Slitta la trattazione del “caso Princiotta” . L’appuntamento di ieri pomeriggio con la commissione provinciale di garanzia per affrontare il ricorso presentato da dieci consiglieri che vorrebbero Simona Princiotta fuori dal Partito Democratico è, di fatto, slittato. Versioni discordanti, in realtà, su quanto accaduto nella sede della forza politica di viale Teocrito, con alcuni consiglieri che assicurano di essere stati comunque e brevemente ascoltati e la commissione di garanzia che comunica, invece, via mail, l’intenzione di posticipare tutto ad una prossima occasione, dopo le elezioni amministrative in programma a Lentini, Noto, Ferla e Sortino, così come stabilito nell’ambito di un accordo interno al partito, con la convergenza di tutte le sensibilità della forza politica. Simona Princiotta non è stata ascoltata. Non ha, però, nemmeno annullato la conferenza stampa convocata per questa mattina, con l’intenzione di raccontare “The day after. Oggi, nella sede di “Articolo 1”, ha dichiarato di essere pronta, con le sue controdeduzioni, in qualsiasi momento, ad illustrare e motivare il suo operato, che difende con la stessa determinazione con cui, invece, lo contestano i dieci consiglieri che chiedono la sua espulsione. “Credo che mi confronterò con persone perbene- ha detto la consigliera comunale riferendosi ai componenti della commissione- Non penso ci sia una sentenza già scritta. Sono certa, al contrario, che le mie ragioni saranno riconosciute valide, visto che sono stata più volte denunciata da consiglieri comunali che hanno poi visto la situazione ribaltarsi”. Indice puntato, poi, contro Stefania Salvo, Fortunato Minimo, Cristina Garozzo. “Della loro attività nessuno potrebbe mai dire nulla- commenta la consigliera comunale- semplicemente perché individuare tracce di loro iniziative in consiglio è praticamente impossibile. Posso ringraziarli, però- commenta con tono sarcastico- per avermi fatto la rassegna stampa e, se vogliamo, anche la campagna elettorale”. Replica, poi, alla deputata regionale Marika Cirone Di Marco. “Ha parlato di me come di una scheggia impazzita- ha ricordato Princiotta- Questo mi sorprende, vista la mia stima nei suoi confronti. Mi ha anche lanciato, attraverso una dichiarazione diffusa, un avvertimento. Si occupi delle donne della sua area”. Stilettata anche all’indirizzo del presidente del consiglio comunale, Santino Armaro. La ragione è legata alla risposta ottenuta dall’ufficio di presidenza ad un’interrogazione in merito all’attività dell’assemblea cittadina. “Il resoconto parla di 14 sedute convocate, di cui 13 rinviate e in nove casi per mancanza del numero legale. Numeri che parlano da soli, così come parlano da sole le sette delibere ritirate perché non trattabili”. Infine una sollecitazione, ancora una volta rivolta ai consiglieri che la vogliono fuori dal Pd. “Si guadagnino piuttosto il loro gettone di presenza lavorando seriamente. Il motivo per cui vogliono cacciarmi è ben lontano dalla politica. Ho rotto il loro “giocattolo” -conclude Princiotta- e presto tutto quanto verrà pienamente alla luce e qualcuno dovrà pagare”. In tarda mattinata il deputato nazionale Pippo Zappulla fa la sua disamina di quanto accaduto. “La consigliera comunale Simona Princiotta-commenta il parlamentare – così come il sindaco, Pippo Basso e l’assessore Mangiameli, accogliendo l’invito rivolto dai rappresentanti provinciali delle varie sensibilità e dai parlamentari, hanno responsabilmente ritenuto di non presenziare alla riunione della Commissione di Garanzia”. Così il deputato del Pd fornisce la chiave di lettura di un pomeriggio non scevro da tensioni, tutt’altro che smorzate. “La stessa indicazione -prosegue infatti Zappulla- risulta essere stata veicolata agli altri soggetti interessati che, invece, hanno ritenuto di violare un orientamento unitario e, magari pensando furbescamente di forzare la mano, di presenziare ugualmente. L’orientamento unitario e condiviso puntava a consentire alla Commissione di garanzia di decidere in tranquillità e in autonomia se accogliere o meno la decisione e l’appello della Direzione Provinciale.La Commissione di Garanzia ha, quindi, assunto – nonostante i tentativi di pressione – la decisione saggia ed equilibrata di rinviare la trattazione dei ricorsi a dopo le elezioni amministrative”. Su altre chiavi di lettura, invece, il deputato dell’area riformista esprime più d’una perplessità. “Patetico e puerile -dice – il tentativo di segnalare l’assenza soprattutto della Princiotta in contrapposizione alla loro presenza come frutto di chissà quali timori. L’assenza della consigliera Princiotta è stato solo ed esclusivamente un atto di serietà e di coerenza, di rispetto per un orientamento unitario che ha ritenuto responsabilmente di accogliere. Evidentemente altrettanto non si può dire di altri che invece consapevolmente hanno deciso di assumere comportamenti diversi”. All’accusa che Marika Cirone Di Marco muove alla consigliera comunale, Zappulla replica parlando di “sepolcri imbiancati” e di “cellule impazzite” “che proliferano. Si possono condividere o meno i toni e possono esserci incomprensioni- conclude- ma Princiotta tenta di affermare i temi delal legalità e della trasparenza”