Siracusa. Nuovi cavi di rame per l’illuminazione pubblica della Pizzuta: via al ripristino degli impianti

Consegnati i cavi di rame che serviranno a ripristinare gli impianti di illuminazione pubblica della Pizzuta.
Il materiale dovrà sostituire quello rubato nelle scorse settimane, in più riprese. A causa dei furti in questione, le vie della zona residenziale sono rimaste (da settimane) al buio. Motivo di disagio per i residenti.

I malviventi a caccia di “oro rosso” da rivendere sul mercato nero, hanno aperto tombini e perfino vani contatore. Non solo il furto e il problema di interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica, dunque, ma anche un rischio concreto per chi percorre i marciapiedi, invasi dalla vegetazione. Questo non permette sempre di scorgere in tempo i chiusini lasciati aperti dai ladri.

A sollecitare l’intervento di ripristino è stata, nei giorni scorsi, la delegata del quartiere Tiche, Luana Aliano. “Da contatti diretti con la gli addetti alla pubblica illuminazione- aveva spiegato- si è potuto appurare che la situazione di disagio è stata provocata da un furto dei cavi, su un percorso di circa 3 Km” Da stasera-annuncia-  una parte di via Lo Surdo e una parte di via Asbesta torneranno illuminate. I lavori continueranno da lunedì e l’area rimasta al buio per un mese e mezzo tornerà illuminata. I pozzetti da rimettere a posto perchè scoperti erano addirittura quattro. L’intervento di ripristino, in questo caso, è stato portato a termine”.




Porto rifugio di Targia, nulla di fatto ancora. Zito e Ficara (M5S): “Basta passerelle”

“Nessun atto concreto, nonostante le promesse dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, per il porto rifugio di Targia”.

Il deputato regionale Stefano Zito ed il parlamentare Paolo Ficara del Movimento 5 Stelle non trattengono la rabbia.

Zito è intervenuto in Ars puntando l’indice all’indirizzo di Falcone: “basta passerelle”, ha ripetuto in più occasioni il deputato pentastellato. “Il porto rifugio di Targia ha subito danni ingenti nel 2018, a causa delle mareggiate. E l’assessore lo sa. Ad inizio anno è venuto a Siracusa e ha visitato via mare quel porto rifugio, a servizio della ricca zona industriale, e ha notato le condizioni drammatiche in cui devono lavorare gli operatori. Aveva promesso interventi e non ce ne è traccia, neanche nell’ultimo atto sulla portualità prodotto dalla Regione a metà ottobre. Ora la situazione è ulteriormente peggiorata dopo il passaggio del ciclone Apollo. Ma io dico, un atto concreto mai, questo governo?”, ruggisce Zito.
Non è da meno il vicepresidente della commissione Trasporti, Paolo Ficara. “Io c’ero quando l’assessore Falcone è venuto a Siracusa e ha visto con i suoi occhi la situazione del porto rifugio. Questo continuo indugiare, mettere avanti le solite Catania e Palermo anche per interventi non così urgenti ora ha stancato. Questo governo non vuole il bene dei siciliani e di sicuro non persegue quello dei siracusani. Sia detto senza vittimismo, anzi con l’orgoglio di chi sa che può farcela da solo. Ma la Regione deve spiegare perché non ha voluto che i porti di Siracusa passassero nelle competenze dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale se poi non vuol intervenire per la loro sicurezza. Forse, è il sospetto, fanno gola gli introiti assicurati soprattutto dalla nostra portualità industriale?”, incalza Ficara. “Inutile sperare che Musumeci e Falcone spieghino a noi umili siracusani perché si sono opposti con tanta forza al passaggio di competenze che avrebbe dato un futuro ricco e di sviluppo ai nostri porti. Ma almeno abbiano la decenza di prendersene cura. Questo lassismo è intollerabile. Parole, parole, promesse, inaugurazioni di strade già aperte da anni e poca, pochissima sostanza”, concludono Paolo Ficara e Stefano Zito.

Nella foto, un sopralluogo effettuato al Porto rifugio di Targia dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone con una delegazione di tecnici e deputati siracusani.




Detenuto sorpreso in moto, senza casco e senza assicurazione: condotto in carcere

In moto, senza casco e senza assicurazione, nonostante fosse ai domiciliari.

Sfilza di violazioni per un 32enne, arrestato dai carabinieri di Pachino perchè sorpreso a bordo della sua moto, incurante degli arresti domiciliari che avrebbe dovuto osservare.
L’uomo, detenuto per spaccio di stupefacenti, si è concesso un giro senza casco e nonostante il mezzo fosse privo di copertura assicurativa.
Proprio la mancanza del casco ha attirato l’attenzione della pattuglia dei Carabinieri di Pachino che hanno riconosciuto l’uomo e lo hanno arrestato per evasione.
Il Magistrato di Sorveglianza di Siracusa ha disposto l’aggravamento della misura detentiva con conseguente accompagnamento dell’uomo presso la casa di reclusione di Siracusa.




Incidenti stradali, Siracusa 32esima in Italia: in calo solo durante il lockdown

Nella classifica delle città con più incidenti stradali, Siracusa occupa il 32º posto, con un indice di incidentalità del 4,05%.

A dirlo è uno studio condotto sulla base dei dati Istat da Pronto Bolletta di Papernet. Secondo quanto appurato,la città di Siracusa negli ultimi tre anni (triennio 2018-2019-2020) sarebbe passata da un indice del 3,59% ad un valore di 4,22, registrando così una variazione del 17,55%. Passando ad analizzare i dati per gli anni 2019 e 2020, notiamo come gli incidenti stradali siano diminuiti e di conseguenza anche lo stesso indice, raggiungendo un valore di 4,05%.

Dando uno sguardo alla classifica, sul podio troviamo Bergamo, Genova e Firenze con un indice di incidentalità rispettivamente del 8,37%, 7,23% e 6,45%. Queste città, già da qualche anno, registrano numeri abbastanza elevati di incidenti in rapporto alla numero di persone che ospitano. In particolare, se guardassimo a questa classifica per i passati anni 2019 e 2018, troveremmo ancora una volta Genova e Bergamo nelle prime due posizioni. Questo- secondo l’indagine condotta- può essere ricondotto anche alla cattiva manutenzione delle rispettive strade urbane ed extraurbane. Per quanto riguarda le 3 città più sicure a livello stradale invece, troviamo le posizioni occupate da Venezia, Campobasso e Catanzaro con un indice di incidentalità rispettivamente del 2,44%, 2,43% e 2,25%. Possiamo spiegare il terzultimo posto di Venezia in questa classifica sulla base del minor numero di autovetture e conducenti rispetto ad un’altra qualsiasi città italiana. Catanzaro e Campobasso si confermano nelle ultime due posizioni anche per gli anni 2018 e 2019, a segnalare, in generale, una maggiore sicurezza stradale.

L’arrivo della pandemia- spiegano gli esperti di Pronto Bolletta-  ha causato non pochi disagi a livello sanitario ed economico e molti settori hanno subito importanti cambiamenti. Primo fra tutti è il settore dei trasporti e, nello specifico, la mobilità e gli incidenti stradali che ha registrato ottimi miglioramenti! Nel 2020, secondo le fonti ufficiali dell’ISTAT, si è registrato un decremento record per numero di incidenti stradali e persone coinvolte. Il fatto che, i governi, in generale, avessero bloccato quasi totalmente la mobilità delle persone durante certi periodi dell’anno, può spiegare questi dati. Tali precauzioni erano state prese principalmente per contenere i contagi e limitare la seconda ondata della pandemia e a beneficiarne, nel medio termine, è la sicurezza stradale

I dettagli dello studio sono consultabili qui




Pallanuoto. Euro Cup, l’Ortigia pronta a ospitare gli ungheresi dello Szolnoki

Per l’Ortigia, capolista in Serie A1 e attesa dal ritorno dei quarti di Euro Cup contro lo Szolnoki (mercoledì 10 novembre in Ungheria), è nuovamente tempo di scendere in acqua. Domani, alla piscina “Paolo Caldarella” di Siracusa, alle ore 15.00 (diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Ortigia), arriva il Metanopoli Milano, nel match valido per la quinta giornata di campionato. Per i biancoverdi, imbattuti e a punteggio pieno insieme al Recco, si tratta di un test sulla carta facile contro i lombardi, fermi ancora a quota zero in classifica. Obbligatorio, però, non sottovalutare l’impegno, così da continuare a collezionare vittorie e punti, che fanno bene sia in vista del prossimo match di Euro Cup, sia per il campionato, considerato che le prossime giornate saranno intense e piene di scontri diretti e di gare molto difficili (a Savona, poi in casa contro Trieste, quindi in trasferta con il Quinto).
Alla vigilia dell’incontro, parla Cristiano Mirarchi, attaccante dell’Ortigia, che presenta gli avversari di domani: “Il Metanopoli è salito di categoria lo scorso anno, è una realtà abbastanza nuova in Serie A1 e forse sta pagando un po’ il fatto di doversi ambientare nella massima serie. Nel suo organico ha però giocatori di esperienza con tanti campionati di A1 alle spalle e che sanno giocare a pallanuoto. Sappiamo che ci sono dei giocatori che possono crearci dei problemi. Nei primi sei-sette elementi, infatti, ci sono atleti di valore. Ovviamente loro sanno che ogni partita è importante e daranno il massimo per metterci in difficoltà”.
In gare dove il pronostico pende tutto a proprio favore, c’è sempre il rischio di cali di tensione, come accaduto per due tempi nella trasferta contro la Lazio: “Le partite sono facili sempre dopo, mai prima – afferma Mirarchi – quindi se abbiamo avuto delle difficoltà è perché fisicamente o mentalmente non siamo riusciti a rendere al meglio. Certe gare possono sembrare più semplici, però poi bisogna giocarle sul campo. Mentalmente siamo pronti. Lo siamo perché questo è un momento della stagione molto importante, in cui ci avviciniamo a delle partite decisive e siamo focalizzati sugli obiettivi che stiamo perseguendo”.
Per mettere il match dalla propria, l’Ortigia dovrà sicuramente indovinare l’approccio e prendere le contromisure agli avversari, puntando sulle qualità che la squadra di Piccardo sta mettendo in mostra in questa prima fase della stagione: “Le armi che possiamo sfruttare in questa partita contro Metanopoli – conclude l’attaccante biancoverde -sono le stesse sulle quali possiamo puntare durante l’intero campionato, vale a dire, sicuramente, le nostre ripartenze e la nostra velocità. Siamo una squadra molto veloce, che gioca tanto in orizzontale, e quindi possiamo stancarli nei primi due tempi per poi guadagnare un vantaggio e allungare nel terzo e quarto tempo”.




Siracusa. Danni subiti a causa del maltempo, indennizzi e risarcimenti: ecco come funziona

Non è ancora chiara la strada da seguire per ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa dell’ondata eccezionale di maltempo dei giorni scorsi. Occorrerà attendere alcuni passaggi burocratici, che dipendono in parte dalla Regione e poi soprattutto dal Governo.

Ad entrare nel merito dell’iter è il vicesindaco di Siracusa, Pierpaolo Coppa, che guida anche il settore Contenzioso.

“La speranza- la premessa dell’assessore Coppa-  è che lo Stato riconosca subito le provvidenze”.

Significa riconoscimento dello stato di calamità naturale e quindi, con tempi che si spera siano brevi, l’accredito degli indennizzi. Diverso percorso è, invece, quello che riguarda l’eventuale risarcimento danni.

“E’ chiaro-prosegue Coppa-  che chi ritiene di avere subito danni a causa di responsabilità di un ente pubblico, può avanzare richiesta di risarcimento”.

Si tratta di due aspetti diversi della stessa vicenda. Dal punto di vista tecnico, infatti, sono fattispecie distinte e separate.

“Siamo ancora nella fase della conta dei danni -ricorda Coppa-  Alla luce dei calcoli che saranno effettuati, la Regione avanzerà la  sua richiesta di stato di calamità naturale allo Stato.  Le provvidenze non prevedono contenziosi, la richiesta di risarcimento danni, si.  Con le provvidenze, ovviamente, molti problemi possono essere risolti più velocemente. Con la richiesta di risarcimento danni, invece, i tempi possono diventare più lunghi. Occorre dimostrare una serie di aspetti, con documentazione ed eventuali perizie. Mi è capitato, durante la mia carriera professionale, di vedere contenziosi durare fino a 20 anni”.

Intanto per oggi è prevista una videoconferenza con la Regione relativa alle procedure da seguire per la quantificazione dei danni alle attività agricole.

Nel caso dei privati, “questo è ancora il momento dei soccorsi e dell’assistenza- fa presente Coppa- I volontari della protezione civile stanno ancora facendo questo. Al resto occorrerà pensare dopo”.

Ovviamente, nel caso di istanze di risarcimento danni, per i Comuni e per il Libero Consorzio Comunale (l’ex Provincia Regionale) non si tratterebbe affatto di una buona notizia. Le casse degli enti locali versano già in condizioni estremamente difficili. Dover pagare sarebbe un ulteriore problema, a partire dalla difficoltà di reperire le somme necessarie. Anche per questo motivo Coppa incrocia le dita per il riconoscimento delle provvidenze.

Se sia in effetti una buona soluzione per i privati, tuttavia, dipende dall’entità del danno subito e dall’importo degli eventuali indennizzi.

Valutazioni che saranno fatte quando i conti saranno fatti e le decisioni saranno assunte.

 




In piazza contro l’affossamento del Ddl Zan: manifestazione a Siracusa, a San Giovanni

Mobilitazione anche a Siracusa contro il “no” al Ddl Zan.

Appuntamento fissato per domenica pomeriggio, alle 16.00, in piazza San Giovanni, con la manifestazione organizzata dal Comitato Pride composto da una rete di associazioni e comitati.

“Il Ddl Zan- osserva Tiziana Biondi a nome del comitato – avrebbe dovuto introdurre misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità) . Rivendichiamo, oggi più che mai, il diritto a leggi giuste e rispettose e a difesa di tutte le persone Lgbt”.

Biondi esprime un auspicio. “Mi auguro che chi sta al potere tenga conto delle piazze. Non si tratta di poche persone, ma di migliaia di cittadini, non solo della comunità Lgbt, che esprimono un’idea diametralmente opposta a quella che qualcuno ha fatto prevalere. La politica- prosegue Tiziana Biondi- si dimostra completamente scollata dal volere della gente. Nessuno- dice ancora la vicepresidente di Stonewall Siracusa- accetterà che i diritti vengano intesi come concessionari e nessuno intende accontentarsi di parti di tutele. In altri Paesi, del resto, leggi come il Ddl Zan esistono e sono in vigore da parecchio tempo, votate anche dalle destre. Incomprensibile quello che accadde in Italia. Ricordo- conclude Biondi- che in quella legge si parla anche di misoginia, si parla di diversabilità, di tutela a 360 gradi. Si dice no anche a questo”.

Aderiscono:  Accoglierete, Comitato Attivisti Siracusani, PD Unione Comunale Città di Siracusa, Sinistra Italiana Siracusa, Nati Strani Animazione, Femminismi e Libertà, Europa Verde Siracusa, Aipd Siracusa, Aps Valorabile, Articolo Uno (Federazione Provinciale e Cittadino di Siracusa).
Il comitato Siracusa Pride è composto da : Arci Siracusa, Arcigay Siracusa – Arciragazzi Siracusa 2.0, Astrea in memoria di Stefano Biondo, C.A.V. Ipazia, CGIL, Cobas Scuola Siracusa, Giosef Siracusa, No all’Odio. Movimento di contrasto ai discorsi d’Odio Sicilia – R.E.A. (Rete Empowerment Attiva) – Rete Degli Studenti Medi, Stonewall,  Uil, Unione Degli Studenti Siracusa, Zuimama Arciragazzi.




Siracusa. Nuova caserma dei vigili del fuoco, Vinciullo e Moncada: “Ancora ritardi, ci prendono in giro”

“Impegni non mantenuti, nonostante le risorse siano disponibili (quasi un milione di euro) dalla fine del 2018”.

L’ex parlamentare regionale Vincenzo Vinciullo torna sulla mancata apertura del nuovo comando provinciale dei Vigili del Fuoco, finanziato con la legge 433 per la Ricostruzione Post Sisma del ’90.

Alla voce di Vinciullo si unisce quella di Sebastiano Moncada, del suo stesso gruppo politico.
“Come al solito-commentano i due esponenti politici, federati con la Lega Sicilia- abbiamo assistito a promesse da marinaio ed a passerelle di soggetti politici inconcludenti e abituati a prendere in giro i siracusani, ma i problemi non sono i venditori di fumo, i problemi sono tutti i siracusani che, come allocchi, plaudono a chi viene a prenderci in giro.Anche nel caso del completamento dei lavori, sollecitiamo a tirare fuori le risorse già stanziate nella scorsa legislatura e che, inspiegabilmente, si sono perse”.

Vinciullo e Moncada sono convinti che non siano necessarie ulteriori risorse e che queste “premesse di futuri impegni siano la scusa per trattenere ingiustamente le risorse già destinate al comando provinciale dei Vigili del Fuoco (leggasi ribassi d’asta)”.




Cittadini acquistano Tetradramma coniato nella zecca di Leontinoi e la donano al Museo

Una preziosa moneta, acquistata dall’associazione culturale “Avanti Tutta Sicilia” e donata al Museo Archeologico di Lentini.

Il Tetradramma sarà consegnato ufficialmente domani mattina, alla presenza dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, durante il convegno “Beni culturali e mecenatismo privato. Una nuova via da seguire”. Il convegno sarà l’occasione per sancire una collaborazione tra pubblico e privato.
La moneta, un esemplare di Tetradramma d’argento della zecca di Leontinoi datato V secolo a.C. raffigurante, sul recto, una testa di Apollo coronato di alloro e, sul verso, una testa di leone con fauci spalancate, circondata da quattro chicchi di orzo in occasione dl convegno verrà donata dal Presidente dell’Associazione Settimo Minnella, al direttore del Parco Archeologico di Leontinoi, Lorenzo Guzzardi, alla presenza del Sindaco di Lentini, Rosario Lo Faro e del sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio.
L’assenza presso il Museo Archeologico di Lentini della moneta che con il ruggente leone rappresenta l’antica città di Leontinoi era considerata un vero e proprio vulnus. La moneta d’argento che è celebrata in tanti luoghi e simboli colma un vuoto e rappresenta un’importante testimonianza storica delle due città di Lentini e Carlentini.

“Il dono del Tetradramma da parte di privati cittadini a seguito di una raccolta fondi, ha un grande valore simbolico – sottolinea l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – perché rappresenta un grande atto d’amore verso la storia del proprio territorio, sublimandone il senso di appartenenza e perché costituisce una concreta testimonianza in favore del nostro patrimonio culturale. Con questo gesto scriviamo una bella pagina di storia”.

‘La moneta di Leontinoi torna a casa sua – dichiara il presidente dell’Associazione, Settimo Minnella, che ha promosso la raccolta fondi per l’acquisto della moneta -. Una grande vittoria delle comunità di Leontinoi ma anche una nuova e importantissima via da seguire nella collaborazione pubblico-privato” .
“La moneta, che è stata acquistata per 1.900,00 euro dalla Numismatica Moruzzi di Roma – dice il Direttore del Parco Archeologico, Lorenzo Guzzardi – da oggi sarà tra gli oggetti più preziosi del Parco e non certo per il valore oggettivo del bene, ma per il significato che esso ha rispetto alle comunità del Parco che, attraverso questo gesto, hanno voluto sancire la loro vicinanza nell’attività di tutela e valorizzazione della memoria che quotidianamente svolgiamo”.




Tre furti aggravati tra il 2018 e il 2019: 44enne di Pachino condannato a due anni

Sconterà la sua pena nel carcere di Cavadonna. Destinatario dell’ordine di carcerazione, un uomo di 44 anni. Ad eseguire quanto disposto dall’autorità giudiziaria sono stati ieri gli agenti del commissariato di Pachino. L’uomo, 44 anni, è ritenuto responsabile di tre episodi di furto aggravato tra il 2018 e il 2019. Espierà 2 anni, 1 mese e 5 giorni di reclusione .