Siracusa. Guida sotto l’effetto di droghe: fenomeno preoccupante in provincia

Aumenta il numero di automobilisti che , in provincia di Siracusa, si mettono alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nei prossimi giorni saranno disponibili dei dati precisi, ma la tendenza sembra già chiara . Se in passato era l’alcool a rappresentare il principale problema, adesso sembra che le droghe stiano soppiantando il precedente trend.

Nei giorni scorsi, in tutta Europa, la polizia stradale ha condotto l’operazione Alcool and Drugs, con la misurazione del tasso alcolemico o di eventuali stati di alterazione alla guida. In provincia, la Polstrada, guidata dal comandante Antonio Capodicasa, ha lavorato in sinergia con L’Asp, che ha messo a disposizioni mezzi e strumentazioni per le verifiche sui conducenti sottoposti a controllo.




Siracusa. Con 26 dosi di cocaina in un condominio: la Mobile arresta un 33enne

Quando si è visto “braccato”, ha consegnato spontaneamente agli agenti della Squadra Mobile 26 dosi di cocaina, per 5 grammi di peso complessivi. Arrestato per detenzione ai fini di spaccio un 33enne siracusano.

Gli uomini della Mobile, nel corso di servizi antidroga, hanno notato l’uomo a bordo di un motociclo. Dopo avere parcheggiato, hanno visto che si introduceva repentinamente all’interno di un condominio.

Un modo di muoversi che ha destato sospetto. Sottoposto a controllo, il giovane ha consegnato lo stupefacente.

Una volta estesa la perquisizione nell’abitazione, in camera da letto è stata rinvenuta altra cocaina, per ulteriori 15 grammi, un bilancino di precisioni, sacchetti di plastici come quelli rinvenuti addosso al giovane e 1.020 euro in banconote di vario taglio, probabile provento dell’attività di spaccio.

Il 33enne è stato posto agli arresti domiciliari.




Siracusa. La solidarietà vince: raccolti 2 tonnellate di cibo e montagne di giocattoli per chi ha meno

Più di due tonnellate di cibo, tantissimi giocattoli e libri per le famiglie siracusane che hanno meno. E’ il risultato ottenuto grazie alle donazioni effettuate nell’ambito di un’iniziativa dell’istituto comprensivo Raiti, con la dirigente Angela Cucinotta , l’associazione Astrea, le parrocchie di San Corrado Confalonieri e Santuario, le famiglie, i docenti.

Sono oltre 2 mila le persone che nel capoluogo vivono in condizione di povertà. Le consegne sono state effettuate dai volontari, grazie al furgone messo a disposizione del titolare de L’Arca di Noè. Una vera e propria montagna di giocattoli per un Natale che per i piccoli destinatari sarà sicuramente più gioioso.  <La scuola è un luogo in cui i bambini e i ragazzi crescono – dice Angela Cucinotta, dirigente scolastica – in cui maturano consapevolezza, in cui il confronto e l’amicizia con i pari fanno si che maturino, che comprendano meglio la società, le differenze, oltre al prezioso lavoro di crescita svolto dalle famiglie. Sensibilizzare all’aiuto è uno dei preziosi ideali a cui la scuola deve credere fermamente, e uno dei valori fondanti sia della nostra costituzione sia dell’agenda europea che prevede momenti di condivisione ed educazione civica. Alle famiglie, a tutti gli studenti e alla comunità scolastica va un doveroso ringraziamento per l’esempio mostrato anche stavolta>. I viveri e i giocattoli sono stati donati all’associazione Astrea, nata in memoria di Stefano Biondo, alla parrocchia di San Corrado, e al Santuario. Il tutto è stato trasportato grazie ad un furgone messo a disposizione dal commerciante dell’ Arca di Noè. <Ringrazio tutto lo staff della scuola – dice padre Aurelio – e le famiglie per il prezioso contributo, divideremo ai nostri assistiti le derrate che ci sono state donate>. La povertà in città aumenta, diventa difficile per molte famiglie preparare un pasto quotidiano così come testimonia anche Rossana La Monica dell’associazione Astrea,nata in memoria di Stefano Biondo: <assistiamo 300 famiglie, ed ogni aiuto seppur piccolo, contribuisce a rendere la quotidianità migliore di chi possiede meno>.




Scuola al buio, ladri al comprensivo Martoglio: rubati cavi in rame, lezioni ridotte

Proprio ieri una “piantina di Falcone” è stata messa a dimora nel cortile della scuola, come simbolo di legalità e segnale di speranza in un quartiere difficile della città. Nella notte, ignoti si sono però introdotti dal retro ed hanno rubato, tranciandoli, 80 metri circa di cavi di rame.
Alla scuola Martoglio questa mattina si respirava amarezza, quella della dirigente scolastica Clelia Celisi, delle insegnanti, del personale scolastico e di tutti coloro i quali si spendono ogni giorno per fare il miglior lavoro possibile. Uscita anticipata per gli alunni, alle 10,30, visto il problema che ha riguardato sia l’erogazione di energia elettrica, sia l’erogazione idrica.

L’episodio è stato denunciato. La polizia indaga sull’accaduto e nel frattempo una squadra del Comune, insieme ai tecnici di E-Distribuzione, ha effettuato un sopralluogo per capire come intervenire in tempi quanto più celeri possibile per il ripristino dei cavi. Non è certo, infatti, che le attività didattiche potranno essere assicurate domani e fino a soluzione del problema.

Non saranno di rame, con ogni probabilità, così da renderli meno “appetibili”. Secondo una prima ricostruzione, i ladri si sono introdotti all’interno del cortile posteriore attraverso un cancelletto posto su via Santi Amato, hanno anche divelto un tombino, pensando potesse contenere materiale, salvo poi scoprire di avere sbagliato valutazione. Hanno poi tranciato i cavi che correvano lungo il muro di cinta.




La Piantina di Falcone nel giardino del Palazzo di Giustizia: “Simbolo di speranza”

La piantina di Falcone del Palazzo di Giustizia è il simbolo della lotta per la legalità, il simbolo del lavoro dei magistrati che operano in provincia di Siracusa, dell’impegno delle forze dell’ordine e di ognuno dei lavoratori che prestano servizio all’interno del Tribunale di Siracusa, ma vuol dire anche ricordarsi ogni giorno di chi ha dato il massimo per combattere la mafia per la rinascita civile.
Dopo le prime piantumazioni, ieri, questa mattina la talea del ficus magnolia cresciuto davanti alla casa di Giovanni Falcone è stata piantata nel giardino del Tribunale. Una cerimonia breve ma dall’alto valore simbolico. Si tratta di un’iniziativa della Procura di Siracusa e della Prefettura . La piantina per il Palazzo di Giustizia è stata donata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa Per la diffusione di quel simbolo, sono state raccolte le talee dall’albero e sono stati rigenerati centinaia di esemplari con lo stesso genoma dell’originale al fine di essere donati a scuole ed enti in tutta Italia nel quadro del progetto di educazione alla legalità ambientale denominato “Un albero per il futuro”, promosso dal ministero della Transizione ecologica unitamente alla Fondazione Falcone e all’Arma dei Carabinieri. Coinvolte circa duecento scuole siciliane con richieste da oltre duemila istituti del resto d’Italia.

La presidente del Tribunale, Dorotea Quartararo ha ricordato come la piantina possa essere anche un continuo stimolo per dare il massimo e per ricordarsi la missione quotidiana di chi svolge una professione per la legalità e per la costruzione di un futuro di rinascita.

La piccola Matilde, che frequenta l’asilo nido del Tribunale, è stata la testimonial di questo momento.

 




Solidarietà, la bella iniziativa dei poliziotti dell’associazione Donatori Nati

L’associazione Donatori Nati della Polizia estende la propria attività e coinvolge le altre forze dell’ordine e i lavoratori della giustizia.
Iniziativa, questa mattina, nel cortile del Tribunale, per agevolare la donazione di sangue e sensibilizzare ulteriormente ad un gesto che può salvare la vita a chi ha bisogno di una trasfusione, per patologia o per situazioni emergenziali.
Lo sa bene il presidente della sezione provinciale dell’associazione, Francesco Giuffrida.




Ias, il consiglio comunale di Melilli chiede la modifica della legge regionale

Approvato  nel corso di una seduta straordinaria aperta alla partecipazione della deputazione regionale e nazionale di consiglio comunale, l’atto di indirizzo con cui si rivolge al
governo la richiesta di rivedere la modifica alla legge regionale 8 del 12 gennaio 2012 votata il 7
dicembre dal parlamento siciliano.
“Non posso che manifestare il mio apprezzamento per la scelta di convocare un consiglio comunale
straordinario su un tema così importante per il nostro territorio che ha dato opportunità di
confronto e approfondimento. Apprezzamento che rappresento anche per l’esito della votazione
all’unanimità dell’atto di indirizzo proposto dalla maggioranza consiliare. ”Ad affermarlo è il sindaco
di Melilli Giuseppe Carta.
“Trovo singolare e contraddittorio – afferma Giuseppe Carta – il voto favorevole all’atto di indirizzo
dell’onorevole Daniela Ternullo. Ricordo a me stesso infatti che pochi giorni fa aveva votato
convintamente in Parlamento la modifica per poi fare un passo indietro in aula consiliare. Un
atteggiamento che non condivido ma che conferma la bontà e l’onestà della nostra battaglia, non
più solitaria.”
“Ammetto di aver riscontrato con piacere la posizione di quanti, nel corso di queste settimane,
hanno condiviso le preoccupazioni dell’amministrazione comunale e soprattutto perché sono
provenute da schieramenti politici non certo vicino al nostro. Dal Partito Democratico al movimento
5 stelle fino alla lega.
Posizioni assunte con decisione e convincimento anche a scapito di eventuali lacerazioni come nel
caso dell’Udc. È per questo che sento di ringraziare il vice commissario Udc provinciale, Daniele
Lentini, per aver preso autonomamente una difesa netta del territorio, diametralmente opposta a
quella del suo collega di partito, l’assessore regionale Mimmo Turano, titolare della rubrica Attività
Produttive”.
“Non possiamo accettare decisioni calate dall’alto in totale assenza di confronto e condivisione con
tutti i soggetti interessati, a partire dai privati, ai comuni, alle associazioni di categoria, ai sindacati.”
“Riteniamo sia fondamentale – conclude il primo cittadino – creare un tavolo tecnico e stabilire
collegialmente la soluzione migliore da mettere in campo, tenendo sempre a mente le priorità su
cui intendiamo continuare a batterci, lo snellimento burocratico, la tutela dei posti di lavoro, il
risparmio economico per i cittadini. “




Dissesto idrogeologico:”Recepire la legge del 1978 per censire i terreni incolti”

Il presidente dell’Associazione Nazionale Forestali Italiani, il siracusano Michele Lonzi, ripropone alla Regione Siciliana di applicare una legge dello Stato che potrebbe essere determinante nella lotta contro il dissesto idrogeologico dovuto all’incuria dell’uomo e ai cambiamenti climatici. Lo fa a distanza di 43 anni da quando – giovane agronomo – investì della tematica l’allora presidente della Regione, Piersanti Mattarella che, entusiasta, accettò subito di avviare l’iter. Ma la sua barbara uccisione, per mano della mafia, bloccò tutto.

“Con il contributo personale e politico del collega agronomo e già assessore regionale all’agricoltura, allo sviluppo rurale ed alla Pesca, Edy Bandiera, ho chiesto un incontro al presidente dell’assemblea regionale Gianfranco Miccichè per proporre al Parlamento siciliano l’emanazione delle norme attuative della legge n. 440 del 1978 – ha dichiarato oggi Lonzi nel corso della conferenza stampa – una legge riguardante il recupero produttivo delle terre incolte o abbandonate, anche al fine della salvaguardia degli equilibri idrogeologici e della protezione dell’ambiente”.

Il recepimento dovrà necessariamente essere preceduto dal puntuale censimento dei terreni abbandonati, incolti o insufficientemente coltivati. Censimento che in Sicilia potrebbe essere eseguito dal Corpo Forestale della Regione Siciliana – è stato proposto in conferenza stampa – corpo che, se opportunamente rilanciato nei suoi compiti e funzioni, potrebbe dare certezza dei dati all’Assemblea Siciliana. E sempre allo stesso corpo di polizia a tutela dell’ambiente potrebbero essere poi affidate tutte le procedure relative alle concessioni per la rimessa a produzione di questi terreni.

In Sicilia, su 390 comuni ben 360 sono a rischio idrogeologico – più del 90% – e l’Italia, pur avendo una modesta estensione territoriale, risulta essere al quarto posto nel mondo per numero di vittime annue causate dagli eventi climatici e di dissesto del territorio.

“In quarant’anni (gli ultimi dati Istat disponibili si riferiscono al periodo 1970-2010) in Italia, la superfice agricola utilizzata (SAU) è passata da diciotto milioni di ettari agli attuali tredici milioni – ha continuato Michele Lonzi – con una perdita netta di cinque milioni di ettari, estensione che equivale a quella della superficie dell’intera regione Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme. In Sicilia, si è passati da 1 milione e 730mila ettari del 1970, ad 1 milione 384mila ettari del 2010, con una perdita netta di 346mila ettari, estensione che equivale alla superficie dell’intera provincia di Catania”.

Ma nonostante questi dati impressionanti, l’allarme lanciato dall’Associazione Nazionale Forestali Italiani non è stato finora preso in seria considerazione dal Governo centrale (a parte qualche timida promessa d’incontro da parte del ministro Patuanelli e del sottosegretario Cancellieri), nè dalla Regione Siciliana.

“Sono stati invece incredibilmente attenti alla problematica il presidente della Repubblica, Mattarella e Papa Francesco – ha aggiunto Lonzi – che hanno apprezzato le mie note, incoraggiandomi così a proseguire in questa opera di sensibilizzazione”.

Un’ultima, ma importante riflessione, il presidente dell’A.N.Fo.I l’ha dedicata alla filiera del legno che, nonostante tutto, continua ad essere una realtà produttiva ed occupazionale, oggi rappresentata da 80mila aziende, con più di cinquecentomila lavoratori.

“Filiera che alla luce dei dati citati, terre incolte, abbandonate od insufficientemente coltivate, può avere grossi margini di sviluppo. Limiteremmo così – ha aggiunto Lonzi – le importazioni dall’estero (importiamo i due terzi del fabbisogno di legno) raggiungendo altri tre obiettivi: dare una mano all’imprenditoria del legno e, cosa ancora più importante,

ritornare a presidiare il territorio, limitando così seriamente il succedersi dei disastri ambientali ed, infine, utilizzare al meglio la manodopera bracciantile degli operai utilizzati nella cura e manutenzione dei boschi”.

Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti alcuni componenti del comitato scientifico dell’Associazione Nazionale Forestali Italiani, tra cui Vincenzo Vacante, docente, ordinario di Entomologia generale ed applicata presso la Facoltà di agraria, Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, esperto internazionale in lotta biologica in Selvicoltura, Orticoltura ed Agrumicoltura: “I fenomeni climatici e il conseguente dissesto si relazionano intimamente tra loro e chiamano in causa un’atavica disattenzione di una parte del mondo scientifico e politico, che per anni ha negato la valenza del loro impatto sul pianeta – ha dichiarato – e pertanto l’inaugurazione una serie di riflessioni di ordine etico, tecnico-scientifico e politico come quelle odierne può aiutare a stimolare le coscienze e ad invertire la rotta”.

Interessante, in chiave Pnrr, l’intervento di Silvio Santacroce, avvocato, esperto di diritto commerciale comunitario ed internazionale, già responsabile dell’area legale presso l’assessorato regionale dell’Agricoltura della Sicilia per l’attuazione del Por 2000-2006 e della programmazione 2007-2013 che ha sottolineato i passaggi del Next Generation Eu in cui sono fondamentali le azioni legate all’ambiente.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha spiegato Santacroce – dedica una parte della Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) alla sicurezza del territorio, intesa come mitigazione dei rischi idrogeologici (con interventi di prevenzione e di ripristino), alla salvaguardia delle aree verde e della biodiversità (es. con interventi di forestazione urbana, digitalizzazione dei parchi, etc.), all’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno (es. con bonifica siti orfani), e alla disponibilità di risorse idriche (es. infrastrutture idriche primarie, agrosistema irriguo, fognature e depurazione), tutti aspetti fondamentali per assicurare la salute dei cittadini e, sotto il profilo economico, per attrarre investimenti”.

Complementare al contributo di Santacroce anche l’intervento di Francesco Azzaro, dirigente dell’Ispettorato dell’agricoltura di Ragusa, già responsabile del Distretto assistenza tecnica in agricoltura di Siracusa che ha ricordato come “nel nuovo programma 2023/2027, la Pac (Politica Agricola Comune) cambia veste ed ambisce a rendere l’agricoltura resiliente ai cambiamenti, soprattutto quelli di mercato, quindi sostenibile e capace di offrire vitalità alle zone rurali”.

Per Filadelfo Brogna, direttore dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Siracusa e già responsabile al Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale delle riserve naturali della provincia di Siracusa, “benché nel suo complesso lo schieramento antincendio estivo e gli interventi di soccorso alle popolazioni nello scorso autunno si siano rilevate efficaci ed efficienti, difficilmente potranno reggere nel lungo periodo ad eventi sempre più catastrofici”.

“Solo la cura del territorio – ha proseguito Brogna – con il recupero delle terre incolte e abbandonate, attraverso una agricoltura sostenibile, ed una attenta salvaguardia dei boschi, possono mitigare il fenomeno che negli ultimi anni ha visto un aumento delle superfici percorse dal fuoco, con gravi danni alle imprese agricole”.

Riferendosi alle recenti prese di posizione di Papa Francesco, mons. Giuseppe Greco, docente di Lettere e religione, Assistente del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) e Prelato d’onore di Sua Santità, ha sottolineato che oggi si levano fortemente – e interpellano la coscienza degli uomini – sia il grido della terra ferita, sia il grido dei popoli oppressi dal sottosviluppo. “È necessario un sussulto della coscienza comune per invertire la rotta – ha aggiunto Greco – si esige la scelta di una ‘ecologia integrale’: ambientale, economica, sociale, culturale”.

E su questo, Michele Lonzi ha ricordato le parole del Santo Padre che il 7 ottobre scorso, all’atto accademico della Lateranense su ecologia ed ambiente, ha detto che “non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia che è la responsabilità più grande di fronte a quanti, a causa del degrado ambientale, sono esclusi, abbandonati e dimenticati”.

A chiudere la conferenza stampa è stato Edy Bandiera, agronomo, già assessore all’Agricoltura, allo Sviluppo rurale e alla Pesca della Regione Siciliana che ha puntato il suo intervento sulla difesa della tipicità locale e territoriale. “Se opportunamente valorizzata, anche attraverso deroghe ai sistemi produttivi voluti dalle stringenti norme igienico sanitarie europee – ha detto l’ex Assessore – la tipicità dei nostri prodotti può ridare sviluppo a tutte quelle aree interne collinari e montane che sono un vero scrigno di biodiversità e che altrimenti debbono necessariamente essere abbandonate. È chiaro che, oltre alle deroghe ai sistemi produttivi per produzioni tipiche e tradizionali, bisogna prevedere un reddito di ruralità integrativo, assieme all’accesso ai terreni incolti, abbandonati e/o insufficientemente coltivati (Legge 440 del 1978)”.

Per Edy Bandiera, infine, una politica attenta allo sviluppo socio economico in armonia con la difesa dell’ambiente, “non può non guardare ai giovani che se opportunamente sostenuti possono sicuramente trovare occasioni di sviluppo socio economico nella valorizzazione del patrimonio agroalimentare tradizionale e tipico delle aree interne, collinari e montane”.

 




Siracusa. Vaccino anti Covid ai bambini dai 5 anni: istruzioni per l’uso

Sono 65 i punti vaccinali pediatrici distribuiti in tutte le province siciliane in cui da giovedì 16 Dicembre anche i bambini dai 5 agli 11 anni potranno essere vaccinati, come disposto dal Ministero della Salute.

Come funzionerà

Nei punti vaccinali saranno predisposti accessi e corsie riservate ai più piccoli. Il giorno della somministrazione i bambini dovranno avere 5 anni compiuti, secondo le indicazioni dell’Assessorato regionale della Salute.

Come si prenota
La prenotazione può essere effettuata collegandosi alla piattaforma governativa (www.prenotazioni.vaccinicovid.gov.it) predisposta da Poste Italiane, oppure attraverso il sito www.siciliacoronavirus.it, da dove è possibile scaricare anche la modulistica relativa alla vaccinazione.

Cosa devo fare il giorno dell’appuntamento?

Il giorno della vaccinazione è necessario che sia presente anche uno solo dei genitori/tutori legali, il quale dovrà dichiarare di avere informato l’altro genitore.

Che vaccino sarà somministrato ai bambini?
Il vaccino previsto per i bambini dai 5 agli 11 anni è Comirnaty (BioNTech/Pfizer), nella formulazione specifica approvata da Aifa, con un dosaggio ridotto a circa un terzo rispetto a quello per gli over 12. Anche per i bambini è prevista la somministrazione di una seconda dose, a distanza di tre settimane dalla prima.

Quali sono i punti vaccinali in provincia di Siracusa?
Questo l’elenco dei centri vaccinali Covid-19 predisposti dall’Asp di Siracusa sul territorio provinciale con accessi e corsie riservati ai più piccoli. L’elenco è pubblicato nella sezione “Centri vaccinali Covid 19 pediatrici” nel sito internet aziendale www.asp.sr.it:
Siracusa HUB Urban Center, Via Bixio 1 martedì, giovedì e sabato ore 8-12 e 15-19, domenica 8-13
Floridia C/da Vignarelli mercoledì ore 14-19
Canicattini Bagni Via Umberto 391 mercoledi ore 9-13 e giovedi ore 14-18,30
Solarino Via Magenta 1 martedi-mercoledì-giovedì ore 8,30-13,30
Sortino Via libertà 125 sabato: ore 9 – 14
Priolo sede Cerica giovedì: 9 – 13 e 14 – 18
Palazzolo Acreide via Campailla s.n. (sede Protezione Civile) sabato ore 9-14
Augusta c/o Ospedale di Augusta venerdi ore 15-18 e sabato ore 9 – 13 e 15 – 18
Lentini Piazza Aldo Moro lunedi e venerdi ore 9-12
Noto c/o Ospedale di Noto sabato ore 8-14
Avola Punto Vaccinale c/o Ospedale di Avola martedì ore 14-18
Pachino – Portopalo HUB Portopalo sabato e domenica ore 8-14
Rosolini Via Cavaliere Domenico Marina 1 venerdì ore 14-19.




Avola. Scarpe contraffatte di griffe di lusso e cd pirata: scatta il sequestro della Gdf

Calzature con marchi di importanti griffe contraffatti , cd e dvd pirata. La Guardia di Finanza li ha rinvenuti durante un servizio di prevenzione e repressione dei traffici illeciti in materia di contraffazione e pirateria audiovisiva nei principali mercati rionali. Le operazioni, eseguite dai militari della Tenenza di Noto, diretti dal capitano Mariagrazia Ponziano, rientrano nel più ampio dispositivo di controllo economico del territorio ordinato dal Comandante Provinciale di Siracusa, Colonnello Lucio Vaccaro. Nel dettaglio,  Le Fiamme Gialle hanno sorpreso presso il mercatino di Avola due soggetti che, con bancarelle di fortuna, vendevano scarpe contraffatte e cd/dvd “pirata”. Nel corso delle attività i militari hanno individuato e sequestrato 94 paia di scarpe di note griffe, tra le quali “Adidas”, “Puma”, “Nike”, “Gucci”, “Louis Vuitton” e 97 cd/dvd illecitamente duplicati in violazione dei diritti d’autore con le relative copertine contraffatte, in quanto riproducenti in fotocopia il prodotto originale. I due commercianti, accorgendosi dell’arrivo dei militari della Guardia di Finanza, si sono dati alla fuga, facendo perdere le tracce . Sono  in corso le indagini per risalire alla loro identità e per la  ricostruzione della filiera produttiva della merce sottoposta a sequestro.