Augusta. Il caso Don Prisutto, lettera degli ambientalisti al Papa: “Santità, intervenga Lei”

Una lettera indirizzata a Papa Francesco, per chiederne l’intervento a sostegno di Don Palmiro Prisutto, dopo la richiesta di dimissioni inviata al parroco di Augusta dall’Arcivescovo Francesco Lomanto.

Valeria Paci, esponente del mondo dell’associazionismo locale e in difesa dell’ambiente, ha deciso di rivolgersi al Pontefice. Una posizione forte quella assunta nella missiva partita nei giorni scorsi. Questo il testo integrale della lettera al Santo Padre:

“Sua Santità,
mi permetto di inviarLe la presente missiva perché vorrei sottoporre alla sua attenzione una delicata questione che riguarda l’arciprete della mia città, don Palmiro Prisutto.
Io sono Valeria Paci, una docente di lettere di Augusta e come tale quotidianamente investita del delicato, difficile e bellissimo compito di educare i ragazzi del mio paese impegnandomi a trasmettere loro, oltre ai contenuti della disciplina, il senso di responsabilità nei confronti dell’Altro, della loro famiglia, della classe, della loro città, della nazione e del mondo intero.
Vivendo accanto al polo petrolchimico più grande d’Europa, la questione ambientale è uno degli argomenti che affrontiamo con grande coinvolgimento, anche solo per il fatto che, in base a come soffia il vento, l’odore di benzina che viene raffinata a qualche chilometro di distanza arriva fino a dentro le nostre aule.
Ho letto con attenzione l’enciclica Laudato sii e vi ho trovato tanti spunti che mi hanno illuminato in merito alla cura del creato come dovere morale oltre che civico cui viene chiamato ogni uomo; mi hanno incantato le parole sulla difesa della Bellezza e dell’Armonia di tutte le cose che inducono ognuno di noi a porsi drammaticamente domande sul significato del proprio senso di vita in rapporto al creato.
Questo mi ha incoraggiata a scriverLe di Don Palmiro Prisutto che ha fatto della tutela ambientale una missione all’interno di un territorio non sempre cosciente e riconoscente. In questi giorni si è diffusa infatti la notizia che l’arcivescovo della Diocesi di Siracusa ha preso la decisione di rimuoverlo dall’incarico per motivi a noi ignoti.
Don Palmiro è considerato un “sacerdote di frontiera” perché ha sempre denunciato lo scempio ambientale compiuto nella nostra zona, nota per l’alta percentuale di malati oncologici che in lui hanno sempre visto una speranza. Oltre a innumerevoli campagne di sensibilizzazione verso il rispetto dell’ambiente, ogni 28 del mese infatti celebra una messa durante la quale vengono letti tutti i nomi di chi non ce l’ha fatta e di coloro che lottano ancora per guarire dal cancro. Per questo è stato insignito nel 2015 del prestigioso premio Nenni e ha anche ricevuto una lettera di stima proprio da Lei, Santità.
Tuttavia non tutti all’interno della comunità vedono bene il suo operato, molte sono le famiglie ad Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa che dalle industrie trovano sostentamento e per questo i più tacciono o si sono nel tempo indignati non ritenendo l’operato di Don Palmiro consono a un sacerdote. Questo è accaduto probabilmente perché da noi vige ancora il ricatto occupazionale per cui tutte le legittime richieste avanzate in difesa della salute sono viste come un oltraggio nei confronti degli industriali. In questi giorni la notizia della rimozione del nostro sacerdote ha suscitato sconforto e smarrimento anche perché siamo portati a pensare che ci sia un collegamento con le sue battaglie ambientali.

Se così fosse, Lei comprenderà, sarebbe un fatto gravissimo e il messaggio è chiaro: se non ti pieghi ai compromessi, se parli e alzi la testa prima proviamo a imbavagliarti, poi a denigrarti e poi ti facciamo fuori. Questo modo di fare ci è così familiare che pochi osano protestare. Altri tacciono per disinteresse alla cosa pubblica o per troppo interesse legato a ingenti somme di denaro che le aziende del polo petrolchimico sborsano per lavarsi la coscienza e mostrarsi sensibili alle esigenze del territorio, peccato però che ci rubano il bene più prezioso: la salute.
In tale ottica la rimozione del nostro parroco pertanto risulta offensiva non solo nei confronti di una persona limpida e corretta come padre Palmiro ma anche nei confronti di una comunità intera perché la lede nei diritti: diritto alla vita, alla salute, alla libertà di opinione e di parola.
Per questo con profonda umiltà, Le chiedo di intervenire in questa delicata vicenda che mi tocca profondamente sia moralmente che civicamente, glielo chiedo da mamma, da cittadina e da insegnante.
Con immensa riconoscenza e affetto la ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrà riservare al caso. 
                                                                                                                                                           Valeria Paci”

 

 




Siracusa. Garozzo si pente pubblicamente di aver appoggiato Italia. Il sindaco: “Ecco come stanno le cose”

Il sindaco, Francesco Italia si guarda bene dall’entrare in polemica diretta con il suo predecessore, Giancarlo Garozzo, dopo le dichiarazioni dell’ex primo cittadino, oggi esponente di Italia Viva. Garozzo, ai microfoni di FMITALIA, ha espressamente dichiarato di essersi pentito di aver puntato, durante le ultime amministrative, su Italia, di avere ritenuto che fosse la candidatura giusta e portato avanti la campagna elettorale a supporto.

Parole forti, a cui Italia replica senza alzare troppo i toni. Qualche “stilettata”, tuttavia, la lancia, con qualche parola chiara e con qualche sottinteso.

“Sono già contento che Garozzo abbia detto che sono stato un ottimo assessore e vice sindaco-premette- A me non l’ha mai detto. Giancarlo Garozzo è un mio amico, da anni tentano di farci litigare e nemmeno questa volta ci riusciranno”.

Il sindaco replica, poi, in maniera un po’ più chiara.  “Garozzo si è pentito di avere chiesto ai suoi amici di farmi votare. E’ una sua valutazione e la registro.  Dal suo punto di vista avrà delle motivazioni. Non entro nel merito. Anche io, se parlassi, avrei un elenco lungo di temi da affrontare, ma non voglio entrare in questa dinamica. Potrei solo ricordare che nel 2018, quando ci siamo insediati, abbiamo trovato tutti gli asili nido non fruibili e oggi sono quasi tutti risistemati. A qualcuno sfugge che il Comune pagava 730 euro a bambino, oggi ne paga 600. Potrei citare tante scelte coraggiose, importanti, che hanno certamente smosso e cambiato la situazione. Non si poteva, per fare un altro esempio, continuare a  spendere 950 mila euro per delle navette che non funzionavano, non era raro arrivare ad averne in giro una sola, a quel costo”.

Sul futuro immediato della giunta comunale, prossima al rimpasto, dopo le dimissioni dei due assessori di Italia Viva, Cosimo Burti e Alessandro Schembari, il sindaco ribadisce quanto dichiarato nei giorni scorsi. Il suo invito rivolto al Pd ha avuto risposte diverse, dalle diverse anime della forza politica guidata dal segretario Salvo Adorno. “Adorno dice no, altre anime dicono si. Il Partito Democratico è sempre stato spaccato al proprio interno. Una parte di chi, in Italia Viva, adesso ha smesso di sostenere l’amministrazione comunale, aveva già percorso una strada differente appoggiando un altro candidato. Le dinamiche politiche non devono stupire. Mi colpisce, però, la drammatizzazione che si attiva in questa città intorno a vicende che sono fisiologiche”.

Italia puntualizza che “Stare nell’amministrazione comunale è un servizio per la città. Non devo creare un futuro nè a me e nemmeno a qualche mio amico.  Restare liberi è il modo migliore per servire Siracusa”.

Infine un riferimento al possibile allargamento a forze politiche differenti da quelle che originariamente hanno sostenuto Italia. “Ho sempre fatto appello a tutte le forze della città che volessero concorrere a liberare Siracusa da quella cappa, che faceva si che solo qualcuno potesse partecipare ai processi decisionali. Per entrare, sarà necessario condividere la nostra impostazione e i nostri programmi”. Non si spinge oltre, per il momento, ma preannuncia una serie di interlocuzioni politiche. “Siamo aperti -conclude- ai contributi di chi vuole il bene della città, non il proprio , non quello degli amici e non a quello dei clientes. Non mi dimetterò, come qualcuno chiede dal giorno stesso in cui mi sono insediato. Significherebbe tradire il mandato elettorale”.

 




Siracusa. Parla l’agente aggredito: “Il dolore più forte è stato sentire chi incitava gli aggressori”

“Oltraggiato, minacciato, spintonato, poi, una volta a terra, preso a calci ma- cosa più dolorosa-  sentire le voci intorno di chi incitava ulteriormente chi  mi stava aggredendo”. Luca Cerro è l’agente della Municipale aggredito ieri, mentre con la collega di pattuglia, si trovava in corso Umberto per il controllo della sosta.

Oggi si ritrova con una costola rotta, una prognosi di 20 giorni, mentre la collega, spintonata, se la caverà in 7 giorni.

“Sono stato vittima di una ignobile proditoria aggressione da parte di due soggetti inqualificabili: oltraggiato, minacciato, spintonato, sono caduto a terra e preso a calci. La mia collega di pattuglia, intervenendo coraggiosamente, è stata offesa e spinta a terra- le parole che Cerro utilizza per raccontare quanto accaduto-  Al Pronto Soccorso mi hanno diagnosticato la frattura di una costola.
Sono dolorante e riesco a fatica a respirare e a parlare, ma ciò che più mi ha fatto male è stato sentire le urla di incitamento della folla ai due aggressori, e le ingiurie all’indirizzo della Polizia Municipale e dell’Amministrazione, sintomo di una insofferenza verso la legalità sempre più diffusa”.

Numerose la manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’agente Cerro, l’invito a riflettere su quello che ci sta succedendo.

Levata di scudi da parte delle associazioni, di chi, con lui, , condivide percorsi e iniziative per i diritti e per  la legalità. Solidarietà è arrivata anche dal sindaco, Francesco Italia, dalla giunta e da tanti cittadini, anche attraverso Facebook.

Cerro, tuttavia, non perde l’ottimismo e la speranza, “certo-conclude-  che una Siracusa diversa si può e si debba costruire”.




Siracusa. Casa del Pellegrino, il Comune: “Destinarla a chi non può permettersi un affitto”

Destinare l’ex Casa del Pellegrino alle famiglie che non possono permettersi un’abitazione.

Una proposta forte, per certi versi improvvisa,  quella che parte dal sindaco, Francesco Italia che, dopo avere affrontato il tema con la sua giunta, è pronto a sottoporlo alla Curia.

“Questo- spiega il primo cittadino- è uno dei problemi più importanti della città. Ci sono famiglie che non hanno la possibilità  di avere una casa, magari nonostante si lavori e nonostante il Comune, com’è noto, ha attivato un’iniziativa che prevede che per un anno l’amministrazione comunale paghi l’affitto per la famiglia destinataria. Queste persone hanno comunque difficoltà a trovare proprietari che decidano di dare in locazione il proprio immobile. La proposta sarà quella di destinare, in collaborazione con la Caritas, la Casa del Pellegrino a queste famiglie, per ospitarle. Del resto- aggiunge- possiamo parlare di questi cittadini come di pellegrini in senso cristiano”.

Sempre per le politiche abitative, Italia parla di progetti per la risistemazione della case popolari per venti milioni di euro. “A questo si aggiunge la riqualificazione, per 7 milioni, dell’immobile di via Grottasanta destinato allo stesso scopo, non ancora pronto. Farò del mio meglio- conclude- perchè anche la Casa del Pellegrino possa essere utile. E’ un immobile di proprietà comunale, già pronto per essere utilizzato a tale scopo. Assurdo lasciarlo chiuso” .




Canile abusivo a Noto, denunciati un dirigente comunale e il responsabile cattura

Un dirigente comunale di Noto ed il responsabile della cattura dei randagi denunciati per abuso d’ufficio e omissione e rifiuto di atti d’ufficio in concorso.
I fatti risalgono al 2019, quando a settembre, il commissariato di Polizia ha segnalato agli uffici comunali la presenza di numerosi cani randagi, circa una quarantina, nei pressi della scuola Fornaciari, dell’Ospedale Trigona e presso la Contrada Passo Abate che si trova all’ingresso della città barocca, come per altro constatato dall’intervento effettuato da personale di Polizia e dai medici veterinari della locale ASP.
La situazione perdurava nel tempo e, nell’aprile del 2021, perveniva un esposto, a firma di tanti cittadini, per segnalare l’annoso problema del randagismo.
Nell’esposto si lamentava il fatto che i cani meticci e randagi vagavano incontrollati per le vie della città, creando non pochi problemi al traffico veicolare ed arrivando, talvolta, ad azzannare i passanti.
In particolare, ogni mattina, il branco di cani si spostava nell’area dell’ospedale Trigona e del plesso scolastico Fornaciari, scuola frequentata da numerosi bambini, costituendo un grave pericolo. Gli animali, non essendo sterilizzati, aumentavano di numero nel giro di pochi mesi.
Il gruppo di cani randagi, indicato nell’esposto, risultava essere quello per il quale il Commissariato aveva già richiesto l’intervento al competente settore comunale cui appartiene uno degli odierni indagati. Negli anni le segnalazioni sono state reiterate ma mai considerate favorevolmente.
Al fine di chiarire la presenza dei cani nelle zone indicate, i poliziotti hanno acquisito informazioni dal personale dell’Unità Operativa veterinari del Distretto di Noto, la cui funzione in materia di Randagismo è quella di coordinare le operazioni di micro chippatura per l’identificazione dei cani e la loro successiva sterilizzazione.
La cattura dei cani era compito di esclusiva competenza del settore comunale di riferimento, che avrebbe dovuto avvalersi della squadra di accalappiacani. L’indagine permetteva di far rilevare come non esistesse alcuna mappatura dei cani, perché mai identificati, mai dotati di micro chip e men che meno sterilizzati, perché mai prelevati dalla squadra addetta alla cattura, di cui era responsabile l’altro degli odierni indagati. Dalla documentazione acquisita, anche video fotografica, che va a corroborare il quadro indiziario, oltre ai copiosi solleciti del Commissariato, sono decine le note inoltrate anche dall’unità operativa dei medici veterinari al settore comunale preposto al randagismo ed al responsabile della squadra cattura rimaste inevase.
Allo stesso modo, sono decine le note inviate dalla polizia sempre rimaste inevase ed acquisite al fascicolo d’indagine. Gli ulteriori approfondimenti investigativi consentivano, altresì, di appurare che il titolare della ditta con mansione di accalappiamento dei cani randagi e gestione del Rifugio Sanitario Comunale, espletasse tale incarico per conto del Comune di Noto, pur non avendo i requisiti di legge previsti.
Peraltro, un sopralluogo effettuato dalla polizia giudiziaria del Commissariato presso il  rifugio di  Contrada Volpiglia, ne svelava le pessime condizioni igienico sanitarie. Sulla base degli elementi indiziari raccolti, ieri, il dirigente e il responsabile della squadra cattura sono stati convocati in commissariato e denunciati in stato di libertà-
Il primo risponderà di abuso d’ufficio, avendo procurato, secondo gli inquirenti, un ingiusto vantaggio patrimoniale a persona priva dei requisiti di legge per svolgere le mansioni di gestore del canile e dell’accalappiamento dei cani e per omissioni d’atti d’ufficio, il secondo per omissione di atti d’ufficio.




Siracusa. Dopo le dimissioni, parla l’ex assessore Burti: “I miei settori messi in coda”

“C’è uno scollamento evidente tra l’amministrazione comunale e il territorio. Spero che le mie dimissioni possano rappresentare una scossa. E’ anche un invito alla riflessione perchè la città si aspetta risultati e un rapporto costante, che ultimamente manca, anche per via della mancanza di un consiglio comunale”.

L’ormai ex assessore comunale alle Attività Produttive, Cosimo Burti, questa mattina ha salutato gli ambulanti della Fiera del Mercoledì, commiato dopo le dimissioni rassegnate nei giorni scorsi insieme all’altro esponente di Italia Viva, Alessandro Schembari.

Burti parla fuori dai denti e ricorda come  “il sostegno al sindaco Italia affondi le radici in un periodo in cui già c’era un’unione di intenti e condivisione di un percorso iniziato dall’allora primo cittadino, Giancarlo Garozzo. Italia Viva- aggiunge- arriva dopo, aggregando i renziani del vecchio Pd”.

Ma le ragion che hanno condotto Burti alle dimissioni sono anche e per certi versi soprattutto legate al suo lavoro, a quello che ha portato a termine e ancor più a quello che dice di non aver potuto portare avanti per via di una “falla” nella macchina amministrativa.

Entra più nello specifico quando inizia a parlare delle rubriche cha ha guidato fino a lunedì mattina. “Nel mio settore – spiega l’ex assessore alle Attività Produttive e al Randagismo- ci sono delle attività che rimangono incastrate sotto la parte amministrativa perchè le priorità non sono quelle legate ai miei settori. Nella logica della sofferenza amministrativa, con la pianta organica svuotata di parecchie unità, anche per via dei pensionamenti, i miei settori sono stati messi in coda rispetto ad altri. Questo si traduce nell’impossibilità di raggiungere gli obiettivi amministrativi.  Le mie rubriche-dichiarazione che non lascia spazio ai dubbi-  sono state prese meno in considerazione rispetto ad altre. E questa è una logica di scelta in cui la politica incide molto. Se hai poco personale e poche risorse, compi una scelta politica privilegiando un settore piuttosto che un altro”.

Tra i progetti che Burti aveva in itinere e che rimangono in sospeso: la progettazione del nuovo mercato coperto di Santa Panagia, il nuovo regolamento del commercio su aree pubbliche, con la riorganizzazione del settore e, sul versante della gestione del fenomeno del randagismo, l’affidamento del canile sanitario.

Infine Burti ribadisce un concetto che sembra stargli particolarmente a cuore: “Serve recuperare il contatto con il territorio. Auguro alla giunta un buon proseguimento di lavoro ma  ultimamente l’amministrazione si è forse distaccata troppo dalla città, portando avanti principi che sulla teoria sono condivisibili ma nella concretezza, quasi nulli”.

 




Solarino avrà un nuovo campo sportivo, Scorpo: “Un sogno che si avvera”

Solarino avrà un nuovo campo sportivo. Dalla Regione arriveranno 875 mila euro, totale finanziamento del progetto di riqualificazione dell’impianto.

Gli interventi prevedono, tra le altre cose, il rifacimento della pista (oggi in asfalto e che sarà, invece in tartan), delle recinzioni, della tribuna, nuovo impianto di illuminazione a led, la torre faro.

Motivo di soddisfazione per il sindaco, Sebastiano Scorpo, che parla di “un sogno che si avvera. Un altro risultato- aggiunge- frutto di impegno, di un lavoro di squadra che con tenacia e umiltà continua a lavorare per la propria comunità”.

Solarino vanta una significativa tradizione sportiva, soprattutto nell’ambito dell’atletica. Ha sfornato campioni e trasmesso passione. Il Comune lavora da tempo alla realizzazione di questo obiettivo, tentando anche la strada del Bando Sport e Periferie messo in campo dal Governo. E’ da un’interlocuzione con l’assessore regionale Manlio Messina e con la deputata regionale Rossana Cannata, tuttavia, che arriva questo “via libera” dalla giunta Musumeci che, tra i progetti finanziati in provincia di Siracusa, ha inserito anche quello relativo al campo sportivo di Solarino.

Non figura, per il momento, tra gli interventi che saranno effettuati, il rifacimento del campo in erba sintetica, per il quale in futuro saranno predisposte, secondo quanto annuncia il primo cittadino, specifiche attività. Alcune scelte dipendono dall’esigenza di rispettare i dettami, ad esempio, Fidal (la federazione italiana di Atletica Leggera).

La procedura era stata aperta dall’assessore Sebastiano Montalto. La porta a termine l’assessore Luciano Puglisi e insieme, in un video pubblicato su Facebook, annunciano, “come in una staffetta sportiva, il successo della squadra”.




Lavori per 5 milioni di euro all’ospedale di Lentini, aggiudicata la gara

Aggiudicata la gara per i lavori di efficientamento energetico dell’ospedale di Lentini. Per gli interventi sono stati stanziati 5 milioni di euro, fondi Po Fesr 2014-2020, finanziati dall’assessorato regionale all’Energia. Il programma prevede dalla sostituzione degli infissi di tutte le degenze alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 350 kw, oltre all’efficientamento dell’impianto di climatizzazione e la sostituzione di tutti i corpi illuminanti con altri a LED a bassissimo consumo.

Soddisfatto il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra.“L’ospedale di Lentini-commenta il general manager-  è destinatario di continui interventi di miglioramento, sia sul fronte strutturale, che di risorse umane e strumentali, al pari degli altri ospedali e delle strutture territoriali della provincia, nonostante l’emergenza covid abbia richiesto, in quest’ultimo anno, uno sforzo sovrumano di processi organizzativi straordinari”.

L’efficientamento dell’impianto di climatizzazione, che sarà raffreddato ad aria e non più ad acqua, risolverà , secondo quanto spiegato, l’atavico problema della carenza di risorse idriche estive, che non dipende dall’Asp, che quest’anno è stato superato grazie alla collaborazione della Prefettura, della Forestale e della Marina Militare.

Intanto si è conclusa proprio in questi giorni, a seguito di avviso di selezione, la procedura di nomina dei nuovi direttori sanitario ed amministrativo dell’ospedale di Lentini: si tratta rispettivamente di Antonino Micale, già direttore facente funzioni del Distretto sanitario di Siracusa e direttore della Sanità Penitenziaria e di Vincenzo Cannavò, già direttore amministrativo facente funzioni in passato dello stesso presidio e di recente responsabile di Servizi territoriali.
Nei mesi scorsi si sono, invece, concluse le procedure di selezione  dei primari del Pronto Soccorso, di Terapia Intensiva, della Medicina Interna e della Pediatria e a breve, annuncia l’azienda sanitaria provinciale, sarà bandito il concorso per la nomina di un nuovo primario di Ostetricia e Ginecologia, nonché per il posto di chirurgo plastico per la Breast Unit, mentre sono in corso di completamento le procedure per l’attivazione del reparto di Anatomia Patologica e la nomina del suo responsabile.
“In questi mesi – spiega il direttore sanitario dell’ospedale di Lentini Antonino Micale – la Direzione aziendale ha proceduto alla stabilizzazione di diverse figure mediche e non, fra i quali il vice direttore medico di presidio. Sul fronte strumentale, sono state acquisite nuove importanti attrezzature necessarie alla funzionalità del presidio ospedaliero. Il Pronto soccorso è stato dotato di una nuova autombulanza di Rianimazione ed altre due sono in fase di consegna mentre sono stati immessi in servizio ulteriori quattro autisti per rimpinguare e rendere efficiente oltre che autonomo il servizio trasporto. Il Pronto Soccorso, inoltre, è stato dotato di una apparecchiatura per la esecuzione di tamponi rapidi covid-19 con tecnica di Immunofluorescenza. Sotto il profilo della strumentazione, le sale operatorie sono state dotate di un nuovo amplificatore di brillanza, di un nuovo letto operatorio ortopedico, installato ieri, e di due videolaringoscopi mentre il reparto di Oftalmologia è stato dotato di una nuova apparecchiatura per OTC.
Il Laboratorio Analisi è stato fornito di una cappa a flusso laminare e di una microcentrifuga spin, e sono in corso le procedure di acquisto per un nuovo apparecchio per protidogramma nonché per attrezzature per altri reparti, tra queste, per la riduzione delle polveri nell’ambulatorio Gessi.
Nel reparto di Radiodiagnostica, ancora, si è proceduto alla sostituzione del Telecomandato (apparecchio digitalizzato indispensabile per la funzionalità) ed è stato acquisito un nuovo apparecchio portatile per radiografie per le attività a servizio delle degenze. Il reparto di Terapia intensiva è stato fornito, tra l’altro, di quattro sanificatori e di nuovi videofibroscopi monouso e sono in corso lavori di rifacimento della facciata dei locali. Sul fronte degli interventi strutturali, tra l’altro, sono state completate le procedure per la ristrutturazione del reparto Suap.
Il presidio ha in atto il ripristino di attività in ambienti che erano stati destinati ad area Covid, come ad esempio il reparto Dialisi che ha ripreso le proprie funzioni ordinarie ed è stato dotato di nuove apparecchiature per la dialisi anche portatili mentre è in corso la riapertura del CUP (Centro Unico di Prenotazione) nei locali a piano terra. E’ in via di definizione la nuova segnaletica interna ai viali del presidio per migliorare la circolazione, mentre è in fase di studio una nuova organizzazione dei parcheggi. Sul fronte della collaborazione con la società civile è meritevole di attenzione l’iniziativa di abbellimento dei locali del P.S. con i quadri realizzati dagli studenti del Liceo Artistico “Nervi e l’impegno nell’accoglienza delle associazioni di volontariato”.
Sul Centro vaccinale di Carlentini, nel quale si è lamentato da parte di alcuni che si starebbe risparmiando sul personale, interviene a precisazione il direttore facente funzioni del Distretto sanitario Salvatore Nigroli: “Il centro vaccinale di Carlentini ha una potenzialità di duecento somministrazioni di vaccino anticovid al giorno, aperto mattina e pomeriggio. Il personale medico, infermieristico e amministrativo impiegato è proporzionato alle esigenze in ragione sia del numero delle prenotazioni giornaliere che delle campagne straordinarie di open day. Non c’è alcun risparmio sul personale – dichiara Nigroli – ma un continuo processo di ottimizzazione delle risorse che vengono incrementate, così come avviene in tutti gli altri punti vaccinali, in occasione degli open day o in caso di necessità. Nella giornata presa a riferimento, sono state effettuate 201 vaccinazioni tra prenotati e persone che si sono presentate per l’open day. Per fare fronte alla campagna straordinaria, aprendo ad altre cento vaccinazioni oltre le cento che risultavano prenotate, abbiamo provveduto ad integrare con un altro medico la squadra che è collaborata con efficienza ed impegno da gruppi di volontariato e di protezione civile. Siamo sempre pronti ad apportare correttivi al presentarsi di qualsiasi esigenza. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di raggiungere al più presto il risultato della vaccinazione dell’intera popolazione. Non va trascurato che questa Azienda sanitaria, sin dal primo giorno della campagna di vaccinazione anticovid, ha istituito oltre a due hub provinciali, centri vaccinali di prossimità in tutti i comuni della provincia di Siracusa”.




Siracusa. In giro nonostante sottoposto ai domiciliari: arrestato 46enne

Era in giro, nonostante fosse sottoposto ai domiciliari. I carabinieri di Siracusa hanno sorpreso fuori casa un 46enne di Cassibile, con precedenti in materia di sostanza stupefacente. L’uomo è stato sorpreso sulla pubblica via ieri pomeriggio. I carabinieri l’hanno bloccato e ricondotto a casa. L’uomo, che non ha saputo fornire ragioni plausibili per giustificare il proprio comportamento, dovrà rispondere adesso anche di evasione.




La lettera dell’arcivescovo, la richiesta di dimissioni, la petizione: riesplode il caso don Prisutto

La data sulla lettera è quella del 10 luglio. Da quel momento, l’arciprete di Augusta, don Palmiro Prisutto, ha dieci giorni di tempo per rassegnare le proprie dimissioni da parroco. A chiedere quelle dimissioni ed indicarne la tempistica è l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto. Sui motivi alla base della richiesta di lasciare il proprio incarico pastorale, nessuna certezza. Pare che l’arciprete non venga ritenuto “idoneo” al percorso della Curia siracusana. Fonti vicine alla diocesi parlano di “motivazioni di carattere pastorale”. Nelle settimane precedenti alla lettera, al parroco sarebbero anche stati indirizzati due ammonimenti informali.
Precedente analogo nel 2016, con allora arcivescovo Pappalardo. Alla fine, don Prisutto – noto per le sue battaglie ambientaliste e contro l’inquinamento industriale – venne esautorato dalle rettorie delle tre chiese confraternali con cui si stava consumando uno scontro aperto, finito anche nelle aule di giustizia.
Come allora, i parrocchiani e molti cittadini augustani si sono mobilitati per difendere il “loro” arciprete. Avviata una raccolta firme, anche in Chiesa Madre. La petizione è stata attivata pure online, su change.org: sono poco meno di 1.900 oggi le adesioni. “Oggi, dopo anni di pressioni, la Curia Arcivescovile di Siracusa, vuole rimuovere Don Palmiro Prisutto attraverso un procedimento canonico, che ha del surreale e dell’umiliante nei confronti dell’uomo, del sacerdote e di tutta una comunità intera. Firma anche tu perché non venga commessa una grande ingiustizia nei confronti di chi da sempre ha dedicato la sia vita al servizio degli altri, non è una questione geografica, ma semplicemente di giustizia”, si legge nella nota che accompagna la raccolta firme online.
Ma se l’arciprete non dovesse dimettersi nei tempi indicati nell’ultima comunicazione, verrà sospeso ed al suo posto nominato un amministratore.