Il piccolo Damiano affetto da una malattia degenerativa, raccolta fondi per aiutare la famiglia

Per Damiano non esiste cura risolutiva. Gli è stata diagnosticata la malattia di Tay-Sachs, genetica, estremamente rara, purtroppo fatale. In poco più di un anno lo ha costretto su una sedia a rotelle e a nutrirsi e bere tramite una PEG stomacale, perché non riesce ad inghiottire. Le crisi epilettiche sono numerosissime durante la giornate, lunghe, a volte anche 5 minuti. Le uniche cure disponibili sono palliative, sperimentali, servono a mitigare gli effetti dolorosi della malattia. Da quando è arrivata la drammatica diagnosi, il 23 luglio del 2023, i genitori di Damiano, Davide e Gloria, sono piombati in un incubo.
Il piccolo Damiano è un bimbo bellissimo e nei primi mesi di vita non mostrava segni eclatanti della malattia. Con il passare degli anni si sono presentati i primi problemi motori e di equilibrio, mentre la sorella maggiore, Marta, era ricoverata per una grave neurite ottica, ancora oggi inspiegata.
La Tay-Sachs è caratterizzata dall’assenza di un importante enzima che scompone le sostanze grasse. Senza l’azione di questo enzima tali sostanze si accumulano nel cervello e nel midollo spinale, compromettendo la funzione delle cellule nervose. È una malattia neurodegenerativa che in poco tempo causa frequenti convulsioni, perdita della vista e dell’udito, paralisi generale, difficoltà respiratorie e numerosi altri problemi importanti.
Al tempo della diagnosi Damiano si muoveva autonomamente, parlava, rideva.
Non succederà più. I tempi di regressione sono velocissimi, nessun trattamento tiene il passo. Nei prossimi mesi Damiano avrà bisogno di cure mediche e infermieristiche, terapie intensive e continuative, serviranno attrezzature speciali. Inoltre, le condizioni di Marta e della sua vista precaria, conseguenza della neurite ottica, vanno approfondite per scongiurare ogni associazione con la Tay-Sachs.
Davide e Gloria sono scoraggiati, provati, hanno bisogno di un aiuto concreto. Per questo è stata avviata una raccolta fondi, per aiutare questa famiglia che, alle prese con una realtà dura, terribile, devono anche poter sostenere costi elevatissimi.
La raccolta fondi è attiva su Gofundme, a questo link




Rapina in una tabaccheria di Ortigia, arrestato 25enne: “incastrato” da una ferita al naso

Rintracciato, a poche ore dal “colpo”, il presunto autore della rapina perpetrata ieri pomeriggio ai danni di una tabaccheria di Ortigia. Erano le 17.30 quando un uomo, con il volto parzialmente travisato e armato di un grosso coltello, ha raggiunto l’esercizio commerciale e, sotto la minaccia dell’arma, si è fatto consegnare l’incasso, circa mille euro, per poi dileguarsi. Sul posto, una pattuglia delle Volanti. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile. Preziosa l’analisi delle immagini raccolte dagli impianti di videosorveglianza della zona. Il presunto rapinatore, già noto alla giustizia, è stato riconosciuto e “tradito” in particolar modo da una ferita al naso, elemento risultato utile agli investigatori per risalire alla sua identità. L’uomo, un giovane di 25 anni, è stato rintracciato presso la sua abitazione e perquisito. Parte del denaro sottratto è stato rinvenuto ancora addosso all’uomo. Dopo la rapina, il giovane si era disfatto, invece, di abiti e coltello,che non sono stati rinvenuti. Al termine delle incombenze di rito, il presunto rapinatore è stato condotto in carcere, come disposto dall’autorità giudiziaria.




Aceri montani piantati a Siracusa: “Errore paradossale nella città di mare più calda d’Europa”

Aceri montani piantati a Siracusa nell’ambito di un bando del MiTe, il ministero della Transizione Ecologica. Una scelta singolare messa in evidenza da Carlo Gradenigo, presidente di Lealtà e Condivisione, che sottolinea come “Siracusa sia la città di mare più calda d’Europa, molto poco adatta ad ospitare aceri montani, specie diffusa tra i boschi degli Appennini”. L’amministrazione comunale a suo dire avrebbe agito frettolosamente, prima delle elezioni, tanto che oggi, a poco più di un anno, “molti di quegli alberi sarebbero in cattivo stato vegetativo,con chiome raggrinzite su cui spuntano piccole foglie verdi che con l’approssimarsi dell’inverno dovrebbero perdere”. Gradenigo ricorda la sua esperienza da assessore, “con oltre 100 alberi piantati, la realizzazioen di una vasca di raccolta delle acque meteoriche per abbattere le isole di calore e favorire il drenaggio urbano, il recupero ed il riuso di acqua piovana, per trasformare Piazza Adda, Piazza Russello a Belvedere, il Parcheggio Tersicore a Fontane Bianche, il terreno abbandonato di via Vanvitelli, il Parcheggio di via Augusta e le scuole Raiti, Martoglio e Montessori in piccoli esempi di rivoluzione e infrastrutturazione verde e blu”. Oggi, invece, si rischia, secondo l’esponente di Lealtà e Condivisione, di vanificare un intero progetto, costato 664 mila euro. Il movimento chiede l’immediato espianto dei 100 alberi ancora giovani così da “ridurre i danni alle opere circostanti (pavimentazione, dreni, tubazioni) in ragione del piccolo e poco sviluppato apparato radicale, ragionevolmente ricompreso ancora nel pane di terra con il quale sono stati originariamente messi a dimora”. Secondo l’ex assessore occorre reimpiantare altrettanti Platani, come previsto dal progetto, per far si che in pochi anni possano crescere, evitando perdite di tempo e di denaro”. Gradenigo definisce sconsiderata la scelta di puntare sugli aceri montani anziché sui platani e si mette a disposizione per approfondire la problematica. Non esclude, infine, di verificare “la possibile tutela giudiziaria delle ragioni del Comune e della collettività”.




“Ordini del giorno approvati ma ignorati dall’amministrazione comunale” : FdI chiede spiegazioni

“Gli ordini del giorno, soprattutto quelli presentati dall’opposizione, restano lettera morta a Siracusa”. Lo sostengono i consiglieri di Fratelli d’Italia, Paolo Romano e Paolo Cavallaro, firmatari di un’interrogazione con la quale chiedono spiegazioni all’amministrazione comunale retta dal sindaco, Francesco Italia. “Il consiglio comunale- la loro premessa- è un organo istituzionale fondamentale per la programmazione e l’indirizzo politico-amministrativo del Comune di Siracusa. Molti ordini del giorno presentati dai consiglieri, specialmente da quelli appartenenti all’opposizione, sono stati approvati dal Consiglio Comunale ma non vengono attuati o messi in esecuzione”.
Secondo Romano e Cavallaro “questo stato di cose rischia di svilire gravemente il ruolo del Consiglio Comunale, svuotandolo della sua funzione di programmazione e di indirizzo politico”. Un elemento che, tra le altre conseguenze, secondo i due consiglieri di minoranza, “disillude la cittadinanza che ha riposto fiducia nell’operato dei rappresentati eletti”. Gli esponenti di Fratelli d’Italia chiedono “per quale motivo gli ordini del giorno non vengono attuati, quali iniziative intenda adottare l’amministrazione per garantire il loro rispetto e quali tempi sono eventualmente previsti per l’attuazione degli ordini del giorno relativi a questioni fondamentali per lo sviluppo della città, come il nuovo Piano Regolatore Generale e la revisione dei tributi comunali”.




Acqua torbida a Palazzolo, il sindaco chiede l’intervento della Protezione Civile: “Da soli non ce la facciamo”

L’intervento immediato della Protezione Civile e del Prefetto, Giovanni Signer, per affrontare con urgenza il problema dell’acqua torbida, che ormai da parecchi giorni affligge Palazzolo Acreide e rappresenta motivo di forte preoccupazione per il Comune. Il sindaco, Salvo Gallo non nasconde la sua apprensione, visto il perdurare di un fenomeno che in passato si è verificato dopo abbondanti piogge per risolversi naturalmente nel giro di qualche ora o di qualche giorno. In questo caso l’acqua continua a restare particolarmente torbida e l’amministrazione comunale non è in grado- lo dice a chiare lettere Gallo- di assicurare una soluzione. “Impossibile anche vedere cosa sia accaduto nel sottosuolo- spiega il sindaco- Nemmeno le videocamere calate nel sottosuolo riescono a catturare immagini utilizzabili. Le ispezioni, quindi, non danno alcun esito”. Con un’ordinanza, il primo cittadino ha vietato l’utilizzo dell’acqua ai fini potabili. “Non ho, tuttavia, interrotto l’erogazione- puntualizza- perché ci sono usi per i quali poter contare sull’acqua, ancorché torbida, è fondamentale. Non ho nemmeno voluto razionarne l’uso, attingendo da altri pozzi. Significherebbe limitare l’erogazione ad un’ora al giorno, con tutte le conseguenze del caso”. L’idea che il sindaco si è fatto è che possa essersi verificata una frana sotterranea, magari a distanza di decine di chilometri. Il serbatoio naturale che si trova a 104 metri si sarebbe, in questo modo, sporcato.Potrebbe essersi creato un percorso sotterraneo delle acque che  potrebbe aver sfondato una vena d’acqua, apportando argilla. Unica soluzione, secondo il sindaco di Palazzolo, staccare dalla rete l’acqua emunta da questi pozzi fino a quando non si sarà ripulita.
“Non possiamo farlo noi- ribadisce Gallo- che ha chiesto un incontro urgente con il prefetto Signer e l’intervento del Dipartimento di Protezione Civile. “Da una settimana ho chiesto alla Protezione civile un modulo di potabilizzazione – racconta ancora Gallo- L’Ato idrico, del resto, non ha ancora preso possesso degli impianti. Il Comune deve essere aiutato”. Al contempo, l’amministrazione comunale ha chiesto autobotti per assicurare acqua potabile alla popolazione. “Serve un intervento importante immediato- tuona Gallo-Tutto questo non mi lascia affatto sereno. Quello che sta accadendo a Palazzolo è molto grave”. Da ieri sera è stato intanto istituito un Coc, centro operativo comunale. La speranza del sindaco è che in giornata possano arrivare rassicurazioni e garanzie di sostegno da parte delle istituzioni che, a tutti i livelli, possono svolgere un ruolo in questa vicenda.

  1. Acqua torbida a Palazzolo
{"type":"video","tracklist":true,"tracknumbers":true,"images":true,"artists":true,"tracks":[{"src":"https:\/\/www.siracusaoggi.it\/wp-content\/uploads\/2024\/10\/WhatsApp-Video-2024-10-28-at-09.35.09.mp4","type":"video\/mp4","title":"Acqua torbida a Palazzolo","caption":"","description":"","meta":{"length_formatted":"0:31"},"dimensions":{"original":{"width":478,"height":850},"resized":{"width":778,"height":1383}},"image":{"src":"https:\/\/www.siracusaoggi.it\/wp-includes\/images\/media\/video.png","width":48,"height":64},"thumb":{"src":"https:\/\/www.siracusaoggi.it\/wp-includes\/images\/media\/video.png","width":48,"height":64}}]}




Resta chiusa la Lombardo Radice dopo il crollo di intonaco: “Si rientra lunedì, lavori in corso”

Torneranno in classe lunedì mattina gli alunni, gli insegnanti e gli operatori scolastici dell’istituto comprensivo Lombardo Radice, dopo il cedimento, lunedì scorso, di pezzi di intonaco dal soffitto di un’aula, con le conseguenti operazioni avviate all’interno dell’edificio di via Archia. L’ordinanza del sindaco, Francesco Italia, dispone che ancora per oggi e domani la scuola debba rimanere chiusa, per “effettuare i lavori di ripristino, risanando le parti dell’intradosso del solaio ammalorato dell’edificio scolastico al fine di garantire le condizioni di sicurezza necessarie”.
Indiziata principale è la terrazza, quando si verificano intense piogge, com’è accaduto sabato, va in “sofferenza”, per via di un problema non certamente nuovo. La scuola è stata interessata da lavori pochi mesi fa, lo scorso marzo. Le classi interessate da quegli interventi, in effetti, non avrebbero subito danni. La ditta incaricata dal Comune, sotto la supervisione dei rappresentanti dell’Ufficio Tecnico, ha dapprima effettuato un sopralluogo, poi avviato una verifica capillare delle condizioni di tutti i soffitti. La classe in cui si è verificato il problema, del resto- secondo quanto è emerso- non avrebbe presentato alcuna traccia visiva di qualsivoglia problema, né crepe, insomma, né condensa. Il controllo palo a palmo del primo piano è stata la scelta effettuata per verificarne la sicurezza. La Protezione Civile ha sottoposto a controllo anche il plesso di via Ierone. Avviate, intanto, le operazioni di demolizione di potenziali pericoli, per poi passare alla ricostruzione.




Il nuovo Belvedere Arenella prende forma: sarà un parco pubblico con muretti a secco

Inizia a prendere forma il Belvedere dell’Arenella, nell’area dell’ex Lido della Polizia. La piattaforma pericolante, secondo quanto previsto dal progetto, con un intervento gestito dal Comune, è stata demolita la scorsa estate per essere ricostruita e diventare un’area godibile, con un parco giochi per i bambini. I fondi sono della Protezione Civile, tra quelli previsti per i lavori di somma urgenza, circa 100 mila euro per la messa in sicurezza dell’area (demaniale). L’intervento ha riguardato principalmente il costone roccioso pericolante, con la realizzazione di una palificata analoga a quella di via Lido Sacramento. La nuova piazzetta, invece, una volta conclusa dovrebbe essere delimitata con un muretto a secco, con un’attenzione anche al decoro urbano e quindi all’impatto estetico. Il muraglione fu ulteriormente danneggiato dal maltempo dello scorso anno, proprio nei mesi di ottobre e novembre. I lavori sono iniziati a fine giugno e sono ancora in corso. Non dovrebbe trattarsi di interventi particolarmente lunghi. Potrebbero essere conclusi nel giro di qualche settimana, condizioni meteo permettendo.

Sulla questione “muretti a secco”, che  dovrebbero delimitare la nuova piazzetta una volta conclusa, è intervenuto il capo gruppo di Insieme, Ivan Scimonelli: “I muretti a secco sono elementi architettonici tradizionalmente legati al paesaggio rurale siciliano, tipici delle campagne e delle zone collinari, utilizzati per delimitare terreni e coltivazioni. – dice il consigliere comunale – Il loro utilizzo sul lungomare appare fuori contesto in un ambiente che vive della sua apertura verso il mare e che, per vocazione naturale, richiede soluzioni più leggere e meno invasive. Osservazione sollevata e colta all’unanimità in quarta commissione consiliare di studio. Mi viene da chiedere: ‘Perché l’assessore Pantano è ossessionato dal costruire in ogni dove muretti a secco?’. – continua – Un intervento di questo tipo, oltre a risultare incoerente con la storia e il paesaggio marino della zona, rischierebbe di compromettere la visuale del mare, una delle principali attrattive per residenti e turisti. La tutela del nostro patrimonio paesaggistico e storico deve essere una priorità, e l’Arenella merita un progetto che valorizzi il suo carattere marittimo e non lo snaturi”, conclude Ivan Scimonelli.




Paura a scuola, cede l’intonaco in una classe della Lombardo Radice

Momenti di paura questa mattina all’istituto comprensivo Lombardo Radice di Siracusa. Durante le lezioni scolastiche, intorno alle 11:00, un improvviso cedimento dal soffitto di un’aula al primo piano, che ospita una quarta primaria, ha causato la caduta di pezzi di intonaco che sarebbero finiti su alcuni bambini, per fortuna senza causare lesioni. Ferito lievemente un piccolo studente, curato sul posto dai sanitari del 118. Non è stato necessario fare ricorso al Pronto Soccorso.
Tanta la paura. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco del comando provinciale di via Von Platen per i controlli del caso e garantire la sicurezza all’interno dell’edificio di via Archia. Sul posto anche i tecnici del Comune di Siracusa.
Avvisate le famiglie, i genitori si sono precipitati a scuola ed hanno portato via i figli. Secondo indiscrezioni, dopo il maltempo di sabato, la dirigente Alessandra Servito avrebbe richiesto verifiche statiche sull’edificio.


intervista di Giuseppe Schifitto




Oncologia, esperti a confronto a Siracusa: spazio anche ai pazienti per parlare di cure

Siracusa capitale dell’oncologia per tre giorni, con diversi appuntamenti organizzati per approfondire varie tematiche. Si comincia alle 9 di mercoledì 23 ottobre al salone Ferruzza-Romano con una conferenza internazionale sul tema “Un nuovo viaggio nell’esperienza del cancro”, con oncologi, fisioterapisti, psicoterapeuti, esperti di medicina legale e pazienti per parlare di cure, riabilitazione, follow-up, nutrizione, qualità della vita dei pazienti in ogni stadio della malattia. Giovedì e venerdì 24 e 25 ottobre al Grand Hotel Villa Politi si tiene la conferenza nazionale dell’Aiote (Associazione Italiana Oncologia della Terza Età). In questa circostanza si confronteranno medici, biologi, infermieri, assistenti sanitari, psicologi, fisioterapisti e farmacisti sui percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi per i pazienti oncologici.
Sempre giovedì 24 ottobre ci sarà l’incontro di formazione al Grand Hotel Villa Politi a Siracusa, dalle 9.30 alle 12, programmato con la collaborazione del Distretto 2110 del Rotary Club per parlare di caregiver e le cure da rivolgere ai pazienti anziani oncologici.
Nella stessa giornata, in un altro salone del Villa Politi, si tiene un meeting durante il quale i giovani oncologi incontrano i pazienti anziani.
“Saranno tre giorni di full immersion – ha spiegato Paolo Tralongo, direttore di Oncologia medica a Siracusa e coordinatore degli eventi – in cui il mondo scientifico metterà al centro dell’attenzione il paziente oncologico con le sue esigenze, le aspettative e la qualità di vita, la ricerca, le esperienze, la riabilitazione, la terapia e l’assistenza con particolare riferimento agli anziani”.




Addio a Maria Damanti, la malattia e l’impegno per la prevenzione: “Era un inno alla vita”

Addio a Maria Damanti, la siracusana che da anni lottava contro un tumore al seno. Per lei, simbolo di forza per tante altre donne colpite dal terribile male, si mobilitò la città con una raccolta fondi. Serviva per consentirle una cura con un farmaco sperimentale.
Lascia una traccia indelebile in tutti quelli – anche solo per un breve momento – l’hanno incontrata in questi anni; restano le tante iniziative a cui ha preso parte e di cui è stata motore instancabile soprattutto con l’obiettivo di diffondere il messaggio forte dell’importanza della prevenzione. Ha organizzato convegni, raccontato la sua esperienza e, nel frattempo, continuava a curarsi ed a guardare con fiducia nel futuro. Non è un caso se uno dei convegni da lei fortemente voluti avesse come titolo “Per scrivere il domani”.
Maria Damanti viene descritta da chi la conosceva come una “vera forza della natura”, “una donna che metteva passione in tutto quello che faceva, che amava la vita e la viveva intensamente”, “che  non ha mai smesso di sorridere”. Centinaia i messaggi di cordoglio sui social, in questa triste giornata di pioggia.
La definiscono “un dono”, “una guerriera”. Maria Damanti si è raccontata molto in questi anni. “Quando arriva il periodo più difficile della tua vita, quello in cui tutto crolla – raccontava tempo fa su Facebook – e per la prima volta conti di non potercela fare da sola, allora è lí che tiri le somme. Rimetti in ordine tutti quei pensieri confusi, analizzi le singole parole, fino a comprendere che non tutti ti hanno meritata. La mia famiglia mi ha insegnato che l’amore supera di gran lunga il dolore. Che la preghiera può essere consolazione e il silenzio un momento che devi concederti” . Ed anche “mentre alterno le lacrime al mio rossetto rosso e cerco da qualche parte ancora una volta la forza, sono lí, di nuovo in piedi. In fondo, ce la facciamo sempre”.