Una grande “chiazza” marrone, nelle acque su cui si affaccia via Riviera Dionisio il Grande, poco distante dalla riva, ben visibile. I residenti della zona ne hanno notato la presenza nelle scorse ore avanzando il sospetto che possa trattarsi di sversamenti di liquami in mare. Un’ipotesi che al momento resta tale , senza alcun dato scientifico che possa confermarlo. Ci sono, però, alcune immagini che lasciano supporre che qualcosa di anomalo possa essersi verificato. Lo stesso liquido scuro è, infatti, fuoriuscito dalle grate di un tombino di quell’area. Che nella zona di via Arsenale ci sia “qualche problema” è cosa nota, come spiegato, la scorsa estate, anche dall’Arpa, l’agenzia per la protezione ambientale, in occasione di un incontro convocato insieme al Comune per fornire spiegazioni su alcuni casi di “macchie scure in mare”, riscontrati in quel periodo anche nella zona di Ortigia, ma con origini e risultati delle analisi differenti. Il canale San Giorgio ha reso evidente, in quell’occasione, che qualcosa non funziona in maniera ottimale. Riscontrato, inoltre, qualche scarico “sospetto”. Nel 2014 il Comune aveva ritenuto necessario, per un periodo, ricorrere ad un’ordinanza con cui il sindaco, Giancarlo Garozzo, disponeva l’interdizione alla balneazione e alla sosta sulla costa prospicente l’area. Ordinanza revocata quando la concentrazione di ostreopsis, alga tossica, è rientrata entro i limiti consentiti dalla legge. Subito dopo la nuova segnalazione, la Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato, ha inviato i propri tecnici sul posto e avviato le verifiche del caso. Il sistema di controllo non avrebbe, comunque, fatto emergere importanti anomalie. Potrebbe trattarsi di scoli abusivi. Parte, quindi, la ricerca di eventuali responsabili.