Marciapiedi e tombini malandati, così le strade diventano pericolose: un piano per le riparazioni

Marciapiedi divelti, pozzetti pericolosi, pavimentazioni stradali che mettono a rischio l’incolumità dei passanti.
E’ questo lo scenario che caratterizza la città, con situazioni critiche in diverse zone ed anche a ridosso delle rotatorie.Il tema è spesso motivo di proteste da parte di chi, soprattutto a piedi, si ritrova a dover fare degli slalom nella migliore delle ipotesi, mentre in numerosi altri casi capita che ci si faccia male e spesso questo si traduce in richieste di risarcimento danni al Comune con le conseguenze spese a carico delle casse pubbliche.
Palazzo Vermexio è perfettamente a conoscenza della necessità di correre ai ripari, tanto che una determina dei giorni scorsi ammette che “si riscontra l’urgente bisogno di intervenire per la rimessa in quota di pozzetti e il ripristino dei marciapiedi divelti in diverse zone della nostra città, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire situazioni di pericolo”. Non solo urgente, in realtà, ma addirittura “ormai indifferibile” la messa in sicurezza della pavimentazione e la rimessa in quota dei pozzetti, il cui dislivello diventa elemento di alto rischio, soprattutto per chi percorre le strade del capoluogo sui mezzi a due ruote. Il Settore Mobilità e Trasporti non trascura, in effetti, l’aspetto economico del problema, tanto che ricorda che “queste situazioni possono creare disagi o danni a cose o persone, procurando altresì danno erariale all’ente, se non si eseguono i lavori, dovuto ai risarcimenti danni per incidenti che occorrono sulla pubblica via”. L’elenco dei luoghi in cui si interverrà è pronto da tempo, la cifra stanziata non è altissima ma dovrebbe bastare per gli interventi prioritari: 144 mila euro. I lavori sono stati affidati alla “S.C. Società Costruzioni 2 S.R.L.S.” di Siracusa.




Ccr di Cassibile, l’assessore Cavarra: “Attivo entro l’estate”

Completato da tempo, pronto insomma ma ancora non attivo. Il Ccr di Cassibile, centro comunale di raccolta, rappresenterebbe il cosiddetto Piano B, dopo il sequestro dell’area di contrada Arenaura, all’interno della quale si trova il Ccr chiuso da ottobre del 2022 per via di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica. Ad oggi resta, tuttavia, un’incompiuta anche se a questo punto di un lungo e tortuoso percorso, anche burocratico, i tempi verso l’attivazione del centro di raccolta del quartiere più a sud del capoluogo potrebbero essere imminenti. A bloccare l’avvio del Ccr di Cassibile sarebbe un unico documento, uno solo ma fondamentale: l’Aua, autorizzazione unica ambientale che va richiesta al Libero Consorzio Comunale. La giunta dovrebbe occuparsi della questione nei prossimi giorni, per poi trasmettere la “pratica” al Suap ed infine dare il via alla gestione da parte di Tekra. L’assessore all’Igiene Urbana, Salvo Cavarra appare ottimista. “Il percorso burocratico è alla fase davvero conclusiva – dichiara l’esponente della giunta Italia- E verosimilmente potremmo arrivare all’attivazione del centro comunale di raccolta di Cassibile entro un lasso di tempo non superiore ai 40 giorni. Nulla di certo rispetto a questa previsione – chiarisce- ma si tratta, ad ogni modo, di tempi che a questo punto sono certamente diventati brevi”. Intanto, per ovviare all’impossibilità di utilizzare Arenaura, lì davanti sarà stabilita una tappa del Ccr Mobile, che si sposta nei diversi quartieri della città, nel centro urbano come nelle contrade marine. Una delle aree di sosta dovrebbe essere il Talete.

Foto: repertorio, a titolo esemplificativo




Parcheggi per disabili: “Difficile orientarsi in città, serve una mappa per gli utenti”

Interventi sulla viabilità cittadina per rendere Siracusa accessibile alle persone con disabilità. Servizi e spari da creare, anche a costo zero o con interventi di lieve impatto economico sono l’obiettivo di una proposta del consigliere comunale Damiano De Simone, anche alla luce della recente approvazione del P.E.B.A, il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche. “Attualmente- ricorda De Simone- spesso risulta difficoltoso alle persone con disabilità muoversi in alcune zone, non avendo nemmeno certezza dei luoghi in cui si trovano i parcheggi destinati ai disabili. In questo caso l’attenzione non si focalizza tanto sulla frequente occupazione degli stalli per disabili da automobilisti indisciplinati, ma su informazioni insufficienti per chi intende spostarsi nel capoluogo. La proposta consiste, dunque, nella mappatura degli stalli pubblici, con l’esatta ubicazione all’indirizzo corrispondente, da inserire nel sito istituzionale del Comune di Siracusa alla voce “Siracusa Accessibile” in formato consultabile e scaricabile e nella App “Muoviamoci”. “Uno strumento -fa notare il consigliere- che favorirebbe maggiore orientamento per gli utenti “H” che intendono spostarsi da una zona all’altra della Città in visione, anche, di una sostenibilità in termini di tempo, percorrenza e consumo carburante. A completamento della proposta – continua il Consigliere De Simone – anche la riverniciatura degli stalli “H” che molto spesso vengono occupati da auto non autorizzate in quanto non adeguatamente visibili”.

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Rapine in Emilia, Veneto e Marche: condanna a sette anni per un 33enne di Villasmundo

Una condanna di 6 anni, 7 mesi e venti giorni di reclusione, nonché una multa pari a mille 566 euro.
Questo quanto dovrà scontare un uomo di 33 anni, di Villasmundo, arrestato dai carabinieri in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bologna per cumulo pene. L’uomo è stato ritenuto colpevole di diverse rapine perpetrate tra l’Emilia Romagna, il Veneto e le Marche nel 2020. A suo carico anche un’evasione commessa nel 2014. Dopo le formalità di rito, il 33enne è stato condotto presso la Casa d Reclusione di Brucoli, ad Augusta.




Suolo pubblico, “Si” del consiglio comunale alla riduzione (ma non subito)

“Si” del consiglio comunale all’ordine del giorno che impegna l’amministrazione a ridurre la tassa comunale sull’occupazione del suolo pubblico.
La proposta di Fratelli d’Italia, sottoscritta anche da Forza Italia, è stata approvata dall’assise cittadina. Motivo di soddisfazione per il commissario cittadino, Paolo Romano e per Paolo Cavallaro, primo firmatario dell’ordine del giorno.
Il documento sollecita Palazzo Vermexio a “rivedere al ribasso le tariffe del canone di occupazione del suolo pubblico e di introdurre un sistema di classificazione fiscale basato sull’importanza commerciale del territorio”. Nel dettaglio le proposte parlano di: Riduzione delle Tariffe del Canone “al fine di renderle più adeguate e sostenibili per le attività commerciali locali”; Introduzione delle Zone Fiscali, con differenze di importi in base all’importanza commerciale del territorio; Consultazione con le Parti Interessate, per promuovere un dialogo aperto e costruttivo con le “organizzazioni di categoria, i rappresentanti degli esercizi commerciali e altri portatori di interessi per garantire un processo decisionale inclusivo e trasparente”.
“L’aumento esagerato delle tasse sul suolo pubblico -fanno notare i due consiglieri di minoranza- è stato un tema di preoccupazione per le associazioni di categoria e per i cittadini. Questo provvedimento consentirà alle associazioni di categoria di interloquire direttamente con l’amministrazione al fine di iniziare un percorso verso una maggiore equità fiscale in città. La decisione votata dal Consiglio rappresenta un passo significativo verso un sistema fiscale più equilibrato e sostenibile per tutti i cittadini e le attività commerciali della nostra comunità”. L’idea, dunque, è condivisa dal consiglio comunale. Non ci sono, tuttavia, riferimenti alla tempistica dell’adozione di tale orientamento. Questo lascia intuire che, come annunciato nelle scorse settimane dall’assessore ai Tributi Pierpaolo Coppa, per quest’anno tutto debba rimanere così come deciso dall’amministrazione comunale, con gli aumenti degli importi fino al 100 per cento rispetto all’anno scorso.
Tornando al consiglio comunale, Romano e Cavallaro esprimono,infine, rammarico per “la decisione della maggioranza di rinviare alla Commissione Lavori Pubblici l’acquisizione e la sistemazione di Via Corfù e via limitrofe. Questo- concludono i due esponenti di opposizione- pregiudica ulteriormente la risoluzione di un problema molto sentito”.

Foto: dal web ,a titolo esemplificativo




Bretella Santa Panagia-Scala Greca,si apre uno spiraglio: “Fondi della Protezione Civile per completarla”

Qualcosa sembra muoversi. La strada di collegamento tra viale Santa Panagia e viale Scala Greca potrebbe non essere destinata a restare un’incompiuta della città. Questo lascerebbe sperare la nomina di un Rup, responsabile unico del procedimento, con una determina approvata nei giorni scorsi. Dopo la realizzazione del primo tratto, inserito tra gli oneri di urbanizzazione della società che alcuni anni fa ha realizzato in quell’area un supermercato, il Comune avrebbe dovuto procedere con la realizzazione del tratto successivo. O meglio, un ulteriore privato avrebbe dovuto farlo nel caso in cui, come sembrava inizialmente, l’area adiacente fosse stata utilizzata per la costruzione di un grande fast food con parco giochi annesso. In quel caso il privato avrebbe avuto dieci anni di tempo per realizzare l’ulteriore pezzo di strada, che al momento si interrompe bruscamente. Il Comune, “ nell’ambito della riqualificazione degli assi viari principali e delle vie di fuga in ambito urbano- si legge nella determina- ha in programmazione una serie di interventi finalizzati al miglioramento della circolazione stradale, della mobilità collettiva ed alla realizzazione di vie con funzioni principalmente rivolte alla sicurezza pubblica, in particolare da e verso il polo industriale e il rafforzamento del collegamento est-ovest e viceversa in ambito urbano”. Programmazione, tuttavia, non significa- l’esperienza insegna- tempi celeri. Nel caso specifico, la bretella tra le due dorsali di emergenza di Viale S. Panagia e Viale Scala Greca “consentirebbe una maggiore mobilità oltre che quotidiana, anche in emergenza, per ragioni di Protezione Civile. L’intero tratto dovrebbe misurare circa 800 metri. A conti fatti, alla luce di vari adeguamenti, servirebbe una cifra vicina al milione e 800 mila euro. L’assessorato alla Protezione Civile, retto da Enzo Pantano ha avanzato specifica richiesta di finanziamento, così come ha fatto per un’altra arteria di collegamento della zona nord, da via Scipione l’Africano a via Jonica, nell’area esterna a Belvedere-Città Giardino. Le aree sono di proprietà comunale e il progetto esecutivo risale al 2019 con pareri favorevoli della Soprintendenza ai Beni Culturali e della Commissione dei Lavori pubblici. Al Dipartimento regionale di Protezione Civile, il Comune ha fatto presente che “gli attuali assi viari quali via Lentini, via Augusta e Viale Teracati, non sono sufficienti per garantire le portate di flussi veicolari intensi già nelle ore di punta della città”.




Nuovo asfalto in viale Tica, lavori fino alla rotatoria Teracati: ma Santa Panagia resta fuori

Via ai lavori di rifacimento del primo tratto di viale Tica, a ridosso della seconda rotatoria di viale Teracati.
Gli interventi riguarderanno il manto stradale del tratto che non è stato completato quando il viale Tica è stato sottoposto a manutenzione come diverse altre strade del capoluogo, con uno stanziamento di mezzo milione di euro destinato al rattoppo delle vie che maggiormente, secondo la lista di priorità stilata all’epoca dall’amministrazione comunale, necessitavano di una sistemazione che potesse garantire una maggiore sicurezza ed una più fluida viabilità. I lavori, per il tratto che dal 13 al 16 maggio sarà oggetto di intervento, non erano stati completati per via della contestuale realizzazione delle due rotatorie di viale Teracati e della successiva sperimentazione del nuovo sistema di circolazione veicolare (che tuttavia era già stato, negli anni scorsi, testato con rotatorie-prova amovibili). La Impreser Srl, ditta che si è aggiudicata l’appalto, impiegherà i propri operai dalle 7:00 alle 18:00 delle tre giornate indicate anche in un’ordinanza del settore Mobilità e Trasporti. Il cantiere aperto determinerà, infatti, delle modifiche parziali al traffico nell’area che raggiunge un brevissimo pezzo di viale Santa Panagia, con il restringimento della carreggiata.
I lavori non arriveranno, invece, a coinvolgere il tratto ammalorato di viale Santa Panagia, dalla rotatoria con viale Tica fino a quella con via Mazzanti. Le condizioni di quella parte di viale sono pessime, caratterizzate da buche, avvallamenti ed elementi che rendono difficoltosa la percorribilità e rappresentano motivo di rischio per la sicurezza stradale, soprattutto per i conducenti di mezzi a due ruote.
L’assessore alla Viabilità, Enzo Pantano garantisce “la massima attenzione anche su quel tratto, che è già oggetto di studio e per il quale il Comune intende individuare al più presto una soluzione”. Parlando in termini di tempistica prevista, il rifacimento di quel tratto potrebbe essere effettuato entro l’estate. Previsione, al momento, del tutto orientativa.

Foto: web, a titolo esemplificativo.




Strade provinciali in cattive condizioni, approvato il Piano delle Opere Pubbliche: “Gare entro l’anno”

Un Piano Triennale delle Opere Pubbliche che dovrebbe in realtà servire per poter avviare una serie di lavori sulle strade provinciale, da anni prive di manutenzione. Il Libero Consorzio Comunale (Ex Provincia) ha dato il via libera allo strumento di programmazione dei lavori pubblici 2024-2026. Il commissario straordinario, Mario La Rocca ha firmato la relativa delibera due giorni fa. Un passaggio formale propedeutico all’avvio degli iter che, entro il 2024, potrebbero condurre all’affidamento di alcuni interventi per migliorare le condizioni di sicurezza di arterie di collegamento dell’area nord, centro e sud del territorio provinciale. Il problema della carenza di risorse finanziarie si unisce ad un altro problema importante con cui l’ente si ritrova a fare i conti: quella di personale tecnico. Secondo le previsioni dei funzionari, tuttavia, per l’avvio della manutenzione stradale inserita nella prima annualità, non ci sarebbero ostacoli particolari. Improbabile, invece, che possano essere concretizzati i progetti di ristrutturazione di immobili di proprietà dell’ente che rimangono storiche incompiute e che non si riesce nemmeno a vendere. Primo fra tutti il Carcere Borbonico. La somma necessaria per il suo recupero ammonterebbe a circa 7 milioni di euro e sulla destinazione dello storico palazzo di Ortigia sono state avanzate, nel tempo, diverse ipotesi, considerando che una parte di competenza in materia è del Comune di Siracusa. Tutto fermo al momento, nonostante in passato si siano fatte strada prospettive di project financing e di riutilizzo della struttura ai fini ricettivi o perfino ai fini universitari. Tutto sfumato, almeno fino ad oggi. Analogo ragionamento può essere applicato all’Ex Cine-Teatro Verga. In questo caso il Piano delle Opere Pubbliche indica una cifra che sfiora i 5 milioni di euro per il suo recupero. Ci sono poi le case cantoniere, disseminate pressoché ovunque e figurano immobili in diversi comuni del territorio. A Melilli, per fare un esempio, l’ex Caserma dei Carabinieri di piazza San Sebastiano. A prescindere dagli aspetti che sono più legati ad un “libro dei sogni” che alla realtà, dunque, l’unica concretezza riguarderebbe l’avvio di interventi di manutenzione stradale e qualcosa per la Riserva Naturale Orientata Ciane-Saline. Questo perché- spiegano dagli uffici di via Malta- esiste in questi casi una certezza di finanziamento, in parte con fondi regionali, in parte con fondi statali. Entro l’anno si prevedono le aggiudicazioni. Questo significa chiaramente che, invece, per l’avvio concreto dei cantieri occorrerà, nella migliore delle ipotesi, attendere i primi mesi del 2025.

Foto: repertorio, a titolo esemplificativo.




Plemmirio, i residenti chiedono servizi: “Traghetto Ortigia-Punta del Pero, bus e stalli per bici”

Ripristinare le corse del trasporto pubblico del bus 23 ,attualmente ridotte, riattivare il traghetto tra Ortigia e Punta del Pero, strisce pedonali e dossi lungo il rettilineo e stalli per monopattini a noleggio e bike sharing in prossimità dei varchi. Sono le richieste che i residenti del Plemmirio avanzano all’amministrazione comunale. Alessandro Acquaviva, ex consigliere provinciale, si fa portavoce di un comitato spontaneo di proprietari di abitazioni nella contrada marina e chiedono anche che si indichino aree di parcheggio, realizzino marciapiedi o corsie pedonali a bordo strada e completi l’impianto di illuminazione nella strada principale e nella diramazione del faro Murro di Porco.
“In vista della stagione estiva -spiegano i residenti- avanziamo all’amministratore alcun proposte rivolte a migliorare i servizi e la viabilità nell’ area marina protetta del Plemmirio in considerazione del fatto che il sito è una meta turistica in crescita e che l’ultimo investimento pubblico risale al 2012 quando la ex Provincia regionale di Siracusa realizzò la nuova strada provinciale n. 58 che collega la città alle zone balneari,Plemmirio,Fanusa-Arenella.
La mancata programmazione di interventi di viabilità e servizi -aggiungono i residenti- ha determinato una condizione di disagio per residenti e visitatori ,che emerge puntualmente ogni estate e che ,tendenzialmente, andrà a peggiorare. Le proposte che avanziamo sono finalizzate a garantire la fruizione del mare e la sicurezza di coloro che dalle abitazioni e dalle strutture ricettive raggiungono a piedi gli accessi al mare, visto gran parte dei varchi ricadono sulla via Murro di Porco e l’ente comunale ha istituito il divieto di sosta in entrambi i lati di marcia”.




Lungomare di Levante, via alla manutenzione dei marciapiedi: nuovo accesso al mare

In corso i lavori di manutenzione straordinaria sul Lungomare di Levante di Ortigia Elio Vittorini, da Largo Scibilia al Bastione San Giovannello, in prossimità del parcheggio Talete. Ieri è arrivata la scaletta, che una volta montata, consentirà di creare un nuovo accesso al mare di Ortigia. Da qualche giorno sono partiti i lavori di ancoraggio.
In quell’area del centro storico si è venuta a creare una situazione particolarmente problematica, che riguarda tanto il lato mare, quanto quello opposto, in cui si trovano le abitazioni.
Il delegato di quartiere, Raffaele Grienti ha preparato “una mappa degli interventi di cui il centro storico ha bisogno- racconta – Con gli uffici, volta per volta, si cerca di intervenire, tanto che vedremo sempre più spesso le ditte lavorare in Ortigia”.
Per quanto riguarda la questione ringhiere, che rappresenta anche motivo di preoccupazione per la sicurezza, nei prossimi giorni potrebbe essere risolto il problema della ringhiera danneggiata a seguito di un incidente stradale. “Le transenne saranno sostituite a breve con il tratto di ringhiera mancante- spiega il delegato di Quartiere- come appreso dall’Assessore alla Protezione Civile, Enzo Pantano che sta seguendo la vicenda. La sostituzione è prevista anche per un altro tratto di ringhiera mancante, un po’ più avanti”. Una soluzione tampone, al momento, rispetto alla necessità “di un progetto integrale- osserva Grienti- per tutta la ringhiera di Ortigia, inclusa la parte del Lungomare Alfeo” . La manutenzione dei marciapiedi, attualmente in corso, fa parte di un intervento a parte, specifico. La linea che si starebbe adottando è quella secondo la quale la ripavimentazione deve anche tenere conto dei sottoservizi. “Le due cose devono andare di pari passo- dice ancora Grienti- Solo così è possibile evitare cedimenti e problematiche di altro genere a carico del manto stradale”.