liberato.

In serata, nel corso di ulteriori controlli in viale dei Comuni, altra piazza di spaccio siracusana, gli agenti hanno segnalato alla competente Autorità amministrativa un uomo di 30 anni trovato in possesso di una dose di hashish per uso personale.




Caos all’Hub vaccinale, Furnari (Italia Viva): “Correre subito ai ripari”

Ore di attesa in coda, nell’incertezza, con gli occhi sgranati per evitare che qualcuno faccia il furbo e passi avanti e, oltre a questo, la possibilità  che dopo la lunga attesa, si debba tornare l’indomani all’Hub vaccinale e ricominciare lo stesso interminabile iter.
Ne parla la coordinatrice provinciale di Italia Viva, Alessandra Furnari. “Da cittadina, oltre che da coordinatrice di Italia Viva-la  premessa di Furnari –  non posso che denunciare la situazione di caos che  regna all’Hub vaccinale di Siracusa”. La domanda che l’esponente di Italia Viva pone è rivolta all’Asp ed al Comune di Siracusa ed è “se davvero ritengono di poter invogliare o addirittura convincere i cittadini a vaccinarsi, se farlo vuol dire trascorrere ore nel caos e nell’incertezza di come e quando si riuscirà ad ottenere la somministrazione del vaccino. Chi, magari ritenendosi più tutelato, sceglie questa struttura, infatti, è ormai costretto ad un calvario-prosegue l’ex assessore alle Politiche Sociali-  All’interno tutto scorre liscio, tra l’accettazione e la somministrazione è tutto molto rapido ed organizzato, ma prima di riuscire a mettere piede all’interno della struttura è un dramma. In piedi per ore al freddo, anche chi in piedi ha difficoltà a stare; un assembramento di persone che non prevede alcuna distinzione o controllo tra chi ha una regolare prenotazione e chi no, così come non prevede distinzione di orari; tutto si risolve in un’unica grande ammucchiata. Con la diffusione della variante Omicron caratterizzata dall’altissimo tasso di contagiosità-osserva ancora la rappresentante della forza politica-  è davvero impensabile che possa essere autorizzata, da
chi dovrebbe tutelarci, una situazione del genere. E’ impossibile accettare che ad un anno dall’inizio della campagna vaccinale la situazione peggiori invece che migliorare. I pochi volontari rimasti provano a fare quel che possono cercando di gestire la situazione, consegnano i moduli da compilare, cercano di recuperare qualche sedia per gli anziani o per chi comunque ha evidenti difficoltà a stare in piedi, ma non sanno fornire risposte precise perché come riferiscono “qui le idee le cambiano da un momento all’altro”.
Furnari parla di indicazioni che, ad esempio ieri, nell’arco di una sola mattinata, sono mutate innumerevoli volte: “prima alternanza prenotati e non prenotati (a numero chiuso), poi è stato chiesto a chi aveva prenotazione per orario successivo alle 11,00 di andare via, ma senza controllare che effettivamente ciò avvenisse; successivamente-continua il racconto-  preso atto del grave ritardo in corso e del fatto che tutti i prenotati della mattinata erano ancora lì ammassati, è stato annunciato che 3 blocchi da 40 ciascuno dei prenotati avrebbero avuto precedenza; le lamentele dei non prenotati erano troppo accese ed allora un nuovo “cambio”: ogni 40 prenotati la possibilità di entrare anche per 5 non prenotati. Passa il tempo, tutto è fermo, ed allora si cambia di nuovo: i non prenotati avranno una corsia preferenziale nel pomeriggio, ma intanto devono andare via, per la mattinata (che è intanto è giunta quasi al termine) solo prenotati. Ma quali prenotati?
Quelli di oggi, quelli di ieri e pure dell’altro ieri, basta che non siano di domani! Si resta fermi per ore in attesa, si resta fermi per ore con gli occhi sgranati perché, se ti distrai, c’è sempre qualcuno che passa avanti, c’è sempre “qualcuno”accompagnato ad occhi bassi da qualcun altro, che può entrare prima, senza fila e persino di lato. Ci vuole molta convinzione per resistere e non abbandonare quella fila incerta che non sai se ti consentirà di raggiungere l’obiettivo. L’obiettivo comune però dovrebbe essere quello di invogliare la popolazione a vaccinarsi, l’obiettivo minimo dovrebbe essere consentire a chi è già convinto di vaccinarsi di poterlo fare in modo sicuro ed agevole. Tutto ciò invece non accade e fermo restando il ringraziamento al personale amministrativo e sanitario, oltre che ai volontari, chi ha in mano la gestione della struttura – conclude la legale siracusana- dovrebbe veramente correre ai ripari e adottare un metodo, che sia uno e che funzioni”.




Siracusa. Torna la Befana del Vigile Urbano: solidarietà e non solo

Era un appuntamento tradizionale fino ad alcuni decenni fa. Tornerà quest’anno, domani, la Befana del Vigile Urbano, iniziativa di beneficienza che vede insieme il Comune di Siracusa, l’Ordine degli Avvocati ed il suo Comitato per le Pari Opportunità, nonchè la Caritas.

L’appuntamento è fissato per domattina, dalle 9:30 alle 13:00, ai giardinetti di Piazza Adda. Per l’occasione sarà riproposta e riutilizzata la vecchia pedana che i vigili urbani utilizzavano fino a qualche decennio fa (Non è, peraltro, escluso, che l’utilizzo possa essere riproposto anche per ragioni operative).

I dettagli sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Palazzo di Giustizia. Oltre all’assessore alla Polizia Municipale, Dario Tota, erano presenti il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Carmelo Greco, la presidente del Comitato Pari Opportunità, Ada Salibra, una delegazione di legali siracusani e, per la Polizia Municipale, Pippo Barbagallo.